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03/2010

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PERIODICO EDITO DALL’ASSOCIAZIONE ITALIANA DI SCAUTISMO RAIDER “ASSORAIDER” - ANNO XVI N° 3 - SETTEMBRE <strong>2010</strong><br />

Tariffa Associazioni senza fini di lucro - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/20<strong>03</strong> (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art.1, comma 2, DCB Cagliari


Associazione Italiana<br />

di Scautismo Raider<br />

“ASSORAIDER”<br />

Sede Centrale:<br />

00040 Pomezia (RM) - Italy<br />

Via Cavour, 28/B<br />

Tel./Fax +39 06 9122550<br />

segreterianazionale@assoraider.it<br />

www.assoraider.it<br />

Arcobaleno - Redazione e Amministrazione:<br />

09127 Cagliari - Via Garigliano, 13 - Tel. 070 275132 - Fax 178 6014514<br />

ARCOBALENO<br />

è dedicata ai giovani<br />

e a tutti coloro che intendono<br />

reagire al dilagare di<br />

egoismi e vogliono dimostrare<br />

la possibilità di una<br />

fraternità mondiale<br />

come quella scaut.<br />

La rivista contiene inserti<br />

riservati ai lupetti,<br />

esploratori ed esploratrici,<br />

rover e nautici.<br />

ARCOBALENO<br />

vuole assolvere alla<br />

funzione di collegamento<br />

fra tutti gli iscritti<br />

all’associazione nonché<br />

con i genitori dei più<br />

giovani iscritti<br />

perché seguano<br />

quanto viene offerto<br />

ai loro figli in fatto<br />

di formazione del<br />

carattere del<br />

futuro cittadino.<br />

Anno XVI - Numero 3 - Settembre <strong>2010</strong><br />

Autorizzazione del Tribunale di Cagliari n. 24 del 23.06.1995<br />

Tariffa Associazioni senza fini di lucro. Poste Italiane S.p.A. -Sspedizione in<br />

Abbonamento Postale - D.L. 353/20<strong>03</strong> (convertito in Legge 27/02/2004 n°46)<br />

art. 1, comma 2, DCB Cagliari.<br />

Direttore Responsabile: Franceco Cerlienco<br />

Direttore di Redazione: Salvatore Roggero - naz.pubblicazioni@assoraider.it<br />

Capiredattori:<br />

jaw@assoraider.it<br />

jedi@assoraider.it<br />

Foto di Copertina: Archivio Arcobaleno<br />

vogliadistrada@assoraider.it<br />

buonvento@assoraider.it<br />

Progetto grafico e realizzazione: S&D sas - 09122 Cagliari Via Garigliano, 13<br />

Stampa: LITHOSgrafiche srl - 09122 Cagliari Via Garigliano, 11/13<br />

Questo numero è stato consegnato alla stampa il 30.08.<strong>2010</strong><br />

La tiratura di questo numero è di 2.200 copie<br />

Arcobaleno è una rivista inviata gratuitamente agli iscritti dell’Assoraider.<br />

Tesseramento annuale Anno Scaut <strong>2010</strong>/2011 Euro 35,00. Il pagamento si<br />

può effettuare tramite posta con versamento sul c/c postale N. 35246008<br />

intestato ad ASSORAIDER. Impegnano la responsabilità della rivista solamente<br />

gli editoriali e gli articoli non firmati. Per gli articoli firmati la responsabilità<br />

rimane all’autore. La riproduzione di articoli, foto e disegni pubblicati su<br />

questa rivista è ammessa a condizione che ne venga citata la fonte. Il materiale<br />

inviato ad Arcobaleno non si restituisce. Abbonamento annuale alla rivista<br />

“ARCOBALENO” (4 numeri) - Euro 10,00 - Il pagamento si può effettuare<br />

tramite posta con versamento sul c/c postale N. 35246008 intestato<br />

ad ASSORAIDER - Associazione Italiana di Scautismo Raider.


Il Servizio...<br />

la nostra scelta<br />

di Libertà<br />

l “Servire” è indubbiamente ed esclusivamente una scelta personale<br />

per tutti, ad esclusione degli Adulti Scaut, che hanno un posto<br />

I<br />

nel movimento per questo esclusivo motivo. Nel servizio<br />

per il prossimo, interno ed esterno al movimento stesso,<br />

risiede il pensiero di Baden-Powell sulla figura degli Old<br />

Scouts che a differenza dei Boy Scouts sono nell’organizzazione<br />

per dare e non per ricevere, o meglio, “è donando<br />

che si riceve”... Il pensiero degli Adulti Scaut si deve sviluppare,<br />

quindi, intorno a questo tema fino a giungere<br />

all’affermazione di B.-P. che ”il servizio è l’unica strada verso<br />

la felicità” (B.-P. ultima lettera agli Scout). Lo Scautismo<br />

Adulto apre, senza compromessi, alla dimensione dell’impegno<br />

gratuito, ed è proprio l’impegno come tale che costa<br />

fatica, tempo e rinunce ma è al contempo il senso che<br />

caratterizza la vita Scaut, una motivazione che si trasforma<br />

nella gioia delle piccole cose.<br />

Il servizio è una Scelta di Libertà per chi la vive con l’animo<br />

di chi è attento ai bisogni dell’altro, senza guardare al<br />

tornaconto personale, alle scelte politiche, alla fede, al<br />

colore della pelle. È la Libertà di chi sceglie la via dell’impegno<br />

contrapponendola a quella del qualunquismo, di chi<br />

sceglie, come parafrasava B.-P., di guidare da sé la propria<br />

canoa spingendola controcorrente senza approfittare<br />

dei fiumi in piena. Il servizio Raider è, inoltre, contraddistinto dalla<br />

maturità che scaturisce dalla Competenza, la consapevolezza cioè<br />

che, aldilà dei sentimenti e della sensibilità, rende utile un’azione se<br />

essa è efficace e quindi prevede alla base una preparazione, uno studio<br />

e dell’esperienza. Il servizio come scelta da educatore impegna<br />

gli adulti nel tentativo di far vivere ed apprendere, ai giovani che gli<br />

sono stati affidati, i valori espressi dalla Legge e dalla Promessa<br />

Scaut. La formazione Scaut prevede sempre anche una “educazione<br />

al servizio” e, quindi, l’apprendimento di questo stile di vita va inserito<br />

