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CESARE ROMITI lezioni di cinese - Confindustria Udine

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Mensile - n.7, anno IILUGLIO 2010Spe<strong>di</strong>zione in abbonamento postale D.L. 27/02/2004 n° 46, art. 1,comma 1, DCB UDINE - Filiale <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne FerroviaTariffa R.O.C. (iscritti al registro operatori comunicazione) ex Tabella Bwww.confindustria.ud.itFOCUSEXPOShanghai2010Botta &RispostaGiovanniSpangaroLezioni <strong>di</strong> <strong>cinese</strong><strong>CESARE</strong> <strong>ROMITI</strong>: come orientarsinel grande mercato <strong>di</strong> pechinoliuglio10 1


elena>PRESSsara>DIRETTORE AMMINISTRAZIONEFINANZA E CONTROLLOenrico>PRESIDENTEenrico>RESP. STRATEGIA AZIENDALE2 luglio10


OFFICEWE LOVE MONDAYSOccuparsi <strong>di</strong> marketing e comunicazione è un lavoro come altri:farlo bene significa soprattutto amarlo.Per questo, ci piace il lunedì. Ma anche il weekend.Così, in entrambi i casi, ci <strong>di</strong>vertiamo.E, senza stress, riusciamo a lavorare meglio.Perchè la passione è la prima regola. In ogni gioco.(EMPORIO ADV IS: MARKETING_ADVERTISING_WEB_EVENTS_PRESS OFFICE)Scopritelo su www.emporioadv.itinfo _ t +39 0432 546996PH. G. ANTONIALIliuglio10 3


F l a v i o P u n t i n ( g r u p p o g i o v a n i i n d u s t r i a l i )e A n d r e a Z a m p a r p r e s e n t a n o :P r o f e s s i o n a lmade in Italypraticamolto maneggevole e con un’ ampia piastra <strong>di</strong> cotturapulitagarantitatutta in acciaio inox, la piastra <strong>di</strong> cottura e la vaschetta <strong>di</strong> raccolta sughi si rimuovonoper una migliore puliziai bruciatori sono controllati da termocoppie che bloccano l’ erogazione del gas in casosicuraecologicail gas brucia in modo pulito, senza inquinare e senza emettere cattivi odoriveloce4 luglio10METALINOX s.r.l. · Via G. <strong>di</strong> Vittorio, 14 · 33050 Fiumicello (Ud) · ItalyC.F. e P.Iva 01016270306 · tel. +39 0431 970 140 · fax +39 0431 970 319info@anteaprofessional.itwww.anteaprofessional.it


E<strong>di</strong>torialeCin-cin, Cina!“E’ importante capire se in Cina anche l’industriafriulana, caratterizzata da una presenzacapillare <strong>di</strong> piccole e me<strong>di</strong>e imprese,possa trovare occasioni <strong>di</strong> sviluppo”.Così si era espresso, in un lontano lunedì14 novembre del 2005, l’allora presidente<strong>di</strong> <strong>Confindustria</strong> U<strong>di</strong>ne Giovanni Fantoni inoccasione della presentazione a palazzoTorriani del parco industriale italiano inCina all’interno dello “Suqian EconomicDevelopment Zone”.Un dubbio legittimo, stante la complessitàdel mercato <strong>cinese</strong>, che oggi, a cinqueanni <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza, possiamo definitivamentesciogliere in senso positivo sottolineandocome l’industria friulana, con i suoi prodottiad alto valore aggiunto <strong>di</strong> innovazione,sia riuscita con efficacia a penetrare commercialmentein questo sconfinato paeseasiatico.Barazzutti <strong>di</strong> Verzegnis, Bernar<strong>di</strong> Group<strong>di</strong> Ronchis, Calligaris <strong>di</strong> Manzano, CoatsThread Italy <strong>di</strong> Codroipo, Co.Me.Fri <strong>di</strong> Magnanoin Riviera, Danieli <strong>di</strong> Buttrio, Fantoni<strong>di</strong> Osoppo, Freud <strong>di</strong> Tavagnacco, I-Bed<strong>di</strong>ng<strong>di</strong> Pavia <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne, Imel <strong>di</strong> Codroipo, Interna<strong>di</strong> Feletto Umberto, Labiotest <strong>di</strong> Povoletto,Laboratori Turval Italia <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne, Lima Lto<strong>di</strong> Villanova <strong>di</strong> San Daniele, Linea Fabbrica<strong>di</strong> Manzano, Maddalena <strong>di</strong> Povoletto, Moroso<strong>di</strong> Tavagnacco, Pro-Mec <strong>di</strong> Coseano,Principe <strong>di</strong> San Daniele, Rizzani De Eccher<strong>di</strong> Pozzuolo del Friuli, Snaidero <strong>di</strong> Majano,Sms Meer <strong>di</strong> Tarcento, Thermokey <strong>di</strong> Teor,Tru<strong>di</strong> <strong>di</strong> Tarcento sono infatti soltanto alcuniesempi <strong>di</strong> aziende che, in questi anni,hanno avuto rapporti economici <strong>di</strong>retti conla Cina, a riprova che il “made in Friuli” nonha paura ad affrontare sfide che, sulla carta,paiono quasi impossibili.L’importante – lo rimarcheranno pure nelleprossime pagine il presidente <strong>di</strong> <strong>Confindustria</strong>U<strong>di</strong>ne, Adriano Luci ed il vice-presidenteMarco Bruseschi – è rifuggire dallalogica del “mor<strong>di</strong> e fuggi” puntando su unainternazionalizzazione mirata che richiedecostanza, presenza continua, capacità <strong>di</strong>ascolto, pazienza ed adeguamento alla cultura,alla lingua e alle tra<strong>di</strong>zioni locali.In questo numero <strong>di</strong> Realtà Industriale abbiamodeciso <strong>di</strong> fare il punto sulla Cina esul suo mercato – con le autorevoli e competentiriflessioni <strong>di</strong> un manager del calibro<strong>di</strong> Cesare Romiti, presidente della FondazioneItalia-Cina – in concomitanza con lapartenza a Shanghai dell’EXPO 2010.Non serve citare numeri o cifre per evidenziarecome l’EXPO <strong>di</strong> Shanghai, allapari <strong>di</strong> quello che erano state le Olimpia<strong>di</strong><strong>di</strong> Pechino del 2008, si sia presentatacome una vetrina planetaria della grandeur<strong>cinese</strong>. Noi però preferiamo focalizzarel’attenzione sul tema prescelto per la manifestazione,ben sintetizzato dallo slogan“Better city, better life”.Già, perchè a Shanghai le più gran<strong>di</strong> edevolute nazioni nel mondo stanno proponendosoluzioni e ricette per rendere migliori,e dunque più vivibili, le nostre città.L’investitura ufficiale della “green economy”<strong>di</strong>venta, dunque, un dato <strong>di</strong> fatto e sonoproprio i fatti ora a contare, più che le parole,pena altrimenti, come ha avvertito ilpresidente Luci, che siano gli altri a cogliernele opportunità.Le industrie italiane partono da una buonaren<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> posizione, non fosse altro per imeriti acquisiti in questi anni dal nostro designe dal nostro “saper fare”. Le code interminabili<strong>di</strong> visitatori e curiosi all’ingressodel Pa<strong>di</strong>glione Italia, all’EXPO, testimonianoil cre<strong>di</strong>to che può vantare il made in Italy.“Abbiamo ottime carte da giocare – hacommentato al riguardo il vice-presidenteMarco Bruseschi - ed il nostro pa<strong>di</strong>glioneall’EXPO ha <strong>di</strong>mostrato che siamo in grado<strong>di</strong> giocarle perfettamente. Tutto sta nelcontinuare a fare squadra perchè la sensazioneche ho ricavato è che solo agendocome sistema e ragionando in un’ottica <strong>di</strong>filiera sia possibile penetrare con successoin un mercato complesso, ma ricco <strong>di</strong> prospettivecome quello <strong>cinese</strong>”.La sfida dunque è lanciata e gli impren<strong>di</strong>torifriulani hanno dalla loro un carico <strong>di</strong>entusiasmo contaminante. Festeggiando laFesta della Repubblica all’EXPO Shanghai2010, a <strong>di</strong>ecimila chilometri <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanzada casa, il presidente Luci ha confessato“<strong>di</strong> essersi sentito come quegli emigrantifriulani che, all’inizio del secolo scorso,erano partiti armati <strong>di</strong> tanta buona volontàe speranza, per cercare in terre lontaneopportunità <strong>di</strong> lavoro e <strong>di</strong> crescita”.Un brin<strong>di</strong>si dunque alla salute dei nuovimercati da conquistare: cin-cin, Cina!Alfredo Longoliuglio10 5


Segni particolari:esclusivamenteUDINE - MILANO - PERUGIA - ZÜRICH - SAN MARINOi vostri.Stu<strong>di</strong>o, preparazione e deposito <strong>di</strong> domande <strong>di</strong> brevetto.Sorveglianza relativa ai brevetti pubblicati. Assistenza nellaprogettazione <strong>di</strong> nuovi <strong>di</strong>spositivi in presenza<strong>di</strong> titoli brevettuali conflittuali.Valutazione della proteggibilità <strong>di</strong> marchi, loghi, nomi,sigle o <strong>di</strong> altri segni grafici.Stu<strong>di</strong>o, preparazione e deposito <strong>di</strong> domande <strong>di</strong> modelliin Italia ed all’estero.Assistenza tecnica e tecnico legale in vertenze per contraffazione<strong>di</strong> brevetti, modelli e marchi.Corsi aziendali <strong>di</strong> formazione inerenti i temidella proprietà industriale.Intellectual Property OfficeGLP S.r.l.Via Manara 1320122 MilanoITALYTel 02 54120878Fax 02 54121214Videoconferenza 02 54121934E-mail glp.mi@glp.itGLP S.r.l.Tel 0432 506388Piazzale Cavedalis 6/2 Fax 0432 50773533100 U<strong>di</strong>neVideoconferenza 0432 287207ITALYE-mail glp@glp.itliuglio10 7


EconomiaIntervista<strong>CESARE</strong> <strong>ROMITI</strong>Lezioni <strong>di</strong> <strong>cinese</strong>Cesare Romiti, pur avendo festeggiato le ottantasette primavere, e dopo aver svolto ruoli<strong>di</strong> primissimo piano in numerose gran<strong>di</strong> aziende italiane come Alitalia, Italstat, Fiat e RcsMe<strong>di</strong>agroup che gli hanno fatto meritare il Cavalierato del Lavoro italiano e la Legiond’Honneur francese, è oggi l’infaticabile presidente della Fondazione Italia-Cina, carica chericopre dal 2004, dopo essere stato dal 2000 presidente dell’Istituto Italo-Cinese. Per questosuo impegno nel rafforzamento dei rapporti fra Roma e Pechino il 13 ottobre 2006 haricevuto la citta<strong>di</strong>nanza onoraria dalla Chinese People’s Association for Friendship with ForeignCountries. Nessuno meglio <strong>di</strong> lui, dunque, poteva illustrare a Realtà Industriale la situazioneattuale delle relazioni fra l’Italia e la Cina e <strong>di</strong> tutte le conseguenti implicazioni economiche.<strong>di</strong> Carlo-Tomaso ParmegianiCavalier Romiti, qual è lo “statodell’arte” dei rapporti fra Italia eCina?Tra Cina e mondo occidentale, in particolarecon l’Italia, si è da sempre intrattenutoun positivo rapporto confermato da incontri,scambi <strong>di</strong> delegazioni, progetti con<strong>di</strong>visi,missioni impren<strong>di</strong>toriali e culturali. Il2010 è stato caratterizzato da <strong>di</strong>verse missioniimpren<strong>di</strong>toriali che hanno contribuitoa rafforzare i rapporti commerciali tra i duePaesi, oltre che a favorire sempre maggiorioccasioni <strong>di</strong> scambio e <strong>di</strong> investimento trale nostre imprese e quelle cinesi. Cito adesempio la missione appena conclusa <strong>di</strong><strong>Confindustria</strong>, Ice e Abi assieme al Ministerodello Sviluppo Economico, che haconfermato l’interesse <strong>cinese</strong> per l’Italiaquale ingresso alternativo ai gran<strong>di</strong> portidel nord Europa.Ricordo che il 2010 è un anno particolarmenteimportante per i rapporti tra Italiae Cina: la Cina è tornata protagonista perl’organizzazione dell’Esposizione Universale<strong>di</strong> Shanghai, dopo il successo <strong>di</strong>mostratonella gestione dell’evento olimpico dueanni fa. Quest’anno, inoltre sono esattamente40 anni che esistono relazioni <strong>di</strong>plomatichetra Italia e Repubblica Popolaree il 2010 è stato <strong>di</strong>chiarato “Anno dellaCina in Italia”, chesarà inauguratoad ottobre, erenderà l’Italiaprotagonista <strong>di</strong>molteplici eventi<strong>di</strong> stampo culturale,economicoe strategico finoalla metà del2011.Quali sono gliobiettivi e leattività dellaFondazioneche lei presiede?La Fondazione Italia-Cina è nata nel 2003con l’obiettivo <strong>di</strong> rafforzare i rapporti tra idue Paesi. Dalla sua nascita ha contribuitoal miglioramento delle relazioni reciprocheapportando un significativo sostegno alleaziende italiane che intraprendono operazionicon il mercato <strong>cinese</strong>. Nell’ottobredel 2008 ho inaugurato, in un luogo storicoche risale a 600 anni fa costituito dalleantiche mura della Città Proibita, la sede aPechino della Fondazione insieme al Presidentedel Consiglio, Silvio Berlusconi. NelIl Presidente Cesare Romiti insiemeal Presidente della Repubblica GiorgioNapolitano alla presentazione delprogetto Uni – Italia, 2008febbraio 2009 la Fondazione ha firmato unaccordo <strong>di</strong> integrazione con la Camera <strong>di</strong>Commercio Italo-Cinese, accordo che haposto le basi per una nuova stagione neirapporti tra le due nazioni. In questo modola Fondazione ha raggiunto uno dei suoiprincipali obiettivi: la costituzione <strong>di</strong> unacabina <strong>di</strong> regia per in<strong>di</strong>rizzare e coor<strong>di</strong>narele attività strategiche e commerciali versoil mercato <strong>cinese</strong>. L’operazione ha allargatola base associativa della Fondazionea circa 400 membri, unendo le piccole eme<strong>di</strong>e imprese della Camera al nucleo <strong>di</strong>8 luglio10


EconomiaIntervistaInaugurazione della sede <strong>di</strong> Pechino della Fondazione, ottobre 2008, con il Presidentedel Consiglio Silvio Berlusconi e il Ministro dell’Informazione Cinese Wang Chengran<strong>di</strong> società, istituti <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to e autorevoliistituzioni pubbliche che sostengonoe caratterizzano la Fondazione stessa. Abreve inaugureremo, inoltre, il nuovo corsodella rivista “Mondo Cinese”, la prima eunica pubblicazione italiana che si caratterizzacome rivista sinologica italiana cheda oltre 35 anni si occupa <strong>di</strong> tematicherelative alla Cina e che nel nuovo corsovedrà riservata particolare attenzione i temirelativi all’economia, al management, al<strong>di</strong>ritto, alla politica, e all’attualità <strong>cinese</strong>. Dalprossimo numero, la rivista vedrà una nuovaveste grafica e una maggiore aperturaa contributi e collaborazioni internazionali.Il primo numero, che uscirà a breve, riporteràcontenuti riguardanti il tema dellasostenibilità.La Fondazione Italia Cina ritiene, poi, <strong>di</strong>dovere riservare particolare attenzione altema del turismo allo scopo <strong>di</strong> aumentareil flusso dei turisti cinesi in Italia e favorirequin<strong>di</strong> i rapporti tra i due Paesi. Per questoabbiamo ideato un progetto che stiamosviluppando. Nel 2008 è stato firmatoun protocollo d’intesa tra l’allora Dipartimentodel Turismo, oggi Ministero del Turismo,il Ministero dei Beni Culturali, l’Enite la Fondazione Italia Cina. L’obiettivo delprogetto è quello <strong>di</strong> accrescere il turismo<strong>cinese</strong> in Italia privilegiando i ricchi cinesie la nuova classe emergente. Per la riuscitadel progetto si rende in<strong>di</strong>spensabile ilcoinvolgimento, almeno nella prima fase,delle regioni italiane che costituiscono lemete privilegiate dei turisti cinesi: Veneto(Venezia), Lombar<strong>di</strong>a (Milano), Toscana(Firenze/Pisa), Lazio (Roma).La Fondazione, infine, organizza due eventiche mettono in luce le positive esperienze<strong>di</strong> imprese che hanno fatto affari in Cina, sitratta del Forum sulle “Storie <strong>di</strong> SuccessoItaliane in Cina” e dei “China Awards”.A tal proposito qual è la presenzaattuale delle nostre imprese in Cinae quali le opportunità per le aziendeitaliane, gran<strong>di</strong> e piccole, sul mercato<strong>cinese</strong>?La Cina è un Paese <strong>di</strong>fficile e la strutturaeconomica del nostro Paese - costituita dapiccole e me<strong>di</strong>e imprese manifatturiere -pone l’Italia in una posizione competitivacon il mercato <strong>cinese</strong>. Le imprese scontano,poi, problemi <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione, scala <strong>di</strong>produzione e ridotta conoscenza dei mercatiinternazionali. Come Fondazione ognigiorno scopriamo nuove realtà presenti inCina o che si approcciano a quel mercato:sono imprese che provengono dai settoripiù <strong>di</strong>versi e dalle <strong>di</strong>verse <strong>di</strong>mensioni, aconferma del fatto che la Cina offre opportunitàin tutti i campi.A oggi contiamo, infatti. che le impreseitaliane in Cina siano circa 2.000: questinumeri non tengono conto delle triangolazioni<strong>di</strong> capitale nelle operazioni estere.Per le aziende italiane la Cina rimane,come continuo a ripetere, una gran<strong>di</strong>ssimaopportunità, basta dare un’occhiataai numeri: è un Paese che non solo ha<strong>di</strong>mostrato <strong>di</strong> crescere nel 2009 più omeno in linea con la crescita me<strong>di</strong>a degliultimi trent’anni, ma ha anche evidenziatola sua funzione <strong>di</strong> motore imprescin<strong>di</strong>biledell’economia globale.Il messaggio che la Fondazione vuole lanciareè che tutti ce la possono fare in Cina.Il successo non <strong>di</strong>pende dalla <strong>di</strong>mensionedell’azienda o dal settore <strong>di</strong> appartenenza,ma dalla visione strategica, dalla programmazionee conoscenza del mercato, e dallerisorse umane e materiali impiegate. Lenostre imprese devono affidarsi a espertie conoscitori del mercato, sfruttando tuttigli strumenti per l’internazionalizzazioneche sono offerti da istituzioni pubblichee da soggetti privati. Siamo convinti cheuna formazione puntuale sia alla base <strong>di</strong>una buona riuscita nel mercato <strong>cinese</strong>. Perquesta ragione organizziamo corsi comeil “Business China” o workshop settorialiin<strong>di</strong>rizzati alle aziende e ai manager chevogliono aggiornare il loro personale.Perché l’Italia è in ritardo negliinvestimenti in Cina, rispetto, adesempio, alla Germania che sembraessere molto presente con le sueimprese su quel mercato?Siamo in ritardo perché, come ho avutomodo <strong>di</strong> sentire recentemente da alcuniMinistri, l’Italia si sta ancora domandandose la Cina sia un pericolo o un’opportunità.In quell’atteggiamento ci sono i motivi peri quali il Governo italiano non ha mai fattomolto per aiutare le nostre imprese sulmercato <strong>cinese</strong>. Facciamo più noi comeFondazione che non il governo. E’ ovvio,che se siamo ancora a questo punto, nonpossiamo lamentarci del fatto che gli altricorrano molto più <strong>di</strong> noi. Basti pensare alfatto che la Germania, ancora quando eraCancelliere Gerhard Schröeder, realizzavamissioni con tre aeroplani pieni <strong>di</strong> impren<strong>di</strong>tori,banchieri, ecc. che rimanevanoin Cina per una settimana. Così facendoha seminato tantissimo e oggi raccoglie ifrutti. Comunque, è venuto il momento <strong>di</strong>capire che la Cina, se poteva rappresentareun interrogativo alcuni anni or sono, oggiè la seconda economia mon<strong>di</strong>ale, destinataa <strong>di</strong>ventare fra non molto la prima e,quin<strong>di</strong>, bisogna vederne le opportunità.Quello che bisogna conquistare, infatti, è ilmercato interno <strong>cinese</strong> che è il più grandedel mondo.liuglio10 9


EconomiaIntervistaCome vede il ruolo presente e futurodella Cina nel mondo dal punto <strong>di</strong>vista economico, ma anche geopolitico?Oggi la Cina è la terza economia mon<strong>di</strong>alein termini assoluti e la seconda economiaa parità <strong>di</strong> potere d’acquisto. E’ anche ilterzo Paese per estensione e rappresentaun quinto della popolazione mon<strong>di</strong>ale.Proprio <strong>di</strong> questi giorni è la notizia che ilPaese asiatico ha registrato un aumentodell’export del 48,5% nel mese <strong>di</strong> maggio.L’export nei confronti della Unione Europeaè balzato del 50% e verso gli Usa del44%. Le importazioni sono cresciute del48,3%. Il surplus della bilancia commercialesi è così allargato a 19,53 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong>dollari.Come si deducedalle cifre, l’economia<strong>cinese</strong>anche in questoperiodo <strong>di</strong> crisirappresenta unirrinunciabilemotore per lacrescita economicamon<strong>di</strong>ale,fondamentale inun periodo in cuil’America nonriesce a fungereda traino.C’è da sottolineareche, conil rallentamentodell’economiaamericana, saràevidente quanto sia importante il trainoall’economia mon<strong>di</strong>ale che può garantirela Cina. Le due economie però sono fortementelegate: la Cina risparmia e gli Usaconsumano, la Cina esporta e gli Stati Unitiimportano. Quin<strong>di</strong>, anche la Cina soffrirà acausa del rallentamento del suo mercatoprincipale.L’apertura economica, accelerata dall’ingressonella World Trade Organization nel2001, ha garantito alla Cina da un latoun’incre<strong>di</strong>bile crescita negli ultimi 30 anni,dall’altro però è oggi la fonte principaledella sua debolezza: il crollo della domanda<strong>di</strong> beni cinesi nel resto del mondo,compresi gli Stati Uniti, ha creato un contraccolpoche la Cina ha avvertito in modoforte.Il maggior peso economico della Cina siè imposto anche a livello politico. E’ sortocosì l’interesse della comunità internazionaleper un pieno coinvolgimento dellaCina all’interno della “governance globale”come è <strong>di</strong>mostrato ad esempio dal riconoscimento<strong>di</strong> un ruolo da parte degli USA el’inclusione nelle riunioni del G8.Preve<strong>di</strong>amo che il Governo rimanga stabilee concentri la propria attenzione e leproprie attività con l’obiettivo <strong>di</strong> stimolaredegli investimenti e dei consumi interni,cercando <strong>di</strong> porre un freno al calo delleesportazioni. Si tratterà <strong>di</strong> trovare un equilibriopolitico interno e ci atten<strong>di</strong>amo chepotenti gruppi d’interesse collegati allegran<strong>di</strong> società statali cinesi continuerannoa sostenere i propri interessi particolari. Leriserve valutarie offrono una leva significativache il Governo potrà utilizzare per controllaresia <strong>di</strong>namiche politiche interne sia,nello specifico, la politica economica.Il Presidente Cesare Romiti con il Presidente <strong>di</strong> Brembo Alberto Bombassei alForum Storie <strong>di</strong> Successo Italiane in Cina 2008 organizzato dalla Fondazionepresso il Kilometro RossoQuali sono le prospettive più <strong>di</strong> lungoperiodo dell’economia <strong>cinese</strong>?Il grande piano <strong>di</strong> stimolo da 4 mila miliar<strong>di</strong><strong>di</strong> yuan renminbi (586 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong>dollari) che ha consentito <strong>di</strong> far ripartirel’economia già dal secondo trimestre del2009 evidenzia più <strong>di</strong> qualunque altroesempio la capacità <strong>di</strong> questo Paese <strong>di</strong>rispondere alla crisi in maniera rapida, efficacee vigorosa.Non vi è dubbio che la Cina dovrà affrontaregran<strong>di</strong> sfide nei prossimi anni, ma forseè per questo che i risultati sono ancora piùsorprendenti. Si tratta <strong>di</strong> un’economia chesta affrontando allo stesso tempo una transizioneda Paese in via <strong>di</strong> sviluppo a Paesesviluppato, da un’economia pianificata adun’economia <strong>di</strong> mercato, da prevalentementeagricola a industriale.Il rapi<strong>di</strong>ssimo sviluppo economico ha causatorilevanti danni ambientali, ma ancheuna maggiore coscienza sulla necessità <strong>di</strong>trovare un equilibrio tra le o<strong>di</strong>erne esigenze<strong>di</strong> crescita economica e la necessità <strong>di</strong>tutelare le future generazioni. Il Paese ènel pieno <strong>di</strong> una riforma del sistema sanitariofinalizzata a estendere i servizi sanitari<strong>di</strong> base a tutti i citta<strong>di</strong>ni in maniera paritariae ad assicurare cure e farmaci a costi sostenibili.Il rapido invecchiamento della popolazione,risultato della politica del figliounico, determinerà rilevanti conseguenzesociali ed economiche, in particolare la<strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> creare un sistema pensionisticoaccessibile.La Cina dovrà inoltre generare una crescitaeconomica tale da garantire l’occupazionee sod<strong>di</strong>sfare le aspettative <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni chein numeri crescenti frequentano le istituzioni<strong>di</strong> stu<strong>di</strong> superiori.Inoltre, dovrà fare inmodo che la ricchezzacreata sia equamente<strong>di</strong>stribuita. Infine dovràcreare le con<strong>di</strong>zioni peruna maggiore partecipazionedella popolazionealla vita politica esociale del Paese qualepotenziale valvola <strong>di</strong>sfogo per il <strong>di</strong>ssensoche potrà eventualmentesorgere in momenti<strong>di</strong> crisi.In questo senso ache punto è l’evoluzionedella questionedei <strong>di</strong>ritti umani(e sindacali) in Cinae come valuta gli aspetti “etici” connessial “fare business” con la Cina?La Cina non ha timori, si chiama ancoraRepubblica Popolare e ha al governo unpartito unico <strong>di</strong>chiaratamente comunista.Si sta, però, facendo portatrice <strong>di</strong> una viaalternativa al modello occidentale. Invece<strong>di</strong> fare ciò che fece l’Unione Sovietica asuo tempo aprendosi improvvisamenteall’occidente e creando i problemi che tutticonoscono, la Cina vuole governare lo sviluppo.Tutto ciò con un governo centralistache tende a liberalizzare gradualmente leattività economiche, le imprese, le libertàstesse. Sta, insomma, evolvendo versouno stato <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto, ma non verso la liberaldemocrazia.Lo Stato concede dall’altosempre maggiori <strong>di</strong>ritti e cresce la tuteladegli stessi, penso ad esempio alla nuovalegge sul contratto <strong>di</strong> lavoro che garantisceuna protezione dei <strong>di</strong>ritti del lavoratore alivello dei più elevati standard occidentali. I10 luglio10


