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Notiziario_numero_1_anno_2011 - ULSS5

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NOTIZIE<br />

<strong>anno</strong> <strong>2011</strong> / n. 1<br />

ALLE FAMIGLIE<br />

DOSSIER<br />

Proteggersi dal sole<br />

AZIENDA<br />

Esenzione ticket per reddito<br />

OSPEDALE<br />

Inaugurato a Lonigo il nuovo Poliambulatorio<br />

TERRITORIO<br />

Corsi ai caregiver<br />

PREVENZIONE<br />

Sui tetti in sicurezza<br />

ALL’INTERNO TUTTI I RECAPITI DELL’ULSS 5


Ulss 5 Notizie<br />

Periodico d’informazione<br />

dell’Azienda Ulss 5 Ovest Vicentino<br />

DIRETTORE<br />

Renzo Alessi<br />

DIRETTORE RESPONSABILE<br />

Elisabetta Carlotti<br />

REDAZIONE<br />

Franca Matteazzi<br />

Elena Sandri<br />

Azienda Ulss 5 Ovest Vicentino<br />

Via Trento, 4<br />

36071 Arzignano (VI)<br />

tel. 0444/479580<br />

www.ulss5.it<br />

e-mail: urp@ulss5.it<br />

RACCOLTA PUBBLICITARIA<br />

Meneghini & Associati Srl<br />

Viale Trento, 56 - 36100 Vicenza<br />

GRAFICA<br />

Enfants Terribles<br />

V.le San Michele del Carso, 4 - 20144 Milano<br />

STAMPA<br />

Officina Grafica Aldighieri<br />

Via U. Nobile, 5 - 36071 Arzignano (VI)<br />

Consegnato in tipografia<br />

Luglio <strong>2011</strong><br />

Autorizzazione del Tribunale di Vicenza<br />

n. 669 del 21.12.1989<br />

Tiratura 69.000 copie<br />

distribuzione gratuita<br />

A questo <strong>numero</strong><br />

h<strong>anno</strong> partecipato<br />

Venceslao Ambrosini<br />

Laura Andolfo<br />

Mirko Balbo<br />

Sabina Bollori<br />

Andrea Chiari<br />

Mario Degan<br />

Adolfo Fiorio<br />

Cristiano Finco<br />

Flavio Franceschi<br />

Federico Gobbo<br />

Maurizio Lestani<br />

Marcello Mari<br />

Giorgio Mariot<br />

Patrizia Mella<br />

Massimo Mion<br />

Consolato Minniti<br />

Sara Mondino<br />

Roberto Povolo<br />

Annalisa Puntin<br />

Ileana Rodofile<br />

Claudio Ronco<br />

Luca Rossi<br />

Elena Sandri<br />

Eleonardo Schieven<br />

Fabio Senarigo<br />

Gianfranco Trettenero<br />

Arnaldo Toffon<br />

Stefano Zanolini<br />

Simonetta Zerbato<br />

<strong>numero</strong><br />

1<br />

<strong>anno</strong><br />

<strong>2011</strong><br />

DOSSIER<br />

pagina 4 Arriva il sole<br />

pagina 6 Bambini, sole e mare<br />

pagina 8 Tintarella in gravidanza<br />

pagina 10 Il caldo e gli anziani<br />

pagina 14 L’estate e gli alcolici<br />

pagina 17 La circolazione questa<br />

sconosciuta<br />

pagina 15 Tutti i recapiti dell’ULSS 5<br />

AZIENDA<br />

pagina 19 Esenzione ticket<br />

pagina 20 Esami di laboratorio<br />

pagina 20 Segnalazioni<br />

OSPEDALE<br />

pagina 21 Ospedale di Lonigo<br />

pagina 22 Stomie e stomoterapie<br />

pagina 22 S.O.S. emorroidi e ragadi<br />

pagina 23 Giornata mondiale del rene<br />

pagina 24 Diabete e dolore neuropatico<br />

pagina 25 Misurare il dolore<br />

TERRITORIO<br />

pagina 25 Raccontarsi<br />

pagina 26 ApertaMente danza<br />

pagina 26 Musicalmente Band<br />

pagina 27 Corsi ai caregiver<br />

PREVENZIONE<br />

pagina 28 Animali selvatici e rabbia<br />

pagina 28 Screening<br />

pagina 29 Sui tetti in sicurezza<br />

pagina 29 Ambulatori vaccinazioni<br />

pagina 30<br />

NEWS


pagina 3<br />

Editoriale<br />

Il Direttore Generale<br />

Renzo Alessi<br />

Rendere la sanità più umana, porre il malato ed i suoi bisogni al centro<br />

dell’organizzazione assistenziale, essere rispettosi della dignità di ogni<br />

singola persona, anche nelle fasi più difficili della vita, sono obiettivi<br />

che la nostra Azienda Ulss5 persegue come valori precipui ed ispiratori<br />

della propria attività assistenziale.<br />

Se è condivisibile interpretare la sofferenza come una esperienza privata,<br />

vissuta nell’intimità del proprio nucleo di relazioni familiari e di<br />

amicizia, è altrettanto vero che chi esperisce una condizione di gravità,<br />

può talvolta sentirsi abbandonato, disorientato, isolato e incompreso<br />

anche dalle istituzioni.<br />

Un <strong>anno</strong> fa l’Ulss5 ha dato vita alla U.O.S.D. Cure palliative, che persegue<br />

finalità di intervento multidisciplinare orientate sia all’erogazione<br />

di prestazioni assistenziali squisitamente sanitarie che a strutturare un<br />

programma di sostegno e tutela della qualità di vita del malato e della<br />

sua famiglia nelle fasi estreme della sua vita.<br />

Le cure palliative si occupano in maniera attiva e totale dei pazienti<br />

colpiti da una malattia che non risponde più a trattamenti che prolungano<br />

la sopravvivenza. Il controllo del dolore e di altri sintomi invalidanti,<br />

nonché l’attenzione agli aspetti psicologici, sociali e spirituali,<br />

sono contributi di fondamentale importanza in un approccio attento<br />

e di qualità. Riconoscere la scelta della “propria casa” come il luogo<br />

di cura preferito, significa condividere una prospettiva che favorisca<br />

il “recupero dei sentimenti”, la grande riflessione sulla propria vita, la<br />

contiguità con i propri cari.<br />

Quindi da giugno 2010 opera presso questa ULSS il “Nucleo di cure palliative”,<br />

che lavora con l’obiettivo di garantire la cura ed il miglioramento<br />

della qualità di vita per i pazienti terminali, privilegiando l’assistenza<br />

domiciliare. Dal mese di gennaio <strong>2011</strong> sono state seguite 153 persone in<br />

fase di fine vita, di cui 78 decedute. La percentuale di decesso in ospedale<br />

è del 17%, a domicilio il 56%, mentre nel restante 27% dei casi i pazienti<br />

sono deceduti in strutture sanitarie territoriali (principalmente in<br />

Ospedale di Comunità) .<br />

Il nucleo di cure palliative ha una organizzazione basata sul lavoro in<br />

équipe e sulla semplicità, consta di due medici, si avvale della grande<br />

professionalità degli infermieri dell’assistenza domiciliare, e opera a<br />

stretto contatto con il medico di famiglia. Viene attivato con una semplice<br />

telefonata dal medico di famiglia o dall’ospedale o dal paziente<br />

stesso. Si attiva subito senza alcuna burocrazia e lo staff può raggiungere<br />

in giornata l’ammalato e la famiglia garantendo una copertura<br />

telefonica 24 ore su 24.<br />

In futuro, ci si pone come obiettivo la copertura di tutti gli aventi bisogno<br />

e si auspica di implementare la rete di cura e di potere collaborare<br />

con le associazioni di volontariato al fine di incrementare sia il servizio<br />

che il grado di umanizzazione delle cure.


Arriva il sole<br />

Le 10 regole per proteggere<br />

la pelle<br />

Massimo Mion<br />

Servizio di<br />

Dermatologia<br />

DOSSIER<br />

pagina 4<br />

regola 1i piccoli al ripar<br />

regola 2<br />

La bella stagione è ormai alle porte<br />

e si fa strada il desiderio di liberarsi del pallore invernale,<br />

ma attenzione, è importante non dimenticare alcune<br />

precauzioni prima di dedicarsi alla tintarella.<br />

Dal vostro rapporto con il sole dipende la salute della<br />

vostra pelle. Occorre, quindi, imparare a conoscere<br />

bene gli effetti del sole, godere dei suoi effetti benefici<br />

e proteggere la pelle dai suoi effetti negativi.<br />

Le radiazioni solari che arrivano sulla Terra sono composte<br />

da diversi tipi di raggi, ognuno con caratteristiche<br />

ed effetti particolari. I raggi che provocano effetti<br />

d<strong>anno</strong>si sulla nostra pelle sono:<br />

• raggi ultravioletti di tipo A (UVA): penetrano più in<br />

profondità e sono i principali responsabili dell’abbronzatura<br />

rapida, ma a loro è dovuto anche l’invecchiamento<br />

precoce della pelle (sono gli stessi tipi di raggi<br />

impiegati nelle lampade abbronzanti);<br />

• raggi ultravioletti di tipo B (UVB): sono raggi con maggiore<br />

energia e minor potere penetrante, determinano<br />

l’attivazione della melanina, ma purtroppo anche eritema<br />

(la cosidetta scottatura). Questi raggi possono<br />

essere molto pericolosi perché riescono a modificare<br />

il DNA cellulare e sono responsabili della comparsa di<br />

alcuni tumori cutanei.<br />

Per queste ragioni è consigliabile esporsi gradualmente<br />

e con giudizio ai raggi solari e proteggere la cute mediante<br />

creme. L’abbronzatura è in realtà una reazione<br />

naturale di difesa della pelle, che sintetizza melanina<br />

per proteggersi dalla radiazione solare.<br />

La suscettibilità alla luce solare e alle radiazioni ultraviolette<br />

e, quindi, le precauzioni che devono essere<br />

osservate, dipendono in gran parte dal tipo di pelle.<br />

Si riconoscono 6 tipi di pelle o meglio “fototipo” (insieme<br />

del colore della pelle, capelli e occhi), che manifestano<br />

diversa sensibilità e reazione all’esposizione<br />

solare (vedi tabella Fototipo).<br />

Le creme solari dotate di effetto schermo possono<br />

essere di due tipi: fotoassorbenti chimici e riflettenti<br />

fisici. I più moderni filtri solari sono per lo più dei fotoassorbenti<br />

organici che in qualche caso contengono<br />

anche formulazioni micronizzate di riflettenti fisici<br />

(ossido di zinco, biossido di titanio).<br />

L’impiego di creme solari con funzione di schermo<br />

consente di prolungare l’esposizione ma non influisce<br />

sull’effetto dei raggi UVA sull’invecchiamento<br />

della pelle. Le creme solari sono classificate secondo<br />

una scala che definisce il Fattore di Protezione (Sun<br />

Protective Factor o SPF). I prodotti con SPF tra 2 e<br />

12 offrono una protezione minima, SPF tra 12 e 30 una<br />

protezione moderata, mentre una protezione alta è<br />

offerta dai prodotti superiori a SPF 30. Le creme solari<br />

dovrebbero essere applicate almeno 30 minuti prima<br />

dell’esposizione al sole, ogni 2 ore e dopo ogni bagno<br />

o doccia.<br />

fototipo<br />

I<br />

II<br />

III<br />

IV<br />

V<br />

VI<br />

Capelli rossi, occhi chiari, carnagione chiara che non riesce ad abbronzarsi.<br />

Evitare l’esposizione diretta ai raggi solari e usare creme a fattore di protezione totale.<br />

Carnagione chiara, quasi lattea, capelli biondi, occhi chiari, facilità a scottarsi e difficoltà<br />

ad abbronzarsi. Utilizzare nei primi giorni creme a filtro totale e in seguito, prodotti<br />

con indice di protezione leggermente più basso.<br />

Carnagione chiara, capelli biondo-castano, occhi nocciola, possibilità di scottarsi,<br />

ma tendenza ad abbronzarsi. Fondamentale utilizzare creme con fattore di protezione<br />

elevato nei primi giorni.<br />

Carnagione olivastra che si scotta raramente, capelli bruni, occhi scuri, si abbronza<br />

facilmente. Nei primi giorni utilizzare un fattore di protezione relativamente alto<br />

da diminuire man mano che la pelle si scurisce.<br />

Carnagione olivastra, capelli neri, occhi scuri, si abbronza intensamente. Il rischio<br />

di scottarsi è basso, ma il fattore di protezione non dovrebbe mai scendere sotto i 10-12.<br />

Carnagione nera, capelli neri, occhi neri, non si scotta mai. Le creme solari servono solo<br />

per prevenire i danni provocati dai raggi UV.


