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CESARE ROMITI lezioni di cinese - Confindustria Udine

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EconomiaFocus – EXPO Shanghai 2010Adriano LuciPer il Friuli ci sono spazi e opportunitàPresidente Luci, quali sono le sueimpressioni pochi giorni dopo essererientrato dal viaggio in Cina per visitarel’expo <strong>di</strong> Shanghai?Il recente viaggio in Cina ci ha dato <strong>di</strong>mostrazione<strong>di</strong> come quel Paese stia continuandoa crescere, investire e consumare. Adavere un <strong>di</strong>namismo che da noi non si respiraormai da troppo tempo e che ci ricordal’Italia degli anni sessanta quando la domandaera superiore all’offerta. C’è, inoltre, inCina un forte decisionismo che fa sìche si realizzi rapidamente tutto ciòche si ritiene necessario realizzare.Quali, dunque, le prospettiveper le nostre aziende in Cina?Penso che si tratti <strong>di</strong> un Paese danon trascurare non solo per le nostregran<strong>di</strong> o me<strong>di</strong>e imprese, ma ancheper le piccole, purché organizzate.Più che mai, quin<strong>di</strong>, <strong>di</strong>venta in<strong>di</strong>spensabiletrovare un modo perfare squadra e presentarci sul quelmercato non per delocalizzare, bensìper acquistare nuove possibili quote<strong>di</strong> mercato.Quin<strong>di</strong> la Cina, oggi, <strong>di</strong>venta più importantecome mercato <strong>di</strong> sbocco chenon, come forse è stato inizialmente,come luogo per produrre a basso costo?Sono sempre convinto che il futuro per leaziende italiane sia quello <strong>di</strong> saper daresempre maggior valore aggiunto ai propriprodotti per renderli <strong>di</strong>fficilmente replicabilie attaccabili dalla concorrenza. Quin<strong>di</strong>, se sipunta ad andare a produrre in Cina solo per<strong>di</strong>minuire i costi si percorre una strada errata.Credo, oltretutto, che chi è interessatosolo a produrre a basso costo, oggi arrivi inCina fuori tempo massimo. Anche in quelPaese, infatti, si cominciano a vedere i primiscioperi <strong>di</strong> lavoratori che chiedono migliorisalari (cosa impensabile fino a qualche annofa) e, <strong>di</strong> conseguenza, si comincia ad assistereai primi rilevanti aumenti <strong>di</strong> costo dellamano d’opera. Bisogna, quin<strong>di</strong>, andare inCina per produrre e vendere in Cina.Le <strong>di</strong>fficoltà che esistevano in passatoper inse<strong>di</strong>arsi in Cina, al <strong>di</strong> là dellabarriera linguistica, sono sorpassate?In realtà penso che quei limiti ci sianoancora tutti, ma il Paese è talmente “incorsa” che comunque offre opportunitàche vanno colte. Certo c’è il limite dellalingua e c’è quello della cultura molto <strong>di</strong>versa,ma quest’ultimo può, da certi punti<strong>di</strong> vista, <strong>di</strong>ventare un’opportunità <strong>di</strong> crescitae, quin<strong>di</strong>, un punto <strong>di</strong> forza. Rimane, poi,il problema <strong>di</strong> una scarsa abitu<strong>di</strong>ne allaricerca della qualità del prodotto, ma anchesotto questo aspetto la situazione sta moltocambiando e i cinesi si stanno attrezzando.Non a caso stanno acquisendo in Europa enegli Usa aziende che hanno forte capacitàAdriano Luci, con Beniamino Quintieri, commissariogenerale del Governo per l’Expo 2010 e RiccardoSnidar, ad <strong>di</strong> Labiotest<strong>di</strong> innovazione e, quin<strong>di</strong>, che <strong>di</strong>spongono<strong>di</strong> molti “cervelli”. Un esempio illuminanteè quello della Volvo che è un marchio particolarmenteforte dal punto <strong>di</strong> vista dellequote <strong>di</strong> mercato, ma che ha un centro <strong>di</strong>ricerca molto all’avanguar<strong>di</strong>a e che, quin<strong>di</strong>,permetterà ai cinesi <strong>di</strong> fare un salto in avantisulla strada delle produzioni (in questo casoautomobilistiche) <strong>di</strong> qualità.Sembra che ci siano altre nazioni,come la Germania, che rispettoall’Italia sono già molto più presentiin Cina. E’ veramente un nostro limitequello <strong>di</strong> arrivare sempre più tar<strong>di</strong>degli altri?Temo che faccia parte del nostro dna il nonriuscire a creare le con<strong>di</strong>zioni necessarie asapersi presentare in gruppo, in modo compatto.Credo che, da questo punto <strong>di</strong> vista,le cose stiano comunque cambiando. Peròin Germania gli investimenti delle aziendeverso l’estero sono aiutate anche da unapolitica e da una strategia <strong>di</strong> sviluppo, moltoattenta al sistema produttivo nazionale e daquesto punto <strong>di</strong> vista noi abbiamo ancora<strong>di</strong>versi passi in avanti da compiere.Che sensazioni le ha lasciato la visitaall’Expo <strong>di</strong> Shanghai?L’expo è sicuramente una grande vetrinache consente innanzitutto ai cinesi <strong>di</strong> “visitare”oltre 200 Paesi senza muoversi da casaloro. Penso che il pa<strong>di</strong>glione italiano sia unodei più belli perché ha saputo unire la “filosofia”della presentazione del Paese e dellesue bellezze, alla “concretezza” della presentazione<strong>di</strong> molti prodotti <strong>di</strong> grande qualità edai contenuti assai innovativi. Prova ne siail fatto che è uno dei pa<strong>di</strong>glioni più visitati eper accedere al quale si fanno lunghissimecode.Lei ha anche partecipato conuna delle sue aziende allarealizzazione del pa<strong>di</strong>glione.Una simile partecipazione hapiù un valore economico o èpiù importante per il ritorno <strong>di</strong>immagine?Noi ci siamo occupati dell’impiantisticaper la neutralizzazione dei cattiviodori e del cosiddetto killeraggiobatterico. Sicuramente una similepartecipazione ha un forte valoreaggiunto perché permette <strong>di</strong> esserepresenti in una grande vetrina internazionalee soprattutto in Paese che è unpunto <strong>di</strong> riferimento importante per l’economiamon<strong>di</strong>ale.Da singolo impren<strong>di</strong>tore, è sod<strong>di</strong>sfatto<strong>di</strong> questa presenza?Per adesso sono sod<strong>di</strong>sfatto, credo che pernoi sia stata una bella opportunità e speroche tutto proceda in modo positivo come èiniziato.Durante il viaggio ha partecipato ancheall’inaugurazione <strong>di</strong> uno stabilimentoin Cina della friulana Pro-Mec.Che significato ha avuto per lei?Da un lato è stata una <strong>di</strong>mostrazione delcrescente <strong>di</strong>namismo delle imprese friulane,dall’altro mi è parso <strong>di</strong> percepire una certasod<strong>di</strong>sfazione del titolare Luigino Pozzo perla presenza <strong>di</strong> <strong>Confindustria</strong>, non solo U<strong>di</strong>ne,ma anche nazionale, a quella inaugurazione.Proprio per questo mi sono complimentatocon il <strong>di</strong>rettore generale <strong>di</strong> <strong>Confindustria</strong>Giampaolo Galli per essersi “sporcato lemani” essendo presente in una pmi e <strong>di</strong>cendogliche ciò mi ha fatto piacere per l’industriaitaliana in generale e per quella friulanain particolare.C.T.P.12 luglio10

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