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Carlo Daffara - Confindustria Udine

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Open Source Software<br />

miti e realtà:<br />

cosa il DITEDI può fare<br />

<strong>Carlo</strong> <strong>Daffara</strong><br />

European Working Group on Libre Software<br />

Conecta Research<br />

1


● Definizione: il software OSS è un software che è<br />

coperto da una licenza formalmente accettata<br />

dalla Open Source Initiative (o riconosciuta come<br />

una licenza libera dalla Free Software Foundation)<br />

● Ciò non implica niente di più in termini di modelli<br />

di collaborazione, distribuzione, partecipazione<br />

● Alcune delle motivazioni per la partecipazione a un<br />

progetto OSS:<br />

● Dimostrare le proprie capacità<br />

● "Scratch an Itch"<br />

● Diffusione dei risultati di ricerca/Open Science<br />

● Ragioni giuridiche<br />

● Motivi economici<br />

Open Source Software: miti e realtà


●<br />

●<br />

Il valore complessivo degli investimenti europei nel software FLOSS<br />

oggi è di 22 miliardi di euro (36 miliardi negli Stati Uniti), che<br />

rappresentano il 20,5% degli investimenti totali del software (20%<br />

negli Stati Uniti).<br />

Risultati simili sono stimati da consulenti indipendenti, come Gartner:<br />

si prevede che al momento circa il 25% del mercato totale del software<br />

e' FLOSS-based (attraverso fornitori esterni, o da sviluppi interni)<br />

Open Source Software: miti e realtà


● Se il software Open Source e' tanto vantaggioso, come mai non<br />

ha la maggioranza del mercato?<br />

● Tra le barriere percepite (Forrester, 2009)<br />

● Mancanza di supporto<br />

● Dubbi sulla sostenibilità a lungo termine<br />

● Difficoltà nella valutazione del ritorno economico reale<br />

● Carenze funzionali<br />

● Carenze qualitative<br />

● Dubbi sulla proprietà intellettuale<br />

● Mancanza di expertise interna<br />

● Difficoltà nell'inserire il sourcing di prodotti OSS all'interno<br />

delle procedure esistenti<br />

● Piattaforme tecnologiche incompatibili<br />

● L'obiettivo di questa presentazione sarà quello di fornire<br />

informazioni concrete su cosa realmente sia il software Open<br />

Source, e indicare alcune metodologie per ridurre il rischio di<br />

adozione<br />

Open Source Software: miti e realtà


● Ci sono più di 50 licenze identificate come "open<br />

source" o "software libero", queste possono essere<br />

classificate come:<br />

● "provide credit": uso, modifica, ridistribuzione sono<br />

ammesse, ma la menzione per l'autore originale è<br />

obbligatoria. Esempi: licenza BSD, Apache License<br />

v2.<br />

● "provide fixes": utilizzo, modifica, ridistribuzione sono<br />

ammesse, ma il codice sorgente delle eventuali<br />

modifiche devono essere forniti all l'autore originale,<br />

se avviene la redistribuzione. Esempi: MPL<br />

● "provide all": uso, modifica, ridistribuzione sono<br />

ammesse, ma il codice sorgente di tutti i prodotti<br />

derivati devono essere forniti se avviene la<br />

redistribuzione. Esempio: GPL. (Varianti: AGPL)<br />

Open Source Software: miti e realtà


● “Infine, confrontando i singoli dati relativi alle sole<br />

imprese con fatturato inferiore ai 500.000 euro<br />

con la variabile relativa alle classi dimensionali<br />

delle aziende clienti (per numero di dipendenti), si<br />

può ipotizzare una correlazione tra l’utilizzo di<br />

software Open Source e la capacità di attrarre<br />

clienti di dimensioni relativamente più grandi. A<br />

parità di fatturato, insomma, le aziende “solo<br />

Open Source”, sembrano avere maggiori chances<br />

