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14 gazzetta blocco 12-22 - La Gazzetta del Medio Campidano

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<strong>12</strong> 25 dicembre 2011<br />

Attualità<br />

SARDARA ASSESTAMENTO DI BILANCIO<br />

L’asilo nido potrebbe finire fra le eterne incompiute<br />

Molte più polemiche che cifre<br />

per la discussione sull’assestamento<br />

di bilancio 2011.<br />

Toni accesi in particolare per<br />

la lentezza dei lavori <strong>del</strong>l’asilo<br />

nido di via Trento. Voluto<br />

dalla precedente giunta e programmato<br />

per 250 mila euro,<br />

di cui 150 dalla Regione,<br />

l’opera sembra<br />

non avere fine.<br />

“Non ci sono soldi”,<br />

dice l’assessore<br />

ai lavori pubblici<br />

Renato Atzori.<br />

“Vigileremo sui<br />

bandi regionali per<br />

ottenere nuovi<br />

finanziamenti”.<br />

Punta il dito l’opposizione.<br />

“Ci state<br />

prendendo in<br />

giro”, sbotta Paolo Zucca, ex<br />

assessore ai servizi sociali,<br />

anima <strong>del</strong>l’iniziativa. “Non<br />

vorrei che il vostro voto contrario<br />

quando eravate in minoranza,<br />

porti ora a non concludere<br />

l’intervento. Vi ricordo<br />

che ci sono tante famiglie<br />

che non hanno i soldi per<br />

pagare le strutture private e<br />

che sono costrette a sacrifici<br />

non indifferenti per trovare<br />

nonni e zii disposti a dare una<br />

mano nella cura dei piccoli”.<br />

I numeri <strong>del</strong>la mattinata sono<br />

stati comunque quelli relativi<br />

alla manovra complessiva<br />

di 244.472 euro. Fondi nelle<br />

casse <strong>del</strong> Comune grazie ad<br />

un aumento <strong>del</strong>le entrate dalla<br />

Regione e di 18 mila euro<br />

dalle tasse: Irpef, Tarsu,<br />

Tosap. Nessun ulteriore taglio<br />

di spesa per i servizi comunali<br />

è stato operato rispetto<br />

al bilancio di previsione.<br />

Vi sono, invece, maggiori<br />

stanziamenti, in particolare a<br />

favore dei minori e <strong>del</strong>le famiglie<br />

in condizioni economiche<br />

disagiate.<br />

Si registrano più<br />

stanziamenti per le opere<br />

pubbliche nonché 19 mila<br />

euro per la realizzazione di<br />

eventi per le festività natalizie.<br />

Ci sono poi 4 mila euro<br />

in più per le associazioni di<br />

volontariato che operano nel<br />

settore <strong>del</strong>la sanità, 10 mila<br />

per le borse di studio, 17 mila<br />

per nuovi macchinari degli<br />

uffici ed altrettanti per le spese<br />

legali, 80 mila per il sociale,<br />

2.800 per il vestiario<br />

dei dipendenti, <strong>12</strong>.834 per lo<br />

sportello <strong>del</strong>le attività produttive,<br />

4.754 per la gestione<br />

dei beni culturali 2.134<br />

come quota associativa <strong>del</strong><br />

Gal Monte Linas, 6<br />

mila per l’acquisti<br />

di nuovi serbatoi al<br />

Centro anziani.<br />

“Abbiamo cercato”,<br />

spiega il sindaco<br />

Giuseppe Garau,<br />

“di incidere sulle fasce<br />

deboli, senza<br />

trascurare servizi<br />

essenziali e quelli<br />

graditi dai cittadini.<br />

Con 2.250 euro ritorna,<br />

infatti, il servizio<br />

sms, interrotto per<br />

mancanza di fondi”.<br />

Critica la minoranza. “Il nostro<br />

voto contrario”, dice il<br />

consigliere Roberto Caddeo,<br />

ex assessore al bilancio, “è<br />

dettato dal fatto che vi siete<br />

limitati ad una semplice operazione<br />

matematica. Non ci<br />

sono scelte politiche. Non<br />

vedo novità rispetto al programma<br />

che abbiamo lasciato<br />

6 mesi fa”. Si guarda ora<br />

il bilancio di previsione 20<strong>12</strong><br />

finalizzato a far quadrare i<br />

conti e alla riorganizzazione<br />

<strong>del</strong> Comune. (s. r.)<br />

PROVINCIA<br />

Si allarga la famiglia <strong>del</strong>le mense scolastiche<br />

Continua l’impegno <strong>del</strong>la<br />

Provincia sulle mense scolastiche.<br />

È toccato a Guspini<br />

ospitare il tavolo partecipato,<br />

convocato dall’assessore alla<br />

Pubblica istruzione, Gigi Piano.<br />

Oltre al sindaco Rossella<br />

Pinna, c’era l’assessore Sandro<br />

Renato Garau,<br />

i medici e gli operatori<br />

<strong>del</strong> servizio<br />

Sian <strong>del</strong>la Asl n. 6<br />

di Sanluri, i referenti<br />

regionali e<br />

locali <strong>del</strong>l’Agenzia<br />

<strong>La</strong>ore, i rappresentanti<br />

<strong>del</strong>le<br />

fattorie didattiche,<br />

il referente<br />

regionale <strong>del</strong>la<br />

Cia, alcuni gestori<br />

<strong>del</strong>le mense<br />

scolastiche, amministrativi e<br />

politici dei comuni di Pabillonis,<br />

Villacidro, Sardara,<br />

Gonnosfanadiga, Arbus, dirigenti<br />

scolastici, e alcuni produttori<br />

<strong>del</strong> territorio, già fornitori<br />

<strong>del</strong>le mense. “Gli obiettivi<br />

previsti per il lavoro <strong>del</strong><br />

20<strong>12</strong>”, ha detto Piano, “sono<br />

il monitoraggio <strong>del</strong> servizio<br />

ristorazione scolastica, l’aggiornamento<br />

<strong>del</strong> capitolato<br />

d’appalto tipo, l’introduzione<br />

sperimentale di nuovi prodotti<br />

agroalimentari e la rivisitazione<br />

<strong>del</strong> capitolato <strong>del</strong>le<br />

materie prime”. Da un primo<br />

esame sulla situazione attuale<br />

emerge l’utilizzo complessivo<br />

di 54 alimenti, di cui 21<br />

(39%) a Km 0 provenienti dal<br />

territorio provinciale, 16 (30<br />

% )di provenienza regionale<br />

e 17 (31%) di provenienza<br />

nazionale. Dei 54 alimenti,<br />

ben <strong>14</strong> sono biologici; 3 sono<br />

Dop (zafferano- parmigianograna<br />

padano); 1 Igp (agnello<br />

sardo) e due tradizionali<br />

(fregola e malloreddus). <strong>La</strong><br />

percentuale di prodotti a Km<br />

0, Biologici – Dop –Igp - Tradizionali,<br />

è pari al 72% (n.39<br />

su 54), mentre la percentuale<br />

degli altri prodotti è <strong>del</strong> 28%<br />

(11 nazionali e 4 regionali).<br />

Per quanto riguarda i fornitori,<br />

interessante il dato <strong>del</strong>la<br />

provenienza: 3 sono nazionali;<br />

5 regionali; 17 <strong>del</strong> <strong>Medio</strong><br />

<strong>Campidano</strong>. Gli alimenti<br />

consumati in un mese in<br />

un’unica mensa sono 1.329<br />

Kg, di cui 610 <strong>del</strong> <strong>Medio</strong><br />

<strong>Campidano</strong>: ben il 46 %. Per<br />

un totale di 80% tra locali,<br />

regionali e biologici. Il prossimo<br />

obiettivo è l’inserimento<br />

di altre produzioni locali<br />

certificate: pane e pasta di<br />

grano sardo, di grano<br />

sardo biologico,<br />

di grano sardo “Capelli”<br />

e i legumi<br />

(ceci e lenticchie)<br />

sardi, oltre che formaggi<br />

a pasta molle<br />

e formaggi pecorini<br />

da grattugia. “Siamo<br />

soddisfatti”, ha concluso<br />

l’assessore<br />

Piano, “per il lavoro<br />

fatto e attenti che<br />

tutto proceda come<br />

deve: il coinvolgimento dei<br />

diversi Comuni, Samassi, Pabillonis,<br />

Villamar, ed ora<br />

Gonnosfanadiga, probabilmente<br />

Guspini, Sardara, Collinas,<br />

Villacidro e altri che<br />

hanno manifestato la giusta<br />

attenzione ad un tema caro e<br />

importante, quale l’educazione<br />

alimentare, ci permette di<br />

porre al centro <strong>del</strong>l’attenzione<br />

il benessere dei nostri<br />

bambini e il valore sociale e<br />

culturale <strong>del</strong> cibo, anche in<br />

termini di crescita economica<br />

e produttiva <strong>del</strong>le nostre<br />

comunità”. (s. r.)<br />

SAN GAVINO<br />

A tu per tu con l’assessore alle politiche giovanili e allo sport Giovanni Mostallino<br />

Un secco no a gli sprechi e un impegno in prima linea a fianco<br />

<strong>del</strong>le società sportiva e dei giovani. Sono queste alcune<br />

<strong>del</strong>le scelte portate avanti dall’assessore alle politiche giovanili<br />

e allo sport Giovanni Mostallino che da qualche mese ha<br />

lasciato la <strong>del</strong>ega allo spettacolo. Il voto all’amministrazione<br />

Una sufficienza piena, non di più per alcune cose rimaste<br />

ancora al palo.<br />

Tracciamo un bilancio generale (pregi e difetti) di questi<br />

suoi due anni alla guida <strong>del</strong>l’assessorato allo sport e alle<br />

politiche giovanili.<br />

Pregi: aver coinvolto ripetutamente le società sportive nell’esame<br />

dei problemi; aver cercato di mediare fra le differenti<br />

posizioni; aver garantito la presenza continua nei confronti<br />

di tutte le associazioni e le società sportive; aver portato a<br />

compimento il progetto “la città dei giovani” di prossima<br />

apertura; aver cercato, soprattutto nel primo anno, di organizzare<br />

<strong>del</strong>le iniziative culturali e di spettacolo durante le festività<br />

natalizie <strong>del</strong> 2009.<br />

Difetti: non essere riuscito, nonostante l’impegno, a trovare<br />

le risorse che reputo necessarie per affrontare i problemi che<br />

ho trovato (impianti sportivi, attività continuativa nel teatro<br />

ecc.); non essere ancora riuscito, e non per mancanza di impegno,<br />

ad organizzare una conferenza giovanile nella quale<br />

far emergere le istanze dei giovani.<br />

Da qualche mese non ha più la <strong>del</strong>ega per teatro e anfiteatro;<br />

che cosa ha fatto in questi due anni per questo settore.<br />

Nel corso dei due anni nei quali ho avuto l’onore di occuparmi<br />

<strong>del</strong> settore spettacolo, ho pensato subito di affrontare i<br />

problemi tecnici che impedivano l’utilizzo <strong>del</strong>la struttura. Ho<br />

convocato, pertanto, numerose conferenze di servizio ciu<br />

hanno partecipato l’assessore ai lavori pubblici, i responsabili<br />

<strong>del</strong> servizio spettacolo e lavori pubblici e i progettisti<br />

incaricati. Queste riunioni sono servite ad evidenziare le carenze<br />

riscontrate, le possibili soluzioni e la tempistica per il<br />

loro superamento. In conseguenza di ciò si è arrivati a concludere<br />

i lavori per la cabina elettrica apposita (da anni ferma<br />

per intoppi burocratici), a completare i lavori per la sicurezza<br />

e a rendere gradevole l’aspetto generale <strong>del</strong>la struttura che<br />

nel 2009 sembrava un’incompiuta. Ma l’impegno non è stato<br />

rivolto solo agli aspetti tecnici: grande impegno è stato profuso<br />

per lo studio <strong>del</strong>le forme di gestione in quanto ero e<br />

sono convinto che la gestione in economia da parte <strong>del</strong> Comune<br />

non sia la soluzione che può realizzare i risultati economici<br />

che ci si attende.Su mandato <strong>del</strong>la Giunta ho, nel 2010,<br />

esaminato la possibilità di costituire una Fondazione apposita<br />

per la gestione <strong>del</strong> teatro e <strong>del</strong>l’anfiteatro. Si è provveduto<br />

quindi allo studio di una bozza di Statuto la quale è stata<br />

visionata da tre notai e dall’Ufficio apposito <strong>del</strong>la Presidenza<br />

<strong>del</strong> Consiglio regionale <strong>del</strong>la Sardegna per il riconoscimento<br />

<strong>del</strong>la personalità giuridica. Nel 2011, essendo stata accantonata<br />

l’ipotesi Fondazione, ho studiato l’ipotesi di gestione in<br />

partnership con un’associazione che si occupa di spettacolo,<br />

<strong>del</strong>la quale il Comune è socio, e che è in grado di far utilizzare<br />

il nostro anfiteatro dai più importanti circuiti <strong>del</strong>la Sardegna<br />

nell’ambito <strong>del</strong>la musica, <strong>del</strong> teatro e <strong>del</strong>la danza. Tale<br />

ipotesi consentirebbe al Comune di avvalersi di professionisti<br />

<strong>del</strong> settore da affiancare ai nostri uffici e di recepire risorse<br />

pubbliche e private che, altrimenti, il Comune non può<br />

sfruttare. Sono convinto che, se il Comune non riuscirà a risolvere<br />

il nodo centrale <strong>del</strong>la gestione, non si otterranno i<br />

risultati in ordine all’economia generale <strong>del</strong> paese per la quale<br />

la struttura è stata realizzata. Devo anche rimarcare che<br />

per la riuscita <strong>del</strong>la stagione di prosa e lo studio <strong>del</strong>le diverse<br />

ipotesi di gestione mi sono avvalso <strong>del</strong>la collaborazione fattiva<br />

e <strong>del</strong>la competenza pluriennale <strong>del</strong> funzionario Mauro Piras<br />

addetto al servizio spettacolo che è stato sempre prodigo di<br />

idee e di aiuto per consentirmi di espletare al meglio l’incarico<br />

e di raggiungere i risultati ottenuti.<br />

Il giorno <strong>del</strong>l’inaugurazione <strong>del</strong>l’anfiteatro non era presente.<br />

Avrebbe articolato la serata allo stesso modo e con<br />

le stesse spese (seimila euro) o si poteva fare altrimenti<br />

Devo dire che la mia assenza all’inaugurazione <strong>del</strong>l’anfiteatro<br />

