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La quaLità deLLa coLonscopia: come si raggiunge e come si ... - Sied

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<strong>La</strong> qualità della colonscopia:<br />

<strong>come</strong> <strong>si</strong> <strong>raggiunge</strong><br />

e <strong>come</strong> <strong>si</strong> mantiene<br />

Enrico Ricci<br />

Unità Operativa di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva, Dipartimento di Medicina Specialistica,<br />

Ospedale G.B. Morgagni-L. Pierantoni di Forlì (FC)<br />

<strong>La</strong> colonscopia è una procedura<br />

tecnicamente complessa che<br />

richiede un con<strong>si</strong>stente training e una<br />

sufficiente esperienza per ottenere<br />

risultati adeguati. Requi<strong>si</strong>ti di un<br />

training di buona qualità includono la<br />

acqui<strong>si</strong>zione di un adeguato giudizio<br />

clinico, di capacità motorie complesse,<br />

della conoscenza della anatomia<br />

endoscopica e della tecnologia, di<br />

sufficiente pazienza. Indicatori di qualità<br />

sono stati selezionati per valutare la<br />

competenza nella esecuzione della<br />

colonscopia e possono essere di<br />

aiuto nella definizione delle aree<br />

di miglioramento continuo. Audit<br />

clinici <strong>si</strong>stematici dovrebbero essere<br />

implementati in tutti i Centri di<br />

endoscopia. I medici dovrebbero essere<br />

edotti sull’importanza di documentare<br />

nel curriculum i risultati raggiunti<br />

e mettere a punto un <strong>si</strong>stema per<br />

l’aggiornamento continuo.<br />

Colonoscopy requires con<strong>si</strong>derable training<br />

and experience for optimal performance.<br />

Requi<strong>si</strong>tes for good quality training include<br />

a proper blend of clinical judgment,<br />

complex manipulative skills, a working<br />

knowledge of abdominal anatomy, patience,<br />

and safe functional equipment. Quality<br />

indicators have been selected to establish<br />

competence in performing colonoscopy<br />

and help define areas for continuous<br />

quality improvement. Systematic clinical<br />

audits should be instituted and embraced<br />

in all endoscopic Units. Phy<strong>si</strong>cians should<br />

understand the importance of developing<br />

and maintaining a portfolio to document<br />

their own performance quality and establish<br />

a system to update this in a continuous way.<br />

Parole chiave: colonscopia, training, audit,<br />

indicatore di qualità<br />

Key words: colonoscopy, training, audit, quality<br />

indicator<br />

INTRODUZIONE<br />

Nell’era della colonscopia di screening un endoscopista<br />

dovrebbe essere in grado di esaminare tutto il<br />

colon in più del 95% dei ca<strong>si</strong>, riconoscere ed identificare<br />

tutte le patologie clinicamente rilevanti, ottenere<br />

adeguati campioni tessutali per l’esame istologico,<br />

resecare completamente la maggior parte dei<br />

polipi colorettali, garantire una colonscopia senza<br />

dolore, prevenire e trattare le eventuali complicanze,<br />

integrare i riscontri endoscopici con il trattamento<br />

clinico del paziente.<br />

In molte realtà questi obiettivi non sono ancora<br />

stati raggiunti, poiché per<strong>si</strong>ste una rivelante disomogeneità<br />

territoriale. In ampie ca<strong>si</strong>stiche nazionali<br />

pubblicate negli ultimi anni, infatti, l’intubazione del<br />

cieco è risultata inferiore rispetto all’obiettivo del<br />

90% per le colonscopie di routine e del 95% per<br />

le colonscopie di screening, con un range ampio,<br />

variabile dal 76% nel Regno Unito al 91% della Polonia<br />

(1,2).<br />

Anche il “miss rate”, cioè la percentuale di le<strong>si</strong>oni<br />

non diagnosticate dalla colonscopia, non è migliorato<br />

negli ultimi venti anni. Il “miss rate” per adenomi<br />

inferiori a un centimetro, valutato in studi prospettici<br />

con la metodica della “tandem colonoscopy”,<br />

cioè la colonscopia ripetuta due volte nello stesso<br />

paziente da due operatori diver<strong>si</strong>, nel 1990 era del<br />

15% e nel 2012 del 21% (3,4). Il “miss rate” per<br />

adenomi avanzati è qua<strong>si</strong> invariato, passando dal<br />

6% del 1997 al 5% del 2012 (4, 5).<br />

Si ripropone quindi fortemente la questione di <strong>raggiunge</strong>re<br />

