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PDF 1,57 MB - Phoenix Contact Italia

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Il Customer Magazine di <strong>Phoenix</strong> <strong>Contact</strong><br />

Marzo Luglio 2006<br />

PLC e reti per robotica<br />

Pag. 6<br />

EVOLUT SI AFFIDA<br />

A PHOENIX CONTACT<br />

Nuovo connettore componibile<br />

Pag. 12<br />

ENERGIA DAL QUADRO<br />

AL CAMPO<br />

Custodie per l’automazione<br />

LA CONNESSIONE<br />

VIAGGIA IN BUS<br />

Pag. 13<br />

IN COPERTINA<br />

Trattamento delle acque<br />

DAL CONTROLLO<br />

ALLA GESTIONE<br />

Pag. 4


EDITORIALE<br />

EDITORIALE<br />

UPDATE SOMMARIO<br />

Editoriale<br />

Francesco Lanzani ............................................. 2<br />

L’intervista<br />

Ing. Vincenzo Lanave – Intesis . …............... 3<br />

Francesco Lanzani<br />

Direttore Generale<br />

In copertina<br />

Automazione<br />

Soluzioni per trattamento delle acque ..... 4-5<br />

Dal campo<br />

Crescere… a regola d’arte<br />

Gentili lettori,<br />

nel mese di Luglio si è tenuto il consueto<br />

evento aziendale <strong>Phoenix</strong> <strong>Contact</strong><br />

riservato a tutti i collaboratori dell’azienda.<br />

Ogni anno infatti, oltre un centinaio<br />

di persone si ritrova per stare insieme,<br />

misurandosi in attività di svariata natura:<br />

dalle gare di resistenza fisica svolte<br />

sulla neve, alle regate sulle barche di<br />

America’s Cup in veste di equipaggio,<br />

fino alle competizioni di ballo con<br />

tanto di esibizione pubblica e giuria<br />

ufficiale.<br />

Come nella migliore tradizione degli<br />

eventi “incentive”, ideati come benefit<br />

per il personale aziendale ed aventi<br />

finalità motivazionali, si potrebbe supporre<br />

che, per un paio di giorni<br />

all’anno, si smettano gli abiti professionali<br />

al solo fine ludico; in parte è così,<br />

ma la vera interpretazione che la<br />

gente di <strong>Phoenix</strong> <strong>Contact</strong> attribuisce<br />

all’evento è molto più profonda di<br />

quanto possa apparire inizialmente.<br />

Tutte le sfide proposte infatti hanno in<br />

comune il tema della creatività, elemento<br />

determinante nella vita aziendale…<br />

e non solo. La creatività come<br />

presupposto per l’innovazione, che<br />

apre continuamente nuove forme e<br />

nuovi scenari, creando il progresso.<br />

Il filo conduttore che unisce tutti questi<br />

momenti è quindi la nostra volontà di<br />

sviluppare, divertendoci, questa capacità<br />

personale, al fine di renderla<br />

disponibile nelle future e ben più serie<br />

relazioni professionali. Non nascondo<br />

che le difficoltà di rompere gli schemi<br />

mentali, gerarchici e di ruolo, in cui<br />

troppo spesso le aziende rimangono<br />

prigioniere, non siano poche. Avvicinare<br />

o addirittura sovrapporre la sfera<br />

professionale a quella personale, scoprendo<br />

la parte non razionale di noi e<br />

condividendo le emozioni con i colleghi,<br />

è sicuramente un comportamento<br />

che presuppone un grande spirito<br />

di gruppo.<br />

Quest’anno il tema dell’evento è stato<br />

legato all’arte, in particolare alla pittura<br />

come sua massima espressione creativa.<br />

Accompagnati nell’opera da uno<br />

dei massimi esponenti dell’arte contemporanea,<br />

il prof. Ugo Nespolo e<br />

dal critico d’arte per eccellenza, il prof.<br />

Vittorio Sgarbi, abbiamo dato forma<br />

alla nostra vena pittorica, sperimentando<br />

una forma di comunicazione totalmente<br />

diversa da quelle alle quali<br />

siamo soliti.<br />

L’esperimento, se così si può definire,<br />

ha dato risultati sorprendenti, dimostrandoci,<br />

ancora una volta, che valicare<br />

i nostri schemi mentali e le nostre<br />

consuetudini non è solo possibile, ma<br />

addirittura imprescindibile; così come<br />

lo è nel creare un’opera d’arte.<br />

Automazione<br />

Evolut – robotica applicata ............................... 6-7<br />

Fondamentali<br />

Connessioni industriali<br />

Combicon Power ………....………........................... 10<br />

Connettore Duplicon ......................................... 12<br />

Nuove custodie serie BC ................................. 13<br />

Nuovi Prodotti<br />

Sicurezza ……..................….........………............…....... 8-9<br />

Automationworx ……………..…...................…....... 11<br />

Protezioni contro le sovratensioni ........... 11<br />

Attualità<br />

Fiera Accadueo ………….....….........................….......... 14<br />

Normative RoHS ………….........................………........ 14<br />

Nuovo sito Internet ................……….............…........ 15<br />

Servizio lettori<br />

Per richiedere ulteriori informazioni ………...... 15<br />

L’esigenza comune di trasmettere dati<br />

in modo affidabile ad elevata distanza,<br />

spesso dovendo superare le asperità<br />

della conformazione del territorio ha<br />

portato<br />

<strong>Phoenix</strong> <strong>Contact</strong><br />

ad offrire<br />

tecnologie per<br />

il trasferimento<br />

dei dati in<br />

modo rapido e<br />

sicuro.<br />

Queste tecnologie<br />

possono<br />

4<br />

utilizzare differenti<br />

mezzi trasmessivi: aria, cavo in<br />

rame o fibra ottica. Segue a pag. 4-5


UPDATE<br />

L’intervista :<br />

Il mercato dell’acqua<br />

Prospettive e nuove tecnologie per un settore in forte espansione<br />

La società di ingegneria ed integrazione di sistemi tecnologici a valore aggiunto Intesis di Bari ha cominciato ad<br />

occuparsi di automazione, supervisione e telecontrollo per la gestione ottimizzata degli impianti acquedottistici fin dal<br />

1989 , operando prevalentemente in un territorio estremamente vasto (Puglia , Basilicata, parte della Campania e<br />

della Calabria) e per un ente gestore (l’Acquedotto Pugliese) che per molti versi “incarnavano” rispettivamente l’Ambito<br />

Territoriale Ottimale ed il Gestore Unico, istituzionalizzati proprio dalla legge Galli. La redazione di UPDATE ha incontrato<br />

l’Ing. Lanave per comprendere meglio questo scenario e le prossime evoluzione del mercato dell’acqua.<br />

