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Allegato<br />
<strong>01</strong>-2<strong>01</strong>3. Periodico Edito dall’Associazione Italiana di Scautismo Raider - Sede Centrale 00040 Pomezia (RM) - Italy - Via Cavour 28/B - Tel. +39 06<br />
9122550 www.assoraider.it • Commissario Centrale alla Formazione Quadri - centrale.cfq@assoraider.it • Segreteria CFQ - segreteria.cfq@assoraider.it<br />
L’odore di<br />
Bosco Mazzocca<br />
L’odore di Bosco Mazzocca<br />
l’ho sentito forte, intenso,<br />
misto alla sensazione del<br />
sole di fine estate che invade il quadrato<br />
in quel pomeriggio piovoso di<br />
dicembre, quando - a chilometri di<br />
distanza da quel luogo magico - ho<br />
sentito scandire le frase “avremmo<br />
pensato a te come direttore della<br />
scuola capi”.<br />
Non ricordo molto delle frasi che<br />
sono seguite in quell’istante perché<br />
la mente ha cominciato a ripercorrere<br />
veloce i ricordi degli ultimi quindici<br />
anni della mia vita, ha ripassato a<br />
memoria luoghi, risate, compagni di<br />
viaggio, esperienze indimenticabili<br />
e quella indomabile passione che<br />
non è mai sfumata. Più mi rendevo<br />
conto di quanto fossi visceralmente<br />
legata al CFQ più aumentava il<br />
senso di fuga per l’ingrombrante<br />
responsabilità e tutto ciò che sarebbe<br />
potuto collateralmente seguire,<br />
magari già da li a pochi minuti, uscita<br />
fuori da quella stanza e tornata<br />
tra tutti. Poi la frase: non è una<br />
richiesta, è un servizio che la tua<br />
associazione ti sta chiedendo. Ed<br />
allora ecco che il senso del servizio<br />
ha preso il sopravvento, lo spirito tipico<br />
dello scaut ha anestetizzato il<br />
panico e la dolorante assenza di una<br />
persona speciale e quella promessa<br />
fattagli, hanno fatto il resto. <strong>Il</strong> timore<br />
si trasforma in energia quando<br />
credi fermamente in qualcosa, ed<br />
arrivi al punto di diventare impermeabile<br />
a qualsiasi evento esterno<br />
pur di proteggere una cosa preziosa<br />
che ti è stata affidata. Comincia<br />
cosi la mia avventura come direttore<br />
della scuola capi, una struttura che<br />
ho vissuto nelle sue diverse varianti;<br />
che ho osservato con gli occhi<br />
dell’uditore, con quelli dell’allievo,<br />
con quelli dell’assistenza, del docente<br />
e del capo corso. Che ho visto
guidare da personalità diverse, che<br />
ho ascoltato interpretare con visioni<br />
differenti ma che ha finito per rimanere<br />
sempre fedele a se stessa. Perché<br />
la scuola non è un’articolazione<br />
politica di una struttura associativa,<br />
non è un luogo per plasmare menti,<br />
non è un sistema per influenzare gli<br />
eventi: essa è semplicemente un’occasione<br />
di crescita messa a disposizione<br />
di chi ha voglia di imparare.<br />
Non è il fine, ma solo un mezzo del<br />
percorso di consapevolezza e crescita<br />
di un Capo che ad essa si rivolge<br />
per rafforzare il bagaglio di conoscenza<br />
da mettere al servizio della<br />
propria sezione/delegazione.<br />
Essa è principalmente un luogo di<br />
condivisione e di servizio dove ciascuno<br />
mette a disposizione la propria<br />
esperienza, supportandola in<br />
ogni suo aspetto logistico, teorico<br />
dando a questa struttura ciò di cui<br />
essa ha bisogno.<br />
<strong>Il</strong> risultato è uno staff che dalla cucina<br />
alle docenze, dalla segreteria ai<br />
capi corso si muove in maniera coordinata<br />
e programmatica, cosciente<br />
che il ruolo di ciascuno è indispensabile<br />
a suo modo e sopratutto è -<br />
anche indirettamente - occasione di<br />
