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Schede di II livello SIFRAP Provincia di Biella - RiskNat

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Progetto Strategico Interreg IVa Risknat<br />

Attività B2/C2 Rischi idrogeologici e da fenomeni gravitativi<br />

Sottoazione B2_h - Gran<strong>di</strong> Frane Permanenti Complesse.<br />

<strong>Schede</strong> <strong>di</strong> <strong>II</strong> <strong>livello</strong> <strong>SIFRAP</strong><br />

<strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Biella</strong><br />

Aggiornamento Maggio 2012


Attività B2/C2 Rischi idrogeologici e da fenomeni gravitativi - Gran<strong>di</strong> Frane Permanenti Complesse<br />

SCHEDE <strong>II</strong> LIVELLO <strong>SIFRAP</strong> – <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Biella</strong><br />

Arpa Piemonte – Dipartimento Tematico Geologia e Dissesto, Via Pio V<strong>II</strong>, 9 10135 Torino - Italy<br />

Except otherwise noted, this report is © 2012 Arpa Piemonte under a Creative Commons Attribution-ShareAlike<br />

license:http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/.<br />

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Attività B2/C2 Rischi idrogeologici e da fenomeni gravitativi - Gran<strong>di</strong> Frane Permanenti Complesse<br />

SCHEDE <strong>II</strong> LIVELLO <strong>SIFRAP</strong> – <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Biella</strong><br />

Introduzione<br />

Il DT Geologia e Dissesto si occupa, nell'ambito delle proprie competenze, dell'aggiornamento del Sistema Informativo<br />

dei Fenomeni Franosi Piemontesi (SIFraP) nato come proseguimento del Progetto nazionale IFFI (Inventario dei<br />

Fenomeni Franosi in Italia), <strong>di</strong> cui si occupò Arpa Piemonte tra il 2002 e il 2005, per conto <strong>di</strong> Regione Piemonte. L'IFFI<br />

rappresenta il primo inventario omogeneo e aggiornato dei fenomeni franosi sull'intero territorio nazionale. Il<br />

progetto prevedeva che ogni fenomeno censito fosse corredato da una rappresentazione geografica (ubicazione e<br />

perimetrazione) e da una scheda descrittiva realizzata secondo uno standard che presentava tre possibili livelli <strong>di</strong><br />

approfon<strong>di</strong>mento. Il primo <strong>livello</strong> rappresentava il set minimo <strong>di</strong> dati necessario per l'immissione del record nel<br />

database dell’inventario. Il secondo <strong>livello</strong> aggiungeva informazioni derivanti principalmente da un sopralluogo <strong>di</strong>retto<br />

sul luogo dell’evento. Le restanti informazioni potevano essere aggiunte come dati <strong>di</strong> terzo <strong>livello</strong>, come stu<strong>di</strong><br />

particolari su fenomeni molto noti. Le schede IFFI erano strutturate in sezioni, sottosezioni, campi e opzioni che ne<br />

vincolavano strettamente i contenuti. La maggior parte delle sezioni era organizzata in campi a scelta singola o<br />

multipla, ma esistevano anche campi numerici e <strong>di</strong> testo libero, questi ultimi destinati unicamente a informazioni<br />

relative al compilatore, all'ubicazione del fenomeno e alla bibliografia (Presidenza del Consiglio dei Ministri, 2001). Lo<br />

sviluppo <strong>di</strong> tale progetto in Piemonte comportò la realizzazione <strong>di</strong> un sistema informativo comprendente, a fine<br />

progetto, circa 35.000 frane cartografate alla scala 1:10.000 (Carta Tecnica Regionale). Per ciascun fenomeno sono<br />

state raccolte le informazioni <strong>di</strong> base necessarie per ottenere il primo <strong>livello</strong> <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento, quali tipologia <strong>di</strong><br />

movimento, stato <strong>di</strong> attività, metodo <strong>di</strong> rilevamento, fonti ed eventuali danni. Per alcune <strong>di</strong> queste frane si è raggiunto<br />

un grado <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento delle conoscenze maggiore che ha permesso <strong>di</strong> compilare le schede <strong>di</strong> censimento al<br />

secondo o al terzo <strong>livello</strong>.<br />

Successivamente alla conclusione del progetto IFFI, Arpa Piemonte ha mo<strong>di</strong>ficato gradualmente e profondamente la<br />

struttura delle schede <strong>di</strong> censimento dei fenomeni franosi creando un nuovo sistema informativo denominato SIFraP<br />

(Sistema Informativo dei fenomeni Franosi in Piemonte), attualmente in continua evoluzione.<br />

