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Rivista N 21 Novembre 2005 - Adaci

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Associazione<br />

Italiana<br />

di Management degli Approvvigionamenti<br />

n.<strong>21</strong><br />

anno 4 n novembre<br />

<strong>2005</strong><br />

Editore: ADACI<br />

Viale D. Ranzoni, 17 - 20149 Milano<br />

tel. 02 40072474 - fax 02 40090246<br />

e-mail: approvvigionare@adaci.it<br />

Direttore responsabile:<br />

Michele Anzivino<br />

Hanno collaborato a questo numero:<br />

Michele Anzivino<br />

Paolo Federici<br />

Giuseppe Lovecchio<br />

Giuliano Marcenaro<br />

Enrico Zingales.<br />

Redazione:<br />

ADACI - Viale D. Ranzoni,17<br />

20149 Milano<br />

tel. 02 40072474 - fax 02 40090246<br />

e-mail: approvvigionare@adaci.it<br />

Stampa:<br />

Polibor sas<br />

Via di Vittorio, 70<br />

Novate Milanese (MI)<br />

Progetto grafico:<br />

Iride S.r.l.<br />

16<br />

12<br />

in questo numero<br />

6<br />

3<br />

2<br />

Informazioni<br />

Formazione e Promozione<br />

Comunicazioni - Cronache<br />

Professione ADACI – Ave atque vale<br />

ADACI: Nuovi soci <strong>2005</strong> – Iscrizione per il 2006<br />

Osservatorio<br />

Cina e Uomo della strada<br />

Il patto per la Logistica - Treno senza frontiere<br />

Coloading, che grande invenzione<br />

Treno door to door - COGSA ed Himalaya<br />

Incontri professionali<br />

2° Workshop <strong>2005</strong><br />

Digressioni<br />

15<br />

Letture ed altro<br />

Elezione Consiglio Sezione Lombardia-Liguria<br />

per il triennio 2006÷2008 – Lista dei candidati<br />

nel prossimo numero<br />

Acquistare oggi in Cina<br />

Acquisti, Approvvigionamenti, Logistica: dove la differenza?<br />

È vietata la riproduzione anche parziale dei contenuti di questa pubblicazione senza l’autorizzazione scritta dell’Editore<br />

Autorizzazione del Tribunale di Milano n° 294 del 20/5/2002• Spedizione in A.P. - Art.2 comma 20/C legge 662/96 - Milano • Distribuzione gratuita<br />

www.adaci.it


INFORMAZIONI<br />

<strong>Adaci</strong> Centro e Sezioni territoriali<br />

Formazione e Promozione<br />

CORSI SPECIALISTICI DI MANAGEMENT DEGLI APPROVVIGIONAMENTI<br />

Ad ogni corso sono associati uno o più dei simboli seguenti, caratterizzanti i profili professionali Certificati da ADACI, per il cui iter formativo il corso è valido.<br />

AP Approvvigionatore Senior GM Gestore Materiali RA Responsabile Approvvigionamenti SC Supply Chain Manager FM Facility Manager<br />

(Durata un giorno: 9-17) – Tariffe (€ - SIVA): Soci ADACI (650) - Non Soci (850)<br />

15 novembre <strong>2005</strong> – Milano AP GM RA SC<br />

Strumenti di controllo e di riduzione costi nella<br />

Supply Chain<br />

16 novembre <strong>2005</strong> – Roma AP GM RA<br />

Strumenti e tecniche per la riduzione dei costi<br />

d’acquisto<br />

30 novembre <strong>2005</strong> – Roma FM<br />

Facility Management: evoluzione, benefici, criticità<br />

1 dicembre <strong>2005</strong> – Torino AP GM<br />

L’impatto operativo degli strumenti Internet negli<br />

Approvvigionamenti<br />

17 novembre <strong>2005</strong> – Milano AP RA<br />

Valutazione economica e finanziaria dei fornitori<br />

25 novembre <strong>2005</strong> – Padova AP GM RA SC<br />

Organizzazione snella (Lean Organization)<br />

30 novembre <strong>2005</strong> – Milano AP GM RA SC FM<br />

Conduzione efficace delle riunioni<br />

1 dicembre <strong>2005</strong> – Milano AP RA SC<br />

Contrattualistica ed aspetti legali in ambito<br />

nazionale ed internazionale<br />

2 dicembre <strong>2005</strong> – Firenze AP GM RA SC<br />

Lo sviluppo dei sistemi di gestione nell’ottica<br />

dell’integrazione, per una maggiore efficienza ed<br />

efficacia<br />

FORMAZIONE DI BASE<br />

2<br />

Tariffe (€ - SIVA): Soci ADACI (1.450) - Non Soci (1.650)<br />

10-11, 17-18 novembre - Firenze<br />

16-17, 23-24 novembre - Milano<br />

(frequenza: intero giorno)<br />

Rivolto a chi si avvia al ruolo di approvvigionatore o di gestore materiali.<br />

Il Corso offre un’ampia e sintetica panoramica di base delle competenze<br />

e degli strumenti aggiornati per gestire con efficacia sia i processi di<br />

approvvigionamento e di gestione materiali sia i rapporti di fornitura.<br />

Contenuti: Quadro economico-aziendale di riferimento - Politiche degli<br />

approvvigionamenti – Contratti, fondamenti giuridici e prassi aziendali -<br />

Processo d'acquisto - Analisi portafoglio e prezzi - Programmazione e<br />

budget approvvigionamenti - Marketing d'approvvigionamento e Gestione<br />

Fornitori - Comunicazione e Negoziazione - Gestione Materiali - Sistema<br />

Informativo e Rete per Approvvigionamenti e Gestione Materiali.<br />

Acquisti: strumento gestionale, arma strategica o leva "salva aziende"?<br />

Il 1° Forum Expo ADACI - in collaborazione tra ADACI e Nuovo Studio Tecna (editore della rivista “L’Ufficio Acquisti”)<br />

si terrà il 24 novembre <strong>2005</strong>, a Roma, presso il Centro Congressi Cavour<br />

(Via Cavour, 50/a – a pochi metri dalla Stazione Termini).<br />

L’evento si prefigge di analizzare ed indagare l’insieme degli strumenti che sono attualmente disponibili nella supply<br />

chain, favorendo l’incontro tra professionisti e operatori economici interessati alle tematiche comprendenti: acquisti,<br />

approvvigionamenti, facility management, logistica integrata e supply management.<br />

Sono previste le seguenti sessioni di lavoro, introdotte dal Presidente Nazionale ADACI Francesco Festa.<br />

Nella mattinata (in parallelo): - Funzione Acquisti: centralità del ruolo e professione salva aziende.<br />

- Gli strumenti a disposizione della Funzione Acquisti per il miglioramento continuo.<br />

Nel pomeriggio (in parallelo):- Facility Management: gestione e strategie a confronto.<br />

- Da Logistica integrata a Supply Management: soluzioni a confronto.<br />

L’impegno è dalle ore 9,45 alle ore 17,00 (è previsto un buffet nell’intervallo)<br />

La partecipazione è a titolo gratuito per tutti i soci ADACI, anche se neo-iscritti per l’anno 2006.<br />

Per i Non Soci ADACI è richiesto un contributo di € 200 + IVA<br />

Sono previsti n. 20 stand espositivi per gli sponsor.<br />

Per dettagli ed iscrizioni, consultare i siti www.nstecna.com o adaci.it<br />

N.B.: I Corsi a pagamento sono svolti da docenti certificati ADACI ed organizzati a cura di ADACI Formanagement S.r.l.<br />

(società di servizi di ADACI, che ha conseguito la certificazione DIN EN ISO 9001:2000 dall’Ente TÜV Thüringen)<br />

Per iscrizione ed ogni altra informazione, consultare il sito " www.adaci.it " e rivolgersi alla Segreteria dell'ADACI<br />

(e.mail: formanagement@adaci.it - tel. 02 40072474 - fax 02 40090246)<br />

Approvvigionare<br />

n. <strong>21</strong> <strong>Novembre</strong> <strong>2005</strong>


COMUNICAZIONI E CRONACHE<br />

Professione ADACI<br />

L’ADACI non c’era ancora nel tardo pomeriggio di un<br />

imprecisato giorno del 1970 (non che non ci fosse del tutto:<br />

aveva altri nomi, ADAI e AIC, e si stava preparando<br />

seriamente a diventare quell’associazione che da trentadue<br />

anni conosciamo), quando un giovane compratore si<br />

presentò, timido ma risoluto, nella sede ADAI in via<br />

Conservatorio a Milano per sapere cosa di concreto si<br />

nascondeva dietro quella sigla. Gli era bastato leggere<br />

qualcosa in proposito perché il suo fiuto di compratore di<br />

razza gli dicesse che valeva la pena approfondire. Fece<br />

domande (è un tipo che le domande le conosce tutte!),<br />

ascoltò con attenzione e, infine, decise: ”Mi associo!”. E fu<br />

così che ADACI si accaparrò Giovanni Nardulli a tempo<br />

indeterminato.<br />

Sapeva, Giovanni, che dalla frequentazione di ADACI il<br />

proprio bagaglio professionale avrebbe tratto vantaggio:<br />

partecipò a un corso di formazione (il mai dimenticato<br />

Corso Alarico Daverio, che tanto contribuì alla crescita<br />

professionale di numerosi giovani compratori) e non si<br />

lasciò sfuggire nessuno degli incontri con contenuti<br />

professionali attuati dall’Associazione. Però, sempre da<br />

compratore di razza, sapeva pure che niente cade dal cielo,<br />

che per ricevere non basta chiedere, ma occorre anche<br />

dare e saper dare. E cominciò subito a dare: entrò nel<br />

Consiglio della Sezione Lombardia, ne divenne il segretario,<br />

collaborò con impegno all’organizzazione delle attività della<br />

Sezione, divenne, per tutti i soci lombardi, un inamovibile<br />

punto di riferimento, sempre disponibile, informato,<br />

puntiglioso.<br />

In tutti questi anni si sono avvicendati, nel Consiglio della<br />

Sezione, più d’una mezza dozzina di presidenti e decine di<br />

consiglieri, e non è mancato chi osservava “I presidenti<br />

passano, ma Giovanni resta!”. Malignità? Sicuramente no,<br />

perché questa osservazione non aveva, né voleva avere, il<br />

tono di una discutibile battuta di spirito, ma rimarcava<br />

piuttosto la certezza di tutti nella continuità della vita e<br />

dell’attività della Sezione, garantita altresì da<br />

professionalità, impegno, umiltà e disinteressato<br />

attaccamento all’Associazione, da un apporto di qualità<br />

non soltanto di opere, ma anche di idee e di proposte.<br />

Chi pensa a Giovanni è facile che lo veda seduto ad un<br />

tavolino all’ingresso di una sala dove si sta per svolgere<br />

un’attività della Sezione, occupato a distribuire<br />

documentazione o pass, a spuntare nomi sull’elenco degli<br />

iscritti, a chiedere indirizzi ai nuovi e a rispondere ad ogni<br />

domanda; oppure impegnato a coordinare un’attività di<br />

formazione, sempre con lo stesso scrupolo e con la stessa<br />

professionalità. Ma tutti sanno che questi erano solo gli<br />

aspetti “visibili”, meramente operativi, perché il grosso era<br />

già stato fatto, dietro le quinte – assemblee, serate<br />

conviviali, incontri preserali, workshop – non dalla regìa (dire<br />

cosa fare), ma dalle maniche rimboccate di Giovanni (fare e<br />

mostrare come si fa).<br />

Non è raro sentir dire “Ci si accorge di lui quando non c’è”<br />

per porre in rilievo le capacità, quasi insostituibili, di<br />

qualcuno. Questa affermazione non vale per Giovanni,<br />

semplicemente perché lui c’era sempre! Non è escluso,<br />

però, che possa venire di attualità in futuro, visto che con la<br />

fine dell’anno lascerà l’incarico di Segretario della Sezione.<br />

Incredibile solo a pensarci, diranno in molti, e si chiederanno<br />

cos’è successo: stanchezza? voglia di qualcosa di nuovo?<br />

ha fatto carriera? Soltanto lui può dirlo. È da escludere in<br />

ogni caso che l’elezione a Consigliere Nazionale abbia<br />

pesato sulla decisione: la sua modestia non è stata<br />

intaccata in passato dall’attribuzione della Medaglia<br />

Birmann, dall’elezione al Collegio dei Revisori dei conti e a<br />

quello dei Probiviri, dalla nomina a Socio Onorario. Lascia<br />

per continuare ad essere presente: lo incontreremo ancora,<br />

siamone certi, nelle assemblee, nelle serate conviviali, negli<br />

incontri associativi di ogni tipo, nei workshop, nel Consiglio<br />

di Sezione (come uditore, dice lui!), pronto – quando sarà il<br />

caso – a dare una preziosa mano.<br />

Niente arrivederci, allora, perché ci vedremo ancora e a<br />

lungo; niente auguri per il suo futuro, perché una parte di<br />

esso sarà anche una parte del nostro.<br />

Un grazie grande grande, sì; e un forte, affettuoso abbraccio<br />

da parte dei tanti che lo hanno conosciuto, che ne hanno<br />

apprezzato il lavoro, che lo stimano e che continueranno a<br />

stimarlo.<br />

Giuliano Marcenaro<br />

3<br />

Ave atque vale<br />

Andrea Cuoco, compagno del nostro percorso in ADACI negli ultimi vent’anni, ci ha lasciato improvvisamente nella<br />

notte tra il 10 e l’11 ottobre scorso, stroncato da un male fulminante pochi giorni prima del suo sessantesimo<br />

compleanno. Socio assiduo e Consigliere della Sezione Lombardia-Liguria nell’ultimo triennio, abbiamo condiviso con<br />

lui gli sforzi per dare senso e contenuto alla nostra vita professionale ed associativa, avendo modo di apprezzarne le<br />

doti di competenza e ancor più di equilibrio. Esperto collaboratore dei GAM (Gruppi Analisi Mercato), ci mancheranno<br />

i suoi contributi nell’osservazione del “mercato visto da chi compra”. Ci mancherà lo scambio cordiale di notizie nella<br />

