AssociazioneLegno e MobileFederlegno-Arredo:le proposte alla RegioneUn momento della riunione <strong>di</strong>Federlegno-Arredo Triveneto a Susans(foto Gasperi)Il Castello <strong>di</strong> Susans ha ospitato, mercoledì19 maggio, la riunione del Consiglio delCoor<strong>di</strong>namento Triveneto <strong>di</strong> Federlegno-Arredo, allargato agli impren<strong>di</strong>tori associati<strong>di</strong> <strong>Confindustria</strong> Friuli Venezia Giulia.Dinanzi al presidente della RegioneRenzo Tondo, il Coor<strong>di</strong>namento,presieduto da Antonio Zigoni, haavanzato alcune proposte <strong>di</strong> possibilicollaborazioni tra il settore del Legno-Arredo e l’amministrazione regionale,con particolare attenzione al progetto<strong>di</strong> riqualificazione del compartoturistico (“Servirebbero interventi perla riqualificazione e il rinnovamentononché un sistema <strong>di</strong> riconoscimentodelle aziende che rinnovano”), dellosviluppo <strong>di</strong> coltivazioni boschive(“Occorrerebbero piani <strong>di</strong> coltivazioneboschiva e un sostegno a progetti <strong>di</strong>“filiera”: dal bosco al prodotto finito”) edelle costruzioni in legno, che possonodare impulso alla domanda interna deiprodotti in legno e <strong>di</strong> arredo. Ed ancora.Il Coor<strong>di</strong>namento ha auspicato pure unsupporto regionale finalizzato a favorireforme <strong>di</strong> aggregazione tra le imprese(“me<strong>di</strong>ante semplificazione e tempisticacerta <strong>di</strong> erogazione dei contributi, contratti<strong>di</strong> rete e <strong>di</strong> filiera e strumenti finanziari”),a proteggere il “capitale intellettuale(“attraverso l’istituzione <strong>di</strong> uno fondopubblico specifico”) e a sostenerel’internazionalizzazione del sistema (“grazieanche all’istituzione <strong>di</strong> una “cabina <strong>di</strong>regia” per un effettivo coor<strong>di</strong>namentotra gli Enti che operano nelle attività <strong>di</strong>internazionalizzazione”).Il presidente Tondo ha garantito “lamassima <strong>di</strong>sponibilità ad un confrontoa 360 gra<strong>di</strong> con un comparto cosìstrategico. Non ho alternative che farcrescere le imprese”. Tondo - che haricordato i segnali positivi provenienti dalbando dell’innovazione (presentate 800domande, per complessivi 550milioni<strong>di</strong> euro <strong>di</strong> finanziamento, <strong>di</strong> cui unasessantina a carico della Regione), dallalegge 4 e dei 10 milioni <strong>di</strong> euro allocati alFAS per tutto il <strong>di</strong>stretto del manzanese– ha aggiunto che “il friulano” è ancoraconsiderato un valore aggiunto perché hasempre saputo coniugare economia conil senso <strong>di</strong> responsabilità”. Il presidente -che si è <strong>di</strong>chiarato pronto a ragionare suipatrimoni boschivi e sul settore turisticoalberghiero– ha ammesso che “tuttosarà più facile, una volta andato in porto ilfederalismo fiscale”.Con Marco Sabetta, <strong>di</strong>rettore generaledella Cosmit S.p.A., il Coor<strong>di</strong>namento haavuto invece l’opportunità <strong>di</strong> rifletteresull’andamento del Salone Internazionaledel Mobile <strong>di</strong> Milano. I numeri aconsuntivo - 297.460 operatori del settoreaccre<strong>di</strong>tati (+7% rispetto al 2009), <strong>di</strong> cuiil 56% provenienti dall’estero, 329.563presenze totali e 5.110 giornalisti da tuttoil mondo – testimoniano lo straor<strong>di</strong>nariorisultato ottenuto dalla rassegna e la suavocazione internazionale.”Il Salone – hadetto Sabetta - resta un appuntamentoirrinunciabile per le aziende che hannoidee. L’appuntamento è ora per l’e<strong>di</strong>zione2011, quella del cinquantenario, chevorremmo fosse in<strong>di</strong>menticabile”.La riunione è stata coor<strong>di</strong>nata da GiovanniGervasoni, capogruppo del Gruppo Legno-Arredo <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne che, nel suo intervento, hasollecitato politiche <strong>di</strong> sviluppo incentratesul manifatturiero. “In tale <strong>di</strong>rezione si èinserito, a livello regionale, il sostegnodato a tante piccole imprese per lapartecipazione alle fiere, relativamente alquale però “vanno trovati correttivi al limiterappresentato dal requisito della “primapartecipazione”, imposto dalle regolecomunitarie, che pregiu<strong>di</strong>ca la possibilità<strong>di</strong> poter ottenere l’incentivo anche perle successive