nel cammino di educazione permanente delle persone. Oggi è sicuramente<br />

giunto il momento di rianalizzare con attenzione il messaggio<br />

educativo di Baden Powell, perché troppe volte, la consapevolezza di<br />

quello che stiamo facendo veramente viene soppiantata da giudizi<br />

“Mentre vivete la<br />

vostra vita terrena,<br />

cercate di fare<br />

qualche cosa<br />

di buono che possa<br />

rimanere dopo di voi.<br />

[...] E ricordate che<br />

essere buoni<br />

è qualche cosa,<br />

ma che fare il bene<br />

è molto di più”<br />

Baden Powell<br />

EDITORIALE 3


semplificatori, di inutilità se non addirittura<br />

di derisione verso il sistema educativo<br />

Scaut. In molti casi siamo noi stessi a non<br />

credere nel lavoro che dobbiamo compiere<br />

omologando i mezzi e le proposte che<br />

facciamo alle mode della società consumistica<br />

e quindi assoggettando i nostri<br />

ragazzi al sistema economico dominante.<br />

Non è questa la sede per uno studio analitico<br />

del metodo Scaut rapportandolo alle<br />

esigenze generazionali, tuttavia ritengo<br />

doveroso sottolineare il ruolo esclusivamente<br />

di servizio dell’Adulto Scaut.<br />

Il servizio come Scelta da svolgere all’interno di una struttura<br />

associativa non in stretto contatto con i giovani, e, quindi, non direttamente<br />

educativa ma di supporto ad essa sia morale che tecnicologistica,<br />

diventa Scaut quando è vissuta non per riempire i vuoti o le<br />

insofferenze della propria vita ma con la consapevolezza del fine ultimo<br />

che è e resta l’educazione giovanile. Ecco allora che i “ruoli” degli<br />

adulti all’interno dei vari Comitati e delle varie<br />

Sezioni perdono importanza formale per<br />

lasciare spazio proprio alla consapevolezza<br />

che si sta “servendo”.<br />

Il servizio come apertura verso l’esterno ha<br />

alla sua base il valore della solidarietà, come<br />

immediato presupposto, e rappresenta una<br />

scelta di vita non ristretta ad un unico ambito. Il<br />

servizio deve essere qualche cosa di diverso<br />

dal fare “il proprio dovere” (lavoro, famiglia, vita<br />

quotidiana), che resta naturalmente essenziale,<br />

ma significa mettere a disposizione il proprio<br />

tempo, che potremmo tenere per noi, senza<br />

sentirci in colpa (questo è il nostro significato<br />

di…gratuità, non certo quello di non cercare<br />

vantaggi o rimborsi), e le nostre competenze<br />

acquisite naturalmente in anni di attività Scaut<br />

e per alcuni rafforzate da corsi e pratiche specifiche.<br />

La dimensione di gruppo, di Raid, deve<br />

essere privilegiata per il servizio, perché è in<br />

questo ambito che ci può essere un progetto<br />

concreto e finalizzato, nel fare servizio non<br />

dobbiamo isolarci, ma dobbiamo cercare integrazioni<br />

e collaborazioni, interne ed esterne<br />

all’Associazione. Il servizio Scaut di solidarietà<br />

esterno al movimento è anche un’azione politica,<br />

perché si fonda sulla volontà di realizzare<br />

dei benefici comuni, trasmettendo allo stesso tempo il valore del lavoro<br />

gratuito per il bene oggettivo di una società.<br />

4 EDITORIALE<br />

Giorgio Meo<br />

Vice Presidente Capo Scaut dell’Assorider


A CACCIA DI .<br />

il primo passo per diventare u<br />

Q<br />

uante volte ti è capitato di andare in caccia con il tuo branco e sperare<br />

di vedere qualche animale?<br />

Di giorno, però, molti animali se ne stanno nascosti nelle loro tane, ma<br />

nel bosco potrai trovare qualche traccia lasciata durante la notte.<br />

Dalle forma e dalle dimensioni dell’orma possiamo capire chi l’ha lasciata:<br />

ci sono animali che appoggiano tutta la pianta del piede (come l’orso<br />

e il tasso), altri che poggiano solo le dita e hanno dei cuscinetti plantari<br />

(come la volpe, la lince e il lupo).<br />

Ecco qualche suggerimento per riconoscere<br />

l’animale al quale appartiene l’impronta:<br />

Primo punto:<br />

A. L’orma è costituita da un piede con<br />

vari cuscinetti (corrispondenti alle<br />

dita): vai al punto 2<br />

B. L’orma è costituita da uno zoccolo: vai<br />

al punto 3<br />

Secondo punto:<br />

A. Sono presenti i segni delle unghie e i<br />

cuscinetti sono cinque: vai al punto 4<br />

B. Possono essere presenti i segni delle<br />

unghie e i cuscinetti sono quattro: vai al punto 5<br />

Terzo punto:<br />

Si tratta della famiglia degli ungulati, i quali, eccetto il cinghiale,<br />

non lasciano quasi mai impressa l’impronta degli<br />

speroni (piccole protuberanze situate ai lati dei due speroni).<br />

Fanno parte di questo gruppo le orme di: cinghiale, stambecco,<br />

camoscio e capriolo.<br />

6JAW<br />

Quarto punto:<br />

Questo tipo di impronte posso<br />

essere simili a quelle lasciate<br />

dalla faina (di forma arrotondata,<br />

circa 4 cm x 3 cm) o dal tasso<br />

(di forma più schiacciata, circa<br />

5-7 cm x 4 cm).


. IMPRONTE!<br />

n ottimo cercatore di tracce<br />

Quinto punto:<br />

Se sono presenti i segni delle unghie si può trattare dell’impronta di<br />

una volpe (lunga circa 5 cm e larga 3,5 cm) o del lupo (lunga circa<br />

9-11 cm e larga 8-10 cm).<br />

Se non sono presenti i segni delle unghie si tratta di un animale<br />

appartenente alla specie dei felini, come ad esempio la lince, che<br />

lascia un’impronta larga 5-8 cm e lunga 5-7 cm.<br />

Un discorso a parte va fatto per le impronte della lepre, che prese<br />

singolarmente sono poco identificabili, poiché le piante dei piedi<br />

sono pelose e lasciano una forma confusa. Nell’insieme se riuscite<br />

a riconoscere la forma di una “Y” lasciata dalle quattro zampe,<br />

allora non potrete sbagliarvi: la lepre muovendosi a salti, posa le<br />

zampe posteriori l’una accanto all’altra, davanti a quelle anteriori<br />

che formano l’asta della “Y”.<br />

Quindi ricorda, nelle tue prossime cacce, di tenere gli<br />

occhi ben aperti! Questo è il primo passo per diventare un<br />

ottimo CERCATORE DI TRACCE!<br />

JAW 7


La grande sfida è<br />

Cari lupetti, facendo del nostro meglio, siamo riusciti a conquistare la preda che volevamo:<br />

donare delle uniformi nuove e molto belle ai nostri fratellini scout albanesi.<br />