di ottenere commesse da aziende con oltre 50<br />

dipendenti (quindi medio-grandi rispetto al nostro<br />

universo di riferimento).” TEDIS study on OSS,<br />

Venice University<br />

Open Source Software: miti e realtà


● Beaumont hospital, Irlanda: Apache Tomcat, OpenLDAP,<br />

JasperReports, PHPnuke, JBOSS, Python, BIND, Junit,<br />

PostgreSQL, CUPS, Linux (RedHat, Debian), FreeBSD, Samba,<br />

Dia, KDE, SendMail, Dosemu, Postfix, Squid, OpenOffice, Firefox,<br />

GCC, VNC, GIMP, MySQL, GNOME, Nagios, Wine, ZOPE<br />

Open Source Software: miti e realtà


● “OSS isn’t just cheap — it’s good and cheap. Only a<br />

minority of respondents said that OSS hasn’t met<br />

their quality expectations. A vast majority (i.e., 92%)<br />

said that their quality expectations have been met or<br />

even exceeded. The satisfaction regarding cost was<br />

on a similar level at 87%.” Forrester, 2008<br />

Open Source Software: miti e realtà


●<br />

●<br />

●<br />

●<br />

Il singolo costo più grande in esperimenti precedenti è stata la<br />

parte di software selection - soprattutto perché vi è poca o<br />

nessuna "pubblicità" al di fuori di alcuni fornitori commerciali di<br />

OSS<br />

Alcuni vendor su larga scala integrano software OSS all'interno<br />

dei loro prodotti, ma pochi forniscono queste informazioni<br />

all'utente<br />

Un metodo che si è rivelato efficace è l'approccio del "centro di<br />

competenza" - un piccolo gruppo di esperti che distillano le<br />

informazioni e i processi di selezione e adozione e li propongono<br />

ai partner del vendor<br />

Il processo di valutazione può essere semplificato utilizzando<br />

schemi a due livelli di valutazione, come QSO, SQO-OSS,<br />

FLOSSMETRICS, che si basano su una valutazione del codice e<br />

uno studio sulla parte funzionale<br />

Open Source Software: miti e realtà


● Il processo di adozione può essere semplificato con<br />

l'introduzione di alcune semplici best practice (alcuni esempi:<br />

COSPA/TOSSAD/OpenTTT):<br />

● Tre aspetti di un processo di adozione: management, tecnico,<br />

sociale<br />

● I tre aspetti sono ugualmente importanti, a volte quello sociale è<br />

ancora più importante di quello tecnico<br />

● Purtroppo, molte migrazioni e processi di adozione si sono<br />

concentrati solo su questioni tecniche, e questo spiega il gran<br />

numero di fallimenti<br />

● Ci sono un numero elevato di successi, e un filo comune è<br />

l'attenzione per gli aspetti collaterali e la buona gestione del<br />

progetto<br />

Open Source Software: miti e realtà


Alfresco ECM<br />

CMIS<br />

Zimlet<br />

Drupal WCM<br />

Zimlet<br />

Zimbra<br />

groupware<br />

server<br />

SOAP<br />

BigBlueButton<br />

conferencing<br />

DRUID VoIP<br />

gateway<br />

Open Source Software: miti e realtà


●<br />

Sfruttare le esperienze altrui<br />

● Tra attività nazionale ed Europea, ci sono molte competenze<br />

riusabili … specialmente il DITEDI!<br />

Open Source Software: miti e realtà


●<br />

Tipologie di software open source nella categorizzazione<br />

OpenTTT:<br />

● Operating systems<br />

● Security<br />

● Data protection and recovery<br />

● Virtualization and remote access<br />

● Desktop, device, network and server management<br />

● Identity, access management<br />

● Database and DB management<br />

● Software Development<br />

● ERP/CRM<br />

● Groupware, collaboration, “enterprise 2.0”<br />

● VoIP, conferencing and messaging<br />

● Document management<br />

● Vertical business applications<br />

● Content management systems<br />

● Elearning applications<br />

● Graphics, Video, CAD, GIS<br />

● Desktop applications<br />

● Engineering and manufacturing<br />

