S - Ingegneria
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sublime o modesta che contiene una<br />
geometria sufficiente affinché si installi<br />
un rapporto matematico.<br />
Dopo un tale viaggio, il prestigio della<br />
decorazione è definitivamente caduto.<br />
Ho visto i Paesi famosi per i loro stili<br />
regionali evocati in maniera così strampalata<br />
sulle scene dell’Opéra-Comique.<br />
Non c’è ornamento che faccia scaturire<br />
l’emozione del viaggiatore: c’è l’architettura<br />
che è forma pura, integrale<br />
– struttura plastica, e ci sono le opere<br />
d’arte: Fidia o il vaso del vasaio del balcano-serbo.<br />
Ciò che provoca le emozioni<br />
è un complesso di forme riunite<br />
in un rapporto preciso: orizzontale,<br />
verticale. O è l’opera che attraverso<br />
l’epurazione del folklore ci rivela un<br />
pensiero-tipo, passibile di universalità,<br />
linguaggio del cuore di tutti gli uomini.<br />
Il folklore mi mostra quanto ogni atto<br />
durevole e serio,condizionato,che mette<br />
a punto altri atti precedenti simili;<br />
come l’individuale si riassorbe nel collettivo,<br />
come sotto gli auspici di un’anima<br />
nobile e di un’intelligenza potente,<br />
il collettivo dona la sua linfa all’individuale.<br />
Non c’è mai stato divertimento,<br />
bisboccia,“cosa buffa”. C’è il desiderio<br />
di fare un bel poema o un buon utensile.<br />
Nei due casi, tutto il candore e<br />
tutta la conoscenza sono in sicurezza.<br />
La nostra epoca, con dei piccoli giovani<br />
con l’auto e “la pupa”, pretenderebbe<br />
di essere ingenua? L’ingenuità del folklore<br />
è la somma di tutte le ingenuità<br />
secolari.<br />
Dopo questo lungo viaggio che durò<br />
quasi un anno, in cui pellegrino libero,<br />
sacco in spalla, abbandonandomi alle<br />
iniziative improvvise, traversai i Paesi a<br />
piedi, a cavallo, in battello, in auto, confrontando<br />
nella diversità delle razze le<br />
basi fondamentalmente umane, acquistai<br />
questa certezza che un secolo nuovo<br />
era già là, il XX, e che tutto ciò che<br />
si era fatto era già passato, e che un<br />
movimento continuo, in avanti, senza<br />
ritorno, prende in mano epoca dopo<br />
epoca, e conduce, al momento giusto,<br />
i popoli verso un’epoca che è sempre<br />
in progresso.<br />
“Il giudizio del pubblico è turbato; le<br />
anticaglie, l’arrivista, le scorrettezze, l’orrore<br />
sono in mostra. Non si sa più. Si<br />
ha in sé un germe che corrode che se ne<br />
va distruggendo, nei Paesi casti, i cuori<br />
fino ad adesso semplici e credenti, le<br />
arti fino ad adesso normali,sane e naturali.<br />
E io penso che non c’è da reagire,<br />
ma da agire. Perché l’epurazione è una<br />
necessità vitale, e siccome non si vuole<br />
morire, per il semplice desiderio di vivere<br />
si ritornerà, sì, alla salute e di là alla<br />
bellezza. Nel mondo intero, si ritorna;<br />
le placche cadono dagli occhi; al germe<br />
canceroso si oppone il germe giovane,<br />
vigoroso, splendido, nato dal vincere o<br />
morire. Non si vuole morire” (Carnet<br />
di viaggio, 1911).<br />
n.43-44<br />
2011<br />
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