“pausa pizza” delle sere di Consiglio, il rapido aggiornamento reciproco delle vicende vissute, il periodico incontrarci in<br />

occasioni professionali e conviviali, riscoprendoci con qualche capello bianco in più, ma con inalterato animo giovane.<br />

Ci aspettavamo altre esperienze insieme (e per questo lo avevamo già visto ricandidarsi per il Consiglio di Sezione del<br />

prossimo triennio), mettendo a disposizione dei più giovani associati la nostra voglia non esaurita di fare; noi, per quanto<br />

ancora il destino ci vorrà concedere, continueremo anche in suo nome, serbandone un caro ricordo.<br />

"Ave atque vale, Andrea". Accogli questo nostro estremo saluto, fraternamente uniti al cordoglio dei tuoi familiari.<br />

Tutti gli amici dell’ADACI<br />

www.adaci.it


COMUNICAZIONI E CRONACHE<br />

Benvenuto ai nuovi soci ADACI<br />

Nel 2°quadrimestre <strong>2005</strong> hanno aderito all'ADACI n. 119 nuovi soci ($=Soci Sostenitori), così ripartiti tra le Sezioni:<br />

Lombardia/Liguria: 31 - Toscana/Umbria: 39 - Emilia-Romagna/Marche: 20 - Piemonte: 12 - Tre Venezie: 9 - Lazio: 8<br />

Sezione Lombardia / Liguria<br />

Sezione Toscana / Umbria<br />

Sezione Emilia Romagna / Marche<br />

4<br />

Antonioli Ing. Fausto<br />

Bello Vanessa<br />

Bozza Marisa<br />

Contu Andrea<br />

Cottignoli Ing. Andrea<br />

D'andrea Dott. Antonio<br />

Di Lucca Dott. Massimo<br />

Esposito Beatrice<br />

Faravelli Dott. Federico<br />

Fasce Lorenzo<br />

Imparato Dott. Mario<br />

Isemburg Dr Sebastiano<br />

Lomboni Dott.sa Veronica<br />

Lorusso Giacomo<br />

Massimiliani Milko<br />

Papini Ing. Livio<br />

Patriarca Lidia<br />

Perin Mario<br />

Planckaert Heloise<br />

Plano Maurizio<br />

Raj Kakkar<br />

Ratti Ing. Corrado<br />

Rossi Ing. Alberto<br />

Rotunno Giorgio<br />

Sbranchella Gianmario<br />

Secci Luigi<br />

Siboni Manuela<br />

Trotta Dott.sa Maria Grazia<br />

Ubiali Maurizio<br />

Vendramin Alberto<br />

Vidali Dott. Claudio<br />

Sezione Tre Venezie<br />

Baroni Silvana<br />

Binotto Sandro<br />

Donati Ing. Andrea<br />

Gonzo Linda<br />

Meneghini Alberto<br />

Spiller Donato<br />

Tosoni Luca<br />

Zanforlin Valerio<br />

Zen Mario<br />

Edipower Spa<br />

C.C. Indiana per l'italia $<br />

Manpower Italia Srl<br />

Gasket International<br />

Cambrex Profarmaco Milano<br />

Afidamp Servizi Srl $<br />

Hewlett Packard It.<br />

Norman 95 Spa $<br />

Norman 95 Spa $<br />

Elettrodinamica Spa<br />

Sas Institute Srl $<br />

Rcs Media Group $<br />

Janssen-Cilag Spa<br />

Sas Institute Srl $<br />

Lastra Spa<br />

Nuova Magrini Galileo<br />

Cambrex Profarmaco Milano<br />

Angst + Pfister Spa<br />

Studente<br />

Rcs Media Group $<br />

C.C. Indiana per l'italia $<br />

Zambon Group Spa<br />

Sas Institute Srl $<br />

Studente<br />

C.C. Indiana per l'italia $<br />

Asirobicon Spa<br />

Ingersoll - Rand Italiana<br />

Norman 95 Spa $<br />

N&W Global Vending<br />

Saras Spa<br />

Getronics Solutions It.<br />

Markas Service Srl<br />

Autec Srl<br />

Smit Spa<br />

Adi Spa<br />

Gardaland Spa<br />

Vimar Srl<br />

Saira Alluminio Spa<br />

Zen Spa<br />

Zenasia Globa l Group<br />

Abate Giovanni<br />

Ammendolia Maria<br />

Autuori Lidia<br />

Baldi Ing. Mario<br />

Basile Giancarlo<br />

Battolini Alba<br />

Bianchi Franco<br />

Biasci Laura<br />

Carofano Enza<br />

Casella Valentina<br />

Cerboneschi Elena<br />

Checchi Manuele<br />

Ciullo Chiara<br />

De Sanctis Tiziana<br />

Degl'innocenti Dott.sa Gaia<br />

Del Rio Lorenzo<br />

Fortunato Laura<br />

Garibotti Matteo<br />

Giacobini Gioia<br />

Guarino Marco<br />

Landi Melania<br />

Lazzarini Paolo<br />

Lazzini Chiara<br />

Macelloni Lisa<br />

Marini Ilaria<br />

Mauro Salvatore<br />

Montelisciani Marco<br />

Peluso Giuseppe<br />

Petti Lucia<br />

Polizzi Dott. Francesco<br />

Raugei Ing. Gabriele<br />

Ripoli Fabrizio<br />

Rosi Alessandro<br />

Servolino Stefania<br />

Spagnoli Federico<br />

Spano' Caterina<br />

Tadini Maurizio<br />

Ventura Giorgio<br />

Visibelli Cecilia<br />

Studente<br />

Studente<br />

Studente<br />

-<br />

Studente<br />

Studente<br />

Eurotec Srl<br />

Studente<br />

Studente<br />

Studente<br />

Studente<br />

Studente<br />

Studente<br />

Studente<br />

Esanastri Srl<br />

Studente<br />

Studente<br />

Studente<br />

Studente<br />

Studente<br />

T.T. Tecnosistemi<br />

Studente<br />

Studente<br />

Studente<br />

Studente<br />

Studente<br />

Studente<br />

Studente<br />

Studente<br />

-<br />

Bruttini Formecontemporanee<br />

Studente<br />

Studente<br />

Studente<br />

Studente<br />

Studente<br />

Endesa Italia Spa $<br />

Studente<br />

Studente<br />

Billi Massimo<br />

Bulgarelli Mirco<br />

Cacciatore Gianpaolo<br />

Cavalli Dott. Stefano<br />

Cavicchi Giorgio<br />

Chiavieri Renato<br />

De Paoli Patrizia<br />

Degli Esposti Maurizio<br />

Fabbri Raffaele<br />

Lesma Ing. Alessandro<br />

Lorenzini Andrea<br />

Marcello Dott. Christian<br />

Mazzali Dott. Romano<br />

Petroncini Bruno<br />

Quattrini Fabrizio<br />

Rughi Ing. Riccardo<br />

Torelli Fabio<br />

Tosarelli Tommaso<br />

Ventura Ing. Stefano<br />

Zadra Ing. Michele<br />

Sezione Piemonte<br />

Avezza Dr Alessandro<br />

Biancheri Ing. Angelo<br />

Bianco Aldo<br />

Carozzo Fabrizio<br />

Ceresa Ing. Gianluca<br />

Devietti Goggia Marco<br />

Liquori Ing. Corrado<br />

Mathis Dott.sa Carlotta<br />

Mosca Ing. Ettore<br />

Valzan Ing. Davide<br />

Zandona' Marco<br />

Zipponi Dott. Giovanni<br />

Black & Decker Italia<br />

Alberto Sassi Spa<br />

Black & Decker Italia<br />

Gruppo Saltari Spa<br />

Vm Motori Spa<br />

Cierre Sas di Chiavieri<br />

Soc. Coop. Bilanciai<br />

Officine Maccaferri Spa<br />

Glomex Srl<br />

Ferrari Spa – Rep. Sp.<br />

Andrea Lorenzini<br />

Ocme Srl<br />

Walvoil Spa<br />

Chiavette Unificate Spa<br />

Ferrari Spa - Rep. Sp.<br />

Emil Camion Srl<br />

Ferrari Spa - Rep. Sp.<br />

Cim Spa<br />

Ferrari Spa - Rep. Sp.<br />

Ferrari Spa - Rep. Sp.<br />

Seat Pagine Gialle $<br />

Faiveley Transport<br />

Elbi International Spa<br />

Johnson Control Aut.<br />

Rft Spa<br />

Studente<br />

Elbi International Spa<br />

Editrice La Stampa<br />

Pininfarina<br />

Teksid Aluminum Srl<br />

Rft Spa<br />

Sanpaolo Imi Spa<br />

Sezione Lazio / Centro Sud<br />

Baldini Cristian<br />

De Carolis Ernesto<br />

Dominici Andrea<br />

Mariotti Dott.sa Arianna<br />

Roldan Dott. Rodriguez<br />

Ronci Dario<br />

Sordoni Dott.sa Stefania<br />

Villani Ing. Francesco<br />

I.R.B.M. Angeletti $<br />

Hydro Aluminium Slim<br />

Inarcassa<br />

I.R.B.M. Angeletti $<br />

Sifi Spa<br />

Studente<br />

I.R.B.M. Angeletti $<br />

Cementilce Srl<br />

Aziende di Soci ADACI alla ribalta<br />

Glaxo Smith Kline prima classificata nell’AEP 2004<br />

Lo studio AEP (Assessment of Excellence in Procurement), basato su 275 aziende multinazionali di tutti i settori<br />

industriali, è alla sua quinta edizione dal 1992 ed è condotto da AT Kearney, primaria società internazionale di<br />

consulenza manageriale, allo scopo di ricercare come le aziende leader trasformano i loro acquisti da una necessaria<br />

transazione d’affari in uno strumento strategico potenzialmente in grado di offrire significativi vantaggi competitivi. Tali<br />

aziende usano “marketplace knowledge and supply relationships” per creare valore per le proprie organizzazioni,<br />

piuttosto che preoccuparsi solamente di ridurre i costi.<br />

(ce ne complimentiamo con il Consigliere nazionale ADACI Luca Guzzabocca, Director Commercial & General Procurement di GSK)<br />

Approvvigionare<br />

n. <strong>21</strong> <strong>Novembre</strong> <strong>2005</strong>


COMUNICAZIONI E CRONACHE<br />

Associati all'ADACI o rinnova per tempo la tua iscrizione per il 2006!<br />

"Le tue idee e i tuoi interessi sono le nostre risorse!"<br />

Attraverso lo scambio di idee ed esperienze e con il<br />

progredire delle amichevoli frequentazioni, grazie alla<br />

partecipazione alle attività associative e formative curate<br />

dall’ADACI, si arricchisce e si consolida il patrimonio di<br />

informazioni e di contenuti professionali dei nostri soci.<br />

Gli approvvigionamenti, funzione strategica e depositaria di<br />

conoscenze e di competenze aziendali essenziali, svolgono<br />

un ruolo di primo piano nel radicale rinnovamento in corso,<br />

indotto dalla rivoluzione tecnologica ed informatica e dalla<br />

globalizzazione dei mercati economici. ADACI, unica<br />

associazione di management degli approvvigionamenti<br />

operante in Italia da 38 anni, prosegue con inalterata vivacità<br />

e tempestività nella sua azione diretta ad assicurare,<br />

coniugando innovazione e continuità, una formazione<br />

moderna e costantemente aggiornata alle professionalità<br />

oggetto delle sue cure; sempre attenta a tutelarne l’efficacia,<br />

rispondendo in modo adeguato alle reali e mutevoli esigenze<br />

delle imprese e del mercato. Lo testimoniano sempre più<br />

frequentemente le numerose iniziative che caratterizzano<br />

fortemente il suo impegno innovativo per la valorizzazione<br />

delle attività professionali oggetto del suo scopo sociale, in<br />

collaborazione e/o in partnership con Enti ed Istituti<br />

Universitari, organizzazioni industriali, aziende di primaria<br />

importanza. L’attività di certificazione professionale,<br />

sviluppata per una serie di profili che comprendono l’intera<br />

gamma del management impegnato nell’acquisizione e<br />

gestione delle risorse esterne aziendali (approvvigionamenti,<br />

gestione materiali, supply chain, facility), procede con passo<br />

sicuro, qualificando ogni anno sempre più numerosi associati<br />

e trovando riscontro distintivo tra i requisiti richiesti nel<br />

curriculum personale sul mercato di offerta del lavoro:<br />

l’obiettivo da sempre perseguito è che, al riconoscimento<br />

ottenuto dal mercato, finalmente si aggiunga anche quello<br />

ufficiale conseguente alla regolamentazione nazionale delle<br />

professioni. Lo sviluppo della cultura e della formazione<br />

professionale è, inoltre, perseguita con l’istituzione,<br />

nell’ambito del Team ADACI di “Ricerca & Sviluppo”, di un<br />

“Centro Studi” (comprendente anche rappresentanti del<br />

mondo universitario, imprenditoriale e della società civile),<br />

per anticipare e dare le linee guida sul futuro della funzione,<br />

anticipandone evoluzione e cambiamenti. In tale contesto, è<br />

in corso una collaborazione sempre più stretta ed intensa<br />

con le Università italiane (quali: Politecnico di Milano: terza<br />

edizione del “Corso Executive in Gestione Strategica degli<br />

Acquisti e della Supply Chain” - Roma Tor Vergata: prima<br />

edizione “Master Executive in Supply Management”).<br />

Nel concreto, lo sforzo organizzativo che ADACI sostiene per<br />

fornire un adeguato insieme di servizi ai propri associati, è<br />

certamente di gran lunga superiore all’entità delle quote di<br />

iscrizione sotto riportate. Ne diamo un sintetico elenco.<br />

- Abbonamento gratuito al bimestrale “L’Ufficio Acquisti”,<br />

che si fregia della qualifica di Organo ufficiale ADACI.<br />

- Abbonamento gratuito al mensile d’informazione<br />

economico-aziendale "Espansione", finestra sulle attualità<br />

del mercato e delle imprese più competitive (con uno<br />

spazio riservato costantemente all'ADACI).<br />

- Invio gratuito di riviste e di atti di convegni, con trattazione,<br />

ampia e di elevato livello, dei temi professionali più<br />

avanzati.<br />

- Invio gratuito della <strong>Rivista</strong> bimestrale "Approvvigionare"<br />

