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roberta lanfredini - scienzaefilosofia.it

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RECENSIONI&REPORTS recensione<br />

Daniel Goleman, Intelligenza ecologica<br />

tr. <strong>it</strong>. a cura di D. Didero, Rizzoli, Milano 2009, pp. 314, € 19<br />

L’ultimo lavoro di Daniel Goleman, Intelligenza<br />

ecologica, completa la “trilogia” che inizia con<br />

Intelligenza emotiva e continua con Intelligenza<br />

sociale, e si inserisce in un dibatt<strong>it</strong>o ampio, in corso<br />

ormai da qualche tempo, assumendo una peculiare<br />

prospettiva. Imposta cioè il problema della tutela<br />

dell’ecosistema, e dell’uomo al suo interno, in termini<br />

di scatto evolutivo: lo sviluppo di un’intelligenza<br />

ecologica consentirebbe di sopperire a un defic<strong>it</strong><br />

evolutivo che non ci segnala come pericolosi gli<br />

atteggiamenti non in linea con la tutela dell’ambiente.<br />

Come recuperare questo gap? Attraverso uno sforzo<br />

di carattere motivazionale, integrando a livello conscio ciò che non è patrimonio del<br />

nostro codice di sopravvivenza. È interessante notare che l’intelligenza ecologica ha qui<br />

un carattere intrinsecamente sociale: è in gioco una intelligenza collettiva capace di<br />

mettere a valore i risultati dei diversi sottoinsiemi di competenze in un quadro di<br />

socializzazione democratica delle informazioni. Anche in questo nuovo studio Goleman<br />

attribuisce a una disciplina emergente il comp<strong>it</strong>o di determinare un passo avanti nel<br />

processo di acquisizione di nuove conoscenze: se in Intelligenza sociale, il suo volume del<br />

2007, ci parlava della neuroeconomia, ora si tratta dell’ecologia industriale. I pionieri di<br />

una nuova consapevolezza – da ampliare il più possibile – sono quanti lavorano<br />

all’avanguardia nei settori che si occupano della produzione e della salute ambientale.<br />

L’attuale progresso scientifico e tecnologico è dunque la base per potere sviluppare a<br />

uno stadio avanzato la capac<strong>it</strong>à di sopravvivere, recuperando in una dimensione sociale e<br />

tecnologica ciò che vi era di pos<strong>it</strong>ivo nel rapporto con la natura proprio di comun<strong>it</strong>à che<br />

vivevano, o vivono tuttora, entro un’economia di sussistenza.<br />

È così ist<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o, forse fin troppo deterministicamente, un legame tra conoscenza e<br />

mutamento di indirizzo di scelte collettive. L’ostacolo che si oppone a che la società nel<br />

suo complesso si ponga, e risolva, il problema della salvaguardia dell’ambiente è duplice:<br />

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