apprendimento. Da qui l’intenzione<br />
di pensare ad una valenza didAttica<br />
per ogni momento, anche per quelli<br />
non prettamente ancorati alle docenze<br />
al fine di fornire una varietà di<br />
stimoli e sopratutto per utilizzare lo<br />
strumento principe di ogni sistema<br />
formativo: l’esempio. La parola d’ordine<br />
è armonizzazione che passa attraverso<br />
un coordinamento lungo un<br />
intero anno sotto lo sprone dei capi<br />
corso, di tutti gli staff. I programmi<br />
sono revisionati, gli obiettivi rifocalizzati<br />
alla luce delle modifiche<br />
introdotte ai regolamenti di branca<br />
ed a quello della scuola stessa, tutti<br />
sono d’accordo: lavorare in squadra<br />
per non svilire l’obiettivo, per non<br />
rendere vana l’occasione, per non<br />
tradire le aspettative delle singole<br />
realtà che alla scuola devono guardare<br />
con fiducia e gratitudine poiché<br />
la sua funzione di aggiornamento<br />
metodologico deve essere come una<br />
boccata d’ossigeno per il nuovo anno<br />
scaut e una scarica di adrenalina.<br />
La scuola è infatti anche uno stato<br />
mentale, una fonte di ricarica di entusiasmo<br />
inesauribile, un campo di<br />
prova per il proprio livello di abnegazione.<br />
È un luogo di libertà, dove le regole<br />
di convivenza aspirano a fondersi<br />
con l’auto determinazione ma da<br />
esse non possono prescindere perché<br />
non è dato immaginare un sistema<br />
sociale privo di punti fermi.<br />
<strong>Il</strong> risultato auspicato è quello di un<br />
percorso che formi e motivi fortemente<br />
e che può ritentersi soddisfatto<br />
solo a lungo raggio quando, a<br />
distanza, di tempo i Capi continuano<br />
il loro percorso in Unità mantenendo<br />
un rapporto di equilibrio con tutto il<br />
sistema che li circonda.<br />
Per far tutto ciò si sta continuando<br />
il lavoro di revisione del materiale<br />
didattico e dei programmi, si stanno<br />
potenziando le compresenze tra più<br />
docenti nell’intento di massimizzare<br />
i risultati, si vogliono aumentare<br />
le occasioni formative - magari attingendo<br />
anche a professionalità<br />
esterne, si sta allestendo un ulteriore<br />
percorso formativo per gli staff di<br />
docenti e assistenti per qualificare<br />
sempre maggiormente il loro impegno.<br />
E si sta lavorando tantissimo: gli assistenti,<br />
i docenti e i capi corso per<br />
un intero semestre instancabilmente<br />
stanno costruendo quest’imoortante<br />
appuntamento, che sicuramente<br />
si pregerà della presenza di<br />
un affiatato staff giovane, metodologicamente<br />
preparato, pieno di entusiasmo<br />
e sopratutto sinceramente<br />
appassionato.<br />
Di quella passione che ancora<br />
una volta ritorna, che non fa<br />
sentire stanchezza o timore, che<br />
può contare sull entusiasmo tipico<br />
dei giovani ma che dei meno<br />
giovani ha sempre bisogno perché<br />
possiamo progettare il futuro<br />
ed immaginarlo sensazionale<br />
ma finire per sterilizzarlo senza l<br />
esperienza del passato.<br />
Non è semplice e il pericolo di<br />
errare è sempre in agguato, ma<br />
la paura di sbagliare è una fedele<br />
compagna di viaggio perché<br />
rallenta la velocità del pensiero<br />
e permette di guardare a questa<br />
nuova avventura con lucidità e<br />
con semplicità e sopratutto con<br />
un inesauribile desiderio di esserci,<br />
ancora una volta, in quel<br />
quadrato, con quella stessa calura<br />
d’agosto, con gli amici di sempre,<br />
a scrivere una nuova storia<br />
chiamata Cfq.<br />
Raffaella Grisafi<br />
Direttore della Scuola Capi