A<br />

ll’inizio dello scorso anno scaut, Akela<br />

e gli altri Vecchi Lupi vi hanno proposto<br />

di fare una grandissima BUONA AZIONE per<br />

aiutare vostri coetanei bisognosi di pantaloncini,<br />

calzettoni e camicie scout per vivere<br />

anche loro al meglio l’avventura in tana e tra<br />

i boschi.<br />

Hanno partecipato all’attività nazionale <strong>2010</strong><br />

ben 14 branchi, attività che non poteva non<br />

essere denominata “Tante pellicce, una<br />

sola giungla nel mondo”. E difatti, così è<br />

stato, miei adorati Lupetti: le macchie sono la gioia del leopardo, le corna sono<br />

l’orgoglio del bufalo, ma siamo davvero tutti sotto una stessa Legge!<br />

Il vostro impegno - nel realizzare lavoretti, nel dipingere quadri, nel vestire i<br />

panni di attori di teatro e tanto altro ancora - ha permesso a noi tutti di raccogliere<br />

tanti soldini con cui abbiamo potuto acquistare 30 uniformi intere da spedire<br />

al di là dell’Adriatico, in Albania, nella incantata terra di Borice, nella diocesi<br />

di Scutari.<br />

8JAW


stata vinta!<br />

Poter consegnare due enormi cartoni<br />

pieni di uniformi e altro materiale<br />

scout nelle mani amorevoli di Padre<br />

Mario Bosio, che da anni guida, educa<br />

e incoraggia generazioni di ragazzi<br />

di quel nutrito gruppo di scout<br />

albanesi, è stato per me entusiasmante e coinvolgente.<br />

Gli occhi raggianti, poi, di questi ragazzini (della vostra età o un<br />

po’ più grandi) nel ricevere un inatteso dono, che consentirà<br />

loro di vivere lo scautismo ancor più felicemente, hanno<br />

lasciato in me un’emozione che difficilmente potrò cancellare.<br />

Da oggi possiamo essere ancora più consapevoli che la<br />

Giungla abbraccia e tiene stretti a sé, sotto le enormi chiome<br />

dei suoi alberi secolari, Lupetti e scout dalle diverse bandiere<br />

e dalle pellicce di vari colori.<br />

Buona caccia a tutti coloro che rispettano la Legge della<br />

Giungla!<br />

Il Commissario Centrale Branca L/L - Antonio Mancarella -Tatanka<br />

Da oggi possiamo<br />

essere ancora piu’<br />

consapevoli che la<br />

Giungla abbraccia e<br />

tiene stretti a se’,<br />

sotto le enormi<br />

chiome dei suoi<br />

alberi secolari,<br />

Lupetti e scout dalle<br />

diverse bandiere e<br />

dalle pellicce di<br />

vari colori.<br />

JAW 9


Dopo essere andati a C<br />

come si fa un<br />

Ecco, di seguito, il materiale che ti occorre:<br />

gesso, sale, acqua, pennello, bacinella, fermagli, elastici, spago, c<br />

• Pulisci con cura l’impronta e il terreno<br />

intorno;<br />

• Circonda l’impronta con una striscia<br />

di cartoncino e fissala con un fermaglio;<br />

• Metti un po’ di gesso in un piccolo<br />

recipiente; aggiungi acqua un po’ di<br />

sale e mescola con un cucchiaio, in<br />

modo da ottenere un impasto non<br />

troppo liquido;<br />

• Versa il gesso nell’impronta fino a<br />

raggiungere lo spessore di 2-3 cm;<br />

• Lascia solidificare il gesso (circa 30<br />

minuti);<br />

• Libera il calco dalla terra, lavandolo<br />

con acqua corrente.<br />

10 JAW


accia di impronte...<br />

calco in gesso?<br />

artoncino.<br />

Così avrai ottenuto il negativo<br />

dell’impronta, una specie di<br />

stampo da cui ottenere la forma<br />

dell’impronta dell’animale. A<br />

questo punto dovrai ungere con<br />

olio il calco ottenuto e circondarlo<br />

con il cartoncino per formare<br />

una vaschetta. Versa del<br />

gesso mescolato con l’acqua e<br />

un po’ di sale ed aspetta che si<br />

solidifichi. Quando il gesso si<br />

sarà indurito, separa i due calchi<br />

e puliscilo con attenzione. A<br />

questo punto avrai ottenuto la<br />

vera impronta dell’animale!<br />

Potrai annotare con un pennarello<br />

il nome dell’animale a cui<br />

appartiene e conservarlo come<br />

ricordo!<br />

JAW 11


Marineo, 2 maggio <strong>2010</strong><br />

San Giorgio - Branco Giungla Viva Bagheria<br />

opo tanto lavoro ce l’abbiamo fatta, siamo<br />

Driusciti ad organizzare un S. Giorgio da<br />

favola. Siamo riusciti, anche se in piccole<br />

dimensioni, a ricreare un’ambientazione che<br />

facesse “sognare” i nostri lupetti. Il lavoro è<br />

stato ampiamente ripagato dal loro entusiasmo<br />

e, anche se i loro commenti<br />

sono stati stringati, da<br />

quanto scritto credo che un’idea<br />

potrete farvela anche voi.<br />

Doverosi ringraziamenti vanno<br />

ad Ignazio Chiarello,<br />

nostro capo campo nonché<br />

cuoco sopraffino; al reparto<br />

Camelot che ha lavorato con<br />

noi nella ricostruzione delle<br />

ambientazioni; al commissario<br />

Peppe Miceli che ha creduto<br />

in noi e al nostro impegno<br />

e a mio marito Mauro che<br />

con la discrezione che lo<br />

distingue ci ha supportati in<br />

quest’avventura; a tutti voi la<br />

mia infinita gratitudine. Akela.<br />

Ieri dopo che ci siamo alzati e<br />

abbiamo fatto colazione ci<br />

siamo lavati ecc. ecc. abbiamo fatto delle missioni<br />

abbiamo trovato 2 castelli con dentro<br />

due draghi e due cavalieri abbiamo costruito<br />

un ponte. La nostra missione era di trovare la<br />

principessa rapita dal drago.<br />

Andrea Campagna 9 anni<br />

Noi lupetti abbiamo fatto molti giochi, il mio preferito<br />

è stato quello di cercare i cavalieri e i draghi<br />

e poi costruire un ponte. Mi sono divertito<br />

molto. Giorno 2 maggio ci siamo preparati per<br />

andare a casa, ma prima abbiamo continuato a<br />

cacciare, io non volevo andarmene perche è<br />

stato un campo meraviglioso. In questi due<br />

giorni mi sono veramente divertito.<br />

Alessio Favuzza 10 anni<br />

San Giorgio è il protettore di tutti gi scout<br />

infatti affronta un drago. Questa storia da la<br />

forza necessaria agli scout per affrontare le<br />

difficoltà che si pongono. Ieri da Bagheria siamo<br />

andati a Marineo dove si è svolto il nostro<br />