partecipazioni”. Gervasoniha poi affrontato il tema vitale delleaggregazioni: “E’ importante che le Regionidel Triveneto sappiano muoversi d’intesacon la rappresentanza dell’Industria. Suquesto occorre capacità <strong>di</strong> proposta chenon può che partire da noi. Siamo presentinel mondo, siamo capaci <strong>di</strong> essereflessibili, saremo capaci anche <strong>di</strong> fareaggregazioni. Dobbiamo saperci muovereinsieme”. Gervasoni si è altresì soffermatosul ruolo dei <strong>di</strong>stretti con particolareriguardo all’ASDI Se<strong>di</strong>a auspicando lafinalizzazione a sostegno della crescitadelle imprese del settore delle risorse delFAS destinate alle politiche <strong>di</strong>strettuali.Alessandro Calligaris, presidente <strong>di</strong><strong>Confindustria</strong> Friuli Venezia Giulia, nelconcludere i lavori, non ha sottaciuto lavalenza del traino turistico per le nostreaziende, “non solo in termini <strong>di</strong> fornituredegli arre<strong>di</strong>, ma anche ai fini promozionaliperché lo stesso turista che viene nellanostra Regione è poi ambasciatore nelmondo, con i suoi racconti <strong>di</strong> viaggio, dellaqualità del nostro made in Italy. Calligarisha quin<strong>di</strong> parlato delle ripercussioni deldeprezzamento dell’euro: “La ripresa deldollaro potrebbe aiutarci ad affrontare imercati con maggiore incisività in terminicompetitivi; competitività che scontiamoinvece ancora come sistema Paese”.All’incontro ha preso parte pure MauroManassero, presidente della CommissioneSindacale <strong>di</strong> Legno Arredo, che harelazionato sul contratto <strong>di</strong> categoriarinnovato lo scorso 12 maggio. L’intesasarà valida per il triennio 2010-2013 eprevede un aumento a parametro 100 <strong>di</strong>90,32 euro.Alfredo Longo36 luglio10
Il <strong>di</strong>fficile recuperodel settore delle costruzioniAssociazioneE<strong>di</strong>liziaPer il settore delle costruzioni è ancoralontana l’uscita dalla crisi. Gli in<strong>di</strong>catori<strong>di</strong>sponibili non evidenziano segnali <strong>di</strong>ripresa - hanno osservato i Presidenti<strong>di</strong> Ance Gorizia Aureliano Hofmann, <strong>di</strong>Ance Pordenone Valerio Pontarolo, <strong>di</strong>Ance U<strong>di</strong>ne Ugo Frata e <strong>di</strong> Ance TriesteDonatello Civi<strong>di</strong>n riunitisi a U<strong>di</strong>ne - e leimprese esprimono ancora valutazioni <strong>di</strong>forte preoccupazione per i ridotti livelli <strong>di</strong>attività e per l’assottigliarsi del portafoglioor<strong>di</strong>ni. La caduta dei livelli produttivi delsettore delle costruzioni ha avuto inevitabiliripercussioni sul tessuto impren<strong>di</strong>torialee gli sforzi compiuti dal Governo perreperire e programmare le risorse nonhanno ancora prodotto, a <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong>quasi un anno, effetti significativi. Dai dati<strong>di</strong> UNIONCAMERE emerge in FVG, fra il2008 e il primo trimestre 2010, un saldofra imprese iscritte e cessate pari a meno419 e una per<strong>di</strong>ta - evidenziata dal sistemadelle Casse e<strong>di</strong>li della regione - <strong>di</strong> 2.260posti lavoro.La domanda privata, ha ricordato ilpresidente dei costruttori regionali DonatoRiccesi, è peraltro ancora fortementecon<strong>di</strong>zionata dal clima <strong>di</strong> incertezzainnescato dalla crisi economica efinanziaria che induce imprese e famiglie arimandare i propri piani <strong>di</strong> investimento.Contemporaneamente la domandapubblica risente della progressiva riduzionedelle risorse per nuovi investimenti edè inoltre costretta dai vincoli <strong>di</strong> spesaderivanti dal patto <strong>di</strong> stabilità interno cheriducono la capacità <strong>di</strong> investimento nelleopere pubbliche.I forti ritar<strong>di</strong> nei pagamenti alle impreseda parte delle amministrazioni pubblicheper lavori eseguiti ed il permanere delle<strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> accesso al cre<strong>di</strong>to incidononegativamente sulla gestione finanziariadelle imprese e costituiscono alcuni degliostacoli alla ripresa del settore.Il Centro Stu<strong>di</strong> dell’Ance ha stimato nel2009 una riduzione degli investimentiin costruzioni del 9,4% in termini realirispetto all’anno precedente che siaggiunge al -2,3% del 2008 rispetto al2007.Un’ulteriore flessione del 7,1% è previstaper il 2010. In