è dipesa dal fatto che essendo un po’ amareggiato non mi<br />

sentivo bene e, quindi, mio malgrado, non ho potuto parteciparvi.<br />

Devo anche dire che, dopo il lavoro profuso nei due<br />

anni precedenti, mi è dispiaciuto non esserci. Ritengo che<br />

l’inaugurazione <strong>del</strong>l’anfiteatro dovesse essere un evento per<br />

il Comune ma anche per tutto il territorio in quanto la struttura<br />

non può avere solo un ambito locale. Per questo, da un<br />

anno, l’assessorato si era messo in contatto con Paolo Fresu<br />

per ospitare un concerto <strong>del</strong> Tour 50! (che ha avuto un grande<br />

successo in ogni tappa) e, inoltre, avrei cercato di coinvolgere<br />

tutti gli artisti sangavinesi professionisti che sono in<br />

giro per l’Italia e all’estero, dando<br />

una priorità a Paoletta<br />

Marrocu, soprano apprezzato in<br />

tutti i teatri d’Italia e all’estero.<br />

Per questo avrei speso anche più<br />

di seimila euro.<br />

Quando vedrà la luce il museo<br />

<strong>del</strong> calcio<br />

Ho avuto modo di verificare insieme<br />

al Sindaco, non avendo liberi<br />

molti spazi in attesa che ci<br />

venga assegnato il caseggiato<br />

<strong>del</strong>la vecchia stazione F.S., la<br />

possibilità di utilizzare il locale<br />

<strong>del</strong>l’anfiteatro al piano terra. Per Giovanni Mostallino<br />

me è un sogno e un onore per tutti<br />

i cittadini sangavinesi che potranno visitare il museo <strong>del</strong> calcio<br />

sardo che sarà intitolato a Nuccio Delunas, padre <strong>del</strong>la<br />

persona che ha concesso i materiali oltre che giocatore <strong>del</strong>la<br />

vecchia Italpiombo degli anni 40-50. Sono certo che il museo<br />

<strong>del</strong> calcio sardo porterà a San Gavino grande visibilità<br />

oltre a una grande ricchezza.<br />

Quale giudizio e quale voto da 1 a 10 si sente di dare all’Amministrazione<br />

guidata dal sindaco Gianni Cruccu<br />

Abbiamo fatto alcune cose molto importanti, altre sono rimaste<br />

al palo e altre attendono <strong>del</strong>le risposte. Comunque il<br />

voto che mi sento di dare deve essere inteso come un’ampia<br />

sufficienza.<br />

Parliamo di ciò che non va ancora bene a S. Gavino. Cosa<br />

c’è da migliorare e dove bisogna cambiare proprio rotta.<br />

Il paese sta progressivamente decadendo non da oggi ma da<br />

molti anni. Manca il coraggio di nuove idee che restituiscano<br />

al Comune l’importanza che ha avuto per lunghi decenni.<br />

Le risulta che si spendano oltre quattromila euro l’anno<br />

per il funzionamento <strong>del</strong>la fontana de “Is quatrus<br />

grifonis” Lei è d’accordo<br />

Mi risulta che da qualche tempo non esista più tale problema<br />

in quanto è stato posto rimedio ad una situazione sconveniente<br />

sia per le casse <strong>del</strong> Comune che per il rispetto dei tempi<br />

di crisi. Sono anche convinto che occorra mettere fine a<br />

tutti gli sprechi che gravano sui cittadini.<br />

Gian Luigi Pittau


Attualità<br />

25 dicembre 2011 13<br />

PABILLONIS<br />

Sei giorni di iniziative<br />

per “Un mondo di colori e sapori”<br />

Ha avuto un notevole successo<br />

la rassegna Un Mondo di<br />

Colori e Sapori inserita nel<br />

programma “<strong>La</strong> giornata <strong>del</strong>l’Agricoltura<br />

<strong>del</strong>la Provincia<br />

Verde 2011”. <strong>La</strong><br />

manifestazione<br />

è iniziata il sette<br />

dicembre ed è<br />

terminata lunedì<br />

dodici: poco<br />

meno di una settimana<br />

caratterizzata<br />

da diverse<br />

iniziative che<br />

hanno coinvolto<br />

numerosi visitatori.<br />

Per l’occasione,<br />

il centro<br />

storico intorno<br />

alla piazza San Giovanni è<br />

diventato un percorso commerciale,<br />

con gli stand <strong>del</strong><br />

mercatino di Natale con<br />

esposizione di prodotti locali<br />

e l’esibizione di artisti e di<br />

artigiani. Mostra etnografica<br />

e <strong>del</strong> costume sardo invece,<br />

nella Casa Museo dove nella<br />

serata di sabato si è potuto<br />

assistere anche a diversi laboratori<br />

sul formaggio e<br />

piatti tipici. Giovedì e venerdì<br />

le serate sono state caratterizzate<br />

dalla esibizione <strong>del</strong>le<br />

ballerine e dalla musica<br />

<strong>del</strong>la scuola di ballo “Dany<br />

the Dance”. Sabato, nella<br />

scuola <strong>del</strong>l’Infanzia, alunni,<br />

Tavolo di degustazione dei prodotti locali<br />

genitori, insegnanti, l’associazione<br />

“Officine Sonore”,<br />

il gestore <strong>del</strong>la mensa Convivium<br />

hanno dato il via al progetto<br />

“<strong>La</strong> riscoperta dei sani<br />

principi alimentari di ieri e di<br />

oggi” con pranzo finale per<br />

tutti, a base di prodotti <strong>del</strong>la<br />

tradizione sarda. Nel pomeriggio<br />

c’è stata l’esibizione<br />

<strong>del</strong>la banda musicale Città di<br />

Pabillonis che ha intrattenuto<br />

il pubblico con diversi brani<br />

musicali. Numerose iniziative<br />

hanno invece caratterizzato<br />

la giornata di domenica:<br />

ceramisti in piazza con<br />

l’associazione Icnhos, mentre<br />

nel centro di aggregazione<br />

la compagnia<br />

Piccolo<br />

Teatro Umoristico<br />

ha rappresentato<br />

la commedia<br />

“Giallo<br />

come un limone”.<br />

Lunedì, la manifestazione<br />

si<br />

è conclusa con<br />

un convegno su<br />

“I sani principi<br />

alimentari di<br />

ieri e di oggi”<br />

cui hanno partecipato<br />

il presidente<br />

<strong>del</strong>la Provincia Fulvio<br />

Tocco l’assessore provinciale<br />

Gian Luigi Piano, la<br />

scrittrice Iride Peis, il presidente<br />

<strong>del</strong> consiglio comunale<br />

Simonetta Mamusa e<br />

Cinzia Pisano, assessore alla<br />

programmazione e finanze<br />

<strong>del</strong> comune. In serata, infine,<br />

nei locali <strong>del</strong> centro di aggregazione,<br />

il gruppo di ballo<br />

Azzurro <strong>La</strong>tino e Officine<br />

Sonore si sono esibiti con<br />

balli e canti.<br />

Dario Frau<br />

VILLACIDRO INCONTRO ORGANIZZATO DALLA CNA<br />

Intervento <strong>del</strong> sindaco Teresa Pani e gli artigiani presenti all’incontro<br />

Educare al consumo con la filiera corta<br />

Il 16 e il 17 dicembre, nel<br />

suggestivo Mulino Cadoni<br />

a Villacidro, si è tenuta la<br />

manifestazione “Educazione<br />

al Consumo” che ha visto il<br />

coinvolgimento <strong>del</strong>le attività<br />

produttive <strong>del</strong>l’artigianato<br />

agroalimentare e artistico<br />

<strong>del</strong>la provincia <strong>del</strong> <strong>Medio</strong><br />

<strong>Campidano</strong>, con una esposi-<br />

zione <strong>del</strong>le produzioni locali.<br />

Il Progetto, elaborato dalla<br />

Cna di Cagliari e <strong>del</strong> <strong>Medio</strong><br />

<strong>Campidano</strong>, contenuto nella<br />

Programmazione <strong>del</strong>la Camera<br />

di Commercio di Cagliari<br />

per l’annualità 2011, è<br />

nato dall’obiettivo di sostenere<br />

e valorizzare la filiera<br />

SERRENTI<br />

Una festa per far conoscere le associazioni<br />

: la proposta<br />

arriva dal Comitato giovani di Serrenti, Ael (Associazione<br />

educatori e libertà), Bentu Estu e Attitudine musicale. <strong>La</strong> data<br />

c’è gia: il 23 dicembre. Il programma è aperto al contributo<br />

di tutti. ,<br />

scrivono i promotori. Per ogni contatto e proposta:<br />

giovani.serrenti@gmail.com. (ig. pil.)<br />

corta <strong>del</strong> settore agroalimentare<br />

nei confronti dei consumatori<br />

attraverso azioni che<br />

consentano una scelta informata<br />

e consapevole. Per la<br />

realizzazione di questo<br />

evento sono stati coinvolti<br />

diversi soggetti: aziende presenti<br />

nel territorio, direttori<br />

didattici, i docenti, gli studenti,<br />

le famiglie e gli assessori<br />

e amministratori comunali<br />

e provinciali. Il 17 si è<br />

tenuta anche l’assemblea<br />

annuale <strong>del</strong>la CNA, appuntamento<br />

politico-sindacale e<br />

di confronto, alla quale erano<br />

presenti il Sindaco di Villacidro<br />

Teresa Pani, il Presidente<br />

<strong>del</strong>la Provincia <strong>del</strong><br />

<strong>Medio</strong> <strong>Campidano</strong> Fulvio<br />

Tocco e alcuni rappresentanti<br />

istituzionali <strong>del</strong>la Regione e<br />

<strong>del</strong> Parlamento.<br />

Gian Paolo Marcialis


<strong>14</strong> 25 dicembre 2011<br />

Attualità<br />

GONNOSFANADIGA ANNO EUROPEO DEL VOLONTARIATO<br />

Una testimonianza di solidarietà<br />

Anche a Gonnosfanadiga<br />

arriva una testimonianza<br />

di solidarietà. Un<br />

grande pubblico ha partecipato<br />

ad un evento<br />

che lancia messaggi di<br />

speranza, amicizia e altruismo<br />

che si è tenuto<br />

il 24 novembre scorso<br />

grazie all’impegno <strong>del</strong>l’associazione<br />

di volontariato<br />

Sardegna Solidale,<br />

<strong>del</strong> Comune e <strong>del</strong>le<br />

associazioni locali. Nell’anno<br />

europeo <strong>del</strong> volontariato,<br />

quaranta<br />

piazze <strong>del</strong>l’isola sono diventate<br />

le piazze <strong>del</strong>la solidarietà.<br />

Tra queste anche la<br />

piazza Vittorio Emanuele<br />

nella quale è stata deposta<br />

Il 20 novembre a Guspini si<br />

è svolta la prima edizione<br />

<strong>del</strong>la Festa <strong>del</strong>l’Anziano in<br />

onore di don Dario Sanna<br />

presso la sala comunità <strong>del</strong>la<br />

parrocchia di S. Nicolò in<br />

cui parenti, amici e conoscenti<br />

hanno partecipato al<br />

ricordo e alla memoria <strong>del</strong><br />

caro scomparso con riflessioni<br />

moderne sul malessere<br />

<strong>del</strong>le categorie<br />

svantaggiate, come quelle<br />

degli anziani o dei bambini<br />

e spunti storici che<br />

evidenziano il grande progresso<br />

e contributo che anche<br />

una comunità piccola<br />

come Guspini può fare e<br />

dare.<br />

<strong>La</strong> manifestazione è stata<br />

presentata da don Angelo<br />

Pittau con moderatore don<br />

Claudio Marras, parroco di<br />

S. Giovanni Bosco, che con<br />

dedizione e attenzione hanno<br />

moderato una tavola rotonda<br />

chiara e comprensibi-<br />

<strong>La</strong> cerimonia d’inaugurazione (Foto A. Meloni)<br />

dai volontari una scultura<br />

in pietra realizzata dall’artista<br />

Pinuccio Sciola.<br />

Un’opera che simboleggia il<br />

SANLURI CONCERTO DI NATALE<br />

Appuntamento natalizio<br />

con corale e voci bianche<br />

<strong>La</strong> Corale Polifonica “Nostra Signora <strong>del</strong>le Grazie” e il “Piccolo<br />

Coro” di voci bianche di Sanluri proporranno anche quest’anno<br />

il tradizionale Concerto di Natale, giunto alla sua<br />

16° edizione. “Si tratta di un<br />

appuntamento”, dice il maestro<br />

Pino Aresti, anima<br />

<strong>del</strong>l’iniziativa, “che rappresenta<br />

la manifestazione musicale<br />

natalizia più sentita<br />

dalla nostra cittadina e ciò<br />

è testimoniato dalla grande<br />

affluenza di pubblico che<br />

ogni anno gremisce la nostra<br />

Parrocchia”. Il concerto vede protagonisti circa 60 coristi,<br />

tra corale e piccolo coro, e un complesso strumentale da camera,<br />

formato da musicisti tutti professionisti e noti nel panorama<br />

musicale <strong>del</strong> territorio. Il programma vede l’esecuzione<br />

di brani dal molteplice carattere musicale, alcuni tratti<br />

dal repertorio tradizionale, altri composti dallo stesso maestro<br />

<strong>del</strong> coro e alcuni tra i più suggestivi spirituals. A presentare<br />

la serata è ancora una volta A<strong>del</strong>e Castangia. Il 26 dicembre,<br />

presso la Chiesa Nostra Signora <strong>del</strong>le Grazie, alle<br />

18.30. Ingresso libero. (s. r.)<br />

seme <strong>del</strong>la solidarietà, pronto<br />

a germogliare. <strong>La</strong> celebrazione<br />

è stata lunga e ricca di<br />

momenti toccanti, come<br />

GUSPINI FESTA DELLA TERZA ETÀ<br />

l’esibizione <strong>del</strong>la banda<br />

musicale, gli interventi<br />

di autorità politiche e religiose<br />

locali, istituzioni<br />

scolastiche. L’evento<br />

è stato allietato, dopo<br />

la benedizione <strong>del</strong> seme<br />

da parte di don Marco<br />

Statzu, dai balli dei<br />

gruppi folk Santa Barbara<br />

di Gonnosfanadiga<br />

e Sant’Antonio di Arbus.<br />

<strong>La</strong> festa è proseguita<br />

sul filo <strong>del</strong>la musica<br />

con i canti dei ragazzi<br />

<strong>del</strong>l’associazione Io e<br />

Te insieme, <strong>del</strong> gruppo<br />

polifonico Santa Barbara e si<br />

è conclusa con un rinfresco<br />

a cura <strong>del</strong>la Pro loco.<br />

Stefania Pusceddu<br />

Valorizzare l’anziano, puntando sulla salute e sul benessere<br />

le a tutti, che ha toccato temi<br />

sociali, la memoria <strong>del</strong> progresso<br />

<strong>del</strong> paese di Guspini<br />

in campo socio-assistenziale,<br />

ma soprattutto l’importanza<br />

degli anziani nella nostra<br />

comunità, spesso non riconosciuta<br />

adeguatamente<br />

perché non inserita nei processi<br />

culturali.<br />

Il sindaco di Guspini,<br />

Rossella Pinna, ha messo in<br />

evidenza la necessità di ricordare<br />

la giornata mondiale<br />

dei diritti all’infanzia sottolineando<br />

come la società<br />

odierna sia particolarmente<br />

fortunata contro situazioni<br />

di estremo disagio, solitudine<br />

e difficoltà in cui vivono<br />

alcuni anziani. Il sindaco ha<br />

ricordato a tutti i presenti la<br />

costruzione <strong>del</strong>la prima casa<br />

di accoglienza per gli anziani<br />

concludendo con il suo<br />

omaggio a don Dario Sanna.<br />

In seguito, la parola è stata<br />

presa da don Gianni Biancu,<br />

PABILLONIS<br />

Presepi in concorso<br />

Presepi in gara per le parrocchie e gli oratori <strong>del</strong>la diocesi di<br />