campo San Giorgio. La cosa che mi è piaciuta<br />

di piu è stato quando abbiamo lavorato i<br />

rotoli di carta, con la carta stagnola abbiamo<br />

fatto gli scudi e dei vestiti con la carta delle<br />

uova di pasqua.<br />

Diego Calamonici 9 anni<br />

Il giorno 30 aprile noi lupetti siamo partiti per<br />

andare al campo San Giorgio a Marineo. Il<br />

sabato prima, in tana ci è arrivata<br />

una lettera dove c’era<br />

scritto che il branco con il motto<br />

del mio meglio, doveva salvare<br />

una principessa da dei<br />

draghi che l’avevano rapita.<br />

Nell’autobus abbiamo cantato<br />

e ci siamo divertiti tanto.<br />

Appena arrivati a Marineo<br />

abbiamo subito iniziato a giocare<br />

creando con la pasta di<br />

sale e con dei rotoli di carta<br />

dei pupazzi che dovevano<br />

somigliare a cavalieri o draghi<br />

o streghe ecc. ecc. poi ci siamo<br />

creati dei vestiti le lupette<br />

da donna i maschi le armature.<br />

La sera al fuoco di bivacco,<br />

tutti hanno fatto qualcosa su<br />

San Giorgio. Ci siamo veramente<br />

divertiti.<br />

Carola Madonia 11 anni<br />

Il secondo giorno di campo a Marineo è stato<br />

molto emozionante. La mattina ci siamo alzati<br />

tutti alle 07.30 Akela ci ha fatto fare gli esercizi<br />

di B.P. Dopo abbiamo fatto colazione.<br />

Abbiamo giocato tutta la mattina e in particolare<br />

una missione, dovevamo trovare dei<br />

puzzle con le lettere, dopo i vecchi lupi ci hanno<br />

divisi in due squadre e dovevamo rimettere<br />

insieme i pezzi sempre a puzzle di due draghi<br />

e dovevamo ricostruirli, è stato molto bello.<br />

Alle 13 siamo andati a mangiare e poi<br />

dopo ci siamo riposati.<br />

Sophia Scimeca 9 anni<br />

Il San Giorgio è stato molto divertente. Abbiamo<br />

giocato per tutto il giorno, abbiamo fatto<br />

diverse missioni ricostruendo diversi pezzi di<br />

puzzle con draghi e cavalieri. Abbiamo pranzato,<br />

dopo ci siamo riposati un po’. Dopo<br />

abbiamo dipinto delle cose che avevamo<br />

costruito il giorno prima. Insomma questo<br />

campo mi è piaciuto molto.<br />

Martina Maggiore 10 anni<br />

12 JAW


“...e in questo modo<br />

potrai imparare da<br />

solo senza aver<br />

bisogno di un<br />

insegnante che ti<br />

spieghi.<br />

Allora scoprirai che<br />

diventare un abile ed<br />

efficiente Scaut non<br />

significa semplicemente<br />

divertirsi e<br />

vivere l’avventura, ma<br />

anche un mezzo che<br />

ti rende capace di<br />

aiutare il tuo Paese e<br />

di dare una mano alle<br />

persone che ne<br />

possano avere<br />

bisogno...”


Riordina le immagini e capisci come<br />

realizzare la legatura di Sailmaker<br />

14 JEDI


CRUCISCAUT<br />

ORIZZONTALI<br />

1. Tecnica di pionierismo<br />

3. Era sullo stendardo del CNE Camelot 2000<br />

7. Ci sono gli scout di terra e quelli di...<br />

8. Cucina sotto la brace<br />

11. Se c'è, ci sono anche gli scout!<br />

13. Uno sport tipicamente scout<br />

16. “Al fuoco! Al fuoco! Al fuoco di…”<br />

17. Tra le stelle è a W<br />

19. Gassa d'amante<br />

21. “È il parapioggia di noi boyscout”<br />

22. Il libro di B.P.<br />

23. È il più in alto tra i punti cardinali<br />

24. È il Presidente Capo Scaut in carica<br />

25. Momento di riflessione<br />

VERTICALI<br />

2. “Oh potessimo nei boschi ogni nostro dì<br />

passare, lieti poi sotto le… alla sera<br />

riposare!”<br />

4. Tecnica di orientamento<br />

5. La rappresenta il fazzolettone<br />

6. Lo scout agisce sempre così<br />

9. L’inno dell’alzabandiera<br />

10. Il totem di Aldo Marzot<br />

12. È il simbolo della pattuglia<br />

13. “Sii…<br />

14. CNE 2007<br />

15. Il secondo nome di B.P.<br />

18. Il retro della tenda<br />

20. Dopo gli esploratori<br />

JEDI 15


ività Nazionale 2011Attività Nazionale 2011Attività<br />

PIONET WORK<br />

Attività Nazionale anno Scaut <strong>2010</strong>/2011<br />

siete preparati?<br />

Cari esploratori/esploratrici…LE VACANZE SONO FINITE! Dopo i<br />

Campi Estivi e dopo un’estate bollente è arrivata l’ora di dimostrare<br />

quanto siete…PREPARATI! E se fino ad ora abbiamo scherzato…<br />

adesso è l’ora di fare del PIONIERISMO AD ALTI LIVELLI!<br />

Vi presentiamo quindi….PIONETWORK, l’attività<br />

nazionale della Branca E/E per l’anno scaut<br />

<strong>2010</strong>/2011:<br />

“Tutti” i reparti e le pattuglie d’Italia in<br />

gara tra di loro!<br />

“9” mesi la durata dell’attività!<br />

“2” fasi distinte in cui verrete valutati!<br />

“1” il Reparto che si classificherà primo!<br />

“Tantissimo”….quanto vi dovrete ingegnare<br />

ed impegnare per vincere!<br />

Innanzitutto iniziamo dal nome…perché PIO-<br />

NETWORK? È l’unione di due parole: PIONIE-<br />

RISMO (che non vi spiegheremo nemmeno,<br />

perché se non sapete che cosa è…non arriverete<br />

nemmeno ultimi!!) e NETWORK, una parola<br />

inglese che significa “rete”, inteso anche nel<br />

senso di collegamento tra più persone. Infatti,<br />

l’attività di un Reparto è la somma dell’attività di<br />

tutte le pattuglie. Gli obiettivi raggiunti dalle singole<br />

pattuglie, uniti tra loro, proprio in una rete,<br />

porteranno al raggiungimento dell’obiettivo del<br />

Reparto!<br />

16 JEDI<br />

PIONETWORK è una Gara di pionierismo per<br />

Reparti, con costruzioni pionieristiche complesse<br />

ed elaborate, con una adeguata progettazione,<br />

una realizzazione tecnica perfetta ed una<br />

presentazione della costruzione altrettanto<br />

importante. Il risultato è del Reparto, ma proprio<br />

perché è un Network, le attività saranno<br />

effettuate dalle singole Pattuglie.<br />

L’Alta Pattuglia organizzerà a grandi linee l’attività,<br />

distinguendo le varie fasi da “appaltare”<br />

alle singole pattuglie. Il risultato finale sarà la<br />

somma del lavoro delle singole Pattuglie, quindi<br />

nella Relazione dovrà risultare in particolare<br />

l’apporto che ogni singola Pattuglia ha dato.