UPDATE: Quali nuove prospettive<br />

richiedano tecnologie piuttosto sem-<br />

rata affidabilità.<br />

ha aperto la riforma del ciclo inte-<br />

plici, l’utilizzo delle tecnologie per una<br />

In questo<br />

grato dell'acqua iniziata con la legge<br />

gestione industriale del ciclo delle<br />

momento, anco-<br />

Galli del '94?<br />

acque non decolla a causa soprattutto<br />

ra fortemente<br />

Il fatto che dal ’94 si sia istituzionalizza-<br />

di una mancanza di regolamentazione<br />

dominato dall’uti-<br />

ta la necessità di improntare la gestio-<br />

specifica. In tal senso le richieste sono<br />

lizzo delle reti<br />

ne della risorsa idrica ai criteri di effi-<br />

estremamente variegate: c’è chi consi-<br />

GSM, si assiste ad<br />

cienza ed efficacia rappresentava una<br />

dera l’automazione ed il telecontrollo<br />

un ritorno delle<br />

speranza ed attivava al tempo stesso<br />

come un’opera e le appalta come fos-<br />

RTU intelligenti,<br />

una grande prospettiva di sviluppo per<br />

sero lavori, e c’è chi considera l’auto-<br />

caratte- rizzate<br />

i system integrator. L’automazione e la<br />

mazione ed il telecontrollo come un<br />

da una accresciu-<br />

supervisione degli impianti, nonché il<br />

insieme di forniture e le appalta sem-<br />

ta capacità di ela-<br />

relativo telecontrollo, fino ad allora<br />

pre più in maniera frammentata, attra-<br />

borazione, non-<br />

considerati quasi un accessorio nel<br />

verso licitazioni private o specifici<br />

chè delle sistemistiche basate sulle reti<br />

Ing.Vincenzo<br />

contesto delle grandi realizzazioni del-<br />

appalti concorso.<br />

a commutazione di pacchetto GPRS.<br />

Lanave, titolare<br />

le opere idriche, potevano e doveva-<br />

di Intesis<br />

no diventare oggetto di investimento<br />

UPDATE: Quali soluzioni e tecnolo-<br />

UPDATE: Quali tra le nuove tecnolo-<br />

strategicamente primario per l’ammo-<br />

gie si sono maggiormente diffuse nel<br />

gie potranno affermarsi nel prossimo<br />

dernamento degli acquedotti. Tale<br />

mercato dell’acqua?<br />

futuro ?<br />

speranza veniva ancor più alimentata<br />

Dopo un predominio storico durato<br />

La crescente domanda di immagini e<br />

dal successivo Decreto 99 del<br />

fino alla prima metà degli anni ‘90 delle<br />

di video controllo, con la conseguente<br />

8/1/1997 che istituzionalizzava la<br />

apparecchiature denominate RTU, a<br />

necessità di reti a larga banda capaci<br />

necessità di misurare l’acqua, gestita e<br />

partire dal 1996 si è assistito ad un<br />

di supportarne la trasmissione, stimo-<br />

smaltita, per la determinazione delle<br />

progressivo utilizzo dei PLC, già utiliz-<br />

lerà sempre più lo sviluppo del wire-<br />

perdite e degli effettivi bilanci idrici.<br />

zati da tempo nel settore dell’automa-<br />

less di terza e quarta generazione,<br />

zione industriale. L’utilizzo delle reti<br />

con un conseguente utilizzo di reti vir-<br />

UPDATE: Come si stanno evolvendo<br />

commutate ed in particolare l’avvento<br />

tuali proprietarie e di sistemi di super-<br />

le necessità e le richieste dei gestori<br />

delle reti GSM, via via sempre più diffu-<br />

visione e controllo distribuiti piuttosto<br />

del ciclo integrato dell'acqua?<br />

se nelle periferie e quindi nelle aree<br />

che centralizzati.<br />

La partecipazione sempre più cre-<br />

tipiche delle postazioni periferiche che<br />

Di strettissima attualità è il tema della<br />

scente delle società private nell’asset-<br />

costitui-scono gli acquedotti, unitamen-<br />

sicurezza dei sistemi acquedottistici,<br />

to societario di un Gestore d’Ambito<br />

te alla enorme capacità di elaborazio-<br />

che oltre a stimolare la domanda di<br />

per il ciclo completo delle acque, sti-<br />

ne dei PLC, nonché alle accresciute<br />

videosorveglianza degli impianti idrici<br />

mola sempre di più e con maggiore<br />

capacità di comunicazione dei medesi-<br />

sta favorendo lo sviluppo di tecnologie<br />

accelerazione il bisogno di utilizzare le<br />

mi, ha accompagnato un periodo di<br />

hardware e software dedicate alla<br />

tecnologie per la gestione ottimizzata<br />

diffusione massiva dei sistemi di tele-<br />

protezione delle connessioni telemati-<br />

del ciclo dell’acqua. Nonostante la<br />

controllo caratterizzati da un abbatti-<br />

che per l’acquisizione dei dati di pro-<br />

crescente esigenza di tecnologia, e<br />

mento dei costi, da una facilità di instal-<br />

cesso e l’attuazione dei comandi e<br />

nonostante i sistemi acquedottistici<br />

lazione ed attivazione e da una matu-<br />

delle regolazioni.<br />

UPDATE 2/06 3


C<br />

I<br />

O<br />

N<br />

P E R T I N A<br />

Trattiamola bene!<br />

<strong>Phoenix</strong> <strong>Contact</strong> propone le sue innovative soluzioni per il trattamento delle acque<br />

A seguito delle leggi e decreti ministeriali che si sono susseguiti nel corso degli ultimi dieci anni, il mercato<br />

<strong>Italia</strong>no dell’acqua ha ricevuto un forte impulso di crescita diventando un settore altamente dinamico. Oggi il<br />

mercato “acqua” vive una fase di ricerca d’innovazione e rinnovamento in costante crescita.La Legge n 36<br />

del 5-11-1994 (nota come legge Galli) ha rappresentato una riforma particolarmente importante e significativa<br />