pagina 5<br />

DOSSIER<br />

o dal sole<br />

non andare in spiaggia<br />

nelle ore più calde<br />

L’efficacia delle creme solari è ridotta<br />

dalla sudorazione, dalle frizioni e dal<br />

contatto con l’acqua. Scegliere quindi<br />

creme resistenti all’acqua (water-resistant<br />

o waterproof).<br />

Per i bambini è necessario prendere<br />

qualche precauzione in più: non tutte<br />

le formulazioni dei prodotti solari sono<br />

ugualmente adatte ai più piccoli. I solari<br />

sotto forma di olio h<strong>anno</strong> in genere un<br />

SPF molto basso. Sì al latte, perché è facile<br />

da stendere; perfetti i solari in crema,<br />

che d<strong>anno</strong> vita a un vero e proprio schermo<br />

protettivo.<br />

In conclusione, è possibile abbronzarsi<br />

anche usando uno schermo totale; la<br />

tintarella, in questo caso, comparirà più<br />

gradualmente e sarà meno intensa, ma<br />

al termine della vacanza risulterà più uniforme<br />

e duratura.<br />

E ora, dopo aver letto i nostri consigli:<br />

buona esposizione al sole e buone vacanze.<br />

1<br />

2<br />

3<br />

4<br />

5<br />

6<br />

7<br />

8<br />

9<br />

10<br />

Le 10 regole d’oro da seguire<br />

quando ci si espone al sole.<br />

Tenere lattanti e bambini piccoli al riparo dal sole<br />

diretto durante il primo <strong>anno</strong> di vita.<br />

Evitare l’esposizione al sole nelle ore più calde<br />

(dalle 10 alle 14, o dalle 11 alle 15 con l’ora legale).<br />

Cercare il riparo all’ombra, in quanto il 50% dei raggi<br />

del sole attraversa comunque l’ombrellone.<br />

Ricordare che i raggi UV passano attraverso<br />

le nuvole, quindi proteggersi anche nei giorni<br />

di cielo coperto.<br />

Indossare indumenti protettivi<br />

(maglietta e cappellino a visiera larga) e dei buoni<br />

occhiali da sole, ricordandosi anche che i tessuti<br />

sintetici proteggono più di quelli in cotone e<br />

che i vestiti bagnati f<strong>anno</strong> passare più raggi.<br />

Ricordarsi che i raggi solari arrivano anche<br />

sott’acqua (a un metro di profondità arrivano<br />

il 90% dei raggi).<br />

Usare le creme solari iniziando dai fattori più alti<br />

e ripetere più volte l’applicazione.<br />

Scegliere prodotti resistenti all’acqua.<br />

Attenti alla luce riflessa dalla sabbia, dalla neve,<br />

dalla superficie del mare. Attenzione alle giornate<br />

molto luminose perché l’80% delle radiazioni solari<br />

“tocca terra”, alle maggiori altezze sul livello<br />

del mare. Il sole esotico dei tropici ed equatoriale<br />

è più pericoloso.<br />

Evitare di abbronzarsi con lampade, lettini<br />

e docce solari.<br />

Prima di esporsi al sole evitare di cospargersi di<br />

profumi e deodoranti, non esporsi in particolare<br />

durante trattamenti con antibiotici e particolare<br />

precauzione v<strong>anno</strong> prese dalle donne<br />

che assumono la “pillola anticoncezionale”.<br />

Sono tutte cause di reazioni di fotosensibilità<br />

cutanea, ovvero il rischio di una grave<br />

ustione solare.<br />

Non è consigliato esporsi al sole durante la gravidanza<br />

perché si rischia la comparsa di una “maschera<br />

gravidica del volto” (iperpigmentazione)<br />

dalle caratteristiche<br />

spiacevolmente “inestetiche“ e a volte indelebili.


Bambini, sole e mare<br />

Suggerimenti per<br />

la loro pelle<br />

Venceslao Ambrosini<br />

U.O.C. Materno-Infantile<br />

DOSSIER<br />

pagina 6<br />

Tutti sappiamo che i raggi solari<br />

f<strong>anno</strong> bene ai bambini perché aumentano la produzione<br />

di vitamina D, rafforzano il sistema immunitario,<br />

migliorano l’umore e stimolano il metabolismo accelerando<br />

l’attività cellulare. Inoltre una costante esposizione<br />

al sole migliora la resistenza dei bambini alle<br />

malattie infettive caratteristiche delle comunità scolastiche.<br />

Tutto questo era ben conosciuto un tempo,<br />

infatti esistevano le “colonie elioterapiche” lungo la riviera<br />

della Romagna, dove venivano inviati i bambini a<br />

passare periodicamente le vacanze estive.<br />

Le vacanze al mare sono consigliate a tutti: piccoli e<br />

grandi. È evidente però che vi è bisogno di una maggiore<br />

attenzione per i bambini più piccoli e per i lattanti<br />

perché la loro pelle è più sensibile, è meno ricca<br />

di melanina, ha ancora una sudorazione insufficiente,<br />

per cui l’esposizione diretta al sole li predispone alle<br />

scottature e ad un evento pericoloso che è il colpo di<br />

calore. È opportuno, quindi, ridurre al minimo l’esposizione<br />

diretta al sole, ponendo i bambini più piccoli in<br />

luoghi arieggiati sotto un albero, sotto un ombrellone<br />

o in passeggino con coprisole, modalità però queste<br />

che riducono l’irradiazione solo del 50%. È importante<br />

infine idratarli frequentemente facendoli bere spesso<br />

acqua o succhi di frutta. Si deve inoltre prestare attenzione<br />

anche alle giornate nuvolose perchè le nubi sono<br />

in grado sì di ridurre l’irradiazione ma solo del 20-30%.<br />

I genitori devono poi fare attenzione a dove giocano<br />

i loro bambini: la sabbia, il calcestruzzo (cemento) e<br />

l’acqua possono riflettere fino a oltre l’85% della luce<br />

solare, così da intensificarne l’esposizione. Va scelta<br />

inoltre una fascia oraria più idonea per evitare e ridurre<br />

al minimo l’esposizione all’irradiazione solare: le ore<br />

più a rischio sono quelle che v<strong>anno</strong> dalle 11 alle 17.<br />

Ogni bambino poi ha la “sua pelle”. Vi sono ben 6 tipi<br />

di pelle (fototipi) suddivisi a seconda di come la cute<br />

reagisce alla luce del sole: vi è il tipo di pelle che ha<br />

grande facilità alle ustioni solari e che non si abbronza<br />

mai (bambini con capelli rossi e lentiggini) e all’opposto<br />

quella che si abbronza con estrema facilità e che<br />

raramente si ustiona (bambini con capelli bruni e pelle<br />

olivastra).<br />

È quindi importante proteggere la pelle con un filtro<br />

adeguato. Nei primi giorni occorre di solito partire con<br />

una crema a protezione elevata, ad esempio 30 per<br />

le gambe e le braccia e uno schermo totale per spalle,<br />

torace e viso. Dopo qualche giorno l’indice 30 va<br />

bene per tutto il corpo, passando dopo 5-7 giorni a 15<br />

e così via. Ci si ricordi inoltre di proteggere le labbra e il<br />

naso dei nostri bambini con una crema protettiva. Un<br />

cappello di paglia o di tessuto leggero e traspirante è<br />

indispensabile a qualsiasi età. Una maglietta di cotone,<br />

meglio se bianca, è l’ideale per proteggere il piccolo<br />

nei primi giorni, anche quando è in acqua. Una scorta<br />

di acqua, non gelata, per bere e rinfrescarsi, ogni volta<br />

che se ne sente la necessità, è indispensabile per prevenire<br />

la disidratazione.<br />

Questi sono semplici suggerimenti utili per proteggere<br />

i bambini dai possibili danni provocati dai raggi solari,<br />

facilitando le ferie dei genitori e lasciando finalmente i<br />

figli liberi di godersi il sole e il mare.