Nazionale 2011Attività Nazionale 2011Attività Nazio<br />

L’attività si articolerà in due fasi:<br />

1. Prima fase: progettazione completa della struttura e computo dei materiali, con<br />

invio di una relazione il più dettagliata possibile.<br />

dal 01 ottobre <strong>2010</strong> al 31 dicembre <strong>2010</strong><br />

2. Seconda fase: realizzazione, con invio di Relazione dettagliata<br />

dal 01 gennaio 2011 al 31 marzo 2011<br />

La Pattuglia Nazionale valuterà distintamente le due fasi, calcolando anche lo stile,<br />

l’attivazione o meno dei posti d’azione ecc., e la somma dei voti delle singole fasi<br />

fornirà la classifica finale. La classifica verrà aggiornata alla fine di ogni fase e pubblicata<br />

su Jedi e sul sito web www.assoraider.it.<br />

Se c’è una classifica finale…ci sarà anche un premio? SBAGLIATO, ci saranno ben tre<br />

premi, per i primi tre reparti classificati! E taaaanto altro…<br />

Premi:<br />

Reparto Primo classificato: set Froissartage + spilla “oro” per esploratori<br />

Reparto Secondo classificato: set Popote da campo + spilla “argento” per esploratori<br />

Reparto Terzo classificato: set Attrezzi da campo + spilla “bronzo” per esploratori<br />

Come partecipare:<br />

Una decisione così importante che riguarda tutto il Reparto…non può che essere presa<br />

dall’Alta Pattuglia! Dopo un riunione di Alta Pattuglia con il vostro Capo Reparto,<br />

cari Capi e Vice Capi Pattuglia non vi resta che inviare una e-mail all’indirizzo:<br />

pattuglianazionale@assoraider.it<br />

dicendo :<br />

“ Siamo l’Alta Pattuglia del Reparto……della Sezione di…..e, a nome di tutto il<br />

Reparto, vogliamo partecipare a PIONETWORK!!!! “<br />

Da quel momento scatenate la fantasia e la tecnica…e..Buon Pionierismo a tutti!!!!!<br />

JEDI 17


PIONET WORK<br />

RELIZZIAMO I MODELLINI<br />

IN SCALA DEI NOSTRI<br />

PROGETTI!<br />

un buon progetto, di una bella costruzione, ha bisogno di un computo dei materiali e della realizzazione<br />

di un modello in scala, sia per vedere se funziona, sia per decidere le varie fasi del “montaggio”<br />

finale dell’opera di pionierismo. Vediamo due esempi:<br />

18 JEDI


Blog<br />

JEDI<br />

BLOG<br />

PARLANDO, CONSIGLIANDO,<br />

RACCONTANDO<br />

Buona Caccia e Buon Vento a tutti!<br />

Stavo pensando ai numeri di Jedi scritti<br />

fin’ora e ho avuto l’impressione che tutti gli<br />

esploratori/trici siano poco partecipi, non<br />

scrivete più articoli, non mandate più foto.<br />

Che tristezza!!! Forza e coraggio, siete esploratori<br />

o piedi teneri!?!?! :-P<br />

Fate sentire la vostra voce!!!<br />

Mi è venuta un’idea, e se facessimo in modo<br />

che questa rivista diventi una sorta di<br />

blog???<br />

Potreste comunicare tra voi, chiedervi consigli,<br />

potreste conoscervi e scoprire che in realtà siete<br />

più di quanti possiate credere ;)…<br />

Ovviamente le vostre comunicazioni saranno<br />

brevi ed efficaci, vogliamo divertirci non passare<br />

le ore ad annoiarci con sproloqui, siete d’accordo???<br />

E se parlassimo dello Scautismo fuori dall’Italia<br />

e della FRATELLANZA SCAUT INTERNA-<br />

ZIONALE!?!<br />

Vi è mai capitato di fare attività con Scaut di<br />

altre nazioni?<br />

Sapete quali e quante associazioni Scaut esistono<br />

al mondo, ne conoscete qualcuna?<br />

Gli Scaut di tutto il mondo fanno Scautismo<br />

come lo facciamo noi in Assoraider?<br />

Fatemi sapere la vostra, e qualsiasi dubbio,<br />

incertezza o idea abbiate voglia di condividere<br />

con chi vive la vostra stessa avventura, questo è<br />

il posto giusto ;-)<br />

Buona caccia e una stretta di sinistra a tutti<br />

:-D<br />

SCRIVETEMI SU: JEDI@ASSORAIDER.IT<br />

JEDI 19


ëëChe bello sarebbe imparare a volare<br />

ma non come gli altri usano fare "<br />

Viriamo, planiamo spieghiamo le ali<br />

sfidiamo l'ignoto per i nostri ideali.<br />

Rit.: Libriamoci in cielo,<br />

libriamoci ancora<br />

teniamo ben salda la nostra parola,<br />

col giglio che splende<br />

nei nostri cuori<br />

di pace e d'amor sarem portatori".<br />

Inno Uragano 95<br />

Campo Nazionale Esploratori


GRAZIE<br />

GRAZ<br />

GRAZIE PE<br />

RIUSCITA DE<br />

Overland …<br />

pronti a scrivere questa pagina<br />

e ha raccontare la nostra avventura,<br />

un sentiero nuovo che ci ha aperto il cuore.<br />

Eccoci qui di ritorno dagli Special Olympics che si sono svolti a Monza dal 28<br />

Giugno al 4 Luglio! Se dovessimo scrivere tutte le cose passate, le emozioni vissute,<br />

le nuove esperienze fatte e le nuove persone conosciute non basterebbe<br />

tutta la rivista … ma ecco un breve riassunto! Nessuno sapeva all’inizio cosa fossero<br />

gli Special Olympics…arrivati lì dopo un lungo viaggio di 12 ore in treno da<br />

Taranto a Monza eravamo lì insieme ad altri fratelli scaut pronti per questa<br />

avventura! Il primo giorno ci siamo messi subito a lavoro, abbiamo montato i<br />

tavoli e organizzato le mense e abbiamo fatto conoscenza di alcuni atleti. Nei<br />

giorni successivi tutti i volontari che erano quasi 1500 sono stati divisi per le<br />

diverse categorie sportive GINNASTICA, NUOTO, ATLETICA, EQUITAZIONE,<br />

TENNIS E BOCCE! Noi Overland avevamo scelto già in precedenza di andare a<br />

ginnastica e posso ben dire che è stata la scelta più bella che avessimo mai fatto!<br />

Arrivare nella palestra dove si sarebbero svolte le gare e vedere tutti gli attrezzi<br />

era un sogno! E lo sarebbe stato ancora di più quando avremmo visto gli atleti.<br />

L’eccitazione era cosi forte che subito abbiamo provato gli attrezzi…non riuscivamo<br />

nemmeno ad alzarci con gli anelli…ma ecco che arrivano i primi atleti…mamma<br />

mia non avevamo mai provato un’emozione così grande…le gare<br />

erano divise in femminili e maschili. Le gare femminili erano esibizioni con palla,<br />

nastro, cerchio, fune e volteggio e trave; mentre per la maschile c’era corpo libero,<br />

volteggio, anelli, parallele e cavallina con maniglie. Vederli impegnati con gli<br />

attrezzi era bellissimo, alcune cose non riuscivamo a farle noi e invece loro tranquillamente!!<br />