● Health Care<br />

Open Source Software: miti e realtà


●<br />

●<br />

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●<br />

●<br />

●<br />

Sistemi operativi (server e desktop)<br />

Alle offerte commerciali (RedHat, Novell) si affiancano offerte open<br />

source compatibili e interessanti se esiste una struttura in grado di<br />

offrire supporto eventuale<br />

Lato server: Centos oppure Oracle Enterprise server (ricompilazione<br />

della RedHat Enterprise). Utilizzato da molte aziende come base<br />

applicativa (Oracle, Nortel, CERN); essendo derivato di RHEL, gran<br />

parte delle applicazioni sono già certificate/risulta semplice trovare<br />

competenze<br />

In alternativa: Ubuntu Server edition; molto usato per lo sviluppo, ha<br />

alcune funzionalità particolarmente innovative per il cloud computing<br />

(consente la creazione semplificata di inner clouds, e la migrazione<br />

delle macchine verso Amazon)<br />

Lato desktop: Ubuntu e' moderno, con un buon riconoscimento<br />

dell'hardware e delle periferiche; il desktop environment di default e'<br />

relativamente Mac-like e graficamente abbastanza curato.<br />

In alcune applicazioni, può essere utile “rinnovare” un desktop<br />

obsoleto trasformandolo ad esempio in postazione per applicazioni<br />

web, oppure come thin client. Le “light distro” come TinyCore<br />

consentono di avere un desktop funzionale in soli 256Mb direttamente<br />

da chiave USB.<br />

Open Source Software: miti e realtà


Open Source Software: miti e realtà


Open Source Software: miti e realtà


●<br />

●<br />

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●<br />

A livello di applicazioni desktop, a volte la nomea di “inaffidabilità”<br />

deriva dalle scelte molto conservative fatte dai package managers per<br />

evitare brevetti o contestazioni<br />

Ad esempio, esistono diverse versioni della suite OpenOffice: quella<br />

“nativa” e' particolarmente scarna e manca di estensioni sviluppate da<br />

terzi. Quella realizzata da Novell (go-ooo) include un parziale supporto<br />

per le macro, il supporto per i complex field di word (tipico dei form<br />

complessi) e molto altro. La versione nativa non include queste<br />

estensioni per problematiche legate ai brevetti (concessi a Novell e<br />

non ad altre aziende). IBM ha esteso OpenOffice con il prodotto<br />

Symphony, di cui esiste ance una versione completamente via web.<br />

Inoltre, il problema della formattazione e' spesso dovuto ai font:<br />

standardizzare su font generali evitando quelli “specifici” risolve il<br />

problema anche sotto Linux (dove esistono pacchetti con i font “cloni”<br />

di quelli di windows)<br />

Office2010 introduce una versione “web” particolarmente efficace; la<br />

formattazione e le funzionalità sono preservate in modo completo. Tale<br />

funzionalità e' disponibile anche in modalità “in-house” tramite<br />

SharePoint<br />

Open Source Software: miti e realtà


●<br />

Applicazioni web e in RDP (Terminal Services, Citrix) sono integrabili<br />

direttamente all'interno del desktop; strumenti quali LikeWise Open<br />

consentono l'integrazione del desktop all'interno di Active Directory; le<br />

versioni più moderne dei client rdp consentono l'uso delle applicazioni<br />

in modalità seamless<br />

Open Source Software: miti e realtà


●<br />

Sistemi di virtualizzazione lato desktop quali VirtualBox consentono di<br />

condividere due sistemi operativi diversi sullo stesso desktop:<br />

Open Source Software: miti e realtà


● Stabilire una sostanziale uguaglianza nell'approccio di<br />

adozione tra OSS e software proprietario<br />