pagina 7


Tintarella in gravidanza<br />

Si può fare, ma seguendo<br />

alcune regole d’oro<br />

Andrea Chiari<br />

U.O.C. Ostetricia<br />

e Ginecologia<br />

Arzignano<br />

DOSSIER<br />

pagina 8<br />

la pelle con una c<br />

Durante la gravidanza la situazione<br />

ormonale cambia e una delle conseguenze è<br />

una maggiore produzione di melanina a livello cutaneo<br />

(la sostanza che rende la pelle scura). Tuttavia questo<br />

cambiamento non avviene su tutto il corpo in maniera<br />

uniforme, bensì solo in alcune zone, come le areole<br />

mammarie e la linea tra ombelico e pube (la cosiddetta<br />

linea alba), che infatti nel corso dei nove mesi di gravidanza<br />

diventano più scure.<br />

Anche il viso però può essere coinvolto: in particolare<br />

possono formarsi delle macchie scure su fronte, zigomi,<br />

mento e parte superiore delle labbra, dando origine<br />

ad un inestetismo che è chiamato maschera gravidica,<br />

o melasma o cloasma gravidico. Per evitare la comparsa<br />

della maschera gravidica, bisogna stare attenti<br />

all’esposizione solare: i raggi ultravioletti (UV), infatti,<br />

stimolano il sistema melanocitario a produrre melanina,<br />

ed in un periodo in cui i melanociti sono già “in fermento”,<br />

il sole potrebbe peggiorare la situazione.<br />

Per evitare il formarsi di questo inestetismo, la prima<br />

precauzione è quella di prendere il sole con gradualità<br />

e con moderazione, evitando di crogiolarsi al sole senza<br />

freno.<br />

La seconda precauzione è quella di andare al mare<br />

nelle prime ore del mattino, fino alle 11, per poi ritornare<br />

in spiaggia dopo le ore 16: nelle ore centrali infatti<br />

il sole è più aggressivo e troppo forte per la donna in<br />

gravidanza.<br />

Terza regola: proteggere sempre la pelle con una crema<br />

con filtro solare elevato, soprattutto sul viso, soggetto<br />

alle macchie. Il colore naturale della pelle (pelle<br />

chiara, pelle scura, etc.), al contrario di quello che si<br />

potrebbe pensare, non è un vantaggio e le donne più<br />

a rischio sono proprio quelle con un fototipo scuro.<br />

Questo perché la loro pelle è geneticamente predisposta<br />

a produrre più melanina.<br />

Insomma, in questo periodo devono stare attente al<br />

sole proprio tutte: le donne con pelle chiara perchè<br />

possono scottarsi, quelle con pelle scura perché sono<br />

maggiormente predisposte all’antipatico cloasma.<br />

Pertanto, il consiglio di usare una crema protettiva<br />

vale per tutte le carnagioni, anche se è possibile ridurre<br />

il fattore di protezione della crema man mano che la<br />

pelle si abbronza, scendendo ad una protezione media;<br />

ma sul viso è opportuno continuare ad applicare<br />

un fattore alto anche quando si è abbronzate.<br />

Non si deve dimenticare inoltre che le creme contengono<br />

sostanze idratanti ed antiossidanti, che mantengono<br />

la pelle elastica e preservano dalla formazione di


egola 1 prendere il sole con gradualità<br />

pagina 9<br />

regola 2 andare in spiaggia fino<br />

alle 11.00 e dopo le 16.00<br />

regola 3 proteggere sempre<br />

ema con filtro solare elevato<br />

DOSSIER<br />

rughe. La crema protettiva si deve applicare in modo<br />

uniforme una decina di minuti prima di esporsi al sole<br />

(così ha il tempo di assorbirsi bene sulla superficie cutanea)<br />

e sulla pelle asciutta (sulla pelle bagnata o sudata<br />

scivolerebbe via!).<br />

L’applicazione va rinnovata ogni 2-3 ore, perché l’efficacia<br />

protettiva diminuisce col passare del tempo. E<br />

se si fa il bagno o la doccia oppure si è sudato parecchio,<br />

meglio rimettere ancora un po’ di crema, anche<br />

se sull’etichetta è scritto che è resistente all’acqua. In<br />

merito a quale tipo di crema protettiva scegliere, la futura<br />

mamma potrà scegliere il prodotto che più le piace<br />

non essendoci dei prodotti dedicati alla gravidanza,<br />

a meno che non ci sia un’allergia a qualche sostanza in<br />

particolare (ed in tal caso potrebbe essere il medico a<br />

suggerire la crema più adatta). È consigliabile comunque<br />

scegliere un cosmetico a basso rischio allergico e<br />

privo di profumazioni aggiunte.<br />

È bene inoltre verificare in etichetta che la crema contenga<br />

filtri UVA (colpevoli dell’invecchiamento precoce<br />

della pelle e della formazione delle macchie), UVB<br />

(che provocano le scottature) e magari anche IR, che<br />

sono i raggi infrarossi responsabili del calore e della vasodilatazione.<br />

Un’altra cosa a cui si deve fare particolare attenzione<br />

in gravidanza se ci si vuole abbronzare sono le gambe:<br />

è noto che durante la gestazione ci sia il rischio di sviluppare<br />

le vene varicose. Il calore provocato dall’esposizione<br />

al sole non fa che amplificare questo fenomeno<br />

e dunque, per evitare spiacevoli disagi, le donne<br />

che h<strong>anno</strong> vene varicose è bene che coprano le gambe<br />

con un asciugamano e sfruttino il soggiorno al mare<br />

per fare passeggiate sul bagnasciuga nel tentativo di<br />

alleviare il senso di peso alle gambe.<br />

Infine, una ultima raccomandazione: in gravidanza la<br />

pressione, arteriosa può essere particolarmente bassa,<br />

pertanto l’esposizione al sole può provocare una<br />

ulteriore riduzione della pressione causa di problemi<br />

che è meglio evitare. Anche per questo nelle ore più<br />

calde bisogna stare all’ombra e al fresco, e quando si è<br />

in spiaggia bisogna bere molto e cercare di rinfrescarsi<br />

spesso (con un bel bagno) per evitare sbalzi di pressione<br />

e giramenti di testa.<br />

Come avrete capito il sole in gravidanza va preso in<br />

modo intelligente e basta usare il buon senso per godersi<br />

senza problemi una bella vacanza in un momento<br />

magico come quello della maternità.<br />

regola 4 nelle ore<br />

più calde<br />

stare all’ombra e al fresco


Il caldo e gli anziani<br />

Segni e sintomi<br />

della disidratazione<br />

Luca Rossi<br />

U.O.C. Geriatria<br />

DOSSIER<br />

pagina 10<br />

In estate come ogni <strong>anno</strong> ci si deve preparare<br />

a fronteggiare una eventuale emergenza caldo.<br />

Negli ultimi anni si e’ assistito durante i mesi più caldi<br />

ad un drammatico aumento della mortalita’ tra le persone<br />

anziane con una evidente corrispondenza tra il<br />

<strong>numero</strong> dei decessi ed i periodi in cui le temperature<br />

e l’umidita’ sono stati maggiori. Ciò che sappiamo di<br />

certo è che nelle persone anziane la disidratazione determina<br />

un aumento della morbilità e della mortalità.<br />

L’anziano per sè è maggiormente esposto al rischio<br />

di disidratazione per una serie di condizioni: il riflesso<br />

della sete è ridotto nella età avanzata, e il vecchio è<br />

perciò meno pronto a compensare la carenza idrica<br />

aumentando l’introito di liquidi; la cute degli anziani<br />

inoltre per fenomeni degenerativi è meno efficace nella<br />

regolazione della temperatura corporea mediante la<br />

sudorazione.<br />

Gli anziani poi non sono spesso autosufficienti e quindi<br />

non sono in grado di assumere in modo autonomo<br />

la quantità di liquidi e di cibo necessaria; inoltre non<br />

bisogna dimenticare che essi sono frequentemente<br />

trattati con una terapia diuretica per le loro condizioni<br />

cliniche (ad esempio per lo scompenso cardiaco o per<br />

l’ipertensione arteriosa) e che spesso durante l’inverno<br />

e la primavera precedenti è stato loro consigliato<br />

dal medico di ridurre per lo stesso motivo l’apporto di<br />

acqua e di sale.<br />

Questa raccomandazione deve essere interpretata<br />

con minor rigore nella stagione di gran caldo. L’abbondante<br />

sudorazione e l’uso dei diuretici provocano<br />

inoltre un’accentuazione della perdita di sali di potassio<br />

che bisognerà cercare di reintegrare con l’alimentazione.<br />

Negli ambienti molto ventilati e con l’uso dei<br />

ventilatori l’evaporazione cutanea può essere molto<br />

accentuata. Se a questo poi si aggiungono situazioni<br />

cliniche come la demenza o il declino cognitivo, eventuali<br />

sindromi febbrili, la diarrea e il vomito, la sudorazione<br />

eccessiva, la dipendenza da altre persone per<br />

l’alimentazione e l’idratazione, la disfagia, la presenza<br />

di pluripatologie croniche (es. ictus cerebrale, diabete,<br />

scompenso cardiaco congestizio), la depressione il rischio<br />

di disidratazione aumenta ulteriormente.<br />

Non meno rilevanti quali concause del rischio di disidratazione<br />

sono i fattori ambientali che comprendono<br />

l’isolamento sociale, la mancanza di supporto familiare<br />

o sociale, problemi di comunicazione, l’allettamento,<br />

la contenzione fisica, l’inadeguata preparazione delle<br />

badanti, fattori che possono esporre i pazienti ad un<br />

caldo eccessivo (es. l’assenza dell’aria condizionata o<br />

l’assenza di una adeguata ventilazione degli ambienti).<br />

I segni e i sintomi associati alla disidratazione possono<br />

essere rappresentati da una recente e repentina<br />

perdita di peso, febbre, ipotensione arteriosa, la tachicardia,<br />

cambiamenti nello stato mentale, secchezza di<br />

occhi e/o bocca, cadute ripetute, la confusione mentale.<br />

Indicatori caratteristici della gravità della disidra-


pagina 11<br />

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SI<br />

Come mangiare quando il caldo<br />

diventa un rischio per la salute:<br />

SÌ ad acqua e tè: bisognerebbe bere almeno 2 litri<br />

d’acqua nel corso della giornata, anche se si ha<br />

poca sete. Se si vuole alternare,<br />

va bene anche il tè.<br />

DOSSIER<br />

pagina 12<br />

SI<br />

NO<br />

NO<br />

NO<br />

SI<br />

SI<br />

NO<br />

SI<br />

NO<br />

SI<br />

SI<br />

SI<br />

NO<br />

SÌ e NO a succhi di frutta e bevande gassate:<br />

moderarne l’assunzione, perché sono ricchi di<br />

calorie, poco dissetanti, spesso troppo zuccherati.<br />

NO a bevande fredde e ghiacciate:<br />

occorre evitarle perché possono provocare<br />

congestioni gravi.<br />

Preferire le bevande a temperatura fresca.<br />

NO a birra e alcolici: astenersi, aumentano<br />

la sudorazione e la sensazione di calore<br />

contribuendo alla disidratazione.<br />

SÌ a pasti leggeri e frequenti: l’ideale è 5 pasti<br />

al giorno, tra colazione, spuntino di metà mattina,<br />

pranzo, merenda e cena.<br />

SÌ e NO a pasta e riso: saziano senza appesantire.<br />

Consumarli regolarmente, ma sempre in quantità<br />

moderata.<br />

SÌ al pesce: è da preferire rispetto alla carne<br />

e ai formaggi.<br />

NO a fritti, intingoli, insaccati e cibi piccanti: v<strong>anno</strong><br />

ridotti o evitati tutti i cibi elaborati, molto salati<br />

e ricchi in grassi.<br />

SÌ a frutta e verdura: consumarne in abbondanza<br />

perché apportano acqua, vitamine e sali minerali.<br />

SÌ ai gelati: meglio se ai gusti di frutta, più ricchi<br />

d’acqua.<br />

SÌ e NO al caffè: d’estate e con le alte temperature<br />

bisogna limitarne l’assunzione.<br />

tazione nell’anziano sono la secchezza e<br />

la presenza di scanalature longitudinali<br />

della lingua, la secchezza delle mucose,<br />

la debolezza dei muscoli della parte superiore<br />

del corpo, la confusione, la difficoltà<br />

nel parlare e gli occhi incavati.<br />

Gli interventi che possiamo mettere in<br />

atto per aumentare l’assunzione di liquidi<br />

nelle persone anziane sono rappresentati<br />

dalle seguenti azioni: somministrare<br />

o sollecitare verbalmente le persone anziane<br />

ad assumere liquidi con regolarità<br />

nel corso della giornata rispettandone le<br />

preferenze: la sola sollecitazione verbale<br />

è efficace nell’aumentare l’assunzione<br />

di liquidi negli anziani con maggiore declino<br />

cognitivo, mentre il rispetto delle<br />

preferenze è necessario per aumentare<br />

l’introito nelle persone con minor<br />

declino cognitivo; presentare liquidi agli<br />

anziani allettati ogni 2 ore circa durante<br />

il giorno; considerato che il momento<br />

della somministrazione dei farmaci può<br />

essere un’importante “fonte” di liquidi,<br />

l’assunzione di liquidi da parte degli anziani<br />

fragili dovrebbe essere incoraggiata<br />

durante la terapia farmacologica.<br />

L’assunzione di liquidi durante i pasti e<br />

negli intervalli tra essi dovrà essere curata<br />

in particolare nelle età più avanzate:<br />

è difficile dare un’indicazione certa della<br />

quantità di liquidi necessaria, perché<br />

essa dipende come già detto soprattutto<br />

dalle perdite, ma deve anche essere<br />

regolata sulla base della corporatura,<br />

dell’attività fisica e delle condizioni clini-


pagina 13<br />

DOSSIER<br />

che. Potrebbe essere consigliata nelle giornate più calde<br />

un’assunzione di circa 2 litri al giorno, ma essi sono<br />

difficili da misurare ed è difficile prevederne il fabbisogno<br />

con esattezza.<br />

Un segno da valorizzare è la riduzione della quantità di<br />

urina. E’ bene che l’assunzione di liquidi, soprattutto se<br />

le condizioni climatiche sono particolarmente afose,<br />

non avvenga solamente durante il pasto ma regolarmente<br />

durante tutta la giornata e prima del riposo notturno.<br />

In questo caso è necessario tuttavia fare anche<br />

in modo che il paziente continui ad alimentarsi con le<br />

regole sopra delineate.<br />

Se l’anziano non è pienamente autosufficiente, i liquidi<br />

e i cibi v<strong>anno</strong> offerti attivamente, e non lasciati alla sua<br />

discrezione: in questo modo sarà possibile prevenire<br />

la disidratazione, che una volta instauratasi, diventa un<br />

problema clinico del tutto rilevante.<br />

La dieta dovrà essere implementata di frutta e verdura,<br />

prediligendo il frazionamento dei pasti ossia alleggerendo<br />

quelli principali e favorendo l’assunzione di<br />

cibo anche negli orari intermedi (spuntini e merende<br />

leggere); durante i pasti sarà opportuno aumentare il<br />

consumo di cibi liquidi (minestre e frullati). L’assunzione<br />

di alcol dovrà essere evitata o quantomeno limitata:<br />

infatti esso aggrava il pericolo della disidratazione per<br />

la sua azione di vasodilatazione cutanea e per una possibile<br />

azione diuretica. Soprattutto si dovrà evitare di<br />

assumerlo prima dell’esposizione al sole o di un esercizio<br />

fisico.<br />

L’esercizio fisico, sempre raccomandato se eseguito<br />

con prudenza e secondo le capacità di ciascuno, dovrà<br />

essere svolto preferibilmente nelle ore più fresche<br />

della giornata e quindi soprattutto al mattino. In caso di<br />

temperature molto elevate associate ad alto grado di<br />

umidità, è da ridimensionare la riduzione dell’apporto<br />

di liquidi e di sale raccomandata per alcune patologie.<br />

La terapia diuretica ed anti-ipertensiva dovrà essere<br />

continuata, ma potrà richiedere un aggiornamento<br />

della dose (che dovrà comunque essere deciso e monitorato<br />

più strettamente dal medico curante).<br />

Anche l’abitudine a vestirsi pesantemente richiede attenzione.<br />

In particolare, molti fra i pazienti con degrado<br />

mentale e disturbi del comportamento, se lasciati<br />

alle loro abitudini tendono ad adottare una vestizione<br />

incongrua od a strati. Ovviamente tali comportamenti<br />

possono incrementare la sudorazione o compromettere<br />

la dispersione di calore, contribuendo a causare<br />

colpi di calore o ad aggravare la disidratazione. Un<br />

condizionamento ambientale moderato può essere<br />

utile, ma evitando di creare esagerati sbalzi termici tra<br />

l’ambiente interno e quello esterno, soprattutto nei<br />

luoghi di cura. Il movimento dell’aria indotto dai ventilatori<br />

dovrà essere indiretto, mai orientato direttamente<br />

verso le persone.<br />

In conclusione prevenire la disidratazione nell’anziano<br />

è possibile; gli interventi devono essere sia assistenziali<br />

che sociali che ambientali.<br />

La sinergia e la tempestività di questi interventi di per<br />

se semplici possono efficacemente ridurre ospedalizzazione,<br />

morbilità e mortalità in queste persone più deboli<br />

con sensibile ricadute sulla spesa socio-sanitaria.