EconomiaFocus – EXPO Shanghai 2010Adriano LuciPer il Friuli ci sono spazi e opportunitàPresidente Luci, quali sono le sueimpressioni pochi giorni dopo essererientrato dal viaggio in Cina per visitarel’expo <strong>di</strong> Shanghai?Il recente viaggio in Cina ci ha dato <strong>di</strong>mostrazione<strong>di</strong> come quel Paese stia continuandoa crescere, investire e consumare. Adavere un <strong>di</strong>namismo che da noi non si respiraormai da troppo tempo e che ci ricordal’Italia degli anni sessanta quando la domandaera superiore all’offerta. C’è, inoltre, inCina un forte decisionismo che fa sìche si realizzi rapidamente tutto ciòche si ritiene necessario realizzare.Quali, dunque, le prospettiveper le nostre aziende in Cina?Penso che si tratti <strong>di</strong> un Paese danon trascurare non solo per le nostregran<strong>di</strong> o me<strong>di</strong>e imprese, ma ancheper le piccole, purché organizzate.Più che mai, quin<strong>di</strong>, <strong>di</strong>venta in<strong>di</strong>spensabiletrovare un modo perfare squadra e presentarci sul quelmercato non per delocalizzare, bensìper acquistare nuove possibili quote<strong>di</strong> mercato.Quin<strong>di</strong> la Cina, oggi, <strong>di</strong>venta più importantecome mercato <strong>di</strong> sbocco chenon, come forse è stato inizialmente,come luogo per produrre a basso costo?Sono sempre convinto che il futuro per leaziende italiane sia quello <strong>di</strong> saper daresempre maggior valore aggiunto ai propriprodotti per renderli <strong>di</strong>fficilmente replicabilie attaccabili dalla concorrenza. Quin<strong>di</strong>, se sipunta ad andare a produrre in Cina solo per<strong>di</strong>minuire i costi si percorre una strada errata.Credo, oltretutto, che chi è interessatosolo a produrre a basso costo, oggi arrivi inCina fuori tempo massimo. Anche in quelPaese, infatti, si cominciano a vedere i primiscioperi <strong>di</strong> lavoratori che chiedono migliorisalari (cosa impensabile fino a qualche annofa) e, <strong>di</strong> conseguenza, si comincia ad assistereai primi rilevanti aumenti <strong>di</strong> costo dellamano d’opera. Bisogna, quin<strong>di</strong>, andare inCina per produrre e vendere in Cina.Le <strong>di</strong>fficoltà che esistevano in passatoper inse<strong>di</strong>arsi in Cina, al <strong>di</strong> là dellabarriera linguistica, sono sorpassate?In realtà penso che quei limiti ci sianoancora tutti, ma il Paese è talmente “incorsa” che comunque offre opportunitàche vanno colte. Certo c’è il limite dellalingua e c’è quello della cultura molto <strong>di</strong>versa,ma quest’ultimo può, da certi punti<strong>di</strong> vista, <strong>di</strong>ventare un’opportunità <strong>di</strong> crescitae, quin<strong>di</strong>, un punto <strong>di</strong> forza. Rimane, poi,il problema <strong>di</strong> una scarsa abitu<strong>di</strong>ne allaricerca della qualità del prodotto, ma anchesotto questo aspetto la situazione sta moltocambiando e i cinesi si stanno attrezzando.Non a caso stanno acquisendo in Europa enegli Usa aziende che hanno forte capacitàAdriano Luci, con Beniamino Quintieri, commissariogenerale del Governo per l’Expo 2010 e RiccardoSnidar, ad <strong>di</strong> Labiotest<strong>di</strong> innovazione e, quin<strong>di</strong>, che <strong>di</strong>spongono<strong>di</strong> molti “cervelli”. Un esempio illuminanteè quello della Volvo che è un marchio particolarmenteforte dal punto <strong>di</strong> vista dellequote <strong>di</strong> mercato, ma che ha un centro <strong>di</strong>ricerca molto all’avanguar<strong>di</strong>a e che, quin<strong>di</strong>,permetterà ai cinesi <strong>di</strong> fare un salto in avantisulla strada delle produzioni (in questo casoautomobilistiche) <strong>di</strong> qualità.Sembra che ci siano altre nazioni,come la Germania, che rispettoall’Italia sono già molto più presentiin Cina. E’ veramente un nostro limitequello <strong>di</strong> arrivare sempre più tar<strong>di</strong>degli altri?Temo che faccia parte del nostro dna il nonriuscire a creare le con<strong>di</strong>zioni necessarie asapersi presentare in gruppo, in modo compatto.Credo che, da questo punto <strong>di</strong> vista,le cose stiano comunque cambiando. Peròin Germania gli investimenti delle aziendeverso l’estero sono aiutate anche da unapolitica e da una strategia <strong>di</strong> sviluppo, moltoattenta al sistema produttivo nazionale e daquesto punto <strong>di</strong> vista noi abbiamo ancora<strong>di</strong>versi passi in avanti da compiere.Che sensazioni le ha lasciato la visitaall’Expo <strong>di</strong> Shanghai?L’expo è sicuramente una grande vetrinache consente innanzitutto ai cinesi <strong>di</strong> “visitare”oltre 200 Paesi senza muoversi da casaloro. Penso che il pa<strong>di</strong>glione italiano sia unodei più belli perché ha saputo unire la “filosofia”della presentazione del Paese e dellesue bellezze, alla “concretezza” della presentazione<strong>di</strong> molti prodotti <strong>di</strong> grande qualità edai contenuti assai innovativi. Prova ne siail fatto che è uno dei pa<strong>di</strong>glioni più visitati eper accedere al quale si fanno lunghissimecode.Lei ha anche partecipato conuna delle sue aziende allarealizzazione del pa<strong>di</strong>glione.Una simile partecipazione hapiù un valore economico o èpiù importante per il ritorno <strong>di</strong>immagine?Noi ci siamo occupati dell’impiantisticaper la neutralizzazione dei cattiviodori e del cosiddetto killeraggiobatterico. Sicuramente una similepartecipazione ha un forte valoreaggiunto perché permette <strong>di</strong> esserepresenti in una grande vetrina internazionalee soprattutto in Paese che è unpunto <strong>di</strong> riferimento importante per l’economiamon<strong>di</strong>ale.Da singolo impren<strong>di</strong>tore, è sod<strong>di</strong>sfatto<strong>di</strong> questa presenza?Per adesso sono sod<strong>di</strong>sfatto, credo che pernoi sia stata una bella opportunità e speroche tutto proceda in modo positivo come èiniziato.Durante il viaggio ha partecipato ancheall’inaugurazione <strong>di</strong> uno stabilimentoin Cina della friulana Pro-Mec.Che significato ha avuto per lei?Da un lato è stata una <strong>di</strong>mostrazione delcrescente <strong>di</strong>namismo delle imprese friulane,dall’altro mi è parso <strong>di</strong> percepire una certasod<strong>di</strong>sfazione del titolare Luigino Pozzo perla presenza <strong>di</strong> <strong>Confindustria</strong>, non solo U<strong>di</strong>ne,ma anche nazionale, a quella inaugurazione.Proprio per questo mi sono complimentatocon il <strong>di</strong>rettore generale <strong>di</strong> <strong>Confindustria</strong>Giampaolo Galli per essersi “sporcato lemani” essendo presente in una pmi e <strong>di</strong>cendogliche ciò mi ha fatto piacere per l’industriaitaliana in generale e per quella friulanain particolare.C.T.P.12 luglio10


MARCOBRUSESCHIInse<strong>di</strong>amentiitaliani in Cina:un ritardo darecuperareMarco Bruseschi (foto Alessio Buldrin)Marco Bruseschi, vicepresidente <strong>di</strong> <strong>Confindustria</strong>U<strong>di</strong>ne, si occupa <strong>di</strong> internazionalizzazionesia per <strong>Confindustria</strong> U<strong>di</strong>ne, dacui ha avuto una specifica delega, sia perla Camera <strong>di</strong> Commercio e ha preso partealla missione in Cina insieme al presidenteAdriano Luci.Vicepresidente Bruseschi, la recentemissione ha coinciso per lei con ilprimo approccio con il colosso <strong>cinese</strong>.Che impressione ne ha tratto?L’impatto è stato indubbiamente interessante.La Cina dà, infatti, l’idea <strong>di</strong> un Paesein crescita esponenziale, ma con ancoranotevoli contrasti. C’è una forte spinta allamodernizzazione con la costruzione <strong>di</strong> cittàenormi, e per molti aspetti anche belle (ve<strong>di</strong>Shanghai e Pechino che abbiamo visitato),che cercano <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare il desiderio <strong>di</strong>molti cinesi <strong>di</strong> lasciare la campagna, dovespesso vivono in con<strong>di</strong>zioni precarie. Si vedeperò che spesso l’inurbamento porta allacostruzione <strong>di</strong> interi quartieri fatti da decine<strong>di</strong> grattacieli tutti uguali e anonimi e ci sichiede se, da certi punti <strong>di</strong> vista, non siameglio la vita in campagna in abitazioni perònormali.Vedendola da vicino con l’otticadell’impren<strong>di</strong>tore italiano, la grandecrescita <strong>cinese</strong> spaventa o appare piùcome un’opportunità?Certamente fa impressione, ma credo <strong>di</strong>amaggiormente il senso dell’opportunità chequel mercato può costituire per le nostreaziende. Un esempio lo abbiamo avuto conl’inaugurazione del nuovo stabilimento dellaPro-Mec <strong>di</strong> Coseano, la PMP, che era giàpresente in Cina da <strong>di</strong>versi anni come prodottoesportato, ma che, essendo cresciuta,grazie ad un processo <strong>di</strong> internazionalizzazionein mezzi ed uomini e forti <strong>di</strong> brevettimon<strong>di</strong>ali, ha ritenuto opportuno realizzareuna nuova fabbrica rivolta ai prodotti finoad ora esportati e che ora stanno avendoun decollo verticale nelle ven<strong>di</strong>te in Cina.Penso che sia stata la scelta giusta in grado<strong>di</strong> dare all’azienda la possibilità <strong>di</strong> crescereancora perché può controllare <strong>di</strong>rettamenteil mercato <strong>cinese</strong>, anche se dovrà affrontarei rischi tipici <strong>di</strong> quel Paese che sono riassumibilinella possibilità <strong>di</strong> vedersi “copiare” ilprodotto dalle imprese locali. Un esempio,quin<strong>di</strong>, che come tanti altri <strong>di</strong> aziende friulanepresenti in Cina, può essere seguito, purnon nascondendo le <strong>di</strong>fficoltà organizzativee le <strong>di</strong>fferenze culturali esistenti.Come valuta l’Expo <strong>di</strong> Shangai?E’ un’importante occasione per il paese Italia<strong>di</strong> presentarci uniti facendo conoscere almondo, ma soprattutto ai cinesi, il megliodel nostro Paese fatto <strong>di</strong> una qualità dellavita notevole, <strong>di</strong> prodotti ad alto valore aggiunto,estetici e <strong>di</strong> design, <strong>di</strong> produzioni <strong>di</strong>lusso e molto avanzate tecnologicamente.Nel pa<strong>di</strong>glione Italia abbiamo propostol’immagine <strong>di</strong> un Paese costituito prevalentementeda piccole città, dove l’umanità ela felicità possono essere con<strong>di</strong>vise; unoscenario che contrasta nettamente con lemostruose concentrazioni urbane da decine<strong>di</strong> milioni <strong>di</strong> persone alle quali sono e dovrannoabituarsi i cinesi. Più in generale, mipare <strong>di</strong> aver capito che, nonostante i milioni<strong>di</strong> visitatori e l’ottimo risultato del pa<strong>di</strong>glioneItalia in termini <strong>di</strong> visitatori, l’Expo nel suocomplesso stia avendo meno successo <strong>di</strong>quanto si aspettassero i <strong>di</strong>rigenti cinesi figlioun po’ della crisi attuale e forse aggiungo <strong>di</strong>un modello <strong>di</strong> esposizione da attualizzareper poter catturare i giovani d’oggi.Da singolo impren<strong>di</strong>tore questoprimo viaggio in Cina l’ha fatta me<strong>di</strong>taresull’ipotesi <strong>di</strong> un possibile allargamentodella sua attività in quelPaese?Sicuramente la situazione <strong>cinese</strong> è moltostimolante e ti porta a immaginare chepossa valere la pena sfruttare quell’enorme<strong>di</strong>namismo e potenzialità <strong>di</strong> crescita.Ci sono, infatti, zone industriali enormi(gran<strong>di</strong> una ventina <strong>di</strong> volte la nostra Aussa-Corno) molto ben pianificate e strutturatecon parchi scientifici al proprio interno chestimolano la crescita delle aziende e nellequali ci si può inse<strong>di</strong>are con grande velocità.EconomiaEXPO Shanghai 2010Sta, inoltre, crescendo la cultura del lavoroe la qualità della formazione dei managerlocali che è necessario trovare se si vuolecondurre efficacemente un’impresa in Cina.Fondamentale è fare il passo se si hannogli uomini al proprio fianco. L’azienda deveavere un minimo <strong>di</strong> struttura, altrimenti sirischia <strong>di</strong> delocalizzare più per moda cheper presa <strong>di</strong> coscienza dei propri mezzi. Dinegativo c’è, tuttavia, il fatto che si cominciaad avvertire una certa tensione sociale e lapresenza comunque dell’apparato del partitoche ora fa da motore e stimolo potrebbe infuturo essere una presenza ingombrante.Va, comunque, detto che il nostro Paese,rispetto ad esempio al sistema tedesco, èmolto in<strong>di</strong>etro nel proporsi su quel mercato.Basti <strong>di</strong>re che la Pro-Mec è inse<strong>di</strong>ata, unicaazienda italiana, in una zona industriale doveci sono 150 imprese tedesche.Il motivo <strong>di</strong> questo ritardo va ricercatonella consueta lentezza del nostroapparato statale e nell’incapacità <strong>di</strong>“fare squadra”?In parte sì, ma <strong>di</strong>pende anche dal fatto cheil nostro tessuto industriale è fatto, a <strong>di</strong>fferenza<strong>di</strong> quello tedesco, <strong>di</strong> aziende me<strong>di</strong>opiccole,il che rende molto più <strong>di</strong>fficile l’internazionalizzazione.Inoltre il nostro sistemabancario solo da poco tempo ha due gran<strong>di</strong>banche che possono essere efficacementepresenti a supporto delle aziende su mercaticosì lontani. Unicre<strong>di</strong>t, ad esempio, soloadesso sta per aprire la terza filiale <strong>cinese</strong>,fatto che le permetterà <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare cosìbanca <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto <strong>cinese</strong> potendo quin<strong>di</strong>svolgere la vera attività bancaria e non soloquella <strong>di</strong> ufficio <strong>di</strong> rappresentanza.Come si può recuperare questo ritardo?Credo che si debba ragionare per filiere,cercando <strong>di</strong> presentarsi insieme e <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduarequei settori, come ad esempio quelloambientale, dove c’è ancora molto spazio<strong>di</strong> crescita. Adesso, comunque, la stradaper aprire un’azienda in Cina è molto piùagevolata che in passato e gli impren<strong>di</strong>toriitaliani possono contare molto più <strong>di</strong> primasu strutture d’appoggio come banche estu<strong>di</strong> professionali che possono aiutarli adavviare l’attività superando i <strong>di</strong>versi passaggiburocratici e segnalando per tempo le criticitàdell’oggi della Cina.Da questo punto <strong>di</strong> vista <strong>Confindustria</strong> stacercando <strong>di</strong> organizzare alcune missioni <strong>di</strong>filiera nei prossimi mesi dopo questa <strong>di</strong> sistema.Anche come Camera <strong>di</strong> Commercioa ottobre parteciperemo a una missione <strong>di</strong>Unioncamere nazionale in Cina per la filieraambiente, a fine anno a una per l’alimentaree il sistema casa, e a <strong>di</strong>cembre ad HongKong per la fiera del vino.C.T.P.liuglio10 13


EconomiaFocus- Expo Shanghai 2010L’ingegno friulanosi fa valere a ShanghaiAd oltre un mese dall’apertura dell’EsposizioneUniversale <strong>di</strong> Shanghai, il Pa<strong>di</strong>glioneItalia si è confermato una delle maggioriattrazioni dell’intera esposizione, registrandoun milione <strong>di</strong> presenze, su un totale<strong>di</strong> quasi sei milioni. Concepito come unomaggio alla bellezza della realtà italianadelle città, il pa<strong>di</strong>glione propone il megliodelle realtà produttive del Belpaese. All’Expo<strong>di</strong> Shanghai sono presenti, a vario titolo,anche numerose aziende friulane chesi stanno facendo valere grazie alle qualitàd’innovazione dei loro prodotti.Un primo esempio è dato dalla Labiotestsrl del Gruppo Luci che è fra i fornitoriufficiali del Pa<strong>di</strong>glione Italia dove si è presacura dell’aria del Pa<strong>di</strong>glione Italia, grazie adAir’Suite, l’innovativo brevetto che purifical’aria da odori e batteri. A rappresentareLabiotest mercoledì 2 giugno scorso,quando all’interno del Pa<strong>di</strong>glione è statacelebrata la Festa della Repubblica, c’era ilpresidente, Adriano Luci, insieme all’amministratoredelegato Riccardo Snidar. “In tuttigli interventi ascoltati – ha detto nell’occasioneLuci -, il richiamo all’eccellenza italianaè stato senz’altro uno dei motivi peri quali ci sentiamo più onorati <strong>di</strong> esserequi. Questa esperienza all’Expo non è soloun’occasione <strong>di</strong> crescita: è una confermaprestigiosa <strong>di</strong> come la nostra costanza perl’innovazione e la ricerca sia l’orientamentomigliore, più ricco <strong>di</strong> sviluppi”.Pirotecnica inaugurazione a Taicang della PMPDrive SystemsAltra azienda friulana che si sta facendonotare a Shangai è stata la Dapi srl <strong>di</strong>Fae<strong>di</strong>s, che si occupa <strong>di</strong> lavorazioni meccanichein conto terzi e che ha presentatoFIDO (acronimo dell’inglese <strong>di</strong> For IdealDog Owner): un semplice bastone dapasseggio al cui interno è incorporato unsistema aspirante e sigillante, uno strumentoideale <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a ambientaleper la pulizia delle città dagli escrementidei cani. Inventato dall’ingegner DarioVanin, amministratore unico dell’azienda, ilbastone è stato inserito tra le 265 innovazioniitaliane prescelte dalla commissioneistituita dal Ministro Renato Brunetta perrappresentare all’Expo le eccellenze tecnologicheche mettono in evidenza l’ingegnoe l’inventiva italiana. “Fido – ha spiegatoVanin - è un sistema semplice perraccogliere gli escrementi del proprio canein una forma rapida, pulita e non faticosaper chi conduce a passeggio l’animale. Ilmeccanismo è facile: una volta avvicinataall’escremento la punta del bastone, essoaspira e immagazzina al suo interno, in unapposito sacchetto, il residuo organico chepuò, poi, essere depositato, senza sporcarsi,negli appositi raccoglitori pubblici onelle pattumiere <strong>di</strong> casa”.Uguale sorte, ossia l’inserimento tra le 265invenzioni italiane, ha avuto anche GaiaGroup, azienda partecipata dalla Pert srl<strong>di</strong> Feletto Umberto (progettazioni e rilievitecnici) con il brevetto Anycode®, unsistema integrato per la rilevazione laserscanner 3D, co<strong>di</strong>fica, catalogazione e gestioneinformatica <strong>di</strong> strutture complesse,utilizzabile in molti ambiti fra i quali l’industriapetrolifera, l’architettura, l’archeologia,i beni ambientali e museali e altri ancora.“Anycode® è il risultato <strong>di</strong> un processo <strong>di</strong>aggregazione – ha spiegato il vicepresidentedell’azienda, Matteo Tomba che èanche responsabile tecnico-commerciale<strong>di</strong> Pert – che ha visto Pert contribuire allacostituzione <strong>di</strong> Anycode Italia S.r.l., la societàche gestisce il brevetto Anycode natodalla partnership tra Irideitalia e le societàGaia Group e InitZero. “Il brevetto - ha aggiuntoTomba - consente una catalogazionepuntuale e univoca delle componenti<strong>di</strong> qualsiasi sistema complesso. Nell’industria,ad esempio, la sua applicazionefacilita le operazioni <strong>di</strong> manutenzione degliimpianti, del loro smontaggio, rimontaggioe del revamping”.L’inaugurazione <strong>di</strong> un nuovo stabilimento,è stato, invece, il modo scelto dal gruppoPro-Mec spa <strong>di</strong> Coseano per festeggiarel’importante presenza italiana e friulanaall’Expo <strong>cinese</strong>. Proprio nei giorni della kermesse,infatti, alla presidenza del <strong>di</strong>rettoregenerale <strong>di</strong> <strong>Confindustria</strong>, Giampaolo Galli,del presidente <strong>di</strong> <strong>Confindustria</strong> U<strong>di</strong>ne,Adriano Luci e del vice-presidente MarcoBruseschi, l’impresa guidata da LuiginoPozzo ha tagliato il nastro della nuova fabbricarealizzata a Taicang (una città <strong>di</strong> oltre450 mila abitanti a circa 60 chilometrida Shanghai) dalla controllata PMP DriveSystems. Frutto <strong>di</strong> un investimento <strong>di</strong> 12milioni <strong>di</strong> euro, la fabbrica, che darà lavoroa 250 <strong>di</strong>pendenti nell’arco <strong>di</strong> un biennio,avrà come core business la produzione <strong>di</strong>scatole <strong>di</strong> trasmissione per macchine perla miscelazione <strong>di</strong> cemento. L’obiettivodella casa madre, leader nella progettazionee produzione <strong>di</strong> trasmissioni ad altaingegneria, è <strong>di</strong> aumentare sensibilmentein pochi anni il proprio fatturato in Cina:dai 10milioni <strong>di</strong> euro dello scorso anno ai40 previsti per quest’anno e ai 60-80 nel2011 (120 milioni <strong>di</strong> euro nel 2012).C.T.P.14 luglio10


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EconomiaFocus: Expo Shanghai 2010Una tesi <strong>di</strong> laurea sulleaziende friulane in CinaNove capitoli, 477 pagine, 20 aziendeanalizzate nel dettaglio con interviste <strong>di</strong>taglio giornalistico a proprietari e area managere altre 6 in maniera meno approfon<strong>di</strong>ta,quasi un anno <strong>di</strong> lavoro.Sono i numeri della monumentale e assaiinteressante tesi <strong>di</strong> laurea dal titolo “Lapresenza italiana in Cina: Opportunità,problemi da affrontare, mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> operare.L’esperienza delle imprese friulane” che ilventinovenne u<strong>di</strong>nese Silvio Toso ha <strong>di</strong>scussoil 22 marzo nell’ambito <strong>di</strong> un progettodella facoltà <strong>di</strong> Economia aziendaledell’Università <strong>di</strong> Trieste. Il neo-dottore inEconomia internazionale dei mercati esterie valutari, in<strong>di</strong>rizzo finanziario, supportatodalla correlatrice Donata Vianelli, docente<strong>di</strong> Marketing internazionale e insegnanteal MIB <strong>di</strong> Trieste, ha compiuto un lavoroencomiabile che si pone come punto <strong>di</strong>riferimento sullo “stato dell’arte” dei rapportifra le imprese friulane e il colossoasiatico. Toso, infatti, ha preso le aziendedella provincia <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne che sono presentiin Cina: Barazzutti (Componentistica perl’automotive), Calligaris (Arredamenti),Coats Thread Italy S.r.l (Chiusure lampo),Comefri (Impianti <strong>di</strong> aerazione), Danieli(Siderurgia), Fantoni (Mobili per uffici),Freud (Utensili), I-Bed<strong>di</strong>ng (Letti e materassi),Interna (Arredamenti <strong>di</strong> lusso per ilcontract), Lima (Sistemi me<strong>di</strong>cali), LineaFabbrica (Se<strong>di</strong>e), Maddalena (Misuratori),Moroso (Mobili), Pro-Mec (Projectengineering), Rizzani de Eccher (Costruzioni),Sms Meer (Siderurgia), Snaidero(Cucine), Thermokey (Con<strong>di</strong>zionamento),Tru<strong>di</strong> (Giocattoli), Varo (Arredamenti,articoli da regalo e per la casa), Labiotest(Trattamento dell’aria), Bernar<strong>di</strong> (Abbigliamento).C’è, inoltre, uno sguardo alle piùimportanti realtà delle altre province dellaRegione: Zanussi (Elettrodomestici), MetalService(Laboratorio prova), Illy (Caffè),e Generali (Assicurazioni).Ne emerge un quadro fatto <strong>di</strong> esperienzeassai <strong>di</strong>versificate sia per tipologia, sia per“stato <strong>di</strong> avanzamento”, ma prevalentementepositive. Nel complesso si evidenziache le aziende friulane hanno scelto<strong>di</strong>verse modalità per entrare in Cina: si vadalla joint venture o con un business privato(Freud) all’ufficio <strong>di</strong> rappresentanzanella forma <strong>di</strong> tra<strong>di</strong>ng company finalizzatoa procacciarsi affari (Interna, Labiotest,Rizzani de Eccher) fino alla delocalizzazionevera e propria senza una presenza<strong>di</strong>retta dell’azienda nel Paese.Le aziende <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione me<strong>di</strong>o piccolahanno preferito creare sinergie con partnercinesi attraverso joint venture tese areperire materiali (Linea Fabbrica e Maddalena);realizzare semilavorati o prodottifiniti da riesportare in Italia (Barazzutti,Varo e Tru<strong>di</strong>). In entrambi i casi l’idea èquella <strong>di</strong> mantenere in Italia la “testa”(ideazione, progettazione, prototipazione,controlli <strong>di</strong> qualità) e <strong>di</strong> produrre in Cinaper abbattere i costi in modo da rimanerecompetitivi.Parzialmente <strong>di</strong>versa si è <strong>di</strong>mostrata lastrategia delle aziende <strong>di</strong> maggiori <strong>di</strong>mensioni(Coats-Thread, Danieli, Sms Meer)o comunque più convinte della presenzain Cina (Thermokey e Pro-Mec) che conforti investimenti hanno scelto <strong>di</strong> produrre<strong>di</strong>rettamente in Cina per la clientela eadottano strategie relativamente aggressiveper potersi guadagnare quanto primala fetta più grande possibile <strong>di</strong> quell’immensomercato. Diverso, infine il caso <strong>di</strong>Freud, definito da Toso “il caso più interessante”fra quelli analizzati, che continua aprodurre tutto in Italia per non snaturarel’identità del suo prodotto, ma allo stessotempo ha sviluppato in anni <strong>di</strong> presenza<strong>di</strong>retta in Cina un business privato, con unufficio operativo strategico e magazzini <strong>di</strong>proprietà, oltre a una rete commercialee <strong>di</strong>stributiva notevole. Ciò ha consentitoall’azienda friulana <strong>di</strong> ottenere la leadershipdel mercato <strong>cinese</strong>.Quanto alla zona geografica, la gran partedelle aziende friulane ha scelto <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>arsinelle principali città come Shanghai,Beijing (Pechino), Guangzhou o a HongKong e Taiwan, ma ci sono anche numeroseaziende che sono presenti in piùluoghi della Cina.Dall’analisi dei casi aziendali esaminati,Silvio Toso ha tratto alcune conclusionidecisamente interessanti e che possonocostituire un utile guida per chi stesseme<strong>di</strong>tando <strong>di</strong> investire in Cina.Innanzitutto secondo Toso “la Cina puòessere in questo momento vista come unSilvio Tosomercato da sfruttare non solo in termini<strong>di</strong> export, ma spesso per riorganizzare lestrategie delle nostre aziende” e renderlepiù competitive. Sintetizzando, poi, leesperienze degli intervistati, il neo-dottoretraccia una sorta <strong>di</strong> vademecum per lePmi che vogliano andare in Cina: Il primoapproccio è informarsi sulle fiere <strong>di</strong> settore,investire risorse in viaggi commerciali,creandosi contatti e vagliando i miglioripartner. Creando un rapporto <strong>di</strong> fiducia elealtà reciproca (la famosa guanxi <strong>cinese</strong>),in un secondo momento si può decidere<strong>di</strong> aprire assieme al partner <strong>cinese</strong>,o con un’altra azienda occidentale, unajoint venture. “Un appoggio importante afavore dell’internazionalizzazione – spiegaToso – spetta inoltre all’Ice e a Simest.Gli impren<strong>di</strong>tori, poi, non devono esseretimorosi ad internazionalizzarsi, ma anzidevono essere consci che lo Stato metteloro a <strong>di</strong>sposizione servizi e fon<strong>di</strong> previstiper legge, per operare nel mondo e rafforzarela loro presenza in un determinatoterritorio”. Ci sono, infatti, ancora numerosepossibilità per il comparto delle meccanica,della ricerca, della depurazione,dell’arredo e delle alte tecnologie, nonchénotevoli chance per il comparto alimentare,in particolar modo del vino. Nel prossimo,futuro, però bisognerà “Puntare sullegran<strong>di</strong> città <strong>di</strong> seconda fascia, in quantoi mercati nelle principali città cinesi sonoormai saturi”.Insomma, la Cina non spaventa più ed è<strong>di</strong>ventata, invece, una terra <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> opportunitàda saper cogliere, seppur con ledovute cautele.Per chi intendesse farlo... una telefonata aSilvio Toso può essere davvero utile.C.T.P.16 luglio10


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EconomiaAziende flashRiconoscimento internazionaleper la RhossUn prodotto della Rhoss <strong>di</strong> Codroipo, sviluppatoin sinergia con i <strong>di</strong>partimenti <strong>di</strong> Fisicatecnica e <strong>di</strong> Ingegneria <strong>di</strong> informazionedell’università <strong>di</strong> Padova, si è aggiu<strong>di</strong>cato ilpremio internazionale H&W News Awardsche ogni anno è assegnato a Londra dauna delle più importanti riviste specializzateinglesi alle migliori aziende internazionaliche operano sul mercato del riscaldamento,ventilazione e con<strong>di</strong>zionamentodell’aria.L’e<strong>di</strong>zione 2010 ha premiato le aziendeche nel corso dell’anno passato hannosviluppato prodotti, sistemi o servizi idoneia “trovare nuove e innovative soluzioni peraumentare le performance energeticheDa beanTechsoluzioni per la gestionedelle commesseLe aziende che lavorano con la metodologiaproject based non fanno parte <strong>di</strong> un unicosettore; progettano, realizzano e fornisconoprodotti e servizi su commessa, e possonopresentarsi sotto forma <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> progettazione,società <strong>di</strong> servizi, aziende <strong>di</strong> ingegneriae <strong>di</strong> costruzione, società <strong>di</strong> impiantistica e <strong>di</strong>engineering. Ognuna <strong>di</strong> queste aziende basail proprio lavoro su obiettivi raggiungibili,vincoli temporali ed economici precisi, assegnazione<strong>di</strong> ruoli e compiti a risorse umanee tecniche, attribuzione <strong>di</strong> specifiche responsabilità.Criteri spesso <strong>di</strong>fficili da monitoraree gestire con un unico strumento. Inoltre,la crescente competitività costringe questotipo <strong>di</strong> aziende a garantire elevati standard <strong>di</strong>efficienza mantenendo un costante controllosui processi, sui costi e le tempistiche <strong>di</strong>avanzamento lavori.Le problematiche della commessa sono comunia molti settori, nei quali la necessità èquella <strong>di</strong> garantire un monitoraggio costantedegli e<strong>di</strong>fici”. La Rhoss si è aggiu<strong>di</strong>cata ilriconoscimento nella sezione “Prodottodell’anno nella sezione aria con<strong>di</strong>zionata”.Il prodotto della azienda friulana denominatoAdaptive Function Plus Rhoss è unsistema <strong>di</strong> controllo all’avanguar<strong>di</strong>a perrefrigeratori ad acqua e pompe <strong>di</strong> caloreche permette <strong>di</strong> gestire le richieste <strong>di</strong> raffrescamentoe riscaldamento regolando latemperatura dell’acqua in base alle effettiveesigenze dell’impianto, riducendo così ilconsumo energetico con risparmi del 18%in modalità estiva e del 36% in modalitàinvernale, contribuendo in<strong>di</strong>rettamentealla riduzione delle emissioni <strong>di</strong> anidridecarbonica.La selezione del premio ha riguardato lemigliori aziende del mercato mon<strong>di</strong>ale chehanno presentato i loro prodotti e le loronovità all’analisi della commissione H&VNews Awards.I giurati della commissione hanno definitoil sistema <strong>di</strong> controllo Afp <strong>di</strong> Rhoss “un prodottoeccezionale”.su tutte le fasi operative e organizzativedei progetti, da un punto <strong>di</strong> vista sia economicoche finanziario. La risposta a questotipo <strong>di</strong> esigenze sarà presentata dabeanTech, in collaborazione con il partnerVarGroup <strong>di</strong> Empoli, durante l’eventointeramente de<strong>di</strong>cato al project managemente agli strumenti informatici per lagestione delle commesse. Gli interventisaranno avvalorati dalla presentazione <strong>di</strong>casi <strong>di</strong> successo raccolti da beanTech edeclinati per industry nonché per problematica<strong>di</strong> processo.Sicurmedguarda al futurocon il simulatore<strong>di</strong> folleLa Sicurmed srl <strong>di</strong> Martignacco hastretto per il 2010 una partnershipcon il Laboratorio <strong>di</strong> bioingegneriaindustriale del Parco scientifico etecnologico <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne “Luigi Danieli”per lo sviluppo <strong>di</strong> un nuovo progettoinnovativo: un simulatore <strong>di</strong> folleintegrato all’interno del portale perla gestione della sicurezza on line.Gianfranco Ingenito, uno dei fondatori<strong>di</strong> Sicurmed, ha riba<strong>di</strong>to come sia “unostrumento in grado <strong>di</strong> offrire rispostepratiche e concrete, nonché <strong>di</strong> dareagli addetti alla sicurezza una garanziamaggiore relativamente ai piani <strong>di</strong>evacuazione in modo particolare per isoggetti più deboli come i portatori <strong>di</strong>han<strong>di</strong>cap”. Una partnership preziosaquin<strong>di</strong>, come ha confermato anchePaolo Pascolo, rappresentantegovernativo nell’European EnhancedVehicle-safety Committee per ilquale lo sviluppo <strong>di</strong> questo nuovoprogetto può dare un contributopositivo da molteplici punti <strong>di</strong> vista, inquanto la sicurezza, in ogni campo, èpropedeutica allo sviluppo economicoresponsabile.L’esigenza per realtà pubbliche eprivate <strong>di</strong> gestire in occasione <strong>di</strong> eventicome concerti e manifestazioni iflussi <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni è indubbia.Obiettivo del progetto è lo sviluppo<strong>di</strong> un simulatore <strong>di</strong> flussi realizzatocome programma <strong>di</strong> calcolo che siain grado <strong>di</strong> realizzare simulazioni aifini dell’analisi e della prevenzione <strong>di</strong>comportamenti a rischio. Il programmasarà in grado <strong>di</strong> fornire i dati relativi aipunti <strong>di</strong> concentrazione del flusso <strong>di</strong>persone, ai tempi <strong>di</strong> smaltimento o <strong>di</strong>attesa permettendo <strong>di</strong> comprenderele possibili reazioni supportando unacorretta definizione dei problemi chesi possono verificare. Le simulazioniconsentiranno, dunque, <strong>di</strong> <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong>un protocollo <strong>di</strong> intervento adeguatoalla specifica fonte <strong>di</strong> rischio, elementoin<strong>di</strong>spensabile per poter attuarestrategie <strong>di</strong> sicurezza efficaci.18 luglio10