Tizzoni ... un<br />
po’ di Storia<br />
In Assoraider la forma dei cosiddetti<br />
“Tizzoni” è differente dalle altre associazioni.<br />
Sono sempre dei piccoli pezzi<br />
di legno di forma cilindrica, forati centralmente<br />
per farvi passare il laccetto<br />
di cuoio, ma tagliati in modo simmetrico<br />
e in obliquo così detti a salamino<br />
su le estremità che poi vengono annerite<br />
dal fuoco.<br />
Ed anche la storia della composizione<br />
dei vari Tizzoni è varia e variabile a<br />
seconda delle tradizioni delle diverse<br />
associazioni scaut mondiali.<br />
Quella più accreditata riporta che: 1<br />
Tizzone per lo scaut che aveva superato<br />
il primo campo base di Gilwell. 2<br />
Tizzoni per lo scaut che aveva completata<br />
la formazione Gilwell. 3 Tizzoni<br />
per lo scaut che aiutava nei campi di<br />
formazione Gilwell (Assistant Leader<br />
Trainer). 4 Tizzoni per lo scaut che dirige<br />
un campo di formazione Gilwell<br />
(Leader Trainer). 5 Tizzoni per lo scaut<br />
che fungeva da Vice Capo Campo di<br />
Gilwell (Gilwell Deputy Camp Chief).<br />
6 Tizzoni per lo scaut che fungeva da<br />
Capo Campo di Gilwell (Gilwell Camp<br />
Chief). I sei Tizzoni erano indossati<br />
inizialmente solo da B.-P. In seguito,<br />
ne diede un set a Sir Percy Everett,<br />
come riconoscimento dell’immenso<br />
lavoro fatto da questi per il movimento,<br />
dal campo a Brownsea nel 1907 in<br />
poi. Poi nel 1949, Sir Percy portò i propri<br />
sei Tizzoni a Gilwell Park e li lasciò<br />
come distintivo del capo campo. Li indossò<br />
così John Thurman ed in seguito<br />
Bryan Dodgson. Nel 1983 ci fu una<br />
riorganizzazione degli incarichi, il ruolo<br />
di “Capo Campo” fu abolito, e i sei<br />
Tizzoni passarono a Derek Twine, Executive<br />
Commissioner for Programme<br />
and Training (Commissario Centrale<br />
per il Metodo e la Formazione Capi).<br />
Dopo un’ulteriore ristrutturazione<br />
sono passati a Stephen Peck, Director<br />
of Programme and Development (Direttore<br />
del Metodo e dello Sviluppo).<br />
<strong>Il</strong> titolo di Vice Capo Campo (Deputy<br />
Camp Chief) venne dato ai responsabili<br />
della Formazione Capi delle altre<br />
singole associazioni scaut. Infatti, nel<br />
1929, fu tenuto a Kandersteg il primo<br />
campo Gilwell fuori da Gilwell Park.<br />
Col tempo, anche altre associazioni<br />
nazionali sono state autorizzate a tenere<br />
dei campi Gilwell che si concludono<br />
col riconoscimento dei Tizzoni.<br />
I rispettivi dirigenti incaricati di gestire<br />
a livello nazionale la Formazione<br />
Capi erano dunque considerati, appunto,<br />
dei vice capi campo, in quanto<br />
gestivano le “filiali” di Gilwell Park<br />
all’estero. Non dobbiamo dimenticare<br />
che il nostro fondatore Aldo Marzot<br />
era proprio uno di questi, infatti fu il<br />
primo a poter consegnare i Tizzoni autentici<br />
di Gilwell. Nulla togliendo alla<br />
storia ed alle tradizioni di ogni singola<br />
associazione, in Assoraider la funzione<br />
dei Tizzoni assume quello che ci<br />
venne tramandato da Marzot in qualità<br />
di primo Commissario Nazionale<br />
alla Formazione Quadri. Due Tizzoni<br />
(non esiste singolo) conseguiti a riconoscimento<br />
di fine iter di formazione.<br />
Terzo Tizzone conseguito a riconoscimento<br />
della positiva direzione di un<br />
corso di formazione. Quarto Tizzone<br />
conseguito a riconoscimento della positiva<br />
direzione di una intera scuola di<br />
formazione. Bisogna fare una grossa<br />
distinzione nell’attribuzione del significato<br />
che questi piccoli pezzi di legno<br />
