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Il Servizio Idrico Integrato in Italia: fabbisogni, regolazione ... - Dps

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1. INTRODUZIONE<br />

1.1 Generalità e s<strong>in</strong>tesi del lavoro<br />

La rete del servizio idrico <strong>in</strong>tegrato è caratterizzata da molteplici aspetti che, secondo la<br />

teoria economica classica, appartengono alla categoria dei monopoli naturali.<br />

Analizzando le caratteristiche <strong>in</strong>dustriali del servizio idrico, che si configura come la<br />

naturale <strong>in</strong>tegrazione delle sue attività primarie (captazione, adduzione, distribuzione,<br />

collettamento e depurazione dei reflui), si possono <strong>in</strong>dividuare sostanziali barriere<br />

all’<strong>in</strong>gresso. Queste barriere sono caratterizzate dalla presenza di <strong>in</strong>genti costi<br />

d’<strong>in</strong>vestimento <strong>in</strong>iziali, con payback period molto lunghi. L’irrecuperabilità dei costi di<br />

realizzazione delle <strong>in</strong>frastrutture (sunk costs 1 ) non rende economico per i competitor la<br />

costruzione di proprie reti. Inoltre, le forti economie di scala, scopo e densità, che<br />

contraddist<strong>in</strong>guono il servizio idrico <strong>in</strong>tegrato, rendono molto difficile la presenza di più<br />

operatori all’<strong>in</strong>terno dello stesso bac<strong>in</strong>o d’utenza senza perdite di efficienza.<br />

Analizzando la natura del bene acqua, la teoria economica classica vorrebbe la presenza<br />

di un mercato concorrenziale per la sua produzione, date le <strong>in</strong>tr<strong>in</strong>seche caratteristiche di<br />

forte escludibilità e rivalità del consumo che scartano, almeno <strong>in</strong> teoria, la presenza di<br />

un <strong>in</strong>tervento pubblico.<br />

L’acqua, tuttavia, è fortemente caratterizzata dal suo essere patrimonio collettivo, “un<br />

diritto umano di base per la vita”, il cui accesso e la cui tutela devono essere consentiti e<br />

garantiti a tutta la popolazione, attuale e futura.<br />

Si del<strong>in</strong>ea dunque una prima considerazione prettamente teorica, ma di sostanziale<br />

importanza, che vede l’<strong>in</strong>tervento pubblico <strong>in</strong>dirizzato alla “<strong>regolazione</strong> per il mercato”<br />

di un servizio fondamentale, <strong>in</strong> modo da coniugare preferibilmente le forze di mercato,<br />

la tutela del bene e gli <strong>in</strong>teressi pubblici.<br />

In <strong>Italia</strong>, a differenza di molti altri paesi europei, il servizio idrico è stato oggetto di<br />

numerose riforme che non hanno portato a una def<strong>in</strong>itiva apertura al libero mercato e ai<br />

suoi capitali. Le <strong>in</strong>tenzioni della riforma del 1994 (legge Galli) erano comunque<br />

orientate a un’opzione che co<strong>in</strong>volgesse i privati <strong>in</strong> modo sostanziale, pur mantenendo<br />

una forte componente regolatoria e una ben def<strong>in</strong>ita proprietà pubblica del bene, tuttavia<br />

la resistenza di numerosi stakeholder ha portato a una situazione decisamente <strong>in</strong>certa e<br />

poco chiara.<br />

1 Cfr. Danesi, Passarelli, Peruzzi.<br />

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