Ales-Terralba. L’iniziativa è stata organizzata dal parroco <strong>del</strong><br />

paese don Luca Carrogu, quale presidente <strong>del</strong> comitato zonale<br />

Anspi “Mons. Michele Pinna” che ha indetto un concorso<br />

presepi per le parrocchie e i circoli<br />

oratori Anspi <strong>del</strong>la diocesi.<br />

“Il Presepio potrà essere allestito<br />

in Chiesa o in qualunque altro locale,<br />

piazza o strada dei paesi, e<br />

dovrà contenere gli elementi <strong>del</strong>la<br />

tradizione arricchiti da altri che<br />

richiamino aspetti tipici <strong>del</strong>la propria<br />

comunità. Un comitato apposito<br />

visiterà i presepi iscritti al<br />

concorso che avranno come criterio<br />

di giudizio la fe<strong>del</strong>tà al tema<br />

natalizio e l’originalità nella manifattura,<br />

nell’utilizzo dei materiali”,<br />

si evince dal bando di concorso.<br />

Il modulo di partecipazione (gratuita) deve essere spedito,<br />

con posta ordinaria, alla Presidenza, Via S. Maria, 6 – 09030<br />

Pabillonis VS, oppure viaf ax al 070 9339<strong>12</strong>8 o e-mail<br />

glucacarrogu@gmail.com entro il 23 dicembre. Le<br />

premiazioni avverranno in occasione <strong>del</strong>la rassegna dei cori<br />

parrocchiali indetta per il 15 gennaio 20<strong>12</strong>.<br />

Dario Frau<br />

il quale ha messo in luce il<br />

contributo <strong>del</strong> Circolo Adulti<br />

con sede nella parrocchia<br />

di San Pio X sottolineando<br />

che Dio ha atteso che fossero<br />

anziani proprio perché<br />

in loro vi è l’esperienza e le<br />

linee necessarie per muoversi<br />

nel presente. Allo stesso<br />

modo, Guido Atzori membro<br />

<strong>del</strong>l’associazione Anteas<br />

ha sottolineato come valorizzare<br />

l’anziano, puntando<br />

sulla salute e sul benessere,<br />

sia il necessario impegno<br />

che un paese solidale possa<br />

dare, mentre Severino<br />

Montis presidente <strong>del</strong>l’associazione<br />

Auser ricorda al tal<br />

proposito l’aiuto che i nonni<br />

vigili danno ogni anno al<br />

sistema scolastico e ai genitori<br />

stessi con la loro presenza<br />

in strada per la sicurezza<br />

dei bambini.<br />

In conclusione Rossella<br />

Dessì, assessore ai servizi<br />

sociali, ha sottolineato l’impegno<br />

<strong>del</strong>l’assessorato verso<br />

la categoria <strong>del</strong>l’anziano, valorizzandolo<br />

nella sua esperienza<br />

e proponendo eventi<br />

e manifestazioni che ne<br />

evidenzino l’importanza.<br />

<strong>La</strong> manifestazione si è chiusa<br />

con la mostra e analisi dei<br />

disegni dei bambini <strong>del</strong>le<br />

scuole materne di Guspini<br />

che hanno partecipato al<br />

concorso “I bambini per i<br />

nonni” con il fine di<br />

riqualificare la figura <strong>del</strong>l’anziano:<br />

premiati con una<br />

targa ricordo donata anche<br />

alle sorelle di don Dario<br />

Sanna e al sindaco, tutti i<br />

partecipanti <strong>del</strong> concorso<br />

hanno dato un loro contributo<br />

nel sostenere le attività e<br />

manifestazioni che sottolineino<br />

l’importanza di una<br />

società in cui tutte le età possono<br />

contribuire al benessere<br />

e al miglioramento <strong>del</strong>le<br />

potenzialità di tutti.<br />

Maria Francesca Massa<br />

SAN GAVINO EURO 2001<br />

Tore Garau riconfermato presidente<br />

Tore Garau è stato rieletto presidente <strong>del</strong>l’associazione Euro<br />

2001. Concluso il terzo mandato è stato rinominato a maggioranza<br />

dal direttivo<br />

per il quarto mandato<br />

consecutivo. Vice presidente<br />

<strong>del</strong>l’associazione<br />

è Bernardina<br />

Ardu, e in generale è<br />

stato riconfermato<br />

quasi tutto il direttivo.<br />

L’associazione Euro<br />

2001 senza confini è<br />

nata nel 1992 ed a febbraio<br />

<strong>del</strong> prossimo anno compie vent’anni. Da sempre i suoi<br />

volontari sono impegnati nel primo soccorso e nella protezione<br />

civile. A livello nazionale recentemente sono intervenuti<br />

in Abruzzo, come Protezione Civile, per aiutare la popolazione<br />

reduce dal disastroso terremoto che l’ha colpita. Mentre<br />

nel <strong>Medio</strong> <strong>Campidano</strong> sono sempre presenti ogni qual<br />

volta ci sia bisogno <strong>del</strong> loro intervento, come nel caso <strong>del</strong>la<br />

recente alluvione che ha colpito diversi comuni.<br />

È per lei un riconoscimento per il lavoro svolto <br />

Per tutto il lavoro che è stato fatto il merito è <strong>del</strong> direttivo e<br />

di tutti i volontari che operano nella nostra associazione, ma<br />

ad oggi sono ancora tante le cose da fare.<br />

Siete intervenuti recentemente anche per l’alluvione che<br />

ha colpito il <strong>Medio</strong> <strong>Campidano</strong><br />

Si, siamo intervenuti a Guspini per l’alluvione che ha colpito<br />

anche molti altri molti paesi. Il fango, sceso dalla strada di<br />

Montevecchio, ha messo in difficoltà il paese. Ci siamo coordinati<br />

soprattutto con i volontari di Arbus e Guspini<br />

Siete gli unici ad avere la motopompa per questo tipo d’interventi<br />

Ogni associazione grazie agli aiuti <strong>del</strong>la Provincia si sta attrezzando<br />

di motopompa. Purtroppo con il patto di stabilità<br />

non abbiamo ancora ricevuto i contributi e siamo in attesa di<br />

vedere il programma <strong>del</strong> 20<strong>12</strong>. Anche perché c’è da dire che<br />

le nostre esigenze sono varie. Servirebbe un mezzo 4 x4, anche<br />

se più urgente ci sarebbe bisogno di una nuova ambulanza,<br />

se usata ma almeno in buone condizioni, e di un Doblò<br />

per il trasporto disabili che poi è la nostra attività principale.<br />

Comunque deciderà il nuovo direttivo in base alle priorità e<br />

al budget.<br />

Alessandro Foddis<br />

URAS<br />

L’Istituto Comprensivo<br />

“sostiene” Telethon<br />

Dal 1990 Telethon, insieme a milioni di italiani, ha lanciato<br />

una sfida: sconfiggere le malattie genetiche. Una gara contro<br />

il tempo, perché sono tante le persone malate che aspettano<br />

una risposta e pochi i fondi pubblici e privati investiti in questa<br />

ricerca, mentre i costi per arrivare alla cura sono alti. Per<br />

garantire alla ricerca il maggior numero di fondi la squadra<br />

di Telethon lavora tutto l’anno. L’Istituto Comprensivo di<br />

Uras, diretto da Anna Lisa Frau, ha accolto chi presta la propria<br />

opera in tal senso. Un attore che, attraverso un monologo<br />

e il racconto di una fiaba, è riuscito a spiegare ai bambini<br />

e ai ragazzi che frequentano la scuola il valore e l’importanza<br />

che riveste questa serie di manifestazioni. L’intento è quello<br />

di rendere consapevoli sempre più coloro che, attraverso un<br />

piccolo gesto di bontà, concorrono al raggiungimento di un<br />

grande risultato. Per ogni euro, circa settantasette centesimi<br />

vanno a finanziare laboratori all’avanguardia, istituti e attività<br />

istituzionali legate alla ricerca. <strong>La</strong> selezione dei progetti<br />

di ricerca migliori, il finanziamento di studiosi stimati, la fondazione<br />

e il sostentamento degli istituti di ricerca fanno di<br />

Telethon un’eccellenza italiana nel mondo. Accanto al riconoscimento<br />

<strong>del</strong>la comunità scientifica internazionale, il mondo<br />

<strong>del</strong>la ricerca di Telethon è il più grande compagno di tutti<br />

coloro che convivono con una malattia genetica. Telethon<br />

ogni anno comunica come ha investito i soldi donati dagli<br />

italiani. Lo fa attraverso la pubblicazione dei suoi bilanci, in<br />

piena trasparenza e attraverso la certificazione di revisori<br />

esterni. <strong>La</strong> squadra di Telethon riesce ogni anno a raccogliere<br />

più fondi e finanziare più ricerca grazie alle donazioni di<br />

milioni di privati e anche grazie a partner istituzionali ed economici.<br />

Pubbliche amministrazioni, aziende, piccole imprese,<br />

associazioni, federazioni sportive e scuole che con il loro<br />

regolare aiuto sostengono la speranza in un futuro senza<br />

malattie genetiche e sostengono una ricerca che porta benefici<br />

a tutta la comunità.<br />

Daniela Vacca


COLLINAS<br />

25 dicembre 2011 15


16<br />

ECONOMIA & LAVORO<br />

25 dicembre 2011<br />

VILLACIDRO ANCORA TRE MESI DI CASSA INTEGRAZIONE<br />

Alla Keller resta spento l’albero di Natale<br />

I dipendenti <strong>del</strong>la Keller manifestano davanti all’azienda<br />

Marcia indietro: la Keller rinvia<br />

l’apertura dei cancelli. Il<br />

tanto atteso dono sotto l’albero<br />

di Natale 2011 per i 305<br />

dipendenti resta solo una<br />

promessa. Nulla più. Babbo<br />

Natale a Villacidro forse<br />

porterà altro, ma al suo passaggio<br />

le porte <strong>del</strong>l’azienda<br />

che realizza ed effettua manutenzioni<br />

di carrozze ferroviarie<br />

resteranno chiuse.<br />

L’unica luce accesa resta la<br />

voce rassicurante <strong>del</strong>la Regione:<br />

la proroga di altri tre<br />

mesi di cassa integrazione,<br />

l’apertura <strong>del</strong>lo scalo merci<br />

a Porto Torres e la copertura<br />

finanziaria per il concordato.<br />

Nero su bianco nell’accordo<br />

siglato nei giorni scorsi nel<br />

corso di un vertice tra le segreterie<br />

territoriali <strong>del</strong> <strong>Medio</strong><br />

<strong>Campidano</strong> di Fiom, Cgil,<br />

Fsm, Cisl e Uilmil e l’assessore<br />

all’Industria Alessandra<br />

Zedda, al <strong>La</strong>voro Antonello<br />

Liori ed ai Trasporti Christian<br />

Solinas. “Garantiamo a<br />

Skoda la connessione <strong>del</strong>la<br />

rete ferroviaria sarda a quella<br />

nazionale, attraverso lo<br />

scalo di Porto Torres”, ha assicurato<br />

Solinas. “Presenteremo<br />

alla multinazionale il<br />

crono programma dei lavori,<br />

a dimostrazione <strong>del</strong>la volontà<br />

di rimuovere ogni tipo di<br />

ostacolo. I lavori saranno<br />

appaltati a breve dall’autorità<br />

portuale <strong>del</strong> Nord Sardegna<br />

e la tempistica sarà accelerata<br />

al massimo”. Dunque<br />

si va avanti, ma adagio.<br />

Il liquidatore <strong>del</strong>la Keller,<br />

Marco Serpi, auspicando che<br />

i lavori per l’attracco <strong>del</strong>le<br />

merci siano al più presto operativi,<br />

ha confermato la volontà<br />

<strong>del</strong>la Skoda di investire<br />

in Sardegna, una volta assicurata<br />

la linea commerciale<br />

con la penisola. L’ingegner<br />

Serpi, inoltre, ha reso noto<br />

che l’assemblea dei soci <strong>del</strong>la<br />

Keller S.p.a sarà convocata<br />

entro dicembre. In quell’occasione<br />

i soci individueranno<br />

le corrette procedure<br />

per definire la proposta di<br />

concordato. In tal senso,<br />

l’amministrazione regionale<br />

e la Sfirs si dichiarano disponibili<br />

a percorrere ogni strada<br />

legittima per giungere all’ammissione<br />

al concordato,<br />

anche attraverso la costituzione<br />

di uno specifico fondo.<br />

L’assessore <strong>del</strong> <strong>La</strong>voro, Antonello<br />

Liori, ha confermato<br />

la volontà politica e la disponibilità<br />

finanziaria per l’attivazione<br />

<strong>del</strong>le procedure necessarie<br />

al rinnovo degli ammortizzatori<br />

sociali per il primo<br />

trimestre 20<strong>12</strong>, misura<br />

che dovrebbe garantire, nelle<br />

intenzioni politiche, l’accompagnamento<br />

<strong>del</strong> personale<br />

alla riapertura <strong>del</strong>la fabbrica,<br />

che difficilmente potrà<br />

avvenire prima di gennaio.<br />

Moderata soddisfazione da<br />

parte dei sindacati che continuano<br />

a lamentare una fase<br />

di stallo. “I tre mesi di proroga<br />

<strong>del</strong>la Cig e gli impegni<br />

formali <strong>del</strong>la Regione”, dice<br />

Andrea Farris, <strong>del</strong>la Uilm,<br />

“sono positivi, ma rimaniamo<br />

nel limbo perchè ancora<br />

non c’è la firma sul subentro<br />

<strong>del</strong>la Skoda”.<br />

Santina Ravì<br />

SAN GAVINO FONDERIA<br />

Sulla linea <strong>del</strong> piombo<br />

interviene la Regione<br />

<strong>La</strong> Glencore investirà 70 milioni di euro per realizzare a<br />

Portovesme un impianto “SX” di tecnologia avanzata utile al<br />

ripristino <strong>del</strong> funzionamento <strong>del</strong>la linea piombo, costituita<br />

da un impianto “Kivcet” e da quello <strong>del</strong>la fonderia di San<br />

Gavino, ma anche indispensabile per il recupero <strong>del</strong>lo zinco<br />

contenuto nell’ossido “Velz”. Il primo impianto entrerà in<br />

funzione entro dicembre 20<strong>12</strong>, il secondo dovrebbe partire a<br />

gennaio 2013. Lo ha annunciato l’amministratore <strong>del</strong>egato<br />

<strong>del</strong>la Portovesme srl, Carlo Lolliri, durante la conferenza<br />

stampa, convocata a Villa Devoto.<br />

“L’impegno per la Portovesme -afferma il presidente Ugo<br />

Cappellacci - è un’azione importante per un intero territorio.<br />

Stiamo affrontando una situazione complessa, che attraversa<br />

le competenze <strong>del</strong>la politica, da quelle regionali a quelle<br />

comunitarie, passando per quelle nazionali. Una tappa fondamentale<br />

che dà vigore alle speranze di rilancio di questa<br />

realtà”. L’assessore <strong>del</strong>l’Ambiente, Giorgio Oppi, ha<br />

ripercorso le principali tappe <strong>del</strong> polo industriale di<br />

Portovesme che in questi ultimi anni è stato penalizzato dall’aumento<br />

dei costi energetici. “<strong>La</strong> Giunta -sostiene l’esponente<br />

<strong>del</strong>l’esecutivo - è intervenuta per rilanciare il sito produttivo,<br />

modificando la normativa sulla classificazione <strong>del</strong>l’azienda:<br />

da consumatore a produttore di energia”. “Siamo<br />

in attesa <strong>del</strong>la convocazione ministeriale per la firma <strong>del</strong>l’accordo<br />

di programma -aggiunge l’assessore <strong>del</strong>l’Industria,<br />

Alessandra Zedda. -Confermo la disponibilità <strong>del</strong> Ministero<br />