(curata dalla Sezione Lombardia-Liguria), con articoli,<br />

informazioni e commenti su temi professionali e sulla vita<br />

associativa.<br />

- Invio gratuito di Notiziari sugli andamenti di mercato<br />

("Meccanico" ed "Alimentare" curati dalla Sezione Emilia-<br />

Romagna), con autonome analisi e previsioni di mercato.<br />

- Partecipazione gratuita alle analisi previsionali di prezzi del<br />

“Mercato Visto da Chi Compra”, gestiti da una piattaforma<br />

telematica (curata dalla Sezione Lombardia-Liguria).<br />

- Partecipazione gratuita ad incontri professionali, a gruppi di<br />

lavoro specialistici ed a manifestazioni promozionali:<br />

ricordiamo, in particolare, i GAM (Gruppi Analisi Mercato)<br />

ed il Gruppo Contrattualistica (curati dalla Sezione<br />

Lombardia-Liguria).<br />

- Partecipazione a corsi di formazione e ad attività<br />

organizzate da <strong>Adaci</strong> Formanagement (Convegni, Forum,<br />

Seminari, Workshop, ecc.), direttamente o in collaborazione<br />

con terzi, godendo di prezzi o di sconti speciali.<br />

- Abbonamento annuale agli Indici economici Reuters-<strong>Adaci</strong><br />

(PMI e/o ISI): gratuito, per i due indici, per i Soci Sostenitori<br />

- gratuito per un solo indice, per i soci Certificati - con una<br />

piccola integrazione della quota associativa per gli altri<br />

Soci.<br />

Naturalmente, il canale di comunicazione telematico (Internet,<br />

e.mail) è ormai il mezzo normalmente utilizzato per informare<br />

e dialogare con i Soci ed il mondo esterno su ogni iniziativa:<br />

mensilmente i soci sono informati con la Newsletter ADACI e,<br />

secondo l’occasione, con notizie via e.mail, raggiungendoli<br />

direttamente e con tempestività. Sui “Siti Internet”, poi, è<br />

disponibile un’ampia informazione sull’associazione, sui suoi<br />

servizi e sugli eventi in programma: "adaci.it" (nazionale) -<br />

"adacitrevenezie.it" (Sez. Triveneto) - "adacicalcio.com" (per<br />

le iniziative sostenute dalla squadra ADACI di calcio).<br />

5<br />

Quote associative ed integrative ADACI valide per l’ anno 2006<br />

Tipi di associati e di quote integrative<br />

€ / anno<br />

Soci ordinari (iscritti da 1 a 25 anni) 140<br />

Soci ordinari (iscritti da oltre 25 anni) 70<br />

Soci certificati (iscritti da 1 a 25 anni) § 170<br />

Soci certificati (iscritti da oltre 25 anni) § 108<br />

Soci aggregati <strong>21</strong>0<br />

Soci studenti 26<br />

Soci sostenitori (quota minima) & 1.750<br />

Integrazione per abbonamento PMI 100<br />

(Purchasing Manager’s Index)<br />

Integrazione per abbonamento ISI 100<br />

(Italian Services Index)<br />

Integrazione per abbonamento doppio (PMI + ISI) 170<br />

Note<br />

& comprensiva di abbonamento doppio a (PMI + ISI)<br />

§ comprensiva di un abbonamento a scelta, tra PMI o ISI<br />

Modalità di pagamento<br />

❑ su c/c postale n. 55370209 intestato ad ADACI<br />

❑ a/m bonifico bancario intestato ad ADACI c/o:<br />

Banca Popolare Commercio e Industria<br />

Agenzia 42 – Via Dolci 1 – 20149 Milano<br />

Coordinate Bancarie Europee:<br />

IT 03 H 05048 01616 000000000241<br />

B.I.C. (Bank Identifier Code): POCIITMM<br />

www.adaci.it


OSSERVATORIO<br />

Cina e Uomo della strada<br />

Giuliano Marcenaro<br />

6<br />

Quando ancora portava i calzoni corti, l’uomo della<br />

strada sentiva ripetere da più parti: “La Cina è vicina”.<br />

Quanti, con tutta serietà, dipingevano questa novità<br />

come un’immane sciagura in arrivo, si<br />

arrabattavano anche in elaborate<br />

spiegazioni che, a quell’età, l’uomo<br />

della strada non capiva. Per lui la Cina<br />

era un lontano e misterioso Paese,<br />

che sull’atlante appariva colorato di<br />

giallo e che, confrontato ad altre<br />

Nazioni visibili sulle carte geografiche,<br />

sembrava sconfinato. Sapeva altresì –<br />

glielo avevano detto a scuola – che<br />

era abitato da tantissima gente di<br />

pelle gialla, e pensava che la tinta del<br />

Paese sull’atlante fosse stata lì<br />

trasferita direttamente dalla pelle degli<br />

abitanti, a bella posta per evidenziare<br />

ancor meglio il pericolo in agguato.<br />

Tutto qui, tranne l’incontro casuale con un cinese che<br />

vendeva collane in una fiera. A guardarlo bene non lo<br />

trovò poi così giallo come l’iconografia ufficiale dipingeva<br />

i figli del Celeste Impero, né notò quei baffi sottili e lunghi<br />

sin quasi ai piedi che certe illustrazioni mettevano in<br />

risalto. Inoltre, non riuscì a capire cosa c’entrassero le<br />

mandorle con gli occhi di quell’uomo.<br />

Da quel tempo sono trascorsi svariati decenni, durante i<br />

quali, a getto continuo, sono passati per la testa<br />

dell’uomo della strada ben altri pensieri, volti a più<br />

incombenti problemi, e – l’incosciente! – alla Cina e ai<br />

cinesi non ha proprio pensato più. Ma – scorrendo i<br />

giornali anziché rilassarsi leggendo Topolino, come la sua<br />

invidiabile ed invidiata condizione di pensionato lo<br />

autorizzerebbe a fare – scopre giorno dopo giorno che la<br />

Cina non è più soltanto alle porte, ma che addirittura<br />

l’abbiamo in casa. “Oh poffarbacco! Cosa sta<br />

succedendo?”. Invece di appallottolare il giornale<br />

(l’ultimo, quello che ha fatto traboccare il vaso) e andare<br />

a pescare, decide che è suo diritto/dovere saperne di più.<br />

D’accordo: data l’età e la striminzita spettanza di vita<br />

ancora a suo credito, che arrivino i cinesi o ricompaiano<br />

gli Unni di Attila non dovrebbe importargli più di tanto.<br />

Anzi, si potrebbero creare ghiotte occasioni per spezzare<br />

la monotonia che, stando ai si dice, sovente giunge ad<br />

assillare la vecchiaia. Però, riflettendo, conclude che se<br />

si fa parte del consorzio umano i problemi collettivi sono<br />

anche del singolo, e che – pur non potendo dare una<br />

mano a risolverli – è saggio sapere almeno come stanno<br />

le cose. Per un attimo volge il pensiero anche alle future<br />

generazioni, ma subito lo scaccia: già ci pensano in tanti,<br />

conclude; e quando i tanti che si preoccupano dello<br />

stesso problema diventano troppi è facile che si<br />

accumulino le idiozie e che le soluzioni svaporino nei<br />

meandri dell’eternità.<br />

Tanti anni di lavoro gli hanno insegnato che per risolvere<br />

un problema è necessario affrontarlo; per affrontarlo<br />

occorre capirlo; per capirlo bisogna conoscerlo.<br />

Escludendo ogni personale contributo nell’affrontarlo e<br />

nel risolverlo (ci sono in circolazione menti molto più<br />

acute della mia – pensa – le quali di sicuro hanno già in<br />

n. <strong>21</strong><br />

Approvvigionare<br />

”<br />

<strong>Novembre</strong> <strong>2005</strong><br />

Il soffio del dragone<br />

cinese infiamma<br />

il mercato globale<br />

(libero e<br />

democratico)<br />

dell’Occidente<br />

tasca decisive soluzioni), e rimettendo ogni sforzo per<br />

capirlo alle informazioni che l’acume degli esperti porrà<br />

doviziosamente a sua disposizione, tiene per sé la<br />

curiosità e si pone alacremente alla<br />

ricerca d’ogni notizia utile a<br />

conoscere quanto più<br />

dettagliatamente possibile il<br />

problema “Cina in casa nostra”.<br />

Capisce subito che l’espressione va<br />

presa in senso figurato, una sorta di<br />

metafora. Guardandosi intorno,<br />

infatti, nota numerosi cinesi soltanto<br />

in un certo quartiere della città; per il<br />

resto, qualcuno in metropolitana e<br />

tutti in apparenza intenti a farsi i fatti<br />

”<br />

loro. Considerata l’ipertrofica<br />

circolazione di carta stampata,<br />

decide di cominciare da quella per<br />

scoprire l’arcano, muovendosi con<br />

ordine e circospezione per non confondersi le idee.<br />

Partito da depliant, da articoli su autorevoli riviste, da<br />

relazioni di convegni, coglie l’impressione che la Cina sia<br />

il moderno (e anche postmoderno) paese della<br />

cuccagna. Infatti, descrivono con toni elogiativi e quasi<br />

trionfalistici la vertiginosa crescita economica di quel<br />

Paese, con affermazioni del tipo: ”la Cina rappresenta<br />

l’area economica del mondo a più elevato sviluppo e con<br />

maggiori potenzialità di crescita per il futuro”, oppure: “i<br />

rapporti commerciali italiani con questo Paese sono<br />

rilevanti e sempre più strategici”. E giù con cifre, dati,<br />

elucubrazioni, previsioni, da far seriamente credere<br />

all’uomo della strada che tutto quel che si racconta del<br />

pericolo giallo sia messo in giro dai soliti disfattisti, dagli<br />

immancabili cattivoni che se la spassano a creare<br />

ambasce al prossimo. Ma deve ben presto ricredersi,<br />

perché, a ruota, inciampa in notizie meno allegre che<br />

tracciano un quadro tendente al tragico: decine di<br />

piccole e medie imprese italiane – tessili, meccaniche,<br />

calzaturiere – hanno visto crollare i loro fatturati o hanno<br />

dovuto chiudere bottega a causa della concorrenza, a dir<br />

poco spregiudicata, dei cinesi, al punto che s’ipotizza lo<br />

stravolgimento della struttura industriale italiana; nel solo<br />

settore calzaturiero – per non parlare di quello tessile –<br />

l’Italia potrebbe perdere 50 posti di lavoro al giorno, a<br />

causa della riduzione delle esportazioni; il volume delle<br />

esportazioni cinesi verso l’UE e l’Italia cresce<br />

annualmente con percentuali da capogiro, senza contare<br />

il danno subìto a causa della contraffazione. Sì, perché i<br />

cinesi copiano tutto, clonano tutto, al punto che<br />

nemmeno l’occhio esperto del creatore del prodotto<br />

autentico riesce a distinguere il vero dal falso. Copiano<br />

persino le griffe e i sigilli di garanzia e sono arrivati<br />

addirittura a clonare intere fabbriche. Inoltre, grazie alla<br />

possibilità di accedere ad un credito a basso costo, le<br />

società cinesi si stanno lanciando all’assalto delle rivali<br />

occidentali, statunitensi in particolare (per ora), e<br />

potrebbero allungare le mani anche su quelle italiane.<br />

Saremo invasi in pochi anni dalle auto cinesi, che<br />

verranno vendute a prezzi insostenibili per le case<br />

automobilistiche occidentali (ci si può in parte


OSSERVATORIO<br />

Cina e Uomo della strada<br />

tranquillizzare, perché la cosa riguarderà solo quelle di<br />

piccola cilindrata!).<br />

Una mano la dànno anche certe aziende occidentali che,<br />

pur di far soldi, si sottomettono ai diktat dei governanti<br />

cinesi, come certe compagnie del settore informatico che<br />

forniranno ai cinesi software capaci di impedire l’uso di<br />

parole sgradite al regime di Pechino; altre producono là<br />

(a bassi costi) e vendono qua (a prezzi ben remunerativi).<br />

E ancora… No, basta così. “Hai voluto saperne di più?<br />

Eccoti servito!”. Spiritualmente ammaccato, moralmente<br />

sfibrato, fisicamente da 118, l’uomo della strada trova<br />

ancora la forza per esalare un “Ma questa è concorrenza<br />

sleale!”, e sta già per abbandonare ogni speranza,<br />

quando l’occhio gli cade sul titolo di un articolo che<br />

riaccende in lui una piccola ma non trascurabile scintilla di<br />

ottimismo. Citando Galbraith e il mercantilismo inglese<br />

del XIX secolo, l’autore sostiene che il solo efficace<br />

rimedio è quello di imporre dazi alle importazioni dalla<br />

Cina. “I rimedi ci sono, allora” esulta. E con rinnovata<br />

energia si tuffa nella ricerca di altre proposte salvifiche.<br />

Mal gliene incoglie, però, perché è freddato dall’opinione<br />

di un altro esperto: “Macché dazi! Gli faremmo un baffo,<br />

visto che con le paghe che dànno agli operai potranno<br />

continuare a vendere a prezzi stracciati!”. Un altro rincara<br />

la dose: ”Ma quale pericolo cinese! Ma quali misure<br />

protezionistiche! La repubblica Cinese non è affatto un<br />

pericolo per l’Europa e men che meno per l’Italia. Anzi, è<br />

uno dei suoi punti di forza. L’economia italiana cresce<br />

grazie alla Cina, e quindi la Cina va vista come<br />

