Richard Wagner Rheingold - il portale di "rodoni.ch"
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36<br />
GUIDO PADUANO<br />
Pure, con perfi<strong>di</strong>a notar<strong>il</strong>e, come volesse sgravarsi la coscienza, Loge continuerà a ricordare<br />
più volte l’appello delle figlie del Reno, con ciò quasi obbligando Wotan a sbarazzarsi<br />
con brutalità del problema rappresentato da loro («Was taugt mir der Rat?»:<br />
«A che mi vale <strong>il</strong> consiglio?»).<br />
In ciò lo aiuta inaspettatamente Fricka, che <strong>di</strong>chiara la sua antipatia per le ninfe, a<br />
motivo della seduzione da loro esercitata (<strong>di</strong> cui siamo stati testimoni). Dopo la battuta<br />
libertina <strong>di</strong> Wotan, ecco dunque un altro in<strong>di</strong>zio che l’universo dell’amore può a sua<br />
volta essere inteso non come unità compatta, ma come sede <strong>di</strong> tensioni e lacerazioni.<br />
Fricka in particolare, anche sulla scorta della sua continuità con Era / Giunone (sia per<br />
quanto concerne la sua gelosia sia come detentrice dell’istituzione matrimoniale), oppone<br />
l’eros coniugale all’eros naturale, <strong>di</strong> cui le ninfe sono la faccia frivola, mentre <strong>il</strong><br />
successivo legame tra i gemelli Siegmund e Sieglinde, figli appunto naturali <strong>di</strong> Wotan,<br />
ne sarà nella Walküre la faccia tragica. E nella Walküre, dove sono assenti i competitori<br />
<strong>di</strong> Wotan per <strong>il</strong> potere, Fricka e non altri risulterà essere l’avversaria <strong>di</strong> Wotan.<br />
Qui invece è commovente l’empito e più ancora la coerenza del suo amore per lo<br />
sposo: come aveva fatto col Walhall, riesce a inglobare nell’universo amoroso anche<br />
l’anello, interpretandolo come un talismano della felicità <strong>di</strong> coppia. È Loge a istradarla<br />
su questa lettura, che tornerà nella tetralogia quando lo stesso anello suggellerà l’unione<br />
<strong>di</strong> Siegfried e Brünnh<strong>il</strong>de.<br />
Sentiremo peraltro anche Mime, fratello-schiavo <strong>di</strong> Alberich, rievocare su una melo<strong>di</strong>a<br />
nostalgica <strong>il</strong> tempo in cui i Nibelunghi, «sorglose Schmiede» («fabbri privi d’affanno»,<br />
RH, 3), fabbricavano gioielli per la gioia delle loro donne, destinando <strong>il</strong> lavoro<br />
alla realizzazione affettiva e non alla brutale alienazione (però Mime non ha moglie, risulta<br />
dal Siegfried).<br />
Tornando al testo, una volta rifiutata <strong>di</strong> fatto la richiesta delle ninfe e accantonata come<br />
marginale quella <strong>di</strong> Fricka, restano a contendersi l’obiettivo Wotan e i giganti, o per<br />
meglio <strong>di</strong>re Wotan e Fafner: è quest’ultimo infatti, forzando <strong>il</strong> fratello («sich wider W<strong>il</strong>len<br />
überredet fühlt»: «si sente persuaso contro voglia», RH, 2), a rompere gli indugi proponendo<br />
un nuovo patto: l’oro del Nibelungo in cambio <strong>di</strong> Freia, che resterà ostaggio<br />
dei giganti per tutta la giornata concessa a Wotan per derubare <strong>il</strong> ladro Alberich: questo<br />
è <strong>il</strong> suggerimento <strong>di</strong> Loge, e s’intende bene che è moralmente giustificato solo se <strong>il</strong> maltolto<br />
viene restituito al Reno, ma la partenza <strong>di</strong> Freia, e l’improvviso invecchiamento degli<br />
dei che ne è conseguenza, rendono invece ovvia e quasi esplicita l’accettazione della<br />
proposta <strong>di</strong> Fafner.<br />
Eppure la partenza del <strong>di</strong>o per la spe<strong>di</strong>zione resta ancora più ambigua, perché troppo<br />
categorica è suonata, nella conversazione precedente, la frase del narcisismo incon<strong>di</strong>zionato:<br />
«debbo avere l’anello» («den Ring muss ich haben»).<br />
VI<br />
Vero accesso agli inferi, l’entrata <strong>di</strong> Nibelheim conferisce carattere visivo e concreto alla<br />
Macht <strong>di</strong> Alberich, anche attraverso le querimonie del fratello Mime, che è stato da