del settore dei servizi idrici.<br />

Tutti i moduli<br />

PSI-MOS sono<br />

dotati di<br />

segnalazione<br />

ottica con<br />

display bargraph<br />

La legge Galli ha ridisegnato l’intero<br />

sistema di gestione del ciclo idrico,<br />

ponendo le basi per la riorganizzazione<br />

del settore in senso industriale,<br />

con conseguente apertura del mercato,<br />

attraverso l’accentramento<br />

della gestione in un unico soggetto<br />

per l’intero ciclo dell’acqua (servizio<br />

idrico integrato).<br />

Nelle diverse fasi di produzione e<br />

distribuzione dell’acqua, l’esigenza<br />

comune da soddisfare è trasmettere<br />

dati in modo affidabile ad elevata<br />

distanza e spesso dovendo superare<br />

le asperità della conformazione<br />

del territorio. Le tecnologie per il<br />

trasferimento veloce e sicuro dei<br />

dati possono utilizzare differenti<br />

mezzi trasmessivi: aria, cavo in<br />

rame o fibra ottica. Per tutte le differenti<br />

tecnologie <strong>Phoenix</strong> <strong>Contact</strong><br />

è oggi in grado di dare l’adeguata<br />

soluzione.<br />

Trasmissione wireless<br />

del segnale<br />

La tecnologia wireless permette di<br />

superare le asperità della conformazione<br />

del territorio che rendono<br />

la trasmissione via cavo problematica<br />

e costosa.<br />

Nelle tre diverse tecnologie WLAN,<br />

Bluetooth e Trusted Wireless<br />

<strong>Phoenix</strong> <strong>Contact</strong> è in grado di fornire<br />

la soluzione ideale con una<br />

gamma prodotti completa, flessibile,<br />

veloce e facile da installare e<br />

mettere in servizio.<br />

Il PSI-GSM/GPRS-Modem 232 montabile<br />

su guida DIN permette di<br />

accedere al monitoraggio di<br />

impianti decentrati mediante collegamento<br />

GSM o GPRS.<br />

Il sistema RAD-ISM basato sul sistema<br />

di trasmissione Trusted Wireless<br />

nella versione monodirezionale e<br />

bidirezionale con I/O espandibili,<br />

consente una trasmissione dati di<br />

segnali digitali e analogici, su banda<br />

libera ISM a 2,4 GHz, senza necessità<br />

di licenze, sicura e affidabile<br />

grazie alla tecnologia a salto di frequenze<br />

(FHSS).<br />

Una volta portata l’alimentazione<br />

sul trasmettitore e ricevitore il collegamento<br />

radio è automaticamente<br />

stabilito. Nella famiglia RAD-ISM<br />

esiste la versione RAD-ISM-DATA-BD<br />

per la trasmissione radio di dati<br />

seriali RS-232, RS-422 e RS-485.<br />

I moduli consentono il collegamento<br />

senza fili di diversi controllori<br />

decentrati, la raccolta e la trasmissione<br />

di segnali I/O dal campo ad<br />

una stazione centrale.<br />

La gamma di accessori per il sistema<br />

RAD-ISM include antenne omnidirezionali<br />

e direzionali con guadagno<br />

che permettono di propagare i<br />

segnali ad elevate distanze (fino a<br />

10 km) in linea d’aria, scaricatori<br />

per proteggerle e cavi adattatori<br />

per la loro installazione.<br />

Completano la famiglia dei prodotti<br />

Wireless di <strong>Phoenix</strong> <strong>Contact</strong> gli<br />

Access Points WLAN 802.11b/g<br />

nella versione Single-Access-Point,<br />

Dual-Access-Point ed Ethernet Client,<br />

l’access point Bluetooth<br />

FL BLUETOOTH AP per un veloce<br />

accesso senza fili in rete e i convertitori<br />

PSI-WL Bluetooth per<br />

segnali seriali RS-232, RS-422 e<br />

RS-485.<br />

La soluzione Wireless I-O MUX è<br />

progettata principalmente per<br />

coprire distanze medio-brevi (alcu-<br />

4 UPDATE 2/06


ne centinaia di metri) e per percorsi<br />

a bassa attenuazione (pochi ostacoli).<br />

Basato su tecnologia Bluetooth 1.2<br />

(standard internazionale IEEE<br />

802.15.1) il sistema ILB BT ADIO<br />

MUX opera nella banda di frequenza<br />

libera 2,4 GHz e offre un elevato<br />

livello di robustezza ed affidabilità.<br />

La trasmissione avviene in tutto lo<br />

spettro di frequenza 2,4 GHz utilizzando<br />

la tecnologia FHSS a salto di<br />

frequenza tra i 79 canali disponibili<br />

che sono selezionati 1600 volte al<br />

secondo. ILB BT ADIO MUX è un<br />

dispositivo Bluetooth di Classe 1<br />

che emette la massima potenza di<br />

trasmissione di 10 mW (20 dBm)<br />

che permette di coprire distanze<br />

di alcune centinaia di metri.<br />

Telecontrollo senza<br />

configurazione software<br />

Questa soluzione consente una<br />

trasmissione dati punto-punto di<br />

segnali digitali ed analogici, fino a<br />

12 km (in base al tipo di cavo e alle<br />

condizioni ambientali EMC) utilizzando<br />

un unico canale a due fili<br />

che permette di risparmiare sui<br />

costi di cablaggio. Le stazioni<br />

modulari di ricezione/trasmissione<br />

possono essere espanse a piacere<br />

(fino a 512 segnali I/O digitali o 32<br />

analogici) e non necessitano di nessun<br />

software di configurazione.<br />

Particolarmente indicato per il<br />

monitoraggio e il controllo di<br />

stazioni di pompaggio il sistema<br />

FieldMultiplexer può essere protetto<br />

per impedire l’accoppiamento<br />

di disturbi elettromagnetici sulla<br />

linea di trasmissione seriale<br />

mediante i moduli di protezione<br />

contro le sovratensioni Trabtech<br />

di <strong>Phoenix</strong> <strong>Contact</strong>.<br />

La trasmissione modulare<br />

in fibra ottica PSI-MOS<br />

La fibra ottica è concepita per<br />

garantire la massima sicurezza nel<br />

trasferimento dati, immunità dai<br />

disturbi e versatilità nelle configurazioni<br />

realizzabili: strutture lineari, a<br />

stella, ad albero o combinate comprese<br />

strutture ad anello ridondante<br />

quando il sistema lo consente.<br />

Tutte le apparecchiature PSI-MOS<br />

sono dotate di segnalazione ottica<br />

con display bargraph che fornisce<br />

informazioni sullo stato e la qualità<br />

del collegamento in FO. In caso di<br />

diminuzione della qualità di trasmissione,<br />

viene preventivamente<br />

emesso un allarme tramite un contatto<br />

libero da potenziale. Il sistema<br />

PSI-MOS dispone anche di un<br />

potente transceiver che permette<br />

di coprire elevate distanze con<br />

fibra di tipo HCS che fino ad oggi<br />

potevano essere raggiunte solo con<br />

la fibra in vetro. Con la semplice e<br />

rapida tecnica di connessione<br />

F-SMA o B-FOC (ST) sono coperte<br />

distanze di 100 m con fibra polimerica,<br />

800 m con fibra HCS da<br />

660 nm o addirittura 2800 m con<br />

850 nm.<br />

PSI-MOS è compatibile con Modbus,<br />

Profibus, Interbus; DeviceNet, CAN,<br />

RS-422, RS-232 è più di 70 sistemi<br />

bus proprietari RS-485.<br />

Remote System (ReSy)<br />

La dove oltre a dover trasferire<br />

segnali è richiesta anche la possibilità<br />

di avere stazioni remote intelligenti<br />

RTU in grado di trasmettere<br />

dati via connessione telefonica analogica,<br />

ISDN, GSM, GPRS o sistemi di<br />

comunicazione radiomobili, i controllori<br />

<strong>Phoenix</strong> <strong>Contact</strong> si possono<br />

espandere per ottenere stazioni<br />

modulari di controllo remoto.<br />

Luca De Toffol<br />

Per maggiori informazioni contrassegnare<br />

la casella 1 nella sezione<br />

servizio lettori.<br />

La nuova gamma<br />

di sistemi wireless<br />

di <strong>Phoenix</strong> <strong>Contact</strong><br />

consente<br />

l'acquisizione<br />

e la trasmissione<br />

sicura di segnali<br />

analogici e digitali<br />

UPDATE 2/06 5


DALC AMPO<br />

PLC e reti per le isole robotizzate<br />

Evolut, azienda bresciana specializzata nell’integrazione di sistemi robotizzati, ha scelto i PLC, i moduli di I/O<br />

e gli accoppiatori DeviceNet di <strong>Phoenix</strong> <strong>Contact</strong> per la realizzazione di isole robotizzate destinate ai più<br />

diversi settori produttivi, dall'asservimento torni e centri di lavoro, isole di pressofusione e di sbavatura, depallettizzazione<br />