hanno nei riguardo dello scautismo in<br />
generale e nella formazione in particolare.<br />
Nella maggior parte delle associazioni,<br />
anche se con diverse sfaccettature,<br />
il significato dei Tizzoni è unito ad altri<br />
simboli quali il Foulard, la Testa di<br />
Moro, il Laccetto dove si appendono<br />
gli stessi Tizzoni. Alcune associazioni<br />
usano parte di questi o tutti insieme<br />
e, in questo ultimo caso, parliamo di<br />
Wood Badge che letteralmente vuol<br />
dire “insegne di legno”.<br />
Altri usano parte di questi elementi o<br />
abbinamenti a secondo dell’iter di formazione<br />
che viene sviluppato.<br />
Sono diverse, se così le vogliamo chiamare,<br />
le interpretazioni più o meno<br />
ufficiali ma che portano al concetto di<br />
superamento di un ostacolo al fine di<br />
diventare Capi. In Assoraider vengono<br />
utilizzati come riconoscimento per il<br />
cammino di formazione personale, i<br />
primi due doverosamente insieme. <strong>Il</strong><br />
terzo e quarto tizzone come insegne<br />
dimostranti il ruolo e l’impegno profuso<br />
nell’ambito della Formazione<br />
dei Quadri. Gli stessi potranno essere<br />
portati al collo in qualsiasi momento<br />
dell’attività scaut sia con il Foulard<br />
della Scuola sia con il Foulard dei Tizzonati<br />
(quello celeste con logo ricamato)<br />
sia con il foulard di qualsiasi<br />
unità di appartenenza.<br />
I Nostri Ultimi<br />
TIZZONATI!<br />
Dopo questa spiegazione sulla storia<br />
e il significato dei tizzoni vi presentiamo<br />
gli ultimi tre tizzonati della nostra<br />
associazione, che hanno ricevuto<br />
questo importante riconoscimento<br />
durante il Consiglio Nazionale svolto il<br />
dicembre scorso a Pomezia.<br />
Gli Scaut Fabiana Grieco e Pierluigi Piras<br />
hanno ricevuto i tizzoni dopo aver<br />
discusso la loro tesi, entrambi riguardante<br />
la branca L/L;<br />
mentre lo Scaut Antonio Convertino<br />
ha ricevuto i tizzoni ad honorem consegnati<br />
dal Commissario Nazionale<br />
alla Formazione Quadri per il suo impegno<br />
verso l’Associazione.<br />
Racconto di Fabiana Grieco<br />
Da anni presto servizio come vice capo<br />
branco, posso dire che stare senza<br />
i lupi mi toglie il respiro… i loro sorrisi,<br />
i loro giochi, le loro richieste e i<br />
loro comportamenti… in sintesi il loro<br />
modo di esprimersi non riesci a trovarlo<br />
da nessuna parte.<br />
Ineguagliabili sono i loro occhi nel volerti<br />
dimostrare che stanno facendo<br />
del proprio meglio per prendere una<br />
capacità o ancor di più nel volerti spiegare<br />
le loro buone azioni … l’analisi<br />
che ho portato avanti nella tesi per il<br />
conseguimento dei tizzoni ha come<br />
tema principale l’espressione in<br />
Branca L/L come strumento educativo,<br />
con un successivo studio di Tecniche<br />
e proposte per la formazione del<br />
carattere. <strong>Il</strong> tutto raccolto in un manuale<br />
ad uso dei Vecchi Lupi.<br />
Lo studio verte principalmente sulla<br />
fascia di età compresa tra i 6 e i 10<br />
anni, momento in cui il bambino vive<br />
la sua esperienza in Branco. L’espressione<br />
sviluppata attraverso i mezzi<br />
che abbiamo a disposizione (canti,<br />
bans, mimi, recite, giochi), mira ad<br />
aiutare il bambino a diventare padrone<br />
delle emozioni e a dare il meglio di<br />
se in ogni attività di questo genere.<br />
Per cominciare a scoprire se stesso e<br />
ciò che riesce a fare, il bambino deve<br />
esprimersi. Lo Scoutismo si basa,
quindi, su un semplice codice di valori<br />
di vita sul principio dell’imparare<br />
facendo, che delinea la crescita personale<br />