In particolare, nell'ambito del progetto <strong>RiskNat</strong> (2009-2012) sono state effettuate importanti mo<strong>di</strong>fiche che sono<br />

consistite nella creazione <strong>di</strong> nuove sezioni, <strong>di</strong> nuove occorrenze nelle vecchie sezioni e <strong>di</strong> alcuni campi <strong>di</strong> testo libero in<br />

cui poter inserire delle descrizioni accurate riguardo ad alcuni aspetti fondamentali del fenomeno ovvero la<br />

geomorfologia, l'idrogeologia, la classificazione del movimento, gli interventi effettuati o previsti, la geologia e il<br />

monitoraggio. A tal proposito, è necessario ricordare che Arpa Piemonte gestisce un'ampia rete <strong>di</strong> controllo<br />

strumentale dei fenomeni franosi rappresentata dallo strato informativo RERCOMF (REte Regionale COntrollo<br />

Movimenti Franosi) che ubica e descrive i più <strong>di</strong> 300 siti <strong>di</strong> monitoraggio <strong>di</strong>stribuiti sul territorio regionale<br />

(inclinometri, piezometri, GPS, ecc.). Gli strumenti facenti parte della rete Arpa (più <strong>di</strong> 1.000) sono per lo più <strong>di</strong><br />

proprietà dei Comuni e vengono gestiti dall’Agenzia per conto <strong>di</strong> questi ultimi.<br />

Arpa Piemonte possiede un gran numero <strong>di</strong> informazioni sul territorio regionale che possono essere utilizzate ai fini <strong>di</strong><br />

una descrizione dettagliata dei fenomeni franosi. A queste informazioni, bisogna aggiungere la pluriennale attività <strong>di</strong><br />

banca dati geologica, nata in Regione Piemonte e attualmente gestita da Arpa, che viene continuamente arricchita con<br />

l'inserimento <strong>di</strong> nuovi documenti (relazioni tecniche, tesi, articoli scientifici ecc.).<br />

Con la nascita del SIFraP cambia l'ottica con cui vengono prodotti i livelli <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento successivi a quello <strong>di</strong><br />

base (1°<strong>livello</strong>). Il 2° <strong>livello</strong> SIFraP <strong>di</strong>venta un report che contiene, oltre ai soliti campi a scelta multipla e <strong>di</strong> testo libero,<br />

con le mo<strong>di</strong>fiche e integrazioni suddette, anche una planimetria dettagliata del fenomeno (contenente la<br />

classificazione delle frane, gli elementi morfologici, l'ubicazione della strumentazione e i dati satellitari) e alcuni<br />

allegati fotografici. Il 3° <strong>livello</strong> SIFraP, invece, viene prodotto sotto forma <strong>di</strong> una monografia realizzata completamente<br />

a testo libero seguendo una struttura standar<strong>di</strong>zzata che prevede un'introduzione, una descrizione dei dati <strong>di</strong>sponibili,<br />

l'analisi del <strong>di</strong>ssesto da <strong>di</strong>fferenti punti <strong>di</strong> vista (geologico, geomorfologico, strutturale) e, infine, la descrizione dei<br />

sistemi <strong>di</strong> controllo (monitoraggio tra<strong>di</strong>zionale e dati satellitari).<br />

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Attività B2/C2 Rischi idrogeologici e da fenomeni gravitativi - Gran<strong>di</strong> Frane Permanenti Complesse<br />

SCHEDE <strong>II</strong> LIVELLO <strong>SIFRAP</strong> – <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Biella</strong><br />

Le schede utilizzate per la raccolta delle informazioni si basano sulle specifiche definite nell'ambito del progetto IFFI<br />

per la raccolta delle informazioni e sono state strutturate per raccogliere dati derivanti da <strong>di</strong>verse fonti (rilevamento<br />

<strong>di</strong>retto, dati <strong>di</strong> archivio, fotointerpretazione) e con <strong>di</strong>versi gra<strong>di</strong> <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento. Tuttavia i tre livelli <strong>di</strong><br />

approfon<strong>di</strong>mento della scheda IFFI sono risultati essere non adeguati a raccogliere tutte le informazioni <strong>di</strong>sponibili,<br />

pertanto si è deciso <strong>di</strong> integrare e mo<strong>di</strong>ficare le informazioni contenute nella scheda per meglio adattarsi alle esigenze<br />

<strong>di</strong> Arpa Piemonte. In particolare è stata incrementata la quantità <strong>di</strong> informazioni che è possibile archiviare. Le schede<br />

<strong>di</strong> 2°<strong>livello</strong> SIFraP raccolgono quin<strong>di</strong> informazioni <strong>di</strong> maggior dettaglio rispetto a quelle IFFI; rispetto alla strutturazione<br />

precedente si è deciso <strong>di</strong> integrare le informazioni già presenti, principalmente organizzate in campi a scelta multipla,<br />

con campi <strong>di</strong> tipo a testo libero che permettono una descrizione più approfon<strong>di</strong>ta dei fenomeni. Le principali<br />

mo<strong>di</strong>fiche sulla scheda sono state:<br />

• L'aggiunta <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse sezioni testuali, quali ad esempio l'Inquadramento del fenomeno, la Descrizione<br />