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EconomiaAziende flashCalligaris,fatturato a 140 milioni <strong>di</strong> euroIl gruppo Calligaris ha chiuso il bilancioconsolidato 2009 con un fatturato complessivo<strong>di</strong> 140 milioni <strong>di</strong> euro, registrandouna flessione inferiore alle me<strong>di</strong>e delsettore: -13% contro un -17,5% dell’interocomparto. La recessione mon<strong>di</strong>ale hapenalizzato le performance del gruppo nelcorso <strong>di</strong> tutto il 2009. La red<strong>di</strong>tività, tuttavia,è stata preservata oltre le previsioni.Nel 2009 il margine operativo lordo (Ebitda)<strong>di</strong> 20,2 milioni <strong>di</strong> euro, pari al 14,4%LatterieFriulanein positivoAlessandro CalligarisBilancio in tenuta per Latterie Friulane,in un anno particolarmente <strong>di</strong>fficile: ilfatturato pari a 66,68 milioni <strong>di</strong> euro siè ridotto dell’8,75%, ma è stata mantenutala positività dei conti ed è stata garantitauna buona liquidazione del prezzodel latte alla stalla: 0,3586 euro perlitro, più Iva. Il lavoro della più importanteimpresa agroalimentare regionale nel2009 si è sviluppato in una situazione<strong>di</strong> mercato particolarmente instabile:a fronte <strong>di</strong> una <strong>di</strong>minuzione della produzioneitaliana <strong>di</strong> latte pari all’1%, iconsumi hanno subito una riduzionedel 12,1% con un calo conseguente delprezzo del latte e del formaggio, Montasiocompreso (-7% su base annua). Leprevisioni per il 2010 non sono migliori.Le ven<strong>di</strong>te degli alimentari continuanoa calare come pure il prezzo del Montasio,mentre i conferimenti dei soci sonoin sensibile crescita. Nel 2009, con 225collaboratori, il consorzio cooperativo halavorato 780.766 ettolitri <strong>di</strong> latte (conferitida 250 allevatori regionali) e hadel fatturato netto consolidato, si è mantenutosu livelli <strong>di</strong> eccellenza segnandouna flessione contenuta rispetto al 2008(15,6%). Il gruppo, ha continuato a operarecon l’obiettivo <strong>di</strong> rendere più incisiva lagestione dei mercati. Si è rivelata vincente,in particolare, la “penetrazione” del mercatoattraverso partnership con riven<strong>di</strong>toriselezionati, finalizzate alla creazione <strong>di</strong> spazi<strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta de<strong>di</strong>cati in grado <strong>di</strong> garantirela visibilità del marchio “Calligaris”. La forzadel gruppo, oltre che su in<strong>di</strong>rizzi strategicichiari ed organizzazione efficiente, è basataanche su una rete <strong>di</strong>stributiva imponente:10 mila riven<strong>di</strong>tori <strong>di</strong>ffusi in 90 paesi.“Tenuto conto del quadro economicopossiamo <strong>di</strong>rci sod<strong>di</strong>sfatti per i risultaticonseguiti nel 2009 – precisa AlessandroCalligaris, amministratore delegato delgruppo <strong>di</strong> Manzano– e siamo consapevoliche nel 2010 dovremo gettare le basi per ilrilancio. Preve<strong>di</strong>amo che fatturato e marginipossano iniziare a crescere soltanto nellaSedute futuristeper Casa DeperoIl futurismo si siede sulle sedute Calligaris.L’azienda <strong>di</strong> Manzano arrederà, infatti,il Caffè del Mago un punto d’incontro creatoda Camparisoda all’interno della Casad’Arte Futurista Depero, a Rovereto (Tn).Calligaris ha fornito al Mart per il Caffè delMago 24 se<strong>di</strong>e Ice rosse, 5 sgabelli altiIce rossi, e 10 tavoli Dub. La collaborazioneCalligaris-Mart, iniziata nei mesi scorsi,è stata presentata al recente Salone delMobile <strong>di</strong> Milano. Prevede una serie <strong>di</strong>promozioni per l’ingresso a prezzo ridottoal museo riservato ai visitatori del negozioCalligaris <strong>di</strong> Milano. “Con questa nostrapresenza al Mart <strong>di</strong> Rovereto – ha spiegatoAlessandro Calligaris, presidente delgruppo Calligaris – si rafforza il binomiodesign e arte. Essere presenti a CasaDepero, punto <strong>di</strong> riferimento dell’artemoderna e contemporanea, ci riempie <strong>di</strong>esportato prodotti finiti per un valore parial 7,2% del proprio fatturato (in Austria eRussia, principalmente).Il consiglio <strong>di</strong> amministrazione, che hariconfermato il presidente Roberto Rossie il vice Guecello <strong>di</strong> Porcia e Brugnera,affiancato dal <strong>di</strong>rettore Franco Panciera,ha avviato un progetto <strong>di</strong> ristrutturazioneseconda parte dell’anno. Sono altresì moltofiducioso nelle capacità e attitu<strong>di</strong>ni dellerisorse umane. Il nostro personale ha rettol’impatto della crisi <strong>di</strong>mostrando de<strong>di</strong>zionee coesione. Tengo a sottolineare, inoltre,che il progetto <strong>di</strong> incorporazione della excontrollata Olivo&Godeassi Spa usufruisce<strong>di</strong> ammortizzatori sociali che, in base all’accordoraggiunto con i sindacati, avrebberopotuto coinvolgere, a “zero ore”, 16 addettidei reparti produttivi e 27 addetti tra ilpersonale impiegatizio. Ci siamo impegnatia rendere l’impatto il meno penalizzantepossibile per il personale. I risultati, finora,sono incoraggianti: secondo le previsioni 8<strong>di</strong>pendenti sono stati oggetto <strong>di</strong> pre-pensionamentoe ulteriori 4 sono stati posti inCig a “zero ore”. Per la quota restante <strong>di</strong>esuberi programmata (31 unità teoriche),le ore <strong>di</strong> Cig effettivamente utilizzate in<strong>di</strong>canoche in me<strong>di</strong>a soltanto il 30% delpersonale previsto è stato interessato dagliammortizzatori sociali”.orgoglio”.Nel frattempo Calligaris è sbarcata anchein Spagna dove ha aperto un nuovo negoziomonomarca a Valladolid. Il puntoven<strong>di</strong>ta si sviluppa su 260 metri quadratie propone il meglio della collezione Calligaris,dalle se<strong>di</strong>e ai tavoli, dai <strong>di</strong>vani ai letti,dalle lampade ai complementi <strong>di</strong> arredo.Sempre nello stesso periodo l’aziendaha aperto un’area espositiva nella storicagalleria Lafayette <strong>di</strong> Parigi. Al secondo pianodella sezione arredamento dei gran<strong>di</strong>magazzini parigini, Calligaris ha allestitouna superficie espositiva <strong>di</strong> oltre 65 metriquadrati. “Questa presenza a Parigi nellagalleria Lafayette – ha commentato AlessandroCalligaris – è un riconoscimentoper la nostra azienda che da sempre èattenta al design, al made in Italy e allainnovazione”.produttiva con un investimento <strong>di</strong> circa 8milioni <strong>di</strong> euro, finalizzato al contenimentodei costi. Tra l’altro, sarà potenziata lalinea <strong>di</strong> confezionamento della mozzarella,sarà <strong>di</strong>messo l’impianto <strong>di</strong> produzionedel latte a lunga conservazione e i duedepositi <strong>di</strong> Trieste e Gorizia saranno accorpatia Monfalcone.20 luglio10


Segna anche tu ungoal mon<strong>di</strong>ale!Why Group: il tuo BUSINESS in rete.Comunicazione • Internet networkingÈ operativa la nostra nuova sede: locali più ampi per un serviziopiù completo, integrato ed efficiente per rispondere in manierarapida alle esigenze <strong>di</strong> comunicazione <strong>di</strong> ognuno <strong>di</strong> voi.Venite a trovarci e a scoprire i nostri nuovi servizi <strong>di</strong> <strong>di</strong>gital pre <strong>di</strong> social network!Why Group s.r.l.Via Bachelet, 5/e33050 Bagnaria Arsa (Ud)- Italia -T.: +39 0432 924799F.: +39 0432 932406web: www.whygroup.ite-mail: info@whygroup.itBusiness units:liuglio10 21www.friulishop.com www.whynetwork.it www.b-side.eu


EconomiaAziende flashLa poltroncina Nanook <strong>di</strong> Morosovinceil “Premio dei Premi per l’innovazione”Le sedute NanookNanook <strong>di</strong> Moroso, la poltroncina <strong>di</strong> legno<strong>di</strong>segnata da Philippe Bestenheidere realizzata da Kuei, ha vinto il “Premiodei Premi per l’innovazione”. Il prestigiosoriconoscimento, conferito dal Ministerodell’Innovazione su in<strong>di</strong>cazionedell’A<strong>di</strong>, è statoassegnato al palazzodel Quinale mercoledì 8giugno a Patrizia Moroso,Philippe Bestenheidere Giorgio Macor dalPresidente della RepubblicaGiorgio Napolitano.Nanook è una sedutarealizzata da Morosonel 2009 grazie ad unatecnica molto innovativaper la decorazione <strong>di</strong>superfici (legno, metallo,gomma e tessuto)ideata dall’azienda Kuei<strong>di</strong> Coseano in provincia<strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne. UtilizzandoMaravee, una vernicesolida sostenibile al100%, è stato possibile stampare sul legnola decorazione, personalizzando cosìla seduta. Inoltre a gennaio 2009 Kueiha completato la certificazione l’LCA (LifeCycle Assessment) del processo Maravee,ovvero la valutazione complessiva dell’impattoambientale del prodotto.“Siamo molto felici <strong>di</strong> ricevere questo premio– ha affermato il <strong>di</strong>rettore generaledell’azienda <strong>di</strong> Cavalicco, Alberto Gortani -,Moroso da anni investe in ricerca ed innovazione.Per l’azienda sono due segmenti<strong>di</strong> crescita fondamentali che ci permettono<strong>di</strong> mantenere adeguati livelli <strong>di</strong> competitivitàsul mercato anche in anni <strong>di</strong> crisi.Per noi è anche molto importante che losviluppo in innovazione vada <strong>di</strong> pari passocon una significativa attenzione ai temiambientali, ricordo che Moroso è statala prima azienda <strong>di</strong> imbottiti ad ottenerele certificazioni <strong>di</strong> Qualità 9001:VISIONCatas, il fatturato vola a oltre 5 milioni <strong>di</strong> Euro2000 per i cicli produttivi e 14000 perl’ambiente. Siamo anche molto orgogliosi<strong>di</strong> essere la seconda azienda friulana aricevere “Il Premio dei Premi” negli ultimianni perchè per Moroso il binomio prodottoterritorio ha un fortevalore. L’azienda ricercada sempre le eccellenze<strong>di</strong> prodotto e <strong>di</strong> servizinel territorio, sia comesupporto allo sviluppo<strong>di</strong> questa meravigliosaregione, sia comegaranzia <strong>di</strong> massimaqualità verso i nostriclienti”. Entusiasta ancheil designer PhilippeBestenheider che negliultimi anni ha realizzato<strong>di</strong>versi prodotti per Moroso.“Sono molto contento– afferma - cheNanook, frutto della miacollaborazione con laMoroso e la Kuei, ricevaquesto importante riconoscimento.Un’idea germinata nella testa<strong>di</strong> un designer ha incontrato l’entusiasmo<strong>di</strong> un visionario e<strong>di</strong>tore ed è stata realizzatagrazie al know-how <strong>di</strong> una <strong>di</strong>tta che eccellenel suo campo. Il più bel riconoscimentoper un prodotto rimane l’accettazione delpubblico, il “Premio dei premi” ne è unatraduzione molto prestigiosa”.Bilancio in netta crescita per il Catas <strong>di</strong> SanGiovanni al Natisone. Il fatturato 2009 registraoltre 5 milioni <strong>di</strong> euro con un decisosegno positivo rispetto all’esercizio precedenteche supera il 42%. Un sensibilemiglioramento del fatturato dovuto ad unincremento dei ricavi per i servizi offerti,ma anche per l’ingresso, dal giugno 2009,dell’Azienda speciale ambiente (Asa) dellaCciaa <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne a nella compagine aziendale<strong>di</strong> Catas e per l’importante fornituraa Damietta, in Egitto, <strong>di</strong> un laboratorio perle prove sui mobili. L’ingresso dell’Asa, hapermesso <strong>di</strong> raggruppare i servizi offertinel settore legno-arredo a quelli dell’agroalimentaree nella consulenza in materia<strong>di</strong> legislazione ambientale, creando interessantisinergie e dando vita ad un polo<strong>di</strong> eccellenza per la ricerca e analisi anchenel settore agro-alimentare, industrialee ambientale. Nel 2009, l’istituto haeffettuato 26.920 prove su materiali eprodotti, il 12% in più rispetto il 2008, ilpiù alto numero <strong>di</strong> prove effettuate in tuttaEuropa da un unico laboratorio del settore.“Un risultato molto incoraggiante - affermail Presidente <strong>di</strong> Catas, Roberto Snaidero- che conferma la leadership del nostroistituto in questo settore. Abbiamo implementatoi servizi, ampliato il programmaformativo e proposto nuovi progetti, alloscopo <strong>di</strong> promuovere lo sviluppo tecnologicodelle imprese nel settore. Tutto ciòcon il sostegno da parte dei Soci che nel2009 hanno sottoscritto un aumento <strong>di</strong>capitale <strong>di</strong> 300 mila euro. A fine anno,dunque, il patrimonio netto della societàammontava ad oltre 3,115 milioni <strong>di</strong> euro”.22 luglio10


EconomiaAziendeNB Factory:Innovazionecome leva per competereL’azienda <strong>di</strong> Pradamano è risultata tra i vincitori del recente Premio Innovazione ICT Nordest <strong>di</strong>Smau Business. Con il responsabile commerciale Luca Turco, an<strong>di</strong>amo a conoscere segreti eprospettive future <strong>di</strong> questa <strong>di</strong>namica aziendada sinistra Pierantonio Macola, ad Smau, WalterGeromel, IT Manager Texa spa e Luca Turco, sociofondatore <strong>di</strong> NB Factory.Da una ricerca recentementecondotta dall’Osservatorio ICT&PMIdel Politecnico <strong>di</strong> Milano è emersauna crescita nell’utilizzo dell’ICT daparte del mercato, lei ritiene siaeffettivamente così?La mia visione attuale è senza dubbiopositiva. Il costo effettivo per sostenerelo sviluppo dell’ICT in azienda oggi,comincia ad essere visto come motoredel business e questa presa <strong>di</strong> coscienzapossiamo <strong>di</strong>re senza precedenti, fa si checi sia una decisa ripresa e soprattutto laconsapevolezza che adottare l’innovazionesignifica aumentare nei fatti ancheil proprio giro d’affari, rendendoloqualitativamente superiore.NB Factory ha vinto, insieme aTEXA, un premio importante qualè Innovazione ICT Nordest <strong>di</strong> SMAUBusiness. Come ha raggiunto questorisultato?Gli ingre<strong>di</strong>enti sono stati molteplici.Senza dubbio per la nostra attività risultafondamentale l’ascolto delle esigenze delcliente. Il secondo step è rappresentatodal coinvolgimento attivo del clientestesso nel processo <strong>di</strong> cambiamento.Per noi offrire competenza significaintegrare il presente con le esigenze futuredell’impresa che abbiamo davanti. Il verovalore del riconoscimento che abbiamoricevuto risiede nel consolidamento dellapartnership con TEXA e nel lavoro <strong>di</strong>squadra che ci ha consentito <strong>di</strong> offrire unprodotto superiore, in grado <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfarele aspettative <strong>di</strong> efficienza per il business.Quali gli obiettivi che NB Factory haraggiunto con questo traguardo?Senza dubbio una crescita in termini <strong>di</strong>visibilità che va a premiare un lungo lavoroche spesso resta sommerso, che risiedenella costante ricerca e sviluppo chel’azienda porta avanti a favore dei clienti.Quali le prospettive future perl’azienda?Il traguardo raggiunto con il premioci ha dato la consapevolezza <strong>di</strong> averintrapreso un percorso positivo per il futurodell’azienda, fatto dall’aggiornamentodelle competenze e dove l’atteggiamento<strong>di</strong> propensione all’innovazione <strong>di</strong>venta<strong>di</strong>fferenziante.L’azienda NB Factory srl <strong>di</strong> Pradamanoin attività sul territorio dasette anni, nasce per progettare edoffrire soluzioni ad elevato valoreaggiunto nell’ambito dell’Informatione Communication Tecnology.Innovazione la parola chiave e lostrumento <strong>di</strong> lavoro, per offrire unservizio in grado <strong>di</strong> traghettare leaziende verso l’utilizzo <strong>di</strong> strumentiinformatici <strong>di</strong> alto livello con unacompleta autonomia <strong>di</strong> gestione.I servizi offerti spaziano dalla consulenzae assistenza nella progettazionee gestione <strong>di</strong> infrastruttureICT, la progettazione <strong>di</strong> reti complesse,virtualizzazione <strong>di</strong> server estorage, il consolidamento, i datacenters e <strong>di</strong>saster recovery.liuglio10 23


EconomiaAziendeCANTIERI DI APRILIAe MARINA CAPO NORDpunte <strong>di</strong> <strong>di</strong>amante della nautica da <strong>di</strong>portoin Alto Adriatico“Un’oasi <strong>di</strong> tranquillità in una cornicenaturale unica, luogo ideale per gliappassionati del mare: il centro nautico <strong>di</strong>Aprilia Marittima – collocato nella laguna<strong>di</strong> Marano, tra i Parchi dei fiumi Stella eTagliamento, a pochi passi da Lignano –rappresenta un orgoglio della <strong>di</strong>portisticanazionale ed europea, punto <strong>di</strong> partenzaper ogni tipo <strong>di</strong> crociera lungo le costedell’Adriatico”.E’ così che si presenta la Marina CapoNord <strong>di</strong> Aprilia Marittima, approdo a terraper la nautica da <strong>di</strong>porto, attrezzato con unmoderno ed elegante centro servizi per gliequipaggi.Concepito con moderne e funzionalitecnologie impiantistiche, dal 1990 vantala Ban<strong>di</strong>era Blu d’Europa per le suestrutture nel verde, tra le quali tre darsene(Darsena Centrale, Marina Capo Nord eMarina Punta Gabbiani), nonché per lapenetrazione canalizia con prospicentiposti barca e villette a schiera, il complessoTerra Mare Canal <strong>di</strong> Ponente.La ricettività complessiva del centro, adoggi, ha raggiunto i 2.400 posti barca dai7 ai 25 metri (1800 posti in acqua e 600posti a terra), che ne fanno il più grandeporto d’Europa, nei pressi dell’imboccaturadel porto <strong>di</strong> Lignano SabbiadoroIl Marina Capo Nord, nello specifico, haCantieri <strong>di</strong> Apriliauna ricettività <strong>di</strong> oltre 1.000 posti barca(650 in acqua e 350 a terra), impreziositadai servizi offerti dalla società Cantieri<strong>di</strong> Aprilia, con il suo staff <strong>di</strong> collaudataprofessionalità.Il complesso dei servizi in banchina(compresi nel prezzo dell’ormeggio),vanno dall’illuminazione dei pontili edelle colonnine <strong>di</strong> ormeggio a dotazioniquali acqua potabile, energia elettrica, tvsatellitare, wi-fi, assistenza e controllo agliormeggi (vigilati da telecamere a circuitochiuso). Dispone inoltre <strong>di</strong> numerosialtri servizi per i <strong>di</strong>portisti, quali docce,wc, lavanderia, stireria, pronto-soccorso,<strong>di</strong>stributore ghiaccio, piscina illuminatacon solarium, sala riunioni e posti autocoperti, deposito chiavi custo<strong>di</strong>to,sorveglianza 24 ore su 24, assistenzara<strong>di</strong>o, impianti antincen<strong>di</strong>o, generatore,stazione e bollettino meteo giornalieri,servizio autobus gratuito per Lignano inestate. Ogni <strong>di</strong>portista gode peraltro <strong>di</strong>assicurazione incen<strong>di</strong>o e responsabilitàcivile, mentre sono a <strong>di</strong>sposizione artigianispecializzati in grado <strong>di</strong> eseguire ogni tipo<strong>di</strong> manutenzione.I Cantieri <strong>di</strong> Aprilia <strong>di</strong>spongono inoltre<strong>di</strong> 50mila mq <strong>di</strong> piazzali riservati peril rimessaggio all’aperto, con servizi <strong>di</strong>alaggio, varo e sosta a terra.“Una novità – segnala Eugenio Toso,legale rappresentante <strong>di</strong> Ente Fiera CantieriAprilia – è il servizio <strong>di</strong> ‘Dry Marina’, chedà la possibilità <strong>di</strong> lasciare tutto l’anno labarca a terra (custo<strong>di</strong>ta in piazzali recintati,su pontili fissi) e <strong>di</strong> uscire in mare adogni richiesta, con servizio <strong>di</strong> erogazionecarburante attivo anche nella stagioneinvernale”.La parte residenziale è curata dall’ApriliaMarittima 2000 S.P.A. e si articola nelResidence Capo Nord, a<strong>di</strong>acente almarina, con varie metrature, dotate <strong>di</strong>riscaldamento termale, e appartamentimono-bivani fronte darsena, con parcheggie piscine privati. Residence dotato anche<strong>di</strong> bar, ristoranti, pizzerie, supermarket,agenzie immobiliari, brokers per la ven<strong>di</strong>tadel nuovo e dell’usato, società <strong>di</strong> charterche affittano imbarcazioni con o senzaskipper e negozi <strong>di</strong> accessori nautici,nonché un attrezzato complesso sportivo(otto campi da tennis in terra battuta,piscina e ristorante).Tra le manifestazioni organizzatedall’Ente Fiera Cantieri <strong>di</strong> Aprilia e dalCircolo Nautico Aprilia Marittima, spiccaannualmente (nell’ultima settimana <strong>di</strong>ottobre) Nautilia - Mostra Nautica delleImbarcazioni Usate, giunta alla 23°e<strong>di</strong>zione e vero punto <strong>di</strong> riferimentonazionale ed europeo l’acquisto <strong>di</strong>una imbarcazione usata a vela o amotore. “Unica rassegna – precisaToso – a proporre le barche all’asciutto,consentendo agli acquirenti <strong>di</strong> verificaredentro e fuor, la ‘salute’ degli scafi”. Eche orami vanta oltre 15mila visitatori,400 imbarcazioni usate esposte tramite50 broker professionisti nazionali e<strong>di</strong>nternazionali.Il Circolo nautico, associato allaFederazione nazionale vela FIV, offre inoltreun ricco calendario <strong>di</strong> regate, nonchémanifestazioni estive per gli ospiti.Margherita Timeus24 luglio10


EconomiaAziendeFabbricando 2010:l’ABS avvicinascuola e mondo del lavoroTrasformare idee in progetti veri e propri,favorire l’incontro tra il mondo dellascuola e quello del lavoro: è l’obiettivo<strong>di</strong> Fabbricando 2010, il concorso ideatodall’ABS (Acciaierie Bertoli Safau); unleit motiv che anche per questa quintae<strong>di</strong>zione si propone <strong>di</strong> dare spazio allacreatività dei ragazzi; dai <strong>di</strong>segni deibambini più piccoli, ai business plan deglialunni più gran<strong>di</strong>. E i protagonisti sonoproprio loro, gli studenti, per un totale<strong>di</strong> 1.122 ragazzi coinvolti nell’iniziativa inquesta quinta e<strong>di</strong>zione, provenienti danove regioni d’Italia, che hanno presentatocomplessivamente 36 elaborati con ilsupporto <strong>di</strong> 119 docenti. “ Un progressivoL’ABS <strong>di</strong> Cargnaccoavvicinamento dal mondo della scuolaa quello del lavoro” ha affermato lapresidente dell’ABS Carla De Colle, nelcorso della premiazione avvenuta aU<strong>di</strong>ne nell’Au<strong>di</strong>torium della Regione, allapresenza tra gli altri anche del sindaco <strong>di</strong>U<strong>di</strong>ne Furio Honsell. “Un’iniziativa – hasottolineato – che, dalla prima e<strong>di</strong>zioneha coinvolto complessivamente ben141 scuole, 155 opere, 436 alunni,404 docenti e una cinquantina <strong>di</strong> lavoripremiati”. Il concorso, nato cinque e<strong>di</strong>zionifa, prende spunto proprio dalla volontà<strong>di</strong> accorciare le <strong>di</strong>stanze tra il sistemascolastico e quello della realtà produttiva,mettendo in sfida la creatività dei ragazziper far nascere progetti concreti. Nonsolo da U<strong>di</strong>ne e dalla regione: l’iniziativaha interessato – come avvenuto nellepassate e<strong>di</strong>zioni –alunni e docentiprovenienti da tutta Italia, in quest’ultimaoccasione nove sono state le regionipartecipanti. Esperienza interattiva è ilcommento rilasciato anche dal <strong>di</strong>rettoregenerale dell’Ufficio scolastico regionale,Daniela Beltrame, esperienze “chericonoscono alle scuole- ha aggiunto –non solo il compito dell’appren<strong>di</strong>mentoformale, ma anche un processo <strong>di</strong> crescitae <strong>di</strong> consapevolezza verso il futuro”.Passando alle premiazioni, il primo posto èstato vinto dalla scuola dell’infanzia Mariadel Giu<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Vissandone <strong>di</strong> Basilianocon “C’era una volta il grembiulino”, unarassegna delle <strong>di</strong>vise scolastiche daglialbori fino ai nostri giorni. Il secondoposto è stato aggiu<strong>di</strong>cato ex aequo allascuola Giovanni Giorgio Lorenzo” <strong>di</strong>Gagliano <strong>di</strong> Cividale per “Grappolo d’uvain struttura metallica” che ha avuto ilmerito <strong>di</strong> sottolineare lo stretto legamecon il territorio <strong>di</strong> provenienza, e lascuola dell’infanzia Il Pettirosso <strong>di</strong> Gorizia,premiata per “Il cercalatte”. Terzo postoassegnato, anche questa volta ex aequoa due istituti, la scuola dell’infanzia SanLorenzo <strong>di</strong> Manzano che ha presentatol’elaborato “Raccogliamo la natura dalleolive all’olio”, e la scuola secondaria <strong>di</strong>primo grado Pacifico Valussi con “The steeltown”.Marina TorrisiBambini eragazzi...in sicurezzaI bambini dell’istituto omnicomprensivo <strong>di</strong>BuiaRagazzi tutti vincitori sulla sicurezza: senzaalcuna graduatoria <strong>di</strong> meriti, sono statiinfatti premiati con una targa ricordo latrentina <strong>di</strong> studenti che hanno presentato,giovedì 27 maggio, nell’aula magna dell’ITIMalignani <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne, i loro elaborati alprogetto “Promozione della cultura dellasicurezza nei luoghi <strong>di</strong> lavoro ed in ambitoscolastico”, giunto ormai al quarto anno <strong>di</strong>attività.Provenienti da se<strong>di</strong>ci istituti superioridella provincia <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne e da un istitutocomprensivo (me<strong>di</strong>a ed elementari)<strong>di</strong> Buia, i ragazzi hanno <strong>di</strong>mostrato, neiloro elaborati, <strong>di</strong> aver compreso appienoil messaggio dell’iniziativa, quello cioè<strong>di</strong> trasmetetre nei giovani la presa <strong>di</strong>coscienza del rischio e l’interiorizzazionedel pericolo quali passi obbligati perattuare comportamenti corretti in ogniposto, dalla scuola alla casa, fino, in unprossimo futuro, alla fabbrica.All’incontro, svoltosi sotto l’egida <strong>di</strong><strong>Confindustria</strong> U<strong>di</strong>ne, erano presentiArturo Campanella; preside dell’ITIMalignani; Clau<strong>di</strong>a Zuliani, dell’ASS. n. 4U<strong>di</strong>ne; Andrea D’Odorico, del Comandoprovinciale dei Vigili del Fuoco <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne;Patrizia Rosso, psicologa; AmabileTurcatel, <strong>di</strong>rettrice del Centro E<strong>di</strong>le perla Formazione e la Sicurezza CEFS;Roberto Muradore e Ivano Monguzzi,in rappresentanza delle organizzazionisindacali, e Francesco Gibertini,responsabile del Servizio Sicurezza <strong>di</strong><strong>Confindustria</strong> U<strong>di</strong>ne.L’iniziativa rientra nell’ambito del progettosulla cultura della sicurezza scaturito dalProtocollo <strong>di</strong> Intesa sottoscritto a livelloprovinciale nel settembre 2004, dalleOrganizzazioni sindacali Cgil-Cisl e Uil, da<strong>Confindustria</strong> U<strong>di</strong>ne, dalle Aziende deiservizi sanitari, dalle Direzioni provincialidell’INAIL e del Lavoro ed esteso, dal<strong>di</strong>cembre del 2007, ai Vigili del Fuoco,all’Università <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne e all’UfficioScolastico Provinciale, dal maggio2008, anche all’Or<strong>di</strong>ne degli Architetti,all’Associazione degli Ingegneri, al Collegiodei Geometri, al Collegio dei PeritiIndustriali Friuli e all’Or<strong>di</strong>ne degli Ingegnerie dal maggio 2009 dal sindacato Ugl.L’educazione alla sicurezza nelle scuolecostituisce infatti uno dei livelli su cui siarticola l’attuazione del Protocollo.A.L.liuglio10 25