degli individui tramite l’esperienza<br />
attiva e partecipata, sulla metodologia<br />
di attività per piccoli gruppi,<br />
che sviluppa la responsabilità, la partecipazione<br />
e le capacità decisionali, e<br />
sulla sfida di offrire ai giovani attività<br />
sempre stimolanti e interessanti.<br />
B.P. diceva che “L’Espressione è uno<br />
dei mezzi migliori per educare i ragazzi.<br />
le attività di espressione sviluppano<br />
la tendenza all’imitazione,<br />
all’ingegnosità , all’immaginazione.<br />
Tutte cose che contribuiscono allo sviluppo<br />
della personalità.”<br />
Durante il percorso per la stesura della<br />
tesi, fondamentale è stato il supporto<br />
del mio tutor Igor Picchi, che mi ha<br />
aiutato a riflettere su come l’espressione<br />
viene applicata ad ogni singolo<br />
mezzo che abbiamo a disposizione<br />
per la formazione del carattere del Lupetto.<br />
Con lui ho analizzato numerosi<br />
testi e rielaborato tecniche ed esempi<br />
ad uso dei vecchi lupi dell’associazione.<br />
Igor è stato fondamentale in questo<br />
percorso per il raggiungimento dei<br />
tizzoni che sono l’inizio di un nuovo<br />
percorso di formazione , da questo<br />
momento oltre al continuo studio<br />
e alla continua riflessione sui temi<br />
analizzati, possiamo dare un valore<br />
aggiunto all’associazione tutta, con il<br />
raggiungimento dei tizzoni si chiude il<br />
percorso di formazione , ma se ne apre<br />
uno ancora più grande. Non posso fare<br />
a meno di ringraziare tutte le persone<br />
che mi hanno sostenuta e aiutata a<br />
partire da Igor fino ai miei amici e ai<br />
miei/nostri splendidi Lupetti.<br />
Volo di Pinguin<br />
Racconto di Pierluigi Piras<br />
Tutto è iniziato l’estate di tre anni fa,<br />
con la mia prima partecipazione alla<br />
scuola capi, esattamente al corso preliminare<br />
del 43°CFQ.<br />
Come per tutti, è stato fantastico ed<br />
entusiasmante essere parte di questa<br />
realtà, ed essere consapevole di dare<br />
qualcosa oltre che a ricevere. Tutte le<br />
sessioni sono state, e continuano ad<br />
essere, interessantissime, ma una in<br />
particolare attirò la mia attenzione,<br />
una sessione di cui non conoscevo<br />
l’esistenza, se non in maniera indiretta…..parlo<br />
della Spiritualità!!<br />
Negli anni successivi della scuola, ho<br />
incrementato le mie conoscenze e<br />
ha iniziato a prendere corpo un’idea,<br />
ovvero che se mai avessi affrontato<br />
un lavoro in maniera approfondita e<br />
ricercata, sarebbe stato proprio sulla<br />
spiritualità. E così è stato!!<br />
In seguito a due intensi anni di studio,<br />
di raccolta di materiale e di preparazione,<br />
sono riuscito a venire a capo<br />
della tesi, che poi è stato il lavoro presentato<br />
in sede di discussione.<br />
<strong>Il</strong> tema esatto che ho voluto affrontare<br />
è stato la Spiritualità in Branca<br />
L/L, nella quale lavoro attualmente<br />
col ruolo di Akela. Non è stato assolutamente<br />
facile, due anni di continue<br />
revisioni, affiancato e superbamente<br />
assistito dal mio tutor, Raffaella Grisafi,<br />
che con la sua preparazione e<br />
immensa pazienza è stata capace di<br />
guidarmi in questo difficile percorso.<strong>Il</strong><br />
rapporto col proprio tutor è essenziale<br />
nella realizzazione di un simile<br />
lavoro in quanto l’esperienza,<br />
le capacità e l’indiscusso<br />
percorso scautistico<br />
del tutor sono di<br />
vitale importanza per coloro<br />
che aspirano al conseguimento<br />
dei tizzoni e<br />
quindi al fine di portare a<br />
termine un buon lavoro.<br />