L’estate e gli alcolici<br />

Rischi dall’esposizione al sole<br />

in assunzione di alcol<br />

Gianfranco Trettenero<br />

U.O.S. Servizio<br />

di Alcologia<br />

DOSSIER<br />

pagina 14<br />

Come durante l’inverno l’associazione<br />

freddo e alcol può essere nociva per la salute<br />

e pericolosa per la vita delle persone, così durante<br />

l’estate l’esposizione al calore del sole e la concomitante<br />

assunzione di alcolici, specialmente se incongrua,<br />

può provocare seri danni e rischi per la vita.<br />

L’alcol, infatti, è un vasodilatatore e subito dopo l’assunzione<br />

può diminuire la pressione arteriosa del sangue:<br />

tale effetto può essere aggravato dall’esposizione<br />

al calore dei raggi solari (anche il calore ha un effetto<br />

vasodilatante).<br />

L’effetto ipotensivo che ne consegue può provocare<br />

svenimenti che possono essere molto pericolosi sia<br />

per chi lavora sollevato dal suolo (rischio di infortunio<br />

sul lavoro), sia per chi utilizza macchinari pericolosi<br />

per sé o per gli altri, sia per altri tipi di lavori a rischio in<br />

cui è necessaria attenzione e lucidità, sia, infine, per<br />

chi si mette alla guida dell’automobile in quanto può<br />

perderne il controllo e far del male a sé o agli altri.<br />

Il calore e l’alcol, inoltre, producono un aumento della<br />

sudorazione con perdita di liquidi e di sali minerali<br />

necessari al buon funzionamento dell’organismo.<br />

La disidratazione aggrava l’ipotensione e ancora una<br />

volta favorisce lo svenimento ed il collasso; la perdita<br />

di sali minerali (elettroliti) provoca alterazione della<br />

conduzione degli stimoli elettrofisiologici con rischio<br />

di crampi muscolari, ma soprattutto di alterazioni del<br />

ritmo cardiaco per perdita di potassio.<br />

La perdita degli elettroliti può anche interferire con la<br />

funzionalità renale.<br />

L’alcol favorisce l’insorgenza di eritemi solari e del<br />

colpo di calore ed infine, essendo un facilitatore degli<br />

agenti cancerogeni, può aumentare il rischio di insorgenza<br />

dei tumori della pelle associata all’esposizione<br />

ai raggi solari.


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SEDE CENTRALE:<br />

Via Trento 4 – Arzignano (VI)<br />

fax 0444 459551<br />

CENTRALINO:<br />

Arzignano 0444 479111<br />

Lonigo 0444 431111<br />

Montecchio M. 0444 708111<br />

Valdagno 0445 484111<br />

SERVIZIO DI URGENZA<br />

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GUARDIA MEDICA 840 00 08 80<br />

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Dal lunedì al venerdì dalle ore 13.00 alle ore 16.00<br />

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PRENOTAZIONI RADIOLOGIA<br />

Ospedale di ARZIGNANO 0444 479241<br />

Ospedale di LONIGO 0444 431311<br />

Ospedale di MONTECCHIO M. 0444 708241<br />

Ospedale di VALDAGNO 0445 484600<br />

UFFICIO RELAZIONI CON IL PUBBLICO (U.R.P.)<br />

ARZIGNANO - Via del Parco 1<br />

c/o Ospedale di Arzignano 0444 479580<br />

DIREZIONE E SERVIZI AMMINISTRATIVI<br />

Sede di ARZIGNANO - Via Trento 4<br />

Direttore Generale 0444 479613<br />

Direttore Amministrativo 0444 479614<br />

Direttore Sanitario 0444 479611<br />

Direttore Servizi Sociali 0444 708331<br />

Fax Segreteria di Direzione 0444 675833<br />

Affari generali 0444 479616<br />

Affari legali 0444 479660<br />

Risorse finanziarie 0444 479668<br />

Centro formazione<br />

LONIGO<br />

P. Martiri della Libertà 9 0444 431371<br />

Convenzioni<br />

MONTECCHIO M.<br />

Via Ca’ Rotte 9 0444 708632<br />

Direzione Amministrativa Ospedaliera<br />

ARZIGNANO<br />

Via del Parco 1 0444 479460<br />

Gestione gare e contratti<br />

ARZIGNANO<br />

Via Caboto 19 0444 459791<br />

Servizi tecnici<br />

ARZIGNANO<br />

Via Caboto 19 0444 459791<br />

Servizio attività socio sanitarie<br />

MONTECCHIO M.<br />

Via Ca’ Rotte 9 0444 708331<br />

Servizio personale<br />

VALDAGNO<br />

Via G. Galilei 3 0445 423045<br />

OSPEDALI<br />

OSPEDALE DI ARZIGNANO Via del Parco 1 Centralino 0444 479111<br />

OSPEDALE DI LONIGO Via Sisana 1 Centralino 0444 431111<br />

OSPEDALE DI MONTECCHIO M. Via Ca’ Rotte 9 Centralino 0444 708111<br />

OSPEDALE DI VALDAGNO Via G. Galilei 1 Centralino 0445 484111


DISTRETTO SOCIO SANITARIO<br />

SPORTELLI AMMINISTRATIVI DISTRETTUALI<br />

ARZIGNANO – Via Kennedy 2 0444 475650<br />

CHIAMPO – Via Fante d’Italia 3 0444 420671<br />

CORNEDO V. – P.zza A. Moro 17 0445 951679<br />

LONIGO – P. Martiri della Libertà 9 0444 431209<br />

MONTECCHIO M. – Via Giuriolo 7 0444 703522<br />

RECOARO T. – Via V. Veneto 13 0445 75660<br />

TRISSINO – Via N. Sauro 4 0445 963999<br />

VALDAGNO – Via G. Galilei 1 0445 423180<br />

OSPEDALE DI COMUNITA’<br />

MONTECCHIO M. – Via Pieve 12 0444 708640<br />

VALDAGNO – Via G. Galilei 3 0445 484900<br />

ADI (Assistenza Domiciliare Integrata)<br />

ARZIGNANO – Via Kennedy 2 0444 475659<br />

LONIGO – P. Martiri della Libertà 9 0444 431352<br />

VALDAGNO – Via G. Galilei 3 0445 423186<br />

DISABILITA’ ETA’ ADULTA<br />

SERVIZIO INTEGRAZIONE LAVORATIVA<br />

MONTECCHIO M. – Via Pieve 12 0444 708334<br />

fax 0444 708335<br />

CHIAMPO – Via Fante d’Italia 3 0444 426525<br />

LONIGO – P. Martiri della Libertà 9 0444 431320<br />

VALDAGNO – Via G. Galilei 3 0445 423150<br />

SERVIZI SOCIALI AGLI ANZIANI<br />

ARZIGNANO – Via Kennedy 2 0444 475643<br />

MONTECCHIO M. – Via Cà Rotte 0444 708336<br />

ASSISTENZA PROTESICA<br />

ARZIGNANO – Via Kennedy 2 0444 475704<br />

VALDAGNO – Via G. Galilei 3 0445 423184<br />

ASSISTENZA INTEGRATIVA<br />

ARZIGNANO –Via Kennedy 2 0444 475610<br />

MEDICINA DELLO SPORT<br />

MONTECCHIO M. – Via Giuriolo 7 0444 703512<br />

VALDAGNO – Via G. Galilei 3 0445 423165<br />

SERVIZIO FARMACEUTICO TERRITORIALE<br />

TRISSINO - Via N. Sauro 4 0445 490995<br />

MATERNO INFANTILE<br />

MONTECCHIO M. – Via Cà Rotte 0444 708155<br />

VALDAGNO – Via G. Galilei 3 0445 423224<br />

PEDIATRIA DI COMUNITA’<br />

ARZIGNANO – Via Kennedy 2 0444 475646<br />

LONIGO – P. Martiri della Libertà 9 0444 431211<br />

MONTECCHIO M. – Via Giuriolo 7 0444 703532<br />

VALDAGNO – Via G. Galilei 3 0445 423222<br />

PROMOZIONE ED EDUCAZIONE ALLA SALUTE<br />

MONTECCHIO M. – Via Cà Rotte 9 0444 708299<br />

VALDAGNO – Via G. Galilei 3 0445 423199<br />

INTEGRAZIONE SCOLASTICA<br />

MONTECCHIO M. – Via Cà Rotte 9 0444 708155<br />

CONSULTORIO FAMILIARE<br />

ARZIGNANO – Via Kennedy 2 0444 475630<br />

LONIGO – Via Sisana 0444 431325<br />

MONTECCHIO M. – Via Giuriolo 7 0444 703540<br />

VALDAGNO – Via G. Galilei 3 0445 423138<br />

MEDIAZIONE CULTURALE<br />

MONTECCHIO M. – Via Cà Rotte 9 0444 708156<br />

MEDIAZIONE FAMILIARE<br />

MONTECCHIO M. – Via Giuriolo 7 0444 703542<br />

SPAZIO ADOLESCENTI<br />

ARZIGNANO – Via Stadio 9 0444 453553<br />

ETA’ EVOLUTIVA E DISABILITA’<br />

ARZIGNANO – Via Kennedy 2 0444 475620<br />

CHIAMPO – Via Fante d’Italia 3 0444 426525<br />

LONIGO – P. Martiri della Libertà 9 0444 431229<br />

MONTECCHIO M. – Via Giuriolo 7 0444 703530<br />

VALDAGNO – Via G. Galilei 3 0445 423170<br />

TUTELA MINORI<br />

MONTECCHIO M. – Via Giuriolo 7 0444 703519<br />

VALDAGNO – Via G. Galilei 3 0445 423130<br />

CENTRO AFFIDO (CASF)<br />

VALDAGNO – Via G. Galilei 3 0445 423130<br />

DIREZIONE DISTRETTO SOCIO SANITARIO<br />

MONTECCHIO M. – Via Ca’ Rotte 9<br />

segreteria 0444 708280<br />

fax 0444 708151<br />

DIPARTIMENTO SALUTE MENTALE<br />

ARZIGNANO – Centro Arcobaleno<br />

Via Duca D’Aosta 0444 675640<br />

LONIGO – Via Sisana 1 0444 431212<br />

MONTECCHIO M.– Via Ca’ Rotte 9 0444 708232<br />

VALDAGNO – Via G. Galilei 3 0445 423359<br />

NEUROPSICHIATRIA INFANTILE<br />

MONTECCHIO M. – Via Giuriolo 7 0444 703514<br />

0444 703536<br />

DIPARTIMENTO DIPENDENZE PATOLOGICHE<br />

TOSSICODIPENDENZE E ALCOLOGIA<br />

MONTECCHIO M. – Via Pieve 39/41 0444 492994<br />

VALDAGNO – Via G. Galilei 3 0445 423384<br />

PREVENZIONE DIPENDENZE PATOLOGICHE<br />

VALDAGNO – Via G. Galilei 5 0445 423213<br />

DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE<br />

Sede Centrale ARZIGNANO – Via Kennedy 2<br />

IGIENE ALIMENTI E NUTRIZIONE (S.I.A.N.)<br />

ARZIGNANO – Via Kennedy 2 0444 475713<br />

LONIGO – P. Martiri della Libertà 9 0444 431219<br />

VALDAGNO – Via G. Galilei 3 0445 423128<br />

fax 0444 475712<br />

IGIENE E SANITA’ PUBBLICA (S.I.S.P.)<br />

ARZIGNANO – Via Kennedy 2<br />

Segreteria 0444 475680<br />

Vaccinazioni viaggi internazionali 0444 475684<br />

Vaccinazioni pediatriche 0444 475686<br />

LONIGO – P. Martiri della Libertà 9<br />

Vaccinazioni e Medicina Pubblica 0444 431348<br />

VALDAGNO – Via G. Galilei 3<br />

Vaccinazioni e Medicina Pubblica 0445 423116<br />

CHIAMPO – Via Fante d’Italia 3<br />

Vaccinazioni e Medicina Pubblica 0444 426526<br />

CORNEDO V. – Piazza A. Moro 17<br />

Vaccinazioni e Medicina Pubblica 0445 450015<br />

MONTECCHIO M. – Via Giuriolo 7<br />

Vaccinazioni e Medicina Pubblica 0444 703523<br />

TRISSINO – Via N. Sauro 4<br />

Vaccinazioni e Medicina Pubblica 0445 498974<br />

RECOARO T. – Via V. Veneto 13<br />

Vaccinazioni e Medicina Pubblica 0445 792457<br />

fax 0444 475682<br />

PREVENZIONE SICUREZZA AMBIENTI DI LAVORO<br />

(S.P.I.S.A.L.)<br />

ARZIGNANO – Via Kennedy 2 0444 475690<br />

fax 0444 452045<br />

SERVIZIO VETERINARIO<br />

ARZIGNANO – Via Kennedy 2 0444 475671<br />

LONIGO – P. Martiri della Libertà 9 0444 832426<br />

VALDAGNO – Via G. Galilei 3 0445 423118<br />

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MEDICINA LEGALE - UFFICIO INVALIDI CIVILI<br />

