Il Risorgimento a Verona e nel Veronese - Circolo didattico Legnago 1
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I luoghi del <strong>Risorgimento</strong><br />
L’Ossario di Custoza<br />
L<br />
’Ossario di Custoza conserva le<br />
spoglie dei soldati morti <strong>nel</strong>le celebri<br />
battaglie del 1848 e del 1866. <strong>Il</strong><br />
monumento fu costruito per volontà<br />
del parroco di Custoza don Gaetano<br />
Pivatelli, che ottenne da Umberto I re<br />
d’Italia e dall’imperatore Franz Joseph<br />
l’appoggio a raccogliere insieme<br />
le spoglie dei morti austriaci ed italiani<br />
in pietosa commemorazione e<br />
in segno di pacificazione tra i popoli<br />
una volta nemici.<br />
Come scrive il cavalier Renato Adami,<br />
cittadino sommacampagnese con<br />
la passione della storia locale, «don<br />
Pivatelli, spronato da un fraterno<br />
sentimento di pietà, sentì come una<br />
missione il dovere di raccogliere in<br />
maniera più decorosa, in un luogo<br />
più appropriato, quelle misere spoglie».<br />
Pivatelli «scrisse perfino al re<br />
Vittorio Emanuele II, e all’imperatore<br />
Francesco Giuseppe d’Austria,<br />
affinché si degnassero di concorrere<br />
all’erezione di un mausoleo, degno<br />
di accogliere i resti mortali di tutti i<br />
caduti <strong>nel</strong>le battaglie di Custoza del<br />
1848 e 1866, anche se di popoli diversi.<br />
Scrisse a vari giornali. La proposta<br />
trovò notevole consenso. <strong>Il</strong> giornale<br />
l’Arena iniziò una sottoscrizione».<br />
La nascita dell’Ossario<br />
di Custoza fu molto sentita per<br />
il suo alto valore simbolico di<br />
unificazione <strong>nel</strong>la compassione<br />
e <strong>nel</strong>la memoria per i caduti di<br />
entrambi gli schieramenti. Alcune<br />
delle personalità più influenti<br />
della cultura veronese parteciparono<br />
attivamente al percorso<br />
che portò alla costruzione del<br />
monumento. Nel 1875 fu costituito<br />
un comitato promotore presieduto<br />
da Giulio Camuzzoni, senatore<br />
e sindaco di <strong>Verona</strong>. Membri del comitato<br />
furono il poeta veronese Aleardo<br />
Aleardi , il senatore e presidente<br />
dell’Accademia dei Lincei Angelo<br />
Messedaglia ed il generale Giuseppe<br />
Salvatore Pia<strong>nel</strong>l distintosi <strong>nel</strong>la battaglia<br />
di Custoza del 1866.<br />
<strong>Il</strong> giornale ‘L’Arena’ promosse una<br />
sottoscrizione e fu indetto un concorso<br />
di idee vinto dall’architetto Giacomo<br />
Franco. L’Ossario fu costruito<br />
in sedici mesi e venne solennemente<br />
inaugurato il 24 giugno 1879 alla<br />
presenza del duca d’Aosta.<br />
Per la sua particolarità di custodire<br />
indistintamente le spoglie dei caduti<br />
appartenenti ai diversi eserciti che<br />
si scontrarono <strong>nel</strong>le battaglie risorgimentali,<br />
l’Ossario di Custoza può<br />
essere definito un vero e proprio monumento<br />
europeo. È a Custoza che<br />
l’Europa, un tempo terra di scontro<br />
tra poteri e culture, trovò una delle<br />
sue prime e più importanti rappresentazioni<br />
simboliche di quella unità<br />
<strong>nel</strong>la diversità che oggi costituisce il<br />
motto dell’Unione Europea.<br />
Ossario di Custoza, particolare dell’iscrizione dedicatoria.<br />
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