Per esperienza personale,<br />
l’aiuto di Raffaella è stato<br />
fantastico, in quanto<br />
affrontando un tema delicato<br />
come la spiritualità e<br />
studiando un metodo per<br />
applicarla alla branca L/L,<br />
in poche parole un piccolo<br />
“vademecum”per i vecchi<br />
lupi affinchè riescano, a<br />
prescindere dalla loro formazione,<br />
adeguata o ancora<br />
da completare, a introdurre<br />
e a destreggiarsi tra i<br />
molteplici e immensi campi<br />
che ci propone il tema<br />
della spiritualità; tutto<br />
ovviamente ambientato e<br />
concentrato in quelli che<br />
sono i canoni giungla e<br />
in quelle che sono le fasce<br />
d’età con le quali andiamo<br />
a lavorare; le sue<br />
capacità e la sua esperienza<br />
mi sono state di<br />
grande aiuto e di grande<br />
ispirazione. Ovviamente<br />
raggiungere i tizzoni è<br />
stata una grande felicità<br />
e soddisfazione, e sono<br />
un ottimo punto di PAR-<br />
TENZA dal quale iniziare<br />
la propria formazione ed<br />
incrementare le proprie esperienze.<br />
Come tutti gli altri brevetti, sono un<br />
mezzo che abbiamo per essere capi<br />
migliori per i nostri ragazzi e non per<br />
vantarci dei nostri risultati.<br />
Sono esattamente ciò che appaiono,<br />
due semplici pezzi di legno che non<br />
danno valore aggiunto alla persona<br />
o alle capacità che possiede; l’unica<br />
cosa che consentono i tizzoni è quella<br />
di sentirsi parte del grande sogno<br />
scaut ed entrare a far parte, anche<br />
se simbolicamente, nell’annovero<br />
dei maestri di scautismo per essere<br />
sempre più preparati e fare del nostro<br />
meglio a servire e osare con e per i nostri<br />
ragazzi. Invito tutti a percorrere la<br />
strada del corso formativo della scuola<br />
capi e dei tizzoni, in quanto sono<br />
momenti di crescita e pura felicità<br />
vissuti sotto la costante ombra di B.P.<br />
e del suo ricordo.<br />
Ombra di Quercia
INFORMAZIONI SUL CFQ<br />
il 46° CFQ si avvicina, siete pronti<br />
Ecco le informazioni su tutto<br />
ciò che riguarda la Scuola<br />
Capi di quest’anno.<br />
Si svolgerà a Riccia dal 22 al<br />
30 agosto. La cerimonia di<br />
apertura avrà inizio alle ore<br />
17.00 del 22 agosto mentre<br />
quella di chiusura si svolgerà<br />
il 30 agosto alle ore 11.00.<br />
La quota campo prevista è di<br />
115 euro senza previsione di<br />
rimborso viaggi. La scheda di<br />
partecipazione che dovrà pervenire<br />
entro e non oltre il 30<br />
luglio dovrà essere inviata a:<br />
direttore.cfq@assoraider.it<br />
centrale.cfq@assoraider.it.<br />
Vi ricordiamo inoltre come quest’anno<br />
la struttura dei corsi, come ampiamente<br />
illustrato nel corso del Consiglio<br />
Nazionale, preveda requisiti d’accesso<br />
e strutturazione leggermente<br />
diversa da quella classica. Modifica<br />
resa necessaria anche alla luce delle<br />
variazioni apportate ai Regolamenti<br />
delle Branche intervenute negli ultimi<br />
anni. Nello specifico, il Corso Preliminare,<br />
prevede come requisito d’accesso<br />
l’età di 19 anni e si propone lo scopo<br />
di far acquisire una conoscenza generale<br />
e di base della tecnica e metodologia<br />
dell’Assoraider al fine di fornire<br />
a ciascuno dei partecipanti gli strumenti<br />
per poter svolgere la funzione<br />
di servizio a supporto delle unità con<br />
una maggiore familiarità del metodo<br />
di tutte e quattro le branche. <strong>Il</strong> Corso<br />
Tecnico fornirà come sempre un adeguato<br />
approfondimento sul metodo<br />
e la tecnica della singola branca prescelta,<br />
al fine di far acquisire tutti gli<br />
