Lo screening uditivo neonatale - Il sito di Audiologia dell'Università ...

II° Livello dello screening: la conferma della diagnosi con
il test ABR
Status quo, criticità e miglioramenti necessari
Il percorso della conferma della diagnosi si è rivelato di notevole complessità, in
quanto molte delle strutture aziendali deputate all’esecuzione del test ABR hanno
avuto finora problemi, principalmente legati al numero ed alle competenze degli
operatori che devono eseguire il test a bambini piccoli (al momento attuale
praticamente tutte le strutture possiedono un’apparecchiatura adeguata).
In particolare, è la situazione dell’ASL Napoli 1 che evolve in modo molto lento.
Delle due strutture previste per la conferma della diagnosi (Osp. SS. Annunziata e
Osp. S. Giovanni Bosco), solo la seconda funziona, ma si prende cura
essenzialmente dei nati dello stesso presidio ospedaliero. Erano stati banditi presso
l’ Osp. SS. Annunziata degli avvisi pubblici per tecnici audiometristi (in quanto
l’apparecchiatura per il test ABR già esiste), ma, al momento, non sono stati
espletati.
Altrettanto lenta è l’evoluzione in altre Aziende sanitarie ed ospedaliere (Cardarelli,
Caserta 1, Ruggi d’Aragona di Salerno) che non eseguono attualmente il test ABR.
Ciò costringe il Centro di Riferimento Regionale a farsi carico non solo del terzo
livello, ma del secondo livello praticamente per tutta Napoli città, oltre che per le
altre ASL su elencate.
I punti-nascita di Benevento (tanto il Rummo che il “Fatebenefratelli”) hanno avuto
serie difficoltà nell’avvio del processo e nel 2007 la maggior parte dei bambini
residenti nella provincia di Benevento non ha beneficiato dello screening. Si è ora
costituito un tavolo di lavoro per avviare a soluzione il problema, tanto internamente
all’Azienda Ospedaliera Rummo, quanto nei rapporti tra l’Ospedale Rummo e
l’Azienda Ospedaliera Fatebenefratelli.
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