Morfologica e la Descrizione del danno.<br />

• L'aggiunta <strong>di</strong> ulteriori sezioni per la descrizione <strong>di</strong> tematiche specifiche, quali ad esempio i dati <strong>di</strong><br />

monitoraggio, i dati interferometrici e gli interventi.<br />

• La sezione geologia è stata arricchita con la possibilità <strong>di</strong> descrivere, in modo più approfon<strong>di</strong>to, le con<strong>di</strong>zioni<br />

geologico strutturali <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse zone all'interno del <strong>di</strong>ssesto o nel suo intorno me<strong>di</strong>ante schede <strong>di</strong> rilevamento<br />

che riportano le caratteristiche geologiche e geomeccaniche dell'ammasso roccioso o dei terreni.<br />

• Per i dati interferometrici ricadenti all'interno del perimetro <strong>di</strong> frana vengono calcolati in automatico la<br />

velocità me<strong>di</strong>a, minima e massima, il numero totale <strong>di</strong> riflettori (PS+DS) e il numero <strong>di</strong> riflettori che in<strong>di</strong>cano<br />

movimento.<br />

• La sezione bibliografia fa riferimento alla banca dati Fonti e Documentazione <strong>di</strong> Arpa Piemonte.<br />

Anche la componente geografica è stata arricchita con nuove informazioni rispetto allo standard definito dall'IFFI. In<br />

particolare sono state aggiunte nuove informazioni inerenti a:<br />

• elementi morfologici <strong>di</strong> dettaglio;<br />

• danni;<br />

• opere <strong>di</strong> sistemazione;<br />

• stazioni <strong>di</strong> rilevamento geologico/strutturale <strong>di</strong> dettaglio.<br />

E' stato inoltre aggiunto un <strong>livello</strong> informativo che riporta tutti quei fenomeni <strong>di</strong> <strong>di</strong>ssesto a carico della coltre<br />

superficiale <strong>di</strong> fenomeni innescatisi in seguito ad eventi alluvionali e che erano stai accorpati all'interno della base dati<br />

IFFI all'interno delle "Aree soggette a frane superficiali <strong>di</strong>ffuse".<br />

Tutte le mo<strong>di</strong>fiche apportate alla base dati sono state fatte in modo da mantenere comunque la possibilità <strong>di</strong><br />

esportare i dati raccolti secondo lo standard definito dall'IFFI.<br />

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Attività B2/C2 Rischi idrogeologici e da fenomeni gravitativi - Gran<strong>di</strong> Frane Permanenti Complesse<br />

SCHEDE <strong>II</strong> LIVELLO <strong>SIFRAP</strong> – <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Biella</strong><br />

Elenco delle schede<br />

Figura 1- Distribuzione dei fenomeni schedati al <strong>II</strong> <strong>livello</strong> <strong>SIFRAP</strong><br />

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Attività B2/C2 Rischi idrogeologici e da fenomeni gravitativi - Gran<strong>di</strong> Frane Permanenti Complesse<br />

SCHEDE <strong>II</strong> LIVELLO <strong>SIFRAP</strong> – <strong>Provincia</strong> <strong>di</strong> <strong>Biella</strong><br />

<strong>Provincia</strong> Comune Località co<strong>di</strong>ce Tipologia<br />

BI Valle San Nicolao Berchelle 096-00672-00 Complesso<br />

6


SIFRaP<br />

Sistema Informativo Frane in Piemonte<br />

IDFRANA: 096-00672-00<br />

Scheda riassuntiva delle informazioni contenute nel Sistema Informativo Geologico<br />

<strong>di</strong> Arpa Piemonte relative a <strong>di</strong>ssesti <strong>di</strong> versante<br />

GENERALITA'<br />

* Data ultimo aggiornamento 2011-03-24<br />

* <strong>Provincia</strong><br />

* Comune<br />

<strong>Biella</strong><br />

Valle San Nicolao<br />

Toponimo<br />

Sezione CTR<br />

Berchelle<br />

093140<br />

Quota corona Qc (m)<br />

Quota unghia Qt (m)<br />

Lungh. orizz. Lo (m)<br />

Dis<strong>livello</strong> H (m)<br />

Pendenza β<br />

(°)<br />

MORFOMETRIA FRANA<br />

Dati generali<br />

440 Azimut movim. α<br />

(°)<br />

10<br />

410 Area totale A (m2)<br />

11176<br />

135 Lunghezza La (m)<br />

95<br />

30 Volume massa sp. (m3)<br />

0<br />

12.5 Profon<strong>di</strong>tà sup. sciv. Dr (m)<br />

0<br />

POSIZIONE FRANA SUL VERSANTE<br />

* Testata * Unghia<br />

In cresta<br />

Parte alta del versante<br />

Parte me<strong>di</strong>a del versante<br />

Parte bassa del versante<br />

Fondovalle<br />

DESCRIZIONE GENERALE DEL FENOMENO<br />

L'abitato <strong>di</strong> Berchelle (comune <strong>di</strong> Valle San Nicolao) è stato in passato interessato a più riprese da ce<strong>di</strong>menti<br />