strumenti per ricoprire con competenza<br />
e consapevolezza il ruolo di Vice<br />
Capo Unità. <strong>Il</strong> percorso formativo della<br />
dimensione di Capo, che comunque<br />
necessità di arricchirsi dell’ulteriore<br />
tappa dei tizzoni, culmina nel Corso<br />
Superiore, ove si affinerà ulteriormente<br />
tecnica e metodo scautistico<br />
e si forniranno gli strumenti per ampliare<br />
la prospettiva dello scaut, quale<br />
parte di un meccanismo più ampio e<br />
dunque guida non solo della piccola<br />
unità ma della Sezione/Delegazione,<br />
nonché di gruppi più complessi anche<br />
non solo di natura scoutistica.<br />
Ora parliamo del luogo che ci ospiterà.<br />
<strong>Il</strong> prossimo Agosto andremo a godere<br />
dell’ospitalità dei Molisani, dei Riccesi<br />
e, perché no - ci vuole anche quello<br />
- della taciturna ed un po’ sorniona<br />
accoglienza del baretto di Francesco<br />
nei momenti di relax. Riccia è una cittadina<br />
del centro-sud Italia, in provincia<br />
di Campobasso e domina la vallata<br />
del Fortore con i suoi sconfinati campi<br />
coltivati. La sua altezza rispetto al<br />
livello del mare è di circa 700 metri,<br />
anche se il proprio territorio raggiunge<br />
quote che sfiorano i mille metri; come<br />
il vicino Bosco Mazzocca che ci ospita<br />
nella struttura della nostra Sezione di<br />
Campobasso. Per diverso tempo uno<br />
dei centri più popolati del Molise, Riccia,<br />
oggi conta circa 5500 abitanti; l’economia<br />
è prevalentemente agricola e<br />
legata all’attività del terziario.<br />
Riccia è anche cultura, infatti la visione<br />
che appare, non appena si oltrepassa<br />
la vallata del “Tappino”, è quella<br />
di una solida rocca con tanto di torri<br />
e merli ed al suo interno aspetti monumentali<br />
misti alle dimore classiche<br />
della antica cultura agricola.<br />
Curiosi aneddoti riguardano le origini<br />
del nome “Riccia”. Sono state formulate<br />
infatti diverse ipotesi, tra le quali<br />
ci piace ricordarne una in particolare;<br />
quella secondo cui l’abitato, nei secoli<br />
passati, essendo geograficamente<br />
alquanto sicuro da attacchi esterni,<br />
abbia preso il nome dal riccio, il simpaticissimo<br />
mammifero che riesce<br />
a difendersi molto bene con i propri<br />
aculei dai nemici. I dintorni di Riccia<br />
ed in particolare il sito dove si svolgeranno<br />
i quarantaseiesimi Corsi di Formazione<br />
Quadri sono circondati dal<br />
verde dei tanti faggi e pini che circondano<br />
la zona del campo. Non mancheranno<br />
nemmeno le oasi di pace - tipo<br />
il laghetto che dista non più di trenta<br />
minuti di cammino (passeggiata geriatrica)<br />
dal campo.<br />
COME<br />
raggiungere Riccia:<br />
DA ROMA<br />
Autostrada A2 uscita<br />
San Vittore; S. S. 6 direzione<br />
Isernia; S. S. 1 per Campobasso;<br />
S. S. 645 fondovalle del Tappino;<br />
S. S. 212 per Riccia.<br />
DA NAPOLI<br />
Autostrada A2 Caserta Sud<br />
per Benevento; S. S. 212 per<br />
Campobasso uscita<br />
Sepino/Riccia.<br />
DA PESCARA<br />
Autostrada A14 uscita<br />
Termoli-Molise;<br />
S. S. Bifernina per Campobasso;<br />
S. S. 645 fondovalle del Tappino;<br />
S. S. 212 per Riccia.<br />
DA BARI-FOGGIA<br />
S. S. 645 fondovalle del Tappino;<br />
S. S. 212 per Riccia.<br />
CON I MEZZI PUBBLICI<br />
Treno:<br />
Roma Termini-Campobasso<br />
Pullman:<br />
Campobasso-Riccia
<strong>Il</strong> Bosco<br />
Mazzocca<br />
di Riccia<br />
Dal 22 al<br />
30 Agosto<br />
sarà la Nostra<br />
Casa!<br />
<strong>Il</strong> Bosco Mazzocca di Riccia<br />
è un’oasi di verde incontaminato<br />
a cavallo fra la Campania e<br />