<strong>del</strong>lo Sviluppo Economico, che si è già attivato per verificare<br />

lo stato d’attuazione <strong>del</strong> protocollo d’intesa e per approfondire<br />

la questione degli aiuti di stato”. (s. r.)<br />

VILLACIDRO<br />

Carne suina locale sulle mense natalizie <strong>del</strong> <strong>Campidano</strong><br />

“Gli allevatori <strong>del</strong> suino di<br />

razza sarda hanno le carte in<br />

regola per essere immuni dalle<br />

turbolenze di mercato. Le<br />

quotazioni per le prossime<br />

festività rimangono buone”. È<br />

quanto dichiara il presidente<br />

<strong>del</strong>la Provincia Fulvio Tocco<br />

in una nota stampa. “Il settore<br />

<strong>del</strong>l’allevamento suinicolo”,<br />

dice Tocco, “è in crisi.<br />

E sulla crisi c’è sempre qual-<br />

cuno che ci marcia. Sull’onda<br />

<strong>del</strong>la scarsità <strong>del</strong>l’offerta,<br />

si continuano a comprare suini<br />

vivi dalla Francia e dalla<br />

Spagna. <strong>La</strong> stampa specializzata<br />

in materia riferisce che,<br />

nei primi otto mesi <strong>del</strong> 2011,<br />

sono state importate circa<br />

71.000 tonnellate di carne suina,<br />

più <strong>del</strong> 2% rispetto all’anno<br />

2010. Di conseguenza il<br />

suino di razza sarda è coinvol-<br />

PROVINCIA<br />

Torna “Vivere la Campagna”<br />

Al via la quinta annualità <strong>del</strong> bando “Vivere la Campagna”.<br />

<strong>La</strong> scadenza per la presentazione <strong>del</strong>le domande di partecipazione<br />

al Progetto è il 13 gennaio 20<strong>12</strong>.<br />

Il progetto, che nella precedente annualità ha visto la partecipazione<br />

di oltre 1.300 aziende<br />

agricole <strong>del</strong> territorio, è stato<br />

indicato come esempio di<br />

una metodologia idonea a dare<br />

una svolta alle ormai becere<br />

politiche regionali in campo<br />

agricolo. L’attuazione <strong>del</strong>l’iniziativa<br />

ripropone un protocollo<br />

d’intesa e collaborazione fra<br />

Comini e Provincia, tale da dare la possibilità di presentare<br />

la domanda, oltreché presso gli uffici <strong>del</strong>la Provincia, anche<br />

presso il Comune di residenza. “In questo momento di grave<br />

crisi economica -dichiara Fulvio Tocco- abbiamo voluto dare<br />

un segnale forte di continuità. Il successo e la partecipazione<br />

negli anni precedenti <strong>del</strong> progetto “Vivere la Campagna” ha<br />

confermato che l’agricoltura e la pastorizia sono il volano<br />

economico su cui deve puntare questo territorio. Inoltre, in<br />

questo momento di crisi anche istituzionale con le Province<br />

alla gogna mediatica, abbiamo voluto sottolineare nuovamente<br />

che gli enti locali hanno più agilità e facilità nella gestione<br />

dei programmi e dei progetti perché sono più vicini al cittadino,<br />

ai suoi bisogni. Attraverso attività di animazione territoriale<br />

riescono a coinvolgere e curare i destinatari dei progetti,<br />

accompagnando i cittadini e rendendo più efficace la<br />

loro partecipazione”. (s. r.)<br />

to dalla crisi”. Certo la preoccupazione<br />

negli ambienti<br />

<strong>del</strong> settore è tanta. E Giacomo<br />

Vacca, un giovane<br />

allevatore di Villacidro, si è<br />

messo in testa di preservare la<br />

razza sarda, sfidando gli antichi<br />

preconcetti <strong>del</strong> mondo<br />

agropastorale che collocava al<br />

quarto posto <strong>del</strong>le categorie<br />

l’allevatore di maiali. Oggi,<br />

grazie all’intraprendenza <strong>del</strong><br />

giovane allevatore questa<br />

biodiversità animale è stata<br />

salvaguardata. <strong>La</strong> professionalità,<br />

unitamente alla assistenza<br />

professionale dei veterinari<br />

<strong>del</strong>la Asl, gli ha consentito<br />

di mettere in sicurezza<br />

dalle malattie il suo allevamento.<br />

“Si può dire, senza essere<br />

smentiti”, prosegue il<br />

presidente, “che quella azienda<br />

è da annoverare tra quelle<br />

dove si pratica il benessere<br />

animale e di conseguenza è<br />

un’azienda ufficialmente accreditata.<br />

Per altri aspetti, così<br />

come è stata abbellita con le<br />

recinzioni e la cura <strong>del</strong> verde,<br />

può essere considerata<br />

un’azienda mo<strong>del</strong>lo che mette<br />

in bella mostra il suino di<br />

razza sarda di antichissima<br />

genealogia. Non per niente le<br />

peculiari caratteristiche <strong>del</strong><br />

suino sono state mantenute in<br />

vita dagli anziani allevatori di<br />

Villacidro”. Insomma, secondo<br />

la Provincia, gli allevatori<br />

di razza autoctona hanno le<br />

carte in regola per essere immuni<br />

dalle turbolenze di mercato.<br />

Le quotazioni per le<br />

prossime festività rimangono<br />

buone. (s. r.)


Economia & <strong>La</strong>voro<br />

25 dicembre 2011 17<br />

ARBUS ARRIVA LA LEGGE EUROPEA<br />

Spiagge, concessioni fino al 2015<br />

Lo spiaggione di Torre dei Corsari<br />

Stop a nuove concessioni<br />

sugli arenili. <strong>La</strong> legge Comunitaria<br />

2010 detta nuove regole<br />

in materia di balneazione.<br />

E così, mentre gli occhi<br />

sono tutti puntati sulla riforma<br />

Monti, il Senato approva<br />

l’ultima versione <strong>del</strong>la Comunitaria<br />

2010. Si tratta di<br />

norme che, adeguandosi alle<br />

direttive europee, mandano<br />

definitivamente in soffitta il<br />

rinnovo automatico <strong>del</strong>le<br />

concessioni e mettono ordine<br />

nella questione dei diritti<br />

di usufrutto <strong>del</strong>le spiagge.<br />

Questo perché secondo i<br />

principi europei le concessioni<br />

devono andare a gara.<br />

Cosa che nel passato non<br />

sempre avveniva e l’Italia era<br />

Finalmente è arrivato a<br />

Sanluri un punto vendita in<br />

grado di soddisfare le esigenze<br />

dei buongustai che<br />

purtroppo devono fare i conti<br />

con le intolleranze alimentari.<br />

Un punto di riferimento<br />

importante anche per i paesi<br />

limitrofi, convenzionato con<br />

l’Asl 6, nel quale in primis i<br />

celiaci possono consegnare i<br />

buoni per gli alimenti per la<br />

spesa mensile. Il negozio si<br />

chiama Isola senza glutine,<br />

lo ha inaugurato di recente<br />

Valeria Loi, giovane che dall’esperienza<br />

familiare di rinunce<br />

a tavola oggi ha imparato<br />

a far scoprire ai suoi<br />

clienti un nuovo mondo di<br />

<strong>del</strong>izie senza glutine, ma non<br />

solo.<br />

Tra gli scaffali pieni di pasta<br />

di vari formati, formaggi,<br />

dolci, snack e tanto altro, c’è<br />

attenzione per tutti, con prodotti<br />

senza zucchero per i<br />

diabetici e senza lattosio o<br />

uova per chi ha queste specifiche<br />

intolleranze. Insomma,<br />

Natale e Capodanno si<br />

avvicinano e stavolta, tutti<br />

ma proprio tutti, potranno<br />

assaporare una buona fetta di<br />

panettone o di pandoro grazie<br />

alle linee specifiche per<br />

finita nel mirino <strong>del</strong>l’Europa.<br />

Il “nuovo corso” consente<br />

l’archiviazione <strong>del</strong>la procedura<br />

d’infrazione <strong>del</strong>la Ue<br />

nei confronti <strong>del</strong>lo Stato italiano.<br />

Procedura che sarà<br />

conclusa entro metà gennaio<br />

e quindi la proroga <strong>del</strong>le<br />

concessioni al 2015 (anno in<br />

cui andranno a regime le<br />

nuove norme) non sarà più<br />

messa in discussione dagli<br />

organi <strong>del</strong>la giustizia amministrativa<br />

italiani, in particolare<br />

il Tar di Cagliari e quello<br />

di Lecce. Spetterà ora al<br />

Governo varare un decreto<br />

legislativo stabilendo limiti<br />

minimi e massimi di durata<br />

per tutelare gli investitori,<br />

individuando modalità per la<br />

SANLURI<br />

riscossione e per la suddivisione<br />

dei proventi derivanti<br />

dai canoni tra Comuni, Province<br />

e Regioni. Tra le disposizioni<br />

contenute nella Comunitaria<br />

c’è, oltre all’equo<br />

indennizzo come valore<br />

commerciale <strong>del</strong>l’azienda, la<br />

sospensione di ogni procedimento<br />

di nuovo affidamento<br />

fino a che non sarà approvato<br />

il decreto che il Governo<br />

dovrà emanare entro i primi<br />

mesi <strong>del</strong> 2013. Un punto di<br />

partenza importante per<br />

l’isola. Dove si contano ben<br />

900 aziende balneari, per un<br />

totale di circa 3 mila addetti,<br />

di cui i due terzi sono stagionali.<br />

Santina Ravì<br />

Intolleranze alimentari Prodotti sicuri<br />

per tutti all’Isola senza glutine<br />

Valeria Loi nel suo punto vendita<br />

celiaci e intolleranti a disposizione<br />

nel negozio. E siccome<br />

è anche tempo di regali,<br />

in bella vista ci sono le ceste<br />

natalizie., spiega<br />

Valeria Loi.<br />

Oggi sono sempre più numerose<br />

le allergie che costano<br />

rinunce a tavola, perciò, riscoprire<br />

il gusto <strong>del</strong>le lasagne<br />

o di fusilli e tagliatelle<br />

è un grande passo avanti per<br />

chi era pronto a dimenticarli.<br />

.<br />

Un’alimentazione ideale anche<br />

per chi non ha allergie,<br />

ma semplicemente voglia di<br />

star bene: ,<br />

conclude la commerciante.<br />

Stefania Pusceddu<br />

PROVINCIA MARINA DI ARBUS<br />

Ampliata l’offerta dei posti barca<br />

a basso impatto ambientale<br />

Giuseppe De Fanti:“<strong>La</strong> carenza <strong>del</strong>le strutture scoraggia l’approdo”<br />

