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avversari di Mattia Pertoldi Il capolavoro di Stefano Pioli Diciamoci la verità: il Bologna targato Stefano Pioli è sorprendente per tanti versi. Lo è perché negli ultimi due anni ha attraversato turbolenze – societarie prima di tutto – che avrebbero sconquassato quasi tutte le altre realtà del nostro panorama, eppure è lì, virtualmente in salvo, capace di mandare ancora due giocatori alla corte di Prandelli per le gare con Brasile e Malta (Diamanti e Gilardino), e con metà squadra, oltre al proprio tecnico, sulla bocca di tutti per il prossimo calciomercato. Niente male, niente male davvero, per una squadra costruita con saggezza, ma il cui capolavoro porta la firma indissolubile di Stefano Pioli. Uno che ha dimostrato di sapere plasmare con competenza e professionalità undici elementi trasformandoli in una compagine in grado di vincere tre gare sulle ultime quattro – compreso l’exploit di San Siro – e fare soffrire non poco la capolista Juventus. Difesa a quattro. La quadratura del cerchio ottimale, almeno stando a vedere i risultati, Pioli l’ha trovata poco tempo fa. Al termine del mercato invernale – con Portanova partito in direzione Genova rossoblù – e con il definitivo cambio della guardia in porta con l’ex romanista Curci promosso titolare al posto di colui, Agliardi, che aveva guidato il pacchetto arretrato felsineo da inizio stagione. Poi, il trainer parmense, ha confermato la linea a quattro con l’austriaco Garics e l’italianissimo Morleo “habituée” delle due corsie esterne e la coppia Antonsson-Cherubin nel mezzo. Senza dimenticare che, da gennaio, Pioli può contare anche sul brasiliano Naldo, uno che a giugno farà il suo ritorno a Udine per mettersi a disposizione di Guidolin nel prossimo campionato, <strong>udinese</strong>magazine | pag 15
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