il Molise nei tempi trascorsi fù<br />
rifugio di Briganti e viandanti<br />
ora è una meravigliosa sorgente<br />
relax a stretto contatto con<br />
la natura. A pochi chilometri<br />
da Riccia, il Bosco offre diversi<br />
punti di ristoro, con la presenza<br />
di ristoranti e chioschi all’aperto<br />
durante la stagione estiva,<br />
ma anche spazi attrezzati per il<br />
campeggio o il pic-nic con aree<br />
attrezzate con panche e tavole<br />
in legno, barbecue e servizi vari<br />
dislocati nella parte alta dell’area<br />
denominata “Biscotto” per<br />
la sua forma circolare.<br />
Da diversi anni, in estate, il Bosco<br />
ospita l’Associazione Scout<br />
Italiana “Assoraider” oltre che<br />
famiglie e gruppi di giovani<br />
che siano campeggiatori oppure<br />
solo amanti della natura si<br />
deliziano del clima piacevole e<br />
dell’aria salubre che si respira in<br />
quest’oasi. <strong>Il</strong> picco di presenze<br />
si raggiunge nei giorni di Ferragosto,<br />
durante i quali diventa<br />
difficile persino trovare uno<br />
spazio per la tradizionale scampagnata<br />
all’aperto e di norma ci<br />
sono spettacoli e manifestazioni<br />
all’interno del bosco stesso<br />
organizzate da associazioni e<br />
dall’amministrazione comunale.<br />
Nella zona Boschiva è presente<br />
anche una chiesetta dedicata<br />
a S. Giovanni Gualberti,<br />
patrono dei forestali, benedetta<br />
nel settembre del 1963.<br />
Aula<br />
con<br />
Palestra!<br />
Aula<br />
con aria<br />
condizionata
Quelli del Preliminare*<br />
XLVI CFQ”<br />
Quelli che hanno insegnato<br />
tanto...<br />
Quelli che hanno imparato<br />
anche di più...<br />
Quelli che il saluto<br />
non lo hanno capito...<br />
Quelli che il fuoco<br />
lo hanno alimentato...<br />
Quelli che il gioco<br />
lo hanno giocato...<br />
Quelli che Tommaso non<br />
lo hanno trovato...<br />
Urlo Ptg Tori:<br />
Tori: vi sfidiamo,<br />
Tori: noi vinciamo,<br />
sempre pronti tutti siamo,<br />
TORIIIIIIIII<br />
Urlo Compagnia<br />
Everest:<br />
Eleviamo Voci Entusiaste<br />
Rafforzando E Sostenendo Tutti<br />
Urlo Compagnia Drakar:<br />
uniti ci spingiamo<br />
verso nuovi orizzonti,<br />
seguendo i nostri ideali<br />
Canzone del XLVI CFQ<br />
Sai da soli non si può<br />
fare un campo<br />
qui in Calabria tutti siam<br />
noi, voi tutti vicini e lontani<br />
un CFQ qui si fa...<br />
Sai ho voglia di sentire<br />
le vostre storie<br />
dimmi tu in che branca sei<br />
la voglia di fare un unico amore<br />
Insieme si fa...<br />
RIT.<br />
Un arcobaleno di gruppi<br />
che ieri eran tutti lontani<br />
per fare sessioni impossibili<br />
strade e pensieri<br />
tutti scaut<br />
Sai qui c’è Cirò Marina,<br />
Messina, Andria e c’è<br />
Taranto con noi<br />
se siam pronti anche ad Osare<br />
Insieme si fa...<br />
Sai che c’è anche Catanzaro<br />
e pure Statte<br />
a giocare il gioco qui<br />
donne e uomini non solo capi<br />
insieme si fa....<br />
RIT.<br />
Un arcobaleno di gruppi<br />
che ieri eran tutti lontani<br />
per fare sessioni impossibili<br />
strade e pensieri<br />
tutti scaut<br />
Sai c’è un’unica bandiera<br />
in questo campo<br />
c’è una sola unità<br />
se dici scaut felici tutti<br />
insieme si fa...<br />
Sai l’ha detto anche B.P.<br />
lascia il mondo un po’ migliore di<br />
così<br />
noi che studiamo in questa scuola e<br />
insieme si fa...<br />
RIT.<br />
Un arcobaleno di gruppi<br />
che ieri eran tutti lontani<br />
per fare sessioni impossibili<br />
strade e pensieri<br />
tutti scaut<br />
*1-3 Marzo 2<strong>01</strong>3 Perticaro (KR)<br />
5-7 Aprle Gallico (RC)