Se c’è una cosa su cui sono<br />

tutti d’accordo, operatori turistici<br />

e politici, è la cronica<br />

e grave insufficienza dei posti<br />

barca sulla Costa Verde:<br />

“Perché scoraggia un gran<br />

numero di appassionati, perché<br />

rappresenta un limite pesantissimo,<br />

forse l’unico limite<br />

veramente insormontabile<br />

alla crescita e ad un maggiore<br />

slancio nell’opera di<br />

diffusione <strong>del</strong>la cultura marinara”.<br />

I <strong>22</strong> posti barca disponibili<br />

nell’unico porticciolo di Tunaria,<br />

riescono appena a ricoprire<br />

il bisogno: nell’estate<br />

2011 le richieste sono state<br />

<strong>22</strong>0. Ancora per poco:<br />

stanno per arrivare due campi<br />

ormeggi attrezzati per imbarcazioni<br />

da diporto fra Pistis<br />

e Porto Maga, passando<br />

per Gutturu ‘e Flumini. C’è<br />

lo studio di fattibilità e ci<br />

sono a disposizione 150 mila<br />

euro, destinati all’opera con<br />

l’assestamento di bilancio di<br />

un mese fa. “È noto a tutti”,<br />

spiega l’assessore provinciale<br />

all’ambiente, Giuseppe de<br />

Fanti, “quanto il nostro litorale,<br />

lungo 47 chilometri,<br />

soffra di una cronica carenza<br />

infrastrutturale che pregiudica<br />

una corretta gestione<br />

di attività, quali la nautica<br />

da diporto o la balneazione.<br />

<strong>La</strong> mancanza di posti barca<br />

o di approdi attrezzati rappresenta<br />

un fattore d’isolamento<br />

che impedisce piena<br />

fruizione di un territorio di<br />

enorme pregio ambientale”.<br />

Spiega che il tratto di mare<br />

individuato verrà dotato di<br />

posti barca per l’attracco e di<br />

servizi tali da consentire una<br />

corretta fruizione <strong>del</strong> litorale<br />

e <strong>del</strong>l’entroterra. “Inoltre”,<br />

aggiunge l’esponente <strong>del</strong>-<br />

Trecento milioni di euro per<br />

le politiche sociali. È la somma<br />

che la Regione ha inserito<br />

nella Finanziaria 20<strong>12</strong>. L’assessorato<br />

<strong>del</strong>la Sanità intende<br />

confermare, e in qualche caso<br />

rafforzare, i piani e gli interventi<br />

a favore <strong>del</strong>le famiglie,<br />

dei disabili e in generale <strong>del</strong>le<br />

fasce più deboli <strong>del</strong>la popolazione.<br />

Oltre alle risorse<br />

(102 milioni di euro) sulla<br />

legge 162 per il sostegno alle<br />

persone con gravi disabilità,<br />

ci sono 197,9 milioni a favore<br />

<strong>del</strong> fondo per la non autosufficienza<br />

e 19 milioni per il<br />

progetto “Ritornare a casa”,<br />

che ha l’obiettivo di favorire<br />

il rientro in famiglia di chi attualmente<br />

è inserito in strutture<br />

residenziali a carattere<br />

socio-sanitario, oltre che a<br />

sostenere le famiglie in difficoltà<br />

attraverso l’organizza-<br />

Il porticciolo di Porto Palma<br />

l’esecutivo, “un campo di<br />

ormeggio così <strong>del</strong>ineato ha<br />

effetto di tutela <strong>del</strong> fondale<br />

marino. L’iniziativa nasce<br />

infatti con la specifica finalità<br />

di limitare, se non eliminare<br />

<strong>del</strong> tutto, gli ancoraggi<br />

in aree con fondali protetti,<br />

proteggendone flora e fauna”.<br />

L’imbarcazione sarà posizionata<br />

al largo ed evita la<br />

necessità di ancorare la propria<br />

barca con l’ancora, sostituita<br />

da sistemi di alta tecnologia,<br />

non invasiva e non<br />

impattante per l’ecosistema<br />

marino. Al posto <strong>del</strong>l’ancora<br />

ci sarà un peso definito “corpo<br />

morto”, cui si aggancia<br />

una robusta catena che viene<br />

portata in superficie e agganciata<br />

ad un galleggiante di<br />

dimensioni tali da sopportare<br />

il peso <strong>del</strong>la catena alla<br />

boa. <strong>La</strong> problematica è arrivata<br />

a Villacidro, fra i banchi<br />

<strong>del</strong> Consiglio provinciale,<br />

con una mozione presentata<br />

dal gruppo <strong>del</strong> Pdl. “Ero<br />

a conoscenza <strong>del</strong> progetto”,<br />

spiega il consigliere Gianni<br />

<strong>La</strong>mpis, “in quanto vicesindaco<br />

di Arbus. Ho chiesto più<br />

volte informazioni alla Commissione<br />

con <strong>del</strong>ega al turismo.<br />

Bocca cucita. <strong>La</strong> questione<br />

sembrava interessasse<br />

solo me. Affrontare la discussione<br />

in aula è stato l’unico<br />

modo per conoscere l’iter avviato.<br />

Non posso che ritenermi<br />

soddisfatto. <strong>La</strong> carenza<br />

dei posti barca sul nostro litorale<br />

non é nuova. Abbiamo<br />

sistemato il porticciolo, lo<br />

abbiamo affidato in gestione,<br />

ma i posti per ancorare le<br />

barche sono davvero pochi<br />

rispetto alle effettive esigenze”.<br />

Il progetto rientra in quello<br />

più ampio <strong>del</strong> Programma<br />

Operativo Italia Francia Marittimo<br />

2007-2013, che prevede<br />

interventi per lo sviluppo<br />

<strong>del</strong>la portualità turistica e<br />

<strong>del</strong>la sostenibilità ambientale.<br />

Per questo, la semplice realizzazione<br />

di aree di sosta<br />

precostituite quali i campi ormeggio<br />

con gavitelli assicurati<br />

al fondale da sistemi a<br />

basso impatto ambientale e<br />

visivo, deve essere capace di<br />

azzerare il fenomeno <strong>del</strong>l’erosione<br />

dei fondali e la<br />

conseguente perdita di biodiversità<br />

(s. r.)<br />

REGIONE TRECENTO MILIONI DI EURO<br />

Interventi economici sul settore socio-sanitario<br />

zione di una rete di servizi di<br />

assistenza. “In un periodo di<br />

forte crisi economica quale<br />

quello che stiamo attraversando<br />

e in vista dei sacrifici che<br />

arriveranno con la nuova manovra<br />

<strong>del</strong> governo nazionale<br />

– spiega l’assessore <strong>del</strong>la Sanità<br />

e assistenza sociale Simona<br />

De Francisci – poter confermare<br />

e in alcuni casi incrementare<br />

i finanziamenti per<br />

gli interventi sul sociale è un<br />

buon risultato. <strong>La</strong> Giunta non<br />

intende trascurare le esigenze<br />

<strong>del</strong>le persone più deboli e<br />

meno abbienti”.<br />

Un’attenzione particolare va<br />

poi alle azioni di contrasto<br />

alle povertà, con la conferma<br />

dei 30 milioni di euro già<br />

stanziati nel 2011, che saranno<br />

impiegati per la concessione,<br />

tramite i Comuni, di sussidi<br />

a favore di persone e nuclei<br />

familiari bisognosi e di<br />

contributi per far fronte all’abbattimento<br />

dei costi dei<br />

servizi essenziali. Fondi per<br />

i Plus, ai quali verranno trasferite<br />

ulteriori risorse per le<br />

azioni di inclusione sociale e<br />

di assistenza domiciliare, oltre<br />

a ulteriori risorse per le<br />

Province, per gli Osservatori<br />

sociali e per l’assistenza tecnica<br />

ai Plus. Sempre sul fronte<br />

<strong>del</strong>le politiche sociali, è<br />

previsto 1 milione e mezzo di<br />

euro per la rete dei consultori<br />

e altri 1,5 milioni per i Centri<br />

antiviolenza, sui quali di recente<br />

è stato firmato un protocollo<br />

di intesa interistituzionale.<br />

Nella Finanziaria è stato<br />

inoltre proposto un fondo<br />

di 17 milioni per altri interventi<br />

a favore <strong>del</strong>le famiglie<br />

numerose e supporto per la<br />

conciliazione. (s. r.)


18 18<br />

25 dicembre 2011<br />

Incontro con Maddalena Frau<br />

al terzo salone<br />

<strong>del</strong>la piccola e media editoria<br />

di Sergio Portas<br />

Se il sindaco Pisapia si fosse fatto<br />

un giro al terzo salone <strong>del</strong>la<br />

piccola e media editoria indipendente<br />

a fine novembre gli sarebbe<br />

venuto un colpo...di caldo.<br />

Solo pochi giorni prima la giunta<br />

milanese aveva pubblicato una<br />

<strong>del</strong>ibera che riguardava la temperatura<br />

massima degli ambienti<br />

urbani (polveri sottili alle stelle),<br />

non doveva superare i diciannove<br />

gradi; qui, e non sto<br />

scherzando, ce ne saranno trentanove.<br />

I termostati andati clamorosamente<br />

in tilt alla faccia<br />

<strong>del</strong>la meneghina efficienza tanto<br />

più declamata quanto oramai<br />

nostalgicamente ricordata.<br />

Anche a Maddalena Frau questo<br />

improvviso clima da deserto libico<br />

fa lo scherzo di rendere la<br />

voce a bisbiglio di pettirosso, lei<br />

che è poetessa e presenta l’ultimo<br />

dei suoi libri “Tramas de<br />

seda” ( ed. D. Zedda): me ne vorrebbe<br />

leggere almeno una <strong>del</strong>le<br />

sue poesie e ci prova anche, ma<br />

conveniamo insieme che abbiamo<br />

a ritrovarci in quel di Sanluri,<br />

dove è venuta sposa tanti anni<br />

fa dalla natia Ollolai e con Piero<br />

negli ultimi quarantaquattro anni<br />

ha messo su famiglia e quattro<br />

figli, grandi. Che lei è <strong>del</strong> ’45.<br />

Scuole tra Gavoi, Ghilarza (galeotta<br />

per l’incontro col marito<br />

Piero De Cortes) e il diploma<br />

magistrale a Oristano. Poi la fatal<br />

Sanluri e in giro per i paesini<br />

<strong>del</strong> <strong>Campidano</strong> tutto a insegnare<br />

nelle scuole elementari ai futuri<br />

italiani, quelli che Cicitu<br />

Masala si ostinava a chiamare<br />

sardi, e magari anche loro pensavano<br />

di esserlo finchè una maestra come Maddalena non<br />

avesse iniziato a mettere nelle loro fervide menti una qualche<br />

punta di dubbio, pretendendo di parlargli in una lingua che<br />

non era certo quella di casa, men che meno quella <strong>del</strong> mercato<br />

o <strong>del</strong>la strada: era quella che si parlava nel mitico continente.<br />

Deve essere di allora il proposito maturato in seno a<br />

Maddalena che, a mio avviso, poetessa è nata e si è trattato<br />

per lei solo di mettere in scrittura la canzone che in cuore<br />

sentiva da sempre, di scriverla in sardo. Mi dice che sono<br />

trentotto anni da che scrive poesie e alcune le ha di già pubblicate<br />

in un libro a titolo “Lugore de Luna” <strong>del</strong> 2002, stampato<br />

in Sanluri di cui mi fa munifico dono. Il libro è zeppo di<br />

versi che meritano di venire letti, magari ad alta voce; di esso<br />

scrive diffusamente Renzo Cau in “Scrittori sardi contemporanei”<br />

(MediaTre editrice , Guspini 2009): “Lontana da ogni<br />

accademismo e complicazione formale, la poesia <strong>del</strong>la poetessa<br />

di Ollolai (Nu) spicca per la sua fruibilità e popolarità,<br />

intesa nel suo più nobile significato, che solo le si addice:<br />

poesia di un popolo, interprete <strong>del</strong>le sue tradizioni, <strong>del</strong>la sua<br />

storia e, come tale, per nulla estranea alla sua cultura”.<br />

(pag.77)<br />

Ci sono poesie scritte in campidanese anche, ma le più belle<br />

o, mettiamola così, quelle che più sono entrate in risonanza<br />

con il mio modo di intendere la lingua sarda, sono quelle che<br />

parlano in barbaricino, <strong>del</strong>la sua fanciullezza nel paesino ai<br />

piedi <strong>del</strong> Grande Monte: “S’iverru arrivabat puntuale/ prenu<br />

de arragòre e ghiddighìa,/ mescamènte in su mese de nadale/<br />

zai nde ghettavat nive in bidda mia!/ Tottu biancu Monte<br />

Gennargentu!/ Deus sempre nivànde a amba manos./ Ite bellu,<br />

ite divertimentu/ in cussus friscus meos annos lontanos!...”<br />

Inutile tradurre, il suono dei versi trascende il loro significato<br />

ed essi risuonano compiutamente a canzone allegra solo in<br />

lingua sarda. E a proposito di allegria sentite come inizia<br />

questa intitolata “Sos Bumbones” (Le Maschere): “Sa troppa<br />

de Piliméddu/ essiat a si ballare/ a sono de tumbureddu/ a<br />

donni carrasegare./ Trunfas e pipiajòlos/ trùmbias e biolinos/<br />

tumbarròs e sonajòlos,/ copertòres e batzìnos./<br />

Tum!Tum!Tum!Tum!Tum!/ Trik!Trik!Trak!Trik!Trak!/<br />

Zin!Zin!Zin!Bum!Bum!/ ...”. Davvero grande poesia, che rievoca<br />

tutti i suoni di “quei carnevali di quella fanciullezza”.<br />

Nel 2006 un altro libro importante: “Sas meravillas de Don<br />

Bosco” , che non è una biografia in versi scritta in sardo ma<br />

un’opera originale che non fa che testimoniare <strong>del</strong>la facilità<br />

con cui la poetessa di Ollolai usa la lingua per cantare e<br />

tessere una stoffa a colori sgargianti di spiritualità.<br />

Ma vediamo com’è questo “Tramas de Seda”, ci sono dentro<br />

ben 96 poesie, 67 scritte in lingua logudorese e 26 in campidanese;<br />

nella premessa l’autrice confessa il debito che deve<br />

alla mamma e alla nonna paterna <strong>del</strong>le storie e canzoni che le<br />

venivano da loro, insieme ai suoi cinque tra fratelli e sorelle,<br />

il babbo pastore, nonna Maddalena, rimasta vedova all’età di<br />

37 anni che cantava in tono sommesso lei, che a quel tempo<br />

non era ammesso ad una vedova di poter cantare, neppure in<br />

famiglia, ai nipotini. Le poesie sono rivolte, in gran parte , ai<br />

bambini. Dice Francesco Casula nella prefazione: “I componimenti<br />

di Tramas de Seda sono mo<strong>del</strong>lati in strutture giocose,<br />

scherzose, musicali, onomatopeiche, iterative e hanno<br />

proprio le movenze <strong>del</strong> tipo <strong>del</strong>la filastrocca, <strong>del</strong>la ninna-nanna,<br />

<strong>del</strong>la canzone, <strong>del</strong>l’indovinello, <strong>del</strong> nonsense di matrice<br />

popolare ma che Maddalena Frau sottopone a un trattamento<br />

ed a una rielaborazione personale e originale” (pag.<strong>12</strong>). E<br />

poco più avanti Matteo Porru preferisce scrivere in sardo che:<br />

“ Sa poesia de Maddalena, in finis, comente sa cumèdia e sa<br />

sàtira de sa stòria eterna de sa cultura e de sa vida, castigat<br />

ridendo mores: arriendi e agiudendi sa genti a arriri de is vìtzius<br />

e de is difettus suus...” (pag.23).<br />

E basta leggere i titoli di alcune di queste poesie per rendersi<br />

conto che si tratta di un lavoro di penna che usa le parole in<br />

modo affatto originale: da “Gratta gratta e bincis mai” a “Colisenti”<br />

(Caal center), da “Uinforlai” (Win for life) a “S’Istresse”<br />

(Lo Stress), da “Su gioghittu cellulari” a “Su videogiogu”<br />

a “S’Aippoddu” (L’I-Pod). Quest’ultima le ha fatto vincere<br />

il primo premio per la poesia satirica a Ploaghe quest’anno.<br />

Irresistibile questo Efisineddu chi “...In sa busciacca<br />

de su cratzoneddu/ ci ficchit su lettori musicanti;/ de musica<br />

moderna, <strong>del</strong>iranti/ si ndi prenat su coru e su cerbeddu”.<br />

Da buoni giocherelloni quelli di Ploaghe non le hanno comunicato<br />

da subito che aveva vinto il premio maggiore, l’ha<br />

saputo solo lì, alla fine di una estenuante cerimonia che scandiva<br />

i nomi dei premiati a partire dal settimo, tanto che quando<br />

ne mancava uno solo lei e il marito erano convinti di aver<br />

fatto un viaggio a vuoto e di essere stati presi in giro dagli<br />

organizzatori.<br />

Altra poesia <strong>del</strong> libro che non si scorda mai davvero una volta<br />

letta è quella che dice di Fransisca “Bebi Sitte” (Baby Sitter),<br />

una straniera tra le tante arrivate in Sardegna negli ultimi<br />

anni a prendersi cura di vecchi e bimbi in fasce: “Su pitzinnu<br />

nossente est a dolore ‘e brente... Fransisca, bebi sitte,<br />

no l’as donau cura a custa criatura... Io no fatto niente, ci ho<br />

dato solamente la pappa con amore a pitzinu minore: un pentolino<br />

a raso di minestra con caso, e frutta con nutella e pane<br />

e morta<strong>del</strong>la e omogenizzato a foco callentato con latte a biberone.<br />