del terreno con conseguenti estese lesioni ad e<strong>di</strong>fici e manufatti. Il fenomeno è tuttora in atto ed è preve<strong>di</strong>bile<br />

che continui in futuro. I primi gravi ce<strong>di</strong>menti si sono verificati nel novembre del 1968, quando avvenne la grave<br />

alluvione che devastò la Valle Strona; in seguito si sono notati, a più riprese, significativi ampliamenti delle<br />

lesioni alle strutture, in particolare nell'estate 1978 e dopo le intense precipitazioni del 22 settembre 1981 (Fonti:<br />

188142).<br />

DESCRIZIONE MOVIMENTO<br />

Il fenomeno franoso non è superficiale e non interessa solo la copertura eluvio-colluviale ma anche, e<br />

prevalentemente, il substrato litoide. Il movimento, classificabile come un lento movimento <strong>di</strong> scivolamento<br />

dell'ammasso roccioso, è favorito dall'intensa fratturazione dei graniti che ha probabile origine tettonica (sono<br />

stati osservati affioramenti <strong>di</strong> fasce tettonizzate a breve <strong>di</strong>stanza dall'area in frana). Locali ribaltamenti in roccia<br />

(Fonti: 188142, 251862).<br />

DESCRIZIONE GEOMORFOLOGICA<br />

Numerose sono le evidenze <strong>di</strong> movimenti franosi (la maggior parte dei quali si sono verificati durante gli eventi<br />

alluvionali del 1951 o del 1968). La parte basale del fenomeno presenta le seguenti evidenze geomorfologiche<br />

<strong>di</strong> movimento: scarpate secondarie <strong>di</strong> frana, pianori in contropendenza, fratture beanti del substrato litoide e<br />

l'affioramento <strong>di</strong> un atipico brecciame roccioso. Nella zona <strong>di</strong> testata, nel tratto compreso tra la strada comunale<br />

e gli orti ad oriente, si può seguire con precisione la traccia - con andamento curvilineo - del limite superiore del<br />

corpo <strong>di</strong> frana. Non risultano, invece, riconoscibili con certezza i limiti laterali della zona interessata dal<br />

movimento gravitativo (Fonti: 188142).<br />

NOTE


Inquadramento Geologico<br />

GEOLOGIA<br />

La roccia in posto è costituita da graniti appartenenti al Complesso Granitico del Biellese, generalmente ricoperti da una coltre eluviale <strong>di</strong><br />

materiale sabbioso, che spesso viene confuso con il materiale analogo <strong>di</strong> origine colluviale. Sul pianoro <strong>di</strong> Berchelle non esiste alcun<br />

affioramento roccioso, mentre la roccia in posto è presente sulla dorsale più a monte e nelle incisioni vallive confinanti. In particolar modo la<br />

roccia forma alte pareti sui fianchi del rio Deila in corrispondenza <strong>di</strong> un brusco salto subverticale dell'alveo, che altro non è che un piano <strong>di</strong><br />

faglia con <strong>di</strong>rezione NNE-SSW. Il substrato roccioso, in genere <strong>di</strong>sgregato in brecciame ma poco alterato in sabbione, affiora sul fianco<br />

destro del rio Deila in corrispondenza dell'area interessata da fessurazioni (Fonti: 188142).<br />