e mantenere un adeguato livello di qualità<br />

della colonscopia. È essenziale sceglier<strong>si</strong> un buon<br />

Maestro, perché la Scuola è molto importante per<br />

poter acqui<strong>si</strong>re le conoscenze e le capacità necessarie.<br />

Secondo le linee guida dell’ASGE il training dovrebbe<br />

comprendere <strong>si</strong>a competenze manuali, tecnologiche<br />

e strumentali, <strong>si</strong>a conoscenze sulla anatomia<br />

endoscopia e sull’inquadramento clinico del<br />

paziente. Bisogna inoltre imparare ad avere pazienza,<br />

senza la quale non è pos<strong>si</strong>bile effettuare una colonscopia<br />

con percentuali adeguate di successo (6).<br />

Jerome Waye, uno dei pionieri della colonscopia,<br />

ha delineato le regole d’oro che ciascun endoscopista<br />

dovrebbe conoscere e mettere in pratica per<br />

Giorn Ital End Dig 2013;36:115-119<br />

115


<strong>La</strong> qualità della colonscopia:<br />

<strong>come</strong> <strong>si</strong> <strong>raggiunge</strong> e <strong>come</strong> <strong>si</strong> mantiene<br />

Enrico Ricci > Qualità della colonscopia<br />

Tabella 1: le regole d’oro per l’esecuzione della colonscopia (mod. da 7)<br />

• Ricorda l’anatomia<br />

• Raddrizza lo strumento, spesso e ripetutamente<br />

• Rimuovi sempre il loop dell’endoscopio<br />

• Riconosci le cause del dolore indotto durante la colonscopia<br />

• Fai applicare all’infermiere una adeguata pres<strong>si</strong>one addominale<br />

per mantenere l’endoscopio raddrizzato<br />

• Aspira l’aria quando ti avvicini ad una plica, per accorciare il colon<br />

• Cambia la po<strong>si</strong>zione del paziente<br />

• Scegli l’endoscopio più adatto alla <strong>si</strong>tuazione clinica<br />

eseguire una colonscopia di buona qualità (Tabella<br />

1). Esse sono la conoscenza dell’anatomia endoscopica,<br />

la capacità di raddrizzare lo strumento, di rimuovere<br />

il loop dell’endoscopio, di riconoscere le cause<br />

del dolore durante la colonscopia, di far effettuare<br />

all’infermiere una adeguata pres<strong>si</strong>one addominale per<br />

mantenere l’endoscopio raddrizzato, di evitare una<br />

ecces<strong>si</strong>va insufflazione, di sapere quando è necessario<br />

cambiare la po<strong>si</strong>zione del paziente sul lettino<br />

scegliendo l’endoscopio più adatto in ogni <strong>si</strong>tuazione<br />

clinica (7).<br />

Qual è la durata del training<br />

necessaria per poter<br />

effettuare una colonscopia<br />

di buona qualità<br />

L’ASGE nel 1996 nel progetto ACES (Acqui<strong>si</strong>tion of competency<br />

