scompenso_cardiaco_p.. - Ospedale San Carlo Borromeo
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OGNI MALATO FA H STARE MALE<br />
Anche di fronte alla stessa malattia, gli atteggiamenti<br />
delle persone possono essere molto diversi.<br />
Le informazioni sulle cause, l'evoluzione o le conseguenze<br />
che ne derivano, così come quelle sui trattamenti<br />
farmacologici, non arrivano soltanto da quello<br />
che dicono i dati diagnostici obiettivi (i risultati degli<br />
esami, l'esito delle visite, i colloqui con gli specialisti),<br />
ma anche da convinzioni personali.<br />
Le spiegazioni date al manifestarsi di un disturbo<br />
possono essere differenti da persona a persona; c'è<br />
chi attribuisce la malattia alla sfortuna ("Sto male<br />
perché il destino è crudele con me", oppure "Mi sono<br />
ammalato perché sono sfortunato"), chi sottovaluta<br />
le cause che l'hanno determinata o ne considera solo<br />
alcune ("Mi è successo per colpa dello stress"), oppure,<br />
ancora, chi nega l'influenza di abitudini dannose<br />
quali ad esempio il fumo di tabacco e un'alimentazione<br />
sregolata.<br />
Anche rispetto alle terapie, le persone hanno delle<br />
convinzioni proprie, anche se non sempre esplicitate.<br />
Queste convinzioni influenzano la precisione e la costanza<br />
con cui si assumono i farmaci.<br />
È probabile che un'avversione assoluta verso i farmaci<br />
non sia tanto motivata da prove scientifiche circa i<br />
loro possibili effetti collaterali, quanto piuttosto da un<br />
pregiudizio che fa vedere il farmaco come "tossico" in<br />
quanto "non naturale".<br />
È anche possibile che, quando la malattia persiste nel<br />
tempo, si faccia fatica ad accettarne gli effetti sulla<br />
propria vita. Quanto più la malattia comporta delle<br />
limitazioni, a livello fisico, psicologico e relazionale,<br />
tanto più ci si sente vittime e, quindi, meno capaci<br />
di reagire.<br />
Anche in questo caso, le valutazioni personali, soprattutto<br />
quelle che riguardano se stessi ("Ormai mi<br />
sento inutile") o il rapporto con le persone vicine<br />
Questo può essere l'inizio di una riflessione approfondita<br />
sulla sua condizione.<br />
Chi soffre di <strong>scompenso</strong> <strong>cardiaco</strong>, spesso, prova ansia<br />
per la propria esistenza, paura, angoscia per il<br />
futuro, sensazione di limite e di incapacità, incertezza<br />
e rabbia.<br />
Questi sentimenti possono dominare la condizione<br />
emotiva degli scompensati ed appesantire lo stato di<br />
salute generale, rendendo più difficoltosa la possibilità<br />
del ritorno ad una condizione di stabilità.<br />
Sebbene sia normale che queste emozioni si verifichino<br />
nel corso di una patologia cronica, come lo <strong>scompenso</strong><br />
<strong>cardiaco</strong>, in alcuni casi, in soggetti predisposti,<br />
possono portare ad una vera e propria condizione<br />
ansiosa e/o depressiva.<br />
9 Unità Operativa Complessa di Psicologia Clinica<br />
Unità Operativa Complessa di Psicologia Clinica<br />
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