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OUROBOROS_n.1-2012

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dell’ineffabile.<br />

Per dirla come il talvolta sopravvalutato<br />

Guènon, che in questa definizione<br />

però è lucidissimo: “ogni forma<br />

tradizionale particolare è un adattamento<br />

della Tradizione primordiale, da cui tutte<br />

sono derivate più o meno direttamente,<br />

in certe circostanze speciali di tempo e di<br />

luogo; così che quel che cambia dall’una<br />

all’altra non è affatto l’essenza stessa<br />

della dottrina, che è al di sopra di queste<br />

contingenze, ma solo gli aspetti esteriori<br />

di cui essa si riveste ed attraverso i quali si<br />

esprime.”<br />

Anche secondo Gastone Ventura,<br />

nostro Maestro passato: “la tradizione<br />

non cambia mai; la tradizione non accetta<br />

compromessi, non si adatta ai tempi e<br />

ai luoghi. E se vi si adatta per necessità<br />

di linguaggio e di intendimenti diversi<br />

o, come può succedere, per ragioni di<br />

religione o di politica, lo fa per velare e<br />

spesso per ri-velare la verità che da essa<br />

trapela a colui che lungo la via sanguigna,<br />

la memoria e il pensamento, ne<br />

coglie il significato reale. […] Le teorie,<br />

i discorsi e le dissertazioni scientifiche e<br />

di tanti altri settori dello scibile umano<br />

cambiano con l’avvicendarsi dei tempi e<br />

delle scoperte, mentre la tradizione – vale<br />

ripeterlo – non cambia mai, altrimenti<br />

non sarebbe tradizione.”<br />

L’unità Tradizionale è garantita<br />

dalla sua nota fondamentale, che è<br />

sovraindividuale e sovrarazionale. Il<br />

maestro advaita Raphael la paragona<br />

ad un albero: il tronco è l’Essenza e i<br />

rami rappresentano i vari adattamenti<br />

culturali e spaziotemporali. Così<br />

avremo rami Tradizionali che possono<br />

coincidere con religioni o branche<br />

Tradizionali di religioni oppure<br />

percorsi filosofici di metafisica pura,<br />

come l’Advaita Vedanta, il Taoismo,<br />

il Sufismo, la Qaballah, l’Alchimia,<br />

l’Ermetismo, la Massoneria.<br />

Fino a quando la coscienza del<br />

neofita, che si trova lungo un determinato<br />

ramo, non comprende il vero<br />

nucleo vitale, considera quel particolare<br />

ramo come il solo e l’unico attendibile.<br />

E qualche volta può anche<br />

contrapporsi ad altri rami, ritenendoli<br />

persino non Tradizionali. Da<br />

qui il fanatismo, che affiora dall’incomprensione<br />

dell’unica Dottrina<br />

tradizionale.<br />

Ma la Conoscenza,<br />

come la Tradizione,<br />

è una e<br />

uno l’oggetto<br />

di<br />

cono-<br />

scen-<br />

za.<br />

Ogni vero<br />

ramo della<br />

Tradizione rappresenta<br />

un insegnamento<br />

completo, anche se<br />

i vari cultori di questo insegnamento<br />

si soffermano su qualche suo<br />

aspetto minore o particolare. Quello<br />

che degenera la Dottrina sono il sentimentalismo<br />

devozionale e l’intellettualismo<br />

sterile, dogmatico, critico,<br />

separativo e orgoglioso. Aspetti che,<br />

ahimé, possono anche convivere.<br />

È Tradizionale ciò che unifica, sinte-

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