Ogni atleta aveva un suo volontario e ogni volontario aveva un compito chi si<br />

occupava della musica durante le esibizioni,chi si occupava delle bevande da<br />

22 VOGLIA DI STRADA


LA DISPONIBILITÁ E LA COLLABORAZIONE PER LA BUONA<br />

I GIOCHI NAZIONALI ESTIVI SPECIAL OLYMPICS MONZA <strong>2010</strong>!<br />

RAZIE PER LE SVEGLIE ALL’ALBA E LE SERATE<br />

DEDICATE AI NOSTRI RAGAZZI!<br />

PER LE CORSE PER PRENDERE IN TEMPO GLI AUTOBUS.<br />

IE PER I SORRISI DONATI E GLI ABBRACCI CONDIVISI.<br />

GRAZIE!<br />

distribuire agli atleti,chi si occupava<br />

dei punteggi, chi organizzava<br />

la mensa, chi dava una mano a<br />

spostare attrezzi, chi si occupava<br />

delle foto, tutti avevamo un compito<br />

che ognuno ha svolto con<br />

massimo impegno…infatti alla<br />

fine anche noi volontari siamo<br />

stati premiati. Tutti eravamo soddisfatti<br />

del nostro lavoro. Per noi,<br />

essere presenti agli Special<br />

Olympics è stato bellissimo; stare<br />

affianco a quei ragazzi che dall’aspetto<br />

possono sembrare diversi<br />

ma in realtà sono uguali noi è stato<br />

straordinario. Ognuno di noi ha<br />

imparato qualcosa da quei ragazzi<br />

che nessuno scorderà mai, ci hanno lasciato qualcosa dentro ormai loro fanno<br />

parte di un pezzo del nostro percorso che vogliamo continuare infatti siamo già<br />

prenotati per gli Special Olympics del 2011 che si terranno a La Spezia!<br />

È stata un’esperienza che auguro a tutti di fare! Di Ritorno a casa tutti eravamo<br />

un po’ malinconici ma felici di quella straordinaria avventura! In fondo lo spirito<br />

Special Olympics è proprio questo. Buona Strada dalla Compagnia Overland!<br />

Le avventure sono come i sogni: stupende quando le vivi,<br />

brutte quando finiscono!<br />

Giovanni Moscati<br />

Che avventura mi sento bene adesso... grazie Monza grazie<br />

Special grazie Ragazzi!<br />

Daniele Manco<br />

VOGLIA DI STRADA 23


Una simpatica curva<br />

Certe emozioni sono come le persone: nascono, muoiono e non si ripetono MAI.<br />

