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Silver Efex Pro 2: argento digitale - Fotografia.it

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126<br />

Il primo, direttamente collegato all’icona,<br />

delim<strong>it</strong>a l’area di intervento. Seguono poi<br />

i cursori per la luminos<strong>it</strong>à, il contrasto,<br />

la struttura (tocco di classe), l’esaltazione<br />

dei bianchi, l’esaltazione dei neri, la<br />

struttura fine e la colorazione selettiva.<br />

Quest’ultima è un asso nella manica:<br />

permette di mostrare il colore originale<br />

del soggetto su cui si sta lavorando; si apre<br />

così una strada molto facile per creare<br />

immagini in bianconero con dettagli a<br />

colori.<br />

Confrontando U-Point con la camera<br />

oscura tradizionale possiamo azzardare<br />

un paragone con la tecnica della mascheratura<br />

fatta con le mani, o le sagome, per<br />

schiarire selettivamente certe aree. Con il<br />

plug-in possiamo fare certamente di più e<br />

con più facil<strong>it</strong>à.<br />

La qual<strong>it</strong>à degli scontorni è buona, frutto<br />

di algor<strong>it</strong>mi ottimizzati. Per una dimostrazione<br />

pratica si consiglia di usare la “colorazione<br />

selettiva”, in modo da vedere con i<br />

colori il risultato.<br />

Si possono aggiungere quanti U-Point si<br />

vuole; il pannello nella colonna sinistra<br />

mostrerà un elenco dal quale, come per<br />

i livelli di Photoshop, possiamo attivare<br />

e disattivare l’effetto. Quattro pulsanti in<br />

fondo al pannello permettono di raggruppare<br />

o separare diversi punti, duplicarli o<br />

cancellarli.<br />

Quando è necessario valutare con più<br />

attenzione la qual<strong>it</strong>à degli interventi, è<br />

possibile mostrare solo l’area di intervento<br />

degli U-Point; in questa modal<strong>it</strong>à<br />

abbiamo rilevato un lim<strong>it</strong>e dello strumento:<br />

all’inizio l’aggiornamento degli effetti<br />

è r<strong>it</strong>ardato, e solo dopo qualche istante lo<br />

strumento diventa reattivo.<br />

Generatore di grana<br />

Avete mai passato tanto tempo in camera<br />

oscura con amici o altri fotografi? Tra i<br />

tanti discorsi c’è un “ever-green”: sì o no<br />

alla grana? Nel <strong>dig<strong>it</strong>ale</strong> chi non ama la<br />

grana affronta il problema già in fase di<br />

ripresa; per gli amanti della grana invece<br />

il discorso si complica: il rumore di fondo<br />

del sensore è lontano anni luce dalla<br />

sensazione trasmessa dalle pellicole ad<br />

alta sensibil<strong>it</strong>à. Fare da sé una grana non<br />

è certo facile, soprattutto se abbiamo delle<br />

preferenze per una Neopan 1600 tirata a<br />

3200 sviluppata con….. <strong>Silver</strong> <strong>Efex</strong> <strong>Pro</strong><br />

2 ci farà tornare il sorriso sulle labbra<br />

grazie ad generatore di grana che produce<br />

proprio quella sensazione che manca al<br />

<strong>dig<strong>it</strong>ale</strong>.<br />

Oltre ai parametri generali troviamo<br />

un pannello con le caratteristiche delle<br />

pellicole più conosciute; a sorpresa,<br />

Ottima la resa del bianconero.<br />

troviamo nell’elenco anche emulsioni<br />

a bassa sensibil<strong>it</strong>à, a dimostrazione che<br />

ogni pellicola ha la sua “personal<strong>it</strong>à”, fattore<br />

che sommato agli altri, contribuisce<br />

alla “personal<strong>it</strong>à tipica” di una stampa<br />

bianconero.<br />

La simulazione delle pellicole tradizionali<br />

passa anche per la ricostruzione della<br />

curva caratteristica e la tipica sensibil<strong>it</strong>à<br />

spettrale.<br />

Bordi e cornici<br />

L’esperienza della camera oscura è com-<br />

posta da tanti dettagli, uno dei quali è il<br />

tipo di bordo delle stampe. La stampa al<br />

vivo è quella più diffusa, ma vi sono anche<br />

le stampe col bordino bianco o il bordino<br />

nero, la cornice di carta dei Polaroid in<br />

bianconero, i bordi sfumati di vario genere.<br />

Nik Software è stata attenta a non ripetere<br />

le scelte superficiali di altri; i bordi non derivano<br />

da immagini, ma sono generati da<br />

un algor<strong>it</strong>mo modificabile; si tratta di una<br />

raffinatezza che ci permette di allontanarci<br />

dal “sapore <strong>dig<strong>it</strong>ale</strong>” che molto spesso

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