* Unità<br />

1 UNITA' UBIQUITARIE ( in<br />

* Unità 2<br />

formazione )<br />

coltre eluviale <strong>di</strong> materiale sabbioso(sabbia<br />

arcosica prodotta dall'alterazione del granito, <strong>di</strong><br />

colore da rossastro a verde), spesso<br />

confondentesi con materiale analogo <strong>di</strong> genesi<br />

colluviale<br />

Immersione:<br />

°<br />

Immersione:<br />

°<br />

Discont. 1<br />

Discont.<br />

2<br />

Inclinazione: °<br />

Inclinazione: °<br />

1 2<br />

Struttura<br />

1 2<br />

* Litotecnica<br />

1 2<br />

massiva<br />

stratificata<br />

fissile<br />

fessurata<br />

fratturata<br />

scistosa<br />

vacuolare<br />

caotica<br />

Spaziatura<br />

molto ampia (> 2m)<br />

ampia (60cm - 2m)<br />

moderata (20cm - 60cm)<br />

fitta (6cm - 20cm)<br />

molto fitta (< 6cm)<br />

roccia<br />

roccia lapidea<br />

roccia debole<br />

detrito<br />

terra granulare<br />

terra granulare addensata<br />

terra granulare sciolta<br />

terra coesiva<br />

terra coesiva consistente<br />

terra coesiva poco consist.<br />

terra organica<br />

unità complessa<br />

unità complessa: alternanza<br />

unità complessa: melange<br />

1 2<br />

1 2<br />

Assetto <strong>di</strong>scontinuità<br />

orizzontali<br />

reggipoggio<br />

traverpoggio (generico)<br />

traverp. ortoclinale<br />

traverp. plagioclinale<br />

franapoggio (generico)<br />

franap. + inclinato del pen<strong>di</strong>o<br />

franap. - inclinato del pen<strong>di</strong>o<br />

franap.inclinato = pen<strong>di</strong>o<br />

Degradazione<br />

fresca<br />

leggerm. degradata<br />

me<strong>di</strong>am. degradata<br />

molto degradata<br />

completam. degradata<br />

1 2 * Litologia<br />

rocce carbonatiche<br />

travertini<br />

marne<br />

flysch, calcareo-marnosi<br />

arenarie, flysch arenacei<br />

argilliti, siltiti, flysch pelitici<br />

rocce effusive laviche a<br />

rocce effusive laviche basiche<br />

rocce effusive piroclastiche<br />

rocce intrusive acide<br />

rocce intrusive basiche<br />

r. metam. poco o nulla fogliate<br />

r. metam. a fogliazione p<br />

rocce gessose, anidritiche e saline<br />

rocce se<strong>di</strong>mentarie silicee<br />

conglomerati e brecce<br />

detriti<br />

terreni prev. ghiaiosi<br />

terreni prev. sabbiosi<br />

terreni prev. limosi<br />

terreni prev. argillosi<br />

terreno eterogeneo<br />

terreno <strong>di</strong> riporto<br />

aree urbanizzate<br />

aree estrattive<br />

seminativo<br />

IDROGEOLOGIA<br />

Acque Superficiali<br />

acque assenti<br />

acque stagnanti<br />

ruscellamento <strong>di</strong>ffuso<br />

ruscellamento concentrato<br />

Sorgenti<br />

assenti<br />

<strong>di</strong>ffuse<br />

localizzate<br />

N. 1 Prof. (m)<br />

24<br />

* USO DEL SUOLO * ESPOSIZIONE DEL VERSANTE<br />

seminativo arborato rimboschimento e novelleto incolto nudo<br />

N<br />

E<br />

S<br />

W<br />

colture specializzate<br />

bosco ceduo<br />

incolto macchia e cespugliato NE<br />

SE<br />

SW<br />

NW<br />

vegetazione riparia<br />

bosco d'alto fusto<br />

incolto prato pascolo<br />

Falda Falde<br />

assent<br />

freatic<br />

in in pressione<br />

* 1°<br />

liv<br />

CLASSIFICAZIONE DELL'EVENTO FRANOSO<br />

1 2 Movimento<br />

n.d.<br />

1 2<br />

Velocità<br />

crollo<br />

ribaltamento<br />

scivolamento rotazionale<br />

scivolamento traslativo<br />

espansione<br />

colamento "lento"<br />

colamento "rapido"<br />

sprofondamento<br />

complesso<br />

DGPV<br />

aree soggette a crolli/ribaltamenti <strong>di</strong>ffus<br />

aree soggette a sprofondamenti <strong>di</strong>ffus<br />

aree soggette a frane superficiali <strong>di</strong>ffuse<br />

Settore CARG<br />

1 2Materiale 2<br />

estremamente lento (< (< 5*10E-10 m/s)<br />

molto lento (< (< 5*10E-8 m/s)<br />

lento (< (< 5*10E-6 m/s)<br />

roccia<br />

detrito<br />

terra<br />

moderato (< (< 5*10E-4 m/s)<br />

rapido (< (< 5*10E-2 m/s) 1 22<br />

Cont. acqua<br />

molto rapido (< (< 55 m/s)<br />

secco<br />

estremamente rapido (> (> 55 m/s)<br />

umido<br />

bagnato<br />

molto bagnato


Inquadramento Geologico<br />

GEOLOGIA<br />

La roccia in posto è costituita da graniti appartenenti al Complesso Granitico del Biellese, generalmente ricoperti da una coltre eluviale <strong>di</strong><br />

materiale sabbioso, che spesso viene confuso con il materiale analogo <strong>di</strong> origine colluviale. Sul pianoro <strong>di</strong> Berchelle non esiste alcun<br />

affioramento roccioso, mentre la roccia in posto è presente sulla dorsale più a monte e nelle incisioni vallive confinanti. In particolar modo la<br />

roccia forma alte pareti sui fianchi del rio Deila in corrispondenza <strong>di</strong> un brusco salto subverticale dell'alveo, che altro non è che un piano <strong>di</strong><br />

faglia con <strong>di</strong>rezione NNE-SSW. Il substrato roccioso, in genere <strong>di</strong>sgregato in brecciame ma poco alterato in sabbione, affiora sul fianco<br />

destro del rio Deila in corrispondenza dell'area interessata da fessurazioni (Fonti: 188142).<br />

