Corsi <strong>di</strong> Formazione<strong>Confindustria</strong> U<strong>di</strong>neLUGLIO 2010Ambiente30 giugno e 7 luglioAmbiente: kit <strong>di</strong> sopravvivenza peraziende - Inquinamento acustico 1-216 luglioAmbiente: kit <strong>di</strong> sopravvivenza peraziende - AcquaEconomica13 luglioMeto<strong>di</strong> <strong>di</strong> gestione per affrontare lariduzione dei marginiRisorse Umane6 luglioInvestire in formazione: la progettazionestrategica della formazione inaziendaVen<strong>di</strong>te13 luglioComunicare con il cliente: tecniche<strong>di</strong> comunicazione e feedback perl’analisi del bisognoSETTEMBRE2010Acquisti23 e 24 settembreStrumenti Operativi per il BuyerAmbiente15 e 22 settembreAmbiente: kit <strong>di</strong> sopravvivenza peraziende – Aria 1 e Aria 229 settembreAmbiente: kit <strong>di</strong> sopravvivenza peraziende – VIA e AIACompetenze Relazionali23 e 24 settembreL’intelligenza relazionale: nuovecompetenze per la gestione dei collaboratoriInformatica28 settembreMS Power Point 2007Produzione14 settembreIl calcolo dei fabbisogni <strong>di</strong> capacità(CRP) e il bilanciamento delle lineea flusso21 e 28 settembreIl Capo Reparto: tecniche <strong>di</strong> gestionenei reparti produttiviQualità29 settembreLa nuova norma “UNI EN ISO9004:2009Ven<strong>di</strong>te20 e 27 settembreDal Call Center al customer Center:realizzare un Call Center costruitoattorno al clientePercorsi formativiDal 6 settembrePassato, Presente, Futuro. Tecniche<strong>di</strong> gestione del passaggio generazionaleDal 15 settembreInformatica per operatori aziendali –Livello avanzatoDa non perdereAssociazioneFormazionePassato, Presente,FuturoTecniche <strong>di</strong> gestionedel passaggiogenerazionaleTroppo spesso il conflitto caratterizza il passaggiogenerazionale e il testimone d’impresa non vieneconsegnato nel modo giusto. Una grande quantità<strong>di</strong> organizzazioni fallisce nel tentativo <strong>di</strong> rimanereimmutabile nel tempo, nell’incapacità <strong>di</strong> collegarenel presente il passato e il futuro della storiad’impresa. Questo percorso fornisce gli strumentipsicologici, tecnici e organizzativi per <strong>di</strong>segnare ilpassaggio generazionale e per poter affrontare consuccesso tutte le situazioni connesse al processo <strong>di</strong>cambiamento.Il corso si rivolge a tutti coloro che stanno gestendoe vivendo in prima persona il passaggio generazionale.Il passaggio del testimone d’impresa è uno deimomenti più delicati <strong>di</strong> trasformazione delle organizzazioni.Questo percorso vuole dare gli strumenticoncreti e le tecniche per gestire il cambiamentocome opportunità e per fare in modo che l’organizzazionesia in grado <strong>di</strong> valorizzare le sue ra<strong>di</strong>ci, <strong>di</strong>comprendere il suo presente e <strong>di</strong> intuire il successodel futuro. Nel percorso il gruppo <strong>di</strong> lavoro imparaad utilizzare le tecniche in<strong>di</strong>spensabili per gestire,vivere e affrontare al meglio il passaggio generazionale.Gli incontri si svolgono con una metodologia interattivache, a partire dal modello del Process Counseling,pre<strong>di</strong>lige l’esperienza concreta al contributoteorico. I partecipanti vengono invitati a parteciparein prima persona ad attività pratiche come giochi<strong>di</strong> ruolo, simulazioni, tecniche mutuate dal teatrod’impresa. A partire dal brainstorming si arriva alfocus group attraverso il contributo <strong>di</strong> ognuno deipartecipanti. Nel corso del master verranno utilizzatisupporti visivi e videocamera per creare situazionisimulative realisticheMomento d’aula del corso Ambiente- kit <strong>di</strong> sopravvivenza per le aziende40 luglio10
Gli accor<strong>di</strong><strong>di</strong> ristrutturazione dei debitiAssociazioneGruppo Giovani Impren<strong>di</strong>tori <strong>Confindustria</strong> U<strong>di</strong>nedell’impresa attraverso la pre<strong>di</strong>sposizione<strong>di</strong> un regolamento consensuale dellasituazione debitoria;b) giu<strong>di</strong>ziale: l’accordo stragiu<strong>di</strong>ziale vienepubblicato nel registro delle imprese al fine<strong>di</strong> consentire la proposizione <strong>di</strong> eventualiopposizioni, ed è soggetto alla procedura <strong>di</strong>omologazione da parte del Tribunale.L’intervento <strong>di</strong> Michele VaninUn tempo, le imprese che si trovavano inuno stato <strong>di</strong> crisi o <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà economichenon avevano molte possibilità <strong>di</strong> risollevarsi:o trovavano un accordo con i propri fornitorioppure erano assoggettate al fallimentocon gravissima per<strong>di</strong>ta non solo del valoreeconomico dell’azienda ma anche delpatrimonio umano che veniva <strong>di</strong>sperso.La nuova Legge