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Relazione Dipartimento 2006 - Dipartimento di Fisica G. Occhialini ...

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<strong>Relazione</strong> <strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Fisica</strong> “G. <strong>Occhialini</strong>”, anno <strong>2006</strong><br />

c) Misura del Doppio Deca<strong>di</strong>mento Beta del 76 Ge<br />

Il <strong>Dipartimento</strong> <strong>di</strong> <strong>Fisica</strong> dell'Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano - Bicocca fa parte dell'esperimento<br />

GERDA (GERmanium Detector Array) sulla ricerca del deca<strong>di</strong>mento doppio beta del 76 Ge presso i<br />

Laboratori Nazionali del Gran Sasso. La struttura dell'apparato consiste sinteticamente <strong>di</strong> <strong>di</strong>o<strong>di</strong> al<br />

germanio, arricchiti all'86% in germanio 76, l'isotopo doppio beta attivo. I <strong>di</strong>o<strong>di</strong> saranno <strong>di</strong>rettamente<br />

immersi in un liquido criogenico (azoto o argon liqui<strong>di</strong>) che ha la doppia funzione <strong>di</strong> raffreddare i <strong>di</strong>o<strong>di</strong> e<br />

<strong>di</strong> schermarli dalla ra<strong>di</strong>oattività ambientale. Il tutto è circondato da acqua, per un totale <strong>di</strong> circa 700 m 3 ,<br />

che funge da ulteriore schermo per gamma e neutroni e da veto per la ra<strong>di</strong>azione muonica, rilevando la<br />

ra<strong>di</strong>azione Cerenkov emessa in acqua. La schermatura descritta, unitamente i) alla severa selezione<br />

dei materiali costituenti il montaggio ed il read-out dei <strong>di</strong>o<strong>di</strong>, ii) alla elevata qualità in termini <strong>di</strong><br />

ra<strong>di</strong>opurezza dei <strong>di</strong>o<strong>di</strong> stessi, permette nominalmente <strong>di</strong> ottenere un abbattimento del fondo <strong>di</strong> circa un<br />

fattore cento rispetto agli ultimi esperimenti sul deca<strong>di</strong>mento doppio beta del germanio 76.<br />

L’esperimento si articolerà in due fasi: nella prima verranno posti in misura 8 <strong>di</strong>o<strong>di</strong> per una massa<br />

<strong>di</strong> quasi 20 kg, già delle collaborazioni HdM e IGEX (opportunamente riadattati); nella seconda fase<br />

altri rivelatori, per un totale <strong>di</strong> almeno ulteriori 25 kg, verranno aggiunti. Questi ultimi saranno a readout<br />

segmentato per permettere ulteriori riduzioni del fondo.<br />

L'esperimento può raggiungere in tempi brevi (2-3 anni dall'entrata in funzione prevista per il 2009)<br />

limiti sul periodo <strong>di</strong> <strong>di</strong>mezzamento <strong>di</strong> 10 26 anni o confermare con buona statistica l'effetto positivo<br />

osservato dalla collaborazione Heidelberg-Moscow.<br />

Nel corso del <strong>2006</strong>:<br />

1. Gli 8 rivelatori al germanio <strong>di</strong> HdM e Igex sono stati tutti estratti dal loro criostato originale e sono in<br />

corso <strong>di</strong> riprocessamento presso la Canberra: questa operazione è molto delicata ed avviene in<br />

modo seriale. Sono altresì iniziati i test delle procedure per la produzione dei cristalli arricchiti per<br />

la fase II.<br />

2. Il <strong>di</strong>segno, i materiali ed i dettagli costruttivi <strong>di</strong> criostato, serbatoio dell'acqua e e<strong>di</strong>ficio sono stati<br />

congelati e la fornitura del criostato e del serbatoio dell'acqua sono state appaltate.<br />

3. Il sistema <strong>di</strong> inserzione dei cristalli ha raggiunto una fase <strong>di</strong> avanzata definizione.<br />

4. E’ proseguita l’attività <strong>di</strong> R&D dell’elettronica <strong>di</strong> front-end criogenica; i circuiti integrati a JFET sono<br />

stati testati a temperature criogeniche per lungo periodo connessi al cristallo ed hanno <strong>di</strong>mostrato<br />

caratteristiche <strong>di</strong> stabilità e risoluzione adeguate. Parallelamente i test degli ASIC CMOS hanno<br />

dato risultati più che adeguati e <strong>di</strong>vengono pertanto per GERDA la prima scelta per il front-end.<br />

5. Tramite spettroscopia gamma sono state misurate una campionatura rappresentativa (ca. 20) <strong>di</strong><br />

tutte le lastre <strong>di</strong> acciaio che saranno utilizzate per il criostato. L'attività me<strong>di</strong>a dell'inox che sarà<br />

utilizzato è dell'or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> 1-2 mBq/kg circa 10 volte inferiore a quella me<strong>di</strong>a dell'inox.<br />

6. E’ stato definito il numero (66) e la posizione dei fotomoltiplicatori per il muon-veto a Cerenkov,<br />

garantendo una efficienza del 99%; la tecnica <strong>di</strong> incapsulamento e calibrazione è altresì stata<br />

definita.<br />

7. Nel laboratorio sotterraneo <strong>di</strong> manipolazione e test dei germani è stata condotta un’intensa<br />

sperimentazione per testare sul lungo periodo il funzionamento dei cristalli immersi in LN e LAr con<br />

particolare riferimento alla risoluzione ed alla stabilità, con elettronica <strong>di</strong> front end calda e/o<br />

criogenica.<br />

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