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M. MORIGI, REPVLICANISMVS GEOPOLICVS FONTES ORIGINES ET VIA, P. 98 di 159<br />
emotivo generato dalle modalità espositive delle varie sale era<br />
assolutamente all’altezza di un così espressivo incipit.<br />
La sala del 1922 intendeva simboleggiare la lotta fra il caos e il principio<br />
ordinatore e l’arco di tempo rappresentato era dall’inizio del 1922 fino alla<br />
marcia su Roma. L’architetto razionalista Giuseppe Terragni aveva tenuto<br />
ben presente la lezione del futurismo, movimento al quale egli per altro<br />
non aderiva ma da cui nella realizzazione di questa sala trasse evidente<br />
ispirazione per l’intimo dinamismo delle soluzioni, con il risultato<br />
di un felice compromesso nella dialettica<br />
modernismo/astrattismo/figurativismo. 90 Dal punto di vista di un fervente<br />
fascista, l’entrata nella sala costituiva indubbiamente un altro shock, ma<br />
questo di segno contrario, negativo (almeno inizialmente), rispetto<br />
all’ingresso della mostra. Infatti, appese al soffitto, erano state poste<br />
autentiche bandiere dei partiti sovversivi ma il momento della speranza e<br />
della rinascita era immediatamente suggerito dal fatto che tali simboli<br />
erano stati fissati tramite pugnali a significare la definitiva vittoria fascista<br />
che sarebbe seguita nell’ottobre. E il messaggio finale della sala del 1922<br />
era veramente quello della riscossa contro le forze sovversive. Una<br />
riscossa rappresentata, oltre che dai pugnali che trafiggevano le insegne<br />
nemiche, dalla parete diagonale che tagliava la sala che narrava le<br />
spedizioni punitive tramite l’esposizione di ritagli di giornali e riviste ed<br />
anche di cimeli relativi a quel “glorioso” momento della storia nazionale e<br />
del fascismo.<br />
Ma il culmine espressivo della sala del 1922 era la parete denominata<br />
Adunate. Nella parte inferiore della parete erano rappresentate tre eliche<br />
d’aereo la cui immagine era composta dalle foto delle adunate di massa. Il<br />
resto della parete era infine ricoperto da una marea di mani in rilievo<br />
aperte nel saluto romano, a suggerire che il fascismo (saluto romano)<br />
promanava direttamente dal dinamismo delle masse, le eliche d’aereo<br />
90 Su Giuseppe Terragni e la sua rivoluzionaria e tragica lezione modernista,<br />
costantemente sospesa fra razionalismo architettonico ( creativamente interpretato al<br />
di là delle eccessive rigidità architettoniche razionaliste ) e gli stilemi fascisti<br />
classico-romani imposti dal regime fascista , cfr. T.L. Schumacher, The Danteum:<br />
Architecture, Poetics, and Politics under Italian Fascism, New York, Princeton<br />
Architectural Press, 1993.