e tagliasacchi, al settore della plastica.<br />

Dall'inizio degli anni '90 Evolut si è<br />

strutturata come realtà autonoma<br />

ed è oggi un punto di riferimento a<br />

livello nazionale ed internazionale<br />

nel settore dell'automazione robotizzata.<br />

L’azienda di Castegnato<br />

(Brescia) può vantare l’installazione<br />

di circa 800 impianti robotizzati, che<br />

aumentano alla cadenza di circa<br />

dieci nuovi impianti al mese.<br />

Una stretta collaborazione con<br />

grossi produttori nel mondo della<br />

robotica e la particolare attenzione<br />

posta alle esigenze del cliente<br />

hanno permesso alla società bresciana<br />

di acquisire un know-how di<br />

primo ordine in settori estremamente<br />

diversificati. "Ogni impianto<br />

robotizzato che mettiamo a punto<br />

è il risultato di un iter complesso,<br />

che ha nella fase progettuale il suo<br />

momento più delicato", afferma<br />

Giordano Lancelotti, direttore commerciale<br />

di Evolut.<br />

Settori applicativi<br />

Evolut progetta e realizza impianti<br />

robotizzati destinati ai più diversi<br />

settori produttivi come, per esempio,<br />

isole di asservimento torni e<br />

centri di lavoro, isole di asservimento<br />

transfer, isole di pressofusione e<br />

di sbavatura, isole robotizzate di<br />

depallettizzazione e tagliasacchi,<br />

isole di asservimento al montaggio e<br />

di montaggio, isole robotizzate per il<br />

settore della plastica.<br />

"I settori di interesse sono tutti quelli<br />

che fanno capo al mondo della<br />

robotica, con la sola eccezione degli<br />

impianti di saldatura e di pressopiegatura<br />

della lamiera", riferisce Lancelotti.<br />

"Siamo uno dei pochi integratori al<br />

mondo che hanno sviluppato internamente<br />

tutto il software di visione,<br />

cercando di renderlo il più possibile<br />

user-friendly, in modo da non<br />

richiedere a cliente delle specializzazioni<br />

particolari per potere utilizzare<br />

il sistema".<br />

Un comparto nel quale l'azienda<br />

vanta una solida competenza è l'asservimento<br />

robotizzato di macchine<br />

per la pressofusione delle leghe di<br />

alluminio, e in modo particolare l'asservimento<br />

nella fabbricazione di<br />

motori e componenti della trasmissione<br />

per auto.<br />

Pionieri tecnologici<br />

Evolut ha un altro primato tecnologico:<br />

"Siamo stati tra i primi a sviluppare<br />

isole e impianti robotizzati con<br />

la gestione degli I/O remotati sull'impianto<br />

attraverso la tecnologia di<br />

comunicazione DeviceNet fornita<br />

da <strong>Phoenix</strong> <strong>Contact</strong>", afferma Lancelotti.<br />

"Nella nostra azienda, la tecnologia<br />

DeviceNet è già operativa da<br />

circa quattro anni e il protocollo di<br />

comunicazione che abbiamo svilup-<br />

6 UPDATE 2/06


pato è stato utilizzato come riferimento<br />

anche da altre importanti<br />

aziende". Lancelotti spiega che tutte<br />

le isole robotizzate consegnate<br />

dallo stabilimento di Castegnato<br />

sono oggi equipaggiate con prodotti<br />

<strong>Phoenix</strong> <strong>Contact</strong>.<br />

"Sulle isole più semplici è utilizzato il<br />

software interno al robot per la<br />

gestione dei moduli di I/O Inline collegati<br />

su rete DeviceNet, mentre<br />

sulle isole più complesse sono state<br />

applicate le funzioni di master-slave<br />

del PLC ILC 200 UNI sempre di<br />

<strong>Phoenix</strong> <strong>Contact</strong>".<br />

In altri termini, nelle isole più 'povere'<br />

in termini di I/O è il robot che<br />

gestisce direttamente i moduli<br />

esterni e la relativa logica, tramite un<br />

gateway DeviceNet e moduli di I/O.<br />

Nelle isole più performanti, dove il<br />

numero degli I/O è più elevato,<br />

viene invece utilizzato un PLC della<br />

serie Inline con accoppiatore<br />

DeviceNet perché il ciclo di esecuzione<br />

degli I/O appesantirebbe la<br />

programmazione del robot.<br />

Quindi, nonostante il controllore del<br />

robot abbia la possibilità di gestire<br />

autonomamente gli I/O di campo,<br />

Evolut ha scelto di appoggiarsi sempre<br />

ad un sistema esterno.<br />

“E questo per una serie di motivi",<br />

afferma Lancelotti. “Il motivo più evidente<br />

è che in questo modo si ha<br />

una maggiore flessibilità. La possibilità<br />

di realizzazione delle isole con<br />

l'aggiunta di moduli esterni per gli<br />

I/O e l'implementazione di periferiche<br />

esterne è economicamente più<br />

vantaggiosa utilizzando un sistema<br />

come quello di <strong>Phoenix</strong> <strong>Contact</strong> ed<br />

è anche molto più semplice a livello<br />

di implementazione tecnica".<br />

Un rapporto duraturo<br />

Il rapporto fra Evolut e <strong>Phoenix</strong> <strong>Contact</strong><br />

dura ormai da quattro anni. Dopo<br />

una partenza prudente, dovuta alla<br />

solerzia dell'ufficio tecnico Evolut<br />

nel test dei nuovi componenti, la<br />

relazione si è consolidata nel<br />

tempo, mano a mano che sono<br />

state dimostrate l'affidabilità delle<br />

soluzioni <strong>Phoenix</strong> <strong>Contact</strong> e la sua<br />

idoneità a realizzare anche isole<br />

molto complesse. Il rapporto fra<br />

Evolut e <strong>Phoenix</strong> <strong>Contact</strong> è di totale<br />

fiducia ed è stato cementato dalla<br />

totale disponibilità del service grazie<br />

alla <strong>Phoenix</strong> <strong>Contact</strong>, soprattutto<br />

nella fase di start-up. "Abbiamo ricevuto<br />

il massimo supporto da parte<br />

di <strong>Phoenix</strong> <strong>Contact</strong>, che ci ha permesso<br />

di diventare autosufficienti<br />

sui loro prodotti", sottolinea Lancelotti.<br />

"Questa facilità di gestione del prodotto<br />

ci ha dato notevoli vantaggi<br />

anche in termini di formazione del<br />

personale, sia interno che dei clienti".<br />

Ma non basta. "Il PLC Inline<br />

<strong>Phoenix</strong> <strong>Contact</strong> è l'unico sul mercato<br />

che abbiamo ritenuto in grado<br />

di soddisfare le nostre esigenze dal<br />

punto di vista del rapporto<br />

qualità/prezzo e della velocità di<br />

apprendimento", prosegue Lancelotti.<br />

“Soprattutto, è risultata vincente<br />

la facilità di programmazione per<br />

quanto riguarda la logica DeviceNet.<br />

Prove effettuate su altri sistemi<br />

sono risultate più onerose e più<br />

complesse nella gestione".<br />

“Attualmente, stiamo eseguendo<br />

prove in campo per collegare i<br />

moduli di I/O <strong>Phoenix</strong> <strong>Contact</strong> a<br />

supervisori grafici di linea, in modo<br />

da potere controllare visivamente<br />

tutte le varie zone dell'isola", rende<br />

noto il direttore commerciale.<br />

“Grazie alla modularità del sistema<br />

potremo identificare i problemi in<br />

maniera veloce e dettagliata, con un<br />

notevole risparmio di tempo e,<br />

quindi, economici".<br />

Il futuro<br />

La componentistica elettronica<br />

<strong>Phoenix</strong> <strong>Contact</strong> ha sempre funzionato<br />

senza problemi anche nelle<br />

condizioni ambientali più severe,<br />

come quelle che si trovano, per<br />

esempio, nelle isole di sbavatura dei<br />

componenti in ghisa.<br />

E a <strong>Phoenix</strong> <strong>Contact</strong> non risulta<br />

alcuna resa di materiale non funzionante<br />

o difettoso da parte di Evolut.<br />

"In futuro continueremo a seguire la<br />

strada intrapresa, perché abbiamo<br />

raggiunto una soluzione molto soddisfacente",<br />

afferma Lancelotti. In<br />

passato, ogni isola aveva il proprio<br />

robot, il proprio sistema di visione e<br />

la propria logica di controllo. Oggi,<br />

grazie all'adozione di un PLC esterno<br />

e alle reti DeviceNet, è possibile<br />

strutturare in modo più flessibile gli<br />

impianti.<br />

Emilio Facchinetti<br />

Per maggiori informazioni contrassegnare<br />

la casella 2 nella sezione<br />

servizio lettori.<br />

Il sistema<br />

I/O Inline offre<br />

vantaggi grazie<br />

alla capacità<br />

di adattamento<br />

ad ogni<br />

operazione di<br />

automazione<br />

UPDATE 2/06 7


NUOVI<br />

PRODOTTI<br />

PSR-TBUS: sicurezza modulare<br />

La famiglia dei moduli di sicurezza PSR si arricchisce di nuovi prodotti<br />

Il concetto comune a queste novità è costituito dalla possibilità di interfacciare e collegare tra loro questi<br />

prodotti non più attraverso il tradizionale cablaggio mediante conduttori esterni, ma attraverso un sistema<br />

bus costituito da elementi modulari e componibili introdotti all’interno della guida DIN di supporto e sui quali<br />