EconomiaTurismo IndustrialeFoto <strong>di</strong> gruppo al prosciuttificio MorganteLa sapienza unita all’esperienza stimola lacuriosità. Ancor <strong>di</strong> più quando interessa ilbuon gusto. È quello che offre alle visite <strong>di</strong>turismo industriale la Morgante Spa <strong>di</strong> SanDaniele del Friuli, già da tempo abituataad aprire le porte ai visitatori. “Da moltianni organizziamo visite guidate ai nostristabilimenti – <strong>di</strong>chiara Franco Morgante–: ogni sabato accogliamo almenouna corriera <strong>di</strong> austriaci. Per questo cisembrava coerente aderire a questainiziativa. E anche per questo siamoconvinti che l’iniziativa vada sostenuta: c’èun po’ <strong>di</strong> strada da fare, ma siamo convintiche possa avere il successo che si merita”.Prosciuttificio Morgante:il cuore del gusto friulanosi apre al pubblicoFra i presenti del primo appuntamentonello stabilimento Morgante <strong>di</strong> SanDaniele del Friuli <strong>di</strong> “Alle sorgentiproduttive”, c’erano fra gli altri GiovanniClau<strong>di</strong>o Magon, capogruppo del TerziarioAvanzato, alcuni impren<strong>di</strong>tori, nonchè iresponsabili del progetto Marino Firmanie Giuliana Quendolo. “La nostra azienda– ha <strong>di</strong>chiarato Franco Morgante - hamosso i primi passi a Tarcento nel 1861,con il nome del nostro capostipite AlvinoMorgante. Dopo cinque generazioni,contiamo uno stabilimento produttivoattivo dal 1957 a Romans d’Isonzo edal 1985 siamo a San Daniele del Friulicome Morgante Spa”. Alla presentazioneè seguita la visita all’azienda: descrizionedell’impianto, capacità produttiva,illustrazione del ciclo produttivo. E poi,in particolare, le caratteristiche delprodotto: “Utilizziamo solamente cosce<strong>di</strong> maiali provenienti da allevamentiitaliani e macellati in Italia. La cosciamantiene lo zampino, in ossequio allaLE VILLE PLUS:Visitare la casa del futuronostra tra<strong>di</strong>zione”. Questa la spiegazione<strong>di</strong> Franco Morgante che aggiunge: “Citeniamo a far capire la particolaritàdel nostro modello <strong>di</strong> salatura, cheprevede un giorno sotto sale per ognichilo <strong>di</strong> prodotto”. Da non <strong>di</strong>menticarel’apporto fondamentale del microclimasandanielese: “È l’incontro dell’ariafresca proveniente dalle montagne conquella umida del mare portata fino anoi dal Tagliamento che produconol’unicità del nostro clima” spiega ancoraMorgante. Dopo l’illustrazione delle fasi<strong>di</strong> spugnatura e stuccatura, si passa almomento della verifica, nel quale lacoscia viene controllata con il mitico osso<strong>di</strong> cavallo per testarne la qualità. E solodopo si arriva all’atto fondamentale dellamarchiatura affidato agli ispettori INECU. Ilrisultato è stato gra<strong>di</strong>to da tutti durante ladegustazione accompagnata da un calice<strong>di</strong> Friulano che ha concluso la visita allostabilimento.A.M.Acquisire dalla storia il meglio per lapropria casa anche grazie alla tecnologiadella sostenibilità. È il messaggio chearriva dal Gruppo Polo Le Ville Plus che haaperto le sue porte ai visitatori del circuito<strong>di</strong> turismo industriale <strong>di</strong> “Alle Sorgentiproduttive” anche per far conoscere ilsuo ultimo gioiello: la Casa Zero Energy.Come ricorda Loris Clocchiatti, presidentedel Gruppo Polo Le Ville Plus: “questo èun progetto che riunisce il meglio dellecompetenze acquisite dall’azienda in25 anni <strong>di</strong> lavoro, applicando ricerca etecnologie innovative, spingendosi fin dovenon si era mai arrivati. È uno strumento<strong>di</strong> <strong>di</strong>vulgazione dell’ecosostenibilità e<strong>di</strong> una nuova consapevolezza etica: èaperta e visitabile per chi vuole conoscereuna nuova idea dell’abitare. Un’idea <strong>di</strong>“expo permanente della sostenibilità”che rientra pienamente nella filosofiae negli obiettivi del progetto delturismo industriale». Come anticipato,conoscere il Gruppo Polo Le Ville Plus è26 luglio10soprattutto lasciarsi guidare in un viaggionella storia: quella delle più importantirealizzazioni del nostro patrimonioe<strong>di</strong>le. “Per prima cosa ci incontriamoa Cjase Cocel – ricorda Clochiatti – unluogo che riproduce perfettamente lacultura abitativa della nostra tra<strong>di</strong>zione.La successiva approfon<strong>di</strong>ta visita allaBrunelde Domus Magna è un modo perillustrare come le nostre conoscenzetecnologiche nel campo del restauropossano ottimizzare un patrimonio e<strong>di</strong>liziogià ricco <strong>di</strong> notevoli potenzialità”. Dallastoria si passa poi al presente con la visitaalla Casa Zero Energy. “Questa soluzione– ricorda il presidente Clochiatti – è unprogetto scientifico <strong>di</strong> ricerca sviluppatodall’azienda Gruppo Polo Le Ville Pluse dal Dipartimento <strong>di</strong> Ingegneria Civilee Ambientale dell’Università degli Stu<strong>di</strong><strong>di</strong> Trento con il supporto della RegioneFriuli Venezia Giulia”. Casa Zero Energyè la prima casa passiva “intelligente”che, con una metratura <strong>di</strong> oltre 450Adriano Luci e Loris Clocchiatti al taglio del nastroalla Casa Zero Energymq, è autosufficiente dal punto <strong>di</strong> vistaenergetico e autonoma nella gestionedegli impianti. “La casa – spiega LorisClocchiatti - non solo autoproducetutta l’energia necessaria, ma è stataprogettata per richiederne il menopossibile, con l’obiettivo <strong>di</strong> consumaremeno e più consapevolmente nelrispetto dell’ambiente”. “Casa ZeroEnergy – conclude Clochiatti - non è unprodotto “vetrina”, ma rappresenta unostile <strong>di</strong> vita per abitare meglio e in modopiù sostenibile adattabili a ogni casa, <strong>di</strong>qualsiasi metratura o forma, su qualsiasiterritorio e terreno”.Alessandro Montello


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EconomiaBotta & RispostaGiovanni SpangaroMisa srlLa copertina <strong>di</strong> Teribile - 80 anni<strong>di</strong> vita <strong>di</strong> Giovanni Spangaroraccontati da Abbon<strong>di</strong>o BevilacquaChe cosa vuol <strong>di</strong>re essere un impren<strong>di</strong>tore?Oggi ha un significato importante, soffertoe <strong>di</strong>verso da quando ho iniziato io.Cos’è cambiato?Sessant’anni fa, quando il Friuli era ancorain massima parte agricolo, per avviareun’attività impren<strong>di</strong>toriale bisognava avere ilcoraggio <strong>di</strong> rischiare, saper guardare avantiprima e più degli altri, senza neanchepensare all’ipotesi che le cose potesseroandare male. Oggi il <strong>di</strong>sastro prodottodalle banche ha sconvolto anche il mondoproduttivo e tutto è molto più <strong>di</strong>fficile,soprattutto per le aziende tra<strong>di</strong>zionali concapannoni, manodopera e via <strong>di</strong>cendo.Pensa che in Italia e in occidente nonci sia più futuro per la manifattura,per l’industria pesante?No. Sono convito che il nostro sistemamanifatturiero si salverà sia perché si alzerannoi costi nei Paesi nei quali adesso sidelocalizza, sia perché continuiamo ad averela forza dell’inventiva, della tecnologia,dell’innovazione, dell’immenso “saper fare”delle pmi italiane.Lei è un impren<strong>di</strong>tore che ha cambiatopiù volte attività, al contrariodella gran parte dei suoi colleghiche, fondata un’azienda, sono rimastisempre legati a quella. E’ più impren<strong>di</strong>torechi intraprende più volteo chi cerca <strong>di</strong> portare avanti unastessa impresa nel tempo?Credo che a cambiare nella vita ti spinganospesso le occasioni, come quando, da<strong>di</strong>pendente, mi si presentò l’opportunità <strong>di</strong><strong>di</strong>ventare co-fondatore della Vetroresina, oMisa srlAnno <strong>di</strong> fondazione: 1988Se<strong>di</strong> Operative: Via Stira, 36 - 33100U<strong>di</strong>neFatturato: 14 milioni <strong>di</strong> euroDipendenti: 15Export: 20%Attività: Distribuzione e VAS mondostorage e data communicationSito internet: www.misa.itEmail: info@misa.itcome allorché decisi <strong>di</strong> usciredalla Vetroresina a seguito del consiglio <strong>di</strong>un amico giapponese, alto <strong>di</strong>rigente del colossoMitsui, che mi aprì gli occhi sulla futuraimportanza delle memorie elettronicheper la commercializzazione delle quali oggisiamo leader in Italia. Credo, comunque,che esistano <strong>di</strong>versi mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> essere impren<strong>di</strong>toree oggi sarei felice <strong>di</strong> continuare aveder crescere e prosperare la Misa.I giovani d’oggi hanno quella capacità<strong>di</strong> cambiare, <strong>di</strong> adattarsi e rischiareche ha <strong>di</strong>mostrato lei?Ho letto che ci sono due milioni <strong>di</strong> giovaniche non hanno e non cercano un lavoro.E’ raccapricciante. Ai miei tempi la culturadel lavoro, della necessità <strong>di</strong> rendersi in<strong>di</strong>pendentiera qualcosa <strong>di</strong> innato. Il mondoè cambiato molto alla fine degli anni sessantacon gli anni dell’università facile, dellostipen<strong>di</strong>o come <strong>di</strong>ritto, del lavoro garantito,dell’impresa vista come un nemico e la miagenerazione non ha saputo trasmettere ilvalore del lavoro, la convinzione che ciòche si fa per rendersi in<strong>di</strong>pendenti è fondamentale.Credo, tuttavia, che adesso sistia tornando in<strong>di</strong>etro e trovando un giustoequilibrio.Qual è il suo maggior pregio e qualeil suo maggior <strong>di</strong>fetto come impren<strong>di</strong>tore?Il pregio credo sia l’aver un senso del concreto,la capacità <strong>di</strong> “volare alto” e il saperlavorare con gli altri. Il <strong>di</strong>fetto <strong>di</strong> essermitalvolta fidato troppo <strong>di</strong> qualcuno.La vostra azienda ha vissuto qualcheanno fa un passaggio generazionalefra lei e suo figlio. E’ stato <strong>di</strong>fficile?Non è facile. Serve che chi subentra abbiale capacità giuste, ma anche che chi lasciaabbia la capacità <strong>di</strong> mettersi davvero daparte.Lei ha appena compiuto 80 anni.Perché gli impren<strong>di</strong>tori non vannomai in pensione?Perché ci piace il nostro lavoro e ci poniamosempre nuovi obiettivi.Lei è credente. Quanto l’ha aiutatala fede nel lavoro <strong>di</strong> impren<strong>di</strong>tore?Ho una fede naturale, non derivata dastu<strong>di</strong> teologici, ma nata con gli esempi <strong>di</strong>carità cristiana che vi<strong>di</strong> nella mia infanziaa Voltois. Pure attraverso la presidenzadell’Ucid, ho cercato <strong>di</strong> spiegare che si puòessere impren<strong>di</strong>tori anche mantenendo valoriche hanno duemila anni <strong>di</strong> storia. Nonè stato facile, perché allora era <strong>di</strong>fficile spiegareallo stesso Vescovo e alla chiesa cheil profitto non è necessariamente un furto,che l’impresa è un valore, ma con l’aiuto <strong>di</strong>molti ci siamo riusciti.Da credente, come vive gli scandalieconomici che talvolta coinvolgonola chiesa e lo Ior?Ho sempre cercato <strong>di</strong> vivere la fede, senzalasciarmi coinvolgere da certe manifestazioniesteriori o dagli scandali che sonovecchi come il mondo. Anche uno degliapostoli, in fin dei conti, ha tra<strong>di</strong>to Gesù.Da presidente Ucid e da amministratore <strong>di</strong>Ra<strong>di</strong>o Spazio non ho mai voluto maneggiaresol<strong>di</strong> e, laddove ho visto qualcosa cheritenevo errato, l’ho subito segnalato a chi<strong>di</strong> dovere. So che ci sono cose sbagliate eche ci saranno sempre, ma ciò non intaccala mia fede.L’evasione fiscale è un reato da punireo una forma <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa da unatassazione eccessiva?Se solo recuperassimo i 30 miliar<strong>di</strong> all’anno<strong>di</strong> Iva persa avremmo molti meno problemi<strong>di</strong> Francia e Germania a pagare il debitopubblico. L’evasione è un reato che nonè più accettabile, che si identifica con lamalavita.Che rapporti avete con le banche?Ottimi, anche perché abbiamo sempresaputo presentarci con chiarezza, nel modoadeguato.Cosa pensa degli impren<strong>di</strong>tori che siimpegnano politica?Sono mestieri inconciliabili.Un personaggio del passato del qualel’Italia avrebbe bisogno oggi?Gesù.Un personaggio del presente delquale potremmo fare a meno?Berlusconi, perché sono stufo, ogni voltache ho una riunione all’estero, <strong>di</strong> doverpassare la prima mezz’ora a rispondere alladomanda: come fate a tenervelo?28 luglio10


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EconomiaStoriaCARLO LEOPOLDO LUALDI:impren<strong>di</strong>toregeniale e generosoCarlo Leopoldo Lual<strong>di</strong>Avrebbe compiuto 100 anni il 6 giugnoil fondatore della LIMA (Lual<strong>di</strong> Industrie-Meccaniche Anduins). Un traguardo chesolamente a pochi è concesso <strong>di</strong> arrivarema, nel caso dei Carlo Leopoldo Lual<strong>di</strong>,anche se virtualmente, lo festeggerà in Vald’Arzino. Ad Anduins stanno organizzandoqualcosa che testimonia la riconoscenzaverso chi è riuscito a cambiare il volto <strong>di</strong>questa piccola realtà della pedemontana,facendola traghettare da un modesto turismo,noto per le polle d’acqua solforosa,ad una realtà industriale che oggi, grazie alfiglio Gabriele, è <strong>di</strong>ventata un’azienda leaderin campo me<strong>di</strong>cale presente quasi intutto il mondo.Ma ritornando al ricordo indelebile <strong>di</strong> CarloLeopoldo Lual<strong>di</strong> è giusto tratteggiarequalche scorcio <strong>di</strong> vita per ritrovarlo leadercarismatico <strong>di</strong> quella generazione d’impren<strong>di</strong>toricoraggiosi e geniali che hannotracciato un nuovo percorso a uomini il cuidestino poteva esser legato all’emigrazione,riscattandoli da una povertà arcaica e senzafuturo.Era il 1945 quando Carlo Leopoldo Lual<strong>di</strong>decise <strong>di</strong> abbandonare lo stabilimentoMangiarotti <strong>di</strong> Codroipo, <strong>di</strong> cui era <strong>di</strong>rigente,impegnato nel campo degli esplosivi ,percimentarsi nella meccanica <strong>di</strong> precisioneproducendo ferri chirurgici. Idea questamolto originale considerati i tempi , maindubbiamente sostenuta dalla grande amiciziache lo legava al Prof. Gabrieli, l’alloraPrimario Chirurgo <strong>di</strong> San Vito al Tagliamentoe dal suo intuito lungimirante. Produrre ferrichirurgici nel Friuli del dopoguerra esigevafantasia , genialità e senso del rischio. Dotiqueste che a lui non mancarono mai.Va detto che la sua famiglia era d’originelombarda, una <strong>di</strong>nastia <strong>di</strong> tecnici ingegnosi:il padre che <strong>di</strong>rigeva una centrale elettricafu l’inventore <strong>di</strong> un ferro da stiro elettriconel lontano 1901 e lui, per onorare latra<strong>di</strong>zione del casato brevettò, a sua voltadelle macchine speciali per il caricamentodei proiettili d’artiglieria, adottate dagli StatiMaggiori <strong>di</strong> molti Paesi europei.Carlo Leopoldo Lual<strong>di</strong> seppe coniugare ilpragmatismo friulano con la serietà friulanainfondendo entusiasmo e determinazione achi gli stava intorno.All’epoca la parola marketing era ancoraignota e gli impren<strong>di</strong>tori si affidavano al fiutoe al senso dell’avventura. Erano i primianni ‘50 quando sbocciò l’idea <strong>di</strong> creareun prototipo <strong>di</strong> elicottero che, secondo gliinten<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> Lual<strong>di</strong> doveva essere unaspecie <strong>di</strong> scooter del cielo, un’utilitaria chegli permettesse <strong>di</strong> collegarsi velocementecon U<strong>di</strong>ne e Pordenone. In breve questoprogetto assorbì tutte le sue energie soprattuttoperché fu un’assoluta novità in Italiadove non c’era alcuna fabbrica a produrli.Ecco che nell’autunno del 1953, con i primivoli a Campoformido, l’elicottero segreto<strong>di</strong>ventò una notizia esplosiva <strong>di</strong> cui tutti igiornali ne parlano e in breve nasce l’Aerlual<strong>di</strong>anche con il contributo <strong>di</strong> due ingegneriBertuzzi <strong>di</strong> Roma e Glauco Corbellini<strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne. Il primo elicottero ad esser prodottofu l’L55 e successivamente L’59. Nel1961 all’aeroporto parigino <strong>di</strong> Le Bourgetuno <strong>di</strong> questi elicotteri si classificherà terzofra i <strong>di</strong>ciotto convenuti alla gara <strong>di</strong> velocità.Ma la bella avventura non andrà a buonfine per mancanza <strong>di</strong> fon<strong>di</strong> economici.Nonostante la grande delusione e forse lagrande rabbia l’Ing. Lual<strong>di</strong> ritornò al comandodella LIMA con tenacia rafforzata che glipermise <strong>di</strong> superare l’improvvisa morte delfratello Paolo chiamando a sé, nel 1968,il figlio Gabriele in cui vede l’erede anchedel suo intuito manageriale lungimirante esenso dell’avventura.Proprio con l’entrata in scena <strong>di</strong> Gabrielela LIMA iniziò la grande avventura dell’usodel titanio sia per i ferri chirurgici che perle protesi in ambito me<strong>di</strong>cale sino a sconfinarenell’industria aerospaziale. Il titanio,sino allora quasi sconosciuto, venne utilizzatoper la prima volta proprio dalla LIMAche nel frattempo aveva costruito un’altrafabbrica a Flagogna. A pieno titolo la LIMAentrò nella competizione mon<strong>di</strong>ale con larealizzazione delle prime protesi per le articolazioniossee.Tutto sembrava andare per il meglio quandoil 6 maggio 1976 in una manciata <strong>di</strong>secon<strong>di</strong> il terremoto <strong>di</strong>strusse Anduinsinghiottendo un importante pezzo <strong>di</strong> storia.Ma neppure in questa circostanza Carlo LeopoldoLual<strong>di</strong> si fece sopraffare e con tuttala fierezza <strong>di</strong> un galantuomo e l’energia delcuore e della mente accettò un’altra sfida.Nei pochi anni che separarono la sua assenzadefinitiva ricoprì importanti carichequali la Presidenza dell’Associazione degliIndustriali <strong>di</strong> Pordenone e quella del RotaryNord <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne proprio da lui fondato.Il 16 gennaio 1980 Carlo Leopoldo Lual<strong>di</strong>si arrese al male che aveva combattuto conforza titanica aggiungendo il suo nome aquello <strong>di</strong> alcuni gran<strong>di</strong> uomini che hannoriscattato il Friuli. Il suo esempio ci inducea pensare che tutto si ottiene per asperaad astra.Annamaria Pittana30 luglio10


EconomiaAnalisiCompetitivita’contraltarealla volatilita’In Italia si è avviata una moderataripresa dall’estate del 2009,sostenuta dal miglioramentodelle esportazioni. Il recuperodelle ven<strong>di</strong>te all’estero risente<strong>di</strong> una ancora debole presenzadelle imprese esportatricisui mercati emergenti e dellaper<strong>di</strong>ta della competitività <strong>di</strong>prezzo cumulata dall’inizio deldecennio.Fiacca resta la domanda internafrenata dalla contrazione delred<strong>di</strong>to <strong>di</strong>sponibile reale tornatosui livelli della metà degli anninovanta e dalle preoccupazionisulle prospettive <strong>di</strong> occupazione.Gli investimenti hanno mostrato a partiredalla seconda metà del 2009 i primi segnali<strong>di</strong> recupero grazie anche alla Tremontiter ma sono con<strong>di</strong>zionati dall’alto livello <strong>di</strong>capacità inutilizzata.Nel primo trimestre 2010 si sono registratimovimenti <strong>di</strong> recupero (il PIL è cresciutodello 0,4% nei confronti del IV trimestre2009) sospinti dalle esportazioni a frontedel ristagno della domanda interna. La crescitadell’attività dovrebbe proseguire anchenel secondo trimestre in cui allo stimolodella domanda estera si affiancherebbequello degli incentivi agli investimenti ed aiconsumi. Questa tendenza si indebolirebbenella seconda parte dell’anno per il presumibilerallentamento della domanda esteraper il venir meno delle misure <strong>di</strong> stimolo eper l’adozione degli interventi <strong>di</strong> riequilibriodel debito pubblico.La struttura finanziaria del nostro paesepresenta indubbi punti <strong>di</strong> forza: la ricchezzatotale netta delle famiglie è pari a cinquevolte e mezzo il PIL, i debiti delle famigliesono fra i più bassi dell’area euro, quellidelle imprese sono inferiori alla me<strong>di</strong>a.Il fondamentale fattore <strong>di</strong> debolezza è rappresentatodall’alto debito pubblico salito<strong>di</strong> <strong>di</strong>eci punti rispetto al PIL nel 2009, al115,8%; il <strong>di</strong>savanzo è cresciuto al 5,3%; ilsaldo primario è tornato ad essere negativoper la prima volta dal 1991, passando daun avanzo del 2,5% ad un <strong>di</strong>savanzo dello0,6%.La manovra correttiva si colloca in questocontesto con un chiaro obiettivo <strong>di</strong> perentoriorisanamento dei conti pubblici basatoper due terzi su riduzioni <strong>di</strong> spesa e per unterzo su incrementi delle entrate derivantidalle misure <strong>di</strong> contrasto all’evasione. Lasua incidenza è resa evidente dal fatto chela spesa primaria corrente dovrebbe nelbiennio 2011/2012 aumentare nella me<strong>di</strong>aannua in misura inferiore al punto percentualequando negli ultimi <strong>di</strong>eci anni è salita,nonostante gli impegni <strong>di</strong> contenimentoe le misure correttive (abbattimento dellaspesa dei Ministero, intervento sui consumiinterme<strong>di</strong>), in me<strong>di</strong>a d’anno del 4,6%.Non si può negare che la manovra <strong>di</strong>riduzione del <strong>di</strong>savanzo è destinata nelbreve-me<strong>di</strong>o periodo a riflettersi sull’attivitàeconomica. Al riguardo la Banca d’Italiaha calcolato che, a parità <strong>di</strong> tutte le altrecon<strong>di</strong>zioni, nel biennio 2011/2012, la manovrapotrebbe cumulativamente ridurre lacrescita del PIL <strong>di</strong> poco più <strong>di</strong> mezzo puntopercentuale attraverso la compressione deiconsumi e degli investimenti.Si tratta <strong>di</strong> una manovra necessaria che vanecessariamente legata a strategie rivolte apromuovere la crescita.Rafforzare il potenziale <strong>di</strong> crescita consolidail riequilibrio duraturo dei conti pubblici,il riequilibrio viene a favorire le con<strong>di</strong>zionistesse <strong>di</strong> crescita se libera risorse finalizzatea favorire la competitività.Negli ultimi <strong>di</strong>eci anni l’economia italiana ècresciuta del 15% rispetto il 25% dei paesidell’area dell’euro. La produttività <strong>di</strong> un’oralavorata in Italia è salita del 3%, del 14%nell’area dell’euro.Il risanamento dei conti pubblici va investitoin maggiore produttività ed inpiù intensa competitività.Occorre far sì che i progressinel contenimento della spesacorrente e nella lotta all’evasionefiscale si traducano in riduzionetangibile delle aliquote d’impostasul lavoro e sulle imprese.Questo para<strong>di</strong>gma investe anchela nostra Regione nella quale seil debito delle Amministrazionilocali è <strong>di</strong>minuito in rapportoal PIL tra il 2007 ed il 2008dall’8,6% all’8,2%, resta nettamentesuperiore alla me<strong>di</strong>anazionale, 6,8%.Quin<strong>di</strong> anche nella nostra Regionesi impongono politiche <strong>di</strong> rigorosagestione per ridurre i costi e riversare sullosviluppo le risorse adeguate ad incrementarei fattori <strong>di</strong> competitività, dalle infrastrutturealla promozione della crescita innovativa,alla logistica, alla ricerca.Questo <strong>di</strong>segno va traguardato tenendoconto della criticità dell’occupazione edell’impatto della crisi sulla manifattura.Secondo i risultati <strong>di</strong> un’indagine curatadalla Banca d’Italia nel 2009 il 60% delleaziende ha registrato un calo del fatturatonei confronti dell’anno precedente, megliocomunque che per il complesso dell’Italiae del nord est in cui il calo ha interessatoil 70% delle imprese. Per il 2010 il 50%delle imprese ha stimato una preve<strong>di</strong>bileripresa del fatturato.Gli investimenti invece non decollano: nel2009 due terzi delle aziende manifatturiereha effettuato investimenti inferiori a quellidell’esercizio precedente; per il 2010 calerannoper oltre la metà delle imprese. Oltreil 50% delle imprese manifatturiere haridotto il numero degli addetti.Quin<strong>di</strong> il percorso è stretto e non ha alternativealla prosecuzione <strong>di</strong> politiche<strong>di</strong> rigore che debbono investire anche lasanità, i trasferimenti agli enti locali e lespese <strong>di</strong> funzionamento della Regione. Seè vero che le ragioni <strong>di</strong> competitività sonolegate al processo <strong>di</strong> accumulazione occorrepuntare su questa leva fondamentaleper assicurare continuità e sostenibilità allosviluppo.Ezio Lugnaniliuglio10 31


AssociazioneIncontroIl contratto<strong>di</strong> rete d’impresa“La speranza è che questo nuovo istitutorappresenti la tanto auspicata formulamagica per la piccola e me<strong>di</strong>a impresa:uno strumento efficace <strong>di</strong> aggregazionetra aziende in grado, però, <strong>di</strong> manteneree valorizzare l’autonomia operativa dellestesse. D’altra parte aggregarsi <strong>di</strong>ventadeterminante: dal 2008 in poi, i nostrisistemi <strong>di</strong> competitività sono stati stravolti;i mercati si sono ristretti e soltantol’aggregazione, attraverso le sue capacità<strong>di</strong> scala, può consentire <strong>di</strong> tornare adampliarli”.Così Alberto Toffolutti, vice-presidente <strong>di</strong><strong>Confindustria</strong> U<strong>di</strong>ne,ha salutato il nuovo strumento nato, ilcontratto <strong>di</strong> rete d’impresa, per sviluppareprocessi <strong>di</strong> aggregazione tra imprese.Il contratto <strong>di</strong> rete d’impresa - oggettovenerdì 4 giugno <strong>di</strong> uno specificoconvegno <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento a palazzoTorriani promosso da <strong>Confindustria</strong> U<strong>di</strong>ne,in collaborazione con l’AssociazioneRetImpresa costituita da <strong>Confindustria</strong> con53 soci ed al quale <strong>Confindustria</strong> U<strong>di</strong>nepartecipa - permette infatti <strong>di</strong> sviluppareun progetto comune tra più aziende conla costituzione <strong>di</strong> un organo comune <strong>di</strong>gestione <strong>di</strong> un fondo comune a sé stanteseparato dal patrimonio dei partecipanti.La rete d’impresa ha una precisa identitàgiuri<strong>di</strong>ca anche sotto il profilo dellapartecipazione a commesse ed appaltied è inoltre destinatario <strong>di</strong> uno specificorating. Si configura a tutti gli effetti comeun’impresa a sé stante senza inficiarel’identità e l’autonomia delle imprese chevi partecipano.“Oltre che salvaguardare l’autonomiadell’impresa – ha specificato FulvioD’Alvia, delle Politiche industriali <strong>di</strong><strong>Confindustria</strong> inquadrando i punti <strong>di</strong> forzadel contratto <strong>di</strong> rete d’impresa - questoistituto consente all’azienda <strong>di</strong> trovarecollaborazioni anche al <strong>di</strong> fuori del vincoloterritoriale. Nella manovra finanziaria infase <strong>di</strong> elaborazione sono ora allo stu<strong>di</strong>ole misure per agevolare questi contrattisotto il profilo amministrativo, finanziarioe fiscale. Sarebbe però opportuno cheanche le Regioni si attrezzassero peradottare e promuovere questi strumentiall’avanguar<strong>di</strong>a”.A tale riguardo, <strong>Confindustria</strong> sta facendola sua parte. Ha istituito un organismo adhoc, l’Associazione RetImpresa, ha formatooltre 200 funzionari <strong>di</strong> sistema e haavvallato la decisione dell’Università Luiss<strong>di</strong> Roma <strong>di</strong> istituire un master per managerin rete.In video-conferenza Marco Ravazzolo,Affari legislativi – <strong>Confindustria</strong>, ha tral’altro delineato le <strong>di</strong>fferenze tra Consorzioe Rete d’Impresa: il primo è pensatoper raggiungere obiettivi specifici e <strong>di</strong>breve-me<strong>di</strong>o termine, mentre la Rete apreuna prospettiva nel me<strong>di</strong>o-lungo periodofocalizzata ad aumentare competitività ecapacità innovativa, fattori in<strong>di</strong>spensabiliper aggre<strong>di</strong>re i mercati. Di interesse èanche la stretta correlazione tra Reted’Impresa e Sistema Qualità, che vienea costituire un punto <strong>di</strong> riferimento suiprocessi <strong>di</strong> collaborazione da mettere inatto.Massimo Tronci, della Sezione impiantiindustriali Dipartimento <strong>di</strong> meccanica eaeronautica Università <strong>di</strong> Roma “Sapienza”,ha quin<strong>di</strong> presentato il modello <strong>di</strong> ratingimpostato da Barklays Bank, nel quadro<strong>di</strong> un accordo con <strong>Confindustria</strong>, chetiene conto delle valutazioni concernentile modalità <strong>di</strong> governance aziendalecon particolare riguardo agli aspettiqualitativi, organizzativi ed alla capacità <strong>di</strong>aggregazione dell’impresa. Infine, GuidoSilipo, consulente in comunicazione edorganizzazione, ha illustrato nel dettaglio ilpercorso che un’azienda deve fare verso ilcontratto <strong>di</strong> rete d’impresa”.In primo piano Fulvio D’Alvia e Alberto Toffolutti (foto Gasperi)A.L.32 luglio10