MONTECCHIO M. – Via Sardegna<br />

Ufficio amministrativo 0444 708610<br />

CENTRO REGIONALE PER LO STUDIO<br />

E LA CURA DELL’INVECCHIAMENTO CEREBRALE<br />

(C.R.I.C.)<br />

VALDAGNO – Via G. Galilei 3 0445 423330<br />

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RITAGLIA LA PAGINA


pagina 17<br />

DOSSIER<br />

La circolazione<br />

questa sconosciuta<br />

I pro e i contro<br />

del sole<br />

Arnaldo Toffon<br />

U.O.S. Chirurgia vascolare<br />

Il sole è vita, è buonumore, salute, luce e<br />

quant’altro, già ma quando ci consigliano di evitarlo,<br />

come si fa? Ognuno dice la sua… invecchia la pelle, ti<br />

incartapecorisci, ti viene la trombosi, prendi un colpo<br />

di calore, fai un ictus e chi più ne ha più ne metta, tutti<br />

detengono una parte di verità… eccovi la mia riguardo<br />

le patologie vascolari venose ed arteriose.<br />

La circolazione cosiddetta di ritorno, venosa e linfatica,<br />

risente moltissimo sia della “pompa muscolare”<br />

cioè del movimento, del non tener bloccato il diaframma<br />

in inspirazione come quando si è in ansia, della vasocostrizione<br />

cutanea nei momenti di stress emotivo,<br />

per cui in teoria quando si è in vacanza ci si trova nelle<br />

condizioni più facilmente controllabili della vita quotidiana,<br />

con i nostri ritmi .<br />

Parto dalla considerazione che d’estate i giovani e i<br />

meno giovani possono godere di ferie scolastiche e lavorative<br />

e quindi possono gestirsi al di fuori di impegni<br />

rigidi la loro vita; in altre parole st<strong>anno</strong> meglio, vivono<br />

meglio, h<strong>anno</strong> meno motivi di stress per cui respirano<br />

meglio, si alimentano in modo più semplice non dovendo<br />

far scorta di calorie per il lavoro.<br />

Alcune condizioni di alterato ritorno venoso o linfatico<br />

possono essere congenite o acquisite, situazioni queste<br />

sotto controllo dal momento che si conoscono e ci<br />

sono già i suggerimenti specialistici appropriati come<br />

nel caso per esempio della malattia varicosa: non<br />

esporre al sole gli arti inferiori per evitare il rischio reale<br />

di varicoflebiti, a maggior ragione nel caso di linfedema<br />

in cui la suscettibilità a micosi, dermatiti od altro farebbero<br />

precipitare il paziente in preoccupanti complicazioni,<br />

così come microtraumi, escoriazioni possono<br />

sfociare in gravi infezioni.<br />

Non di meno chi ha le arterie malate non deve esporsi<br />

al sole per periodi prolungati, il suo sistema termoregolatore<br />

non può funzionare in assenza di circolo periferico,<br />

ancor più il paziente diabetico che, complicato<br />

da neuropatia non ha una buona sensibilità cutanea,<br />

non deve “scottarsi”… al sole, altrimenti rischia di compromettere<br />

irreversibilmente la vitalità di un piede o<br />

una gamba nei casi più gravi.<br />

Chi avrà la possibilità di andare al mare, potrà godere<br />

delle ore del mattino per una sana nuotata o camminata<br />

sulla battigia. E’ un eccellente esercizio per il ritorno<br />

del circolo venoso e linfatico, si abbassa la temperatu-


DOSSIER<br />

pagina 18<br />

ra della pelle, già più calda per la lenta velocità di scorrimento<br />

del sangue in vene varicose. Per non parlare poi<br />

delle future mamme che trovano in acqua un habitat<br />

ideale per non sentire tutto il peso della gravidanza.<br />

Per l’arteriopatico la situazione ottimale è rappresentata<br />

dall’esercizio di cammino in piano che migliora il<br />

circolo di compenso.<br />

Il bello dell’esporsi al sole e la necessità di farlo riguarda<br />

la sintesi e l’assorbimento della vitamina D, il fissare<br />

il calcio sulla matrice ossea.<br />

L’aspetto abbronzato piace e piace di più del bianco<br />

latte e favorisce rapporti sociali ed interpersonali, e<br />

quando ci si piace… si va alla grande.<br />

Senza contare che con l’abbronzatura anche le varici<br />

reticolari si vedono solo tirando gli occhi, e chi le vede,<br />

vuol dire che le vuol vedere…<br />

L’estetica è oggi il motore nelle relazioni sociali, esasperate<br />

dal business di integratori alimentari e/o creme<br />

che si sostituiscono ad un fantomatico specchio<br />

magico, ma che è molto lontano dalla concretezza<br />

della patologia vascolare.<br />

Inoltre gli amanti della montagna dovr<strong>anno</strong> avere cura<br />

di adottare le calzature adeguate, l’abbigliamento ido-<br />

neo e non costrittivo per la circolazione sanguigna.<br />

Anche in alta quota bisogna osservare molta attenzione<br />

circa l’esposizione ai raggi solari, che risultano ancora<br />

più intensi che al mare, vista la rarefazione dell’aria.<br />

Da non dimenticare anche l’aspetto nutrizionale, visto<br />

che la montagna invita alla buona tavola… poca soppressa,<br />

poco formaggio e niente burro!!<br />

Dimenticavo: al mare, chi ci va e soffre di gambe stanche,<br />

sullo sdraio stia con le gambe un po’ più alte del<br />

livello del cuore, si idrati adeguatamente e non copra<br />

le gambe sotto l’ombrellone con asciugamani bagnati,<br />

se no rischia uno stinco lesso… ops, scusate, cotto<br />

a vapore.


pagina 19<br />

AZIENDA<br />

Esenzione<br />

ticket per reddito<br />

Nuove modalità per ottenere l’esenzione<br />

sulle prestazioni specialistiche ambulatoriali<br />

Patrizia Mella<br />

U.O.C. Direzione Amministrativa Distrettuale<br />

Il 1 maggio <strong>2011</strong> sono entrate in vigore le nuove<br />

modalità per usufruire delle esenzioni del ticket per<br />

reddito previste per l’assistenza specialistica. Non sarà<br />

più possibile autocertificare le condizioni economiche<br />

apponendo la firma sul retro della ricetta ma, sarà il medico<br />

prescrittore che indicherà nell’impegnativa il “codice<br />

di esenzione” riportato sul “certificato di esenzione”<br />

che l’Azienda Ulss invia a casa degli assistiti che ne<br />

h<strong>anno</strong> diritto. Per coloro che non ricevono il certificato<br />

di esenzione ma ritengono di essere in possesso dei requisiti<br />

indicati nella tabella sotto riportata, è possibile<br />

recarsi al Distretto Socio Sanitario, compilare l’autocertificazione<br />

e ottenere il rilascio del certificato. Rimangono<br />

invariati i requisiti che d<strong>anno</strong> diritto all’esenzione<br />

per reddito, le modalità di esenzione previste per l’assistenza<br />

farmaceutica, per patologia e invalidità. Si ricorda<br />

che l’Azienda sanitaria effettuerà dei controlli sulle<br />

prestazioni erogate in regime di esenzione. Il rilascio<br />

di dichiarazioni false comporta anche conseguenze di<br />

carattere penale (DPR n. 445 del 28/12/2000).<br />

Requisiti per usufruire del diritto all’esenzione<br />

sulle prestazioni specialistiche ambulatoriali per reddito:<br />

A<br />

B<br />

C<br />

D<br />

soggetti di età inferiore a 6 anni o superiore a 65 anni, appartenenti a nucleo familiare avente un reddito<br />

complessivo lordo, riferito all’<strong>anno</strong> precedente, non superiore a € 36.151,98 (codice 7R2);<br />

soggetti disoccupati e loro familiari a carico, appartenenti a nucleo familiare avente un reddito complessivo<br />

lordo, riferito all’<strong>anno</strong> precedente, non superiore a € 8.263,31, aumentato a € 11.362,05 in presenza del<br />

coniuge non legalmente ed effettivamente separato, e di ulteriori € 516,46 per ogni figlio a carico (codice 7R3);<br />

soggetti di età superiore a 65 anni titolari di assegno o pensione sociale e loro familiari a carico (codice 7R4);<br />

soggetti di età superiore a 60 anni titolari di pensione al minimo e loro familiari a carico, appartenenti<br />

a nucleo familiare avente un reddito complessivo lordo, riferito all’<strong>anno</strong> precedente, non superiore a<br />

€ 8.263,31, aumentato a € 11.362,05 in presenza del coniuge non legalmente ed effettivamente separato,<br />

e di ulteriori € 516,46 per ogni figlio a carico (codice 7R5).<br />

ATTENZIONE:<br />

il reddito di riferimento per l’esenzione del ticket è il reddito lordo del nucleo familiare<br />

(come individuato a fini fiscali) dell’<strong>anno</strong> precedente.<br />

Sportelli Amministrativi Distrettuali abilitati<br />

al rilascio del certificato d’esenzione provvisorio:<br />

ARZIGNANO – Via Kennedy 2 – orario:<br />

dal lunedì al venerdì ore 8.00 - 12.30<br />

e nei pomeriggi di lunedì e mercoledì ore 14.00 - 16.00;<br />

LONIGO – Via Martiri della Libertà 9 – orario:<br />

dal lunedì al venerdì ore 9.00 - 12.30<br />

e nei pomeriggi di lunedì e mercoledì ore 14.00 - 16.00;<br />

MONTECCHIO M. – Via Giuriolo 7 – orario:<br />

dal lunedì al venerdì ore 8.00 - 12.30<br />

e nei pomeriggi di martedì e giovedì ore 14.00 - 16.00;<br />

VALDAGNO – Via G. Galilei 3 – orario:<br />

dal lunedì al venerdì ore 8.00 - 12.30<br />

e nel pomeriggio di martedì ore 14.00 - 16.00.<br />

ATTENZIONE:<br />

per il rilascio del certificato è necessario portare con sé un documento<br />

di riconoscimento, la tessera sanitaria marrone e la tessera TEAM.<br />

Per informazioni:<br />

Sportello Amministrativo Distrettuale di:<br />

ARZIGNANO tel. n. 0444 475650,<br />

LONIGO tel. n. 0444 421209,<br />

MONTECCHIO M. tel. n. 0444 703522,<br />

VALDAGNO tel. n. 0445 423180;<br />

Ufficio Convenzioni<br />

tel. n. 0444 708626 – 708627,<br />

orario: dal lunedì al venerdì ore 8.00 – 13.00<br />

e ore 14.00 – 16.30;<br />

Ufficio Relazioni con il Pubblico<br />

tel. n. 0444 479580,<br />

orario: dal lunedì al giovedì ore 9.00 – 13.00<br />

e ore 14.00 – 16.30, venerdì ore 9.00 – 13.00;<br />

Sito internet: www.ulss5.it


Esami di laboratorio<br />

Risultati direttamente a casa<br />

grazie a Internet<br />

Fabio Senarigo<br />

Area Funzionale Gestione dei Progetti Tecnologici<br />

AZIENDA<br />

pagina 20<br />

Dal 16 maggio, l’Azienda Ulss 5 ha attivato<br />

una nuova modalità di consegna dei referti del Laboratorio<br />

Analisi. Il “referto” va verso l’assistito, ovunque<br />

si trovi e purché disponga di un collegamento a Internet.<br />

Vantaggi: non più code allo sportello per il ritiro del referto,<br />

possibilità di leggere il documento in qualsiasi orario<br />

anche su molti dispositivi mobili (come l’Ipad di Apple)<br />

e possibilità di inoltrarlo al proprio medico curante tramite<br />

un messaggio di posta elettronica. E’ sufficiente<br />

che, all’atto del prelievo, l’assistito chieda all’operatore di<br />

sportello, la consegna del referto via Internet e proceda<br />

contestualmente al pagamento del corrispettivo richiesto.<br />

In questo modo gli verrà consegnato un “promemoria”<br />

contenente due parole chiave (il codice fiscale<br />

dell’assistito stesso e il cosiddetto PIN CODE). Dopo la<br />

data indicata sullo stesso promemoria, l’interessato potrà<br />

accedere al sito dell’Azienda Ulss 5 da una qualsiasi<br />

postazione collegata a Internet, nella sezione “Consegna<br />

referti on-line” e, seguendo delle semplici istruzioni, digitare<br />

le parole chiave ricevute per visualizzare e/o scaricare<br />

il proprio referto. È importante sottolineare, a proposito<br />

della protezione della privacy, che chi non é dotato<br />

delle due parole chiave non può accedere in alcun modo<br />

al referto e che ogni referto è legato a una diversa coppia<br />

di parole chiave.<br />

Infine, è anche necessario ricordare che, nel rispetto<br />

delle linee guida in tema di referti on-line, emanate dal<br />

Garante per la protezione dei dati personali, ogni singolo<br />

referto resterà disponibile via Internet per 45 giorni dalla<br />

sua pubblicazione.<br />

Segnalazioni<br />

Un’indispensabile fonte d’informazione<br />

per migliorare i servizi<br />

Elena Sandri<br />

Ufficio Relazioni con il Pubblico<br />

L’adozione di un efficace sistema<br />

di gestione delle segnalazioni (reclami, apprezzamenti e<br />

suggerimenti) rappresenta un’importante opportunità di<br />

miglioramento dei servizi erogati al cittadino. È anche attraverso<br />

il monitoraggio delle segnalazioni raccolte che si<br />

attua la rilevazione dei bisogni dell’utente, consentendo<br />

così all’Azienda di intervenire con azioni di miglioramento<br />

sugli aspetti critici segnalati. Gli assistiti possono presentare<br />

segnalazioni inviando una lettera all’Ufficio Relazioni<br />

con il Pubblico dell’Ulss 5, oppure presentandosi di persona<br />

al suddetto Ufficio. Da quest’<strong>anno</strong> è altresì possibile<br />

usufruire di un’ulteriore modalità per la presentazione dei<br />

reclami relativi ai tempi di attesa per le visite e gli esami<br />

specialistici. Accedendo al sito web della Regione del Veneto<br />

dedicato alla sanità http://salute.regione.veneto.it<br />

è ora possibile inoltrare velocemente e in modo sicuro il<br />

reclamo attraverso la rete internet.<br />

Per informazioni:<br />

Ufficio Relazioni con il Pubblico<br />

Via del Parco 1 - ARZIGNANO<br />

(c/o Ospedale di Arzignano)<br />

Tel. n. 0444 479580<br />

Fax n. 0444 479615<br />

e-mail: urp@ulss.it<br />

AZIENDA<br />

Orario:<br />

dal lunedì al giovedì ore 9.00 – 13.00<br />

e ore 14.00 -16.30, venerdì ore 9.00 – 13.00<br />

Oppure consulta il sito<br />

www.ulss5.it


pagina 21<br />

OSPEDALE<br />

Ospedale di Lonigo<br />

Inaugurato il nuovo<br />

Poliambulatorio<br />

Sara Mondino<br />

U.O.C. Direzione Medica Ospedaliera<br />

Venerdì 28 gennaio <strong>2011</strong> alle ore<br />

12,30 è stato inaugurato il nuovo assetto logistico ed<br />

organizzativo del Poliambulatorio di Lonigo. La rivisitazione<br />

della struttura leonicense si è concretizzata<br />

al fine di una razionale ed efficace gestione del poliambulatorio,<br />

che rappresenta una sintesi tra l’offerta<br />

ospedaliera e i servizi territoriali, per ottimizzare la<br />

qualità dell’accoglienza e delle prestazioni erogate<br />

oltre ad integrare la varietà e la <strong>numero</strong>sità delle medesime.<br />