si innestano i moduli.<br />

Il nuovo sistema di<br />

moduli di sicurezza<br />

è un vero campione<br />

di versatilità.<br />

Il modulo master<br />

può infatti essere<br />

utilizzato per il<br />

monitoraggio delle<br />

più diverse funzioni<br />

di sicurezza<br />

Questo innovativo sistema che, per<br />

comodità indicheremo come<br />

“sistema T-BUS”, è oggi costituito<br />

da due elementi destinati a costituire<br />

il bus di collegamento e da tre<br />

moduli di sicurezza, dei quali uno<br />

funge da “master” e gli altri due da<br />

moduli di espansione contatti.<br />

Il bus di collegamento è costituito<br />

da due elementi modulari e componibili:<br />

uno è l’elemento modulare<br />

base identificato come PSR-TBUS<br />

che occuperà tutte le possibili posizioni<br />

sul bus ad eccezione della<br />

posizione ultima a destra; l’elemento<br />

terminale identificato come<br />

PSR-TBUS-TP che verrà quindi a<br />

posizionarsi sempre come ultimo<br />

modulo a destra del bus.<br />

I moduli di sicurezza compatibili<br />

con il sistema T-BUS, presentano<br />

sulla base un’apertura che consente<br />

il collegamento tra circuito stampato<br />

interno al modulo e corrispondente<br />

unità PSR-TBUS o<br />

PSR-TBUS-TP semplicemente<br />

andando a innestare normalmente i<br />

moduli PSR sulla guida DIN all’interno<br />

della quale sono stati precedentemente<br />

alloggiati gli elementi del<br />

T-BUS.<br />

Posizione strategica<br />

Importante è la posizione relativa<br />

dei moduli PSR sul T-BUS: il modulo<br />

base (master) deve sempre essere<br />

posizionato all’estrema sinistra del<br />

blocco (quindi si aggancia al primo<br />

elemento PSR-TBUS partendo da<br />

sinistra, mentre i moduli di<br />

espansione si<br />

posizionano alla destra del modulo<br />

base (master).<br />

L’ultimo modulo di sicurezza si<br />

innesterà sul PSR-TBUS-TP che<br />

deve infatti essere montato quale<br />

elemento terminale del bus e quindi<br />

come ultimo elemento a destra<br />

del sistema modulare.<br />

Il sistema T-BUS prevede che un<br />

modulo base possa al massimo<br />

comandare via bus 10 moduli di<br />

espansione contatti.<br />

Vantaggi significativi<br />

Il vantaggio più evidente legato<br />

all’utilizzo del sistema T-BUS è<br />

quello di eliminare i collegamenti<br />

esterni tra modulo base ed espansioni.<br />

Via T-BUS infatti il modulo<br />

base trasferisce ai moduli di espansione<br />

contatti, senza sacrificare<br />

nessuna delle proprie due uscite di<br />

sicurezza verso l’esterno, la tensione<br />

di alimentazione ed il comando,<br />

ricevendo, sempre attraverso il bus,<br />

i segnali di retroazione da parte dei<br />

moduli di espansione contatti.<br />

Di fatto, quindi, in un modulo di<br />

espansione comandato via<br />

T-BUS, gli unici collegamenti<br />

esterni che saranno necessari<br />

sono quelli utilizzati<br />

per interfacciare le proprie<br />

uscite di sicurezza con il<br />

circuito di comando della<br />

macchina.<br />

Il modulo base (master) è costituito<br />

dal modulo PSR-SDC4.<br />

Questo modulo di sicurezza presenta<br />

una notevole flessibilità nei<br />

collegamenti sui propri circuiti di<br />

8 UPDATE 2/06


NUOVI<br />

PRODOTTI<br />

ingresso, di modo che può essere<br />

utilizzato per gestire e monitorare<br />

differenti funzioni di<br />

sicurezza:<br />

I moduli di sicurezza<br />

compatibili con il<br />

sistema T-BUS,<br />

presentano sulla<br />

base un’apertura<br />

che consente il<br />

collegamento tra<br />

circuito stampato<br />

interno al modulo<br />

e corrispondente<br />

unità PSR-TBUS<br />

• controllo dispositivi di<br />

arresto d’emergenza;<br />

• controllo finecorsa ripari:<br />

• elettromeccanici classici<br />

(un contatto o due contatti NC);<br />

• elettromeccanici con un contatto<br />

NA e un contatto NC;<br />

• magnetici<br />

(due NC o anche un NC + un NA);<br />

• interfacciamento con contatti di<br />

uscita di barriere ottiche con uscite<br />

a transistor.<br />

Il prodotto può essere inserito<br />

all’interno di funzioni di sicurezza<br />

configurate fino a Cat. di sicurezza<br />

4 ai sensi della norma EN 954-1.<br />

Dispone di due contatti di uscita di<br />

sicurezza esterni, di un contatto di<br />

uscita di sicurezza interno verso<br />

T-BUS e di un’ uscita statica per<br />

diagnostica.<br />

Tutti questi contatti di uscita sono<br />

istantanei (Cat. di arresto 0 ai sensi<br />

della norma EN 60204-1). Custodia<br />

di larghezza pari a soli 22,5 mm,<br />

morsetti estraibili con tecnologia a<br />

vite o a molla, tensione di alimentazione<br />

pari a 24 V DC.<br />

Facile espansione<br />

Due i moduli di espansione contatti<br />

compatibili con il sistema T-BUS.<br />

Il primo è costituito dal modulo<br />

identificato come PSR-URM4-4x1.<br />

Questo modulo di espansione contatti<br />

può essere inserito all’interno<br />

di funzioni di sicurezza configurate<br />

fino a Cat. di sicurezza 4 ai sensi<br />

della norma EN 954-1.<br />

Dispone di quattro contatti di uscita<br />

di sicurezza, di un contatto di<br />

uscita di segnalazione e di un contatto<br />

di uscita di retroazione verso<br />

il modulo base.<br />

Tutti questi contatti di uscita sono<br />

istantanei (Cat. di arresto 0 ai sensi<br />

della norma EN 60204-1).<br />

Custodia di larghezza pari a soli<br />

22,5 mm, morsetti estraibili con<br />

tecnologia a vite o a molla, tensione<br />

di alimentazione pari a 24 V DC.<br />

Il secondo modulo di espansione<br />

contatti compatibile con il sistema<br />

T-BUS è costituito dal modulo<br />

identificato come PSR-URD3.<br />

Questo modulo di espansione contatti<br />

può essere inserito all’interno<br />

di funzioni di sicurezza configurate<br />

fino a Cat. di sicurezza 3 ai sensi<br />

della norma EN 954-1.<br />

Dispone di quattro contatti di uscita<br />

di sicurezza, di un contatto di<br />

uscita di segnalazione e di un contatto<br />

di uscita di retroazione verso<br />

il modulo base.<br />

Tutti questi contatti di uscita sono<br />

temporizzati (Cat. di arresto 1 ai<br />

sensi della norma EN 60204-1).<br />

Custodia di larghezza pari a soli<br />

22,5 mm, morsetti estraibili con<br />

tecnologia a vite o a molla, tensione<br />

di alimentazione pari a 24 V DC.<br />

L’intervallo di regolazione del ritardo<br />

all’apertura dei contatti di sicurezza<br />

del modulo di espansione è<br />

possibile mediante trimmer disposto<br />

sul lato frontale del modulo<br />

stesso.La regolazione è possibile da<br />

0,5 a 38 s in modo lineare (trimmer<br />

a rotazione continua e non a scatti).<br />

Contatti temporizzati<br />

Il modulo di espansione con contatti<br />

temporizzati è estremamente<br />

interessante per tutti quei clienti<br />

che necessitano di contatti temporizzati<br />

in modo saltuario o per<br />

clienti che necessitano di un elevato<br />

numero di contatti temporizzati.<br />

Un’altra applicazione che diventa<br />

possibile a costi accessibili con<br />

questo tipo di modulo di espansione<br />

è l’impostazione di due tempi di<br />

ritardo differenti. Con questo<br />

nuovo modulo sarà infatti possibile<br />

associare due o più moduli di<br />

espansione temporizzati allo stesso<br />

modulo base ed impostare due<br />

tempi differenti agendo sui trimmer<br />

relativi: mag-gior semplicità e minor<br />

ingombro ad un costo inferiore.<br />

Tutti e tre i moduli compatibili con<br />

il sistema T-BUS prevedono<br />

comunque la possibilità di essere<br />

normalmente interfacciati tra loro<br />

o anche con tutti gli altri moduli di<br />

sicurezza della famiglia PSR attraverso<br />

conduttori esterni ma, in<br />

questo caso, sarà necessario andare<br />

a sacrificare uno o entrambi i<br />

contatti di uscita di sicurezza del<br />

modulo master per comandare il<br />

modulo o moduli di espansione.<br />

Raffaele Esposito<br />

Per maggiori informazioni contrassegnare<br />

la casella 3 nella sezione<br />

servizio lettori.<br />

UPDATE 2/06 9


Fondamentali<br />

Dal motore al controllore<br />

Connessioni di potenza per azionamenti<br />

Sincroni, asincroni o a corrente continua, i servoazionamenti elettrici e i relativi controllori costituiscono il<br />

cuore di macchine e impianti industriali. L'industria non è però l'unico settore in cui gioca un ruolo decisivo la<br />

tecnologia di azionamento, presente ovunque ci sia qualcosa che si muove: artigianato, agricoltura, macchine<br />

utensili, robot, reti ferroviarie elettriche, veicoli a motore, navi e perfino negli aerei e nei veicoli spaziali.<br />