un’opportunità”. Questa non se l’aspettava, ma quasi si<br />

lascia convincere da un altro saggio suggerimento:<br />

“Bisogna produrre in Cina per il mercato cinese”. “Non<br />

diciamo enormità – rintuzza un’altra campana - Già ci<br />

strozzano qui con i loro prezzi: se andiamo là ci<br />

massacrano del tutto!”. “Va sfatato il mito della<br />

manodopera cinese a basso costo – spara un altro - Se<br />

confrontiamo le paghe degli operai cinesi con quelle di<br />

turchi, albanesi, e di alcuni Paesi dell’ex Unione Sovietica<br />

scopriamo che questi ultimi guadagnano assai meno”<br />

(perché non estendere l’indagine anche al Biafra e allo<br />

Zimbabwe? – azzarda tra sé l’uomo della strada). “La loro<br />

forza competitiva – continua l’esperto – sta nella sempre<br />

più elevata velocità dei processi produttivi e dei trasporti,<br />

oltre che nella buona qualità dei loro prodotti”. Da un<br />

altro cantone s’invoca una rivalutazione dello yuan che si<br />

ritiene svalutato del 40-50% con enormi vantaggi per<br />

l’export cinese. “Bravo! – qualcuno ribatte – così<br />

potranno comprarsi le imprese occidentali a prezzi<br />

ancora più bassi!”. Ma la ridda continua: “Non basta la<br />

rivalutazione dello yuan (è del tutto insignificante la<br />

rivalutazione del 2,1% praticata in luglio, tesa<br />

sostanzialmente ad evitare l’inflazione), che sarebbe<br />

rischiosa per la stabilità mondiale: è preferibile introdurre<br />

pesanti dazi che frenino l’export cinese verso<br />

l’occidente”. “E dalli con i dazi, che non risolverebbero<br />

nulla. Controlliamo meglio i porti, piuttosto”.<br />

“Bisognerebbe controllare tutti i 5000 chilometri di coste<br />

italiane, che sono presi d’assalto dai malavitosi con<br />

carghi battenti bandiere d’ogni tipo”. “Sequestriamo le<br />

merci contraffatte, allora!”. ”Come? La malavita cinese,<br />

oltre ai tradizionali interessi per racket, droga e<br />

prostituzione, oggi gestisce anche il contrabbando, che<br />

porta nell’UE – attraverso l’Asia Centrale, la Russia e la<br />

Polonia – prodotti cinesi eludendo dazi e quote”. Un’altra<br />

misura, secondo alcuni, potrebbe essere la revoca<br />

dell’embargo delle armi dell’UE alla Cina, così i cinesi<br />

potrebbero equipaggiare i loro aerei con l’elettronica<br />

europea. A parte il fatto che certamente la Cina non ha<br />

bisogno delle armi europee – si ribatte – compreranno la<br />

nostra elettronica sino a quando non l’avranno copiata!<br />

Allora, in conclusione, pare proprio inevitabile lo scontro<br />

tra Occidente (USA ed Europa) da una parte e Cina<br />

dall’altra? E il libero mercato dove lo mettiamo?<br />

Risposta: non sarà certo quello a permettere di evitare lo<br />

scontro. Sarà necessario, invece, un durissimo confronto<br />

attraverso negoziati, altrimenti tra pochi anni l’Europa<br />

sarà vecchia in un mondo giovane.<br />

Spulciando i giornali, l’uomo della strada scopre aspetti<br />

ben più agghiaccianti, denunciati da insospettabili<br />

Organizzazioni Internazionali: il 91,3% delle condanne a<br />

morte eseguite nel mondo avviene in Cina con circa 60<br />

mila persone giustiziate tra il 1998 e il 2001; la politica del<br />

figlio unico instaurata nel 1979 ha spinto milioni di<br />

contadini a sbarazzarsi della prole femminile (sembra che<br />

circa mezzo milione di bambine siano sterminate ogni<br />

anno); si obbliga ad aborti di massa che non di rado<br />

ammazzano anche le madri; esistono ancora i campi di<br />

rieducazione, dove vi sono rinchiusi milioni di cinesi che<br />

costituiscono la popolazione di lavoratori forzati più vasta<br />

della storia. I lavoratori subiscono ogni sorta di<br />

vessazioni: divieto di associazione, straordinari spesso<br />

non pagati, molestie, tagli indiscriminati degli stipendi,<br />

paghe bassissime. Inoltre, le industrie cinesi non<br />

rispettano i vincoli di tipo ambientale e sociale obbligatori<br />

per quelle europee. “Ma allora, di quali pretesti ancora<br />

abbiamo bisogno per imporre pesantissimi dazi a quei<br />

signori?” si chiede l’uomo della strada. Trova, però, una<br />

risposta anche a questa domanda, una vera e propria<br />

foglia di fico occidentale: “C’è la speranza che<br />

l’evoluzione del mercato porti alla democrazia; inoltre, in<br />

Cina si teme, liberalizzando e democratizzando, di metter<br />

a rischio la crescita economica”.<br />

Qui giunto, l’uomo della strada è ormai docile preda di un<br />

irreversibile stato confusionale (forse si è già beccato<br />

l’influenza del pollo!). Più per inerzia che per cosciente<br />

ricorso ad un estremo rimasuglio di lucidità, scopre che<br />

qualcuno trova ragioni di consolazione: “Nell’UE l’import<br />

di scarpe in pelle dalla Cina è cresciuto del 1.415%,<br />

mentre in Italia si è incrementato soltanto del 581!”.<br />

L’ottimismo non è contagioso come il pessimismo, ma –<br />

pur senza far miracoli – a volte una stampella la porge. E<br />

l’uomo della strada non se la lascia sfuggire: “In fondo<br />

l’umanità ne ha viste di peggio ed è sempre riuscita a<br />

ricominciare. Addirittura ha dovuto rinunciare a<br />

personaggi del calibro di Archimede, Leonardo, Einstein,<br />

Moana Pozzi…”. “Cosa c’entra la perdita di Archimede e<br />

degli altri con la Cina?” si chiede. “Proprio niente – si<br />

risponde (ormai è in bambola totale) – ma tra tante<br />

bischerate che si leggono e si sentono, anche questa<br />

può fare la sua dignitosa figura”.<br />

7<br />

www.adaci.it


OSSERVATORIO<br />

Patto per la Logistica<br />

Giuseppe Lovecchio<br />

8<br />

È stato firmato il 1° luglio <strong>2005</strong>, presso la Presidenza del<br />

Consiglio dei Ministri, il “Patto per la Logistica”. Si<br />

tratta del documento programmatico derivante dal<br />

“Piano nazionale della logistica” che mira a rilanciare a<br />

livello nazionale il settore trasporti e logistica, in<br />

coerenza con le linee guida per il recupero della<br />

competitività nazionale.<br />

Il Patto, preparato dalla Consulta generale per<br />

l’Autotrasporto, è stato sottoscritto da: Governo,<br />

Consulta, aziende ed associazioni imprenditoriali (ossia<br />

rappresentanti Confindustria, Confcommercio, Ferrovie<br />

dello Stato, Anas, Aiscat, Assoaereo, Confitarma,<br />

Confetra, Assoporti e Rete Autostrade del Mare).<br />

Il Patto è in pratica un piano strategico per sviluppare sia<br />

un’adeguata rete di infrastrutture che operatori della<br />

logistica all’altezza delle mutate esigenze di mercato.<br />

Non a caso il disegno di legge sulla competitività prevede<br />

fondi in tal senso all’articolo 5-bis.<br />

Si punta, quindi, allo sviluppo di quattro macro aree<br />

regionali: nord-ovest e nord-est, per allinearsi al sistema<br />

spagnolo, francese e tedesco; centrale e meridionale,<br />

come asse portante di una “logistica del mediterraneo”.<br />

L’incidenza della logistica sull’intero sistema produttivo<br />

nazionale sta diventando sempre più elevata. Basti<br />

pensare che il settore sta crescendo con ritmi superiori<br />

fino al 100% rispetto al PIL. D’altro canto, invece, la<br />

percentuale delle attività logistiche sul PIL ruota intorno<br />

al 20%, valore troppo alto rispetto alla media dei paesi<br />

più avanzati, che si attesta circa sul 13%.<br />

Di conseguenza ci si prefigge un’azione di<br />

razionalizzazione ed ottimizzazione dell’intero sistema<br />

logistico nazionale, cosa resasi indispensabile per ridare<br />

competitività ai prodotti e servizi offerti sul mercato. Le<br />

linee guida sono ormai tracciate; per prima cosa occorre<br />

riequilibrare le diverse modalità di trasporto in funzione<br />

delle esigenze generali del sistema produttivo italiano e<br />

dei clienti finali.<br />

Combinato terrestre<br />

Il trasporto su lunghe tratte di merci pericolose, rifiuti e<br />

prodotti chimici va incentivato sul combinato ferroviagomma,<br />

anche grazie al potenziamento delle<br />

infrastrutture ferroviarie; la legge 166/2002 con i suoi<br />

regolamenti prevede incentivi in tal senso.<br />

Le imprese di autotrasporto sono particolarmente<br />

coinvolte perché si vuole favorire la loro trasformazione e<br />

crescita verso imprese di “trasporto e logistica”. Ciò si<br />

potrà concretizzare attraverso la disponibilità di un fondo<br />

unico per agevolazioni creditizie e piani di formazione<br />

mirati per gli operatori del settore.<br />

Molto si deve operare per migliorare il livello di servizio,<br />

aggregare gli operatori, recuperare i margini operativi<br />

delle attività oggi erosi dalla questione carburante e dalla<br />

concorrenza incalzante dei paesi dell’est.<br />

Un driver fondamentale è quindi rappresentato dal<br />

riequilibrio della domanda (incentivi, conversione al<br />

combinato su lunga distanza) e dell’offerta (bassa<br />

capacità dei terminals, loro gestione efficiente, etc.).<br />

Combinato marittimo<br />

Le autostrade del mare saranno lo strumento del<br />

combinato marittimo, ed anche in questo caso la legge<br />

265/2003 prevede aiuti per lo sviluppo nell’utilizzo delle<br />

casse mobili, l’innovazione tecnologica e corsi di<br />

formazione ad hoc. La competitività delle “autostrade del<br />

mare”, come noto, è possibile se si incrementa il<br />

trasporto “non accompagnato”, perché consente un<br />

abbattimento dei costi unitari.<br />

Cargo aereo<br />

Il cargo aeroportuale sarà incentivato con la<br />

semplificazione amministrativa per lo sviluppo di hub<br />

distributivi, oltre che sviluppare una filiera adeguata dove<br />

tutti i soggetti aeroportuali lavorino più in sincronia.<br />

Logistica urbana<br />

I centri urbani sono oggi fortemente congestionati per<br />

l’alta frammentazione degli autotrasportatori e degli<br />

esercizi commerciali presenti; il Patto prevede un<br />

intervento di riequilibrio con la regolamentazione di<br />

accesso ai centri storici, lo sviluppo di piattaforme,<br />

veicoli eco-compatibili, incentivo all’autotrasporto conto<br />

terzi per un loro uso più ottimizzato. I sistemi informativi<br />

saranno lo strumento a volte indispensabile per<br />

ottimizzare le tratte e gli accessi, avere sotto controllo la<br />

rintracciabilità delle merci, conoscere in tempo reale la<br />

situazione della rete viaria in termini di carico e capacità,<br />

eventi programmati ed imprevisti, etc.<br />

Interventi prioritari per ottimizzare le attività<br />

Il passaggio da imprese di trasporto ad imprese di<br />

trasporto e logistica sarà promosso incentivando la<br />

terziarizzazione delle attività. Il secondo aspetto riguarda<br />

lo sviluppo di una logistica pubblica di distretto, e qui le<br />

regioni dovranno giocare un ruolo fattivo. Infine progetti<br />

ben definiti per diverse filiere sono stati lanciati per<br />

costruire le nuove regole del gioco. Ad esempio per i rifiuti<br />

industriali, le merci pericolose, l’agro alimentare, etc.<br />

Si tratta adesso di operare per cogliere queste<br />

opportunità sostenute dai recenti provvedimenti come<br />

sopra descritto. L’apporto della consulenza in gestione<br />

industriale gioca un ruolo concreto nel promuovere<br />

progetti in tal senso e renderli operativi.<br />

Giuseppe Lovecchio<br />

è consulente in gestione industriale<br />

www.lovecchioconsulting.it<br />

Onorio (409) già cominciava a preparare la fuga a Costantinopoli, “quando ricevette l’inattesa notizia<br />

Just in time<br />

che proprio da Costantinopoli erano in arrivo lì a Ravenna 40.000 uomini mandatigli da Teodosio II.<br />

Niente potrebbe meglio darci la misura della disorganizzazione e del disordine in cui versavano ambedue gli Imperi, quello<br />

d’Occidente e quello d’Oriente, come il fatto che quei quarantamila uomini erano i rinforzi sollecitati due anni prima da Stilicone<br />

per parare i continui attacchi dei barbari. Essi avevano impiegato due anni ad accorrere, e non per cattiva volontà, ma per totale<br />

inefficienza.” (Indro Montanelli Roberto Gervaso: Storia d’Italia – L’Italia dei secoli bui – RCS Libri)<br />