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34 luglio10


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AssociazioneLegno e MobileFederlegno-Arredo:le proposte alla RegioneUn momento della riunione <strong>di</strong>Federlegno-Arredo Triveneto a Susans(foto Gasperi)Il Castello <strong>di</strong> Susans ha ospitato, mercoledì19 maggio, la riunione del Consiglio delCoor<strong>di</strong>namento Triveneto <strong>di</strong> Federlegno-Arredo, allargato agli impren<strong>di</strong>tori associati<strong>di</strong> <strong>Confindustria</strong> Friuli Venezia Giulia.Dinanzi al presidente della RegioneRenzo Tondo, il Coor<strong>di</strong>namento,presieduto da Antonio Zigoni, haavanzato alcune proposte <strong>di</strong> possibilicollaborazioni tra il settore del Legno-Arredo e l’amministrazione regionale,con particolare attenzione al progetto<strong>di</strong> riqualificazione del compartoturistico (“Servirebbero interventi perla riqualificazione e il rinnovamentononché un sistema <strong>di</strong> riconoscimentodelle aziende che rinnovano”), dellosviluppo <strong>di</strong> coltivazioni boschive(“Occorrerebbero piani <strong>di</strong> coltivazioneboschiva e un sostegno a progetti <strong>di</strong>“filiera”: dal bosco al prodotto finito”) edelle costruzioni in legno, che possonodare impulso alla domanda interna deiprodotti in legno e <strong>di</strong> arredo. Ed ancora.Il Coor<strong>di</strong>namento ha auspicato pure unsupporto regionale finalizzato a favorireforme <strong>di</strong> aggregazione tra le imprese(“me<strong>di</strong>ante semplificazione e tempisticacerta <strong>di</strong> erogazione dei contributi, contratti<strong>di</strong> rete e <strong>di</strong> filiera e strumenti finanziari”),a proteggere il “capitale intellettuale(“attraverso l’istituzione <strong>di</strong> uno fondopubblico specifico”) e a sostenerel’internazionalizzazione del sistema (“grazieanche all’istituzione <strong>di</strong> una “cabina <strong>di</strong>regia” per un effettivo coor<strong>di</strong>namentotra gli Enti che operano nelle attività <strong>di</strong>internazionalizzazione”).Il presidente Tondo ha garantito “lamassima <strong>di</strong>sponibilità ad un confrontoa 360 gra<strong>di</strong> con un comparto cosìstrategico. Non ho alternative che farcrescere le imprese”. Tondo - che haricordato i segnali positivi provenienti dalbando dell’innovazione (presentate 800domande, per complessivi 550milioni<strong>di</strong> euro <strong>di</strong> finanziamento, <strong>di</strong> cui unasessantina a carico della Regione), dallalegge 4 e dei 10 milioni <strong>di</strong> euro allocati alFAS per tutto il <strong>di</strong>stretto del manzanese– ha aggiunto che “il friulano” è ancoraconsiderato un valore aggiunto perché hasempre saputo coniugare economia conil senso <strong>di</strong> responsabilità”. Il presidente -che si è <strong>di</strong>chiarato pronto a ragionare suipatrimoni boschivi e sul settore turisticoalberghiero– ha ammesso che “tuttosarà più facile, una volta andato in porto ilfederalismo fiscale”.Con Marco Sabetta, <strong>di</strong>rettore generaledella Cosmit S.p.A., il Coor<strong>di</strong>namento haavuto invece l’opportunità <strong>di</strong> rifletteresull’andamento del Salone Internazionaledel Mobile <strong>di</strong> Milano. I numeri aconsuntivo - 297.460 operatori del settoreaccre<strong>di</strong>tati (+7% rispetto al 2009), <strong>di</strong> cuiil 56% provenienti dall’estero, 329.563presenze totali e 5.110 giornalisti da tuttoil mondo – testimoniano lo straor<strong>di</strong>nariorisultato ottenuto dalla rassegna e la suavocazione internazionale.”Il Salone – hadetto Sabetta - resta un appuntamentoirrinunciabile per le aziende che hannoidee. L’appuntamento è ora per l’e<strong>di</strong>zione2011, quella del cinquantenario, chevorremmo fosse in<strong>di</strong>menticabile”.La riunione è stata coor<strong>di</strong>nata da GiovanniGervasoni, capogruppo del Gruppo Legno-Arredo <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne che, nel suo intervento, hasollecitato politiche <strong>di</strong> sviluppo incentratesul manifatturiero. “In tale <strong>di</strong>rezione si èinserito, a livello regionale, il sostegnodato a tante piccole imprese per lapartecipazione alle fiere, relativamente alquale però “vanno trovati correttivi al limiterappresentato dal requisito della “primapartecipazione”, imposto dalle regolecomunitarie, che pregiu<strong>di</strong>ca la possibilità<strong>di</strong> poter ottenere l’incentivo anche perle successive partecipazioni”. Gervasoniha poi affrontato il tema vitale delleaggregazioni: “E’ importante che le Regionidel Triveneto sappiano muoversi d’intesacon la rappresentanza dell’Industria. Suquesto occorre capacità <strong>di</strong> proposta chenon può che partire da noi. Siamo presentinel mondo, siamo capaci <strong>di</strong> essereflessibili, saremo capaci anche <strong>di</strong> fareaggregazioni. Dobbiamo saperci muovereinsieme”. Gervasoni si è altresì soffermatosul ruolo dei <strong>di</strong>stretti con particolareriguardo all’ASDI Se<strong>di</strong>a auspicando lafinalizzazione a sostegno della crescitadelle imprese del settore delle risorse delFAS destinate alle politiche <strong>di</strong>strettuali.Alessandro Calligaris, presidente <strong>di</strong><strong>Confindustria</strong> Friuli Venezia Giulia, nelconcludere i lavori, non ha sottaciuto lavalenza del traino turistico per le nostreaziende, “non solo in termini <strong>di</strong> fornituredegli arre<strong>di</strong>, ma anche ai fini promozionaliperché lo stesso turista che viene nellanostra Regione è poi ambasciatore nelmondo, con i suoi racconti <strong>di</strong> viaggio, dellaqualità del nostro made in Italy. Calligarisha quin<strong>di</strong> parlato delle ripercussioni deldeprezzamento dell’euro: “La ripresa deldollaro potrebbe aiutarci ad affrontare imercati con maggiore incisività in terminicompetitivi; competitività che scontiamoinvece ancora come sistema Paese”.All’incontro ha preso parte pure MauroManassero, presidente della CommissioneSindacale <strong>di</strong> Legno Arredo, che harelazionato sul contratto <strong>di</strong> categoriarinnovato lo scorso 12 maggio. L’intesasarà valida per il triennio 2010-2013 eprevede un aumento a parametro 100 <strong>di</strong>90,32 euro.Alfredo Longo36 luglio10


Il <strong>di</strong>fficile recuperodel settore delle costruzioniAssociazioneE<strong>di</strong>liziaPer il settore delle costruzioni è ancoralontana l’uscita dalla crisi. Gli in<strong>di</strong>catori<strong>di</strong>sponibili non evidenziano segnali <strong>di</strong>ripresa - hanno osservato i Presidenti<strong>di</strong> Ance Gorizia Aureliano Hofmann, <strong>di</strong>Ance Pordenone Valerio Pontarolo, <strong>di</strong>Ance U<strong>di</strong>ne Ugo Frata e <strong>di</strong> Ance TriesteDonatello Civi<strong>di</strong>n riunitisi a U<strong>di</strong>ne - e leimprese esprimono ancora valutazioni <strong>di</strong>forte preoccupazione per i ridotti livelli <strong>di</strong>attività e per l’assottigliarsi del portafoglioor<strong>di</strong>ni. La caduta dei livelli produttivi delsettore delle costruzioni ha avuto inevitabiliripercussioni sul tessuto impren<strong>di</strong>torialee gli sforzi compiuti dal Governo perreperire e programmare le risorse nonhanno ancora prodotto, a <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong>quasi un anno, effetti significativi. Dai dati<strong>di</strong> UNIONCAMERE emerge in FVG, fra il2008 e il primo trimestre 2010, un saldofra imprese iscritte e cessate pari a meno419 e una per<strong>di</strong>ta - evidenziata dal sistemadelle Casse e<strong>di</strong>li della regione - <strong>di</strong> 2.260posti lavoro.La domanda privata, ha ricordato ilpresidente dei costruttori regionali DonatoRiccesi, è peraltro ancora fortementecon<strong>di</strong>zionata dal clima <strong>di</strong> incertezzainnescato dalla crisi economica efinanziaria che induce imprese e famiglie arimandare i propri piani <strong>di</strong> investimento.Contemporaneamente la domandapubblica risente della progressiva riduzionedelle risorse per nuovi investimenti edè inoltre costretta dai vincoli <strong>di</strong> spesaderivanti dal patto <strong>di</strong> stabilità interno cheriducono la capacità <strong>di</strong> investimento nelleopere pubbliche.I forti ritar<strong>di</strong> nei pagamenti alle impreseda parte delle amministrazioni pubblicheper lavori eseguiti ed il permanere delle<strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> accesso al cre<strong>di</strong>to incidononegativamente sulla gestione finanziariadelle imprese e costituiscono alcuni degliostacoli alla ripresa del settore.Il Centro Stu<strong>di</strong> dell’Ance ha stimato nel2009 una riduzione degli investimentiin costruzioni del 9,4% in termini realirispetto all’anno precedente che siaggiunge al -2,3% del 2008 rispetto al2007.Un’ulteriore flessione del 7,1% è previstaper il 2010. In tre anni, dal 2008 al 2010, ilsettore delle costruzioni avrà quin<strong>di</strong> persoil 18% in termini <strong>di</strong> investimenti.Risultati particolarmente preoccupantisegnano alcuni comparti come quellodelle nuove abitazioni, che avrà persoin tre anni il 30% del volume degliinvestimenti.Per i lavori pubblici la riduzione dei livelliproduttivi è in atto da sei anni e nel 2010gli investimenti saranno il 23% in menorispetto al 2004.In altri termini, dopo nove anni <strong>di</strong> crescita,i volumi <strong>di</strong> produzione del settore sonotornati ai livelli osservati alla fine degli anni’90.Ma non è solo la riduzione deglistanziamenti a destare preoccupazione.ANCE FVG si sofferma anche sui ribassipraticati sugli importi posti a base <strong>di</strong> garache si sono ormai assestati me<strong>di</strong>amenteintorno al meno 50%, con punte sino adoltre il 60%.Offerte temerarie che inevitabilmenteproducono contenziosi, ritar<strong>di</strong> <strong>di</strong> anni nellaconsegna delle opere se non ad<strong>di</strong>ritturala sospensione dei lavori, favorendocoloro che utilizzano comportamenti <strong>di</strong>dubbia correttezza e creando gravissimipericoli <strong>di</strong> sopravvivenza alle imprese cheoperano con etica e professionalità, senza<strong>di</strong>menticare le intuibili e gravi ripercussioniper la collettività. Rimane l’auspicio chele Stazioni appaltanti evitino il ricorso alcriterio del massimo ribasso privilegiandoil criterio dell’offerta economicamentepiù vantaggiosa, come del resto in<strong>di</strong>catoanche nella recente circolare della Regionedel 29 aprile scorso, un sistema - osservaRiccesi - capace <strong>di</strong> valorizzare la qualitàdell’offerta nonché il merito e l’affidabilitàdell’impresa.Anche il mercato immobiliare è in fortecontrazione. Tra il 2006 ed il 2009 ilcalo in Regione è stato pari al 26,3%. Lacontrazione del mercato sta riportando ilivelli <strong>di</strong> abitazioni compravendute a quelliosservati a fine anni ‘90.Esiste, però, un fabbisogno potenziale <strong>di</strong>abitazioni non sod<strong>di</strong>sfatto confermato,fra l’altro, anche da un recente sondaggiorealizzato presso il personale delleForze armate presente in regione cheha espresso un interesse all’acquistodell’abitazione ma a prezzo calmierato incomplessi e<strong>di</strong>lizi <strong>di</strong> limitate <strong>di</strong>mensioni enon riservati esclusivamente al personalemilitare che però, nell’attuale situazioneeconomica e finanziaria, stenta atrasformarsi in domanda.Nei giorni scorsi è stato però pubblicatoil decreto che stanzia alla nostra Regionerisorse per quasi 8 milioni <strong>di</strong> euro su untotale <strong>di</strong> 377. 885 milioni per l’housingsociale ovvero per il Piano Casa 1. Pocacosa. Ma se si adotteranno idoneemodalità per il paternariato pubblico eprivato quelle risorse potranno avereun importante effetto volano per gliinvestimenti conseguenti alle proposteformulate dai soggetti privati.E’ quin<strong>di</strong> essenziale che la Regione edEnti locali definiscano nel più brevetempo possibile il quadro delle regole checonsentano <strong>di</strong> attivare proposte in grado <strong>di</strong>coinvolgere l’impren<strong>di</strong>toria privata avviandoun’azione <strong>di</strong> riqualificazione urbana cheabbia come centralità l’abitare sostenibile.Sul fronte dei lavori privati serve ancheun’accelerazione nei tempi delleprocedure amministrative che favoriscanon solo la semplificazione ma soprattuttola certezza dei tempi e il coor<strong>di</strong>namentodelle autorizzazioni ambientali perconsentire <strong>di</strong> avviare realmente unra<strong>di</strong>cale ripensamento della pianificazionepaesaggistica e urbanistica del territorio.L’amministrazione pubblica funziona,nella maggior parte dei casi, secondo unascala temporale incongrua a quella delleaziende, al contrario del mercato che simuove in tempi più ristretti e ha bisogno<strong>di</strong> procedure <strong>di</strong> autorizzazione chiaree certe su tutto e per tutto il territorioregionale.E anche se ciò avviene può non esseresufficiente. Il piano casa 2, ad esempio, sulquale erano state riposte molte aspettativeper la ripresa del settore, non decollasoprattutto per un azione <strong>di</strong> ostruzionismopolitico e/o amministrativo dei Comuniche sta vanificando quella funzioneanticongiunturale che il piano casa in parteavrebbe potuto avere.liuglio10 37


AssociazioneAlimentari e BevandeDa sinistra, in rappresentanza delgruppo, Lisa Cattarinuzzi e JosèMaria Cattarinuzzi, <strong>di</strong> Gruppo Illiria,e Fabrizio Cattelan, <strong>di</strong> C.D.A. (fotoGasperi)VIAGGIO NEL GUSTOSESTA PUNTATADistribuzione: aziende proiettate al futuroL’apertura è imminente: il primo barautomatico aprirà a Latisana, per iniziativadella friulana C.D.A. <strong>di</strong> Cattelan. Nonsoltanto un fatto organizzativo, ma unanuova tipologia <strong>di</strong> servizio, in funzione24 ore su 24, sette giorni su sette, chesupera le riserve psicologiche <strong>di</strong> eventualicontatti interpersonali e eccellentizzala selezione dei prodotti <strong>di</strong> qualità e ilrispetto delle norme sanitarie. L’iniziativa èun segnale <strong>di</strong> vitalità del settore “cateringe <strong>di</strong>stribuzione”, del Gruppo Alimentarie Bevande <strong>di</strong> <strong>Confindustria</strong> U<strong>di</strong>ne, cheRealtà Industriale ha incontrato nel suotour tra le aziende del Gruppo. “Nonpossiamo lamentarci dell’andamentodel comparto – sostiene Josè MariaCattarinuzzi, Presidente del GruppoILLIRIA – perché la contrazione registratadagli ultimi bilanci tra le aziende delsettore può essere valutata nel 3-4%ed è una conseguenza <strong>di</strong>retta dellariduzione delle ore lavorative nelle aziendedovuta alla fase economica sfavorevoleche ha caratterizzato gli ultimi 18 mesi”.Questo primo dato anticipa l’identikit delsettore del ven<strong>di</strong>ng (la somministrazione<strong>di</strong> bevande e alimenti attraverso<strong>di</strong>stributori automatici) caratterizzato dauna concentrazione <strong>di</strong> circa il 90% <strong>di</strong>macchine <strong>di</strong>stributrici nei luoghi <strong>di</strong> lavoro,anche se sta crescendo con dati importantila presenza dei <strong>di</strong>stributori presso lefamiglie e i luoghi aperti al pubblico.“Questa tipologia <strong>di</strong> sviluppo – sottolineaCattarinuzzi – riflette la capacità del settore<strong>di</strong> evolversi interpretando i gusti delconsumatore, accentuando la selezionequalitativa dei prodotti, la scelta <strong>di</strong> bran<strong>di</strong>mportanti, l’inserimento <strong>di</strong> prodotti light,la completezza della gamma che ormairaggiunge mille referenze”. D’altra parteuna recente indagine del Censis hasegnalato come il 42% della popolazioneitaliana tra i 18 e i 64 anni acquistialimenti e bevande automaticamente,accantonando definitivamente lostereotipo della “macchinetta mangiasol<strong>di</strong>”e apprezzando invece l’efficienza delservizio, dalla <strong>di</strong>sponibilità 24 ore su24 alla pulizia e l’igiene e la qualitàdei prodotti. Dietro ad una facciata chetrasmette segnali <strong>di</strong> positività non possonomancare risvolti non sempre positivi.Infatti, molti <strong>di</strong>stributori automatici sonopresenti nelle strutture sanitarie, il chepermette <strong>di</strong> realizzare numeri importantima una red<strong>di</strong>tività insufficiente. “In effetti– interviene Fabrizio Cattelan – gli appaltipubblici per la collocazione delle macchine<strong>di</strong>stributrici sempre più privilegiano,nell’aggiu<strong>di</strong>cazione, il tornaconto dell’Ente,e questo non può che ripercuotersinegativamente sulle aziende che devonorinunciare alla red<strong>di</strong>tività per garantirela qualità del servizio richiesto”. Questonon impe<strong>di</strong>sce, peraltro, alle aziendedel Gruppo <strong>di</strong> <strong>Confindustria</strong> U<strong>di</strong>ne<strong>di</strong> sostenere la <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> alimentisalutistici. “Recentemente - afferma LisaCattarinuzzi, responsabile marketing delGruppo ILLIRIA – stiamo puntando moltosulla <strong>di</strong>ffusione nelle scuole <strong>di</strong> prodottiad alto contenuto salutistico. È unascelta coraggiosa, perché ovviamentepenalizza la red<strong>di</strong>tività e la competitività,ma interpretiamo un’aspettativa deiconsumatori più attenti ed una esigenza <strong>di</strong>maggior rispetto della salute, soprattuttopartendo dall’età infantile. Peccato chesu questo fronte spesso siano le famigliea non recepire l’importanza <strong>di</strong> abituarei bambini e gli adolescenti a consumipiù salubri. E un impegno più decisoe consapevole delle scuole potrebberafforzare conoscenze, consapevolezze econseguentemente favorire consumi piùvirtuosi, nell’ottica <strong>di</strong> un interesse sociale ecollettivo ancorché non imme<strong>di</strong>ato”.Franco Rosso38 luglio10


gLAVORO ERAPPORTI SINDACALI= - Accordo <strong>di</strong> rinnovo CCNL Gomma Plasticaaziende industriali del 18 marzo2010– circolare illustrativa= - Siglata il 21 maggio 2010 l’ipotesi <strong>di</strong> rinnovodel CCNL tessile abbigliamento moda- aziendeindustriali= - Trattative <strong>di</strong> rinnovo del CCNL dei settori piastrelle<strong>di</strong> ceramica, materiali refrattari, ceramicasanitaria, in scadenza il 30 giugno2010= - Collocamento obbligatorio - Lavoratore<strong>di</strong>venuto inabile in costanza <strong>di</strong> rapporto <strong>di</strong>lavoro - computo nella quota <strong>di</strong> riserva= - Inps - Sgravio contributivo sui premi <strong>di</strong>risultato per gli importi corrisposti nell’anno2009 – definizione delle specifiche tecniche= - CCNL Legno-Arredamento industria -precisazioni <strong>di</strong> Federlegno –Arredo= - Inps – Invio telematico domande <strong>di</strong> autorizzazionealla Cassa integrazione guadagnior<strong>di</strong>naria= - Inps - Dichiarazione <strong>di</strong> imme<strong>di</strong>ata <strong>di</strong>sponibilitàincaso <strong>di</strong> richiesta <strong>di</strong> CIGO= - Inps - Assegno per il nucleo familiare -livelli red<strong>di</strong>tuali per il periodo 1 luglio2010-30 giugno 2011= - Inps - Sgravio contributivo perl’incentivazione della contrattazione <strong>di</strong>secondo livello per importi corrispostinell’anno 2009 - rilascio procedura sperimentale<strong>di</strong> acquisizione e trasmissione domande= - Nuovo regolamento per la concessione el’erogazione degli incentivi per gli interventi<strong>di</strong> politica attiva del lavoro previsti dagli articoli29, 30, 31, 32, 33 e 48 della legge regionale 9agosto 2005, n. 18FISCALE= - Corso “L’ammortamento e la tenuta delregistro dei beni ammortizzabili”, venerdì18 giugno dalle 9 alle 13= - Operazioni Paesi Black list: pronto ilmodello= - Le novità fiscali <strong>di</strong> maggio 2010= - Irap presupposto soggettivo: cambio <strong>di</strong>rotta dell’Agenzia delle Entrate su agenti eme<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> base= - Agevolazione prima casa: ampliamenti epertinenze= - Risposte a quesiti in materia <strong>di</strong> controllodelle compensazioni Iva e compilazionedel modello F24= - Iva/Registro per le cessioni e locazioni<strong>di</strong> immobili: tabelle riepilogative aggiornateIstruzioni per l’uso...= Per consultare le notizie riportate in questa paginaCollegarsi al sito Internet dell’Associazione www.confindustria.ud.it= Selezionare alla voce “Ricerca“ nell’archivio dellasezione “News”= Inserire la password riservata alle impreseassociate= Inserire le informazioni richieste (in particolare titoloe servizio <strong>di</strong> emissione) per attivare il motore=<strong>di</strong> ricerca Cliccare “cerca”TRASPORTI= - Varie - Riduzione accise gasolioautotrazione anno 2009 – Invio telematico<strong>di</strong>chiarazioni – Nota Agenzia delle Dogane= - Sicurezza stradale - Divieti <strong>di</strong> circolazionemezzi pesanti nei mesi estivi= - Trasporti internazionali - RepubblicaSlovacca – Pedaggio autostradale elettronicoper autocarri ed autobus – NotaMintrasporti del 5 maggio 2010= - Sicurezza stradale - Tempi <strong>di</strong> guida conducentiautobus – Ripristino deroga per servizioccasionali – Regolamento (CE) n. 1073/09= - Trasporti internazionali - Austria - Nuove<strong>di</strong>sposizioni sul cabotaggio dal 14 maggio2010 – Nota Mintrasporti italianoAMBIENTE= - Pubblicato in GU il decreto sul<strong>di</strong>fferimento del termine <strong>di</strong> presentazionedel MUD e sulle quote <strong>di</strong> emissione= - RAEE - Comunicazione delle apparecchiatureimmesse sul mercato entro il 30 giugno= - CONAI: riduzione Contributo Ambientalesugli imballaggi in plastica= - Dichiarazione E-PRTR (ex DichiarazioneINES) 2010 – Dati 2009: da oggi <strong>di</strong>sponibilela procedura on line <strong>di</strong> trasmissione dati= - REACH - seminario a Roma il 7 giugnopresso l’Helpdesk nazionale per soggettiobbligati alla registrazione delle sostanze= - RAEE - emanate le modalità semplificateper la raccolta ed il trasporto da parte dei<strong>di</strong>stributori e degli installatori obbligatoriedal 18 giugno p.v.= - RAEE: stabilite modalità <strong>di</strong> iscrizione all’AlboGestori Ambientali per <strong>di</strong>stributoried installatori <strong>di</strong> AEEAssociazioneWebNews da Internet suwww.confindustria.ud.itCOMMERCIO ESTERO= - Normativa doganale - Nuovi tempi <strong>di</strong> rilasciodei certificati Eur 1 circ. 11/D – PosizioneAgenzia delle Dogane= - Fiere - International Wine & Spirits 2010– Hong Kong 4-6 novembre 2010= - Fiere - Mebel 2010 – Mosca 22-26 novembre2010= - Grecia - Notiziario economico-commerciale= - Cina - Missioni economiche – Ottobre<strong>di</strong>cembre2010ECONOMIA E FINANZA= - Por-Fesr 2007-2013- Bando <strong>di</strong>rifinanziamento legge regionale 4/2005= - Moratoria dei debiti. Estensione alle piccolee me<strong>di</strong>e imprese grafiche ed e<strong>di</strong>toriali- Por Fesr 2007-2013. Ban<strong>di</strong> <strong>di</strong> finanziamento= per lo sfruttamento della risorsageotermicaENERGIA= - Impianti fotovoltaici - Nuova guida 2010al conto energia= - Guida agli incentivi per la produzione <strong>di</strong>energia elettrica da fonti rinnovabiliSICUREZZA SUL LAVORO= - IAzioni <strong>di</strong> promozione della salute in ambiente<strong>di</strong>lavoro - I problemi alcol correlatie la normativa per il controllo sul lavoro -Incontro per datori <strong>di</strong> lavoro e <strong>di</strong>rigenti -Palmanova 11 giugno 2010= - Valutazione del rischio stress lavorocorrelato - Nota <strong>di</strong> <strong>Confindustria</strong>gEDILIZIA- Corsi <strong>di</strong> aggiornamento organizzati dal=Centro E<strong>di</strong>le per la formazione e lasicurezza- Notiziario Ance Fvg n. 29- Lavori pubblici - Adeguamento prezzi dei=materiali per l’anno 2008=- Certificazione VEA - Proroga al 1°gennaio 2011- Notiziario Ance Fvg n. 30- Bando <strong>di</strong> gara europeo per lacostruzione dei nuovi e<strong>di</strong>fici del ParcoScientifico e Tecnologico Luigi Danieli<strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne- Notiziario Ance Fvg n. 31- Notiziario Ance Fvg n. 32QUALITA’= - Uninotizie n° 10 del 31/05/2010==RISORSE UMANE- La Vetrina <strong>di</strong> Unimpiego - I profili dellasettimana 24-28 maggio 2010- La Vetrina <strong>di</strong> Unimpiego - I profili dellasettimana 31 maggio - 4 giugno 2010- La Vetrina <strong>di</strong> Unimpiego - I profili dellasettimana 7-11 giugno 2010liuglio10 39