Fallimentare ha introdottoun <strong>di</strong>verso approccio alla gestione della crisid’impresa: l’obiettivo del nuovo impiantonormativo è la sopravvivenza dell’impresastessa al fine <strong>di</strong> conservarne il valore e <strong>di</strong>tutelare gli interessi della collettività, conparticolare riguardo a quelli dei cre<strong>di</strong>tori e <strong>di</strong>chi vi presta la propria opera.In questa nuova ottica è il recuperodell’impresa in crisi ad assume una valenzaprioritaria.La liquidazione dell’impresa si pone solocome fase eventuale, possibile ma nonesclusiva, e comunque subor<strong>di</strong>nata allaprevia verifica dell’effettiva recuperabilitàdell’impresa stessa.La strada seguita dal Legislatore nelformulare la nuova Legge Fallimentareè stata quella <strong>di</strong> separare la proceduradella gestione dell’insolvenza dalla fasepreliminare a quest’ultima, caratterizzatadalla manifestazione <strong>di</strong> segni premonitori <strong>di</strong>uno stato <strong>di</strong> crisi in cui l’insolvenza non sipresenta ancora in modo conclamato.La nuova Legge Fallimentare ha poi sancitol’importanza dell’autonomia privata comestrumento <strong>di</strong> salvezza dell’impresa in crisi.Secondo il nuovo impianto normativo lastrada dell’accordo, quale strumento peraffrontare la crisi dell’impresa, è percorribilein due mo<strong>di</strong>:attraverso la pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> un piano <strong>di</strong>risanamento dell’impresa (art. 67);attraverso la pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> un accordo<strong>di</strong> ristrutturazione dei debiti (art. 182 bis).L’accordo <strong>di</strong> ristrutturazione dei debitiaziendali, come definito dall’art. 182 bisdella Legge Fallimentare, costituisce unimportantissimo strumento alternativo alfallimento o alla liquidazione dell’impresa,prevedendo che l’impren<strong>di</strong>tore in crisipossa proporre un accordo ai cre<strong>di</strong>tori per ilpagamento anche parziale dei debiti relativialla sua impresa.Il legislatore ha quin<strong>di</strong> voluto dare piùspazio all’autonomia privata nella gestionedella crisi <strong>di</strong> impresa, vedendo nell’impresain crisi non una situazione irreversibile,ma un valore da preservare, ove possibile,permettendo, attraverso il risanamentoconseguente ad una riduzione del debito eal suo eventuale pagamento <strong>di</strong>lazionato, laripresa dell’attività e la conservazione oltreche del patrimonio aziendale anche <strong>di</strong> tutti irapporti <strong>di</strong> lavoro in essere.La procedura dell’accordo <strong>di</strong> ristrutturazionedei debiti si gestisce in una duplice fase:a) stragiu<strong>di</strong>ziale: il debitore e i cre<strong>di</strong>toripervengono ad un accordo sul risanamentoL’accordo deve essere stipulato con tanticre<strong>di</strong>tori che rappresentino almeno il 60%dell’ammontare dei cre<strong>di</strong>ti.Il piano <strong>di</strong> ristrutturazione e ladocumentazione ad esso allegata devonoessere accompagnati dalla relazione <strong>di</strong> unesperto esterno all’impresa che quest’ultimadeve scegliere tra i professionisti aventile medesime caratteristiche professionalinecessarie per poter essere nominaticuratori fallimentari.In conclusione si può affermare chegli accor<strong>di</strong> <strong>di</strong> ristrutturazione dei debitiaziendali sono uno strumento innovativoche tutela gli interessi dell’impresa incrisi ma anche dei cre<strong>di</strong>tori se pensiamoche, in alternativa, la durata me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> unfallimento in Italia è <strong>di</strong> 8 anni a fronte <strong>di</strong>una percentuale me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfacimentodei cre<strong>di</strong>tori pari al 30% dei cre<strong>di</strong>ti.Gli accor<strong>di</strong> <strong>di</strong> ristrutturazione dei debitigarantiscono ai cre<strong>di</strong>tori una percentuale <strong>di</strong>recupero ben più elevata ed in un lasso <strong>di</strong>tempo sicuramente inferiore.Michele VaninVice-presidente Gruppo GiovaniImpren<strong>di</strong>tori<strong>Confindustria</strong> U<strong>di</strong>ne*Pubblichiamo l’intervento <strong>di</strong> Michele Vanin, vicepresidenteGruppo Giovani Impren<strong>di</strong>tori <strong>di</strong> <strong>Confindustria</strong>U<strong>di</strong>ne, al convegno dal titolo “La ristrutturazionedei debiti aziendali: ovvero la terza via stragiu<strong>di</strong>zialeal concordato preventivo ed al fallimentodell’impresa in crisi” promosso dall’Associazione aPalazzo Torriani, cui hanno partecipato, nella veste<strong>di</strong> relatori, gli avvocati Nicola Canessa e KatjaBesseghini, CBA stu<strong>di</strong>o legale tributario in Milanoe Silvia Pizzolato, dottore commercialista in U<strong>di</strong>ne.liuglio10 41