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TEMI PROFESSIONALI<br />
Rete e Mercati<br />
Il mercato è una rete. «La rete è una fabbrica» (1)<br />
La Supply Chain vista attraverso la teoria delle reti, sicuramente portatrice di sviluppi appena incominciati.<br />
È stato autorevolmente affermato che «l’icona del XX<br />
secolo è l’atomo. Ma l’atomo è il passato. Il simbolo del<br />
XXI secolo è la rete», i cui sviluppi futuri sono ancora<br />
imprevedibili. Quello di “rete” è un concetto antico,<br />
governato da una dottrina matematica<br />
che ne descrive regole e strutture.<br />
Trasferito nel mondo del business, il<br />
modello “rete” conserva tutte le sue<br />
caratteristiche originarie e si rivela di<br />
grande attualità: descrive perfettamente<br />
i mercati globali e, affiancato dalla<br />
consorella rete informatica, è qualcosa<br />
di più, e anche di diverso. Esso entra a<br />
pieno titolo nella scienza della logistica<br />
ed il concetto di Supply Chain le<br />
appartiene, rappresentandone una<br />
funzione cospicua.<br />
Network, hubs & links<br />
Chattare in rete, vendere in rete, “essere” in rete. Rete<br />
elettrica, rete idrica, ferroviaria. Ciascuno di noi ce l’ha in<br />
casa una rete, anzi in tasca: è il telefono, strumento che<br />
ha conferito funzionalità innovative all’idea stessa. La<br />
rete è un modello organizzativo aggressivo.<br />
I mercati vi si sono avventurati e sono diventati “globali”,<br />
facendola diventare una loro infrastruttura. Possiamo<br />
rappresentare la rete come quell’insieme di collegamenti<br />
e di interconnessioni nel quale da qualunque punto si<br />
può raggiungere qualunque altro punto. È inoltre quel<br />
sistema che trasmette in ogni direzione, anche lontana, i<br />
propri movimenti, rilassamenti e tensioni, e che perciò<br />
stesso tende a generare forze, destinate per definizione<br />
a riequilibrarsi. Il modello classico di rete è costituito da<br />
segmenti e da nodi, ai quali i primi confluiscono o, se si<br />
preferisce, dai quali i segmenti si dipartono per<br />
raggiungere altri nodi. La sua estensione, sommando le<br />
diverse modalità possibili, è globale. Per raffigurarla non<br />
abbiamo bisogno di scatenare la fantasia, perché esiste<br />
in natura e l’abbiamo studiata a scuola: è quella dei<br />
meridiani e paralleli intorno al mondo. In essa i punti sono<br />
praticamente infiniti ed altrettanti sono i segmenti che li<br />
possono unire. Usando il linguaggio internazionale, un<br />
network è formato da una miriade di hub (il mozzo di una<br />
ruota), i cui spokes (raggi) altro non sono che dei links che<br />
conducono ad altri punti (nodes), ciascuno dei quali<br />
svolge, in misura maggiore o minore, una funzione di<br />
hub. Questa serie indefinita non possiede al suo interno<br />
un principio ed una fine, e forma una maglia che avvolge<br />
tutto il globo e coinvolge tutti gli operatori, anche quando<br />
ritengano di trovarsi in un semplice e tradizionale<br />
rapporto a due. Nel mondo della fornitura il concetto di<br />
rete ha trovato terreno fertile nell’outsourcing (o forse lo<br />
ha generato?). Questa pratica ha proiettato al di fuori<br />
dall’Azienda, come una forza centrifuga – appunto, in<br />
rete – una vasta gamma di attività, funzioni ed operazioni,<br />
che precedentemente i Managers, ritenendo di<br />
risparmiare, avevano portato al proprio interno.<br />
Approvvigionare<br />
”<br />
n. <strong>26</strong> Settembre <strong>2006</strong><br />
Il simbolo del XXI<br />
secolo è la rete:<br />
connettività<br />
informatica<br />
e mercato<br />
in tempo reale.<br />
Enrico Zingales<br />
Quando Pechino starnutisce, l’Europa<br />
prende il raffreddore<br />
La storica frase può essere così attualizzata. Se in un punto<br />
qualunque della rete si verifica un evento<br />
traumatico, le ripercussioni si<br />
trasmettono in ogni direzione; se in un<br />
nodo cambiano i rapporti delle forze che<br />
vi confluiscono, la tensione corre<br />
attraverso i links fino ai punti più lontani<br />
del sistema. L’aggiornamento con<br />
Pechino (nella frase originale starnutiva<br />
Parigi e si riferiva a Maria Antonietta,<br />
regina di Francia) conferisce bruciante<br />
attualità al paragone: se la Cina<br />
accaparra il rottame, la siderurgia<br />
europea entra in crisi; se la Cina<br />
consuma più petrolio, tutto l’Occidente<br />
”<br />
sta male.<br />
Quando si produce uno strappo, la struttura è selfrestoring<br />
e riempie il vuoto, facendone pagare lo scotto a<br />
tutto il resto del sistema. Succede quando i prezzi si<br />
impennano, o crollano, quando le materie prime sono<br />
short e devono essere sostituite da succedanei, o pagate<br />
di più. Le forze sono i fabbisogni, i nuovi consumi, le<br />
innovazioni, i loro prezzi e le quantità scambiate, le nuove<br />
produzioni o le chiusure di stabilimenti, mentre i nodi-hubs<br />
sono gli Operatori, Buyers, o Suppliers, nelle loro varie<br />
modalità: Consumatori, Fabbricanti, Finanziari, Grossisti,<br />
Dettaglianti o semplici Traders. I segmenti d’unione sono i<br />
diversi legami contrattuali, di fornitura e vendita, di licenza<br />
o partnership, di rappresentanza, comakership, eccetera,<br />
nella vasta gamma delle loro modalità. La rete si proietta<br />
sul territorio e costringe chiunque voglia porsi in relazione<br />
con altri ad entrarvi. Costui sarà automaticamente e<br />
virtualmente nella possibilità di spaziare compiendo il giro<br />
del mondo, oppure potrà, se gli mancano le risorse, le<br />
conoscenze e il coraggio, o semplicemente il tempo,<br />
fermarsi alla prima stazione, cioè al termine del primo<br />
segmento, nel primo nodo immediatamente successivo. È<br />
il caso del Buyer che compra qualcosa al negozio<br />
all’angolo – sicuramente articoli di classe C o addirittura<br />
Zeta! – ma non per questo non entra a far parte di una rete<br />
commerciale, accettandone le regole.<br />
La rete è pluralità, e produce valori<br />
«Il valore aggiunto si espande con l’aumento dei membri<br />
e l’espansione del valore aggiunto attira nuovi membri.»<br />
Per non farsi trascinare dalla rete, come un pesce<br />
malamente impigliato in essa e come quello miseramente<br />
finire, bisognerebbe padroneggiare la situazione,<br />
considerare la rete uno strumento al proprio servizio,<br />
studiarne la struttura, riconoscerne le opportunità. Reti<br />
finalizzate: quella che porta informazione, un’assistenza<br />
ai clienti, una sequenza ben dislocata di servizi o di fonti<br />
di approvvigionamento, una serie a cascata di forniture,<br />
outsourcers e subforniture, preordinata ad un prodotto o<br />
servizio che il mercato premierà, dandogli valore.