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di Gabriele Bruni<br />
“Bologna e Chievo<br />
tappe fondamentali”<br />
L’età media dei bianconeri che ultimamente<br />
scendono in campo è talmente<br />
bassa che anche un ventiseienne rischia<br />
di sembrare “anziano” nella squadra di<br />
Francesco Guidolin. Ne sa qualcosa il<br />
difensore Medhi Benatia, che vive questa<br />
nuova situazione con lo spirito della<br />
chioccia e con stimoli rigenerati.<br />
“È vero, il gruppo è molto giovane, ma si<br />
tratta di una scelta della società fatta in<br />
piena consapevolezza: l’Udinese segue<br />
la politica della scoperta e della valorizzazione<br />
dei giovani talenti – confida il<br />
giocatore del Marocco -. All’inizio è stato<br />
strano far parte del gruppo dei senatori<br />
per un ragazzo come me, classe ’87, ma<br />
mi sono abituato in fretta a questa nuova<br />
situazione e non mi dispiace perché<br />
comporta una certa maturità. A Catania<br />
avevamo in campo 7-8 giocatori di età<br />
compresa tra i 20 e i 22 anni”.<br />
Sta nascendo l’Udinese del futuro in<br />
questo finale di campionato?<br />
“Sicuramente. In Sicilia, sebbene se le<br />
cose non siano andate per il verso giusto,<br />
abbiamo espresso un bel gioco nella prima<br />
parte della gara. In questo collettivo<br />
c’è molta qualità individuale che farà le<br />
fortune del club nel medio-breve periodo”.<br />
Che cosa ha limitato il tuo impiego<br />
<strong>udinese</strong>magazine | pag 5