● Preparare una sintesi delle aspettative dall'adozione, compresi i<br />

benchmark da utilizzare<br />

● Stabilire timeframe realistici, e allocare risorse adeguate<br />

● Adottare una metodica di valutazione dei prodotti OSS<br />

● Ci sono più di 12000 prodotti OSS stabili e maturi per il mondo<br />

Enterprise; di questi, meno del 10% ha visibilità sul mercato Italiano<br />

● Tra gli approcci Europei: QUALOSS, FLOSSMETRICS<br />

● Valutare criticamente le licenze e le eventuali estensioni<br />

“Open Core”<br />

● 10% dei prodotti indicati sui siti web come “open” in realtà non lo<br />

sono<br />

● Se necessita di estensioni proprietarie per funzionare, e' proprietario<br />

● Identificare in modo esplicito le funzionalità richieste, non le<br />

similarità con altri prodotti di mercato<br />

● Difficilmente i prodotti sono tra loro comparabili, e cercare “qualcosa<br />

come...” solitamente porta a scarsi risultati<br />

● Nel mondo OSS l'approccio “modulare” consente di approssimare<br />

rapidamente il risultato desiderato, spesso con moduli di<br />

integrazione già realizzati da altri utenti<br />

Open Source Software: miti e realtà


● Creare un punto di contatto tra l'azienda e il mondo OSS<br />

(commerciale e non)<br />

● Strutturare un processo per cercare e raccogliere informazioni,<br />

interfacciarsi con il mercato OSS commerciale (che presenta molte<br />

differenze in termini di procedura di acquisizione rispetto all'ambito<br />

proprietario), propagare i risultati in azienda<br />

● Sia per le adozioni che per le migrazioni, creare un<br />

“workbook” dinamico (Wiki/Blog)<br />

● Raccogliere in modo unificato le informazioni sulle scelte e sui<br />

responsabili, sui processi e sui risultati per consentire un passaggio<br />

informativo più efficace e robusto (anche in presenza di modifiche<br />

nell'organico)<br />

● Fornire agli utenti una base di informazioni realistica e comune<br />

● In caso l'operatività dell'utente venga modificata, fornire informazioni<br />

prima dell'attuazione dei cambiamenti<br />

● Non “il software OSS è meglio”, “il software X è peggio” ma<br />

presentare vantaggi e svantaggi in modo realistico<br />

● In particolare, la forma di sviluppo e release del software OSS cambia<br />

a seconda delle categorie in uno spettro continuo tra OSS<br />

commerciale e OSS collaborativo<br />

● “No compliance without education”<br />

Open Source Software: miti e realtà


●<br />

●<br />

●<br />

Richiedere ai project leader di identificare esplicitamente le<br />

dipendenze da prodotti OSS<br />

● Non solo per prevenire problemi di licensing, ma per consentire una<br />

evoluzione del servizio/prodotto combinato incluse le componenti<br />

OSS interne<br />

Mantenere un repository di oggetti/componenti già provati<br />

● Molti centri di competenza forniscono questo tipo di supporto, oppure<br />

può essere facilmente creato da più utenti “simili” usando le<br />

infrastrutture dell'OSOR<br />

Verificare l'esistenza di un percorso possibile di acquisizione<br />

● Sia per il software OSS con un “vendor” che per quello acquisito<br />

internamente<br />

● “The problem: as Open Source was introduced, the central Health<br />

Care service reduced the available budget – as the “IT” cathegory<br />

was refundable only for pre-approved companies and services, and<br />

refunds were performed for licensing cost and in a very limited way<br />

for customization services.” Beaumont Hospital migration<br />

experiment report<br />

Open Source Software: miti e realtà


●<br />

Nei progetti critici, considerare tutti gli aspetti di un progetto:<br />

● In particolare, se risponde (adesso, nel futuro) ai requisiti funzionali,<br />