Approvvigionare<br />

n. <strong>21</strong> <strong>Novembre</strong> <strong>2005</strong>


OSSERVATORIO<br />

Treno senza frontiere<br />

È noto come i sistemi di trasporto merci e passeggeri nelle<br />

diverse modalità (aereo, nave, ferro, gomma) non siano<br />

ancora efficienti, soprattutto per l’aspetto costi, in virtù<br />

della difficoltà che il settore trasporti ha nel completare il<br />

suo processo di liberalizzazione. Ciò è particolarmente<br />

vero per il trasporto ferroviario, per il quale vigono ancora<br />

protezionismi nazionalistici che sono sfociati nell’uso di<br />

diversi standards tecnici (dal binario spagnolo più largo per<br />

frenare le avanzate napoleoniche, ai sistemi di<br />

segnalamento non comunicanti tra nazione e nazione, alle<br />

tensioni di rete diverse da tratta a tratta, e così via). Oggi<br />

in Europa esistono 27 diversi sistemi ferroviari, e quasi tutti<br />

abbiamo provato almeno una volta nella vita cosa significa<br />

attendere alla frontiera per cambiare locomotore, treno,<br />

ma soprattutto macchinista, in quanto spesso non a<br />

conoscenza dei sistemi di segnalamento esteri. Un viaggio<br />

in treno dalla Spagna alla Finlandia ci costringe a viaggiare<br />

lungo tratte dove si cambia tensione ben 7 volte. Dopo la<br />

moneta europea, la grande scommessa che si sta<br />

giocando è il treno europeo, senza frontiere, competitivo<br />

sotto le tempistiche ed i costi anche rispetto alle altre<br />

modalità di trasporto, e questo è particolarmente vero<br />

specie per il trasporto merci.<br />

Di questo ed altro si è parlato a Monopoli (Bari) venerdì 15<br />

luglio nel workshop europeo dal titolo “INTEGRAIL: a<br />

single language for EU railways”, organizzato<br />

dall’associazione sviluppo Polis a cui hanno partecipato i<br />

maggiori attori del settore, e che ha annoverato la<br />

presenza di J. Barrot, Vicepresidente della Commissione<br />

Europea.<br />

Ma perché serve avere il treno senza frontiere?<br />

Una prima risposta può essere di rendere questo mezzo<br />

competitivo rispetto alle altre modalità di trasporto. Mentre<br />

per il trasporto passeggeri la competitività verso l’aereo è<br />

possibile fino a circa 1.000 km in presenza di linee ad Alta<br />

Velocità (Parigi-Marsiglia in 3 ore e 45’ insegna, ma non<br />

dimentichiamo Bari-Napoli anche in 5 ore!), per il trasporto<br />

merci la competitività va giocata su distanze ben maggiori,<br />

specie rispetto al trasporto su gomma.<br />

Una seconda risposta può essere l’intermodalità. Si parla<br />

a gran voce di potenziare il sistema infrastrutturale dei<br />

porti italiani per cogliere le opportunità della nuova<br />

“mappa distributiva” delle merci mondiali che pone al<br />

centro il Mediterraneo, dopo un’eclissi che dura dai tempi<br />

della scoperta dell’America.<br />

Per passare dalle parole ai fatti ecco che i porti, specie<br />

meridionali (Gioia Tauro, Taranto, Bari, Brindisi, Napoli),<br />

vanno inseriti in un efficiente sistema intermodale in cui la<br />

ferrovia sia capace di travasare velocemente le merci al di<br />

là dei valichi alpini, prima che il sistema intermodale nord<br />

europeo ci superi sul tempo. Il progetto di Rete Ferroviaria<br />

Italiana prevede questo, ma occorre fare prima degli altri.<br />

Più in generale, linee merci veloci e dedicate, con treni da<br />

2.500 tonnellate, usuali in Nord America, possono essere<br />

la risposta anche ad altri aspetti del problema, come il<br />

congestionamento su gomma, l’inquinamento ambientale,<br />

il risparmio energetico, e soprattutto l’incremento della<br />

sicurezza ferroviaria. Ecco quindi il lancio di progetti di<br />

ricerca applicata congiunti a livello europeo per abbattere<br />

le frontiere, prima tecnologiche e poi economiche.<br />

L’ERRAC (European Rail Research Advisory Council)<br />

costituto da tutti gli attori del settore, ha lanciato un<br />

Giuseppe Lovecchio<br />

programma ambizioso per raddoppiare il traffico<br />

passeggeri e triplicare il traffico merci entro il 2020.<br />

All’interno di tale programma, il progetto INTEGRAIL<br />

(Intelligent Integration of Railway Systems), ha l’obiettivo di<br />

definire standards comuni europei sul sistema ferroviario<br />

europeo, integrando i maggiori sottosistemi ferroviari oggi<br />

presenti. INTEGRAIL comprende in un consorzio 39<br />

soggetti tra cui i maggiori costruttori, operatori, gestori di<br />

infrastrutture, centri di ricerca, organizzazioni ferroviarie.<br />

Molto si gioca sulla parte “software” del sistema, costituito<br />

per l’appunto dai sistemi informativi, il segnalamento<br />

ferroviario, il comando e controllo del materiale rotabile. Il<br />

segnalamento ferroviario serve al macchinista per<br />

conoscere la distanza da percorrere, di frenatura, e la<br />

velocità da mantenere lungo la linea. La procedura più<br />

semplice è quella di utilizzare segnali fissi (semafori e<br />

cartelli), un po’ come la circolazione automobilistica.<br />

L’utilizzo dei treni ad alta velocità, le esigenze di sicurezza<br />

della linea, l’integrazioni dei diversi sistemi di<br />

segnalamento nazionali, grazie alle evoluzioni<br />

tecnologiche in atto, stanno spingendo l’applicazione del<br />

nuovo standard europeo non solo come nuovo sistema di<br />

segnalamento digitale, ma soprattutto come una nuova<br />

tecnologia informativa (ERTMS - European Rail Traffic<br />

Management System), che permette la standardizzazione<br />

delle apparecchiature e l’interfaccia uomo-macchina<br />

(sottosistema di bordo, di terra, e la rete GSM-Railway che<br />

permette lo scambio di informazioni lungo tutta la rete).<br />

ERTMS, oltre a fornire un insieme di informazioni<br />

necessario ad una maggiore sicurezza (punto di inizio<br />

frenata, velocità consentita ed attuale, posizione del treno,<br />

ecc.), permetterà, con la raccolta dati, una ottimizzazione<br />

ed una pianificazione del traffico ferroviario: il centro di<br />

controllo del traffico ferroviario invierà al treno le<br />

informazioni per accelerare o rallentare la corsa in base alle<br />

condizioni di traffico. L’ERTMS si sta già testando e<br />

validando sulla nuova tratta alta velocità Roma-Napoli,<br />

giusto per sottolineare il ruolo di apripista che stanno<br />

svolgendo tra i principali attori in Italia, e che consentirà<br />

dall’anno prossimo di percorrere in 1 ora e 15’ il suddetto<br />

percorso con i più elevati standards di sicurezza. Anche le<br />

reti ferroviarie svizzere, tedesche, ed olandesi si stanno<br />

adeguando a questo standard, tanto che per il 2012 si<br />

prevede la totale interoperabilità tra le reti di questi Paesi e<br />

quella italiana. Una volta implementato, l’ERTMS può a<br />

gran titolo diventare lo standard mondiale di sistema di<br />

segnalamento, quindi “esportabile” fuori dai confini<br />

europei.<br />

Il passaggio dal “patchwork” al “network” è possibile ed<br />

auspicabile, ed a beneficiare di tutto ciò sembra proprio<br />

essere in primis l’Italia. L’intervento al convegno di Paolo<br />

Costa, commissario europeo ai Trasporti, ha posto non<br />

solo l’attenzione sulle soluzioni tecnologiche che, con un<br />

adeguato budget in ricerca e sviluppo (3% del PIL), sono<br />

fattibili, ma anche sulla convenienza economica<br />

dell’interoperabilità, la quale, non dimentichiamolo, deve<br />

portare ad un abbattimento dei costi della modalità<br />

ferroviaria per renderla competitiva rispetto alle altre,<br />

attraverso una intermodalità transnazionale efficace.<br />

Segnali forti: tutte le parti interessate dovranno lavorare<br />

insieme per dare al settore trasporti i segni concreti di una<br />

crescita che è nelle attese di tutti.<br />

9<br />

www.adaci.it


10<br />

OSSERVATORIO<br />

Coloading<br />

che grande invenzione!<br />

Ci sono "consolidatori marittimi" (specialmente in Far<br />

East) che vendono il servizio groupage per l'Italia.<br />

Poi, quando si ritrovano con pochi metri cubi, quindi<br />

nell'impossibilità di caricare un container se non<br />

perdendoci grosse somme, "rivendono" la spedizione ad<br />

un altro "consolidatore". Il quale, magari, si ritrova con<br />

solo pochi metri cubi (per assurdo, si ritrova ad avere<br />

"solo" quelli affidatigli dall'altro con-caricatore), pertanto<br />

nell'impossibilità di caricare un container se non<br />

perdendoci grosse somme, e quindi "rivende" la<br />

spedizione ad un altro "consolidatore".<br />

E questa catena potrebbe andare avanti all'infinito. Ed<br />

ogni "anello della catena" rilascia la sua bella polizza di<br />

carico.<br />

Così abbiamo l'esportatore Alfa che si affida al<br />

consolidatore Bravo, Bravo si affida a Charlie, Charlie<br />

a Delta, Delta a Echo, Echo a Foxtrot ... e via verso<br />

l'infinito ed oltre!<br />

L'importatore Zulu, quando riceve la polizza di carico<br />

che gli ha mandato Alfa e che è stata emessa da Bravo,<br />

paga la sua bella cessione (i diritti di cessione variano<br />

mediamente tra i 50 ed i 100 euro!) per avere non la<br />

merce ma un’altra polizza di carico emessa da Charlie.<br />

Paga un'altra cessione (altri 50 o 100 euro!) per avere<br />

non la merce ma un’altra polizza di carico emessa da<br />

Delta. Paga un'altra cessione (altri 50 o 100 euro!) per<br />

avere non la merce ma un’altra polizza di carico emessa<br />

da Echo.<br />

Paga un'altra cessione ... etc. etc. etc.<br />

Quando finalmente arriva al de-consolidatore che<br />

davvero ha in mano la merce (quindi quello che davvero<br />

ha il servizio) ha già pagato innumerevoli somme solo per<br />

rigirare tra le mani innumerevoli pezzi di carta.<br />

Intanto va detto che ci sono Paesi (nel tanto bistrattato<br />

Sud America) che non ammettono, per legge, il coloading!<br />

Quindi chi vende un servizio consolidato<br />

groupage deve poi averlo davvero. E, se è costretto a<br />

con-caricare, non può più emettere una sua "sottopolizza<br />

di carico", ma deve dare al cliente la polizza di<br />

carico del reale consolidatore.<br />

Una legge simile, fatta in Italia, eliminerebbe<br />

immediatamente il problema (e se l'hanno fatto il Brasile<br />

e l'Ecuador, possiamo certo farlo anche noi!).<br />

E poi va ribadito un concetto (che si riallaccia anche<br />

all'annoso problema dei "ristorni" pagati agli agenti<br />

esteri ed alla conseguente crescita esponenziale delle<br />

spese a destino): se l'importatore italiano acquista a<br />

condizioni FOB e "nomina" il suo spedizioniere di fiducia<br />

affinché gestisca le spedizioni, lo spedizioniere saprà<br />

sicuramente affidarsi a chi ha davvero il servizio<br />

consolidato ed eviterà così il co-loading, eviterà le spese<br />

a sorpresa all'arrivo in Italia, eviterà le innumerevoli<br />

spese di cessione!<br />

Elementare, Watson!<br />

Paolo Federici<br />

Per ogni eventuale commento:<br />

federicipaolo@hotmail.com<br />

Si chiama Servizio Espresso ed è esattamente l’opposto del tradizionale<br />

TRENO DOOR-TO-DOOR sistema di ‘traffico diffuso’ nel quale ogni stazione ferroviaria era<br />

considerata raggiungibile da ogni altra senza tenere conto del tempo.<br />

Trenitalia si mette in concorrenza con il trasporto stradale sul piano del door to door e dei tempi di consegna. E lo fa<br />

alleandosi con i camionisti. Naturalmente la nuova formula è applicabile solo ad aree geografiche selezionate, e non a tutti<br />

gli ottomila (e più) Comuni d’Italia. I privilegiati sono, per ora, gli assi Milano-Napoli, Novara-Udine e Bologna-Napoli. Su<br />

questi percorsi a partire dall’estate scorsa corrono treni merci notturni giornalieri, con orari predeterminati alla maniera dei<br />

treni passeggeri. L’intervento del mezzo camionistico si verifica nelle fasi di ritiro e di consegna delle merci al Cliente, nelle<br />

24 ore per località situate in un raggio di 200 chilometri. Un insieme che unisce le caratteristiche del binario – indipendenza<br />

dal traffico stradale, affidabilità, quantità fino al treno completo – con la capillarità del trasporto su automezzo. Poiché i<br />

terminali prescelti di partenza ed arrivo sono delle vere e proprie piattaforme logistiche, in essi sono disponibili numerosi<br />

servizi, dal magazzinaggio al riconfezionamento della merce, a lavorazioni aggiuntive. Il Cliente è libero di effettuare la<br />

consegna ed il ritiro con propri mezzi, con orari programmati con grande flessibilità. La prenotazione è telefonica presso il<br />

call center Trenitalia (199.141.141), e le diverse tariffe sono all inclusive. Queste ultime, in particolare, assicura il Marketing<br />

di Trenitalia Logistica, dovrebbero essere competitive rispetto al trasporto ‘tutto gomma’.<br />