Le esigenze del paziente e il suo stato di salute, il rispetto<br />

della dignità e della privacy della persona, l’attenzione<br />

umana e la competenza professionale rappresentano<br />

gli obiettivi primari, con l’attenzione umana e la<br />

competenza professionale necessaria.<br />

L’obiettivo che ci si è posti è stato il perseguimento<br />

dell’eccellenza grazie anche a:<br />

- implementazione dei percorsi di accoglienza con segnaletica<br />

colorata appositamente predisposta;<br />

- suddivisione per aree di competenza specialistica<br />

secondo una ripartizione per codice colore per aiutare<br />

l’utenza ad orientarsi;<br />

- incremento della dotazione strumentale tecnologica<br />

per regolare le attese dei pazienti in modo tale da garantire<br />

una gestione bilanciata e ottimizzata per tutte<br />

le persone in attesa (elimina code con led per regolazione<br />

flusso in base alla prenotazione);<br />

- attivazione di agende informatizzate per prenotazione<br />

diretta di controlli o altre visite/prestazioni strumentali<br />

per la presa in carico globale del paziente e per<br />

la registrazione informatizzata di tutte le prestazioni.<br />

L’accesso è facilmente raggiungibile sia da pazienti<br />

interni che esterni, essendo disposto in un’ottima posizione<br />

al piano terra in prossimità dell’ingresso principale,<br />

in stretta connessione organizzativa con i reparti<br />

ospedalieri.<br />

Il nuovo “Front-office” rappresenta lo snodo della rinnovata<br />

gestionalità poliambulatoriale, nel quale si f<strong>anno</strong><br />

convergere percorsi amministrativi e attività orientata<br />

all’utente, nella moderna logica del punto unico<br />

d’informazione.<br />

Questo punto di accoglienza è stato collocato nell’atrio<br />

del Poliambulatorio e vuole essere attrattivo e facilmente<br />

riconoscibile anche a distanza, grazie all’azione<br />

di richiamo svolta dal colore e dal grande logo aziendale.<br />

Non meno importante è sicuramente l’attivazione di<br />

nuovi ambulatori di visita e diagnostica strumentale<br />

afferenti a diverse specialità (ecodoppler, visite angiologiche,<br />

visite internistiche vascolari, visite per malattie<br />

infettive, visite chirurgiche vascolari, colonproctologia, ologia,<br />

visite di dermochirurgia, visite per lo scompenso diaco, implementazione visite otorinolaringoiatriche,<br />

ngoiatriche,<br />

car-<br />

ambulatorio ausili informatici della medicina fisica e<br />

riabilitazione per la valutazione della disabilità) oltre<br />

che assicurare e garantire quelli già attivati, al fine di<br />

ampliare l’offerta di servizi e ridurre le liste di attesa.<br />

Inaugurazione del Poliambulatorio di Lonigo<br />

con il direttore generale Renzo Alessi<br />

(a sinistra), affiancato dall’assessore regionale alla<br />

sanità Luca Coletto, dal presidente<br />

della Conferenza dei Sindaci M. Milena Cecchetto,<br />

dal sindaco di Lonigo Giuseppe Boschetto<br />

e da don Giuseppe Vigolo.


Stomie e stomaterapia<br />

Un problema da affrontare<br />

insieme per ritornare alla vita<br />

Cristiano Finco, Annalisa Puntin, Consolato Minniti<br />

U.O.C. Chirurgia Generale di Valdagno<br />

OSPEDALE<br />

pagina 22<br />

Il 10 giugno <strong>2011</strong> si è svolto, presso Villa Cordellina-Lombardi<br />

di Montecchio Maggiore, il congresso<br />

“Stomie e stomaterapia: aspetti giuridici, chirurgici e psicologici”.<br />

L’evento è stato promosso dai vertici dell’Ulss 5<br />

e coordinato dal dott. Cristiano Finco, direttore dell’Unità<br />

Operativa Complessa di Chirurgia Generale dell’Ospedale<br />

di Valdagno, per sensibilizzare l’opinione pubblica, specialistica<br />

e non, a proposito di questo grave problema,<br />

portando alla formazione di figure professionali sanitarie<br />

(infermieri, medici, psicologi) specializzate nel trattare il<br />

paziente stomizzato.<br />

Con il termine “stoma” si indica un’apertura artificiale,<br />

localizzata sulla parete addominale, avente la funzione<br />

di mettere in comunicazione un viscere dell’apparato<br />

intestinale o urinario con l’esterno. E’ il risultato di un intervento<br />

chirurgico che, in modo temporaneo o permanente,<br />

devia il transito delle feci o delle urine.<br />

L’elemento problematico più importante da affrontare<br />

attiene alla sfera psico-sociale ed è relativo ai cambiamenti<br />

dell’immagine corporea e della vita di relazione.<br />

Da questo punto di vista un ruolo fondamentale è svolto<br />

dalle associazioni dedicate (come la FAIS Federazione<br />

Associazioni Incontinenti e Stomizzati, l’AISVE Associazione<br />

Incontinenti Stomizzati del Veneto e l’AVIST Associazione<br />

Vicentina Stomizzati), che h<strong>anno</strong> partecipato<br />

attivamente con i loro presidenti all’evento formativo.<br />

Grazie a una virtuosa integrazione tra cure ospedaliere,<br />

cure territoriali e associazionismo, il paziente potrà scoprire<br />

che avere una stomia non significa essere portatori<br />

di una malattia cronica, ma piuttosto di una condizione<br />

anatomica diversamente gestibile, che, anziché pregiudicare<br />

l’attività lavorativa e le relazioni sociali, rende possibile,<br />

dopo una grave malattia, il ritorno alla vita.<br />

S.O.S. emorroidi e ragadi<br />

Le nuove cure emergenti<br />

Cristiano Finco, Annalisa Puntin, Consolato Minniti<br />

U.O.C. Chirurgia Generale di Valdagno<br />

OSPEDALE<br />

Tempo d’estate e tempo di vacanze:<br />

con l’arrivo della bella stagione sopraggiunge anche<br />

una serie di fattori che favoriscono le patologie anorettali,<br />

come le più alte temperature, il maggior rischio di<br />

disidratazione, i cambiamenti menti di ritmi di vita o di abitudini<br />

alimentari e l’intensificazione e di sport “a rischio” (come<br />

ciclismo, mountain bike ed equitazione).<br />

Le emorroidi sono strutture venose dilatate presenti al<br />

di sotto della mucosa del canale anale, dove, con il loro<br />

turgore, contribuiscono al mantenimento della nenza fecale. Alla base della patologia emorroidaria ria vi è<br />

conti-<br />

in genere un prolasso mucoso rettale, che determina uno<br />

slittamento delle emorroidi verso il basso. La classica stadiazione<br />

va dal I al IV grado, in cui il prolasso emorroidario<br />

è esteriorizzato e non riducibile.<br />

L’intervento per le emorroidi può essere oggi eseguito<br />

con tecnologie moderne che prevedono l’utilizzo di una<br />

suturatrice meccanica. Tali tecniche non comportano<br />

l’asportazione dolorosa delle emorroidi, ma l’esecuzione<br />

di un “lifting” all’interno dell’ano, in modo da riportare le<br />

emorroidi prolassate nella loro posizione originaria.<br />

Un’altra diffusa patologia proctologica è la ragade anale.<br />

Si tratta di una lacerazione della mucosa del canale anale<br />

che mette a nudo lo sfintere sottostante. La sintomato-<br />

logia è caratterizzata da forte dolore, soprattutto dopo la<br />

defecazione, persistente e con spasmo anale.<br />

Oggi, prima di passare alla terapia chirurgica, si prova a ridurre<br />

lo spasmo sfinteriale con applicazione di pomata di<br />

trinitroglicerina o, in alternativa, con autodilatazioni anali.<br />

Solo dopo l’insuccesso di tali terapie si arriverà vento che, in mani esperte, risulterà comunque sicuro.<br />

all’inter-<br />

I centri colon-proctologici octologici più avanzati forniscono mente tutte le più innovative tecnologie per la cura di raattualgadi<br />

ed emorroidi, evitando complicanze e consentendo<br />

tempi di intervento e di degenza ridotti, bassa invasività e<br />

riduzione del dolore postoperatorio.


pagina 23<br />

OSPEDALE<br />

Giornata mondiale<br />

del rene<br />

Per sensibilizzare la popolazione<br />

sulle malattie renali<br />

Claudio Ronco<br />

Dipartimento Interaziendale<br />

di Nefrologia Dialisi e Trapianto Renale<br />

Il 10 marzo scorso si è svolta la Giornata<br />

mondiale del rene. Una giornata dedicata in tutto il mondo<br />

a questo importantissimo organo e alle sue malattie,<br />

che spesso esordiscono senza alcuna precedente sintomatologia.<br />

L’aumento delle malattie renali è legato in<br />

particolare all’invecchiamento della popolazione, alla<br />

maggior incidenza del diabete e dell’ipertensione e non<br />

ultimo a un consumo di farmaci sconsiderato.<br />

Un’accurata e capillare informazione da parte del nefrologo,<br />

svolta anche in collaborazione con i medici di medicina<br />

generale e con le farmacie, può senz’altro contribuire<br />

a sensibilizzare la popolazione sull’importanza di una<br />

diagnosi precoce e di una cura tempestiva.<br />

Grazie all’Associazione Amici del Rene di Vicenza<br />

(A.A.R.VI. Onlus - www.aarvi.org) e alla disponibilità<br />

del personale dei Servizi di Emodialisi di Arzignano e<br />

Valdagno, la manifestazione ha avuto un grande successo<br />

con gazebo e presenza di personale medico e<br />

di volontari dell’Associazione per la misurazione della<br />

pressione arteriosa e per la distribuzione di depliants<br />

informativi alla popolazione. Inoltre, sono state mandate<br />

in onda trasmissioni televisive di informazione e<br />

di approfondimento.<br />

È motivo di orgoglio che le Associazioni Mondiali promotrici<br />

dell’evento abbiano preso spunto dalla ricerca di Vicenza<br />

sulle sindromi cardio-renali per il motto del <strong>2011</strong>:<br />

“Preserva il tuo rene per salvare il tuo cuore”.<br />

Proprio a Vicenza, infatti, è nata tre anni fa la ricerca che<br />

ha evidenziato come le patologie renali possano essere<br />

un grande fattore di rischio per il sistema cardiovascolare<br />

e si possano instaurare dei circoli viziosi che portano a un<br />

progressivo deterioramento combinato di cuore e rene.<br />

Équipe Dipartimento<br />

Interaziendale di Nefrologia<br />

Dialisi e Trapianto Renale<br />

diretta da Claudio Ronco<br />

con Stefano Chiaramonte<br />

e la coordinatrice<br />

Franca Lovato, assieme<br />

al direttore medico<br />

Luigi Dal Sasso e al direttore<br />

U.O.C. Anestesia di Valdagno<br />

Raffaele Fava


Diabete<br />

e dolore neuropatico<br />

pagina 24<br />

L’Ospedale di Valdagno è in prima linea<br />

nel trattamento di questa grave forma di dolore<br />

Giorgio Mariot<br />

U.O.S.D. Terapia Antalgica<br />

OSPEDALE<br />

Le persone colpite da diabete sono<br />

circa il 5% della popolazione. Il diabete è una malattia<br />

subdola, non presenta sintomi per lungo tempo, ma se il<br />

controllo della glicemia sfugge, dopo qualche <strong>anno</strong> possono<br />