Corsi <strong>di</strong> Formazione<strong>Confindustria</strong> U<strong>di</strong>neLUGLIO 2010Ambiente30 giugno e 7 luglioAmbiente: kit <strong>di</strong> sopravvivenza peraziende - Inquinamento acustico 1-216 luglioAmbiente: kit <strong>di</strong> sopravvivenza peraziende - AcquaEconomica13 luglioMeto<strong>di</strong> <strong>di</strong> gestione per affrontare lariduzione dei marginiRisorse Umane6 luglioInvestire in formazione: la progettazionestrategica della formazione inaziendaVen<strong>di</strong>te13 luglioComunicare con il cliente: tecniche<strong>di</strong> comunicazione e feedback perl’analisi del bisognoSETTEMBRE2010Acquisti23 e 24 settembreStrumenti Operativi per il BuyerAmbiente15 e 22 settembreAmbiente: kit <strong>di</strong> sopravvivenza peraziende – Aria 1 e Aria 229 settembreAmbiente: kit <strong>di</strong> sopravvivenza peraziende – VIA e AIACompetenze Relazionali23 e 24 settembreL’intelligenza relazionale: nuovecompetenze per la gestione dei collaboratoriInformatica28 settembreMS Power Point 2007Produzione14 settembreIl calcolo dei fabbisogni <strong>di</strong> capacità(CRP) e il bilanciamento delle lineea flusso21 e 28 settembreIl Capo Reparto: tecniche <strong>di</strong> gestionenei reparti produttiviQualità29 settembreLa nuova norma “UNI EN ISO9004:2009Ven<strong>di</strong>te20 e 27 settembreDal Call Center al customer Center:realizzare un Call Center costruitoattorno al clientePercorsi formativiDal 6 settembrePassato, Presente, Futuro. Tecniche<strong>di</strong> gestione del passaggio generazionaleDal 15 settembreInformatica per operatori aziendali –Livello avanzatoDa non perdereAssociazioneFormazionePassato, Presente,FuturoTecniche <strong>di</strong> gestionedel passaggiogenerazionaleTroppo spesso il conflitto caratterizza il passaggiogenerazionale e il testimone d’impresa non vieneconsegnato nel modo giusto. Una grande quantità<strong>di</strong> organizzazioni fallisce nel tentativo <strong>di</strong> rimanereimmutabile nel tempo, nell’incapacità <strong>di</strong> collegarenel presente il passato e il futuro della storiad’impresa. Questo percorso fornisce gli strumentipsicologici, tecnici e organizzativi per <strong>di</strong>segnare ilpassaggio generazionale e per poter affrontare consuccesso tutte le situazioni connesse al processo <strong>di</strong>cambiamento.Il corso si rivolge a tutti coloro che stanno gestendoe vivendo in prima persona il passaggio generazionale.Il passaggio del testimone d’impresa è uno deimomenti più delicati <strong>di</strong> trasformazione delle organizzazioni.Questo percorso vuole dare gli strumenticoncreti e le tecniche per gestire il cambiamentocome opportunità e per fare in modo che l’organizzazionesia in grado <strong>di</strong> valorizzare le sue ra<strong>di</strong>ci, <strong>di</strong>comprendere il suo presente e <strong>di</strong> intuire il successodel futuro. Nel percorso il gruppo <strong>di</strong> lavoro imparaad utilizzare le tecniche in<strong>di</strong>spensabili per gestire,vivere e affrontare al meglio il passaggio generazionale.Gli incontri si svolgono con una metodologia interattivache, a partire dal modello del Process Counseling,pre<strong>di</strong>lige l’esperienza concreta al contributoteorico. I partecipanti vengono invitati a parteciparein prima persona ad attività pratiche come giochi<strong>di</strong> ruolo, simulazioni, tecniche mutuate dal teatrod’impresa. A partire dal brainstorming si arriva alfocus group attraverso il contributo <strong>di</strong> ognuno deipartecipanti. Nel corso del master verranno utilizzatisupporti visivi e videocamera per creare situazionisimulative realisticheMomento d’aula del corso Ambiente- kit <strong>di</strong> sopravvivenza per le aziende40 luglio10


Gli accor<strong>di</strong><strong>di</strong> ristrutturazione dei debitiAssociazioneGruppo Giovani Impren<strong>di</strong>tori <strong>Confindustria</strong> U<strong>di</strong>nedell’impresa attraverso la pre<strong>di</strong>sposizione<strong>di</strong> un regolamento consensuale dellasituazione debitoria;b) giu<strong>di</strong>ziale: l’accordo stragiu<strong>di</strong>ziale vienepubblicato nel registro delle imprese al fine<strong>di</strong> consentire la proposizione <strong>di</strong> eventualiopposizioni, ed è soggetto alla procedura <strong>di</strong>omologazione da parte del Tribunale.L’intervento <strong>di</strong> Michele VaninUn tempo, le imprese che si trovavano inuno stato <strong>di</strong> crisi o <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà economichenon avevano molte possibilità <strong>di</strong> risollevarsi:o trovavano un accordo con i propri fornitorioppure erano assoggettate al fallimentocon gravissima per<strong>di</strong>ta non solo del valoreeconomico dell’azienda ma anche delpatrimonio umano che veniva <strong>di</strong>sperso.La nuova Legge Fallimentare ha introdottoun <strong>di</strong>verso approccio alla gestione della crisid’impresa: l’obiettivo del nuovo impiantonormativo è la sopravvivenza dell’impresastessa al fine <strong>di</strong> conservarne il valore e <strong>di</strong>tutelare gli interessi della collettività, conparticolare riguardo a quelli dei cre<strong>di</strong>tori e <strong>di</strong>chi vi presta la propria opera.In questa nuova ottica è il recuperodell’impresa in crisi ad assume una valenzaprioritaria.La liquidazione dell’impresa si pone solocome fase eventuale, possibile ma nonesclusiva, e comunque subor<strong>di</strong>nata allaprevia verifica dell’effettiva recuperabilitàdell’impresa stessa.La strada seguita dal Legislatore nelformulare la nuova Legge Fallimentareè stata quella <strong>di</strong> separare la proceduradella gestione dell’insolvenza dalla fasepreliminare a quest’ultima, caratterizzatadalla manifestazione <strong>di</strong> segni premonitori <strong>di</strong>uno stato <strong>di</strong> crisi in cui l’insolvenza non sipresenta ancora in modo conclamato.La nuova Legge Fallimentare ha poi sancitol’importanza dell’autonomia privata comestrumento <strong>di</strong> salvezza dell’impresa in crisi.Secondo il nuovo impianto normativo lastrada dell’accordo, quale strumento peraffrontare la crisi dell’impresa, è percorribilein due mo<strong>di</strong>:attraverso la pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> un piano <strong>di</strong>risanamento dell’impresa (art. 67);attraverso la pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> un accordo<strong>di</strong> ristrutturazione dei debiti (art. 182 bis).L’accordo <strong>di</strong> ristrutturazione dei debitiaziendali, come definito dall’art. 182 bisdella Legge Fallimentare, costituisce unimportantissimo strumento alternativo alfallimento o alla liquidazione dell’impresa,prevedendo che l’impren<strong>di</strong>tore in crisipossa proporre un accordo ai cre<strong>di</strong>tori per ilpagamento anche parziale dei debiti relativialla sua impresa.Il legislatore ha quin<strong>di</strong> voluto dare piùspazio all’autonomia privata nella gestionedella crisi <strong>di</strong> impresa, vedendo nell’impresain crisi non una situazione irreversibile,ma un valore da preservare, ove possibile,permettendo, attraverso il risanamentoconseguente ad una riduzione del debito eal suo eventuale pagamento <strong>di</strong>lazionato, laripresa dell’attività e la conservazione oltreche del patrimonio aziendale anche <strong>di</strong> tutti irapporti <strong>di</strong> lavoro in essere.La procedura dell’accordo <strong>di</strong> ristrutturazionedei debiti si gestisce in una duplice fase:a) stragiu<strong>di</strong>ziale: il debitore e i cre<strong>di</strong>toripervengono ad un accordo sul risanamentoL’accordo deve essere stipulato con tanticre<strong>di</strong>tori che rappresentino almeno il 60%dell’ammontare dei cre<strong>di</strong>ti.Il piano <strong>di</strong> ristrutturazione e ladocumentazione ad esso allegata devonoessere accompagnati dalla relazione <strong>di</strong> unesperto esterno all’impresa che quest’ultimadeve scegliere tra i professionisti aventile medesime caratteristiche professionalinecessarie per poter essere nominaticuratori fallimentari.In conclusione si può affermare chegli accor<strong>di</strong> <strong>di</strong> ristrutturazione dei debitiaziendali sono uno strumento innovativoche tutela gli interessi dell’impresa incrisi ma anche dei cre<strong>di</strong>tori se pensiamoche, in alternativa, la durata me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> unfallimento in Italia è <strong>di</strong> 8 anni a fronte <strong>di</strong>una percentuale me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfacimentodei cre<strong>di</strong>tori pari al 30% dei cre<strong>di</strong>ti.Gli accor<strong>di</strong> <strong>di</strong> ristrutturazione dei debitigarantiscono ai cre<strong>di</strong>tori una percentuale <strong>di</strong>recupero ben più elevata ed in un lasso <strong>di</strong>tempo sicuramente inferiore.Michele VaninVice-presidente Gruppo GiovaniImpren<strong>di</strong>tori<strong>Confindustria</strong> U<strong>di</strong>ne*Pubblichiamo l’intervento <strong>di</strong> Michele Vanin, vicepresidenteGruppo Giovani Impren<strong>di</strong>tori <strong>di</strong> <strong>Confindustria</strong>U<strong>di</strong>ne, al convegno dal titolo “La ristrutturazionedei debiti aziendali: ovvero la terza via stragiu<strong>di</strong>zialeal concordato preventivo ed al fallimentodell’impresa in crisi” promosso dall’Associazione aPalazzo Torriani, cui hanno partecipato, nella veste<strong>di</strong> relatori, gli avvocati Nicola Canessa e KatjaBesseghini, CBA stu<strong>di</strong>o legale tributario in Milanoe Silvia Pizzolato, dottore commercialista in U<strong>di</strong>ne.liuglio10 41


AssociazioneGruppo Giovani Impren<strong>di</strong>tori <strong>Confindustria</strong> U<strong>di</strong>neDa Santa Margherita Ligurel’appello <strong>di</strong> <strong>Confindustria</strong>:responsabilità e riforme perriscrivere il futuro del PaeseL’intervento <strong>di</strong> Federica Gui<strong>di</strong> al 40° convegno deiGiovani a Santa Margherita LigureL’intervento <strong>di</strong> Federica Gui<strong>di</strong> al 40° convegnodei Giovani a Santa Margherita LigureGiunto alla sua 40esima e<strong>di</strong>zione e tenutosivenerdì 11 e sabato 12 giugno, il convegno<strong>di</strong> Santa Margherita Ligure è stato unmomento davvero straor<strong>di</strong>nario <strong>di</strong> confrontoe <strong>di</strong> crescita, in<strong>di</strong>viduale e collettiva.L’argomento trattato, “Responsabilità eRiforme per un nuovo destino del Paese”,è profondamente sentito in questa <strong>di</strong>fficilecongiuntura economica, che va dalla crisidei mutui alla presa <strong>di</strong> coscienza dellavulnerabilità del modello sociale europeo.Le domande chiave dell’incontro hannoruotato attorno ai temi del contenimentodella spesa pubblica, dell’aggiornamentodello Stato sociale e della competitivitàdelle imprese mancata negli ultimi anni.Ma soprattutto, le questioni sollevate inrelazione al rilancio dell’economia hannostimolato la riflessione sulle riformenecessarie per ripartire con la crescita,vincendo le resistenze e interpretando lavelocità del mercato in senso positivo emeritocratico.Nomi illustri della politica, gran<strong>di</strong> accademicie uomini d’impresa hanno contribuito arendere il <strong>di</strong>battitointeressante ecostruttivo, allapresenza delPresidente dellaRepubblica GiorgioNapolitano.Ad esempio,l’ambasciatoreamericano in ItaliaDavid Thorne el’ex presidente<strong>di</strong> <strong>Confindustria</strong>Luca Cordero <strong>di</strong>Montezemolo sisono confrontati in un sobrio faccia a facciasul tema “Classe Dirigente, comunicazionee futuro: Italia e USA, due Paesi allospecchio”.La delegazione friulana dei Giovania Santa Margherita Ligure42 luglio10


AssociazioneGruppo Giovani Impren<strong>di</strong>tori <strong>Confindustria</strong> U<strong>di</strong>neAGENDAgli appuntamenti deiGiovani Impren<strong>di</strong>tori= Torneo <strong>di</strong> calcettoG.I. TrivenetoData: 26 giugno 2009Ore: 14.00Luogo: Bibione= Conviviale estivaData: 9 luglio 2010Ore: 20.30Luogo: Lignano Sabbiadoro -Punta Faro BeachNon sono nemmeno mancati i gran<strong>di</strong>annunci, come quello <strong>di</strong> Giulio Tremonti,Ministro dell’Economia e delle Finanze,che è intervenuto nella giornata <strong>di</strong>sabato anticipando che già nel prossimoConsiglio dei Ministri sarà esaminata la suarivoluzionaria proposta, in nome della libertà<strong>di</strong> impresa, <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare l’articolo 41 dellaCarta Costituzionale.Ed Emma Marcegaglia è d’accordo su questalinea e <strong>di</strong>ce sì alla rimozione delle lungagginiburocratiche e <strong>di</strong> uno statalismo antiliberista.Coup de theatre della Presidente, invece,nei confronti dell’ex leader <strong>di</strong> <strong>Confindustria</strong>Montezemolo all’invito <strong>di</strong> “smettere <strong>di</strong>lagnarsi dalla tribuna” e scegliere la stradadell’impegno politico: “il nostro mestiere nonè quello <strong>di</strong> salire sul ring della politica – haribattuto la Marcegaglia al Presidente Ferrari -ma è quello della sfida competitiva”.Sfida competitiva che secondo la Lady <strong>di</strong>Ferro <strong>di</strong> Confindustra parte dalla riformadelle imposte: “Le tasse – ha <strong>di</strong>chiarato- vanno abbassate a chi tiene in pie<strong>di</strong> ilPaese ovvero alle imprese, sulle quali gravaun’imposizione fiscale del 48% contro il25% della Germania, e ai lavoratori”.E la Presidente cita proprio la Germania,Enrico Accettola“benchmark d’Europa”, come esempio daseguire e fa un plauso alla recente manovrada 80 miliar<strong>di</strong> annunciata dalla Merkel, chesi pone l’obiettivo del pareggio <strong>di</strong> bilancioentro il 2016, ma che mantiene 12 miliar<strong>di</strong><strong>di</strong> investimenti per ricerca, innovazionee università. E certo non può mancare ilparallelismo con la manovra economicaitaliana, che secondo la Presidente <strong>di</strong><strong>Confindustria</strong> va rafforzata: “Va bene il rigorema ora occorrono risorse per la crescita”.Uno degli imperativi è la riduzione deglisprechi, a partire da quelli della politica.L’esortazione pare <strong>di</strong>retta a Renato Brunetta,Ministro della Pubblica Amministrazionee Innovazione, presente al Convegno eintervenuto nella giornata <strong>di</strong> venerdì aconclusione dei lavori. Anche noi GiovaniImpren<strong>di</strong>tori siamo chiamati in causa inquesto percorso <strong>di</strong> rinnovamento mentale estrutturale.Il nostro apporto è imprescin<strong>di</strong>bile:pren<strong>di</strong>amoci la responsabilità <strong>di</strong> farsentire la nostra voce dove serve, a fiancodell’Associazione <strong>di</strong> cui facciamo fieramenteparte e che tanto può fare perché l’Italiavinca i mon<strong>di</strong>ali della ripresa economica.Enrico Accettola= AssembleaannualeData: 22 settembre 2010Ore: 17.00Luogo: Palazzo Torriani= Missione in CinaData: 25 settembre 2010Luogo: Shangai e Hong Kong= Visite aziendaliCymaaData: 15 ottobre 2010= ConvegnoNazionaleData: 29 e 30 ottobre 2010Luogo: Capri= Fiera delle ideeData: 20 novembre 010Luogo: Fiera <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne= ConvivialeinvernaleData: 20 novembre 2010Ore: 20.00Luogo: Fiera <strong>di</strong> U<strong>di</strong>neliuglio10 43


OrizzontiGiovani e societàLavoro:paure e speranzeDa un lato la crisi economica, la scarsità <strong>di</strong> informazioni e la mancanza <strong>di</strong> domande sulproprio futuro; dall’altra la voglia <strong>di</strong> emergere e <strong>di</strong> imparare: i giovani si esprimono inmaniera variegata su un eventuale impiego in aziendaIl polo scientifico dei Rizzi dell’Universitàdegli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne è un luogo dove èpossibile ascoltare le opinioni <strong>di</strong> moltigiovani su quali siano le loro aspettative suun eventuale lavoro in una <strong>di</strong>tta.Giulia stu<strong>di</strong>a alla facoltà <strong>di</strong> Agraria e ritieneche “sarebbe positivo avere un giorno unimpiego in un’impresa. Secondo me èstimolante l’idea <strong>di</strong> lavorare assieme adaltre persone”.Vanessa, Giulia ed Elisabetta sono iscrittead Architettura, tutte e tre sono concor<strong>di</strong>nell’affermare che “finora non abbiamomai pensato al mondo del lavoro etantomeno ad essere occupate in unasocietà che produce beni o servizi”. Diversal’opinione <strong>di</strong> Simone e Federico, anch’essistudenti <strong>di</strong> Architettura: “La nostra primascelta sarebbe quella <strong>di</strong> operare in unostu<strong>di</strong>o professionale, tuttavia riteniamointeressante poter lavorare un giorno inun’impresa. Abbiamo fatto degli stagema sono stati troppo brevi per capire sepreferiremmo trovare impiego in un’aziendao in uno stu<strong>di</strong>o professionale”.Francesco e Sara frequentano il corso <strong>di</strong>laurea in “Tecnologie web e multime<strong>di</strong>ali” ehanno le idee abbastanza chiare per il loroavvenire: “Con ogni probabilità, terminati glistu<strong>di</strong> universitari, svolgeremo un periodo<strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato presso qualche <strong>di</strong>tta. Seriusciremo a maturare le giuste competenzee ci sentiremo pronti per rischiarefonderemo una nostra società <strong>di</strong> servizi”.“Lavorare in azienda è una cosa cheve<strong>di</strong>amo positivamente perché cipermetterà <strong>di</strong> confrontarci con altrepersone incrementando il nostrobagaglio <strong>di</strong> conoscenze e capacità.Inoltre, l’occupazione in un’impresa tiresponsabilizza” così si sono espressiMarvin e Matteo che stu<strong>di</strong>ano IngegneriaCivile.Stefano, Lorenzo, Federico, Marco eManuele stu<strong>di</strong>ano informatica, sonodell’avviso che “sarebbe già tanto poterlavorare in una <strong>di</strong>tta, dato questo graveperiodo <strong>di</strong> crisi. Temiamo che saremo44 luglio10precari per molto tempo e che avremostipen<strong>di</strong> bassi. Però siamo <strong>di</strong>sposti a faredella gavetta e poi a cercare <strong>di</strong> metterciin proprio sperando in una congiunturafavorevole. Abbiamo svolto tre mesi<strong>di</strong> tirocinio e pensiamo che sia moltoimportante la formazione in azienda ancheperché all’università l’approccio è molto piùcattedratico ed i professori ci incoraggianoassai poco verso il mondo del lavoro ed a<strong>di</strong>venire un giorno impren<strong>di</strong>tori”.Ad Andrea manca solo la tesi perlaurearsi in matematica: “Sinceramentel’impresa non ha mai destato il miointeresse, però mi affascina dal punto <strong>di</strong>vista dell’organizzazione aziendale e delmarketing”.Ora soffermiamo la nostra attenzione suigiovani delle scuole superiori.Roberto, Luca, Nini, Maria Cristina, Mihai,Martina, Stefania ed Elisabetta sonoiscritti al Deganutti: “ve<strong>di</strong>amo con favoreun eventuale impiego in una societàperché si possono guadagnare buoni sol<strong>di</strong>soprattutto se si <strong>di</strong>venta <strong>di</strong>rettori <strong>di</strong> qualchestabilimento. La nostra scuola ci offreuna formazione tecnico-commerciale cheriteniamo sod<strong>di</strong>sfacente e cercheremo <strong>di</strong>spendere nel migliore dei mo<strong>di</strong>. Gli stageche abbiamo fatto sono stati importantiper capire a quale tipo <strong>di</strong> impresa andareun giorno a bussare la porta per cercarelavoro”.Camminando per qualche centinaio <strong>di</strong>metri incontriamo alcuni studenti delCopernico – Chiara, Giacomo, Marco,Giovanni, Anna, Francesco, Feliciano eCarolina – che ci riferiscono: “Non cisolletica molto l’idea <strong>di</strong> rimanere per ventianni attaccati ad un macchinario; e poi fareogni giorno la stessa cosa ci sembra senzasenso. L’unico ruolo che accetteremo perlavorare in fabbrica è quello del <strong>di</strong>rigente:guadagnare bene e comandare sonodue aspetti che ci interessano. A scanso<strong>di</strong> equivoci scartiamo anche il ruolo daimpiegato, solo le posizioni <strong>di</strong> vertice fannoal caso nostro. Tuttavia ammettiamo <strong>di</strong>saperne poco sulle aziende e speriamo chegli impren<strong>di</strong>tori vengano più spesso quial Copernico a raccontarci come funzionaun’impresa”.“Sinceramente non ci abbiamo maipensato a lavorare in una <strong>di</strong>tta mentre,onestamente, troviamo più appassionanteoperare in uno stu<strong>di</strong>o professionale”così si pronunciano Enrica e Federica delCopernico.“Qui al liceo non viene dato molto risaltoal mondo del lavoro visto che la gran parte<strong>di</strong> noi andrà poi all’università, il <strong>di</strong>battito sucosa significa lavorare in azienda è scarsose non nullo. Tuttavia, siamo preoccupatiper l’attuale crisi economica e temiamo chese un giorno dovessimo andare in fabbricamagari poi improvvisamente questachiude e ci ritroviamo <strong>di</strong>soccupati dopoaver, magari, anche stu<strong>di</strong>ato all’università”.Questa la sintesi del pensiero <strong>di</strong> Elena,Chiara, Matteo e Francesco.Invece a Manuel ed Alex del Sello “lavorarein un organizzazione manifatturiera cipiacerebbe molto. La produzione in Italianon può essere solo appannaggio <strong>di</strong>tecnici ed operai stranieri, tocca anchea noi giovani italiani dare un contributodeterminante al “made in Italy” ”.Massimo De Liva


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ISYOrizzontiObiettivo MontagnaSTRATEX:nasce il villaggio made in CarniaNasce in Friuli un villaggio made In Carnia.Si tratta del primo villaggio eco sostenibiledella nostra regione, frutto della collaborazionetra la Stratex <strong>di</strong> Sutrio e l’architettomilanese Carlo Colombo. Dalla piccolasegheria carnica <strong>di</strong> semilavorati e travi perl’e<strong>di</strong>lizia nata negli anni ‘50 la Stratex hafatto passi da gigante.Dopo la forte espansione degli anni ‘80conseguente ad una politica <strong>di</strong> espansioneed investimenti nel campo del lamellare,ottenendo la certificazione <strong>di</strong> CategoriaA dal prestigioso Istituto Ottograf <strong>di</strong> Stoccarda,negli anni ‘90 Stratex ha proseguitonella politica <strong>di</strong> investimenti in tecnologiae ricerca, acquisendo macchinari all’avanguar<strong>di</strong>ae nuove linee <strong>di</strong> produzione acontrollo numerico per la lavorazione <strong>di</strong>elementi <strong>di</strong> qualunque forma e <strong>di</strong>mensionee per l’assemblaggio ad alta definizionedei pannelli-parete.Vennero ampliati così i capannoni <strong>di</strong> Sutrioed implementati gli uffici <strong>di</strong> progettazionecon centri <strong>di</strong> lavoro all’avanguar<strong>di</strong>a, completamenteautomatizzati e con tecnicheCAD CAM in grado <strong>di</strong> ottenere strutturefinite con altissimi standard <strong>di</strong> precisione.Oggi Stratex è una società con 50 <strong>di</strong>pendenti,un quinto dei quali sono ingegneried architetti impegnati nelle progettazionie nei calcoli strutturali assieme ad unteam <strong>di</strong> collaboratori esterni e con unfatturato, dati 2008, <strong>di</strong> circa 13 milioni<strong>di</strong> euro e con un numero crescente <strong>di</strong>commesse prestigiose su tutto il territorionazionale e all’estero.Stratex Spa oggi è una delle aziende leaderin Italia nella produzione <strong>di</strong> strutture earchitetture in legno lamellare che utilizzail legno <strong>di</strong> abete rosso proveniente dai boschidel centro Europa: materiale che legain modo in<strong>di</strong>ssolubile l’azienda alla Natura,al rispetto per la vita e per la salutedell’ambiente e dell’uomo. Stratex non hamai rinunciato ad investire in innovazionee ricerca, con un attenzione costante allaqualità.Anche per questo la filiera <strong>di</strong> produzione,dalla selezione del legno alla realizzazionedelle strutture pronte per la posa in opera,si svolge completamente negli stabilimentiproduttivi <strong>di</strong> Sutrio: una scelta territorialeche è garanzia <strong>di</strong> altissima qualità e <strong>di</strong>completo controllo sui prodotti.Stratex ha fatto della sua naturale sensibilitàverso le problematiche ambientali unimpegno concreto verso la eco sostenibilità,testimoniato dal lungo elenco <strong>di</strong> certificazioniambientali e <strong>di</strong> qualità.Fra gli altri, Stratex è tra le poche aziendedel settore a vantare la certificazione ISO14001 per il sistema <strong>di</strong> gestione ambientalee la certificazione per la catena <strong>di</strong>custo<strong>di</strong>a PEFC e FSC. E’ la prima aziendadel settore ad aver ottenuto la marcaturaCE per i prodotti da costruzione, secondola <strong>di</strong>rettiva 89/106/CEE. Stratex collaborainoltre con i <strong>di</strong>partimenti <strong>di</strong> Ingegneria <strong>di</strong><strong>di</strong>verse università italiane ed estere perprove tecniche <strong>di</strong> innovazione sul legnolamellare.Da tutta questa storia ed esperienza nasceil progetto del villaggio eco sostenibile chenasce alla periferia <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne, in comune <strong>di</strong>Pasian <strong>di</strong> Prato.Un villaggio che si caratterizza per l’innovazionedegli aspetti architettonici tecnici,volti a creare ambienti che garantiscono ilmassimo comfort abitativo. Il complessoresidenziale si compone <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse unitàimmobiliari sud<strong>di</strong>vise urbanisticamentein tre settori: nel primo settore sarannorealizzate 6 ville singole, nel settore centralesaranno collocate 8 villette a schiera,il terzo settore ospiterà 3 palazzine <strong>di</strong> cuiuna a<strong>di</strong>bita ad uso commerciale e due aresidenza con appartamenti.Le linee architettoniche esprimono il trattoidentificativo delle opere firmate da CarloColombo e già apprezzate nella creazionedella “Concept house” per la linea StratexLiving: abitazioni minimaliste con formemolto pulite e con un gusto particolarmentemoderno e allo stesso tempomnemonico.Un villaggio armonioso ed integrato conl’ambiente circostante dove predominanogli spazi ver<strong>di</strong>. L’integrazione paesaggisticaè esaltata dall’uso <strong>di</strong> coperture a faldeinclinate, ampie vetrate, materiali <strong>di</strong> rivestimentonaturali come le doghe <strong>di</strong> legno,che richiamano la vera essenza e l’innovazionecon cui questo progetto si <strong>di</strong>stingue.Per la totalità delle sue strutture portantie non, infatti, il complesso verrà costruitointeramente in legno, con particolareattenzione quin<strong>di</strong> ai fattori <strong>di</strong> eco sostenibilità,rispetto per l’ambiente e utilizzo <strong>di</strong>energie rinnovabili e con tutta l’impiantisticainglobata nelle pareti.Per il riscaldamento, ogni struttura saràautonoma; si è scelta una soluzione apavimento con caldaie a condensazioneintegrate da impianti a pannelli solari efotovoltaici.Gino GrilloISY» B» EMORO46 luglio10


www.isycroatto.it21,3 x 28,6ISY CROATTO IL NUOVO CONCETTO DI GIOIELLERIACON UNA TRADIZIONE DI OLTRE 100 ANNICROATTO - ISY CROATTO - ISY CROATTO - ISY CROATTO - ISY CROATTO - ISY CROATTO - ISY CROATTO - ISY CROATTO - ISY CROATLISS » JUST CAVALLI » ROBERTO CAVALLI » CRONOTECH » CITIZEN » CK » D&G » DKNY » DUCAMPORIO ARMANI » FACCO » FOSSIL » GUESS » GC » ISY TIME » MARC ECKÒ » MARC JACOBSRELLATO » MILUNA » NOMINATION » NAUTICA » MOSCHINO » PHILIPPE STARCK » REBECCASATO » SECTOR » SWATCH » THE ONE » TISSOT » ZOPPINI» BURBERRY » SALVINI » SODICROATTO - ISY CROATTO - ISY CROATTO - ISY CROATTO - ISY CROATTO - ISY CROATTO - ISY CROATTO - ISY CROATTO - ISY CROATwww.isycroatto.itUDINEVia Mercatovecchio, 2933100 U<strong>di</strong>neTelefono 0432.227960CITTÀ FIERAVia Antonio Bardelli, 433100 U<strong>di</strong>neTelefono 0432.410604LIGNANO PINETAViale A MAre, 2233054 Lignanoliuglio10Sabbiadoro 47 (UD)Telefono 0431.422141


