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CESARE ROMITI lezioni di cinese - Confindustria Udine

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OrizzontiObiettivo AustriaCercasi sol<strong>di</strong>per ridurre il deficitTra le proposte allo stu<strong>di</strong>o anche l’innalzamento dell’etàpensionabile dei ferrovieriSiamo costretti a occuparci <strong>di</strong> nuovo <strong>di</strong>finanza pubblica austriaca, per ragioni chenon occorre spiegare, tanto assomiglianoa quelle italiane. Le misure che i governieuropei sono stati costretti ad adottare -prima per il salvataggio delle banche e poiper quello dell’euro - hanno scar<strong>di</strong>nato iloro bilanci, che del resto anche prima nonerano del tutto in regola. I conti dello Statoaustriaco si trova in con<strong>di</strong>zioni migliori deinostri, soprattutto per quanto riguarda ildebito pubblico, che quest’anno supereràil 70% del Pil (il nostro si avvicina al 120).Ma i problemi che il governo <strong>di</strong> Viennadeve affrontare sono del tutto simili ai nostri:trovare sol<strong>di</strong> e trovarli al più presto, perridurre il deficit e rientrare nei parametri <strong>di</strong>Maastricht.La <strong>di</strong>fferenza tra Italia e Austria – se una<strong>di</strong>fferenza la vogliamo in<strong>di</strong>viduare – stasoltanto nei tempi. Il ministro Tremonti haanticipato una manovra finanziaria, che comunqueera prevista più avanti. Il governoaustriaco invece l’ha soltanto annunciata,rinviando ogni decisione all’autunno, vale a<strong>di</strong>re dopo le e<strong>lezioni</strong> regionali in Stiria e aVienna. Le democrazie devono fare i conticon l’elettorato e nessuno dei due partiti<strong>di</strong> governo, Spö e Övp, ha il coraggio <strong>di</strong>decidere oggi tagli alla spesa o aumenti <strong>di</strong>tasse che potrebbero scontentare i suoielettori. I quali elettori, peraltro, forse sonogià scontenti per le anticipazioni sulla manovrache inevitabilmente circolano.Nelle righe che seguono ne <strong>di</strong>amo conto.Non per correre <strong>di</strong>etro a delle voci, maperché le ipotesi che si fanno sulla manovraprossima ventura vengono da fontiautorevoli dei due partiti <strong>di</strong> governo e daipiù importanti istituti <strong>di</strong> ricerca economicaaustriaca, come il Wifo, le cui in<strong>di</strong>cazionie previsioni vanno sempre prese sul serio.Sono, inoltre, ipotesi che meritano attenzione,anche per l’utile confronto con lescelte che si stanno facendo nel nostroPaese.La prima misura correttiva del deficit puòconsiderarsi acquisita, almeno a livellopolitico. È quella tassa sulle banche <strong>di</strong>cui abbiamo già scritto in un precedente“osservatorio”. Da allora non è stato decisonulla circa le modalità <strong>di</strong> applicazione (sulvolume <strong>di</strong> bilancio, sugli utili? soltanto sullebanche o anche sulle società <strong>di</strong> gestione <strong>di</strong>fon<strong>di</strong> e sulle assicurazioni? e con quale aliquota?),ma è opinione unanime che daràun gettito intorno ai 500 milioni all’anno.Una bella cifra, del tutto insufficiente peròper raggiungere i 6 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> risparmi cheil ministro delle Finanze Josef Pröll ha promessoall’Unione europea <strong>di</strong> attuare entroil 2013, per poter far scendere il deficit <strong>di</strong>bilancio dal previsto 4,7 al 2,7%.Il prelievo sulle banche, dunque, sarà soltantoil primo passo <strong>di</strong> un percorso che poiinevitabilmente dovrà toccare la riformadell’amministrazione pubblica, il sistemasanitario e le pensioni. A parere degli economistidel Wifo e della Corte dei conti austriaca,una razionalizzazione dell’apparatopubblico (leggi: eliminazione dei numerosidoppioni esistenti in uno Stato federale)dovrebbe comportare a lungo termine unrisparmio <strong>di</strong> 11 