RFID: rivoluzione oppure evoluzione della Supply Chain?<br />

L’impatto della tecnologia RFID (Radio Frequency Identification) sulla Logistica e sulla Supply Chain è stato l’oggetto<br />

dell’incontro gratuito organizzato da ADACI in collaborazione con HP il 20 ottobre <strong>2005</strong>, presso il Marriot Hotel di Milano,<br />

che ha visto la partecipazione di una settantina di professionisti. L’incontro è stato introdotto da Nicola Aliperti (A.D. HP<br />

Italia) e da Luca Guzzabocca (Consigliere nazionale ADACI), che hanno posto in evidenza le caratteristiche di innovazione<br />

e competitività delle nuove tecnologie e gli sviluppi futuri sulle funzioni acquisti aziendali. L’ampio ed approfondito esame<br />

del tema è stato poi svolto da qualificati esperti, docenti universitari e dirigenti aziendali, quali: Alessandro Perego<br />

(Osservatorio RFID del Politecnico di Milano), Antonio Borghesi (Marketing e Logistica Università di Verona), Ian<br />

Robertson (Worldwide Director of HP’s RFID programme), Francis Dell’Ova (ST Microelectronics). Specifici casi di studio<br />

sono stati presentati da: Lucio D’Accolti (Trenitalia), Giovanni Hoz (Parmalat) e Nicola Berti (TNT Logistics).<br />

Approvvigionare<br />

n. <strong>21</strong> <strong>Novembre</strong> <strong>2005</strong>


OSSERVATORIO<br />

Paolo Federici<br />

COGSA ed Himalaya<br />

Una significativa sentenza della Suprema Corte U.S.A. su due importanti clausole applicate nei trasporti marittimi.<br />

Ho avuto modo di studiare insieme con l'avvocato<br />

Massimiliano Lieto dello Studio Lieto Avvocati (mail to:<br />

info@studiolieto.it – subject: articolo Suprema Corte USA)<br />

una recente sentenza della Corte Suprema Americana (sul<br />

sito: http://www.fortuneitaly.it/news/sentenza_usa.pdf è<br />

disponibile il testo completo) su un caso che ha a che fare<br />

con il settore specifico dei Trasporti Marittimi.<br />

Prima di parlarne, occorre fare alcune premesse.<br />

Uno dei grossi problemi che sempre sorgono nella<br />

gestione del contenzioso dei contratti marittimi è legato<br />

alla somma da rimborsare in caso di danni. Come noto,<br />

nella maggioranza dei casi vengono concessi, ai diversi<br />

vettori, diversi “limiti” di responsabilità ai quali<br />

appellarsi. Peraltro, si hanno, nel contempo, diverse<br />

leggi, diversi Paesi e diversi contratti: il caos regna<br />

sovrano.<br />

Una delle “clausole” più note, applicabile tutte le volte<br />

che un trasporto marittimo riguarda merce che transita<br />

(in import o in export è ininfluente) dagli Stati Uniti<br />

d’America è la COGSA (Carriage Of Goods by Sea Act),<br />

che stabilisce una limitazione della responsabilità<br />

vettoriale in un massimo di US Dollars 500 per collo -<br />

che, con l’avvento dei containers, è stata intesa come<br />

una limitazione della responsabilità pari a US Dollars<br />

500 per container. Un’altra clausola altrettanto<br />

importante è la Himalaya clause (dal nome della nave<br />

che, nel 1955, fu coinvolta in un "famoso" caso<br />

giuridico!) che, in poche parole, estende ai sub-vettori<br />

ed agli agenti il limite di responsabilità stesso.<br />

Ed ecco il caso:<br />

- Un esportatore australiano (Kirby Engineering)<br />

incarica uno spedizioniere australiano (I.C.C.) di<br />

trasportare merce, in containers (10 x 40' box), fino a<br />

Huntsville, in Alabama. I.C.C. accetta l’incarico ed<br />

emette la sua ICC B/L, contenente le clausole COGSA<br />

ed HIMALAYA.<br />

- I.C.C. incarica la compagnia di navigazione Hamburg<br />

Sud del trasporto. Hamburg Sud accetta l’incarico ed<br />

emette la sua B/L, contenente le clausole COGSA ed<br />

HIMALAYA.<br />

- Hamburg Sud trasporta la merce fino al porto di<br />

Savannah e poi incarica una società ferroviaria<br />

(Norfolk Southern Railway) di far proseguire la merce<br />

dal porto di Savannah alla destinazione finale di<br />

Huntsville.<br />

- Durante il trasporto ferroviario, il treno deraglia ed il<br />

carico viene interamente danneggiato, per un danno<br />

di circa un milione e mezzo di dollari.<br />

- Kirby Engineering, che aveva assicurato la merce con<br />

Allianz Australia Insurance ottiene il rimborso, e poi<br />

Allianz va “in rivalsa” …<br />

Chi mi conosce sa già quale sia il mio pensiero: compito<br />

dell’assicurazione è assicurare e quindi, se c’è un<br />

danno, la compagnia di assicurazione deve pagare e poi<br />

chiuderla lì! Invece, le assicurazioni alla fine non pagano<br />

mai, perché cercano sempre il capro espiatorio dal<br />

quale farsi rimborsare.<br />

In questo caso non potevano rivalersi (per l'intero<br />

valore!) sulla I.C.C. perché la clausola COGSA li<br />

proteggeva (e l’assicurazione avrebbe potuto reclamare<br />

solo US Dollars 500 a container!). Non potevano<br />

rivalersi su Hamburg Sued per lo stesso motivo. Hanno<br />

“tentato” la rivalsa contro Norfolk Southern Railway<br />

(che, non avendo emesso alcun documento di<br />

trasporto, non poteva nemmeno appellarsi a sue proprie<br />

limitazioni di responsabilità da opporre in giudizio).<br />

Grazie alla corretta interpretazione della “Himalaya<br />

clause” da parte della Corte Suprema Americana, il<br />

limite di responsabilità riconosciuto a I.CC. ed a<br />

Hamburg Sued è stato esteso anche a Norfolk Southern<br />

Railway e la richiesta della Allianz è stata così respinta.<br />

Considerando che la Suprema Corte Americana, negli<br />

ultimi settant’anni, ha dato il suo parere solo su quattro<br />

casi relativi al settore dei trasporti marittimi, credo che<br />

una tale sentenza abbia un’importanza epocale.<br />

La speranza è che tale modo di vedere (la limitazione di<br />

responsabilità del vettore principale va estesa a tutti i<br />

sub-vettori e sub-contraenti) sia recepito anche dalla<br />

giurisprudenza italiana.<br />

Al momento la situazione in Italia è esattamente questa:<br />

lo “spedizioniere” (architetto del trasporto) per la legge<br />

italiana è responsabile per l’intero valore delle merci,<br />

mentre solo al “vettore” che emette la polizza di carico<br />

si applicano le limitazioni di responsabilità.<br />

Sarebbe ovvio, logico, auspicabile che (grazie ad una<br />

corretta interpretazione della Himalaya Clause) le<br />

limitazioni di responsabilità fossero garantite a tutte le<br />

diverse figure coinvolte (lo spedizioniere, lo<br />

spedizioniere "vettore", il vettore "contrattuale", il<br />

vettore "vero e proprio") in un trasporto, evitando che le<br />

assicurazioni siano portate ad agire in rivalsa sempre (e<br />

solo!) nei confronti della parte più debole e più a rischio!<br />

Ma intanto, in attesa che l’Italia adegui la sua<br />

giurisprudenza a quella americana, come è possibile<br />

difendersi dalle azioni di “rivalsa” delle assicurazioni?<br />

In una maniera semplicissima: obbligando la<br />

Compagnia di Assicurazione a fare il suo lavoro, cioè<br />

assicurare, negandole la facoltà di andare a cercare<br />

capri espiatori impotenti. Cioè? Stipulando polizze<br />

assicurative con la clausola “SENZA RIVALSA SUL<br />

VETTORE NÈ SULLO SPEDIZIONIERE”. In questo<br />

modo, inoltre, anziché pagare cinque o sei Compagnie<br />

Assicurative per assicurare la stessa merce, basterà<br />

pagarne una e tutti potranno dormire sonni tranquilli.<br />

D’altronde questa “condizione” è chiaramente<br />

evidenziata nelle Condizioni Generali praticate dagli<br />

spedizionieri italiani per spedizioni internazionali<br />

(depositate presso tutte le C.C.I.A.A. il 10/3/75 e<br />

pubblicate in pari data sulla Gazzetta Ufficiale n. 66 –<br />

aggiornate al 7.9.1992) che, all’art. 31, recita: "Qualora<br />

l'assicurazione venisse coperta dal mittente o dal<br />

destinatario, il mandante si impegna ad ottenere che<br />

nelle condizioni di assicurazione sia escluso il diritto<br />

di rivalsa dell'assicuratore nei confronti dello<br />

spedizioniere".<br />

11<br />

www.adaci.it


INCONTRI PROFESSIONALI<br />

2° Workshop <strong>2005</strong><br />

a cura di Giuliano Marcenaro<br />

Pubblichiamo una sintesi di quanto emerso dall’analisi del mercato condotta dai gruppi di lavoro specialistici nel corso del 2°<br />

Workshop <strong>2005</strong>, tenuto il 30 settembre <strong>2005</strong> dalla Sezione Lombardia-Liguria dell’ADACI.<br />