comparire complicanze molto gravi. Una di queste<br />

è la neuropatia diabetica, causa di dolore cronico prevalentemente<br />

alle estremità inferiori (piede diabetico), ma<br />

può colpire anche la parte laterale delle cosce (meralgia<br />

parestesica), il torace o le mani.<br />

La sensazione provata più spesso è un bruciore continuo<br />

e quando questo lascia un po’ di tregua, il solo sfiorare la<br />

zona ammalata provoca nuovamente dolore.<br />

E’ un dolore particolare, diverso dagli altri: i farmaci analgesici<br />

che normalmente si assumono per sintomi di vario<br />

tipo, come il mal di schiena, il mal di testa, o una contusione<br />

non sono efficaci. Neppure la morfina è in grado di<br />

controllare bene questo tipo di sintomatologia. Si tratta<br />

di un dolore neuropatico.<br />

I normali analgesici (FANS) funzionano dove c’è uno stato<br />

infiammatorio, mentre la morfina blocca la trasmissione<br />

dolorosa all’ingresso del midollo spinale, dove le fibre<br />

deputate al trasporto del messaggio prendono contatto<br />

con i neuroni che trasmettono il dolore al cervello.<br />

Il dolore neuropatico invece origina oltre la sede del controllo<br />

della morfina (dolore centrale) oppure è causato<br />

da una modificazione delle strutture deputate al trasporto<br />

del dolore, per cui questo viene amplificato a tal punto<br />

da non poter essere controllato dagli analgesici.<br />

Questo perché un nervo lesionato, come nel caso del<br />

diabete (l’alterato metabolismo del glucosio non permette<br />

un normale nutrimento dei nervi), perde parte della<br />

guaina di protezione che funge da isolante, e come i cavi<br />

elettrici scoperti, può essere attivato da qualsiasi altro<br />

stimolo vicino, anche affettuoso come una carezza che<br />

sfiori la pelle. Ancora, i tentativi di riparazione che il nostro<br />

organismo mette in gioco possono rendere il nervo particolarmente<br />

attivo perché sono aumentati i canali ionici,<br />

strutture che permettono la conduzione dello stimolo<br />

determinando il fenomeno delle scariche spontanee,<br />

dolori accessionali, ovvero fitte inaspettate.<br />

La neuropatia diabetica è quindi una sindrome dolorosa<br />

neuropatica come la nevralgia post-erpetica, la nevralgia<br />

del trigemino, la distrofia simpatico-riflessa, la causalgia,<br />

la fibromialgia e altre.<br />

La cura non è da ricercare nei farmaci analgesici, ma in altri<br />

farmaci dalle caratteristiche diverse, quali certi antiepilettici<br />

e alcuni antidepressivi, non usati per la depressione<br />

che spesso accompagna il dolore cronico, ma per la loro<br />

capacità di interferire con le vie del dolore, potenziando<br />

le naturali strutture dell’organismo che intervengono per<br />

bloccare il dolore.<br />

Naturalmente la prevenzione è la cosa più importante:<br />

mantenere la glicemia a valori normali o poco più alti è<br />

fondamentale per evitare l’insorgenza del dolore neuropatico,<br />

ma se questo è già comparso, è necessario parlarne<br />

subito con il proprio medico di famiglia.<br />

In ogni caso la struttura di Terapia Antalgica dell’Ulss 5 è<br />

fortemente impegnata nello studio e nella cura del dolore<br />

neuropatico (gruppo di studio “Laboratorio dolore<br />

neuropatico” in collaborazione con la cattedra di Anestesia<br />

e Rianimazione dell’Università di Verona e la cattedra<br />

di Fisiopatologia del dolore dell’Università di Padova),<br />

riuscendo in questi ultimi due o tre anni a portare a<br />

guarigione oltre il 72% dei pazienti affetti da tali sindromi.


pagina 25<br />

OSPEDALE<br />

Misurare il dolore<br />

È sempre necessario<br />

per il suo corretto trattamento<br />

Marcello Mari e infermieri<br />

U.O.S.D. Lungodegenza di Valdagno<br />

È importante poter misurare sempre<br />

e in tutti i pazienti la presenza e l’intensità della sintomatologia<br />

dolorosa, perché molto spesso si ripercuote<br />

sulla qualità di vita del paziente, alterando il sonno, l’appetito<br />

e il tono dell’umore.<br />

Nel 2001 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha aggiunto<br />

il dolore come quinto parametro vitale per la valutazione<br />

delle condizioni generali del paziente, dopo la<br />

pressione arteriosa, la frequenza cardiaca, la temperatura<br />

corporea e la respirazione.<br />

Nel reparto di Lungodegenza di Valdagno l’età media<br />

dei ricoverati supera i 75 anni, gran parte di essi è affetta<br />

da disturbi cognitivi e presenta patologie a importante<br />

componente algica (neoplasie, fratture di femore,<br />

lesioni cutanee). In reparto viene compilata una scheda<br />

per l’accertamento multidimensionale del dolore e<br />

quotidianamente misurata l’intensità del dolore attraverso<br />

la scala numerica (NRS) o la scala non verbale<br />

PAINAD (Pain Assessment In Advanced Dementia)<br />

in caso di pazienti non in grado di riferire verbalmente<br />

il dolore. Nel reparto la valutazione del dolore viene<br />

fatta dall’infermiere almeno tre volte al giorno e ogni<br />

qualvolta se ne ravveda la presenza; dalla valutazione<br />

e misurazione del sintomo il medico può prescrivere la<br />

terapia analgesica più adeguata, sia essa un antipiretico-antinfiammatorio<br />

o un farmaco a base di morfina.<br />

Poter misurare il dolore è il primo passo per poterlo<br />

trattare e fa di noi (medici e infermieri) veri operatori<br />

della salute.<br />

TERRITORIO<br />

Raccontarsi<br />

Una nuova proposta del Centro Diurno<br />

Aurora di Valdagno<br />

Federico Gobbo e Sabina Bollori<br />

Centro Diurno Aurora<br />

Nei mesi di febbraio e marzo <strong>2011</strong> è stata proposta<br />

una nuova attività di riabilitazione psicosociale a un<br />

gruppo di utenti del Centro Diurno Aurora di Valdagno:<br />

scrivere, raccontare di sé. Invito che può essere una facilitazione,<br />

ma anche una sfida, un impegno. Nel silenzio<br />

la parola scritta prende voce e diventa una possibilità di<br />

pensarsi, di esprimersi, di trovare un tempo per sé stessi,<br />

lasciando poi a ognuno la libertà di esternare o meno<br />

i propri scritti.<br />

Questa esperienza innovativa, promossa dal dott. Renato<br />

Magnabosco, è stata effettuata con la collaborazione<br />

della psicologa del Centro di Salute Mentale Nord<br />

(C.S.M.) dr.ssa Stefania Visonà e grazie all’apporto di un<br />

volontario, Renato Padovani, con una formazione specifica<br />

sulla narrazione autobiografica in contesti educativi<br />

e riabilitativi, il quale ha condotto l’attività con incontri<br />

settimanali per un mese e mezzo.<br />

L’utilità della tecnica narrativa e autobiografica, grazie<br />

alle <strong>numero</strong>se sperimentazioni che sono state compiute<br />

nel corso di decenni in vari contesti terapeutici e sociali, è<br />

ampiamente riconosciuta. Essa risulta favorire ristrutturazioni<br />

di tipo cognitivo ed emotivo, mostrando che con il<br />

tempo le narrazioni di sé e delle proprie esperienze, pensieri<br />

ed emozioni tendono a modificarsi favorevolmente.


ApertaMente danza<br />

La riabilitazione mentale<br />

a passo di danza<br />

Mirko Balbo<br />

Centro Salute Mentale di Lonigo<br />

TERRITORIO<br />

pagina 26<br />

ApertaMente Danza, questo il<br />

titolo della nuova iniziativa promossa dal Centro di Salute<br />

Mentale e dalla Comunità Terapeutica di Lonigo, assieme<br />

alle associazioni di volontariato. L’evento, patrocinato dal<br />

Comune di Lonigo, è stato presentato in occasione della<br />

fiera campionaria. Si tratta di un progetto di espressività<br />

artistica che verrà condotto da un nome prestigioso del<br />

mondo della danza: Tierry Parmentier. Il danza-attore,<br />

come ama essere definito per il connubio di danza e teatro<br />

dei lavori che propone, ha messo in scena un balletto<br />

che ha coinvolto il pubblico in uno scambio interattivo<br />

davvero emozionante. Eh già il pubblico, non solo i cosidetti<br />

pazienti! ApertaMente Danza, infatti, si propone<br />

come laboratorio artistico aperto a tutti. Il complesso<br />

rapporto tra mente e corpo evidenzia come l’espressività<br />

artistica sia un canale molto importante di presa di<br />

consapevolezza di sé e degli stati mentali propri e altrui.<br />

Lo scopo dell’iniziativa è quello di favorire sempre più l’integrazione<br />

sociale. La realizzazione del progetto è stata<br />

possibile grazie ai fondi del Centro di Servizio per il Volontariato<br />

di Vicenza, attraverso il fondamentale aiuto e<br />

sostegno delle associazioni: ADDIMA (Associazione per<br />

i diritti degli ammalati), AITSAM (Associazione italiana<br />

per la tutela della salute mentale - sede di Vicenza), CIF<br />

(Centro italiano femminile), La Risorsa (Associazione dei<br />

gruppi di auto mutuo aiuto). A tutti loro va un sentito ringraziamento<br />

e l’augurio che questa collaborazione possa<br />

rafforzarsi e produrre quei risultati positivi e incoraggianti<br />

di cui i nostri ragazzi h<strong>anno</strong> bisogno. In conclusione ricordiamo<br />

che le iscrizioni al laboratorio ApertaMente Danza<br />

sono ufficialmente aperte, per informazioni è possibile<br />

contattare il <strong>numero</strong> telefonico 0444/431212-431331.<br />

Musicalmente Band<br />

Centro Arcobaleno: la musica<br />

come espressione del gruppo<br />

Laura Andolfo, Flavio Franceschi, Ileana Rodofile,<br />

Simonetta Zerbato e Stefano Zanolini – Centro Arcobaleno<br />

TERRITORIO<br />

Tre anni fa, nell’ambito delle attività di riabilitazione<br />

psichiatrica proposte al Centro Arcobaleno, si<br />

è formato un gruppo di 10 utenti per cantare le canzoni<br />

dei propri cantanti preferiti. In un percorso di crescita<br />

continua il gruppo ha costituito una band “Musicalmente<br />

Band”, impegnata a scrivere i testi e le musiche delle<br />

proprie canzoni, dando così modo ai musicisti di dare<br />

voce alle loro speranze, ma anche al loro disagio, trovando<br />

proprio nella musica un nuovo modo per affrontare le<br />

loro difficoltà e insicurezze. Grazie a questo gruppo e con<br />

l’apporto di altri giovani che nel frattempo si sono aggiunti,<br />

è stato possibile avviare un nuovo progetto, chiamato<br />

“Body Music”, con l’obiettivo di creare stacchetti musicali<br />

utilizzando oltre alla voce anche il corpo per creare ritmo<br />

e musicalità. I primi mesi di lavoro di questo nuovo gruppo<br />

si sono basati soprattutto sulla ricerca, sullo sviluppo e<br />

sul mantenimento di un ritmo sia a livello individuale che<br />

a livello di gruppo, partendo da semplici esercizi di coordinazione<br />

con le mani e con i piedi e utilizzando alcuni<br />

giochi ritmici. I diversi giochi ritmici, accompagnati dall’intonazione<br />

di alcuni canti di tradizione popolare, h<strong>anno</strong><br />

fatto sì che si creasse quel clima di complicità e interesse<br />

che ha permesso ai partecipanti non soltanto di mettere<br />

in scena quello che avevano imparato, ma soprattutto di<br />

esprimersi liberamente e di mettersi in gioco come persone<br />

a cui essi stessi h<strong>anno</strong> riconosciuto capacità, dignità<br />

e un’importante possibilità di divertirsi e far divertire.<br />

L’obiettivo principale è stato quello di individuare nuovi<br />

strumenti per aiutare a imparare, conoscere e apprezzare<br />

meglio il proprio corpo, attraverso le sonorità e le assonanze<br />

che da esso possono scaturire.<br />

L’interesse primario è stato quello di fornire a ciascuno la<br />

possibilità di dare voce e spazio alla loro personalità e al<br />

proprio modo di essere.