OrizzontiObiettivo NordEstIl Veneto puntasul turismo sanitarioCure me<strong>di</strong>che abbinate a pacchetti turistici <strong>di</strong> visita alle città d’arte, alle terme o alle località <strong>di</strong>mare e montagna. Così il Veneto punta ad intercettare un nuovo target <strong>di</strong> turisti e pensa anchea servizi per fidelizzare i “viaggiatori speciali”Prato della Valle a PadovaNon si può certo <strong>di</strong>re che al Veneto manchinoi numeri in fatto <strong>di</strong> turismo. Ognianno 14 milioni <strong>di</strong> arrivi, il 16% del totaleitaliano e 60 milioni <strong>di</strong> presenze. Il 60% <strong>di</strong>chi sceglie il Veneto come meta è straniero.Un’offerta variegata e <strong>di</strong> fama mon<strong>di</strong>alein termini <strong>di</strong> città d’arte, laghi, spiagge,montagne e terme. All’avvio della stagionebalneare 6 ban<strong>di</strong>ere blu riconosciutealle spiagge <strong>di</strong> Bibione, Caorle, Eraclea,Jesolo, Cavallino e Lido <strong>di</strong> Venezia. Nonmancano le iniziative curiose, premiate alivello nazionale, come la spiaggia <strong>di</strong> Pluto,un tratto del litorale <strong>di</strong> Bibione attrezzatoappositamente per gli amici a quattro zampe.In tutto questo il Veneto punta ad unanuova sfida, cercando un nuovo ruolo eproponendosi come capitale europea delturismo sanitario.La regione si sente forte in fatto <strong>di</strong> eccellenzasanitaria e offerta turistica <strong>di</strong> qualità.Dunque ha deciso <strong>di</strong> unire le due competenze,intercettando chi si muove per esigenza<strong>di</strong> salute per invitarlo ad unire “l’utileal <strong>di</strong>lettevole” e trasformare il soggiorno <strong>di</strong>salute in viaggio <strong>di</strong> piacere.Il progetto, che vede impegnato un tavoloregionale delle <strong>di</strong>rezioni Sanità e Sociale, èstato presentato a fine maggio al congressoeuropeo sul turismo sanitario a Monastier,in provincia <strong>di</strong> Treviso. Il congressoha aperto il percorso che, entro un anno,sfocerà in un pacchetto <strong>di</strong> proposte per ipazienti stranieri che decidono <strong>di</strong> curarsi inItalia che comprendano assistenza sanitariacombinata con l’offerta termale e turistica.Il primo accordo, già firmato, è una convenzionecon le Casse Mutue AOK RheinlandHamburg e Techniker Krankenkasssetedesche a cui si aggiungeranno altre 5casse mutue regionali per consentiread un bacino potenziale <strong>di</strong> 16 milioni <strong>di</strong>citta<strong>di</strong>ni tedeschi assicurati <strong>di</strong> scegliereil Veneto per essere curati con le stesseprocedure amministrative con cui vengonocurati nel loro Paese. “In questomodo – ha spiegato l’assessore regionaleal Turismo Marino Finozzi – puntiamo adallargare ulteriormente il bacino dei turistitedeschi che grazie soprattutto all’interesseper l’area balneare e per quella lacustremontana rappresentano già il 20% dei turistidel Veneto”.Al turismo sanitario il Veneto intende aggiungereil turismo inclusivo, rivolte alle“persone con esigenze speciali”. Sono 137milioni in Europa i turisti <strong>di</strong> questo tipo:non solo persone su se<strong>di</strong>a a rotelle maanche a mobilità ridotta (clau<strong>di</strong>canti cheutilizzano bastone, focomelici, amputati)persone con limitazioni <strong>di</strong> tipo sensoriale,anziani, persone con esigenze <strong>di</strong>etetiche(celiaci, <strong>di</strong>abetici) o con problemi <strong>di</strong> allergie,<strong>di</strong>sabili temporanei, donne in stato<strong>di</strong> gravidanza, bambini molto piccoli. Unesercito pronto a muoversi a patto che glisiano garantiti dei servizi e delle attenzioniparticolari.Tra le prime iniziative in programma inquesto senso, l’assessore Finozzi ha annunciatola sperimentazione delle politicheeuropee in tema <strong>di</strong> turismo inclusivo nelVeneto, nell’ambito <strong>di</strong> un accordo con ilcommissario europeo al turismo AntonioTajani, che fa del Veneto una regione pilotanell’applicazione delle politiche europeesul turismo.“Il turismo – ha affermato Tajani – è un<strong>di</strong>ritto per ognuno. Anche un <strong>di</strong>sabile o unanziano hanno <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> fare turismo. Pergli operatori del settore poi un’attenzioneparticolare alle politiche <strong>di</strong> inclusione puòessere un buon affare: basti pensare che ipasseggeri a mobilità ridotta sono 137 milioniin Europa e che il sociale è un ottimomodo per far crescere l’economia turisticadurante la bassa stagione. Penso ad esempioagli anziani Nord Europa che possonosvernare in Italia o Spagna o Grecia. Oppureanziani del Sud che in agosto possonopassare 10 giorni in Finlan<strong>di</strong>a o in Svezia”.Il programma sul turismo inclusivo prevedeanche il lancio <strong>di</strong> una manifestazione fieristicache metta a confronto gli operatoridel settore.Livia Gori48 luglio10


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OrizzontiObiettivo AustriaCercasi sol<strong>di</strong>per ridurre il deficitTra le proposte allo stu<strong>di</strong>o anche l’innalzamento dell’etàpensionabile dei ferrovieriSiamo costretti a occuparci <strong>di</strong> nuovo <strong>di</strong>finanza pubblica austriaca, per ragioni chenon occorre spiegare, tanto assomiglianoa quelle italiane. Le misure che i governieuropei sono stati costretti ad adottare -prima per il salvataggio delle banche e poiper quello dell’euro - hanno scar<strong>di</strong>nato iloro bilanci, che del resto anche prima nonerano del tutto in regola. I conti dello Statoaustriaco si trova in con<strong>di</strong>zioni migliori deinostri, soprattutto per quanto riguarda ildebito pubblico, che quest’anno supereràil 70% del Pil (il nostro si avvicina al 120).Ma i problemi che il governo <strong>di</strong> Viennadeve affrontare sono del tutto simili ai nostri:trovare sol<strong>di</strong> e trovarli al più presto, perridurre il deficit e rientrare nei parametri <strong>di</strong>Maastricht.La <strong>di</strong>fferenza tra Italia e Austria – se una<strong>di</strong>fferenza la vogliamo in<strong>di</strong>viduare – stasoltanto nei tempi. Il ministro Tremonti haanticipato una manovra finanziaria, che comunqueera prevista più avanti. Il governoaustriaco invece l’ha soltanto annunciata,rinviando ogni decisione all’autunno, vale a<strong>di</strong>re dopo le e<strong>lezioni</strong> regionali in Stiria e aVienna. Le democrazie devono fare i conticon l’elettorato e nessuno dei due partiti<strong>di</strong> governo, Spö e Övp, ha il coraggio <strong>di</strong>decidere oggi tagli alla spesa o aumenti <strong>di</strong>tasse che potrebbero scontentare i suoielettori. I quali elettori, peraltro, forse sonogià scontenti per le anticipazioni sulla manovrache inevitabilmente circolano.Nelle righe che seguono ne <strong>di</strong>amo conto.Non per correre <strong>di</strong>etro a delle voci, maperché le ipotesi che si fanno sulla manovraprossima ventura vengono da fontiautorevoli dei due partiti <strong>di</strong> governo e daipiù importanti istituti <strong>di</strong> ricerca economicaaustriaca, come il Wifo, le cui in<strong>di</strong>cazionie previsioni vanno sempre prese sul serio.Sono, inoltre, ipotesi che meritano attenzione,anche per l’utile confronto con lescelte che si stanno facendo nel nostroPaese.La prima misura correttiva del deficit puòconsiderarsi acquisita, almeno a livellopolitico. È quella tassa sulle banche <strong>di</strong>cui abbiamo già scritto in un precedente“osservatorio”. Da allora non è stato decisonulla circa le modalità <strong>di</strong> applicazione (sulvolume <strong>di</strong> bilancio, sugli utili? soltanto sullebanche o anche sulle società <strong>di</strong> gestione <strong>di</strong>fon<strong>di</strong> e sulle assicurazioni? e con quale aliquota?),ma è opinione unanime che daràun gettito intorno ai 500 milioni all’anno.Una bella cifra, del tutto insufficiente peròper raggiungere i 6 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> risparmi cheil ministro delle Finanze Josef Pröll ha promessoall’Unione europea <strong>di</strong> attuare entroil 2013, per poter far scendere il deficit <strong>di</strong>bilancio dal previsto 4,7 al 2,7%.Il prelievo sulle banche, dunque, sarà soltantoil primo passo <strong>di</strong> un percorso che poiinevitabilmente dovrà toccare la riformadell’amministrazione pubblica, il sistemasanitario e le pensioni. A parere degli economistidel Wifo e della Corte dei conti austriaca,una razionalizzazione dell’apparatopubblico (leggi: eliminazione dei numerosidoppioni esistenti in uno Stato federale)dovrebbe comportare a lungo termine unrisparmio <strong>di</strong> 11 miliar<strong>di</strong>; a breve termine (2anni) un risparmio <strong>di</strong> 600 milioni.Altro risparmio potrebbe venire da unaggiustamento dei meccanismi <strong>di</strong> collocamentoin pensione: per esempio, aumentandola trattenuta dal 10 al 12% sull’importodella pensione, per ogni anno <strong>di</strong>anticipo del pensionamento rispetto all’etàprevista per legge (60 anni le donne, 65gli uomini). I ferrovieri fanno un caso aparte: loro vanno in pensione a 52,4 annie il ministro competente intenderebbeaumentare la soglia dell’uscita dal lavoro <strong>di</strong>un anno all’anno.Un elemento <strong>di</strong> conflitto all’interno delgoverno si registra nel campo sociale.L’Övp vorrebbe razionalizzare il settore introducendoun “Transferkonto”, vale a <strong>di</strong>reun “conto” personale dal quale risultinotutte le agevolazioni <strong>di</strong> cui un citta<strong>di</strong>nobeneficia. Spesso capita che la mano destranon sappia ciò che fa la sinistra, cheuna famiglia riceva aiuti dallo Stato e contemporaneamenteanche dal Land o dalComune (contributi <strong>di</strong> maternità, rimborsospese ai pendolari, borse <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>, assistenzadomiciliare ecc.) e che altre famiglie, <strong>di</strong>un altro Land, siano trattate <strong>di</strong>versamente.Stiamo parlando, ovviamente, <strong>di</strong> personein situazioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio economico e il“Transferkonto” dovrebbe rispondere aun’esigenza <strong>di</strong> equità. L’Spö, invece, temeche sia soltanto uno stratagemma per farcassa ai danni dei ceti più deboli.Più che tagliare nel campo sociale, i socialdemocraticipunterebbero a colpire ipatrimoni. La reintroduzione dell’impostasulle successioni e sulle donazioni, abolitanel 2007 anche con il loro voto, porterebbeall’erario 150 milioni, cui si potrebberoaggiungere altri 350 milioni dalla reintroduzionedell’imposta sugli utili <strong>di</strong> borsa,nonché 500 milioni da una revisione deired<strong>di</strong>ti catastali.E, poiché in Austria nessun politico haancora detto <strong>di</strong> “non voler mettere le maninelle tasche dei citta<strong>di</strong>ni”, il <strong>di</strong>scorso sulpiano fiscale si allarga ad altre possibili imposte:sulla benzina (che ora costa menoche in Italia), sulla birra, sul vino, sullesigarette. Soltanto l’imposta sul red<strong>di</strong>todelle persone fisiche non verrebbe toccata,anche perché è già ora altissima (più altadell’Irpef in Italia) e perché un suo aumentoavrebbe come conseguenza imme<strong>di</strong>atauna riduzione del potere <strong>di</strong> acquisto, uncalo della domanda interna e, dunque, unristagno dell’economia.Quali <strong>di</strong> questi strumenti saranno impiegatie in che misura lo si saprà con certezza inautunno. Per ora il governo si è limitato acostituire un gruppo <strong>di</strong> lavoro, che, comesi sa, è un modo elegante per rinviare lescelte. Il gruppo avrà tempo in tutti questimesi <strong>di</strong> elaborare un piano <strong>di</strong> interventoche scontenti meno persone possibili esoprattutto che possa piacere a entrambi ipartiti <strong>di</strong> governo.Marco Di BlasMarco Di Blas, che firma ”Obiettivo Austria”per questo mensile, è anche autore <strong>di</strong>un blog de<strong>di</strong>cato anch’esso all’Austria,che appare nei siti web del “MessaggeroVeneto” (www.messaggeroveneto.it)e de “Il Piccolo” (www.ilpiccolo.it). Siintitola “Austria vicina” ed è aggiornatoquoti<strong>di</strong>anamente con articoli <strong>di</strong> politica,economia, cultura e costume relativiai nostri vicini <strong>di</strong> casa. Si conosce tuttodell’Austria absburgica, ma molto pocodell’Austria contemporanea. Il blog colma inparte questo vuoto <strong>di</strong> informazione.50 luglio10


CHIAMACIda oggi siamo più vicini allatua AZIENDA800-616622L’ Agenzia <strong>di</strong> Telecom Italiaper il Friuli Venezia GiuliaTrieste Via Genova 8Codroipo (UD) Via Circonv. Ovest 9Tolmezzo (UD) Via dell’Industria 54Limena (PD) Via Unità d’Italia 14Busche <strong>di</strong> Cesiomaggiore (BL) Via Nazionale 34liuglio10 51


OrizzontiInternazionalizzazione FlashNotiziedall’Est Europaa cura del Centro Stu<strong>di</strong> IC&Partners GroupUNGHERIA: IMPOSTAE CONTRIBUTI SULREDDITO DELLEPERSONE FISICHEa) SuperlordoDal 1 gennaio é stato introdotto ilconcetto <strong>di</strong> “superlordo” ai fini del calcolodell’imposta sul red<strong>di</strong>to delle personefisiche: la base imponibile infatti non épiù il lordo stabilito nel contratto <strong>di</strong> lavoro,ma é il lordo aumentato dei contributi perl’assistenza sanitaria (27%).b) Scaglioni <strong>di</strong> red<strong>di</strong>toLo scaglione minimo vieneaumentato da 1,9 a 5 milioni<strong>di</strong> fiorini ungheresi (huf);l’aliquota d’imposta é del17%, del 32 % se il red<strong>di</strong>topersonale é superiore a 5milioni <strong>di</strong> fiorini.c) Imponibilità delleintegrazioni <strong>di</strong> red<strong>di</strong>toSono <strong>di</strong>ventati imponibili, nellamisura del 25%, i buoni pastofino a 18 mila huf mensilie i buoni vacanze, mentrei contributi scolastici sonoimponibili fino al 30% dello stipen<strong>di</strong>ominimo. Sulla frazione superiore al limiteminimo, le integrazioni al red<strong>di</strong>to sonoimponibili nella stessa misura dei fringebenefit, cioè con un’imposta personalesul red<strong>di</strong>to al 54%, mentre l’imposta <strong>di</strong>assistenza sanitaria é al 27%.POLONIA:DISEGNI DI LEGGE INAMBITO FISCALETra gli emendamenti <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ca della Leggesulla contabilità del 29 settembre 1994e della legge sulle imposte delle personefisiche e giuri<strong>di</strong>che, degno <strong>di</strong> nota è ilprogetto <strong>di</strong> esonerare dall’obbligo <strong>di</strong> tenutadelle scritture contabili e <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>sposizionedelle <strong>di</strong>chiarazioni fiscali l’impren<strong>di</strong>tore chedecide <strong>di</strong> sospendereper un determinato periodo <strong>di</strong> tempo losvolgimento della sua attività economica.E’ inoltre all’esame la mo<strong>di</strong>fica secondocui i titolari <strong>di</strong> partita IVA potrannoemettere fattura nei confronti dei loroprecedenti datori <strong>di</strong> lavoro senza perdereil <strong>di</strong>ritto all’applicazione dell’aliquotaforfettaria del 19%. Ad oggi, in situazionianaloghe, sussiste l’obbligo <strong>di</strong> applicazionedell’aliquota progressiva (18% e 32%).Si sta esaminando anche la possibilità <strong>di</strong>aumentare a 200 PLN il limite massimoper la non imponibilità degli omaggiricevuti, il cui limite è attualmente fissatoin 100 PLN e al contempo introdurre ladeducibilità dell’IVA pagata sugli omaggi.Il Ministero delle Finanze prevedeinoltre <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare le <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong>legge dell’imposta sui red<strong>di</strong>ti in caso <strong>di</strong>apporto <strong>di</strong> azienda o ramo d’azienda,non consentendo la rivalutazione degliassets aziendali al valore <strong>di</strong> mercato, maimponendo invece che il loro valore siadeterminato in base al costo <strong>di</strong> produzioneo <strong>di</strong> acquisto.E’ infine in esame un progetto <strong>di</strong> leggevolto a limitare la possibilità dei funzionaripubblici <strong>di</strong> convocare i contribuenti pressoi loro uffici per il chiarimento <strong>di</strong> aspetti nonchiari.In futuro ciò sarà possibile solo incasi in<strong>di</strong>spensabili e nel rispetto della<strong>di</strong>sponibilità del contribuente.ROMANIA: RIFORMADEL SISTEMAPENSIONISTICOLe commissioni parlamentari rumenestanno valutando una bozza <strong>di</strong> legge sulsistema unitario delle pensioni pubbliche.La bozza, volta a mettere or<strong>di</strong>ne nelsistema, dovrebbe essere adottata entro lafine dell’attuale sessione parlamentare, inconformità ad un accordo con ilFondo Monetario Internazionale. Iprovve<strong>di</strong>menti previsti riguardano:l’equiparazione dell’etàpensionabile per uomini e donnea 65 anni, il calcolo dell’in<strong>di</strong>cepensionistico a secondadell’inflazione, le invali<strong>di</strong>tà el’inasprimento delle con<strong>di</strong>zioni<strong>di</strong> concessione delle pensioni<strong>di</strong> statali (militari, poliziotti,magistrati,<strong>di</strong>plomatici e aviatori).BudapestRUSSIA: SEGNALIDI RIPRESADELL’ECONOMIAIn base agli ultimi dati riportati dalServizio <strong>di</strong> Statistica Federale, la Russia stamostrando i primi segnali <strong>di</strong> ripresa dallacrisi economica, La produzione industrialeè aumentata del 5,8% nei primi 3 mesidel 2010 rispetto allo stesso periodo delloscorso anno,quando era calata del 14,3%rispetto all’anno precedente, e del 4,2%tra gennaio e aprile. Il volume delle mercitrasportate è cresciuto dell’11,5% mentrel’in<strong>di</strong>ce dei prezzi al consumo è aumentatodel 7,2%. Secondo le prime stime, ilvolume delle esportazioni nei primi 3mesi è aumentato del 60,2% sullo stessoperiodo del 2009 ammontando a 90,7miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> dollari e sono cresciuti ancheimport (+ 11,7% rispetto ai primi 3 mesidel 2009 ), e salari (+ 9,6% in termininominali e +2,2% in termini reali).52 luglio10


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OrizzontiDesignQuanto “Italian Design”nella Volkswagen!C’è una lunga tra<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> rapporti tra lacasa automobilistica tedesca Volkswagene lo “stile italiano” che risale all’imme<strong>di</strong>atodopoguerra quin<strong>di</strong> subito dopo la nascitadel noto brand. Rapporto che si èintensificato negli anni se pensiamo cheè recente l’acquisizione del 90,1% <strong>di</strong>Italdesign Giugiaro da parte <strong>di</strong> Volkswagen,attraverso la filiale Lamborghini Hol<strong>di</strong>ngS.p.A.-Italia. Fu negli anni ‘50, il primorapporto quando l’allora presidente dellaVolkswagen Heinz Heinrich Nordhoff,inviò una lettera a Pininfarina nella qualeesprimeva l’intenzione <strong>di</strong> “unire in unavettura <strong>di</strong> gran serie le esperienze tecnichegermaniche al senso latino per le linee ele forme armoniche e classiche”. Dopo uninizio, nel 1952, con uno stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> vetturacon la quale si intendevano rinnovareparzialmente le forme del classico“kafer” che però non ebbe seguito, fumo<strong>di</strong>ficato il Maggiolino, con riferimentoall’unico consiglio dato da Pininfarina:“Ingran<strong>di</strong>te il lunotto”. Seguirono poinumerosi progetti <strong>di</strong> Italian Design comela cosiddetta Karmann Ghia Typ 14 (1955-Type 14 Karmann Ghia 19671974), variante sportiva sulla meccanicadel Maggiolino <strong>di</strong>segnata dall’ing. SergioSartorelli per Ghia e realizzata nelleversioni coupé e, dal 1957, cabriolet. Poiuna variante più moderna fu la coupéTyp 34, sempre <strong>di</strong>segnata da Sartorelli, epoi rimpiazzata dalla Volkswagen Porsche914. Queste vetture, pur <strong>di</strong> ispirazione“americana”, rappresentano tuttora unottimo esempio <strong>di</strong> eleganza e sportivitàitaliana, <strong>di</strong>ssimulando con linee armonicheed equilibrate la particolare architetturad’origine. La grande rivoluzione alla qualesi deve la “rinascita” <strong>di</strong> Volkswagen <strong>di</strong>deve a Giorgetto Giugiaro al quale sonoda attribuire le forme delle prime versioni<strong>di</strong> Passat (1973), e, nell’anno successivo,<strong>di</strong> Scirocco e Golf, quest’ultima vettura <strong>di</strong>1973 ItalDesign Au<strong>di</strong>Karmann Assoriferimento della categoria, ancora oggi“fedele” ai principi originari, adeguataalla tecnologia e alle normative. Lacollaborazione con Italdesign era peraltrogià iniziata con alcuni progetti precedenti:la Volkswagen-Porsche Tapiro del 1970a motore centrale longitu<strong>di</strong>nale, laVolkswagen Karmann Cheetah, spider a2 posti del 1971 derivata dalla KarmannGhia, e l’Au<strong>di</strong> Karmann Asso <strong>di</strong> Picchedel 1973, coupé a quattro posti dallelinee tese, che anticipavano le tendenzestilistiche degli anni successivi. Nel 1975Marcello Gan<strong>di</strong>ni per Bertone, progettòla Volkswagen Polo (1975) e della“sorella” Au<strong>di</strong> 50 (uscita l’anno prima),le due auto risultavano con un abitacolomolto luminoso in considerazione alle<strong>di</strong>mensioni. A seguire nel 1978 proseguìil rapporto con Italdesign per il nuovaimmagine sia dell’Au<strong>di</strong> 80 sia <strong>di</strong> Seat,dopo la cessione a Volkswagen da parte <strong>di</strong>Fiat: sono state infatti firmate da Giugiarole prime due serie dell’Ibiza e dellaToledo, e poi Malaga, Cordoba e Cordobacoupé. Giorgetto Giugiaro continuò ilsuo lavoro per VW anche per quello chesarà il nuovo stile Bugatti, con la EB118(realizzata subito dopo l’acquisizione delmarchio Bugatti da parte <strong>di</strong> VW) e poicon la berlina a quattro porte EB218, enumerose sono le concept cars da salonemarchiate Italdesign, come ad esempio lasupersportiva Volkswagen W12 Syncro del1997. Nel 2000 incominciò a collaborareprima in Seat, poi in Au<strong>di</strong> e quin<strong>di</strong> in altreCase del gruppo, un italiano che già si era<strong>di</strong>stinto per l’ottimo lavoro svolto in AlfaRomeo: Walter De’ Silva, oggi responsabiledel design dell’intero gruppo Volkswagen.Il “team” si arricchì progressivamente<strong>di</strong> altri designer italiani, a cominciare daFlavio Manzoni, responsabile del “creativedesign”, che ha <strong>di</strong>rettamente collaborato aridefinire le linee guida per l’identificazionedei singoli marchi del gruppo, dal2010 passato alla guida del rinnovatoCentro Stile Ferrari. E poi altri designer,tra i quali Wolfgang Egger, austriaco <strong>di</strong>nascita ma “milanese” <strong>di</strong> adozione peril lungo lavoro svolto in Alfa Romeo -sua la responsabilità dello stile della 8CCompetizione. Italdesign attualmente nonè solo centro stile, esso è un completocentro <strong>di</strong> progettazione automobilistica;già dal 2008 con un preciso accordosu progettazione e sviluppo, Italdesignlavorava in stretto contatto conVolkswagen, ad esempio nella progressivavolkswagen W12definizione della famiglia Up!. Inoltre, dopol’impegno nel definire le linee guida dellostile dei singoli marchi, e con una delle“squadre” <strong>di</strong> designer, guidata da De’ Silva,meglio organizzate d’Europa, molti modelli<strong>di</strong> stile <strong>di</strong> future automobili del grupposono già stati approvati o “congelati”, percui non dovrebbero esserci sostanzialimo<strong>di</strong>fiche a breve termine. Certamente,il rapporto tra la nuova VW-Giugiaro ele altre case automobilistiche, italiane inprimis, potrebbe mo<strong>di</strong>ficarsi ra<strong>di</strong>calmente,e Volkswagen, dopo Lamborghini, sta“entrando” in territorio italiano certamentecon una “punta <strong>di</strong> <strong>di</strong>amante” tra le aziendenazionali <strong>di</strong> progettazione.Prof. Fabio Di BartolomeiIndustrial & Interior DesignerLibero professionista e docente <strong>di</strong> designpresso la Facoltà <strong>di</strong> Architettura <strong>di</strong> Trieste.54 luglio10


OLTRE A VEDEREI MONDIALISUD AFRICA 2010IN CHIAROpartecipa anche tudall’11 giugnoogni sera in <strong>di</strong>rettadalle 20.15 in poi175 PREMI IN PALIOsponsor principalesponsor partnerEDILIZIA - CERAMICHE - FERRAMENTAsistemi isolamento avanzato s.r.l.in esclusivala tua pubblicitàsulle partiteliuglio10posta@vivara<strong>di</strong>o.it55


OrizzontiRegioneSemplificazionein rampa <strong>di</strong> lancioRenzo TondoSemplificazione, efficienza, sussi<strong>di</strong>arietà.E’ la strada che il Friuli Venezia Giulia haimboccato nell’ultimo biennio. Lo ricorda, agiugno, il presidente della Regione RenzoTondo citando la riduzione del debito <strong>di</strong>quasi 300 milioni rispetto al 2008 e la decisione<strong>di</strong> lasciare inalterata la spesa per lasanità nelle variazioni <strong>di</strong> bilancio del 2009e del 2010, una novità rispetto alle precedentimanovre estive <strong>di</strong> assestamento cheerano comunque segnate da questa voce<strong>di</strong> spesa. Nell’ottica della semplificazione edella migliore funzionalità della macchinaregionale sempre a giugno il presidenteTondo <strong>di</strong>chiara <strong>di</strong> voler iniziare a lavoraread un eventuale riallineamento delle deleghe,mentre qualche giorno prima firmail decreto <strong>di</strong> revoca <strong>di</strong> Alessia Rosolenaffidando l’assessorato regionale al lavoro,università e ricerca, ad Angela Bran<strong>di</strong> conmantiene anche le pari opportunità e lepolitiche giovanili. Per quanto riguardagli Enti locali, nell’ottica della riduzione erazionalizzazione della spesa pubblica, l’assessoratoalle autonomie locali annunciaun ri<strong>di</strong>mensionamento dei consigli provincialiche perderanno il 20 % dei consiglieri(da 24 passeranno a 19). Le Province <strong>di</strong>Gorizia e Trieste sono le prime a doversiadeguare in vista delle e<strong>lezioni</strong> del 2011.L’esecutivo annuncia anche la ridefinizionedei collegi elettorali con la stesura <strong>di</strong> unanuova tabella delle circoscrizioni dei collegiprovinciali, in collaborazione con le amministrazionilocali, che segua i criteri dell’integritàterritoriale e della contiguità deiComuni, dell’omogeneità strutturale e, peri collegi urbani, dell’ampiezza demografica,della struttura economica sociale, delle caratteristichetopografiche e delle eventualiripartizioni in quartieri e rioni.A sostegno dell’economia regionale inambito nazionale e internazionale, laRegione avvierà nel 2010 una linea <strong>di</strong>sviluppo strategica che conterà sul budgetdel Programma operativo regionale (Por)del quale punta a spendere almeno il 91%del totale, circa cioè 276,8 milioni <strong>di</strong> euro.La <strong>di</strong>sponibilità complessiva per il fondoammonta a 303 milioni <strong>di</strong> euro sud<strong>di</strong>visiin sei assi: innovazione, ricerca, trasferimentotecnologico e impren<strong>di</strong>torialità (138milioni), sostenibilità ambientale (34,85milioni), accessibilità (40 milioni), sviluppoterritoriale (40 milioni), energia (38 milioni)e assistenza tecnica (12,12 milioni).I dati forniti dall’assessorato regionalealle risorse finanziarie e programmazioneevidenziano un prodotto interno lordoregionale pro capite che supera con i suoi116,6 punti quello europeo fissato a 100,quello italiano, a 103,4, quello carinziano a104,6 lo sloveno <strong>di</strong> 88,6 e quello croato,a 60,2 punti. I dati evidenziano come dauna regione a prevalenza rurale e tra lepiù povere d’Italia prima del terremoto del‘76, il Friuli Venezia Giulia sia <strong>di</strong>ventato unterritorio in cui anche se il momento nonè facile, c’è nella popolazione un cautoottimismo, dal momento che nel 2009 il59,6 % delle famiglie ha ritenuto adeguatele proprie risorse economiche controil 52,9 % rilevato a livello nazionale. Neiprimi giorni <strong>di</strong> giugno la Giunta regionaleapprova il Programma immigrazione 2010.Il documento prosegue sulla strada giàtracciata con la precedente programmazionee contempla azioni concertate in modosussi<strong>di</strong>ario nell’ambito <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> governanceRegione-Autonomie locali.Per l’attuazione del programma, che prevede12 interventi articolati in 6 settori(istruzione, casa, ambito socio sanitario,informazione, protezione sociale, stu<strong>di</strong> ericerche), le risorse, provenienti dal Fondoin materia <strong>di</strong> immigrazione, ammontanoa quasi 3,6 milioni <strong>di</strong> euro. I dati statisticia <strong>di</strong>sposizione confermano che anche nel2009 l’immigrazione in Friuli Venezia Giuliaè aumentata. Secondo l’Istat, gli stranieriqui residenti al 31 <strong>di</strong>cembre 2008 erano94.976 (il 7,7 % della popolazione complessiva),con un incremento del 14 %rispetto all’anno precedente, un punto inpiù rispetto al dato nazionale. Formazioneprofessionale, casa, aeroporto, artigiani,risorse agricole e forestali sono le principali<strong>di</strong>rettrici sulle quali si sviluppa la manovra<strong>di</strong> assestamento del bilancio 2010 e delbilancio pluriennale per gli anni 2010-2012,il cui iter è iniziato in Consiglio regionale insede <strong>di</strong> commissione. Le risorse non vincolateammontano a 19 milioni 176 milaeuro e sono finalizzate a interventi ritenutiprioritari e in<strong>di</strong>fferibili come l’avvio deicorsi per la formazione professionale (7,5milioni), il finanziamento del fondo socialeATER (2 milioni), la ricapitalizzazione delloscalo <strong>di</strong> Ronchi (3 milioni), gli ammortizzatorisociali per gli artigiani (1 milioneall’EBIART) e la manutenzione idraulicoforestale(2 milioni).Carla Ciampalini56 luglio10


