ar - Fingerpicking Net
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<strong>ar</strong><br />
<strong>ar</strong><br />
Acoustic<br />
Franciacorta<br />
Jacques Stotzem<br />
Muriel Anderson (Foto di Gianc<strong>ar</strong>lo Chi<strong>ar</strong>i)<br />
Reno Brandoni (Foto di Gianc<strong>ar</strong>lo Chi<strong>ar</strong>i)<br />
Giovanni Pelosi<br />
anche qualche anticipazione di un suo nuovo album<br />
di prossima uscita, di cui torneremo a p<strong>ar</strong>l<strong>ar</strong>e con<br />
grande interesse.<br />
Muriel Anderson ha dato vita, insieme a Reno<br />
Brandoni che ha aperto la serata, a un memorabile<br />
concerto finale nella chiesa del Monastero di San<br />
Pietro in Lamosa, che dopo un set di più di un’ora<br />
l’ha vista rientr<strong>ar</strong>e in scena tra due ali di folla che<br />
non smettevano di applaudirla. La chiesa del resto<br />
non è nuova a exploit del genere: ricordiamo ancora<br />
gli altrettanto memorabili concerti di Vincenzo<br />
Zitello nel 2006 e Peter Finger nel 2007, con i suoi<br />
interminabili bis. Evidentemente la bellezza, il prestigio<br />
e probabilmente anche la magia del luogo attirano<br />
sempre un pubblico numeroso e voglioso di<br />
benessere spirituale e <strong>ar</strong>te. La bravissima Muriel,<br />
in ossequio alla sacralità del posto e al suo aspetto<br />
angelico, ha anche suonato la chit<strong>ar</strong>ra-<strong>ar</strong>pa, non la<br />
propria però, che per un disguido di spedizione si<br />
era att<strong>ar</strong>data in qualche aeroporto: «Maxmonte mi<br />
ha gentilmente prestato una chit<strong>ar</strong>ra-<strong>ar</strong>pa a corde<br />
metalliche di sua costruzione, visto che la mia era<br />
persa in mezzo ai sacchi postali tra la Germania e<br />
l’Italia. Questa sua chit<strong>ar</strong>ra ha un bellissimo suono,<br />
con un buon bilanciamento tra i bassi supplement<strong>ar</strong>i<br />
e gli acuti. Ci ho suonato buona p<strong>ar</strong>te del mio<br />
programma». E noi torneremo presto a p<strong>ar</strong>l<strong>ar</strong>e degli<br />
strumenti di Maxmonte.<br />
Anche Reno Brandoni ha ricevuto un’accoglienza<br />
emozionante. Presentato dal direttore <strong>ar</strong>tistico<br />
Giorgio Cordini come il fondatore di <strong>Fingerpicking</strong>.<br />
net, mettendo bene in rilievo il ruolo importante che<br />
la nostra comunità ha avuto fin dall’inizio per la costruzione<br />
di Acoustic Franciacorta, Reno è riuscito<br />
a guadagn<strong>ar</strong>si ulteriormente le simpatie dei presenti<br />
con il suo modo accattivante e fantasioso di porsi e<br />
di present<strong>ar</strong>e i propri brani semplici e diretti. Fatto<br />
sta che si è ritrovato con gli occhi velati di commozione,<br />
dopo l’ovazione seguita in p<strong>ar</strong>ticol<strong>ar</strong>e alla<br />
sua prima performance pubblica con la nuova Taylor<br />
b<strong>ar</strong>itona 6 corde, in una rivisitazione de “Il m<strong>ar</strong>e<br />
tra Ponza e Tavol<strong>ar</strong>a” con il sorprendente Strymon<br />
blueSky Reverberator a evoc<strong>ar</strong>e effetti di sirene<br />
m<strong>ar</strong>ine.<br />
Un altro ‘rappresentante’ di <strong>Fingerpicking</strong>.net,<br />
Giovanni Pelosi, ha ricevuto a sua volta un’accoglienza<br />
calorosa, frutto di una delle sue migliori<br />
esibizioni che mi sia capitato di ascolt<strong>ar</strong>e, di un’ottima<br />
presa del suono e del fatto che evidentemente<br />
– dopo anni di presenza al festival – sia riuscito a<br />
guadagn<strong>ar</strong>si l’affetto del pubblico con i suoi brillanti<br />
<strong>ar</strong>rangiamenti, a dispetto della sua naturale modestia<br />
e riservatezza.<br />
Ha chiamato sul palco Ricc<strong>ar</strong>do Zappa per una<br />
divertita e divertente rievocazione di “Apache” degli<br />
Shadows, comune passione giovanile. Nel pomeriggio<br />
Ricc<strong>ar</strong>do aveva presentato il suo nuovo audiolibro<br />
Zapateria, ed è stato emozionante sentirlo<br />
suon<strong>ar</strong>e – in conclusione del suo preambolo – alcuni<br />
suoi classici come “Fondali” sulla M<strong>ar</strong>tin 12 corde<br />
priva di qualsiasi amplificazione ed effetto, con<br />
il solo riverbero naturale della suggestiva Chiesa di<br />
San Michele a Ome.<br />
Presenti anche due dei chit<strong>ar</strong>risti italiani maggiormente<br />
riconosciuti all’estero. Beppe Gambetta, reduce<br />
dalla titanica fatica del suo Trattato di chit<strong>ar</strong>ra<br />
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chit<strong>ar</strong>ra acustica 7 duemilaundici