come e' gestito, se ha una community attiva o meno...<br />

Open Source Software: miti e realtà


●<br />

Considerare gli aspetti a breve e lungo termine:<br />

● Il software va valutato nel tempo di vita atteso, negli aspetti di<br />

acquisizione, funzionale, finanziario<br />

Open Source Software: miti e realtà


●<br />

●<br />

●<br />

Identificare le reali necessità di supporto<br />

● Il 70% delle applicazioni reali NON richiede supporto commerciale,<br />

ma solo supporto interno paragonabile a quello comunque<br />

necessario per l'utilizzo di un prodotto proprietario<br />

Usare lo strumento più adatto, in modo pragmatico<br />

● La coesistenza tra OSS e proprietario consente di sfruttare il meglio<br />

dei due mondi<br />

Definire criteri espliciti per l'approvazione:<br />

● Ad es. Licenze, uso (interno/esterno/in prodotto), fonti, supporto<br />

● Se si partecipa ad un progetto OSS, stabilire la modalità di<br />

contribuzione (personale? a livello di dipartimento? di struttura?)<br />

● Creare una lista di progetti ridistribuiti all'esterno, per avere la<br />

garanzia di non violare licenze in modo involontario<br />

● Identificare almeno un responsabile per la compliance (o delegare<br />

tale attività a un fornitore esterno)<br />

Open Source Software: miti e realtà


Open Source Software: miti e realtà


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Database: se MySQL o PostgreSQL non sono sufficienti, Ingres e<br />

SAPdb rappresentano delle alternative funzionali a Oracle (self<br />

management, funzioni di partitioning attivo, SQL completo)<br />

SAPdb dispone di modalità “emulative” integrate per Oracle e DB2<br />

Data management: tra i prodotti di interesse vi sono Talend (ETL,<br />

data engine), MatchMaker (data cleaner)<br />

Business Intelligence: Pentaho e' il prodotto più noto, con molti altri<br />

meno conosciuti (SpagoBI di Engineering ad esempio)<br />

Groupware: tra i prodotti più interessanti Zimbra (ottima interfaccia<br />

web, scalabile, calendaring integrato compatibile con Outlook,<br />

integrazione con AD), Scalix, Zarafa<br />

Zimbra in particolare supporta la condivisione delle cartelle e dei<br />

calendari, il supporto detached (tramite Zimbra desktop), il backup a<br />

caldo, la gestione delle black e white list e una ottima infrastruttura<br />

per le regole<br />

A questi prodotti manca l'integrazione con Outlook e i sistemi mobili,<br />

ottenibile con strumenti esterni quali Funambol (originariamente<br />

utilizzato per creare sistemi simili al Blackberry Server)<br />

Per applicazioni particolari (sanità, difesa) ci sono le applicazioni adhoc<br />

come TrustedBird (Ministero della Difesa Francese, BT)<br />

Open Source Software: miti e realtà


Open Source Software: miti e realtà


Open Source Software: miti e realtà


Open Source Software: miti e realtà


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Gestione documentale: l'applicazione più nota e' Alfresco; molto<br />

completo, workflow integrato e vista del documentale tramite CIFS<br />

(come disco di rete) ne fanno la scelta più nota. Dispone anche di una<br />

vista simile a SharePoint, ma limitata nelle sue possibilità. Prodotto<br />

simile, ma più complesso e disegnato per applicazioni in cui la parte<br />

semantica e' preponderante e' Nuxeo (usato ad esempio dalle press<br />

agency o per la documentazione tecnica)<br />

Web conferencing: BigBlueButton<br />

Project management: OnePoint come soluzione web, altrimenti<br />

OpenProj (per windows, clone di MS Project)<br />

Collaboration: lo spazio collaborativo (o “enterprise 2.0”) e' uno dei<br />

più attivi in assoluto, con soluzioni che vanno dal sistema similsharepoint<br />

