Chianti e Schianti: tutto molto “Classic”
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Quarta edizione della classicissima della Festa del Lavoro<br />
Primo Maggio vuol dire Geggiano<br />
Geggiano, 1 Maggio 2014. “Piccole gare<br />
crescono”, verrebbe da dire parafrasando<br />
un famoso romanzo della Alcott. E infatti<br />
piano piano, anno dopo anno, la Cicloturistica<br />
del Bozzone sta diventando sempre<br />
più seguita dagli appassionati. Si sa, a Siena<br />
1° Maggio vuol dire Geggiano, e le strutture<br />
per la scampagnata dei senesi, in moto già<br />
da giorni, sono perfette per una manifestazione<br />
che completa una mattinata altrimenti<br />
vuota da attività.<br />
Al via oltre ottanta appassionati provenienti<br />
da una decina di società, alcune presenti al<br />
gran completo.<br />
Il percorso del 2014 ci riporta nuovamente<br />
nel “nostro” <strong>Chianti</strong>, dopo la parentesi del<br />
2013, quando fummo costretti a pedalare in<br />
zone depresse per l’antipatica concomitanza<br />
con la corsa nel Valdarno che venne ad<br />
“invadere” le nostre strade. Quindi si va da<br />
Geggiano a Castagnoli, Brolio, Villa a Sesta,<br />
Pianella, Geggiano. Cinquanta chilometri<br />
<strong>molto</strong> allenanti per i corsaioli e <strong>molto</strong> corsaiole<br />
per gli allenati. Infatti, dopo quattro<br />
chilometri dietro l’ammiraglia guidata da<br />
un “tiratissimo” Fanfa, al via alla marcia libera,<br />
il gruppo dei migliori, tirato, manco<br />
a dirlo, dal Barta (che dovrebbe andare un<br />
po’ più piano), fa il vuoto alle sue spalle.<br />
Mancano i numeri sulla schiena, ma quella<br />
che vediamo è di fatto una gara, e di quelle<br />
vere. Bullettai da subito in evidenza, con<br />
Bartoloni, Laschi, Vivi, Verdelli e Biancolini<br />
a menare a tutta e fare gioco di squadra. Al<br />
Gran Premio della Montagna di Rocca di<br />
Castagnoli passa per primo Biancolini con<br />
una quindicina di secondi di vantaggio su<br />
Laschi e Vivi. Gli altri staccati di poco. La<br />
coppia Vivi e Laschi (nella foto), in grande<br />
spolvero dà alcune tremende accellerate al<br />
gruppo che pian piano si frantuma, mentre i<br />
due allungano sempre di più, giungendo insieme<br />
sulla linea del traguardo, con il vuoto<br />
alle loro spalle, alla media di oltre 35 orari,<br />
non certo da cicloturistica.<br />
Venendo alla classifica “vera” a vincere,<br />
manco a dirlo il GS Arbia, con ben ventisette<br />
iscritti, seguiti da noi e poi da Asciano.<br />
A Taverne fanno confusione<br />
anche coi santi<br />
S. Isidoro porta<br />
male al Verdelli<br />
Sabato 10 Maggio. Sul calendario appeso<br />
al muso c’è scritto S. Antonino, ma alle<br />
Taverne, dove vive gente ai cui piace distinguersi,<br />
si festeggia invece un altro santo:<br />
Isidoro. Il paese si prepara alla festa e<br />
ai fuochi d’artificio spettacolari del giorno<br />
seguente, e fanno festa anche i pioppi<br />
lungo l’Arbia, che, complice la brezza<br />
pomeridiana, fanno “nevicare” quintali di<br />
bianchi batuffoli che vanno ad ostruire le<br />
vie aeree dei malcapitati ciclisti.<br />
Due i percorsi, anche se pochi scelgono il<br />
corto che accorcia di una decina di chilometri<br />
i 70 del lungo.<br />
Si parte, come al solito, dietro la macchina<br />
del Rosadi, tranquilli e rilassati. Il<br />
caldo si fa sentire, ma, nonostante <strong>tutto</strong>,<br />
vi vede ancora qualcuno in “full winter”,<br />
paraorecchie comprese! A Pianella la media<br />
è appena sopra ai 19 e i più scalpitano<br />
come i cavalli al canape. Pronti via e,<br />
come sempre inizia la gara.<br />
I primi svaniscono all’orizzonte in pochi<br />
secondi, ma anche quelli dietro si danno<br />
da fare. Su per Brolio la sfortuna si accanisce<br />
sulla Bulletta con Rosolino che, forse<br />
per la troppa potenza della pedalata,<br />
spacca un due in cambio ed è costretto a<br />
fermarsi e salire sull’ambulanza che funge<br />
anche da carro scopa, mentre poche<br />
centinaia di metri più a monte Luciano<br />
tampona Ossi e rimane a terra scorticato<br />
come Bartolomeo Martire, e, cosa più<br />
grave, con una frattura al polso che (forse)<br />
lo terrà lontano dalla bici per qualche<br />
giorno. Anche lui sale sull’affollatissima<br />
ambulanza a far compagnia al siculo bullettaio.<br />
La classifica finale ci vede, come al solito,<br />
secondi dietro all’imbattibile Covati Team<br />
che dopo la vittoria fuori casa a Geggiano,<br />
stavolta in casa e non può certo lasciarsi<br />
sfuggire il primo posto e una serissima<br />
ipoteca sul titolo finale, che appare<br />
davvero già scontato.<br />
Curiosità: Luca indossa il fantastico<br />
capo tecnico antiacqua<br />
del nuovo fornitore tecnico della<br />
Bulletta: la SPORCFUL!<br />
Curiosità: Il nuovo Presidente<br />
dell’Audax non perde occasione<br />
per manifestare l’affetto per<br />
l’Associazione che presiede.<br />
Curiosità: Questo signore con la<br />
medaglia al collo ha corso con<br />
la maglia della Bulletta la Gran<br />
Fondo di Copenhagen. Grazie!<br />
La gamba “marcata”<br />
del Verdelli