A<br />

bbiamo avuto modo di vivere quest’avventura<br />

e ognuno di noi ha preparato il<br />

proprio zaino con coraggio e semplicità,un’esperienza<br />

nuova che tutti vorremmo rivivere.<br />

La cosa meravigliosa è che siamo tornati a<br />

casa con gli zaini stracolmi di felicità, iniziativa<br />

e consapevolezza. Disfacendo i bagagli<br />

troviamo in un angolino tante immagini:<br />

occhi, sorrisi, urla, pianti, gioie che non ci<br />

saremmo mai immaginati di vivere così intensamente.<br />

Ora ognuno ha una manciata di<br />

tutto e quando dobbiamo parlare di una cosa<br />

del genere la facciamo diventare contorta. Gli<br />

special mi hanno insegnato a guardare nelle<br />

cose che sembrano più banali, abbiamo capito<br />

che anche se non si notano subito, alla fine<br />

nascondono le emozioni più belle, quelle che<br />

lasciano il segno, proprio come questa. Mi<br />

hanno insegnato a dire grazie perché non è<br />

mai abbastanza, mi hanno insegnato ad<br />

assaporare ogni piccola frazione di tempo, mi<br />

hanno insegnato ad essere me stessa, è per<br />

parole che svolazzano ricordando chi ha<br />

saputo donare felicità, perché la cosa eclatante<br />

degli Special è che ti aspetti di rendere<br />

felice qualcuno e per quanta voglia tu possa<br />

metterci ti accorgi che sono quelle persone<br />

che con un abbraccio, un sorriso, uno sguardo<br />

rendono piena la tua giornata. È difficile<br />

descrivere una sensazione del genere, solo<br />

chi l’ha vissuta si rende conto della magia<br />

che tutt’intorno la riveste,dovrei iniziare<br />

dicendo che inizialmente è come un soffio<br />

gelido che scorre veloce, quasi impercettibilmente<br />

come se fosse paura,paura perché<br />

non sai come sarà, se riuscirai ad essere<br />

sereno ad ogni incarico, poi senti che le labbra<br />

inevitabilmente si inclinano verso il cielo<br />

formando una simpatica curva che rende<br />

unico il tuo servizio, perché servire significa<br />

farlo con il sorriso che in questi giorni non ci<br />

abbandonava mai. Infine ogni volta che un<br />

atleta ti guardava o parlava con te come se<br />

fossi la persona più importante della sua vita<br />

sentivi il tuo cuore pieno, come se fossi finalmente<br />

completo, non ho mai provato una<br />

cosa così. E non sono sicura di essere riuscita<br />

a descriverla perché è semplice talmente<br />

semplice, perché siamo abituati a complicare<br />

24 VOGLIA DI STRADA<br />

Dalla Sezione di Ar<br />

G<br />

li special olympics per noi sono iniziati<br />

nel momento in cui abbiamo<br />

accettato l’incarico di parteciparvi come<br />

volontari. Dopo un viaggio non troppo lungo<br />

siamo finalmente arrivati a Monza e<br />

subito ci siamo guardati intorno. Siamo<br />

stati condotti successivamente all’ippodromo<br />

di Villasanta e dopo pranzo, abbiamo<br />

verniciato ventidue pali d’ostacolo, che<br />

sarebbero serviti per le gare d’equitazione;<br />

anche il giorno successivo abbiamo svolto<br />

dei piccoli compiti. È vero che ogni mattina<br />

è stata un’alzataccia, ma quando arrivavano<br />

gli atleti e dovevi accompagnarli in<br />

pista, incoraggiarli, stringere loro la mano,<br />

capivi che ne era valsa veramente la pena.<br />

Gli special olympics sono ormai finiti ma<br />

ad ognuno di noi resterà un dolce ricordo<br />

nel cuore, perchè quest’esperienza ci ha<br />

toccato nel profondo. In quei giorni abbiamo<br />

passato molto tempo con gli atleti:<br />

abbiamo ballato le sere con loro, facendo i<br />

passi più buffi, in cerchio o abbracciati, le<br />

risate più vere; abbiamo giocato a calcio<br />

inseguendo entrambi la stessa palla,


questo che avrei voluto che tutto non finisse<br />

mai. Non mi abbandonerà mai la convinzione<br />

che tutto può essere migliore anche partendo<br />

da una sola persona, è vero che due braccia<br />

non possono risolvere il disastro di un miliardo,<br />

ma qualcuno dovrà pur iniziare. Ora vivo<br />

di ricordi, anche se è sbagliato, respiro felicità<br />

e amore come se fosse polvere e so che prima<br />

o poi dovrò smettere…<br />

La mia compagnia ha avuto modo di vivere<br />

esperienze fantastiche grazie ai nostri capi,<br />

quindi apro una parentesi per loro che con<br />

stile e forza ci hanno preso per mano in ogni<br />

occasione, bella o brutta che sia…Il legame<br />

che c’è tra noi è unico e con gli occhi gonfi di<br />

lacrime è doveroso scrivere che Braveheart<br />

non sarà più la stessa senza loro… siamo 13<br />

persone che hanno saputo ridere e piangere<br />

insieme, che sono cresciute mano nella<br />

mano, che portano sulle spalle un’esperienza<br />

scaut che non li abbandonerà mai, quindi i<br />

nostri ringraziamenti vanno a loro, le colonne<br />

portanti di questa fantastica compagnia!...<br />

Agli special abbiamo avuto modo di confrontarci<br />

con altri gruppi scaut, ognuno dei quali<br />

ci ha regalato qualcosa, speriamo di aver<br />

lasciato il segno, tutte le compagnie sono<br />

state fantastiche e le amicizie nate hanno<br />

ormai preso un posto in ognuno di noi. La<br />

cosa più bella del servire è farlo insieme<br />

agli altri.<br />

Sara de Vittoris - Segretaria pubbliche relazioni Compagnia<br />

Braveheart - Assoraider Sora<br />

dea … Special Olympics Monza <strong>2010</strong><br />

abbiamo mangiato con loro, scherzato e ci<br />

siamo raccontati tante cose. Ho visto alcuni<br />

atleti abbracciati o appoggiati l’uno all’altro,<br />

altri piangere per un dolore fisico improvviso<br />

o per la vittoria, altri arrabbiati con i rispettivi<br />

fidanzati o sorridenti, o fare riscaldamento prima<br />

della gara, o altri correre verso una persona<br />

e alzare le braccia per abbracciarla forte.<br />

Queste persone perchè devono essere<br />

considerate diverse da noi? Perchè sono per<br />

caso portatori di un handicap? Quand’é che a<br />

noi uomini e donne il cuore si é freddato cosi<br />

tanto?? Le ritengo delle persone meravigliose<br />

che sono capaci di insegnare molto alla gente.<br />

Oltre a conoscere gli atleti abbiamo fatto<br />

amicizia con dei volontari di Monza e con<br />

degli altri scout di Sora, Roma 4, Cagliari e<br />

Reggio Calabria con i quali la sera, dopo una<br />

giornata intensa, ci raccontavamo la giornata<br />

e facevamo due risate insieme. Stando in<br />

compagnia degli atleti ho potuto sentire i loro<br />

passi correre sulla pista, verso un’obiettivo. Li<br />

ho visti gioire per la vittoria, alzare le braccia<br />

in alto e guardare il cielo o baciare la medaglia<br />

e urlare, urlare per la felicità, non mi stancherei<br />

mai di rivivere questi momenti.<br />

A questi atleti non importava di vincere o perdere<br />

una gara anche perchè sapevano che,<br />

comunque sarebbero andate le cose, loro ce<br />

l’avevano messa davvero tutta, bastava solo<br />

avere qualcuno accanto o un nostro sorriso<br />

per farli sentire dei vincitori. Inoltre, riescono<br />

a trovare del buono in ogni persona: quella<br />

luce che può dare bontà loro la cercano, non<br />

accorgendosi di brillare di luce propria a loro<br />

volta.<br />

Sono proprio queste persone a conservare<br />

l’animo più puro, non rovinato dal materialismo<br />

della vita. In questi giochi la strada che<br />

separa una persona da un disabile può sembrare<br />

lunga, ma proprio qui la distanza viene<br />

colmata, facendo avvicinare le persone che<br />

hanno voglia di far sentire la loro voce al mondo<br />

“Ehi, io ci sono, sono qui e ho i tuoi stessi<br />

diritti!” È stata un’esperienza davvero fantastica<br />

e sono sicura che molti l’hanno pensata<br />

come me: ti riempie di gioia, ti fa crescere e ti<br />

fa capire molte cose…ed inoltre è una di quelle<br />

esperienze che davvero aprono il cuore.