12<br />

Quadro congiunturale<br />

La crescita mondiale denuncia un certo rallentamento<br />

(poco meno del 4% dopo aver superato il 5% nel 2004),<br />

ma non si avvertono segnali d’inversione del ciclo; si è<br />

interrotto il deprezzamento del $ sull’€; non<br />

s’intravedono avvisaglie di un apprezzabile<br />

rallentamento del rincaro del greggio. Negli USA si nota<br />

un graduale incremento dell’inflazione e dei tassi, si<br />

mostrano sostenuti i consumi, proseguono sia la<br />

riduzione del tasso di disoccupazione, sia l’aumento del<br />

grado di utilizzo degli impianti, ma cresce il costo del<br />

lavoro per unità di prodotto. Nell’Eurozona si osserva<br />

stabilità nell’andamento dell’inflazione e dei tassi, mentre<br />

l’apprezzamento in atto del $ sull’€ rende più competitivi<br />

i prodotti europei e fornisce una boccata d’ossigeno<br />

anche alle esportazioni italiane. Per quanto riguarda la<br />

Cina si può solo constatare che la crescita rimane<br />

sempre molto alta (8/9% annuo), sostenuta da flussi di<br />

esportazione ingenti. Non si possono escludere ulteriori<br />

rivalutazioni dello Yuan, ma di modesta entità, molto<br />

diluiti nel tempo e solo sotto minacce di ritorsione<br />

doganale da parte degli USA. Interessanti sono anche gli<br />

ultimissimi sviluppi in Giappone. Le modalità della<br />

vittoria elettorale di Koizumi rendono possibili riforme<br />

profonde e vaste. Se ciò avverrà, si potranno registrare<br />

importanti effetti sul sistema economico giapponese nel<br />

suo complesso, con riflessi positivi anche sulla moneta.<br />

La borsa di Tokyo sembra evidenziare con il suo<br />

andamento la fiducia nel futuro dopo anni di stallo.<br />

Considerazioni sull’evoluzione dei cambi<br />

Negli ultimi mesi il rapporto €/$ si è mantenuto tra 1,20<br />

e 1,25, mentre lo Yuan è stato rivalutato di circa il 2,25%.<br />

Questa modesta rivalutazione fa ritenere che le autorità<br />

cinesi siano molto restie a modificare sensibilmente la<br />

parità delle loro moneta con il $. Attualmente lo Yuan è<br />

considerato sottovalutato di circa il 50%, in termini di<br />

parità di poteri d’acquisto. Per valutare quali potranno<br />

essere le evoluzioni del rapporto €/$ è necessario<br />

esaminare cosa è successo da maggio ad oggi: il deficit<br />

delle partite correnti USA è rimasto invariato sul 6,3% del<br />

GDP; sembra essersi modificato l’atteggiamento dei<br />

politici americani nei riguardi della politica del $ debole,<br />

cosa che ha permesso il recupero di circa il 10% sull’€<br />

da inizio anno; è aumentato a 1,20% il differenziale dei<br />

tassi decennali tra i bond governativi americani ed<br />

europei; il differenziale di crescita del GDP tra USA ed<br />

Europa rimane di circa il 2%, nonostante gli effetti di<br />

Katrina; la curva dei prezzi rapportata all’andamento<br />

delle medie mobili a <strong>21</strong>, 65 e 200 giorni rimane<br />

favorevole ad un proseguimento dell’indebolimento<br />

dell’€ sul $, e anche il FRODOR (Foreign official dollar<br />

reserves) segnala una persistente forza del $. Si può<br />

pertanto concludere che il range cui fare attualmente<br />

riferimento rimarrà invariato tra 1,20 e 1,30, con forse<br />

qualche sporadico sforamento a 1,15, e ciò<br />

probabilmente sino alla fine del primo trimestre 2006. Per<br />

n. <strong>21</strong><br />

Approvvigionare<br />

<strong>Novembre</strong> <strong>2005</strong><br />

previsioni più lunghe sarà prudente aspettare i dati<br />

macroeconomici che verranno via via comunicati.<br />

Prodotti e mercati<br />

Siderurgici<br />

Sull’andamento futuro delle quotazioni degli Acciai grava<br />

l’incertezza legata al tasso di crescita dell’Asia, che può<br />

considerarsi il vero ago della bilancia del mercato<br />

dell’acciaio nel mondo. Se tale tasso dovesse<br />

posizionarsi intorno al 5%, potremmo sperare in una<br />

sensibile riduzione dei prezzi, mentre se resterà elevato<br />

(>7%) le acciaierie avranno buon gioco a sostenerli.<br />

Bisognerà altresì tener conto della leva costituita dai tagli<br />

di produzione, conseguente alla concentrazione di<br />

produttori. Il livello medio dei prezzi dovrebbe collocarsi<br />

nel 2006 sui valori degli ultimi trimestri <strong>2005</strong>.<br />

Non ferrosi<br />

La situazione dipanatasi negli ultimi mesi sta<br />

determinando una diffusa incertezza sul mercato del<br />

Rame, tanto da dar vita due opposte correnti, ribassista<br />

e rialzista, sempre più equilibrate. La prima tiene conto<br />

dell’aumento delle giacenze di catodi, con la<br />

conseguente forte riduzione del deficit produttivo; della<br />

capacità della produzione mondiale di sostenere<br />

abbondantemente, nel 2006, la crescita dei consumi;<br />

delle ridotte prospettive di crescita USA e di una leggera<br />

contrazione del PIL cinese. Vi è pertanto chi ipotizza<br />

prezzi in calo anche del 30%. La tesi rialzista sostiene<br />

invece che l’aumento della produzione (+14%) servirà<br />

soltanto a ricostituire le giacenze, mentre il deficit<br />

produttivo, ancorché ridotto, peserà ancora come<br />

componente negativa. Ipotizza, inoltre, un aumento del<br />

consumo dei rottami in Cina (+30%), e ritiene ancora<br />

grave la situazione delle strutture minerarie.<br />

Materie plastiche<br />

Il mercato è caratterizzato dalla crescita asiatica, dallo<br />

scarso tasso di investimenti, dall’allocazione del<br />

benzene, dalla focalizzazione della chimica e dalla<br />

scarsa redditività in Europa e nel mondo. Qualche<br />

dettaglio: l’ABS è in tensione da inizio anno ed è<br />

probabile che la tendenza al rialzo continui nei prossimi<br />

mesi sulla scia del greggio; per Blend PC-ABS, PPO, e<br />

PA si prevede un andamento in linea con il greggio, ma<br />

più smorzato dell’ABS; l’allocazione mondiale in atto<br />

sosterrà i prezzi del PC per almeno 12 mesi, salvo<br />

accadimenti imprevisti sul mercato asiatico; il PBT è il<br />

più calmo dei materiali plastici per la sua invarianza al<br />

benzene, ma potrà essere trascinato dall’andamento<br />

generale del settore; PS, PVC e PP seguiranno<br />

l’andamento del petrolio.<br />

Componentistica elettronica<br />

Tra gli aspetti positivi è di particolare rilievo l’andamento<br />

del mercato dei PC e dei telefoni cellulari (oltre a quello


INCONTRI PROFESSIONALI<br />

2° Workshop <strong>2005</strong><br />

dei dispositivi wireless e degli apparecchi digitali), che<br />

rimane robusto e che continuerà pertanto a condizionare<br />

quello dei componenti, la cui domanda riceverà impulso<br />

anche dall’alta diversificazione di quella del mercato<br />

consumer. Gli aspetti negativi vanno ricercati nel rincaro<br />

dell’energia, nell’eccesso di capacità produttiva e nelle<br />

conseguenze del tornado Katrina. Va altresì tenuto conto<br />

che la capacità produttiva del silicio, pur avviata verso un<br />

riequilibrio, è ancora lontana dalla saturazione della<br />

domanda. In prospettiva, si può temere che gli attuali<br />

prezzi stabili e i lead time ridotti dei grandi distributori<br />

possano rispettivamente aumentare ed allungarsi su<br />

prodotti datati e poco venduti. Inoltre, è probabile che<br />

alcuni produttori, che si stanno riorganizzando,<br />

abbandonino famiglie di prodotti poco profittevoli a<br />

causa dell’elevata competitività e dei margini prossimi<br />

allo zero. Infine, va preso atto della crescente offerta da<br />

parte dei produttori del Sud Est Asiatico, e del continuo<br />

spostamento di produzioni in outsourcing in Oriente, ma<br />

verso nuove aree quali l’India e la Malesia.<br />

Prodotti chimici<br />

Chiuso positivamente il 2004, per la chimica mondiale si<br />

prospetta un andamento abbastanza roseo per gli anni a<br />

venire. La forte domanda dei mercati asiatici fa<br />

prevedere buone prospettive di crescita e tutto il settore<br />

ne trae beneficio, anche se è in atto un rallentamento<br />

della domanda rispetto al 2004. L’attuale situazione<br />

continua a preoccupare per l’offerta che non è cresciuta<br />

in sintonia con la domanda. Permangono aree di<br />

produzione deficitarie, come quella dei prodotti<br />

energetici, che non riusciranno a stabilizzarsi nel breve a<br />

causa dei tempi lunghi richiesti da nuovi investimenti.<br />

Esiste poi una forte volontà delle multinazionali a<br />

mantenere in equilibrio il rapporto domanda ed offerta al<br />

fine di massimizzare i profitti. Gli investimenti in atto sono<br />

quasi tutti dislocati nel Far East, sia per i costi, sia per le<br />

minori restrizioni ambientali e per questioni logistiche.<br />

Le politiche di salvaguardia dell’ambiente e del<br />

consumatore penalizzeranno fortemente la chimica<br />

europea che si troverà sempre più a dipendere dal Far<br />

East. È probabile che dopo un ciclo positivo si possa<br />

tornare ad uno negativo, ma per il momento, fino al 2006,<br />

le previsioni sono sufficientemente buone. La prevista<br />

forte crescita della chimica delle commodities in Estremo<br />

Oriente ormai è diventata una realtà e nei prossimi anni<br />

Cina ed India saranno i principali attori della chimica<br />

mondiale, mentre USA, Europa e Giappone si<br />

concentreranno sempre più sulle specialità ad alto<br />

contenuto tecnologico. Non sono previste particolari<br />

tensioni sulla disponibilità delle materie prime, esclusi<br />

casi particolari. Questo l’andamento di alcuni prodotti.<br />

Acidi cloridrico, fosforico, solforico: non sono previste<br />

tensioni per il 2006.<br />

Glicole monoetilenico: leggera tensione di carattere<br />

stagionale su ottobre e novembre, con consumi in<br />

leggera crescita.<br />

Glicole dietilenico: forte shortage da settembre a<br />

dicembre con prezzi in aumento per carenza di prodotto.<br />

La situazione dovrebbe migliorare nel 1° quadrimestre<br />

2006.<br />

Glicole propilenico: consumi in crescita con prezzi che<br />

seguono la domanda, e che dovrebbero aumentare del<br />

5% nel corso del 2006.<br />

Solventi propilenici: aumenti dell’ordine del 5/8% nel<br />

corso del 2006.<br />

Alcoli per detergenza-tensioattivi: sono in atto forti<br />

investimenti in nuovi impianti, ma i prezzi permarranno<br />

deboli per 2006 e 2007.<br />

Soda: prezzi stabili nel breve, offerta adeguata alla<br />

domanda.<br />

Toluolo e Xilolo: sulla scia del petrolio aumenti<br />

dell’ordine del 15/20% in particolare per lo xilolo a causa<br />

delle normative sulla pericolosità.<br />

Acetone: prezzi in forte aumento (10/15%) sulla scia del<br />

petrolio, ma è previsto a breve un ritorno alla normalità.<br />

Alcool isopropilico: la mancanza di prodotti di prima<br />

distillazione del petrolio potrebbe farne lievitare il prezzo,<br />

pur in presenza di una domanda in diminuzione.<br />

Ammine-mono-dietanolammina: la tensione sui prezzi<br />

si sta allentando. Sono in corso leggere diminuzioni e si<br />

prevede per il 2006 stabilità di prezzo con domanda in<br />

aumento.<br />

Glicerina: l’eccedenza di produzione derivata<br />

dall’estrazione del prodotto dal biodisel deprime i prezzi<br />

che hanno raggiunto i minimi storici e potrebbero ancora<br />

scendere.<br />

Acidi grassi: domanda in aumento, prezzi stabili con<br />

previsioni di aumenti dell’ordine del 3/5% nel 2006.<br />

Sodio benzoato: in forte diminuzione la produzione<br />

europea. Il prodotto arriva ormai da Cina ed India.<br />

Prodotto alimentare in aumento del 5% per 2006. Prezzi<br />

costanti per prodotto tecnico.<br />

Oli siliconici e silani: è in atto un cartello fra i maggiori<br />

produttori, e si prevedono per il 2006 aumenti del 3/4%<br />

(se il cartello terrà).<br />

Adesivi e sigillanti: previsti aumenti dell’ordine<br />

dell’inflazione. I produttori in difficoltà tenteranno di<br />

recuperare margine.<br />

Vernici al solvente ed all’acqua: aumenti generalizzati<br />

dell’ordine del 5%.<br />

Oli lubrificanti e grassi minerali: situazione molto<br />

difficile, con forti aumenti delle basi pure, causati dal<br />

rincaro del petrolio. Sono previsti per il 2006 aumenti del<br />

10%.<br />

Materiali per pakaging<br />

A partire dal <strong>2005</strong> per la banda stagnata si è instaurato<br />

un trend stabile, mentre i laminati sono tendenzialmente<br />

in discesa, e non si prevedono variazioni per i prossimi<br />

mesi. I semilavorati di alluminio nel primo semestre<br />

<strong>2005</strong> tendono al rincaro rispetto allo stesso periodo 2004<br />

a causa degli aumenti registrati durante il secondo<br />

13<br />

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INCONTRI PROFESSIONALI<br />

2° Workshop <strong>2005</strong><br />

semestre 2004. Le quotazioni della carta nel primo<br />

semestre <strong>2005</strong> rispetto allo stesso periodo del 2004<br />

mostrano un tendenza al ribasso, ad eccezione delle<br />

carte da involgere e per sacchi in bobine. Per quanto<br />

riguarda il cartoncino i prezzi nei prossimi mesi<br />

dovrebbero continuare a mantenersi stabili data la<br />

domanda al momento tranquilla, e, nei casi di ordini<br />

piuttosto cospicui, si possono ottenere quotazioni spot<br />

ancora flettenti. Resta alta, inoltre, la domanda mondiale<br />

di carta da macero, sostenuta in particolare dalle ampie<br />

richieste della Cina. Nell’ambito delle materie plastiche,<br />

osservando la variazione % del primo semestre <strong>2005</strong><br />

rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, si osserva<br />

come i monomeri abbiano espresso performance<br />

decisamente positive pari, in alcuni casi, anche al 30%.<br />

Ciò è sicuramente imputabile ai buoni risultati della fine<br />

2004, dato che, prendendo a riferimento la variazione %<br />

giugno <strong>2005</strong>/gennaio <strong>2005</strong>, si nota come il trend sia in<br />

generale negativo.<br />

La variazione media delle quotazioni del legno nel primo<br />

semestre <strong>2005</strong> rispetto allo stesso periodo del 2004 è<br />

negativa per tutte le voci monitorate, ad eccezione di<br />

quella dei tronchi di pioppo per sega da 20 cm per<br />

imballaggio e pallet, stabile ormai da più di tre anni. La<br />

stabilità delle quotazioni di settembre conferma la<br />

tendenza. Le quotazioni sono comunque al netto dei<br />

sovrapprezzi per trattamenti HT ISPM 15 FAO. Però<br />

stanno giungendo notizie di possibili tensioni al rialzo<br />

che riguarderebbero il legname di provenienza austriaca<br />

e tedesca.<br />

14<br />

Al 2° Workshop del <strong>2005</strong>, svoltosi il 30 settembre presso la "Villa la Valera" di Arese (Milano), hanno partecipato oltre<br />

cinquanta Soci. Gli "Atti" completi del 2° Workshop <strong>2005</strong> sono stati inviati ai soli colleghi partecipanti.<br />

I RELATORI del 2° WORKSHOP <strong>2005</strong> (in ordine di intervento)<br />

Domenico Delli Gatti ……..... Ordinario di Economia Politica - Università Cattolica di Milano<br />

Esperti<br />

esterni<br />

Soci<br />

GAM<br />

ADACI<br />

Wolfram Mrowetz .................... A.D. Alisei SIM SpA<br />

Mario Pellegrini …………….. Marketing Manager di Ricoh Italia<br />

Dario Bongiovanni …..……… Seneca<br />

Roberto Palladino ………….. Drive Service<br />

Carlo Astone ………………… BTicino<br />

Giuseppe Ferrari ……………. Direttore Acquisti Brembo SpA<br />

Angelo Bonsignori …………. Unionplast<br />

Maurizio Dal Pozzo …............ BTicino<br />

Daniele Prudenzano ……… Sipal-Arexons SpA<br />

Coordinatore programma:<br />

Segreteria organizzativa:<br />

Maurilio Sartor (Direttore di Settore del Comune di Milano - Consigliere Nazionale ADACI)<br />

Renato Mafezzoni, Giovanni Nardulli (Consiglieri Nazionali ADACI)<br />

Daniele Prudenzano, Enrico Zingales (Consiglieri della Sezione Lombardia/Liguria ADACI)<br />

