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L'approccio neoclassico alla valutazione dei beni ambientali. Una ...

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LIBRI E RICERCHE 31<br />

il primo a livello di dominus <strong>alla</strong> continua ricerca del soddisfacimento<br />

di bisogni solo materiali. Questi <strong>ambientali</strong>sti<br />

ritengono, quindi, che sia proprio il fondamento filosofico<br />

utilitarista <strong>alla</strong> base della disciplina economica che<br />

non è adatto a una rappresentazione corretta dell’uomo<br />

nel suo rapportarsi con ciò che lo circonda.<br />

Dal lato opposto del dibattito vi sono i sostenitori<br />

della <strong>valutazione</strong> contingente i quali, pur ammettendo le<br />

difficoltà da affrontare per eseguire una corretta <strong>valutazione</strong><br />

contingente, ritengono che queste possano essere<br />

superate grazie ai continui miglioramenti che consentono<br />

di ottenere una sempre maggiore attendibilità delle<br />

stime. A sostegno di questa posizione si ritrovano tanto<br />

gli <strong>ambientali</strong>sti più moderati che considerano la <strong>valutazione</strong><br />

contingente comunque una tecnica che consente di<br />

attribuire una <strong>valutazione</strong> più elevata ai <strong>beni</strong> <strong>ambientali</strong>,<br />

quanto gli economisti più puri che la ritengono un’argomentazione<br />

valida che permette di escludere l’esistenza<br />

di ambiti di <strong>valutazione</strong> all’interno <strong>dei</strong> quali l’economia<br />

neoclassica non possa avere un ruolo 14 .<br />

La diffusione sempre maggiore che la <strong>valutazione</strong> contingente<br />

sta ottenendo in molti campi e in diversi paesi<br />

sembrerebbe propendere a favore di tale posizione.<br />

Quasi una conclusione<br />

L’economia del benessere e dell’utilitarismo rappresenta<br />

quel filone della scienza economica che, a partire da<br />

Adam Smith, ha posto al centro dell’agire umano l’interesse<br />

personale.<br />

Questo approccio, partendo d<strong>alla</strong> nota affermazione<br />

di Smith secondo la quale «non è d<strong>alla</strong> benevolenza del<br />

macellaio, del birraio o del fornaio che ci aspettiamo il<br />

14<br />

<strong>Una</strong> sintesi efficace delle due posizioni è contenuta nel numero<br />

8/1994 del «Journal of Economic Perspectives». In particolare si vedano:<br />

P.R. Portney, The Contingent Valuation Debate: Why Economists<br />

Should Care, pp. 3-17; P.A. Diamond, J.A. Hausman, Contingent Valuation:<br />

Is Some Number Better than No Number?, pp. 45-64, a sostegno<br />

della prima tesi; W.M. Hanemann, Valuing the Environment<br />

Through Contingent Valuation, pp. 19-43, a sostegno della seconda.

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