* Unità<br />

1 UNITA' UBIQUITARIE ( in<br />

* Unità 2<br />

formazione )<br />

coltre eluviale <strong>di</strong> materiale sabbioso(sabbia<br />

arcosica prodotta dall'alterazione del granito, <strong>di</strong><br />

colore da rossastro a verde), spesso<br />

confondentesi con materiale analogo <strong>di</strong> genesi<br />

colluviale<br />

Immersione:<br />

°<br />

Immersione:<br />

°<br />

Discont. 1<br />

Discont.<br />

2<br />

Inclinazione: °<br />

Inclinazione: °<br />

1 2<br />

Struttura<br />

1 2<br />

* Litotecnica<br />

1 2<br />

massiva<br />

stratificata<br />

fissile<br />

fessurata<br />

fratturata<br />

scistosa<br />

vacuolare<br />

caotica<br />

Spaziatura<br />

molto ampia (> 2m)<br />

ampia (60cm - 2m)<br />

moderata (20cm - 60cm)<br />

fitta (6cm - 20cm)<br />

molto fitta (< 6cm)<br />

roccia<br />

roccia lapidea<br />

roccia debole<br />

detrito<br />

terra granulare<br />

terra granulare addensata<br />

terra granulare sciolta<br />

terra coesiva<br />

terra coesiva consistente<br />

terra coesiva poco consist.<br />

terra organica<br />

unità complessa<br />

unità complessa: alternanza<br />

unità complessa: melange<br />

1 2<br />

1 2<br />

Assetto <strong>di</strong>scontinuità<br />

orizzontali<br />

reggipoggio<br />

traverpoggio (generico)<br />

traverp. ortoclinale<br />

traverp. plagioclinale<br />

franapoggio (generico)<br />

franap. + inclinato del pen<strong>di</strong>o<br />

franap. - inclinato del pen<strong>di</strong>o<br />

franap.inclinato = pen<strong>di</strong>o<br />

Degradazione<br />

fresca<br />

leggerm. degradata<br />

me<strong>di</strong>am. degradata<br />

molto degradata<br />

completam. degradata<br />

1 2 * Litologia<br />

rocce carbonatiche<br />

travertini<br />

marne<br />

flysch, calcareo-marnosi<br />

arenarie, flysch arenacei<br />

argilliti, siltiti, flysch pelitici<br />

rocce effusive laviche a<br />

rocce effusive laviche basiche<br />

rocce effusive piroclastiche<br />

rocce intrusive acide<br />

rocce intrusive basiche<br />

r. metam. poco o nulla fogliate<br />

r. metam. a fogliazione p<br />

rocce gessose, anidritiche e saline<br />

rocce se<strong>di</strong>mentarie silicee<br />

conglomerati e brecce<br />

detriti<br />

terreni prev. ghiaiosi<br />

terreni prev. sabbiosi<br />

terreni prev. limosi<br />

terreni prev. argillosi<br />

terreno eterogeneo<br />

terreno <strong>di</strong> riporto<br />

aree urbanizzate<br />

aree estrattive<br />

seminativo<br />

IDROGEOLOGIA<br />

Acque Superficiali<br />

acque assenti<br />

acque stagnanti<br />

ruscellamento <strong>di</strong>ffuso<br />

ruscellamento concentrato<br />

Sorgenti<br />

assenti<br />

<strong>di</strong>ffuse<br />

localizzate<br />

N. 1 Prof. (m)<br />

24<br />

* USO DEL SUOLO * ESPOSIZIONE DEL VERSANTE<br />

seminativo arborato rimboschimento e novelleto incolto nudo<br />

N<br />

E<br />

S<br />

W<br />

colture specializzate<br />

bosco ceduo<br />

incolto macchia e cespugliato NE<br />

SE<br />

SW<br />

NW<br />

vegetazione riparia<br />

bosco d'alto fusto<br />

incolto prato pascolo<br />

Falda Falde<br />

assent<br />

freatic<br />

in in pressione<br />

* 1°<br />

liv<br />

CLASSIFICAZIONE DELL'EVENTO FRANOSO<br />

1 2 Movimento<br />

n.d.<br />

1 2<br />

Velocità<br />

crollo<br />

ribaltamento<br />

scivolamento rotazionale<br />

scivolamento traslativo<br />

espansione<br />

colamento "lento"<br />

colamento "rapido"<br />

sprofondamento<br />

complesso<br />

DGPV<br />

aree soggette a crolli/ribaltamenti <strong>di</strong>ffus<br />

aree soggette a sprofondamenti <strong>di</strong>ffus<br />

aree soggette a frane superficiali <strong>di</strong>ffuse<br />

Settore CARG<br />

1 2Materiale 2<br />

estremamente lento (< (< 5*10E-10 m/s)<br />

molto lento (< (< 5*10E-8 m/s)<br />