miliar<strong>di</strong>; a breve termine (2anni) un risparmio <strong>di</strong> 600 milioni.Altro risparmio potrebbe venire da unaggiustamento dei meccanismi <strong>di</strong> collocamentoin pensione: per esempio, aumentandola trattenuta dal 10 al 12% sull’importodella pensione, per ogni anno <strong>di</strong>anticipo del pensionamento rispetto all’etàprevista per legge (60 anni le donne, 65gli uomini). I ferrovieri fanno un caso aparte: loro vanno in pensione a 52,4 annie il ministro competente intenderebbeaumentare la soglia dell’uscita dal lavoro <strong>di</strong>un anno all’anno.Un elemento <strong>di</strong> conflitto all’interno delgoverno si registra nel campo sociale.L’Övp vorrebbe razionalizzare il settore introducendoun “Transferkonto”, vale a <strong>di</strong>reun “conto” personale dal quale risultinotutte le agevolazioni <strong>di</strong> cui un citta<strong>di</strong>nobeneficia. Spesso capita che la mano destranon sappia ciò che fa la sinistra, cheuna famiglia riceva aiuti dallo Stato e contemporaneamenteanche dal Land o dalComune (contributi <strong>di</strong> maternità, rimborsospese ai pendolari, borse <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>, assistenzadomiciliare ecc.) e che altre famiglie, <strong>di</strong>un altro Land, siano trattate <strong>di</strong>versamente.Stiamo parlando, ovviamente, <strong>di</strong> personein situazioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio economico e il“Transferkonto” dovrebbe rispondere aun’esigenza <strong>di</strong> equità. L’Spö, invece, temeche sia soltanto uno stratagemma per farcassa ai danni dei ceti più deboli.Più che tagliare nel campo sociale, i socialdemocraticipunterebbero a colpire ipatrimoni. La reintroduzione dell’impostasulle successioni e sulle donazioni, abolitanel 2007 anche con il loro voto, porterebbeall’erario 150 milioni, cui si potrebberoaggiungere altri 350 milioni dalla reintroduzionedell’imposta sugli utili <strong>di</strong> borsa,nonché 500 milioni da una revisione deired<strong>di</strong>ti catastali.E, poiché in Austria nessun politico haancora detto <strong>di</strong> “non voler mettere le maninelle tasche dei citta<strong>di</strong>ni”, il <strong>di</strong>scorso sulpiano fiscale si allarga ad altre possibili imposte:sulla benzina (che ora costa menoche in Italia), sulla birra, sul vino, sullesigarette. Soltanto l’imposta sul red<strong>di</strong>todelle persone fisiche non verrebbe toccata,anche perché è già ora altissima (più altadell’Irpef in Italia) e perché un suo aumentoavrebbe come conseguenza imme<strong>di</strong>atauna riduzione del potere <strong>di</strong> acquisto, uncalo della domanda interna e, dunque, unristagno dell’economia.Quali <strong>di</strong> questi strumenti saranno impiegatie in che misura lo si saprà con certezza inautunno. Per ora il governo si è limitato acostituire un gruppo <strong>di</strong> lavoro, che, comesi sa, è un modo elegante per rinviare lescelte. Il gruppo avrà tempo in tutti questimesi <strong>di</strong> elaborare un piano <strong>di</strong> interventoche scontenti meno persone possibili esoprattutto che possa piacere a entrambi ipartiti <strong>di</strong> governo.Marco Di BlasMarco Di Blas, che firma ”Obiettivo Austria”per questo mensile, è anche autore <strong>di</strong>un blog de<strong>di</strong>cato anch’esso all’Austria,che appare nei siti web del “MessaggeroVeneto” (www.messaggeroveneto.it)e de “Il Piccolo” (www.ilpiccolo.it). Siintitola “Austria vicina” ed è aggiornatoquoti<strong>di</strong>anamente con articoli <strong>di</strong> politica,economia, cultura e costume relativiai nostri vicini <strong>di</strong> casa. Si conosce tuttodell’Austria absburgica, ma molto pocodell’Austria contemporanea. Il blog colma inparte questo vuoto <strong>di</strong> informazione.50 luglio10

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