Al Sig. SINDACO del Comune di Faenza d o m a n d a - R@cine
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3. Il mutamento <strong>di</strong> qualifica opera a partire dal periodo d'imposta in cui vengono meno le con<strong>di</strong>zioni che legittimano le<br />
agevolazioni e comporta l'obbligo <strong>di</strong> comprendere tutti i beni facenti parte <strong>del</strong> patrimonio <strong>del</strong>l'ente nell'inventario <strong>di</strong><br />
cui all'articolo 15 <strong>del</strong> decreto <strong>del</strong> Presidente <strong>del</strong>la Repubblica 29 settembre 1973, n. 600. L'iscrizione nell'inventario<br />
deve essere effettuata entro sessanta giorni dall'inizio <strong>del</strong> periodo <strong>di</strong> imposta in cui ha effetto il mutamento <strong>di</strong> qualifica<br />
secondo i criteri <strong>di</strong> cui al decreto <strong>del</strong> Presidente <strong>del</strong>la Repubblica 23 <strong>di</strong>cembre 1974, n. 689.<br />
4. Le <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> cui ai commi 1 e 2 non si applicano agli enti ecclesiastici riconosciuti come persone giuri<strong>di</strong>che<br />
agli effetti civili.<br />
(3) Decreto <strong>del</strong> Ministero <strong>del</strong>l’Interno 17 <strong>di</strong>cembre 1992, n.564 “Regolamento concernente i criteri <strong>di</strong> sorvegliabilità<br />
dei locali a<strong>di</strong>biti a pubblici esercizi per la somministrazione <strong>di</strong> alimenti e bevande”<br />
Art.4. Caratteristiche dei locali a<strong>di</strong>biti alla somministrazione <strong>di</strong> alimenti e bevande annessi a circoli privati<br />
1.I locali <strong>di</strong> circoli privati o <strong>di</strong> enti in cui si somministrano alimenti o bevande devono essere ubicati all’interno <strong>del</strong>la<br />
struttura a<strong>di</strong>bita a sede <strong>del</strong> circolo o <strong>del</strong>l’ente collettivo e non devono avere accesso <strong>di</strong>retto da strade, piazze o altri<br />
luoghi pubblici. <strong>Al</strong>l’esterno <strong>del</strong>la struttura non possono essere apposte insegne, targhe o altre in<strong>di</strong>cazioni che<br />
pubblicizzino le attività <strong>di</strong> somministrazione esercitate all’interno.<br />
(4) D.P.R. 445/2000, art.76: norme penali<br />
1. Chiunque rilascia <strong>di</strong>chiarazioni mendaci, forma atti falsi o ne fa uso nei casi previsti dal presente testo unico è<br />
punito ai sensi <strong>del</strong> co<strong>di</strong>ce penale e <strong>del</strong>le leggi speciali in materia.<br />
2. L'esibizione <strong>di</strong> un atto contenente dati non più rispondenti a verità equivale ad uso <strong>di</strong> atto falso.<br />
3. Le <strong>di</strong>chiarazioni sostitutive rese ai sensi degli articoli 46 e 47 e le <strong>di</strong>chiarazioni rese per conto <strong>del</strong>le persone in<strong>di</strong>cate<br />
nell'articolo 4, comma 2, sono considerate come fatte a pubblico ufficiale.<br />
4. Se i reati in<strong>di</strong>cati nei commi 1, 2 e 3 sono commessi per ottenere la nomina ad un pubblico ufficio o l'autorizzazione<br />
all'esercizio <strong>di</strong> una professione o arte, il giu<strong>di</strong>ce, nei casi più gravi, può applicare l'inter<strong>di</strong>zione temporanea dai<br />
pubblici uffici o dalla professione e arte<br />
(5) art.495 <strong>del</strong> Co<strong>di</strong>ce Penale: falsa attestazione o <strong>di</strong>chiarazione a un pubblico ufficiale sulla identità o su qualità<br />
personali proprie o <strong>di</strong> altri<br />
Chiunque <strong>di</strong>chiara o attesta falsamente al pubblico ufficiale, in un atto pubblico, l'identità o lo stato o altre qualità<br />