MVC ➜ IL MERCATO VISTO DA CHI COMPRA<br />

Monitoraggio mensile on-line andamento indici di prezzi<br />

La Sezione Lombardia-Liguria offre da oltre un anno questo servizio di natura professionale in esclusiva a tutti i Soci ADACI. Nato<br />

nell’ambito dei GAM, il suo obiettivo è di permettere ai Colleghi di scambiarsi, senza muoversi dalla propria scrivania, in forma<br />

protetta e riservata, periodicamente e sistematicamente, informazioni sull’andamento degli indici di alcune materie prime e di<br />

altre voci di acquisto, scelte tra quelle di più comune interesse. Il sistema dedicato elabora i dati secondo le informazioni<br />

immesse dai Partecipanti e fornisce una tabella con le medie risultanti. MVC è una piattaforma telematica messa a disposizione<br />

dalla itp-itradeplace, disponibile sul sito:<br />

http://www.link.itp-match.com/adaci/<br />

cui il Socio ADACI che desideri partecipare deve essere registrato, previa richiesta da inviare a sez.lombardia@adaci.it fornendo<br />

i propri dati anagrafici (cognome, nome, titolo, telefono, e.mail) e quelli della propria azienda (ragione sociale, PIVA, indirizzo<br />

completo sede) e proponendosi per uno o più GAM tra quelli disponibili. Successivamente riceverà una e.mail della Sezione<br />

Lombardia/Liguria che richiede un impegno scritto (via e.mail) ben preciso: quello di alimentare regolarmente e sistematicamente<br />

i dati relativi alle voci sulle quali egli ha esperienza. Seguirà l’abilitazione dell’iscrizione, con la comunicazione della chiave<br />

personale di accesso al sistema (username e password), che consentirà al Socio ADACI di partecipare alle rilevazioni mensili,<br />

ottenendone in cambio la disponibilità dei risultati complessivi.<br />

Approvvigionare è disponibile sul sito Internet: www.adaci.it/adaci/struttura/sez.lombardia/pubblicazioni<br />

Approvvigionare<br />

n. <strong>21</strong> <strong>Novembre</strong> <strong>2005</strong>


DIGRESSIONI<br />

letture<br />

a cura di Giuliano Marcenaro<br />

Guido Weller<br />

APPROVVIGIONAMENTI:<br />

GESTIONE E CONTROLLO<br />

Edizioni FrancoAngeli - Euro 24<br />

L’attività degli approvvigionamenti si fa sempre più<br />

complessa; particolarmente sempre più impegnative<br />

sono quelle d’ispezione ai fornitori, di valutazione, di<br />

monitoraggio, mentre nuovi rapporti richiedono<br />

inquadramenti giuridico-contrattuali altrettanto<br />

innovativi. Ciò perché l’incidenza dell’approvvigionato<br />

sul costo del prodotto continua a salire, e il mercato<br />

chiede sempre più frequentemente e in tempi sempre<br />

più brevi prodotti nuovi e caratteristiche innovative su<br />

quelli esistenti. Le catene di aziende impegnate nella<br />

produzione devono pertanto variare con crescente<br />

prontezza i loro programmi di lavorazione e, quindi, di<br />

rifornimento. Inoltre, come conseguenza delle varianti<br />

progettuali e costruttive del prodotto, le scorte di<br />

materiali costituiscono un problema sempre più<br />

pressante; infatti, oltre a costituire immobilizzi di<br />

curiosità<br />

Giubbotti antiproiettile<br />

"I soldati di Gengis Khan (1162-1227) erano tutti provvisti<br />

di una camicia di seta pura portata a carne e la seta era<br />

stata trattata in modo tale da raggiungere una<br />

consistenza del tutto particolare, capace di accogliere la<br />

punta acuminata della freccia senza lacerarsi. Pertanto la<br />

saetta, penetrata nel corpo, rimaneva contenuta in una<br />

sorta di guaina che consentiva il raggiungimento di un<br />

duplice obiettivo: l’arma, pur penetrata a fondo, poteva<br />

essere facilmente estratta senza che il ferito subisse<br />

pericolose lacerazioni. Inoltre il contatto con la seta<br />

evitava letali emorragie e ancor più nocive infezioni, di<br />

solito causa prima della morte di quanti erano colpiti da<br />

dardi più o meno acuminati".<br />

(da: Ludovico Gatto – Le grandi invasioni – Newton &<br />

Compton editori)<br />

Senso “degli affari”<br />

Racconta Aristotele: "Si dice che Talete [624-546 a.C.],<br />

intuendo grazie alla sua abilità in astrologia<br />

(astronomia), che ci sarebbe stato quell’anno un<br />

eccezionale raccolto di olive, affittò durante l’inverno<br />

tutti i frantoi di Mileto e di Chio ad un prezzo bassissimo,<br />

dato che nessuno aveva fatto offerte più alte delle sue.<br />

Ma quando venne la stagione dell’olio, ed essendo in<br />

molti ad aver bisogno di tali frantoi, egli li poté riaffittare<br />

a sua volta al prezzo da lui stesso stabilito; e,<br />

guadagnando in tal modo una grossa somma di danaro,<br />

li convinse che era facile per un filosofo diventare ricco<br />

qualora lo avesse voluto.”<br />

(Will Durant: Storia della civiltà classica – La Grecia -<br />

Edizioni Araba Fenice)<br />

capitale, aumentano le probabilità che un numero<br />

crescente di voci diventi obsoleto. Assume, pertanto,<br />

crescente rilevanza la ricerca di fornitori di assoluta<br />

fiducia che s’impegnino, sulla base di particolari e<br />

specifici contratti, a fornire lotti modesti con termini di<br />

consegna di pochi giorni, come richiesto dalla<br />

programmazione della produzione.<br />

Cliente e fornitore stabiliscono sempre più<br />

frequentemente rapporti sempre più complessi, basati<br />

su contratti più articolati e innovativi: scambi di<br />

lavorazione (comakership), progettazioni coordinate e<br />

congiunte (co-design), accordi finanziari (partnership).<br />

Il volume presenta questa realtà in pieno sviluppo con<br />

ricchezza di dettagli e suggerimenti pratici. Un testo,<br />

quindi, fondamentale per imprenditori, dirigenti e quanti<br />

si occupano di approvvigionamenti.<br />

La legge è uguale per tutti?<br />

In Asia, al tempo di Gengis Khan (1162–1227), il principio<br />

dell’uguaglianza di fronte alla legge era sconosciuto. Per<br />

gli appartenenti alla propria stirpe Gengis Khan aveva<br />

stabilito "un trattamento giuridico a parte […]: Se<br />

qualcuno della nostra stirpe viola una volta la legge, viene<br />

messo in guardia a parole. Se sbaglia una seconda volta,<br />

dev’essere punito secondo il bilik, se si rende colpevole<br />

una terza volta, sarà mandato nella lontana regione di<br />

Baljin-Quljur. Dopo aver trascorso là un certo tempo,<br />

tornerà e metterà giudizio. Se invece non sarà migliorato,<br />

gli verranno messe le catene e sarà gettato in prigione.<br />

Se, uscito, avrà messo giudizio, tanto meglio, in caso<br />

contrario si riuniranno tutti i suoi parenti vicini e lontani e<br />

dopo un consiglio si deciderà come procedere". (da Paul<br />

Ratchnevsky: Gengis Khan il conquistatore – Edizioni<br />

PIEMME)<br />

Nei primi anni del VI secolo a.C., il legislatore ateniese<br />

Solone promulgò la famosa Seisachteia, o rimozione<br />

degli oneri, una legge che annullava – come dice<br />

Aristotele – “tutti i debiti esistenti, dovuti sia a persone<br />

private sia allo Stato” e scioglieva d’un sol colpo tutta<br />

l’Attica dalle ipoteche. […] Alcuni amici di Solone,<br />

subodorando il fatto che i debiti sarebbero stati<br />

cancellati, comprarono per mezzo di ipoteche vaste<br />

estensioni di terre e più tardi le trattennero senza<br />

estinguere le ipoteche stesse; “questo fatto, ci dice<br />

Aristotele, fu l’origine di molte fortune, che più tardi si<br />

suppose fossero di immemorabile antichità.”<br />

(Will Durant: Storia della civiltà classica – La Grecia -<br />

Edizioni Araba Fenice)<br />

15<br />

www.adaci.it


A fine anno si concluderà il mandato del Consiglio in carica della Sezione ADACI Lombardia-Liguria: sono<br />

attualmente in corso le votazioni per l’elezione del nuovo Consiglio per il triennio 2006÷2008, cui sono chiamati a<br />

partecipare i soci della Sezione stessa in regola con il pagamento della quota associativa <strong>2005</strong>. Nell’invitare tutti<br />

i soci interessati ad esercitare il proprio diritto di voto, restituendo la scheda ricevuta compilata con le proprie<br />

preferenze, riepiloghiamo sinteticamente i dati anagrafici dei soci che si sono candidati.<br />

Elezione a/m "Referendum" del<br />

Consiglio della Sezione ADACI Lombardia-Liguria per il triennio 2006 ÷ 2008<br />

Lista dei Candidati - ( * Consiglieri uscenti )<br />

Cognome e Nome Socio dal Nato nel Cognome e Nome Socio dal Nato nel<br />

* Abbate Marcello 1989 1964 Invernizzi Claudio 1991 1964<br />

* Accardi Piero 1997 1942 * Mafezzoni Renato 1998 1942<br />

* Anzivino Michele 1975 1940 * Marnoni Paolo 1997 1965<br />

Berta Mauri Marcella 2003 1969 Martinello Sonia 2002 1972<br />

Bollani Giorgio 2001 1953 Muzzi Marco 2001 1969<br />

Broggi Luciano 1998 1949 Nava Stefano 2003 1957<br />

Carulli Carmen 2003 1975 Pasa Alessio 2004 1955<br />

Cason Alessia 2004 1976 Perseo Giuseppe 1989 1949<br />

Colusso Giampaolo 1998 1947 * Prudenzano Daniele 1989 1943<br />

* de Cal Antonio Ambrogio 1990 1962 * Sartor Maurilio 1991 1955<br />

* Guzzabocca Luca 1991 1964 * Tortiroli Carlo Domenico 1986 1937<br />

ˆ<br />

16<br />

Nota Bene<br />

Le Schede di Voto (e l'acclusa busta preaffrancata e prestampata con l'indirizzo della Sede per il ritorno) per il<br />

rinnovo dei membri del Consiglio della Sezione Lombardia/Liguria per il triennio 2006-2008, sono state inviate<br />

ai Soci a fine ottobre <strong>2005</strong>. Ogni Scheda deve essere: compilata precisando al massimo 6 (sei) preferenze,<br />

indicando il cognome ed il nome dei relativi candidati; inserita nella busta allegata, senza alcuna indicazione<br />

che ne possa far individuare il mittente (pena l'annullamento del voto espresso); rispedita via posta.<br />

Saranno ritenute valide e scrutinate soltanto le Schede pervenute alla Sede indicata entro il<br />

<strong>21</strong> novembre <strong>2005</strong>.<br />

Associazione<br />

Italiana<br />

di Management degli Approvvigionamenti<br />

(Anno di fondazione 1968)<br />

IFPSM<br />

I.F.P.S.M.<br />

International Federation<br />

of Purchasing<br />

and Supply Management<br />

SOCIO FONDATORE DI:<br />

Federazione Italiana<br />

delle Associazioni di Management<br />

• ADACI fa parte della Consulta CNEL (Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro) per il riconoscimento delle<br />

Associazioni delle Professioni non regolamentate.<br />

• Certifica le professioni di: Approvvigionatore, Gestore Materiali, Responsabile Approvvigionamenti, Supply Chain<br />

Manager, Facility Manager.<br />

• Valorizza, nell’ambito aziendale, istituzionale, pubblico e<br />

scolastico, le funzioni di acquisto, di approvvigionamento,<br />

di gestione materiali e logistica, supply management<br />

(gestione delle forniture) e facility management.<br />

• Favorisce la crescita culturale e professionale di quanti<br />

abbiano interesse a conoscere i processi delle funzioni<br />

suddette, organizzando incontri, convegni e<br />

manifestazioni culturali.<br />

• Sostiene e diffonde il Codice di Etica professionale<br />

adottato dall’Associazione e sollecita la trasparenza delle<br />

condizioni negoziali, come premessa di ogni approccio<br />

verso l’ambiente esterno.<br />

• Stimola, attraverso le attività tipiche della propria<br />

missione, la rivalutazione della professionalità dei propri<br />

Provvede, tramite la propria Società di formazione (ADACI Formanagement S.r.l. – Socio Unico), a progettare, organizzare<br />

ed effettuare corsi e seminari di formazione e di addestramento (approfondendo tutti gli aspetti delle discipline che<br />

governano il processo di approvvigionamento e di gestione materiali), nonché interventi organizzativi e formativi indirizzati<br />

alle specifiche esigenze delle singole aziende.<br />

SEDE NAZIONALE E DELLA SEZIONE LOMBARDIA-LIGURIA<br />

approvvigionare@adaci.it<br />

Viale Ranzoni 17 - 20149 MILANO - Tel. 02.40072474 - Fax 02.40090246 - www.adaci.it - e-mail:<br />

sez.lombardia@adaci.it<br />

Approvvigionare<br />

Approvvigionaren. <strong>21</strong><br />

<strong>Novembre</strong> <strong>2005</strong><br />

Soci, favorendo la crescita delle loro capacità decisionali.<br />

• Promuove scambi informativi e confronti di esperienze tra<br />

i Soci (che operano nei più svariati settori economici).<br />

• Mette a disposizione di istituzioni locali, governative e<br />

statali le conoscenze proprie e dei propri associati, allo<br />

scopo di contribuire allo sviluppo armonico del tessuto<br />

socio-economico del Paese.<br />

• Collabora con Università ed Istituti di formazione,<br />

nazionali ed esteri, allo scopo di aumentare le proprie basi<br />

di conoscenza e di favorire l’armonizzazione e la<br />

diffusione delle tecniche di materials management.<br />

• Svolge e promuove studi e ricerche, con opera di<br />

informazione e divulgazione tecnico-scientifica, attraverso<br />

la pubblicazione di studi, monografie e riviste.

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