Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
SOCIETÀ<br />
REPORTAGE<br />
Le nuove rotte dell’impegno:<br />
geografia e legalità<br />
di Fabrizio Falzini<br />
Migliaia di studenti da tutta Italia<br />
sono giunti il 23 maggio scorso a Palermo<br />
per ricordare la strage di Capaci,<br />
nella quale furono uccisi<br />
Giovanni Falcone, la moglie e gli<br />
agenti Vito Schifani, Rocco Dicillo<br />
e Antonio Montinaro. Ecco il nostro<br />
reportage “dal vivo” di questo significativo<br />
appuntamento.<br />
Anche quest’anno posso dire “c’ero<br />
anch’io”. L’anno scorso ho accompagnato<br />
una delegazione della<br />
scuola in cui insegno, Istituto Santa Giuliana<br />
Falconieri, partendo da Civitavecchia con il<br />
Ministro dell’Istruzione Profumo, l’allora<br />
procuratore nazionale antimafia Piero<br />
Grasso e altri 1.300 studenti. Quest’anno,<br />
invece, siamo andati a Napoli e sulla nostra<br />
nave c’era don Luigi Ciotti, presidente<br />
di LIBERA e l’imprenditore e testimone di<br />
giustizia Pino Masciari.Prima dell’imbarco i<br />
rappresentanti delle istituzioni hanno rivolto<br />
un saluto ai 1.300 studenti provenienti da<br />
tutte le scuole italiane: “Portate alto il<br />
nome della scuola, che è il fronte più avanzato<br />
nella lotta contro la criminalità”.<br />
Molto coinvolgente è stato l’intervento di Don Luigi<br />
Ciotti, di cui riportiamo alcuni passaggi salienti: “Le<br />
vittime della mafia non sono morte, ma vivono qui<br />
grazie a voi. NON LI HANNO UCCISI (queste parole<br />
le ha scandite urlandole e quel grido, siamo<br />
certi, è giunto alle orecchie di quei mafiosi). Vivono<br />
e devono continuare a vivere attraverso la vostra<br />
responsabilità e il vostro impegno”. I ragazzi di una<br />
scuola di Napoli indossavano tutti una maglietta<br />
bianca con scritto “NO ALLA CAMORRA”. E così ha<br />
proseguito Don Ciotti: “Dobbiamo trasformare il NO<br />
in NOI, perché il cambiamento ha bisogno di ciascuno<br />
di NOI. Non basta com-muoversi, bisogna<br />
MUOVERSI di più. Tutti. Nessuno escluso. Dobbiamo<br />
trasformare la congiunzione E in un verbo.”<br />
Il Maschio Angioino guardava silenzioso quella folla<br />
di giovani con i loro striscioni colorati e la loro gioia<br />
spensierata e in quella sua maestosa imponenza,<br />
l’occhio interiore ha potuto scorgere un sorriso<br />
compiaciuto mentre la nave salpava sulla “Rotta<br />
dell’Impegno”.<br />
Sulla nave, al ritorno, ho chiesto ad alcuni tra i più<br />
giovani degli studenti che cosa porteranno nella<br />
loro memoria di questa esperienza e tutti mi hanno<br />
risposto: IL CORTEO. In realtà i cortei erano due:<br />
uno partito dall’Aula Bunker alle 16:30 e l’altro da<br />
via D’Amelio alle 16:00. Entrambi si sono riuniti<br />
sotto l’albero Falcone in via Notarbartolo, un<br />
luogo simbolo di legalità, divenuto bene culturale<br />
tutelato dalla Regione Siciliana e dallo Stato Italiano.<br />
Alle 17:58, in ricordo di tutte le vittime delle<br />
stragi mafiose, il trombettiere della Polizia di Stato<br />
ha eseguito “IL SILENZIO”<br />
Poco prima di scendere dalla nave ho incontrato<br />
due insegnanti dell’Istituto Comprensivo di Formello<br />
“Barbara Rizzo” (il 3 giugno 2013 c’è stata<br />
l’intitolazione della scuola ad una vittima della mafia,<br />
una mamma che accompagnava i figli a scuola e ha<br />
fatto da scudo ad un attacco di mafiosi che sparavano<br />
ad un magistrato). Il progetto “Una quercia<br />
contro la piovra” è un libro scritto su materiali riciclati,<br />
realizzato dalla V B del Centro Urbano. La<br />
storia è ambientata nel Parco di Veio, in un bosco<br />
intorno a Formello, dove vengono buttati dei rifiuti.<br />
Il migliore progetto nel Lazio e tra i primi tre in<br />
tutta Italia.<br />
34