tre anni, dal 2008 al 2010, ilsettore delle costruzioni avrà quin<strong>di</strong> persoil 18% in termini <strong>di</strong> investimenti.Risultati particolarmente preoccupantisegnano alcuni comparti come quellodelle nuove abitazioni, che avrà persoin tre anni il 30% del volume degliinvestimenti.Per i lavori pubblici la riduzione dei livelliproduttivi è in atto da sei anni e nel 2010gli investimenti saranno il 23% in menorispetto al 2004.In altri termini, dopo nove anni <strong>di</strong> crescita,i volumi <strong>di</strong> produzione del settore sonotornati ai livelli osservati alla fine degli anni’90.Ma non è solo la riduzione deglistanziamenti a destare preoccupazione.ANCE FVG si sofferma anche sui ribassipraticati sugli importi posti a base <strong>di</strong> garache si sono ormai assestati me<strong>di</strong>amenteintorno al meno 50%, con punte sino adoltre il 60%.Offerte temerarie che inevitabilmenteproducono contenziosi, ritar<strong>di</strong> <strong>di</strong> anni nellaconsegna delle opere se non ad<strong>di</strong>ritturala sospensione dei lavori, favorendocoloro che utilizzano comportamenti <strong>di</strong>dubbia correttezza e creando gravissimipericoli <strong>di</strong> sopravvivenza alle imprese cheoperano con etica e professionalità, senza<strong>di</strong>menticare le intuibili e gravi ripercussioniper la collettività. Rimane l’auspicio chele Stazioni appaltanti evitino il ricorso alcriterio del massimo ribasso privilegiandoil criterio dell’offerta economicamentepiù vantaggiosa, come del resto in<strong>di</strong>catoanche nella recente circolare della Regionedel 29 aprile scorso, un sistema - osservaRiccesi - capace <strong>di</strong> valorizzare la qualitàdell’offerta nonché il merito e l’affidabilitàdell’impresa.Anche il mercato immobiliare è in fortecontrazione. Tra il 2006 ed il 2009 ilcalo in Regione è stato pari al 26,3%. Lacontrazione del mercato sta riportando ilivelli <strong>di</strong> abitazioni compravendute a quelliosservati a fine anni ‘90.Esiste, però, un fabbisogno potenziale <strong>di</strong>abitazioni non sod<strong>di</strong>sfatto confermato,fra l’altro, anche da un recente sondaggiorealizzato presso il personale delleForze armate presente in regione cheha espresso un interesse all’acquistodell’abitazione ma a prezzo calmierato incomplessi e<strong>di</strong>lizi <strong>di</strong> limitate <strong>di</strong>mensioni enon riservati esclusivamente al personalemilitare che però, nell’attuale situazioneeconomica e finanziaria, stenta atrasformarsi in domanda.Nei giorni scorsi è stato però pubblicatoil decreto che stanzia alla nostra Regionerisorse per quasi 8 milioni <strong>di</strong> euro su untotale <strong>di</strong> 377. 885 milioni per l’housingsociale ovvero per il Piano Casa 1. Pocacosa. Ma se si adotteranno idoneemodalità per il paternariato pubblico eprivato quelle risorse potranno avereun importante effetto volano per gliinvestimenti conseguenti alle proposteformulate dai soggetti privati.E’ quin<strong>di</strong> essenziale che la Regione edEnti locali definiscano nel più brevetempo possibile il quadro delle regole checonsentano <strong>di</strong> attivare proposte in grado <strong>di</strong>coinvolgere l’impren<strong>di</strong>toria privata avviandoun’azione <strong>di</strong> riqualificazione urbana cheabbia come centralità l’abitare sostenibile.Sul fronte dei lavori privati serve ancheun’accelerazione nei tempi delleprocedure amministrative che favoriscanon solo la semplificazione ma soprattuttola certezza dei tempi e il coor<strong>di</strong>namentodelle autorizzazioni ambientali perconsentire <strong>di</strong> avviare realmente unra<strong>di</strong>cale ripensamento della pianificazionepaesaggistica e urbanistica del territorio.L’amministrazione pubblica funziona,nella maggior parte dei casi, secondo unascala temporale incongrua a quella delleaziende, al contrario del mercato che simuove in tempi più ristretti e ha bisogno<strong>di</strong> procedure <strong>di</strong> autorizzazione chiaree certe su tutto e per tutto il territorioregionale.E anche se ciò avviene può non esseresufficiente. Il piano casa 2, ad esempio, sulquale erano state riposte molte aspettativeper la ripresa del settore, non decollasoprattutto per un azione <strong>di</strong> ostruzionismopolitico e/o amministrativo dei Comuniche sta vanificando quella funzioneanticongiunturale che il piano casa in parteavrebbe potuto avere.liuglio10 37