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CESARE ROMITI lezioni di cinese - Confindustria Udine

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EconomiaIntervistaInaugurazione della sede <strong>di</strong> Pechino della Fondazione, ottobre 2008, con il Presidentedel Consiglio Silvio Berlusconi e il Ministro dell’Informazione Cinese Wang Chengran<strong>di</strong> società, istituti <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to e autorevoliistituzioni pubbliche che sostengonoe caratterizzano la Fondazione stessa. Abreve inaugureremo, inoltre, il nuovo corsodella rivista “Mondo Cinese”, la prima eunica pubblicazione italiana che si caratterizzacome rivista sinologica italiana cheda oltre 35 anni si occupa <strong>di</strong> tematicherelative alla Cina e che nel nuovo corsovedrà riservata particolare attenzione i temirelativi all’economia, al management, al<strong>di</strong>ritto, alla politica, e all’attualità <strong>cinese</strong>. Dalprossimo numero, la rivista vedrà una nuovaveste grafica e una maggiore aperturaa contributi e collaborazioni internazionali.Il primo numero, che uscirà a breve, riporteràcontenuti riguardanti il tema dellasostenibilità.La Fondazione Italia Cina ritiene, poi, <strong>di</strong>dovere riservare particolare attenzione altema del turismo allo scopo <strong>di</strong> aumentareil flusso dei turisti cinesi in Italia e favorirequin<strong>di</strong> i rapporti tra i due Paesi. Per questoabbiamo ideato un progetto che stiamosviluppando. Nel 2008 è stato firmatoun protocollo d’intesa tra l’allora Dipartimentodel Turismo, oggi Ministero del Turismo,il Ministero dei Beni Culturali, l’Enite la Fondazione Italia Cina. L’obiettivo delprogetto è quello <strong>di</strong> accrescere il turismo<strong>cinese</strong> in Italia privilegiando i ricchi cinesie la nuova classe emergente. Per la riuscitadel progetto si rende in<strong>di</strong>spensabile ilcoinvolgimento, almeno nella prima fase,delle regioni italiane che costituiscono lemete privilegiate dei turisti cinesi: Veneto(Venezia), Lombar<strong>di</strong>a (Milano), Toscana(Firenze/Pisa), Lazio (Roma).La Fondazione, infine, organizza due eventiche mettono in luce le positive esperienze<strong>di</strong> imprese che hanno fatto affari in Cina, sitratta del Forum sulle “Storie <strong>di</strong> SuccessoItaliane in Cina” e dei “China Awards”.A tal proposito qual è la presenzaattuale delle nostre imprese in Cinae quali le opportunità per le aziendeitaliane, gran<strong>di</strong> e piccole, sul mercato<strong>cinese</strong>?La Cina è un Paese <strong>di</strong>fficile e la strutturaeconomica del nostro Paese - costituita dapiccole e me<strong>di</strong>e imprese manifatturiere -pone l’Italia in una posizione competitivacon il mercato <strong>cinese</strong>. Le imprese scontano,poi, problemi <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione, scala <strong>di</strong>produzione e ridotta conoscenza dei mercatiinternazionali. Come Fondazione ognigiorno scopriamo nuove realtà presenti inCina o che si approcciano a quel mercato:sono imprese che provengono dai settoripiù <strong>di</strong>versi e dalle <strong>di</strong>verse <strong>di</strong>mensioni, aconferma del fatto che la Cina offre opportunitàin tutti i campi.A oggi contiamo, infatti. che le impreseitaliane in Cina siano circa 2.000: questinumeri non tengono conto delle triangolazioni<strong>di</strong> capitale nelle operazioni estere.Per le aziende italiane la Cina rimane,come continuo a ripetere, una gran<strong>di</strong>ssimaopportunità, basta dare un’occhiataai numeri: è un Paese che non solo ha<strong>di</strong>mostrato <strong>di</strong> crescere nel 2009 più omeno in linea con la crescita me<strong>di</strong>a degliultimi trent’anni, ma ha anche evidenziatola sua funzione <strong>di</strong> motore imprescin<strong>di</strong>biledell’economia globale.Il messaggio che la Fondazione vuole lanciareè che tutti ce la possono fare in Cina.Il successo non <strong>di</strong>pende dalla <strong>di</strong>mensionedell’azienda o dal settore <strong>di</strong> appartenenza,ma dalla visione strategica, dalla programmazionee conoscenza del mercato, e dallerisorse umane e materiali impiegate. Lenostre imprese devono affidarsi a espertie conoscitori del mercato, sfruttando tuttigli strumenti per l’internazionalizzazioneche sono offerti da istituzioni pubblichee da soggetti privati. Siamo convinti cheuna formazione puntuale sia alla base <strong>di</strong>una buona riuscita nel mercato <strong>cinese</strong>. Perquesta ragione organizziamo corsi comeil “Business China” o workshop settorialiin<strong>di</strong>rizzati alle aziende e ai manager chevogliono aggiornare il loro personale.Perché l’Italia è in ritardo negliinvestimenti in Cina, rispetto, adesempio, alla Germania che sembraessere molto presente con le sueimprese su quel mercato?Siamo in ritardo perché, come ho avutomodo <strong>di</strong> sentire recentemente da alcuniMinistri, l’Italia si sta ancora domandandose la Cina sia un pericolo o un’opportunità.In quell’atteggiamento ci sono i motivi peri quali il Governo italiano non ha mai fattomolto per aiutare le nostre imprese sulmercato <strong>cinese</strong>. Facciamo più noi comeFondazione che non il governo. E’ ovvio,che se siamo ancora a questo punto, nonpossiamo lamentarci del fatto che gli altricorrano molto più <strong>di</strong> noi. Basti pensare alfatto che la Germania, ancora quando eraCancelliere Gerhard Schröeder, realizzavamissioni con tre aeroplani pieni <strong>di</strong> impren<strong>di</strong>tori,banchieri, ecc. che rimanevanoin Cina per una settimana. Così facendoha seminato tantissimo e oggi raccoglie ifrutti. Comunque, è venuto il momento <strong>di</strong>capire che la Cina, se poteva rappresentareun interrogativo alcuni anni or sono, oggiè la seconda economia mon<strong>di</strong>ale, destinataa <strong>di</strong>ventare fra non molto la prima e,quin<strong>di</strong>, bisogna vederne le opportunità.Quello che bisogna conquistare, infatti, è ilmercato interno <strong>cinese</strong> che è il più grandedel mondo.liuglio10 9

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