Pitzinu... è satzagone!...”. Date qualche anno a Fransisca<br />

e parlerà sardo meglio di me; e se nel frattempo la nazione<br />

sarda non si sarà suicidata lasciando che la sua lingua<br />

si inabissi nel Mediterraneo mare perchè i suoi abitanti hanno<br />

scordato di parlarla,i figli di Fransisca saranno trilingui<br />

dalla nascita: che parleranno<br />

rumeno e italiano e<br />

sardo. E chissà quali<br />

poesie riusciranno<br />

a scrivere intrecciando<br />

le parole<br />

con l’inglese<br />

porcheddino<br />

che usa<br />

Maddalena<br />

Frau nelle sue. I figli di Maddalena, gratzias a deus, il sardo<br />

lo parlano ancora, per i due maschi la cosa è più semplice che<br />

lavorano a Sanluri nell’ufficio <strong>del</strong> padre, <strong>del</strong>le femmine Elena<br />

è a Londra da quattordici anni e ha un “business” di aromoterapia<br />

e riflessologia, Monica è da tre anni a Parigi e insegna<br />

inglese, tutte e due, mi dice la mamma, il sardo natio<br />

non l’hanno scordato. Lei pure si difende piuttosto bene che<br />

scrive indifferentemente nella lingua di Ollolai e quella di<br />

Sanluri. Altri tempi quelli in cui bastava percorrere a carretta<br />

cinque chilometri per arrivare sposa in Ollolai da Mamoiada,<br />

come la mamma di Maddalena, per sentirsi chiamare una vita<br />

a “istrangia”, sa Mamoiadina. E che tenerezza in cuore nel<br />

ricordarlo in poesia: “Tue no mi connosches, terra amada,/<br />

ma mi brillas in coro che fiamma./ Cantu t’istimu cantu Mamujada!/<br />

ca se sa terra de sa mea mamma”.


25 dicembre 2011 19<br />

Su sadru chi seus pedrendu<br />

di tziu Arremundìcu<br />

Gesùs Bambinu<br />

Ddu scieis su contu de Austinu Medau Nou, berus Insaras si ddu contu deu, ma po ddu fai,<br />

mi tocat a torrai acou in su tempus…<br />

Austinu fut su segundu fillu de Mundinu e Cadenìa Peis. Mundinu fadìat su carradori poita<br />

ca a giovuneddu su babu, chi traballat in sa mena, dd’iat nau: «Arguai de tui chi ti pongiast<br />

in conca de béi a traballai in sa mena, custu no est traballu po cristiãus. Cicadindi u’antru!»<br />

Traballat po contu de tziu Crallíu Agus Su Stori, chi tenìat atrus cincu carrus andend’e torrendu<br />

e potendu de totu a donnia logu, chi esistessat ddus iat’ai mandaus a su corr’e sa furca puru,<br />

bastat po guadangiai dinai. Sa paga de is carradoris, perou, no fut mancu de scuatarài, gei<br />

s’allabàt Su Stori paghendiddus. Cun su traballu suu e cun s’aciunta de cuncua faía de Cadenìa,<br />

arrennesciant a nce dda scorriai béi. Biviant in d’ua domu a pesõi, sperendu, cun s’agiudu de<br />

Deus, de si ndi fai una insòru. Tres aposenteddus in cussa dom’e ladrini: ua coxíedda,<br />

s’aposent’e crocai e u’antr’aposenteddu an ca poniant cuncua provistedda, cosa arregallada<br />

o potada de su sàtu de Mundinu. Tenìant u pipiu, Balloi de ot’annus, Cadenìa pregat a Maria<br />

Santissima de ddi mandai ua femiedda. Sa vida insòru andat ainnantis aici, cument’e totus:<br />

ua dì béi e s’atra aici aici. Mundinu tenìat ua zia fiuda, sorr’e sa mama, sen’e fillus e iat<br />

sempiri disigiau a tenni ua femiedda poita ca is maschisceddus funti prus pruaxus, naràt. Issa<br />

gei stadìat béi, no est chi fessat arrica arrica, ma tenìat cungiaus, ua stadd’e domus e atras<br />

cumbenienzias. De tantu in tanti cuncua cosa a Mundinu si dd’aciungìat, de su restu fiat<br />

s’unicu nebòdi! Ma si scit: sa vida de is cristiãus est cument’e su tempus: in su ‘nteris chi est<br />

fadendu ua bella dì, cun su sobi chi parrit ca spacat is pedras, ecus chi totu in d’una si<br />

streullat su ceu, si carriat de nuis e fait arroris; a is ominis abarrat de sperai chi torrit allestru<br />

su seréu. A Mundinu e Cadenìa fut sutzedia sa propria cosa: cussu sobixeddu tebidu de sa<br />

vida insòru si fut scidrau!<br />

U mericeddu Mundinu fut torrendu cuntentu e srubietendu de u viagiu, candu su tiau nc’iat<br />

postu in mesu sa cou, o mellus, ua pedra anant’e s’arroda de su carru: custu iat sumbullau,<br />

cument’e chi si obessat furriài e su carradori si fut agatau in terra a francas in susu. Po<br />

disfortuna no si fut potziu tranzì luegus e s’arrod’e su carru ddi fut passada apitzus de sa<br />

camba. In su spidabi iant nau ca sa<br />

camba fut pistada scéti, ma<br />

Mundinu no dda ‘ntendìat prusu.<br />

Cuindixi disi e is datoris iant dezidiu<br />

de ndi segai sa camba, oramai fiat<br />

mòta. Apustis tres mesis fut torrau<br />

a domu sen’e ua camba. Tziu<br />

Crallíu Su Stori fut andau a<br />

dd’agatai e dd’iat nau: «Mi dispraxit<br />

Mundinu, ma a mimi mi srebìat u<br />

carradori cun duas cambas bellas e<br />

nd’apu cicau uantru.» In butega<br />

sighiant a ddi fai fidu, poita ca ddoi<br />

fiat sa zia chi aciungìat, pois… Su<br />

tiau iat torrau a põi sa mãu e sa zia<br />

si fut mòta. In su testamentu iat<br />

stabiliu ca totu su chi tenìat ddu<br />

lassat a Mundinu chi aintr’e duus annus essat tentu ua pipiedda e de nomini ddi depiat ponni<br />

Austina, cument’e issa. Scedaus, poburitus, sen’e ua camba, sen’e traballu, e sen’e domu ca<br />

su meri nce ddus iat bogaus poita ca no podiant pagai sa pesõi. Mancu malli ca, a botas<br />

s’arroda giràt e, u pastori beciu, amigu de su babu dd’iat nau: «Ascuta Mundinu chi t’arrangias<br />

a bivi in medau po mimi andat béi aici mi podis donài ua castiada a is arresis puru, ca deu seu<br />

beciu e no nci dda fatzu prusu a abarrai in medau».<br />

A Mundinu e Cadenìa no dd’is fut patu mancu berus de ai agatau ua crabetura abì s’acobiài,<br />

mascimamenti imou ca Cadenìa fiat pringia e, chi essat arribada femiedda… Titinu Concas,<br />

su mest’e linna, de u trunchedd’e tzinnibiri, dd’iat cuncodrau ua camba de linna. Nc’iat<br />

postu ua pagheddu ma pois iat imparau a si movi cument’e chi essat potau sa sua. Cadenìa,<br />

mabi cument’iat potziu e cun s’agiudu de Balloi, iat postu puddas, cõillus, enadis… totus<br />

cussas arresixeddas chi srebinti in domu e chi no iat mai tentu. Mundinu iat fabricau u forru<br />

e Cadenìa podìat fai su pãi puru. A bell’a bellu sa brenti crescìat sempiri de prusu e s’acostat<br />

s’ora de su nascimentu. Issa iat’ai agradessiu de prusu chi sa criatura essat nascia in d’ua<br />

domu bella e no in d’u medau. S’espuru de Paschixedda tziu Cosumu, su mer’e su medau,<br />

iat cumandau a Mundinu: «Boci u angioneddu, metadi a mimi e s’atra a tui, notesta depeus<br />

afestai nosu puru.» Iat cassau s’angioneddu, dd’iat motu, scroxau, sperrau in dusu e tziu<br />

Cosumu fut torrau a bidda cun sa perra sua. A scurigadroxu Mundinu fut codendu su<br />

codrixeddu po cenai candu dd’iat tzerriau Cadenìa: «Mundinu, pobiddu miu mi parrit ca est<br />

arribada s’ora…» «Ma propriu notesta» «E poita it’est pecau a nasci notesta Nu abarrist<br />

ingúi amamallucau, põi u caddaxu de acua in su fogu, movidì!» Mundinu no sciat ita mãu si<br />

onai, fiat scurigau mòtu e no nci adìat tempus po andai a bidda a tzerriai sa lavadora, depiant<br />

fai assous; iat postu su caddaxu in su fogu e in su ‘nteris iant cenau. A mesu noti u scramiu<br />

de pipieddus moddis iat préu su medau. «It’est – iat pedìu cun d’u fiu de boxi Cadenìafemiedda»<br />

«Cadenìa- iat arrespostu tristu Mundinu- est mascu!» «No ddi fait nudda- iat<br />

nau Cadenìa- custu at’essi a su propriu sa sienda nosta!» No tenìant brazollu e nce dd’iant<br />

postu aintr’e ua crobi. Su Notaiu iat nau ca sigumenti dd’iant postu su nomini de sa zia,<br />

mancai fessat maschisceddu, sa sienda ddis spetat a su propriu. Nisciunus dd’iat mai tzerriau<br />

Austinu, su nomini suu, ma Gesùs Bambinu su fillu de Cadenìa Peis in Medau!<br />

A si ‘ntendi mellus. tziu Arremundicu.<br />

giassu tziuarremundicu@la<strong>gazzetta</strong>.net<br />

GIOGUS de FUEDDUS<br />

di Gigi Tatti<br />

Modus sardus de nai una cosa,<br />

po ndi fai cumprendi un’atra<br />

NON DDU FRAGAT NEMUS<br />

Questa frase fa capire in modo molto esauriente quando una persona non viene presa in<br />

considerazione o viene completamente ignorata. Il verbo odorare (fragai) descrive la solitudine<br />

di chi addirittura non viene avvicinato per non sentirne neanche l’odore: è sicuramente<br />

il massimo <strong>del</strong>la segregazione.<br />

PORTAI PATATAS QUADRAS<br />

Così viene definito un uomo sicuro di sé che, come dice una famosa pubblicità, “non deve<br />

chiedere mai”. È uno che se la sa cavare in ogni frangente, che non si scoraggia davanti a<br />

nessun ostacolo e che riesce a emergere in ogni contesto. È anche ammirato dalle donne che<br />

si sentono protette dalla sua sicurezza. È fornito di quegli attributi che ogni uomo sogna di<br />

possedere, anche perché un uomo senza non sembra un uomo ma una donnicciola timida,<br />

senza personalità. Tutti vorrebbero essere con le cose quadre e si nasce già con questa<br />

predisposizione, ma non tutti così nacquero!<br />

OGUS MANNUS<br />

A prima lettura si potrebbe immaginare che si parla di chi ha gli occhi grandi. Ma, come al<br />

solito, i modi di dire in sardo esprimono una cosa per intenderne un’altra, e infatti in questo<br />

caso ci si riferisce a chi sceglie sempre le cose di grandezza superiore, di qualsiasi cosa si<br />

tratti. Ma dove si esibisce di più, chi possiede questa prerogativa, è in occasione di pranzi o<br />

banchetti, dove gli occhi lo spingono a scegliere e accaparrasi le cose più mastodontiche e la<br />

sua foga mangereccia ad ingozzarsi di tutto quello che la tavola offre. <strong>La</strong> sua preda più<br />

ambita sono i dolci, dove sceglie i pasticcini più corposi e pieni di crema e di panna, che gli<br />

riempiono prima gli occhi e poi la bocca. Queste persone si riconoscono per le labbra sempre<br />

sporche di creme e sughi vari, perché la loro furia le porta a non curarsi <strong>del</strong> “bob ton” e<br />

<strong>del</strong> sano ed educato comportamento conviviale.<br />

TI SCIÀSCIU<br />

Simpatico scioglilingua che sa di Oriente, che potrebbe usarsi come provino per chi volesse<br />

imparare qualche parola sarda. In effetti però questa piccola frase è una dura minaccia e per<br />

la persona cui è destinata si prospettano tempi poco belli. Il significato letterale è infatti ti<br />

rompo, ti distruggo. L’unica cosa che vorrei aggiungere è che è un modo di dire che in<br />

apparenza fa sorridere ma che messo in pratica fa piangere.<br />

ANDAI A ROMA E NON BIRI SU PAPA<br />

Classica farse sarda per descrivere una cosa che non si è realizzata o un’occasione perduta,<br />

perché si presuppone che chi va a Roma abbia una buona possibilità di vedere il Papa: chi<br />

non lo fa perde una opportunità a portata di mano che non gli capiterà di nuovo.<br />

BUSCAMIDDU<br />

Tipico e classico modo sardo di aizzare un cane a mordere o ad azzannare una persona. Molti<br />

cani, sentendo questa parola, partono subito all’attacco per eseguire questo ordine perentorio.<br />

Il mio consiglio personale è di non scappare a gambe levate perché il cane approfitta<br />

<strong>del</strong>la vostra fuga per molarvi un bel morso sulle natiche, come è capitato purtroppo a me.<br />

A BUCH’E PÒPULU<br />

Si usa quando una notizia si propaga in un batter d’occhi. Di solito si tratta di notizie con<br />

valenze critiche o di “gossip”. In molti nostri paesi le chiacchiere di corna, di separazioni o<br />

di cose private, corrono di bocca in bocca e suscitano curiosità morbose. In gergo vengono<br />

anche definite “pidus”, perché spesso puzzano di bugia e di malelingue infuocate.<br />

TZURPU LÌMPIU<br />

Questa frase non è riferita a un non vedente, ma viene usata prevalentemente verso uno che<br />

quando cerca una cosa non la trova mai. Spesso accade di averla sotto il naso e non trovarla.<br />

Ci sono persone sbadate ( io) che perdono di tutto e poi restano ore a cercare. Fra gli oggetti<br />

più smarriti sono le chiavi di casa o <strong>del</strong>la macchina, i telefonini e le carte di credito e bancomat<br />

(per chi le possiede). In fin dei conti questa frase viene usata in termini scherzosi nei<br />

confronti di chi non riesce a trovare quel che cerca.<br />

SU BABU DE SU FRIUS<br />

Cosi viene chiamata una persona che soffre il freddo in modo accentuato. Sono persone che<br />

anche d’estate usano indumenti invernali e di notte indossano il pigiama grosso. Molti freddolosi<br />

hanno paura <strong>del</strong> minimo venticello e la fissazione esasperata di beccarsi qualche malattia<br />

da raffreddore e usano tutte le precauzioni possibili e immaginabili per evitare questo<br />

rischio. Inutile dire che sono le persone che più si ammalano e che più frequentano gli<br />

ambulatori medici.<br />

PASSAI IN CÙ DE SETI AGUS<br />

Una frase in disuso che veniva usata per descrivere in modo esauriente una cosa impossibile<br />

da compiersi. È il corrispettivo sardo <strong>del</strong> famoso proverbio “è più facile che un cammello<br />

passi nella cruna <strong>del</strong>l’ago che un ricco entri nel regno di Dio”.<br />

COMENT’E UNU CANI PIDAU<br />

Tipica frase scherzosa e ridanciana che fa capire in modo molto simpatico un momento di<br />

vergogna per una brutta figura fatta in presenza di persone a cui si voleva dare un’altra<br />

impressione. Questa incresciosa situazione capita spesso in occasioni importanti dove basta<br />

una parola o un gesto sbagliato per rovinarsi la reputazione. È il tipico atteggiamento <strong>del</strong><br />

cane che quando combina una marachella se ne sta mogio in disparte, aspettando la giusta<br />

punizione <strong>del</strong> padrone.