lento (< (< 5*10E-6 m/s)<br />

roccia<br />

detrito<br />

terra<br />

moderato (< (< 5*10E-4 m/s)<br />

rapido (< (< 5*10E-2 m/s) 1 22<br />

Cont. acqua<br />

molto rapido (< (< 55 m/s)<br />

secco<br />

estremamente rapido (> (> 55 m/s)<br />

umido<br />

bagnato<br />

molto bagnato


STATO DELLE CONOSCENZE<br />

INTERVENTI ESISTENTI<br />

Relazioni tecniche<br />

Intervento<br />

Tipo intervento<br />

Realizzazione<br />

relaz. Sopralluogo<br />

relazione geologica<br />

Indagini e monitoraggio<br />

penetrometro<br />

inclinometri<br />

piezometri<br />

fessurimetri<br />

perforaz. Geognostiche<br />

sismica <strong>di</strong> superficie<br />

Costo indagini già<br />

Costo previsto<br />

Costo effettivo<br />

eseguite (€) 15'4940 interventi eseguiti (€)<br />

0 interventi eseguiti (€)<br />

103'2910<br />

Co<strong>di</strong>ce<br />

DOCUMENTAZIONE<br />

Archivi Archivi<br />

archivio Archivio AVI<br />

archivio<br />

Archivio<br />

SCAI<br />

SCAI<br />

archivio sopralluoghi DPC<br />

Archivio Sopralluoghi DPC<br />

archivio interventi SGN<br />

altro<br />

Archivio interventi SGN<br />

Altro<br />

CARG<br />

SI SI<br />

NO NO<br />

Non coperto<br />

Non coperto<br />

Legge 267/98 piani straor<strong>di</strong>nar<br />

Legge 267/98 interventi urgent<br />

Danno Dettaglio Danno Grado Descrizione<br />

ADEMPIMENTI LEGISLATIVI NAZIONALI<br />

Legge 267/98 PSA<br />

Schemi previsionali e programmatici L.183/8<br />

Pianificazione <strong>di</strong> bacino L.183/8<br />

* DANNI n.d.<br />

Piano paesistico<br />

Piani Territoriali <strong>di</strong> Coor<strong>di</strong>namento <strong>Provincia</strong>l<br />

Legge 365/00<br />

Altro<br />

Tipo <strong>di</strong> danno <strong>di</strong>retto caduta in un invaso sbarramento corso d'acqua sbarramento e rottura <strong>di</strong>ga <strong>di</strong> frana rottura <strong>di</strong>ga o argine<br />

Persone morti n. feriti n.<br />

evacuati n. 0 a rischio n.<br />

E<strong>di</strong>fici<br />

privati n. 6 pubblici n. 0 privati a rischio n.<br />

0 pubblici a rischio n.<br />

Costo (€) Beni<br />

Attività<br />

Totale<br />

Corso d'acqua<br />

Denominazione Danno: potenziale deviazione sbarramento parziale sbarramento totale<br />

0<br />

0<br />

607<br />

2032<br />

609<br />

612<br />

608<br />

2033<br />

610<br />

Nuclei/centri abitati centro abitato minore non valutabile Lesioni degli e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> civile abitazione posti ad est della strada<br />

comunale. In tali e<strong>di</strong>fici - abitati - si hanno complessi sistemi <strong>di</strong><br />

lesioni anche gravi, assai estesi nei manufatti realizzati<br />

anticamente (con tipologia strutturale in muratura e solai in<br />

legno) ma che interessano anche le strutture moderne in<br />

conglomerato armato (Fonti: 188142).<br />

Terreno agricolo seminativo non valutabile Sconnessione generale dei bassi muri <strong>di</strong> recinzione, accentuati<br />

spostamenti dalla verticale <strong>di</strong> pilastrini <strong>di</strong> sostegno e<br />

deformazioni del terreno (con tendenza allo sprofondamento)<br />

nella zona degli orti a sud degli e<strong>di</strong>fici (Fonti: 188142, 251862).<br />

Infrastrutture <strong>di</strong> servizio fogne non valutabile<br />

Infrastrutture <strong>di</strong> servizio acquedotti non valutabile Rottura <strong>di</strong> condutture <strong>di</strong> acquedotto nella parte nord-occidentale<br />

della dorsale (Fonti: 188142).<br />

Infrastrutture <strong>di</strong> servizio linee telefoniche non valutabile Messa in trazione <strong>di</strong> un cavo telefonico ancorato a due e<strong>di</strong>fici,<br />

uno dei quali interessato da ce<strong>di</strong>menti, la tensione è stata<br />

talmente elevata da richiedere interventi <strong>di</strong> prolungamento<br />