non sapevi chi avresti potuto incontrarewww.arcube.itliuglio10 57


OrizzontiCulturaAll“Uccellis”il premio Rotary “Obiettivo Europa”“Ragioni non <strong>di</strong> protezione e salvaguar<strong>di</strong>ama <strong>di</strong> apertura, attinenti ad un mondoin cui i confini stanno cadendo” fondano- secondo la professoressa Maria LetiziaBurtulo – il nuovo ruolo che la sua scuola,ormai ultracentenaria, interpreta nellasocietà, proiettata con i fatti e non con leparole all’integrazione europea. “Nel Liceoclassico europeo dell’Uccellis, infatti – haproseguito la professoressa -, le scienzenaturali vengono insegnate in inglese, lastoria in tedesco, la geografia a secondadella sezione nell’una o nell’altra lingua.Gli insegnamenti in lingua veicolare vengonoprioritariamente assegnati a docentimadrelingua forniti <strong>di</strong> titoli <strong>di</strong>sciplinarispecifici”.L’istituto, frequentato da 835 allievi, offreun percorso scolastico ed educativo completodalla scuola elementare a quellasuperiore. Di questi circa 300 frequentanoil liceo europeo, 49 sono stranieri (oltre ilLa consegna del premio Obiettivo Europaall’educandato Uccellis <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne14%) e 33 parlano tedesco che, insiemeall’inglese e all’italiano, è una delle lingue<strong>di</strong> comunicazione tra gli allievi.Queste considerazioni sono state svoltealla consegna dell’un<strong>di</strong>cesimo PremioRotary “Obiettivo Europa” da parte del GovernatoreLuciano Kullovitz nella Sala Ajacedel Comune <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne.“Istituto scolastico tra i più antichi e prestigiosi<strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne, l’Educandato Statale“Collegio Uccellis” ha sviluppato progettied esperienze che lo hanno portato alraggiungimento <strong>di</strong> traguar<strong>di</strong> <strong>di</strong> grandevalore nazionale ed internazionale in ambitoscolastico ed educativo. In campocomunitario, il progetto del “Liceo ClassicoEuropeo” costituisce un esempio <strong>di</strong> eccellenzacome azione a favore dello sviluppolocale, dell’integrazione e della coesionesociale internazionale. Esso testimonia losforzo che le istituzioni e la società friulanacompiono nel perseguimento dell’ObiettivoEuropa, con continuità, efficacia, visionelungimirante e ritorno positivo per il territorio.La sua opera dà prestigio al Friuli edall’Italia ed è benemerita nella promozionedell’uomo e della pace nell’intera comunitàinternazionale.”La cerimonia <strong>di</strong> premiazione, avvenutasabato 29 maggio alla presenza <strong>di</strong> unfolto pubblico, è stato l’atto conclusivo delconvegno organizzato da nove Rotary Clubdella provincia <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne sul tema “Regionie sviluppo locale: come il Friuli VeneziaGiulia incontra l’Europa”, in cui sono intervenutiRoberto Molinaro, assessoreregionale all’istruzione, formazione e culturae Livio Jacob, <strong>di</strong>rettore della Cinetecadel Friuli. Presenti anche Clau<strong>di</strong>o Cressati,presidente del consiglio <strong>di</strong> amministrazionedell’Educandato Uccellis, il Prefetto <strong>di</strong>U<strong>di</strong>ne, Ivo Salemme, e Cristina Papparotto,vice-presidente vicario <strong>di</strong> <strong>Confindustria</strong>U<strong>di</strong>ne.Una quaterna <strong>di</strong> premiateper Segno Donna 2010Derna Del StabileContinua il riconoscimento alle eccellenzefemminili della nostra Regione da parte deiService Clubs citta<strong>di</strong>ni.Il premio “Segno Donna”, giunto alla suaquarta e<strong>di</strong>zione, è stato infatti assegnatoper il 2010 a Novella Cantarutti, Derna DelStabile, Mirna Pecile e Toni Cester Toso. Lacerimonia <strong>di</strong> consegna è avvenuta nella cornice<strong>di</strong> palazzoTorriani.“L’iniziativa – come ha spiegato Li<strong>di</strong>a PinaSangoi, portavoce del Comitato organizzatore,è nata dalla collaborazione tra i ClubsU<strong>di</strong>ne Lions Castello, Agorà, Duomo, Host,Lionello e Tarvisio G.E., e i sodalizi femminili<strong>di</strong> Ammi, F.I.D.A.P.A. e Inner Wheel. Abbiamointeso assegnare un riconoscimentomorale a quattro donne che hanno con illoro lavoro, con la loro testimonianza <strong>di</strong> vitae <strong>di</strong> impegno nei rispettivi ambiti hanno“lasciato un segno” nella società e nel territorio”.DERNA DEL STABILEU<strong>di</strong>nese <strong>di</strong> nascita, Derna del Stabile, dopouna formazione orientata agli stu<strong>di</strong> linguisticisi avvia all’insegnamento. Dinamica, curiosa,ironica, veloce nelle decisioni, è una donnaforte, che ama le sfide. Il 1989 è per la sua vitaprofessionale un anno decisivo. Dal suo impegnoappassionato, dal suo ottimismo e dagliideali ispiratori della sua vita: lealtà, <strong>di</strong>sciplina,altruismo, coraggio e fede nell’intelligenzaumana, nasce infatti INTERNA, un’azienda virtualeche non ha né macchinari, né fabbrichee che attualmente è tra le prime <strong>di</strong>eci impreseal mondo nella fornitura, chiavi in mano, <strong>di</strong>arre<strong>di</strong> esclusivi per il contract e l’ospitalità, pergli alberghi <strong>di</strong> lusso, le boutiques, gli yacht,le residenze <strong>di</strong> prestigio. Insieme al maritoDiego Travan, Derna del Stabile costruisce unarealtà che punta sulla ricerca, la progettazione,il design, che produce ogni cosa outsourcing,con un indotto <strong>di</strong> circa 400 persone e un teamlavorativo manageriale composto per oltre il50% da donne.58 luglio10


SANTE ZANETTI,un successo “granitico”OrizzontiEnte Friuli nel Mondo<strong>di</strong> Paola Del DeganL’intraprendenza friulana si è spinta a Heathrow, Gatwick, Bristol e Kilimanjaro,aeroporti internazionali dove Sante Romano Zanetti ha realizzato le pavimentazioni.Sante racconta l’emigrazione vissuta <strong>di</strong> riflesso ma che gli appartieneprofondamente “Mio padre Gioacchino ha iniziato a lavorare a 11 anni e a 17 eragià un emigrante. Orfano e senza un’occupazione ha scelto <strong>di</strong> andare in Inghilterranel 1919 e, devo ammettere, che è stata una destinazione fortunata. Dopo tantianni <strong>di</strong> sacrifici il suo desiderio più grande però era quello <strong>di</strong> rientrare a casa e così,appena raggiunta la pensione è tornato nell’abitazione <strong>di</strong> Fanna costruita a <strong>di</strong>stanzae pronta ad accoglierlo. Io sono rimasto a Bristol con mia moglie Franca, friulanaanche lei, e portiamo avanti un’attività nel settore dei graniti, dei quarzi, dei marmie degli agglomerati con tre <strong>di</strong>verse società”.Quali sono le sue attività?Le ho sud<strong>di</strong>vise in tre tipologie <strong>di</strong>stinte malegate l’una all’altra. La prima è la Zanettiand Company limited, la principale, che sioccupa della posa delle pavimentazioni,il mio settore d’occupazione principale;poi c’è la Mfs, ovvero Marble FlooringSpecialist Ltd. gestita con un sociofornitore <strong>di</strong> Verona e, infine, oltreoceano,sono azionista a Dallas della VeronaMarble company inc. che si occupaprincipalmente <strong>di</strong> fornitura <strong>di</strong> materiali.Anche lei un friulano che ha a chefare con l’e<strong>di</strong>lizia...Il Friuli ha un’ampia e ra<strong>di</strong>cata esperienzain questo settore e mio, padre, come tantialtri friulani ha iniziato in questo settoredove io ho continuato in proprio. Gli inizisono stati duri. A 16 anni ho lasciato lascuola per fare il meccanico ma nonrendeva economicamente molto così,a 17 anni, sono andato a lavorare conmio padre. Dopo 4 anni ero <strong>di</strong>ventatocapo e hanno iniziato ad affidarmi lavori<strong>di</strong> maggiore responsabilità. Ho viaggiatomolto ma a 26 anni ho deciso <strong>di</strong>intraprendere un’attività tutta mia con unaltro socio inglese. Avevamo 20 operai,poi, nel 1966, ci è capitata l’occasione <strong>di</strong>rilevare la <strong>di</strong>tta per cui avevamo lavorato inpassato, la Mfs, e raddoppiando il numerodel personale, ci siamo lanciati nell’attività.In cosa vi siete specializzati?Nella posa e fornitura <strong>di</strong> materialidestinati alle pavimentazioni ma, vistoche il cambiamento nell’impren<strong>di</strong>toria ènecessario, ci siamo adeguati alle richieste<strong>di</strong> mercato e produciamo anche ‘top’ percucine, i piani <strong>di</strong> lavoro. Prima lavoravamomolto con enti pubblici, ora abbiamo<strong>di</strong>verse commesse provenienti da privatifacoltosi, soprattutto inglesi, americanie arabi che desiderano dei pavimenti <strong>di</strong>pregio per le loro abitazioni inglesi. Unadelle ultime realizzazioni riguarda unacasa del valore <strong>di</strong> 40.000.000 <strong>di</strong> sterline.Naturalmente il marmo e il granito italianisono i più richiesti.Bristol è una citta<strong>di</strong>na <strong>di</strong>600.000 abitanti e nellevicinanze, a Bath, è nato unpunto <strong>di</strong> riferimento Made inFriuli, un Fogolâr Furlan, cheha compiuto un anno “Quandol’ho scoperto – spiega Santecon un sorriso – ho presosubito contatti partecipandoalle attività che legano ilnostro essere emigrantiall’in<strong>di</strong>menticabile terrad’origine”.Lavori all’estero?Molti. Abbiamo ricevuto incarichi perlavori in Botswana, Kenia, Egitto, Nigeria eAlgeria, dove abbiamo pavimentato tutte lestazioni <strong>di</strong> polizia <strong>di</strong>slocate nel Paese, oltread aver realizzato 1.000 scale per un totale<strong>di</strong> 20.000 gra<strong>di</strong>ni.La vostra manodopera da doveproviene?Il 60% dalla Polonia, poi Irlanda, Portogalloe pochissimi inglesi.Qual è il legame col Friuli?E’ un legame forte ma il nostro cuore è<strong>di</strong>viso a metà, in Inghilterra abbiamo figli enipoti, in Friuli ci sono le nostre ra<strong>di</strong>ci e citorniamo sempre volentieri.MFS – Marble Flooring Specialists Ltd.Verona House, Filwood Road, FishpondsBristol BS16 3RY – Englandtel. (0117) 9656565web site www.marbleflooring.co.uke-mail sz@marbleflooring.co.ukliuglio10 59


OrizzontiLibriIl librodel meseEnrico AccettolaVI MOSTRIAMO LALINGUAGlossario. 735 termini<strong>di</strong> comunicazione emarketing, relazionipubbliche e webLupettiPagg.: 167Euro 13,00Avendo “in casa” l’autore del volume(Accettola è, infatti, il presidente delGruppo Giovani <strong>di</strong> <strong>Confindustria</strong> U<strong>di</strong>ne),mo<strong>di</strong>ficando eccezionalmente leconsolidate abitu<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> questa rubrica,abbiamo pensato <strong>di</strong> illustrare “Il libro delmese” non attraverso una recensione/presentazione, ma intervistando l’autore.Accettola, com’è nata l’idea <strong>di</strong>un glossario dei termini dellacomunicazione?In maniera abbastanza casuale: un sabatomattina stavo rivedendo i conti con la<strong>di</strong>rettrice finanziaria della mia azienda e aun certo punto lei mi ha detto che molticlienti quando ricevono le nostre fatturechiedono spesso <strong>di</strong> spiegare alcunitermini. Da lì è partita l’idea <strong>di</strong> realizzareun glossario da regalare ai nostri clienti.Poi abbiamo continuato a sviluppare ilprogetto e cosi, dopo oltre un anno <strong>di</strong>lavoro è nato il libro.Alla presentazione del volume svoltasia Milano, il senatore Marcello Dell’Utriha detto che ormai dovremo abituarciall’imperare dell’inglese. Non trova chetalvolta l’uso/abuso <strong>di</strong> termini inglesinasconda la volontà <strong>di</strong> “darsi un tono” daparte <strong>di</strong> alcuni operatori del settore?In realtà anch’io inizialmente avevo unacerta allergia all’imperare dell’inglese,ma più vado avanti, più trovo chealcuni termini non abbiano adeguatisostituti in italiano. Penso, ad esempio,a brainstorming, brief, html, hosting,browser, ma anche a molti altri. Insommacredo che ci siano termini stranieri che seusati in un modo giusto e professionaleabbiano senso, poi, come sempre, c’èanche qualcuno che ne abusa.Non trova curioso che proprio chisi occupa <strong>di</strong> comunicazione debbarealizzare un glossario per spiegare ciòche <strong>di</strong>ce?In effetti è paradossale, ma quello cheabbiamo realizzato è finalmente unglossario per capire il quale non serve unaltro glossario. Abbiamo, infatti, volutodare l’opportunità a chiunque si approcciaper la prima volta alle terminologie dellacomunicazione, <strong>di</strong> reperire la spiegazione<strong>di</strong> alcuni termini che spesso non sitrovano nemmeno nei vocabolari. Inquesto modo si potrà anche capire chiusa certi termini in modo professionale echi ne abusa a sproposito.A qualche giorno dalla presentazione,quali sono le prime reazioni al volume?In termini <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>te va bene, ma ciòche più sorprende è l’interesse <strong>di</strong> alcunicorsi universitari che stanno pensando<strong>di</strong> adottarlo come libro <strong>di</strong> testo e i tanticomplimenti arrivati dalle associazioni <strong>di</strong>categoria. Ciò che piace molto è il pay-off(vedasi pag. 116 del volume, ndr) cheaccompagna ogni termine contenuto nelglossario.A questo volume ci sarà un seguito?Noi continuiamo a tenere monitoratoil “linguaggio” del nostro settore escopriamo sempre termini nuovi oltreai 735 che abbiamo inseriti nel volume.Per questo è immaginabile che ci sianofuture ristampe aggiornate.Da impren<strong>di</strong>tore ad autore <strong>di</strong> un libro.Visto l’interesse delle università, quandola vedremo in cattedra?Penso mai... non sono tipo da salire incattedra. Mi piace dare un contributo aspiegare ciò che facciamo, ma sono eresto un impren<strong>di</strong>tore.Henry MintzbergIL LAVOROMANAGERIALEFranco AngeliPagg.: 312Euro 38,00“E’ venuto il momento <strong>di</strong> riconoscereche il management non è una scienzae nemmeno una professione, ma unapratica, imparata soprattutto attraversol’esperienza, e ra<strong>di</strong>cata nel contesto”. Inquesta frase <strong>di</strong> Mintzberg, uno dei piùillustri stu<strong>di</strong>osi <strong>di</strong> management al mondo,c’è tutta la filosofia <strong>di</strong> questo libro chepartendo dall’osservazione dell’attivitàportata avanti da 29 manager <strong>di</strong> settorie Paesi <strong>di</strong>versi, vuole dare un’accuratadescrizione del management come èpraticato e non come è pre<strong>di</strong>cato neitanti (troppi) libri sul management. Non,dunque, una guida per imparare comefare il manager, ma un volume che tutticoloro i quali si occupano <strong>di</strong> managementdovrebbero leggere, per confrontarsi conl’originale visione teorica e pratica propostada Mintzberg per arrivare a un lavoromanageriale sempre più efficace.Dario FertilioMUSICA PER LUPIIl racconto del piùterribile atto carcerariodella Romania deldopoguerraMarsilioPagg.: 172Euro 15,00Altre letture consigliateDaniele Lamuraglia– Marco SerpieriI 100 GENICHE HANNOCAMBIATO ILMONDOMondadoriPagg.: 203Euro 19,00Un volume simpatico e ben illustrato,per far scoprire ai bambini quelle gran<strong>di</strong>personalità (i geni appunto) che mettendo“insieme due cose normali per la primavolta, ne hanno creato una nuova,insolita, meravigliosa” che ha cambiatola vita del mondo. Si va da Leonardo DaVinci, a Voltaire, da Dante a Bill Gates,da Gutenberg a Copernico, da Collo<strong>di</strong> aSemmelweis. La selezione dei 100 geni è,come ovvio, <strong>di</strong>scutibile e probabilmentene ha lasciato fuori qualcuno, per inserirnealtri che forse proprio geni non erano,ma il libro è davvero bello e sicuramente<strong>di</strong>vertirà i giovani lettori ai quali èdestinato.Gli orrori compiuti dalle<strong>di</strong>ttature comuniste dell’Est europeo, avent’anni dalla caduta del muro <strong>di</strong> Berlino,sono ancora in gran parte poco conosciutie indagati. A portare avanti la scoperta <strong>di</strong>quelle nefandezze, contribuisce questovolume del giornalista del Corriere dellaSera, Fertilio che svela un terrificanteesperimento carcerario portato avanti trail 1949 e il 1952 in Romania. Una letturache è un vero pugno nello stomaco eche mette in luce l’incre<strong>di</strong>bile livello <strong>di</strong>abiezione umana raggiunto nel tentativo<strong>di</strong> far rieducare alcuni prigionieri per farne“uomini nuovi degni del socialismo”,affidandoli alle in<strong>di</strong>cibili e ininterrottetorture <strong>di</strong> un gruppo <strong>di</strong> altri detenuti.60 luglio10


liuglio10 61


OrizzontiSportUDINESE:il sogno <strong>di</strong> GUIDOLINDopo un<strong>di</strong>ci anni, il tecnico veneto torna in bianconero per riprendereun <strong>di</strong>scorso interrotto, forte <strong>di</strong> un contratto record per le abitu<strong>di</strong>ni deiPozzo: “Mi auguro <strong>di</strong> aprire un ciclo”Alcuni hanno sogni. Altri, per <strong>di</strong>rla alla JoséMourinho, ossessioni. Non sappiamo seFrancesco Guidolin appartenga al primo oal secondo gruppo: <strong>di</strong> certo, il suo ritornoa U<strong>di</strong>ne dopo 11 anni è stato da lui atteso,me<strong>di</strong>tato e, ad<strong>di</strong>rittura, bramato. Troppoimprovviso l’ad<strong>di</strong>o nel 1999, dopo appenaun anno in bianconero, con l’ere<strong>di</strong>tàpesante della squadra piùamata, quella <strong>di</strong> Zaccheroni,la conquista della qualificazioneUefa e un esonero(o mancata conferma delcontratto) causato, si <strong>di</strong>sseall’epoca, dalla volontà <strong>di</strong>ascoltare le sirene spagnole.Per lo meno, <strong>di</strong> ascoltarequello che avevano da<strong>di</strong>re…Acqua passata: oggi parònPozzo e Guidolin parlano <strong>di</strong>incomprensioni archiviatee seppellite (“un <strong>di</strong>fetto <strong>di</strong>comunicazione, un piccoloequivoco”) sotto un amorerisbocciato ufficialmenteagli inizi <strong>di</strong> maggio (quandopareva che a U<strong>di</strong>ne si fosseaccasato Giampaolo, l’ormai ex tecnicopro<strong>di</strong>gio), ma che gli esperti giurano esserenato già all’inizio dello scorso campionato,quando i vertici bianconeri erano pococonvinti della scelta <strong>di</strong> trattenere Marino.Che, guarda caso, è andato a sostituireil tecnico veneto (“ma oggi mi sento piùfriulano che veneto – giura – sono tornatoa casa”!) a Parma.Un contratto da quasi un milione <strong>di</strong> euro– cifra record per un tecnico a U<strong>di</strong>ne – elo strappo alla regola del “mai cavalli <strong>di</strong>ritorno” (accantonata, in passato, già perSpalletti, Galeone e Fedele) sono una primagaranzia per “Guido”, coccolato da unpubblico che non ha <strong>di</strong>menticato la suasquadra tutta sudore e pressing, pronta alsacrificio e alla corsa. “E’ il nostro pilastro– giura Pozzo – anche se sappiamo checerte componenti non <strong>di</strong>pendono solodall’allenatore: almeno, in passato nonsempre è stato così. Per ripartire coi pie<strong>di</strong>per terra, da friulani, lui è la persona giusta:ha il nostro carattere, è serio e parla pocoe questa per me è una virtù”.Tra le virtù del mister <strong>di</strong> Castelfranco, reducedalla positiva avventura col Parma,prima portato in A e poi alle soglie dell’Europa,c’è la capacità <strong>di</strong> lavorare coi giovani.E a U<strong>di</strong>ne, il prossimo anno, ne troveràtanti. “Il progetto U<strong>di</strong>nese – spiega lo stessoneo-mister – prevede la valorizzazionedei giovani e a me la cosa che piace <strong>di</strong> piùè lavorare sul campo. Mi auguro <strong>di</strong> poteraprire un ciclo: <strong>di</strong> sicuro, vogliamo prendercisod<strong>di</strong>sfazioni con l’aiuto <strong>di</strong> un pubblicoche ha me non ha mai fatto mancare icori. Questo affetto è uno stimolo in più,anche se mi sento caricato <strong>di</strong> responsabilitàvisto che la società mi ha voluto fortementee ha investito molo sui <strong>di</strong> me”.La stessa responsabilità, il mister, la vuolefar con<strong>di</strong>videre ai suoi giocatori: se negliultimi anni U<strong>di</strong>ne è stata vissuta (o subita)da più <strong>di</strong> qualcuno come un momento <strong>di</strong>Francesco Guidolinpremiato dal sindaco <strong>di</strong>Parmapassaggio, un trampolino <strong>di</strong> lancio da cuispiccare il volo – il prima possibile – versoli<strong>di</strong> più famosi e remunerativi, ora l’aria ècambiata. E l’orgoglio per la maglia dovràessere il primo pensiero della prossimasquadra, a prescindere da chi ne faràparte. “Già così può fare benissimo, nonostantele cessioni <strong>di</strong> ragazzi che ormai quiavevano chiuso il loro ciclo.Negli ultimi anni, partendodalla <strong>di</strong>fesa a tre sperimentataqui a U<strong>di</strong>ne, ho provatotanti sistemi <strong>di</strong> gioco <strong>di</strong>versi egli uomini che allenerò sono<strong>di</strong> qualità: chi ha fatto bene,e magari l’ultimo anno puòessersi appannato, può edeve tornare al top”.Un po’ preoccupato per ilMon<strong>di</strong>ale che porterà via perun po’ qualche giocatore,Guidolin è del resto abituatoalla fatica e alle imprese<strong>di</strong>fficili (“meglio sapere <strong>di</strong>avere davanti uno Zoncolanche una corsa in pianura”).Puntando a rigenerare giocatoricome Floro Flores (“ha lecapacità tecniche per fare bene”), sognaSanchez trequartista (“è generoso e <strong>di</strong>namico”)e ha le idee chiare su Di Natale(“può giocare in qualsiasi ruolo ma, aquesta età, più sta vicino alla porta, meglioè”). E soprattutto, <strong>di</strong>etro alle <strong>di</strong>chiarazioni<strong>di</strong> facciata, non si aspetta fuochi d’artificiodal mercato estivo: “Penso che la societàfarà bene e comunque siamo sulla stessalunghezza d’onda. Credo che 20 giocatoriintercambiabili, giovani compresi, sianol’ideale per una squadra che negli ultimi16 anni, tranne 3-4 stagioni non felici, hasbagliato poco, anche se mi rendo contoche qui un campionato da 42-43 puntinon basta più”.Andrea Ioime62 luglio10


La professionalità ha il suo valore. L’affidabilità non ha prezzo.Metteteli alla prova al Centro Assistenza Porsche Pordenone.Possedere e guidare una Porsche è un piacere unico, è un “oggetto fantastico”capace <strong>di</strong> scatenare passioni donando sempre nuove emozioni.La passione è alla base anche del nostro lavoro che ha un solo obiettivo:la perfetta efficienza della vostra Porsche. I nostri tecnici specializzati viassicurano i seguenti servizi <strong>di</strong> officina: pneumatici e assetto ruote, carrozzeria,revisioni e bollino blu, vettura sostitutiva per i clienti dell’assistenza, shop even<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> vetture usate Porsche Approved.Centro Assistenza Porsche PordenoneKappa S.r.l.33170 Pordenone, viale Treviso 54Tel. 0434 929005 - Fax 0434 1994001E-mail: info@kauto.itwww.kauto.itPorsche Centro UsatoAuto <strong>di</strong>rezionali e aziendali, tutti modelli recenti.Panamera911 Carrera 4S Cabriolet (997)Boxster SCayenneliuglio10 63


AGRODOLCE<strong>di</strong> Paolo Tarabocchia64 luglio10


Rappresentanza della Camera <strong>di</strong> Commercio Albaneseper il Friuli Venezia Giuliaper lo sviluppoCi siamo ritagliati uno spazio <strong>di</strong>primissimo piano nel tessuto socialealbanese, grazie ad operatori madrelinguache ci consentono <strong>di</strong> cucire i nostriservizi addosso ai clienti:SITUAZIONE PAESEAggiornamento costante sulla tassazione,le aperture <strong>di</strong> società e i regimi fiscali.SEDE LOGISTICAUna struttura atta a svolgere dariferimento fisso sul territorio albanese.TRADUZIONE DOCUMENTAZIONEServizio <strong>di</strong> traduzione madrelingua delledocumentazioni necessarie agli atti.INTERNAZIONALIZZAZIONEAccompagnamento e costante consulenzaper le società italiane che vogliano operarein Albania, con incontri commerciali trapartner, con ricerche <strong>di</strong> mercato e tramitela gestione <strong>di</strong> domanda e offerta.www.interlaced.itIN COLLABORAZIONE CONvia Antonio Bardelli 4, 33035Torreano <strong>di</strong> Martignacco (UD)ph. +39 0432 544655mail. info@crea-stu<strong>di</strong>o.itliuglio10 65


L’OpinioneA proposito <strong>di</strong>...Cina<strong>di</strong> Mauro Filippo GrillonePechino e Shanghai, le due città cinesi <strong>di</strong>cui si parla più frequentemente, da solecontano oltre 21 milioni <strong>di</strong> abitanti, unterzo dell’intera popolazione dell’Italia e laCina – con il suo miliardo e quattrocentomilioni (circa) <strong>di</strong> abitanti, oltre un quintodell’intera popolazione mon<strong>di</strong>ale – rappresentail principale potenziale mercato delmondo. Se a ciò si aggiunge una crescitaesponenziale dell’economia interna, conun tasso che anche nel 2010 dovrebbeaggirarsi attorno al 10%(pur a fronte <strong>di</strong> una crescitadell’inflazione lievemente piùmarcata del previsto) si capisceche guardare con interesse algrande paese asiatico non puòessere solo dovuto al fatto cheil costo della manodopera <strong>cinese</strong>è <strong>di</strong> molto inferiore a quellodei Paesi europei e a quelloitaliano in particolare.Per tutte queste ragioni, ilsuccesso italiano all’Expo <strong>di</strong>Shanghai e gli esiti positivi dellamissione economica che l’haaccompagnato non possonoche rappresentare un’ottimanotizia così come la decisione <strong>di</strong>rendere flessibile lo Juan. Soprattutto se siconsidera che la Cina è alla vigilia <strong>di</strong> importanti“scadenze” interne che dovrebberopoi avere enormi riflessi sull’intera economiamon<strong>di</strong>ale (e come non potrebbe esserealtrimenti?). Per il prossimo autunno èinfatti previsto il varo del Piano quinquennaleche si preannuncia <strong>di</strong> vasto respiro eche dovrebbe anche comprendere tra gliobiettivi il “Piano <strong>di</strong> raddoppio del red<strong>di</strong>to”in cinque anni, a partire dal 2011. Una misurache – se sul fronte interno consentirà<strong>di</strong> contenere la “forbice” tra ricchi e poverie ridurrà così i rischi legati al crescere delletensioni sociali – per le imprese interessatea produrre in Cina o a conquistarviquote <strong>di</strong> mercato avrà sicuri risvolti positivi:l’aumento del potere d’acquisto dei lavoratori– un esercito <strong>di</strong> circa 800 milioni<strong>di</strong> persone – non potrà che stimolare iconsumi e – visto l’interesse <strong>di</strong>mostratodai cinesi per il “made in Italy” – per le impreseitaliane i “benefici” non dovrebberomancare. E l’aumento del costo del lavoro,preve<strong>di</strong>bile quanto inevitabile, del resto(tanto che le stesse imprese cinesi in molticasi hanno già delocalizzato in Paesi conterminidel Sudest asiatico a minor costodel lavoro una serie <strong>di</strong> produzioni…), saràcomunque compensato dalla progressivaespansione <strong>di</strong> un mercato <strong>di</strong> proporzionioceaniche, sempre meno potenziale esempre più concreto.Se l’Expo e la missione <strong>cinese</strong> hanno consentito<strong>di</strong> ampliare in maniera “sistemica”i contatti con il “Celeste impero” (doveperaltro molte imprese italiane e anchefriulane sono già presenti e attive da parecchianni), è però inevitabile ora che,per raccoglierne i frutti nella maniera piùproficua, si continui ad operare in un’ottica<strong>di</strong> “squadra”: le <strong>di</strong>mensioni del Paeseasiatico, le <strong>di</strong>fferenze culturali, le problematicheburocratiche sconsigliano unapproccio “fai da te”: «La sensazione – hagià peraltro sintetizzato Marco Bruseschi,vice presidente <strong>di</strong> <strong>Confindustria</strong> U<strong>di</strong>ne – èche solo agendo come sistema eragionando in un’ottica <strong>di</strong> filierasia possibile penetrare con successoin un mercato così complesso,ma ricco <strong>di</strong> prospettivecome quello <strong>cinese</strong>». E del resto,come <strong>di</strong>mostra l’esperienza <strong>di</strong>molte imprese italiane, produrrein Cina permette <strong>di</strong> far crescerela competitività delle case madriin Italia.Sarà quin<strong>di</strong> determinante lacapacità delle piccole e me<strong>di</strong>eimprese <strong>di</strong> fare sistema, <strong>di</strong> farerete. In tempi stretti, per nonperdere le opportunità che Expoe missione italiana hanno lasciatointravedere, perché la Cina èuna realtà in crescita tumultuosae non più il “Paese senza tempo” comeveniva <strong>di</strong>pinto solamente una manciata <strong>di</strong>anni fa. In quest’ottica, l’auspicata nuovamissione <strong>di</strong> filiera in Cina con <strong>Confindustria</strong>e le Unioncamere regionali, potrebbe rappresentareun’importante occasione per“battere il ferro finché è caldo”: <strong>di</strong> settori incui le imprese friulane <strong>di</strong> eccellenza possonocompetere o primeggiare, ce ne sonomolti. Ma l’importante è che alle paroleseguano - quanto prima - i fatti, per evitareche a cogliere i frutti siano altri. Come sisuol <strong>di</strong>re: chi ha tempo…Il successo italiano all’Expo <strong>di</strong> Shanghai e gli esiti positivi della missione economica che l’haaccompagnato non possono che rappresentare un’ottima notizia66 luglio10


liuglio10 67


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