N atale<br />

20 2011<br />

25 dicembre 2011<br />

Candu<br />

Candu de Paschixedda arribat sa noti<br />

non pensis a su chi depis papai<br />

ma puru a cussu chi no at tentu bona sorti<br />

e sa cena non si podit procurai.<br />

Càstia in giru ca non ci funt sceti is donus<br />

chi lùxint e illùminant is vetrinas,<br />

e chi invitant a festegiai cun bellus donus<br />

e de fai a is amigus bellas strinas.<br />

Custa funt is dis de sa bontadi<br />

e a sa genti de diversu colori,<br />

depis tratai comenti de mellus fradi<br />

cun amicìtzia, cun prexu e cun amori.<br />

Ca su Nadali est de is festas sa prus bella<br />

po essi cun totus un amigu,<br />

e candu in celu luxit cuss’ìstella<br />

ci podis bogai de acanta s’aremigu.<br />

E tui cun s’agiudu de su Messia<br />

chi a su mundu e beniu po si salvai,<br />

prega a Deus e nara un Ave Maria<br />

po chini a Crèsia oi non podit andai.<br />

Tui canta a boxi in altu una cantzoni<br />

e lassa perdi s’òdiu e s’egoismu,<br />

chi torrit sa paxi in dònnia Natzioni<br />

e fìnat po sempri in giru su razismu.<br />

Gigi Tatti<br />

Arregodus de is dicius de Babbu<br />

Funti bellus is dicius chi contàda<br />

babbu miu candu fia piccioccheddu…<br />

dèu prandendu abarrà chèna’e fueddu,<br />

e po’ arrì nci depìa bessì a s’intrada.<br />

Mi naràt ca sa minestra si pappàda<br />

prus frida che callènti, poita is contus<br />

tòccat sempri a ddus fai candu calmada<br />

s’est sa conca…si nò parréus tontus.<br />

Mi cunsillàt cun calma a stai aségus<br />

de chi ti arrìt in facci a ogu serrau…<br />

in cussu momentu abarras incantau,<br />

ma è una stoccàda chi ti’ònat de aségus.<br />

Su Monti nostru bénit abruxau<br />

de sa linna ch’issu e tottu fattu,<br />

andendu contru sa Mamma Natura.<br />

Unu parenti pàrrit attaccau<br />

cumenti’e una crapitta chi a difettu<br />

e troppu strinta… nò est a giusta misura.<br />

Bruno Garau<br />

Sono ormai alcuni anni che,<br />

in occasione <strong>del</strong>le Feste, Guspini<br />

si accende di iniziative<br />

atte a risvegliare nei cittadini<br />

la creatività e lo spirito di<br />

partecipazione alla vita comune.<br />

Dal 2007, anno in cui<br />

vinse un riconoscimento dal<br />

Comune, Antonello Cocco si<br />

ingegna per riproporre ad<br />

ogni Natale un “Antico Presepe”<br />

sempre più ricco e originale,<br />

in cui la tradizione si<br />

combina alla modernità, la<br />

minuziosa cura dei dettagli a<br />

una grande manualità. Con<br />

un’estensione di 18 metri<br />

quadrati e un meccanismo<br />

capace di simulare l’alternarsi<br />

<strong>del</strong> giorno e <strong>del</strong>la notte, il<br />

presepe è interamente costruito<br />

con materiali di riciclo<br />

prelevati dalle discariche comunali<br />

<strong>del</strong> circondario: spesso<br />

invece a fornire al pensionato<br />

strumenti utili sono le<br />

persone che, decise a sbarazzarsi<br />

di un oggetto ormai inutilizzabile,<br />

lo regalano a Cocco<br />

nella certezza che saprà<br />

ben impiegarlo. Infatti i meccanismi<br />

che permettono alle<br />

statuine di compiere i movimenti<br />

più disparati provengono<br />

da automobili, stufe,<br />

lampade, registratori, e, benché<br />

necessitino di una continua<br />

manutenzione, costituiscono<br />

il più grande punto di<br />

forza <strong>del</strong>la piccola opera<br />

d’arte al numero 48 <strong>del</strong>la Via<br />

Santa Maria. Adagiati tra<br />

muschio, terra e pietrisco, i<br />

personaggi lavorano assorti,<br />

indisturbati dagli sguardi pieni<br />

di ingenuo stupore dei piccoli<br />

<strong>del</strong>le scuole che, tra l’8<br />

dicembre e il 6 gennaio, vi<br />

faranno visita: c’è l’anziana<br />

signora che lentamente gira<br />

GUSPINI<br />

Tradizione e modernità nell’ Antico Presepe<br />

Antonello Cocco davanti al suo presepe<br />

la polenta nel caldo <strong>del</strong>la sua<br />

casupola, un pescatore che<br />

sonnecchia sul lago non distante<br />

dalla capanna, il fornaio<br />

che porta in grembo il<br />

pane, ed è tanto realistico che<br />

sembra quasi di sentirne il<br />

profumo; mentre una donna<br />

attinge l’acqua alla fonte e un<br />

pastorello con la lanterna si<br />

protegge dal buio notturno.<br />

“C’è amore dentro ogni piccola<br />

statua: la realizzazione<br />

<strong>del</strong> falegname e <strong>del</strong>la lavandaia<br />

intenta a fare sa lissia o<br />

sapone sardo mi ha dato davvero<br />

tanta soddisfazione, perché<br />

mi sono ispirato a mio<br />

suocero e a mia nonna e ricordarli<br />

è sempre un piacere”<br />

afferma Antonello Cocco.<br />

“Una stima approssimativa<br />

<strong>del</strong> tempo impiegato<br />

Impossibile, so solo che ci ho<br />

messo tutto me stesso e ogni<br />

anno ricostruire anche quel<br />

presepe più piccolo, vecchio<br />

di 55 anni, che vedi là in fondo,<br />

mi riempe di gioia. D’altra<br />

parte, i mestieri svolti dai<br />

personaggi sono quelli svolti<br />

dagli antichi, e perlopiù<br />

ormai sono stati dimenticati:<br />

le case sono rustiche, riprodotte<br />

nel tipico stile campidanese<br />

e costruite con legno,<br />

creta, polistirolo e terracotta.<br />

Se solo potessi disporre di<br />

uno spazio più ampio, lavorerei<br />

più in grande, ma i locali<br />

mi sono offerti ogni anno<br />

da privati. Naturalmente tutto<br />

il resto è a mie spese”.<br />

Hanno collaborato all’Antico<br />

Presepe anche Alessandra<br />

Corrias, Cristian Boi, Gianni<br />

Sirigu, Rinaldo Ruggeri<br />

detto “Topis”, Sergio Pintus<br />

e “la coppia vincente” , poi<br />

Stefano e Giuseppe con Alessio<br />

Porceddu.<br />

<strong>La</strong> creatività è una virtù di<br />

pochi, tanti auguri “recitano<br />

alcune righe sul registro all’entrata,<br />

seguite dai caratteri<br />

incerti dei piccoli <strong>del</strong>l’istituto<br />

Deledda: “È magico,<br />

davvero” “Sei bravissimo!”,<br />

fino a un più posato “Passione,<br />

creatività, ma soprattutto<br />

un gran cuore”. Circa 5000<br />

le persone che, come testimoniano<br />

le firme, nell’anno<br />

passato hanno potuto ammirare<br />

l’Antico Presepe e leggere<br />

le poesie di Arremundicu,<br />

Mario Usai, Gigi Tatti,<br />

Carlo Poddighe e tanti altri:<br />

ogni giorno, sul leggio posto<br />

a fianco <strong>del</strong>l’opera Antonello<br />

si premura di cambiare i<br />

componimenti, diversi per<br />

forma e stile ma accumunati<br />

dallo stesso, implicito pensiero<br />

rivolto a chi sotto l’albero<br />

vorrebbe trovare un<br />

nuovo lavoro o la salute, agli<br />

emigrati che anche quest’anno<br />

passeranno il Natale lontani<br />

dalla Sardegna e sentiranno<br />

bruciante la nostalgia.<br />

Belle e significative le poesie,<br />

ancor più ammirevole<br />

l’enorme impegno che da oltre<br />

quattro anni impiega il<br />

pensionato, appassionato fotografo<br />

e artista.<br />

Francesca Virdis


COLLINAS<br />

<strong>La</strong> Costituzione Italiana sotto l’albero di Natale<br />

“Lo spirito <strong>del</strong>le celebrazioni<br />

per il<br />

150entismo anniversario<br />

<strong>del</strong>l’Unità d’Italia<br />

è stato animato in<br />

tutto il paese dagli<br />

ideali patriottici, dalla<br />

libertà dei cittadini<br />

e dagli ideali che hanno<br />

ispirato le lotte degli<br />

uomini <strong>del</strong> Risorgimento.<br />

Mossi da<br />

questo comune sentimento di<br />

appartenenza, anche la nostra<br />

piccola comunità di Collinas,<br />

intende partecipare all’evento<br />

con proprie iniziative che<br />

contribuiscono a mantenere<br />

vivo il desiderio <strong>del</strong>l’Italia<br />

unita con la consapevolezza<br />

e l’orgoglio di appartenere ad<br />

uno dei Paesi più importanti<br />

d’Europa e <strong>del</strong> mondo”. È la<br />

lunga premessa <strong>del</strong> sindaco<br />

di Forru, Franco Cannas, al<br />

discorso fatto agli alunni nel-<br />

Sarà un’Epifania ricca di<br />

sentimenti sinceri e amicizia<br />

a Gonnosfanadiga grazie<br />

agli appuntamenti per<br />

la comunità organizzati<br />

dalla parrocchia <strong>del</strong> Sacro<br />

l’anno <strong>del</strong> compleanno Italia<br />

e nell’occasione <strong>del</strong>le festività<br />

natalizie. Non solo parole<br />

ed auguri ma anche un<br />

dono per tutti sotto l’albero<br />

2011: la Costituzione Italiana.<br />

“Il Consiglio comunale”,<br />

ha proseguito il primo cittadino,<br />

“ritiene che questo libro<br />

donato ai propri giovani<br />

studenti e a chiunque ne voglia<br />

fare richiesta, possa entrare<br />

nelle famiglie in questa<br />

ricorrenza celebrativa, ma<br />

N atale<br />

anche in questo<br />

momento di clima<br />

natalizio”.<br />

Perchè proprio la<br />

Costituzione<br />

“Perchè è giusto<br />

che i piccoli conoscano<br />

la Legge<br />

madre <strong>del</strong>la nostra<br />

Italia. Un libriccino<br />

che specie<br />

in questo periodo<br />

di forte crisi non sarebbe<br />

male averlo a portata<br />

di mano per leggerlo e riflettere,<br />

o anche solo come strumento<br />

di arricchimento culturale<br />

per ciascuna famiglia”.<br />

Il sindaco non è nuovo<br />

a queste iniziative: lo<br />

scorso Natale sotto l’albero<br />

dei suoi cittadini era stata<br />

sempre la cultura a fare da<br />

padrona: il libro di Giovanni<br />

Battista Tuveri.<br />

Santina Ravì<br />

GONNOSFANADIGA<br />

Un’Epifania all’insegna <strong>del</strong>l’amicizia<br />

Cuore. Si comincerà la<br />

mattina con la messa nella<br />

chiesa Sacro Cuore, celebrata<br />

da don Marco Statzu.<br />

Seguirà il pranzo sociale<br />

nel centro diurno di accoglienza<br />

Mario Sogus, per<br />

anziani e malati. Il pomeriggio,<br />

la festa continuerà<br />

nel salone parrocchiale,<br />

alle 17,30 con i canti per i<br />

bambini. (step)<br />

2011<br />

Concorso Miglior Presepe<br />

Il concorso “Miglior Presepe” è una di quelle<br />

manifestazioni natallizie che mette in luce<br />

quanta passione abbiano i sangavinesi per il<br />

Presepe, simbolo non solo religioso, ma anche<br />

laico perché trasmette un messaggio di<br />

pace e civiltà. Il concorso dei presepi è un’iniziativa<br />

giunta quest’anno alla sua quarta edizione,<br />

ed è promossa dall’oratorio San Giovanni<br />

Bosco <strong>del</strong>la parrocchia di Santa<br />

Teresina che ormai da anni raccoglie numerosi<br />

consensi. Il bando è aperto a tutta la cittadinanza<br />

sangavinese che potrà dare sfogo<br />

alla propria creatività e vena artistica. Potranno<br />

infatti partecipare al concorso singoli nuclei<br />

familiari o gruppi di famiglie che abitano<br />

nello stesso rione ma anche gruppi o associazioni<br />

che potranno dare un tocco di Natale<br />

all’esterno e all’interno <strong>del</strong>le abitazioni.<br />

Per la realizzazione potrà essere utilizzato<br />

qualsiasi tipo di materiale, la locazione è libera<br />

purché rimanga accessibile ai visitatori<br />

e alla giuria.<br />

Le iscrizioni si ricevono entro il 24 dicembre<br />

tramite modulo di partecipazione, disponibile<br />

tutti i giorni in chiesa o il sabato pomeriggio<br />

e la domenica mattina presso l’oratorio<br />

da consegnare a don Giorgio o a don<br />

Benito. Dal 27 al 5 gennaio, una commissione<br />

visiterà tutti i presepi iscritti al concorso<br />

e valuterà quelli che saranno costruiti con<br />

cura nei particolari da essere considerati <strong>del</strong>le<br />

piccole opere d’arte. Le premiazioni avranno<br />

luogo il 6 gennaio in occasione <strong>del</strong>la tradizionale<br />

tombolata presso l’oratorio. Per<br />

maggiori informazioni telefonare ai numeri:<br />

347 7172070 e/o 346 0916721.<br />

Marcella Pistis<br />

SAN GAVINO<br />

25 dicembre 2011 21<br />

Appuntamenti natalizi<br />

A San Gavino si respira aria di Natale. Per le<br />

strade, luminarie accese, scritte di auguri nei<br />

negozi, fiocchi e drappeggi, ma soprattutto<br />

l’appuntamento con le tradizioni. Per il Natale<br />