(MindTouch) al simil-Facebook (Cynapse)<br />

Workflow: Bonita consente sia di creare workflow complessi in modo<br />

grafico, ma permette la loro trasformazione in applicazioni web già<br />

pronte senza bisogno di codice aggiuntivo<br />

Open Source Software: miti e realtà


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Gestione del parco macchine/rete/servizi<br />

Vi sono un gran numero di applicazioni, disegnate per scenari diversi<br />

(dalla rete relativamente semplice alle infrastrutture da oltre 15000<br />

device connessi)<br />

Opsi: Automatic OS installation (unattended or image based);<br />

Automatic software deployment, Hardware and software inventories,<br />

Patch Management, Configuration Management (Administrative Tasks),<br />

License Management<br />

Open Source Software: miti e realtà


●<br />

Spacewalk: per la gestione di reti di macchine RHEL e compatibili<br />

(Centos, Oracle). Gestione patch, installazioni, device management<br />

Open Source Software: miti e realtà


●<br />

Hyperic e Zenoss: sistemi di gestione integrata, discovery, agentbased<br />

inspection, gestione eventi e guasti. Sono tipici prodotti opencore,<br />

quindi prima di installarli verificare che le funzioni che<br />

interessano siano disponibili nella versione open.<br />

Open Source Software: miti e realtà


●<br />

CMDBuild: Italianissimo (realizzato da una software house di <strong>Udine</strong> in<br />

collaborazione con il Comune di <strong>Udine</strong>) e' una piattaforma integrata<br />

per la gestione del parco IT in standard ITIL. Gestisce eventi, processi,<br />

attività, assets<br />

Open Source Software: miti e realtà


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Virtualizzazione: a parte i prodotti “free” quali VMWare, ci sono<br />

alcune offerte open particolarmente importanti in quanto a<br />

funzionalità:<br />

XenServer: basato su CentOS e Xen, aggiunge alle funzionalità “alla<br />

Vmware” alcune estensioni, quali Live motion, management distribuito<br />

e multiserver, template library per semplificare la creazione di<br />

macchine simili<br />

RHEL/Centos KVM: più semplice di Xen, molto efficiente se si deve<br />

virtualizzare Linux; dispone di memory ballooning, same page<br />

merging, canali di I/O con priorità.<br />

Ubuntu: consente di creare facilmente cloud con standard EC2,<br />

compatibili con Amazon. Utile se si vogliono sperimentare<br />

infrastrutture miste<br />

Per lo storage, una soluzione basata su piattaforme PC può essere<br />

NexentaSTOR, ottenuto dalla rielaborazione di OpenSolaris. Il<br />

filesystem nativo ZFS supporta snapshot continui, completo controllo<br />

degli errori (dal driver al disco), continuous replica, I/O channels,<br />

supporto nativo per iSCSI ottimizzato per macchine virtuali.<br />

Open Source Software: miti e realtà


● Identity management: OpenAM/OpenIDM estende il prodotto<br />

OpenSSO di Sun/Oracle, fornendo una piattaforma integrata per la<br />

gestione delle identità digitali e il single-sign-on (sia su web che nei<br />

client e server). Integra il supporto per l'identity lifecycle, le smart<br />

card, l'autenticazione federata e il provisioning. Funzioni simili in<br />

forma più semplice sono implementate da FreeIPA di RedHat, che<br />

integra il precedente certificate server con funzioni di directory e<br />

identity management.<br />

● Remote access: al di la' delle numerose infrastrutture per VPN<br />

(OpenVPN, OpenSWAN) SSLExplorer e' un server VPN clientless, con<br />

supporto per servizi TCP/UDP arbitrari, reverse proxy e autenticazione<br />

modulare (interna, LDAP, AD).<br />

Open Source Software: miti e realtà


Grazie per l'attenzione<br />

<strong>Carlo</strong> <strong>Daffara</strong><br />

cdaffara@conecta.it

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