Per l'alimentazione elettrica degli azionamenti e il relativo pilotaggio risulta decisamente vantaggioso il<br />

ricorso a un sistema di connessione universale e unitario.<br />

Connettori e<br />

morsetti di<br />

potenza per c.s.<br />

Combicon Power<br />

per la connessione<br />

di componenti<br />

di controllo<br />

I vari moduli sono spesso collegati<br />

a unità funzionali mediante connettori<br />

e cavi schermati. Nella tecnica<br />

di azionamento, esempi di tali unità<br />

sono costituiti da convertitori di<br />

frequenza e servomotori. L'energia<br />

di alimentazione e i segnali di controllo<br />

devono così essere trasmessi<br />

dall'azionamento al quadro elettrico<br />

e, nel quadro elettrico, al convertitore<br />

di frequenza e al dispositivo<br />

di controllo. Sono pertanto<br />

necessari connettori con caratteristiche<br />

diverse. Per il progettista dell'impianto<br />

è pertanto fondamentale<br />

poter ricorrere a una gamma universale<br />

di prodotti, sfruttando la<br />

sinergia offerta dai connettori di<br />

potenza Combicon Power di<br />

<strong>Phoenix</strong> <strong>Contact</strong> nel quadro elettrico<br />

e dai connettori circolari<br />

ConPower della consociata<br />

Coninvers nella connessione sul<br />

lato comando.<br />

Trasmissione di potenza<br />

A causa della trasmissione di<br />

potenze relativamente elevate, il<br />

collegamento dell'energia di alimentazione<br />

impone requisiti di<br />

qualità rigorosi ai contatti nei connettori.<br />

La portata di corrente per<br />

ogni passaggio di contatto arriva<br />

infatti fino a 100 A. A seconda della<br />

tensione presente, viene così trasmessa<br />

rapidamente una potenza<br />

che corrisponde alla potenza termica<br />

di circa 25 ferri da stiro. Per<br />

questo motivo i connettori<br />

Combicon Power e ConPower<br />

sono dotati di una molla di ritenzione<br />

in acciaio. In particolare in<br />

presenza di elevate oscillazioni di<br />

temperatura e potenza, tale molla<br />

garantisce la sicurezza e la continuità<br />

della trasmissione<br />

di corrente.<br />

Schermatura<br />

Per il collegamento<br />

di componenti o per<br />

il collegamento al<br />

motore, le connessioni<br />

per circuiti<br />

stampati Combicon<br />

Power e i connettori<br />

circolari ConPower<br />

sono dotati di flange<br />

di fissaggio. Entrambe le serie di<br />

prodotti assicurano inoltre un'ampia<br />

superficie di appoggio per cavi<br />

schermati, garantendo una efficace<br />

protezione dai disturbi elettromagnetici<br />

nella trasmissione di segnali<br />

di comando.<br />

Versione passaparete<br />

La serie di connettori circolari e<br />

quella delle connessioni per circuiti<br />

stampati sono disponibili anche nella<br />

versione passaparete. Nel caso di<br />

moduli installati nel quadro di<br />

comando, la connessione a innesto<br />

nella custodia si presenta così rapida<br />

e flessibile. Questo non vale solo per<br />

la trasmissione dei segnali di controllo,<br />

ma anche per il collegamento<br />

dell'energia di alimentazione.<br />

Marco Sirotti<br />

Per maggiori informazioni contrassegnare<br />

la casella 4 nella sezione<br />

servizio lettori.<br />

Connettori di potenza circolari metallici ConPower<br />

per la connessione di componenti di azionamento<br />

10 UPDATE 2/06


NUOVI<br />

PRODOTTI<br />

Questo piccolo grande modulo<br />

Moduli I/O Fieldline Modular con connessione M8 e grado di protezione IP 65/67<br />

I moduli I/O Fieldline Modular M8,<br />

lunghi solo 123 mm, rappresentano<br />

la soluzione ottimale per applicazioni<br />

che richiedono un ingombro<br />

minimo. Le custodie compatte, di<br />

soli 30 mm di larghezza, ne consentono<br />

infatti il montaggio diretto<br />

su profili di alluminio standard. I<br />

due fori di fissaggio per viti M4 rendono<br />

inutile l'utilizzo di ulteriori<br />

piastre di montaggio o angolari.<br />

L'inserimento in una rete Interbus,<br />

Profibus o anche<br />

Profinet, avviene<br />

mediante il collegamento<br />

dei<br />

moduli di campo<br />

ad un accoppiatore<br />

bus con grado di protezione<br />

IP 65/67 o mediante un morsetto di<br />

collegamento al sistema di installazione<br />

Inline nel quadro elettrico. La<br />

connessione bus ibrida, che garantisce<br />

sia la comunicazione sia l'alimentazione,<br />

consente il collegamento<br />

di un massimo di 16 moduli<br />

di I/O su una distanza totale di<br />

40 m max. É necessaria solo la connessione<br />

per il bus in entrata e in<br />

uscita.<br />

Fieldline Modular<br />

M8 nel grado di<br />

protezione<br />

IP 65/67<br />

Per maggiori informazioni contrassegnare<br />

la casella 5 nella sezione<br />

servizio lettori.<br />

Uno per tutti<br />

Protezione contro le sovratensioni per linee elettriche d’alimentazione<br />

I moduli "compact" sono una soluzione<br />

completa per proteggere le<br />

linee elettriche d’alimentazione dalle<br />

sovratensioni. Sono disponibili pratiche<br />

combinazioni per tutti i comuni<br />

sistemi di alimentazione, a cinque,<br />

quattro o tre conduttori. Le soluzioni<br />

proposte comprendono i gruppi<br />

di moduli Flashtrab compact Plus<br />

con scaricatori di correnti atmosferiche<br />

del tipo1, Flashtrab compact<br />

con combinazioni di scaricatori di<br />

sovratensioni e di correnti atmosferiche<br />

del tipo 1 e 2 e Valvetrab compact<br />

con scaricatori di tensione del tipo 2.<br />

Facilità di scelta, comodità dell'applicazione<br />

ed elevata potenza sono<br />

caratteristiche comuni all'intera<br />

gamma di prodotti. Tutti i dispositivi<br />

di protezione sono dotati di scaricatori<br />

a innesto universale,<br />

indicatore di stato meccanico<br />

integrato in ogni<br />

spina e contatto pulito di<br />

segnalazione remota FM<br />

senza potenziale. Molto<br />

interessante è inoltre la<br />

possibilità di montare<br />

l'elemento base in due<br />

direzioni, in modo che<br />

l'installazione si possa<br />

adeguare flessibilmente<br />

alle linee di alimentazione.<br />

Grazie a Checkmaster,<br />

il dispositivo di prova<br />

mobile, tutti gli scaricatori<br />

possono essere sottoposti<br />

sul campo a un collaudo<br />

completo conformemente alle<br />

norme.<br />

Per maggiori informazioni contrassegnare<br />

la casella 6 nella sezione<br />

servizio lettori.<br />

Protezioni contro<br />

le sovratensioni<br />

Flashtrab compact<br />

Plus, Flashtrab<br />

compact e<br />

Valvetrab compact<br />

UPDATE 2/06 11


Fondamentali<br />

Con tutta l'energia possibile<br />

Distribuzione di energia a innesto con grado di protezione IP 67<br />

L'utilizzo di sistemi di distribuzione di energia per macchine e impianti decentrati è sempre più frequente. In<br />

particolare per i prodotti destinati all'export, l'affidabilità del "plug and play" appare decisiva ai fini di una<br />