2011 il centro commerciale naturale, guidato<br />

da Francesca Lixi, promuove diverse<br />

manifestazioni con mostre di artigiani e<br />

hobbisti, il concorso <strong>del</strong> presepe più bello e<br />

varie degustazioni con l’obiettivo di recuperare<br />

e tramandare tradizioni in una sentita atmosfera<br />

natalizia. Le vie centrali e commerciali<br />

<strong>del</strong> paese si animeranno con forme, colori<br />

e luci di un evento unico e suggestivo: la<br />

magica festa <strong>del</strong> natale. Un grande albero addobbato<br />

in piazza <strong>del</strong>la Resistenza sarà il punto<br />

focale <strong>del</strong>la grande festa natalizia. Tutte le<br />

vetrine saranno unite da un unico fattore denominatore:<br />

la scelta dei colori che richiameranno<br />

comunque quelli natalizi.<br />

«Il tema <strong>del</strong> Natale sangavinese quest’anno<br />

sarà incentrato sulle celebrazioni dei cento cinquant’anni<br />

<strong>del</strong>l’unità d’Italia -spiega Francesca<br />

Lixi- ogni vetrina sarà, infatti, vestita festa<br />

rispettando i colori <strong>del</strong>la bandiera italiana».<br />

Appuntamento da non perdere sabato mattina<br />

con la parata militare che sfilerà lungo la via<br />

Roma. Sarà un Natale all’insegna <strong>del</strong>la solidarietà<br />

in piazza Marconi con esposizioni di<br />

hobbisti e artigiani e, al Civis, vendita e scambio<br />

di abbigliamento e accessori per beneficenza.<br />

Per la gioia di grandi e soprattutto dei<br />

piccini, si potrà far visita alla casa di babbo<br />

Natale, allestita all’interno di foto studio Altea.<br />

Il <strong>22</strong>,23 e 24 dicembre degustazioni in piazza<br />

Mercato dove Babbo Natale distribuirà caramelle<br />

e regali a tutti i bambini. (m. p.)<br />

PARRUCCHIERE RENATO PUSCEDDU<br />

Via Cavour, 80<br />

SANLURI<br />

tel e fax 070/9308288 cell. 349 8857438


<strong>22</strong><br />

25 dicembre 2011<br />

N atale<br />

2011<br />

Caro Babbo Natale, ti scrivo anch’io,<br />

come tutti i ragazzi <strong>del</strong>la mia età, per<br />

raccontarti una cosa insolita e per<br />

chiederti un regalo, se puoi, altrettanto<br />

insolito. Sai, parlavo di te con la mia<br />

mamma, volevo capire come, dove e quanto<br />

lavori e perché fatichi così tanto con i tuoi aiutanti<br />

per venire incontro alle richieste che ti<br />

giungono, o anche a quelle che non ti giungono.<br />

Sì, lo so, lo fai perché i bambini crescano<br />

felici e abbiano un giorno diverso da tutti gli<br />

altri. Una volta il mio papà mi ha detto che<br />

non ti serve una lettera o una richiesta scritta<br />

perchè tu possa esaudire i desideri di tutti i ragazzini<br />

<strong>del</strong> mondo, e mi ha fatto capire che tu<br />

senti, un po’ come se ti arrivasse dentro il cuore,<br />

i loro desideri o i loro bisogni.<br />

Come ti dicevo, ne parlavo con la mamma,<br />

esprimendo qualche desiderio, e mi è venuto<br />

in mente di chiederle cosa, quand’era<br />

ancora piccola, avesse ricevuto da te.<br />

- Oh - mi ha risposto - ogni giorno la nostra<br />

civiltà fa un passo avanti, progredisce, e cambiano<br />

le esigenze e le abitudini. Credo che nessun<br />

bambino, oggi, scriva a Babbo Natale per<br />

chiedere un paio di calze, un maglioncino o<br />

un astuccio con le matite. Allora si usava, c’erano<br />

meno soldi di adesso e i bambini si accontentavano<br />

di chiedere cose utili, se non necessarie.<br />

Ma se torniamo ancora indietro nel tempo, a sessanta o<br />

settant’anni fa o anche di più, quando tuo nonno aveva più o<br />

meno la tua età, allora i regali erano ancora diversi. <strong>La</strong> gente<br />

era povera e anche Babbo Natale era povero. Sì, la slitta con<br />

cui volare velocissimo l’ha sempre avuta, ma né lui né gli<br />

scienziati avevano ancora inventato le cose d’oggi. A tuo<br />

nonno, per dire, era facile che portasse un po’ di mandorle, o<br />

di fichi secchi, o qualche biscotto. Niente caramelle e cioccolatini,<br />

naturalmente, che non esistevano o che erano state<br />

scoperte da poco. Ma la gioia dei bambini era grande come<br />

quella di oggi: un sacchetto di prugne secche, o di mandorle,<br />

o di castagne, era un momento di gioia.<br />

- E il carbone Ho sentito tante volte che Babbo Natale o la<br />

Befana portano il carbone. È vero<br />

- È vero, ma anche per il carbone i tempi sono cambiati. Il<br />

carbone cinquanta o cent’anni fa era una cosa utile, si usava<br />

per cucinare o per scaldarsi, mentre oggi si cucina con il gas<br />

o l’elettricità e quasi tutte le case hanno un impianto di riscaldamento<br />

o il caminetto. Perciò non si può pretendere che<br />

ai bambini meno bravi venga portata una bombola di gas<br />

anziché, come una volta, un sacchetto di carbone. A ogni modo<br />

scrivi anche tu la tua lettera e, se non la mandi per posta,<br />

lasciala pure sul tavolo, che lui sarà in grado di leggerla anche<br />

a distanza e, se gli sarà possibile, di esaudire i tuoi desideri.<br />

Ma non esagerare con le richieste, perché, oltre che<br />

irrispettoso, sarebbe un atto di arroganza da parte tua.<br />

- Farò come dici, mamma.<br />

E così, caro Babbo Natale, mi sono messo a pensare e<br />

ripensare. Cosa avrei potuto chiederti Lo sai, i bambini d’oggi,<br />

quasi tutti, ricevono spesso in regalo telefonini, scarpe<br />

nuove, bici, pattini, palloni, canne da pesca e tante altre cose,<br />

per non parlare dei giochi elettronici. Nessuno ti chiederebbe<br />

una scatola di biscotti, un paio di calze nuove oppure un sacchetto<br />

di noccioline o un maglioncino. Così, pensando e ripensando,<br />

sono andato a dormire e... non mi crederai, caro<br />

Babbo Natale, ho sognato di essere te, là, lontano, vicino al<br />

polo nord.<br />

CARO BABBO NATALE...<br />

di Venanzio Tuveri<br />

Avevo la barba e i capelli bianchi e lunghi, un po’ di pancia,<br />

ma poco, credimi, e stavo dando il foraggio alle renne perché,<br />

tu lo sai meglio di me, bisogna nutrirle bene in modo<br />

che volino superveloci. Loro mi hanno fatto le feste e io, poco<br />

dopo, le ho salutate e sono entrato nel mio laboratorio. C’erano<br />

cose che non ho mai visto, macchine che lavoravano da sole<br />

e fabbricavano di tutto, dai pattini a rotelle ai robot e ai palloni,<br />

e accanto a ogni macchina un operaio come si usa qui<br />

nelle fabbriche sulla terra, ma non ho capito bene se erano<br />

maghi, gnomi o altro, perché si muovevano con tanta velocità<br />

che facevo molta fatica a seguirne i movimenti. Prendevano<br />

le scatole, le riempivano degli oggetti appena fabbricati,<br />

le chiudevano, le impilavano le une sulle altre, e via di corsa.<br />

E pupazzi, giochi di scacchi e di dama, bici, racchette da tennis,<br />

orologi... Di tutto, come credo che succeda nel tuo laboratorio.<br />

Ma un sogno così insolito, credimi, non l’ho mai fatto<br />

e, quando l’ho raccontato, la mamma mi ha detto che forse<br />

tu eri venuto a trovarmi e con qualche macchina speciale devi<br />

avermi fatto visitare da lontano tutte le tue cose, oppure che,<br />

nel sonno, mi hai trasportato fin là e, senza che mi svegliassi,<br />

mi hai riportato nel mio letto. Solo tu, però, puoi sapere cos’è<br />

accaduto esattamente e forse, se non è troppo difficile da capire,<br />

me lo puoi spiegare. Beh, sono contento di avere sognato<br />

me che facevo il Babbo Natale, o forse te facendomi credere<br />

che fossi io. Insomma, tu mi capisci, ho le idee un po’<br />

confuse su questo sogno.<br />

Ma una cosa me la ricordo chiarissima, il tuo laboratorio,<br />

le tue macchine, gli gnomi (ma sono davvero gnomi,<br />

maghi o che cosa), le cataste di giocattoli e... c’era anche il<br />

carbone, che immagino tu porti ai bimbi che non sono stati<br />

particolarmente buoni e che non hanno neanche il caminetto<br />

in modo che possano comunque scaldarsi un poco quando fa<br />

freddo. E, una cosa che non avrei mai pensato, il sole: c’era il<br />

sole che brillava nel tuo laboratorio, e al riguardo devo farti<br />

un’altra domanda: è un sole speciale, diverso da quello che<br />

noi vediamo tutti i giorni, o è un sole più piccolo, magari<br />

fabbricato da te, per scaldare il luogo dove lavori Ti sto facendo<br />

tante domande e ho il timore che ti distragga<br />

dalle altre cose, cioè dai tuoi lavori e<br />

impegni, e ti chiedo quindi scusa. Ma ancora<br />

un’altra cosa voglio chiedertela. Lungo una<br />

parete <strong>del</strong> laboratorio, sarà stato almeno due<br />

o trecento metri, c’era un video come quello<br />

dei nostri computer o dei nostri televisori con<br />

le immagini <strong>del</strong>le centinaia di regali diversi<br />

che ogni anno porti ai bambini, e sotto scorrevano<br />

i numeri velocissimi per tener conto<br />

dei pezzi che le macchine facevano. Ho visto<br />

numeri molto grandi, di milioni e milioni, e<br />

ho pensato che quando fabbrichi i pezzi devi<br />

tener conto <strong>del</strong>la quantità per evitare che qualche<br />

bimbo resti senza o che ne riceva uno non<br />

richiesto.<br />

Un grande grandissimo lavoro, e perciò<br />

penso che sei la persona più buona <strong>del</strong> mondo.<br />

Peccato però che tu entri in casa di notte,<br />

quando noi bimbi dormiamo, e che non si riesca<br />

mai ai vederti. Ti confesserò che una volta<br />

volevo restare in piedi tutta la notte, appunto<br />

con la speranza di vederti e di fare una breve<br />

chiacchierata con te, o almeno di ringraziarti<br />

direttamente, ma la mamma e il papà mi<br />

hanno chiesto di andare a dormire per non intralciarti<br />

nel tuo lavoro. Poi è anche vero, mi<br />

hanno detto, che tu ti muovi così veloce che,<br />

anche se uno dovesse rimanere sveglio, non<br />

riuscirebbe a vederti. Vedrebbe soltanto il regalo, comparso<br />

all’improvviso sopra il tavolo o vicino al caminetto o all’albero<br />

di Natale, ma non te. E allora tanto vale andare a dormire<br />

e mandarti tanti pensieri di ringraziamento per quello che<br />

fai.<br />

A questo punto, caro Babbo Natale, ti ho raccontato<br />

tutto di me e <strong>del</strong> sogno che ho fatto. Ma devo ancora decidere<br />

cosa chiederti in regalo. In fondo, noi bimbi, stando a quello<br />

che ci raccontano i genitori e i nonni, abbiamo molte più cose<br />

dei bambini nati cinquanta o cent’anni fa, abbiamo giochi,<br />

vestiti e da mangiare e bere. Desiderare qualcosa d’altro secondo<br />

me potrebbe essere giusto, ma sarebbe anche una mancanza<br />

di rispetto verso i nostri nonni che saltavano di gioia<br />

quando ricevevano un pugno di noci o di castagne.<br />

Ecco, caro Babbo Natale, i racconti e le storie dei tempi passati<br />

sono stati per me sempre affascinanti, tanto da farmi restare<br />

a bocca aperta quando li ascolto. Non so, forse la mia<br />

richiesta è insolita e non sarai in grado di soddisfarla. Se sarà<br />

così ti ringrazio comunque, perché so che farai <strong>del</strong> tuo meglio<br />

per venire incontro a questo mio desiderio quasi impossibile.<br />

Se ci riuscirai, portami un libro che racconti la tua<br />

storia negli anni e nei secoli, e come la gente allora viveva e<br />

quali regali tu portavi ai bambini. Io di libri ne leggo diversi<br />

all’anno, ma di uno che racconti queste cose non ho mai sentito<br />

parlare.<br />

Se non ci riuscirai, sappi che va bene un qualsiasi altro<br />

libro, purché sia un po’ divertente, dato che faccio fatica a<br />

leggere quelli pesanti, troppo seri e alle volte pure piagnoni.<br />

Perché, sai, io penso che la tristezza alle volte toglie il sorriso<br />

e lo toglie agli altri, mentre quando si sorride anche le<br />

persone che ci stanno attorno si rasserenano e a loro volta<br />

sorridono. Io penso che un sorriso sia come il sole che brilla<br />

alto in mezzo al cielo. E anche tu lo pensi, ne sono sicuro,<br />

altrimenti non avresti nel tuo laboratorio quel sole speciale<br />

che lo illumina e lo scalda.<br />

Grazie, caro Babbo Natale, tantissime grazie e un felicissimo<br />

Natale anche a te.

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