(Fonti: 188142, 251862).<br />

Infrastrutture <strong>di</strong> servizio linee elettriche non valutabile Alcuni cavi dell'ENEL ancorati tra gli e<strong>di</strong>fici sono entrati in<br />

tensione tanto da dover richiedere degli interventi <strong>di</strong><br />

prolungamento (Fonti: 251862).<br />

Strade comunale non valutabile Lesioni e fratture beanti nei muri <strong>di</strong> sostegno che fiancheggiano<br />

la strada comunale che attraversa l'abitato. I manufatti in<br />

calcestruzzo sono interessati da numerose crepe e fen<strong>di</strong>ture<br />

con spostamento massimo dei due lembi fino a 15-20cm.<br />

Deformazione del manto stradale (Fonti: 188142).<br />

Opere <strong>di</strong> sistemazione


INTERFEROMETRIA SATELLITARE<br />

Analisi SAR: Dati ERS (1993-2001) - Dati RADARSAT (2003-2009)<br />

dataset<br />

radasat_asce_nord<br />

radasat_desce_nord<br />

velocità <strong>di</strong> spostamento lungo LOS<br />

minima massima me<strong>di</strong>a n° PS/DS n° PS PS/DS in movimento ratio<br />

-1.64 2.04 -0.06 3 3 1 33.3<br />

-1.75 0.6 -0.44 4 3 0 0<br />

SISTEMA DI MONITORAGGIO (RERCOMF)<br />

Inclinometri tra<strong>di</strong>z: 3<br />

Inclinometri Fissi: 0<br />

Piezometri: 2<br />

Dettaglio Inclinometri:<br />

Co<strong>di</strong>ce<br />

sigla<br />

posizione data install. attivo<br />

anni<br />

funz.<br />

interr.<br />

interr.<br />

ignota<br />

prof.<br />

interr.<br />

lungh.<br />

I3VSNA0<br />

I3VSNA1<br />

I3VSNA2<br />

S2 In frana 1987-01-01 si 26 no no 40<br />

S3 In frana 1987-01-01 si 26 no no 30<br />

S6 In frana 1997-10-15 si 16 no no 29<br />

Descrizione:<br />

Le misure inclinometriche sono effettuate dal febbraio del 1988 (misura <strong>di</strong> origine), l'ultima misura effettuata è del<br />

febbraio 2011. Tutti gli inclinometri del sito ricadono nel corpo <strong>di</strong> frana e registrano movimenti netti, ciascuno a<br />

una profon<strong>di</strong>tà <strong>di</strong>versa. Profon<strong>di</strong>tà e velocità maggiori si riscontrano in corrispondenza dello strumento<br />

posizionato più a valle, l'I3VSNA1 che muove a 16 m dal piano campagna con una velocità <strong>di</strong> circa 4,7 mm/y. Più<br />

a monte il movimento raggiunge i 5 m dal piano campagna e risulta più lento.<br />

INTERVENTI<br />

IDROGEOLOGIA<br />

Il reticolato idrografico è assai netto ed in fase <strong>di</strong> attiva erosione, soprattutto nel vallone verso settentrione che è<br />

percorso dal rio Deila. Nella parte alta della dorsale non esistono sorgenti, sono invece presenti emergenze sul<br />

fianco destro del rio Deila, nei pressi del fondovalle e sul fondo della vallecola che limita verso SW la dorsale<br />

(Fonti: 188142).


BIBLIOGRAFIA<br />

Tipo<br />

Co<strong>di</strong>ce<br />

TITOLO / AUTORI<br />

ANNO<br />

Stu<strong>di</strong>o<br />

Cartografia<br />

Cartografia<br />

188142 Movimento franoso interessante la frazione Berchelle (Valle San Nicolao, Bi). Relazione<br />

Maffeo Brunello, Mello Rella Paolo<br />

188146 Movimento franoso interessante la frazione Berchelle (Valle San Nicolao, Bi). Cartografia<br />

Iazzolino Donato, Ramasco Manlio<br />

243385 Carta dei rischi e <strong>di</strong>ssesti nelle Valli Strona e Ponzone (evento 1968)<br />

Biasetti Massimo, Comeglio Cesare<br />

1983


IDFRANA: 096-00672-00<br />

SIFRaP<br />

Sistema Informativo Frane in Piemonte<br />

Scheda riassuntiva delle informazioni contenute nel Sistema Informativo Geologico<br />

<strong>di</strong> Arpa Piemonte relative a <strong>di</strong>ssesti <strong>di</strong> versante<br />

ALLEGATI FOTOGRAFICI<br />

Immagine 01 - Muro lesionato (tombino carrabile a centro della foto).<br />

Allegati fotografici<br />

Pagina 1 <strong>di</strong> 1

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