messa in servizio rapida e conveniente. Grazie alle interfacce standardizzate, l’installazione elettrica a innesto<br />

offre il vantaggio di una progettazione semplice. Con il flessibile sistema di distribuzione di energia Duplicon è<br />

inoltre possibile contenere l'ingombro e i costi sul campo.<br />

Il sistema di connessione<br />

Duplicon<br />

rappresenta una<br />

soluzione universale<br />

per la distribuzione<br />

dell'energia<br />

dal quadro<br />

elettrico fino alla<br />

connessione di<br />

moduli sul campo<br />

In tutto il mondo aumenta il fabbisogno<br />

di impianti di trasporto.<br />

Crescono pertanto i requisiti che la<br />

tecnica di installazione deve<br />

soddisfare. I distributori decentrati di<br />

energia a innesto rappresentano spesso<br />

un fattore decisivo.<br />

Connettore componibile<br />

Duplicon<br />

Il sistema flessibile di connessione<br />

Duplicon, basato su un connettore<br />

componibile, consente una distribuzione<br />

universale dell'energia con<br />

pochi componenti. Possono essere<br />

collegati cavi con 6 x 4 mm 2 più PE<br />

per una tensione nominale di 630 V e<br />

una corrente di 25 A. É pertanto possibile,<br />

oltre all'energia di alimentazione,<br />

trasmettere anche segnali di bus ASi o<br />

24 V. Grazie alla presenza di guarnizioni<br />

conduttive, la custodia del connettore<br />

Duplicon, in alluminio pressofuso<br />

resistente all'acqua di mare, si<br />

presta ad essere utilizzata in applicazioni<br />

EMC. Le staffe in acciaio inox,<br />

dotate di un'impugnatura ergonomica<br />

di plastica, consentono di bloccare<br />

agevolmente la custodia, rendendola<br />

esente da vibrazioni con grado di protezione<br />

IP 67. Grazie alla struttura a<br />

staffe, è possibile sovrapporre più<br />

connettori.<br />

I distributori di energia devono spesso<br />

essere posizionati in punti difficilmente<br />

accessibili. Gli impianti di trasporto, per<br />

esempio, non sono accessibili dall'alto<br />

a causa dei rulli e del prodotto trasportato.<br />

Nulla può inoltre sporgere<br />

lateralmente. La struttura quadrata del<br />

connettore Duplicon consente la massima<br />

flessibilità di scelta tra tre diverse<br />

direzioni di uscita dei cavi.<br />

Il connettore Duplicon è inoltre il<br />

primo connettore con grado di protezione<br />

IP 67 che può essere sottoposto<br />

a collaudo dall'esterno, senza bisogno<br />

di essere disinnestato. Dopo aver<br />

allentato le due viti del coperchio, tutti<br />

i contatti sono infatti raggiungibili con i<br />

consueti apparecchi di prova.<br />

Prima applicazione<br />

presso SEW Eurodrive<br />

I vantaggi del sistema di connessione<br />

Duplicon hanno già convinto SEW<br />

Eurodrive, azienda leader nella fornitura<br />

di soluzioni di azionamento elettrico.<br />

Il box di connessione <strong>Phoenix</strong> <strong>Contact</strong><br />

ha infatti reso a innesto universale il<br />

loro nuovo sistema Movifit, che associa<br />

i vantaggi della tecnica di installazione<br />

decentrata a funzioni di azionamento<br />

e comunicazione orientate<br />

alle applicazioni. Per la distribuzione<br />

di energia viene utilizzato il connettore<br />

Duplicon. Grazie alla sua impilabilità,<br />

il connettore offre il vantaggio di<br />

una connessione dei moduli senza<br />

interruzioni.<br />

Questo significa che la linea di alimentazione<br />

in ingresso e in uscita può<br />

essere innestata separatamente sul<br />

modulo e, in caso di interventi di<br />

manutenzione, il distributore di energia<br />

può così essere separato dal<br />

modulo senza interrompere il funzionamento<br />

del resto dell'impianto.<br />

Marco Sirotti<br />

Per maggiori informazioni contrassegnare<br />

la casella 7 nella sezione servizio<br />

lettori.<br />

12 UPDATE 2/06


Fondamentali<br />

Non stop nel building automation<br />

Nuove custodie elettroniche per l'automazione di edifici<br />

I requisiti di automazione degli edifici sono in costante crescita ed evoluzione relativamente a comfort, controllo<br />

centralizzato o decentrato, collegamento intelligente di impianti e relative possibilità di comunicazione.<br />

Gli impianti generali con funzioni coordinate ed integrate diventano sempre più vasti e gli impianti elettrici<br />

sempre più complessi. Per le applicazioni presenti e quelle future la soluzione è rappresentata dalla nuova<br />

