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Università di Pisa - ILIL

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alla fase dell’onda. Questo processo è tanto più efficiente quanto maggiore è<br />

l’oscillazione longitu<strong>di</strong>nale degli elettroni attorno alla posizione <strong>di</strong> equilibrio.<br />

In particolare gli elettroni subiscono una spinta in avanti nella parte iniziale<br />

dell’impulso, corrispondente al fronte <strong>di</strong> salita; nella parte finale dell’impulso,<br />

sul fronte <strong>di</strong> <strong>di</strong>scesa, la spinta è opposta. L’oscillazione sarà massima se il<br />

passaggio del fronte <strong>di</strong> <strong>di</strong>scesa avviene quando l’elettrone si trova a passare<br />

dalla posizione <strong>di</strong> equilibrio, ovvero se è verificata la con<strong>di</strong>zione<br />

L L = λ p<br />

2<br />

(16)<br />

in cui L L è la lunghezza dell’impulso laser e λ p è la lunghezza dell’onda <strong>di</strong><br />

plasma.<br />

Con questa tecnica l’accelerazione è limitata, in con<strong>di</strong>zioni lineari <strong>di</strong> propagazione<br />

(bassa densità), dalla lunghezza <strong>di</strong> Rayleigh, ovvero la lunghezza<br />

lungo la quale il laser resta focalizzato. Per aumentare il percorso <strong>di</strong> accelerazione<br />

è necessario quin<strong>di</strong> fare si che l’onda <strong>di</strong> plasma si propaghi in con<strong>di</strong>zioni<br />

forzate o non lineari per lunghezze molto maggiori <strong>di</strong> quelle <strong>di</strong> Rayleigh [17].<br />

Lo sviluppo della tecnica <strong>di</strong> amplificazione <strong>di</strong> impulsi laser nota come<br />

Chirped Pulse Amplification cpa ha permesso <strong>di</strong> ottenere impulsi ai picosecon<strong>di</strong><br />

con potenza <strong>di</strong> qualche TW. Un impulso con queste caratteristiche<br />

non è in grado <strong>di</strong> eccitare un’onda per scia laser perché è troppo lungo e<br />

quin<strong>di</strong> non sod<strong>di</strong>sfa l’equazione 16. Tuttavia l’elevata potenza è in grado<br />

<strong>di</strong> eccitare un’onda elettronica <strong>di</strong> plasma che si propaga relativisticamente<br />

attraverso un’instabilità dovuta a scattering Raman [19]. Questo metodo<br />

<strong>di</strong> accelerazione è noto come scia laser automodulata (Self Modulated Laser<br />

WakeField Acceleration, smlwfa) [19].<br />

Fra le varie tecniche <strong>di</strong> accelerazione <strong>di</strong> elettroni in plasmi guidati da<br />

laser, il lwfa e smlwfa sono quelle che hanno ottenuto i maggiori risultati.<br />

Nel laboratorio per l’irraggiamento con laser intensi (Intense Laser Irra<strong>di</strong>ation<br />

Laboratory, ilil) appartenente all’Istituto dei Processi Chimico Fisici<br />

(ipcf) del cnr <strong>di</strong> <strong>Pisa</strong> si svolgono attualmente esperimenti <strong>di</strong> accelerazione<br />

<strong>di</strong> elettroni inviando un impulso laser della durata <strong>di</strong> 65fs e con potenza <strong>di</strong><br />

≈ 2TW su un gas <strong>di</strong> He o N con una pressione <strong>di</strong> decine <strong>di</strong> bar. Sono stati<br />

ottenuti pacchetti <strong>di</strong> elettroni con energia <strong>di</strong> qualche MeV.<br />

19

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