pagina 27<br />

TERRITORIO<br />

Corsi ai caregiver<br />

Formazione teorico-pratica<br />

a familiari, volontari<br />

e assistenti familiari<br />

Mario Degan<br />

U.O.C. Professioni Socio-Sanitarie<br />

Attualmente, a fronte di maggiori cure<br />

mediche, benessere economico e longevità, c’è anche<br />

un proporzionale aumento dei livelli di dipendenza di<br />

una parte sempre maggiore di popolazione. In questo<br />

ambito, la famiglia occupa certamente un ruolo importante<br />

nel prendersi carico del proprio congiunto non<br />

autosufficiente.<br />

L’Azienda Ulss 5 organizza dei corsi di formazione rivolti<br />

ai “caregiver” (coloro che si prendono cura di una<br />

persona che si ammala, che soffre, che perde autonomia,<br />

che muore), per insegnare tecniche assistenziali<br />

di base da applicare nell’assistenza di persone non<br />

autosufficienti, ad esempio, come rifare un letto occupato,<br />

come controllare l’incontinenza urinaria e fecale,<br />

come lavare una persona allettata, come spostarla dal<br />

letto a una carrozzina, cosa acquistare per agevolare<br />

l’igiene e l’alimentazione, a chi rivolgersi per ottenere<br />

strumenti assistenziali o sussidi economici e così via.<br />

Il corso durerà complessivamente dodici ore, suddivise<br />

in quattro moduli di tre ore e sarà articolato in una<br />

breve introduzione teorica seguita poi da esercitazioni.<br />

I docenti sar<strong>anno</strong> infermieri, fisioterapisti, educatori<br />

professionali e assistenti sociali dell’Ulss 5, con cui ciascun<br />

partecipante potrà attivamente interagire al fine<br />

di ottenere tutti i suggerimenti per la propria specifica<br />

situazione.<br />

L’iscrizione è gratuita e i corsi si terr<strong>anno</strong> in diverse sedi<br />

del territorio dell’Ulss 5. Un apposito gruppo multi-professionale<br />

sta definendo il contenuto dei corsi e individuando<br />

i docenti, oltre a coinvolgere le associazioni<br />

di familiari e volontari perché possano collaborare al<br />

progetto.<br />

Per informazioni invia una e-mail a:<br />

servizio.professioni.sanitarie@ulss5.it


Animali selvatici<br />

e rabbia<br />

La vaccinazione antirabbica dei cani<br />

è obbligatoria?<br />

Roberto Povolo<br />

U.O.C. Servizio di Sanità Animale<br />

PREVENZIONE<br />

pagina 28<br />

La rabbia è una malattia mortale che colpisce<br />

tutti i mammiferi compreso l’uomo. Considerata<br />

sino a qualche <strong>anno</strong> fa “lontana”, oggi è presente<br />

anche nella nostra Regione, ma fortunatamente per il<br />

momento nessuno dei Comuni del territorio dell’Ulss<br />

5 è compreso nelle aree considerate a rischio rabbia.<br />

Il virus, presente nella saliva dell’animale infetto, attraverso<br />

il morso, un graffio o il semplice contatto della<br />

saliva con la cute abrasa o la mucosa, viene trasmesso<br />

all’animale sano.<br />

I sintomi più frequenti sono: cambiamento di comportamento<br />

con aggressività, difficoltà deambulatorie e<br />

paralisi progressiva.<br />

Non esistono cure; l’unica regola per non contrarre la<br />

malattia è la prevenzione. Per gli animali domestici la<br />

vaccinazione antirabbica pre-contagio risulta obbligatoria<br />

nel <strong>2011</strong> in tutti i Comuni ricadenti nelle zone<br />

identificate a rischio (anche per gli animali che vi soggiornano<br />

temporaneamente per ragioni di pascolo e<br />

alpeggio o perché al seguito dei propri padroni in vacanza<br />

o passeggiata/escursione).<br />

Al fine di prevenire la diffusione della malattia, nelle<br />

zone collinari e montane della nostra Ulss sono state<br />

e verr<strong>anno</strong> distribuite nel corso del <strong>2011</strong>, tramite elicotteri,<br />

le esche per la vaccinazione orale delle volpi<br />

contro la rabbia. Sono esche sicure perché il vaccino,<br />

estremamente attenuato, è contenuto in una capsula.<br />

Nel caso ci si dovesse imbattere in un’esca la regola è<br />

di non toccarla e lasciarla dove si trova; in caso di contatto<br />

fortuito con il vaccino, dopo aver lavato e disinfettato<br />

la parte, contattare il Dipartimento di Prevenzione<br />

per i consigli del caso.<br />

Per saperne di più:<br />

http://www.regione.veneto.it/Servizi+alla+Persona/<br />

Sanita/Sicurezza+alimentare/<br />

Screening<br />

Tre diversi esami e un solo appuntamento biennale<br />

Maurizio Lestani<br />

U.O.C. Anatomia Patologica<br />

PREVENZIONE<br />

Nel <strong>2011</strong> l’Azienda Ulss 5 ha avviato<br />

il programma di “allineamento” degli screening al femminile,<br />

con l’intento di sincronizzare in un solo appuntamento<br />

biennale i tre screening (mammografia, pap<br />

test e colo-rettale).<br />

E’ nato così lo Screening unificato indirizzato alle donne<br />

in età compresa tra i 50 e i 69 anni. Alla scadenza<br />

prevista per l’esame mammografico, le utenti vengono<br />

invitate con lettera ad aderire allo screening; per aderire<br />

è sufficiente contattare il call center del Centro Unico<br />

Screening al <strong>numero</strong> telefonico indicato nella lettera<br />

d’invito e fissare l’appuntamento.<br />

Durante la seduta diagnostica, che dura in media tre<br />

quarti d’ora, viene proposta l’esecuzione anche degli<br />

altri due test: prelievo per il Pap test e consegna del kit<br />

per la ricerca del sangue occulto nelle feci.<br />

Dopo circa 30 giorni dall’esecuzione dei test di screening,<br />

la donna riceve al proprio domicilio la lettera di<br />

risposta: se gli esami sono risultati tutti e tre negativi<br />

sarà richiamata dopo 2 anni esatti dalla spedizione<br />

della prima lettera. Se invece uno dei test risulta nonnegativo<br />

(dubbio o positivo), la donna viene contattata<br />

telefonicamente dal Centro Unico Screening per proseguire<br />

l’iter diagnostico.<br />

L’ottimizzazione e la semplificazione del percorso di<br />

primo livello consente di gestire al meglio delle possibilità<br />

il secondo livello diagnostico e terapeutico, che<br />

vede coinvolte <strong>numero</strong>se unità operative dell’Ulss 5, a<br />

partire dal Centro Donna di Montecchio Maggiore.


pagina 29<br />

TERRITORIO<br />

PREVENZIONE<br />

Sui tetti in sicurezza<br />

Nuove Linee guida per prevenire<br />

la caduta dall’alto<br />

Adolfo Fiorio<br />

Dipartimento di Prevenzione<br />

Il Servizio di Prevenzione<br />

Igiene e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (SPISAL)<br />

dell’Azienda Ulss 5, ha pubblicato le indicazioni operative<br />

in materia di accessi sul tetto degli edifici, per<br />

aggiornare il Documento di Valutazione dei Rischi (DU-<br />

VRI), predisposto dai datori di lavoro e previsto dal Testo<br />

Unico della Sicurezza nei Luoghi di Lavoro (D.lgs.<br />

n. 81/2008).<br />

Il documento è organizzato in 4 paragrafi e intende<br />

indirizzare i datori di lavoro e i loro consulenti nel predisporre<br />

le attrezzature e le procedure organizzative<br />

indispensabili per assicurare, secondo quanto prescrivono<br />

le norme in vigore, la prevenzione dei rischi<br />

in occasione dell’accesso dei lavoratori sul tetto per<br />

interventi di manutenzione, pulizia, ecc.<br />

Allo stato attuale, infatti, molti dei DUVRI predisposti<br />

dai datori di lavoro non prendono in considerazione<br />

questo rischio, che invece si presenta in quasi tutti gli<br />

edifici adibiti ad attività produttive e che ha assunto<br />

particolare rilevanza in conseguenza dell’istallazione<br />

di pannelli solari sul tetto di <strong>numero</strong>se aziende.<br />

Le Linee guida sono integrate da una lista di controllo,<br />

utile per verificare l’efficacia e la completezza delle<br />

misure di prevenzione.<br />

Questa lista sarà utilizzata dagli operatori dello SPISAL<br />

in occasione delle verifiche che sar<strong>anno</strong> eseguite nei<br />

prossimi mesi e che riguarder<strong>anno</strong> in particolare i Piani<br />

di rimozione dell’amianto e i DUVRI delle aziende che<br />

h<strong>anno</strong> installato impianti fotovoltaici.<br />

Copia dei documenti, insieme ad altri materiali utili,<br />

sono consultabili all’indirizzo:<br />

http://www.ulss5.it/contenuti_speciali/contspec_<br />

spisal/-categoria22<br />

PREVENZIONE<br />

Ambulatori vaccinazioni<br />

Rinnovate le sale di attesa<br />

Adolfo Fiorio<br />

Dipartimento di Prevenzione<br />

Il Direttore del Dipartimento di Prevenzione,<br />

dott. Adolfo Fiorio e il Responsabile del Servizio<br />

di Igiene e Sanità Pubblica (SISP), dott. Massimo Pasqualotto,<br />

h<strong>anno</strong> promosso e sostenuto il progetto di<br />

rinnovo degli arredi delle sale di attesa dei diversi ambulatori<br />

distribuiti nel territorio dell’Azienda Ulss 5.<br />

Per l’attuazione del progetto, realizzato grazie al coordinatore<br />

del Dipartimento Giovanni Marini e alla collaborazione<br />

di tutto il personale del servizio citato, sono<br />

stati acquistati per le sale d’attesa di ogni ambulatorio,<br />

dei contenitori porta opuscoli informativi e/o avvisi, che<br />

sono stati collocati a parete e su colonna per facilitare<br />

l’utenza nella lettura delle informazioni relative alle varie<br />

attività erogate. Inoltre sono stati acquistati dei fasciatoi<br />

a muro, vivaci e colorati a forma di coccinella, collocati<br />

vicino agli ambulatori vaccinali, per permettere ai<br />

genitori di poter cambiare gli indumenti (es. p<strong>anno</strong>lino)<br />

al loro bambino/a, in modo sicuro e pratico.<br />

Infine, sono stati rinnovati anche alcuni arredi degli uffici<br />

del personale SISP e di alcuni ambulatori.<br />

Questi acquisti si sono resi necessari per rendere accogliente,<br />

vivace e idoneo lo spazio dedicato ai nostri<br />

piccoli e grandi utenti.


Ambulatori pediatrici<br />

Eleonardo Schieven<br />

U.O.C. Pediatria<br />

NEWS<br />

pagina 30<br />

Nel mese di settembre <strong>2011</strong> sar<strong>anno</strong> attivati gli ambulatori<br />

pediatrici di Gastroenterologia e Pneumoallergologia<br />

a completamento dell’offerta specialistica pediatrica<br />

presso l’Azienda Ulss 5, già avviata alla fine di<br />

marzo <strong>2011</strong> con gli ambulatori di Endocrinologia e Diabetologia<br />

– Obesità. L’attività ambulatoriale avrà cadenza<br />

quindicinale e si potrà accedere alla visita con la<br />

richiesta del pediatra curante, previa prenotazione al<br />

<strong>numero</strong> verde del CUP 800 21 25 25.<br />

Esenzione ticket<br />

sui farmaci<br />

Patrizia Mella<br />

U.O.C. Direzione Amministrativa Distrettuale<br />

NEWS<br />

Sono in fase di emanazione da parte della Regione del<br />

Veneto le nuove procedure per il rilascio dell’attestazione<br />

di esenzione dalla compartecipazione alla spesa<br />

farmaceutica (cosiddetta quota fissa sui farmaci) per<br />

motivi di reddito.<br />

In attesa del provvedimento definitivo, la Giunta Regionale<br />

ha prorogato fino al 30 settembre <strong>2011</strong> la validità<br />

delle attestazioni di esenzione dalla compartecipazione<br />

alla spesa farmaceutica per reddito ISEE<br />

(Indicatore della Situazione Economica Equivalente),<br />

scadute il 30 giugno <strong>2011</strong>, a suo tempo rilasciate dai<br />

CAAF (Centro Autorizzato Assistenza Fiscale).<br />

Dal 1 luglio <strong>2011</strong> coloro che rientrano nel limite di reddito<br />

con un ISEE sino a € 12.000,00, per ottenere l’attestato<br />

di esenzione possono rivolgersi allo Sportello Amministrativo<br />

Distrettuale più vicino alla propria residenza,<br />

portando con sé:<br />

• la dichiarazione ISEE relativa al proprio nucleo familiare,<br />

rilasciata dagli enti certificatori (CAAF e altri soggetti<br />

abilitati),<br />

• la tessera sanitaria marrone,<br />

• la tessera sanitaria plastificata azzurra (TS/TEAM),<br />

• un documento di riconoscimento.<br />

Lo Sportello Amministrativo Distrettuale, verificata<br />

la residenza in Regione Veneto e l’iscrizione nell’anagrafe<br />

sanitaria aziendale, rilascerà un’attestazione di<br />

esenzione con codice 6R2 per ciascun componente il<br />

nucleo familiare, come risulta dalla dichiarazione ISEE,<br />

attestazione di esenzione che dovrà essere esibita al<br />

medico curante tutte le volte in cui venga prescritto un<br />

farmaco su ricetta del Servizio Sanitario Nazionale.


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