serie di custodie BC.<br />

Un'auto senza relé elettrici sarebbe<br />

praticamente inconcepibile<br />

oggi. Molte funzioni ormai scontate<br />

per il comfort dell'auto, dovrebbero,<br />

in futuro, servire a rendere più<br />

facile e sicura la vita in casa. Per<br />

esempio luci che si accendono<br />

quando si apre una porta. Serrature<br />

che si aprono mediante la radio<br />

o apparecchi che, in caso di difetto,<br />

inviano un segnale di allarme. La<br />

realizzazione di un impianto elettrico<br />

tradizionale comporta un<br />

cablaggio considerevole che rende<br />

sempre più difficile una progettazione<br />

ottimizzata in relazione a<br />

tempo e costi. Il sistema di custodie<br />

BC permette di risolvere questi<br />

problemi.<br />

Comunicazione lungo<br />

la guida di supporto<br />

L'utilizzo della serie BC nell'automazione<br />

di edifici rappresenta un<br />

vantaggio decisivo, grazie alla possibilità<br />

di combinare le custodie<br />

con il connettore bus su guida<br />

multipolare HBus. Questo connettore<br />

mette i moduli in comunicazione<br />

tra loro. Per stabilire automaticamente<br />

un contatto tra<br />

modulo e modulo, è sufficiente il<br />

semplice fissaggio a incastro nella<br />

barra normalizzata e il successivo<br />

inserimento a scatto del modulo. I<br />

16 poli del connettore trasversale<br />

consentono di effettuare la trasmissione<br />

di dati sia in seriale che<br />

in parallela. Grazie ai contatti dorati,<br />

la sicurezza di trasmissione è<br />

garantita. L'utilizzo del connettore<br />

bus su guida non riduce solo i costi<br />

di cablaggio.<br />

Questa soluzione tiene conto<br />

anche dei crescenti requisiti di<br />

portata e flessibilità nell'utilizzo e<br />

nella distribuzione dei dati. Senza<br />

interrompere il collegamento è<br />

infatti possibile inserire ed estrarre<br />

i moduli e sostituirli così singolarmente<br />

senza interrompere<br />

il flusso del segnale. L'espansione<br />

delle funzioni<br />

non richiede inoltre<br />

cablaggi aggiuntivi.<br />

Custodie<br />

flessibili<br />

Le custodie elettroniche<br />

BC sono progettate<br />

secondo la<br />

norma DIN 43880, in<br />

modo da poter<br />

essere utilizzate in<br />

tutte le consuete<br />

cassette di distribuzione.<br />

Per consentire<br />

la massima flessibilità<br />

nella progettazione<br />

delle custodie,<br />

sono disponibili varie<br />

ampiezze e guide interne per<br />

schede c.s. in tutte e tre le direzioni<br />

spaziali. In combinazione con un<br />

coperchio della custodia orientabile<br />

trasparente o bloccato colorato,<br />

possono essere realizzati diversi<br />

moduli nello stesso design di<br />

custodia. Le diverse profondità<br />

dello spazio di installazione permettono<br />

di scegliere liberamente i<br />

morsetti, assicurando nel contempo<br />

massime dimensioni interne<br />

della custodia.<br />

Massimo Bernardinello<br />

Per maggiori informazioni contrassegnare<br />

la casella 8 nella sezione<br />

servizio lettori.<br />

Ampiezze di custodia<br />

diverse consentono<br />

un design<br />

flessibile dei<br />

moduli. Il connettore<br />

bus a guida<br />

consente una<br />

trasmissione di<br />

dati parallela e<br />

seriale e l'alimentazione<br />

di energia<br />

UPDATE 2/06 13


Attualità<br />

Trattiamola bene! ad Accadueo<br />

Trattiamola bene! è lo slogan che<br />

ha accompagnato la prima partecipazione<br />

di <strong>Phoenix</strong> <strong>Contact</strong> ad<br />

Accadueo, mostra internazionale<br />

delle tecnologie per il trattamento<br />

e la distribuzione dell’acqua potabile<br />

e il trattamento delle acque<br />

reflue, che ha chiuso i battenti lo<br />

scorso 19 maggio a Ferrara, dopo<br />

aver ospitato 235 espositori e quasi<br />

7.000 visitatori.<br />

Il messaggio è chiaro e sottolinea la<br />

posizione di <strong>Phoenix</strong> <strong>Contact</strong> in<br />

tema di risorse idriche e l’impegno<br />

nello sviluppo di soluzioni per la<br />

gestione e preservazione di un<br />

bene che è patrimonio di tutti.<br />

Numerose sono state le soluzioni<br />

presentate da <strong>Phoenix</strong> <strong>Contact</strong> per<br />

la gestione delle diverse fasi di produzione<br />

e distribuzione dell’acqua.<br />

Dalle stazioni distribuite per la captazione,<br />

l’adduzione, il pompaggio e<br />

la distribuzione agli impianti di<br />

potabilizzazione e trattamento<br />

delle acque reflue, <strong>Phoenix</strong> <strong>Contact</strong><br />

risponde all’esigenza di trasmettere<br />

dati in modo affidabile ad elevata<br />

distanza e spesso dovendo superare<br />

le asperità della conformazione<br />

del territorio che rendono la trasmissione<br />

problematica.<br />

Da qui sono nate tecnologie che<br />

utilizzano differenti mezzi trasmessivi:<br />

aria (con le soluzioni WLAN,<br />

Bluetooth, Trusted Wireless fino ai<br />

modem GPS e GPRS), cavo in rame<br />

(i moduli FieldMultiplexer) o fibra<br />

ottica (il sistema PSI-MOS).<br />

Ma non solo: mediante i moduli di<br />

protezione contro le sovratensioni<br />

Trabtech è inoltre possibile proteggere<br />

i segnali digitali e analogici<br />

delle stazioni e garantire la protezione<br />

degli impianti da scariche<br />

atmosferiche e sovraccarichi di tensione.<br />

E’ iniziata l’era senza piombo<br />

Dal 1 0 Luglio sono entrate in vigore le direttive RoHS e WEEE<br />

Hanno riscosso un forte successo i<br />

convegni che <strong>Phoenix</strong> <strong>Contact</strong> ha<br />

organizzato per illustrare ai propri<br />

clienti le novità legate all'entrata in<br />

vigore delle prossime normative<br />

europee RoHS – Restriction of<br />

Hazardous Substances - e WEEE –<br />

Waste Electrical and Electronic<br />

Equipment. Dal 1 0 luglio tutti i produttori<br />

sono tenuti a rispettare gli<br />

obblighi e i doveri imposti dalla<br />

legge. <strong>Phoenix</strong> <strong>Contact</strong>, con questa<br />

serie di incontri realizzati in collaborazione<br />

con ANIE, ha illustrato le<br />

proposte tecnologiche che soddisfano<br />

i requisiti richiesti dalla normativa,<br />

mostrando i risultati raggiunti<br />

utilizzando alcuni processi di<br />

produzione, chiarendo eventuali<br />

dubbi e incertezze ed illustrando<br />

quali soluzioni e proposte tecnologiche<br />

sono disponibili per i produttori.<br />

14 UPDATE 2/06


Attualità<br />

Il web rilancia<br />

Immediatezza, semplicità ed efficacia<br />

delle informazioni sono gli elementi<br />

alla base del rilancio internazionale<br />

del web di <strong>Phoenix</strong> <strong>Contact</strong>,<br />

che oggi si presenta al pubblico rinnovato<br />

nella grafica, nella struttura,<br />

nei contenuti e nella navigazione.<br />

L’intento, come sempre, è quello di<br />

fornire uno strumento vicino alle<br />

esigenze dei clienti e dei nuovi visitatori,<br />

in grado di fornire un servizio<br />

concreto in materia di informazioni<br />

e di comunicazione tra azienda ed<br />

utente.<br />

Dalla homepage, dove sono presenti<br />

le principali notizie aggiornate, si accede<br />

alle informazioni relative ad azienda,<br />

prodotti, servizio e supporto,<br />

mercati ed applicazioni, fino alle<br />

opportunità di contatto con l’azienda.<br />

La barra di navigazione a sinistra di<br />

ogni pagina aiuta l'utente a raggiungere<br />

immediatamente l’informazione<br />

desiderata, indicandogli costantemente<br />

la sezione in cui si trova e<br />

permettendogli un agevole passaggio<br />

da una sezione all'altra.<br />

Da segnalare l’area “e-service”,<br />

posta in alto a destra della homepage,<br />

dove è possibile accedere al<br />

download center (contenente le<br />

schede tecniche dei prodotti, i<br />

software di progettazione, le omologazioni<br />

e le certificazioni) ed il<br />

catalogo on-line, presentante tutta la<br />

gamma di soluzioni <strong>Phoenix</strong> <strong>Contact</strong>,<br />

aggiornato settimanalmente con<br />

tutte le novità di prodotto.<br />

Ovunque vi troviate, qualunque<br />

lingua parliate, digitando<br />

www.phoenixcontact e l’estensione<br />

Internet relativa al vostro Paese,<br />

<strong>Phoenix</strong> <strong>Contact</strong> è on-line<br />

(www.phoenixcontact.it per l’<strong>Italia</strong>).<br />

Buona navigazione!<br />

Redazione<br />

<strong>Phoenix</strong> <strong>Contact</strong> S.p.A.<br />

Marketing Communication Dept.<br />

Antonella Galimberti<br />

Tel. 02 66 05 92 51 - Fax 02 66 05 00<br />

e-mail: agalimberti@phoenixcontact.com<br />

Copyright © 2006 by <strong>Phoenix</strong> <strong>Contact</strong><br />

<strong>Phoenix</strong> <strong>Contact</strong> S.p.A.<br />

Via Bellini, 39/41<br />

20095 Cusano Milanino<br />

Fax 02 66 05 95 00<br />

Per ricevere maggiori informazioni, si prega di contrassegnare<br />

gli argomenti di interesse e inoltrare<br />

copia del presente modulo via fax:<br />

1 2 3 4 5 6<br />

7 8<br />

2/06<br />

UPDATE 2/06<br />

Vi preghiamo di compilare i seguenti campi per<br />

ricevere la documentazione richiesta:<br />

Servizio Lettori<br />

Nome/Cognome<br />

Azienda<br />

Funzione/Settore<br />

Indirizzo<br />

...oppure inviare una e-mail all’indirizzo di posta<br />

info_it@phoenixcontact.com<br />

www.phoenixcontact.it<br />

Telefono/Fax<br />

E-mail<br />

UPDATE 3/05 15


Solo i migliori<br />

scendono<br />

in campo<br />

Le installazioni sul campo non sono mai<br />

state così semplici e flessibili.<br />

Pensate ad un sistema di cablaggio con<br />

grado di protezione IP 65/67 dove è<br />

possibile ridurre i tempi di connessione<br />

del 90%, oppure a soluzioni aperte<br />

a tutti i bus di campo.<br />

Affidatevi a <strong>Phoenix</strong> <strong>Contact</strong>.<br />

• Connessione “plug & turn” SPEEDCON<br />

• Connettori circolari Coninvers®<br />

• Sistema modulare ultracompatto<br />

Innovare<br />

è la nostra passione.<br />

E la vostra?<br />

Per maggiori informazioni:<br />

Tel. 02 66 05 91<br />

info_it@phoenixcontact.com<br />

www.phoenixcontact.it

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