100 Anni di Sca<br />

A Bagni di Lucca il 10<br />

luglio, si sono celebrati<br />

i 100 anni dello scautismo<br />

italiano.<br />

Il 12 luglio 1910, a due anni dalla<br />

fondazione dello Scoutismo in<br />

Inghilterra, prendeva vita a Bagni<br />

di Lucca, in Garfagnana, per<br />

merito di un duo anglo - italiano,<br />

Francis Vane e Remo Molinari, il<br />

primo gruppo scout italiano. Sir<br />

Francis Vane, ufficiale dell’esercito<br />

inglese, combattente nella<br />

guerra anglo-boera come Baden-<br />

Powell, giornalista e politico, fu<br />

uno dei primi dirigenti<br />

dello scoutismo<br />

inglese. Stabilitosi in<br />

Italia nel 1910, dove<br />

rimase sino al 1927,<br />

insieme al maestro<br />

elementare Remo<br />

Molinari diede vita al<br />

primo reparto scout<br />

italiano e alla prima<br />

associazione scout<br />

italiana, i Ragazzi Esploratori<br />

Italiani (REI), che ben presto ebbe<br />

adesioni in diverse citt italiane.<br />

Per solennizzare la ricorrenza<br />

sabato 10 luglio presso la Chiesa<br />

Inglese di Bagni di Lucca (viale<br />

E. Whipple), si svolto un convegno,<br />

organizzato dal Comune<br />

locale, dal Centro Studi Baden-<br />

Powell di Firenze e dalla Fondazione<br />

Michel de Montaigne. Vi<br />

hanno partecipato i responsabili<br />

di tutte le Associazioni scout<br />

italiane nonch autorevoli storici<br />

dello scoutistico italiano.<br />

…“Una mattina di primavera del 1910, insegnavo all’aria<br />

aperta nel bel mezzo di un viale alberato una lezione di<br />

ginnastica ai miei alunni, quando un signore dall’aria<br />

distinta, che a lungo si era fermato ad osservarmi, si avvicinò<br />

e presentandosi mi diede alcuni consigli pratici e mi<br />

invitò a casa sua per un colloquio. Emozionato vi andai, il<br />

Vane gentilmente incominciò a parlare del Movimento<br />

Scout sorto in Inghilterra appena due anni prima, degli<br />

scopi educativi che si proponeva e degli ottimi risultati fino<br />

allora raggiunti nella formazione morale, spirituale e fisica<br />

dei giovani. Alla fine mi propose di creare gli esploratori a<br />

Bagni di Lucca”.<br />

[Dal diario della figlia del maestro Remo Molinari]<br />

La proposta di Francis Vane interessò molto il giovane<br />

insegnante Remo Molinari ed insieme decisero di portare<br />

avanti il progetto, seppur tra molte difficoltà. Fu fatto arrivare<br />

da Londra un modello di uniforme scout, che venne<br />

indossata da un bambino, suscitando stupore e ammirazione<br />

tra i ragazzi di Bagni di Lucca. Il bambino si chiamava<br />

Pompeo Dell’Omodarme e<br />

può essere considerato il primo<br />

Boy Scout italiano. Cappelli a falda<br />

boera ed altri tessuti per le divise<br />

furono ordinati a Londra e confezionati<br />

da un sarto del luogo; i<br />

bastoni scout invece furono ricavati<br />

da manichi di vanghe. Alcune<br />

signore del paese cucirono la<br />

bandiera che venne poi inaugurata<br />

il 26 giugno, dalla contessa<br />

Emmy Gamba insieme al pioniere<br />

dell’aviazione italiana Mario Calderara.<br />

L’atto ufficiale di fondazione dei «Ragazzi Esploratori»<br />

venne redatto e firmata il 12 luglio 1910 al Law<br />

Tennis Club di Bagni di Lucca. Un pubblico numeroso<br />

pubblico assistette all’evento, tra cui numerose autorità,<br />

nobili locali, turisti inglesi ed italiani. Francis Vane tenne<br />

un discorso in inglese seguito dai saluti di rito delle autorità,<br />

dopodiché i ragazzi esploratori effettuarono il “Giuramento<br />

Scout” (oggi Promessa). Al termine della cerimonia<br />

il Vane stesso consegnò ad ognuno dei ragazzi il distintivo<br />

scout: un giglio bianco in campo azzurro con le lettere<br />

R e E. Nel novembre 1910, Vane tenne una conferenza<br />

sullo scautismo a Genova. Con il suo incoraggiamento, si<br />

costituì un comitato per fondare una sezione locale dei<br />

REI, formata dal dott. James Richardson Spensley, dal<br />

maestro Mario Mazza e dal colonnello conte Ottavio<br />

Reghini. Nella sezione REI Mazza fece confluire i ragazzi<br />

di una sua precedente iniziativa educativa, il gruppo<br />

denominato “Gioiose”.<br />

Il 18 e 19 dicembre 1910 si tenne a Firenze un Convegno<br />

delle Sezioni REI operative nel centro-nord Italia, tra cui<br />

26 ASSONOTIZIE


utismo in Italia<br />

quella di Genova guidata dal suo Commissario<br />

Spensley e dal Presidente Reghini, durante il quale<br />

fu ufficialmente fondata la struttura operativa dell’associazione<br />

dei Ragazzi Esploratori Italiani nel capoluogo<br />

Toscano e nominati i componenti del Comitato<br />

Centrale. In quella occasione sir Francis Vane fu<br />

confermato Ispettore Generale della REI, l’equivalente<br />

oggi a Capo Scout d’Italia, inoltre l’Associazione<br />

fu posta sotto l’alto patronato di S.M. Vittorio<br />

Emanuele III Re d’Italia. Nei primi mesi di vita - l’evento<br />

più significativo nella storia dei Ragazzi Esploratori<br />

fu la visita al Sovrano Vittorio Emanuele III nel<br />

parco reale di San Rossore a Pisa, poiché in seguito<br />

a ciò la nuova associazione ricevette dal Re l’Alto Patronato. Fu soprattutto grazie<br />

all’appoggio del prefetto di Lucca e del regio commissario, che erano stati presenti<br />

alla cerimonia del “Giuramento Scout”, che il Vane ottenne di esser ricevuto<br />

in udienza da Vittorio Emanuele III con i suoi “Esploratori”. Il 6 novembre del<br />

1910 trenta Ragazzi Esploratori partirono per San Rossore, guidati dai dirigentifondatori<br />

Vane e Molinari e dai alcuni istruttori scout. Accompagnati da numerose<br />

autorità ed da un folto gruppo di giornalisti.<br />

…“Alle 10.30 poi S.M. passò in rivista la compagnia dei ragazzi esploratori dei<br />

Bagni di Lucca, una nobilissima istituzione che l’inglese Sir Francis Vane, un<br />

reduce dal Transvaal, ha fondato per educare i giovani alla bontà ed alla disciplina.<br />

I ragazzi, veri militari in miniatura, hanno tenuto un contegno così corretto da<br />

meritare l’ampia lode del Sovrano e delle persone del suo seguito. La compagnia<br />

dopo aver eseguito delle evoluzioni sul piazzale di San Rossore, si è allineata<br />

intorno ad una tavola riccamente imbandita ed hanno fatto molto onore ai dolci<br />

squisiti che loro erano stati offerti da S.M. Accompagnavano questi ragazzi oltre<br />

che il loro capo Sir Francis Vane, il comandante maestro Molinari, i signori Santini,<br />

Cherubini, Pistolozzi, marchese Pucci di Firenze , il generale Ulbrich, il giudice<br />

Douetti pretore di Borgo a Mozzano, le signore Helen Zimmern e Luisa Ball:<br />

quest’ultima è la più fervente propagandista dell’istituzione. La compagnia fu molto<br />

festeggiata dalla cittadinanza. Ad esso fecero cortesi accoglienze il sindaco<br />

Buonamici, il principe Amabelek Lazarew ciambellano della corte di Pietroburgo”.<br />

[Dal diario della figlia del maestro Remo Molinari]<br />

Le cronache dei quotidiani locali e nazionali avevano dato un notevole risalto già<br />

all’avvenimento della costituzione a Bagni di Lucca dei Boys Scouts italiani ed<br />

ancora di più lo dettero il 6 novembre 1910 in occasione della visita al Re. In<br />

seguito a ciò, diverse personalità italiane, interessate<br />

al neonato Movimento Scout scrissero<br />

a Bagni di Lucca per avere informazioni e maggiori<br />

chiarimenti riguardo ai principi educatvi del<br />

Boys Scouts. Vane e Molinari perciò stabilirono<br />

contatti e concordarono un progetto per la creazione<br />

di nuove sezioni REI in Toscana ed in Italia.<br />

Nel 1911 i REI contavano sezioni in Albinia,<br />

Brescia, Bardi (RE), Bagni di Lucca, Firenze,<br />

Genova, Gallura, Giarre, Lucca, Messina, Milano,<br />

Modena, Molinella, Napoli, Perugia, Pisa,<br />

Pavia, Palermo, Pontedera, Roma, Venezia,<br />

Viareggio.<br />

ASSONOTIZIE 27


Scautismo in M


ovimento<br />

Assoraider <strong>2010</strong>


“Succede ai Campi”<br />

... ultima pagina in allegria<br />

30 ASSONOTIZIE


Quaderni<br />

di Progressione<br />

Personale<br />

delle Branche<br />

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Per ordinarli contattare<br />

il Commissario Nazionale<br />

alle Pubblicazioni<br />

naz.pubblicazioni@assoraider.it

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