<strong>del</strong>la propria o <strong>del</strong>l'altrui persona è punito con la reclusione fino a tre anni. <strong>Al</strong>la stessa pena soggiace chi commette il<br />
fatto in una <strong>di</strong>chiarazione destinata a essere riprodotta in un atto pubblico. La reclusione non è inferiore ad un anno:<br />
1) se si tratta <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarazioni in atti <strong>del</strong>lo stato civile; 2) se la falsa <strong>di</strong>chiarazione sulla propria identità, sul proprio<br />
stato o sulle proprie qualità personali è resa da un imputato all'Autorità giu<strong>di</strong>ziaria, ovvero se, per effetto <strong>del</strong>la falsa<br />
<strong>di</strong>chiarazione, nel casellario giu<strong>di</strong>ziale una decisione penale viene iscritta sotto un falso nome. La pena e` <strong>di</strong>minuita se<br />
chi ha <strong>di</strong>chiarato il falso intendeva ottenere, per sè o per altri il rilascio <strong>di</strong> certificati o <strong>di</strong> autorizzazioni amministrative<br />
sotto falso nome, o con altre in<strong>di</strong>cazioni mendaci.<br />
(6) Legge 7 agosto 1990, n.241 “Nuove norme in materia <strong>di</strong> proce<strong>di</strong>mento amministrativo e <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> accesso ai<br />
documenti amministrativi”......<br />
Art.19. 1. ...sono determinati i casi in cui l’esercizio <strong>di</strong> un’attività privata, subor<strong>di</strong>nato ad autorizzazione, licenza,<br />
abilitazione, nulla osta, permesso o altro atto <strong>di</strong> consenso comunque denominato, può essere intrapreso su denuncia <strong>di</strong><br />
inizio <strong>del</strong>l’attività stessa da parte <strong>del</strong>l’interessato all’amministrazione competente. In tali casi spetta<br />
all’amministrazione competente verificare d’ufficio la sussistenza dei presupposti e dei requisiti <strong>di</strong> legge richiesti e<br />
<strong>di</strong>sporre, se <strong>del</strong> caso, con provve<strong>di</strong>mento motivato, il <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> prosecuzione <strong>del</strong>l’attività e la rimozione dei suoi effetti,<br />
salvo che, ove ciò sia possibile, l’interessato non provveda a conformare alla normativa vigente detta attività e i suoi<br />
effetti entro il termine prefissatogli dall’amministrazione stessa.<br />
(7) T.U.L.P.S. artt. 86 e 110<br />
Art.86 <strong>del</strong> TULPS<br />
Non possono esercitarsi senza la licenza <strong>del</strong> questore alberghi, compresi quelli <strong>di</strong>urni, locande, pensioni, trattorie,<br />
osterie, caffè o altri esercizi in cui si vendono al minuto o si consumano vino, birra, liquori o altre bevande anche non<br />
alcoliche, né sale pubbliche per bigliar<strong>di</strong> o per altri giuochi leciti o stabilimenti <strong>di</strong> bagni, esercizi <strong>di</strong> rimessa <strong>di</strong><br />
autoveicoli o <strong>di</strong> vetture, ovvero locali <strong>di</strong> stallaggio e simili.<br />
La licenza è necessaria anche per lo spaccio al minuto <strong>di</strong> vino, <strong>di</strong> birra o <strong>di</strong> qualsiasi bevanda alcolica presso enti<br />
collettivi o circoli privati <strong>di</strong> qualunque specie, anche se la ven<strong>di</strong>ta o il consumo sono limitati ai soli soci.<br />
La licenza è altresì necessaria per l’attività <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> apparecchi e congegni automatici, semiautomatici ed<br />
elettronici <strong>di</strong> cui al 5° comma <strong>del</strong>l’art.110 e <strong>di</strong> gestione, anche in<strong>di</strong>retta, dei medesimi apparecchi per i giochi<br />
consentiti.<br />
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