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Rivista N 26 SETTEMBRE 2006 - Adaci

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8<br />

TEMI PROFESSIONALI<br />

Rete e Mercati<br />

Il mercato è una rete. «La rete è una fabbrica» (1)<br />

La Supply Chain vista attraverso la teoria delle reti, sicuramente portatrice di sviluppi appena incominciati.<br />

È stato autorevolmente affermato che «l’icona del XX<br />

secolo è l’atomo. Ma l’atomo è il passato. Il simbolo del<br />

XXI secolo è la rete», i cui sviluppi futuri sono ancora<br />

imprevedibili. Quello di “rete” è un concetto antico,<br />

governato da una dottrina matematica<br />

che ne descrive regole e strutture.<br />

Trasferito nel mondo del business, il<br />

modello “rete” conserva tutte le sue<br />

caratteristiche originarie e si rivela di<br />

grande attualità: descrive perfettamente<br />

i mercati globali e, affiancato dalla<br />

consorella rete informatica, è qualcosa<br />

di più, e anche di diverso. Esso entra a<br />

pieno titolo nella scienza della logistica<br />

ed il concetto di Supply Chain le<br />

appartiene, rappresentandone una<br />

funzione cospicua.<br />

Network, hubs & links<br />

Chattare in rete, vendere in rete, “essere” in rete. Rete<br />

elettrica, rete idrica, ferroviaria. Ciascuno di noi ce l’ha in<br />

casa una rete, anzi in tasca: è il telefono, strumento che<br />

ha conferito funzionalità innovative all’idea stessa. La<br />

rete è un modello organizzativo aggressivo.<br />

I mercati vi si sono avventurati e sono diventati “globali”,<br />

facendola diventare una loro infrastruttura. Possiamo<br />

rappresentare la rete come quell’insieme di collegamenti<br />

e di interconnessioni nel quale da qualunque punto si<br />

può raggiungere qualunque altro punto. È inoltre quel<br />

sistema che trasmette in ogni direzione, anche lontana, i<br />

propri movimenti, rilassamenti e tensioni, e che perciò<br />

stesso tende a generare forze, destinate per definizione<br />

a riequilibrarsi. Il modello classico di rete è costituito da<br />

segmenti e da nodi, ai quali i primi confluiscono o, se si<br />

preferisce, dai quali i segmenti si dipartono per<br />

raggiungere altri nodi. La sua estensione, sommando le<br />

diverse modalità possibili, è globale. Per raffigurarla non<br />

abbiamo bisogno di scatenare la fantasia, perché esiste<br />

in natura e l’abbiamo studiata a scuola: è quella dei<br />

meridiani e paralleli intorno al mondo. In essa i punti sono<br />

praticamente infiniti ed altrettanti sono i segmenti che li<br />

possono unire. Usando il linguaggio internazionale, un<br />

network è formato da una miriade di hub (il mozzo di una<br />

ruota), i cui spokes (raggi) altro non sono che dei links che<br />

conducono ad altri punti (nodes), ciascuno dei quali<br />

svolge, in misura maggiore o minore, una funzione di<br />

hub. Questa serie indefinita non possiede al suo interno<br />

un principio ed una fine, e forma una maglia che avvolge<br />

tutto il globo e coinvolge tutti gli operatori, anche quando<br />

ritengano di trovarsi in un semplice e tradizionale<br />

rapporto a due. Nel mondo della fornitura il concetto di<br />

rete ha trovato terreno fertile nell’outsourcing (o forse lo<br />

ha generato?). Questa pratica ha proiettato al di fuori<br />

dall’Azienda, come una forza centrifuga – appunto, in<br />

rete – una vasta gamma di attività, funzioni ed operazioni,<br />

che precedentemente i Managers, ritenendo di<br />

risparmiare, avevano portato al proprio interno.<br />

Approvvigionare<br />

”<br />

n. <strong>26</strong> Settembre <strong>2006</strong><br />

Il simbolo del XXI<br />

secolo è la rete:<br />

connettività<br />

informatica<br />

e mercato<br />

in tempo reale.<br />

Enrico Zingales<br />

Quando Pechino starnutisce, l’Europa<br />

prende il raffreddore<br />

La storica frase può essere così attualizzata. Se in un punto<br />

qualunque della rete si verifica un evento<br />

traumatico, le ripercussioni si<br />

trasmettono in ogni direzione; se in un<br />

nodo cambiano i rapporti delle forze che<br />

vi confluiscono, la tensione corre<br />

attraverso i links fino ai punti più lontani<br />

del sistema. L’aggiornamento con<br />

Pechino (nella frase originale starnutiva<br />

Parigi e si riferiva a Maria Antonietta,<br />

regina di Francia) conferisce bruciante<br />

attualità al paragone: se la Cina<br />

accaparra il rottame, la siderurgia<br />

europea entra in crisi; se la Cina<br />

consuma più petrolio, tutto l’Occidente<br />

”<br />

sta male.<br />

Quando si produce uno strappo, la struttura è selfrestoring<br />

e riempie il vuoto, facendone pagare lo scotto a<br />

tutto il resto del sistema. Succede quando i prezzi si<br />

impennano, o crollano, quando le materie prime sono<br />

short e devono essere sostituite da succedanei, o pagate<br />

di più. Le forze sono i fabbisogni, i nuovi consumi, le<br />

innovazioni, i loro prezzi e le quantità scambiate, le nuove<br />

produzioni o le chiusure di stabilimenti, mentre i nodi-hubs<br />

sono gli Operatori, Buyers, o Suppliers, nelle loro varie<br />

modalità: Consumatori, Fabbricanti, Finanziari, Grossisti,<br />

Dettaglianti o semplici Traders. I segmenti d’unione sono i<br />

diversi legami contrattuali, di fornitura e vendita, di licenza<br />

o partnership, di rappresentanza, comakership, eccetera,<br />

nella vasta gamma delle loro modalità. La rete si proietta<br />

sul territorio e costringe chiunque voglia porsi in relazione<br />

con altri ad entrarvi. Costui sarà automaticamente e<br />

virtualmente nella possibilità di spaziare compiendo il giro<br />

del mondo, oppure potrà, se gli mancano le risorse, le<br />

conoscenze e il coraggio, o semplicemente il tempo,<br />

fermarsi alla prima stazione, cioè al termine del primo<br />

segmento, nel primo nodo immediatamente successivo. È<br />

il caso del Buyer che compra qualcosa al negozio<br />

all’angolo – sicuramente articoli di classe C o addirittura<br />

Zeta! – ma non per questo non entra a far parte di una rete<br />

commerciale, accettandone le regole.<br />

La rete è pluralità, e produce valori<br />

«Il valore aggiunto si espande con l’aumento dei membri<br />

e l’espansione del valore aggiunto attira nuovi membri.»<br />

Per non farsi trascinare dalla rete, come un pesce<br />

malamente impigliato in essa e come quello miseramente<br />

finire, bisognerebbe padroneggiare la situazione,<br />

considerare la rete uno strumento al proprio servizio,<br />

studiarne la struttura, riconoscerne le opportunità. Reti<br />

finalizzate: quella che porta informazione, un’assistenza<br />

ai clienti, una sequenza ben dislocata di servizi o di fonti<br />

di approvvigionamento, una serie a cascata di forniture,<br />

outsourcers e subforniture, preordinata ad un prodotto o<br />

servizio che il mercato premierà, dandogli valore.

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