in endoscopic skills) ha identificato quattro<br />

obiettivi, costituiti dalla capacità di superare con successo<br />

la flessura splenica, di intubare il cieco, di riconoscere<br />

e di identificare ogni anormalità della superficie<br />

mucosa. Il numero di colonscopie necessario per avere<br />

una percentuale di successo del 90% è stato identificato<br />

in 100 e questo numero ha costituito per anni il riferimento<br />

utilizzato dalla maggior parte delle istituzioni accademiche<br />

(8). Studi più recenti hanno però dimostrato<br />

che questo numero è insufficiente, innalzando il “cut off”<br />

a 150 (9) e poi a 275 (10). Il progetto formativo recentemente<br />

elaborato dalla Mayo Clinic, viene raccomandato<br />

dall’ASGE perché ha il pregio di aver identificato in maniera<br />

molto dettagliata “scores” <strong>si</strong>a di tipo motorio che<br />

di tipo cognitivo: gli scores motori sono costituiti dalla<br />

capacità di avanzamento in <strong>si</strong>curezza del colonscopio,<br />

di riduzione dei loop, di una adeguata visualizzazione<br />

della mucosa, di esecuzione delle manovre<br />

terapeutiche. Gli scores cognitivi<br />

sono costituiti dalla conoscenza delle<br />

indicazioni cliniche appropriate, della<br />

sedazione, del trattamento del dolore<br />

durante la procedura, dei landmarks<br />

anatomici, delle patologie colorettali.<br />

Altri Autori, valutando ulteriori parametri<br />

quali il volume men<strong>si</strong>le di colonscopie<br />

eseguite, il tempo medio di<br />

intubazione del cieco, la percentuale<br />

di raggiungimento del cieco, il polyp e<br />

l’adenoma detection rate per paziente<br />

e per procedura, il tempo medio di<br />

estrazione del colonscopio, hanno individuato<br />

in 500 il numero di procedure<br />

necessarie per poter completare la<br />

colonscopia senza l’intervento del supervisore<br />

(11). L’adenoma “detection<br />

rate”, con<strong>si</strong>derato a tutt’oggi il principale parametro di<br />

riferimento della qualità della colonscopia di screening,<br />

ha mostrato una correlazione diretta con l’esperienza<br />

dell’operatore, espressa <strong>come</strong> numero di colonscopie<br />

eseguite (12). Il training comporta un prolungamento<br />

del tempo di esecuzione delle colonscopie dal 10 al<br />

37% e ha un impatto economico per le istituzioni che<br />

lo effettuano: negli Stati Uniti dai dati del CORI (Clinical<br />

Out<strong>come</strong> Research Initiative) il suo costo è stato stimato<br />

in cinquecentomila-un milione di dollari per anno/per<br />

istituzione (13). Anali<strong>si</strong> costo-beneficio della colonscopia<br />

nella diagno<strong>si</strong> di le<strong>si</strong>oni neoplastiche hanno stimato un<br />

costo di 20.000 $ per anno di vita salvata. Procedure<br />

ripetute, complicanze e mancate diagno<strong>si</strong> riducono <strong>si</strong>gnificativamente<br />

questo beneficio, ma un training adeguato<br />

è in grado di incidere su questi costi e di costituire<br />

un utile investimento per il futuro.<br />

Come effettuare<br />

il training<br />

Molti studi hanno valutato l’utilità dei <strong>si</strong>mulatori, giungendo<br />

a conclu<strong>si</strong>oni contrastanti. Sono oggi disponibili<br />

l’Immer<strong>si</strong>on Endoscopy AccuTouch System, il Simbionix<br />

GI Mentor II, il Koken Colonscopy Training Model<br />

Type 1-B, il Kyoto Kagaru Colonoscope Training Model,<br />

l’Endo-TS-1. I <strong>si</strong>mulatori sono stati validati soprattutto<br />

per quanto riguarda la capacità di offrire una realistica<br />

e adeguata <strong>si</strong>mulazione della formazione degli<br />

alfa loop e del loro raddrizzamento oltre che della forza<br />

di inserzione, ma a tutt’oggi non è stata dimostrata la<br />

superiorità di un modello rispetto agli altri. In uno studio<br />

multicentrico, multinazionale, in cieco, sono stati<br />

confrontati i risultati del training degli specializzandi alla<br />

prima esperienza endoscopica eseguito con il <strong>si</strong>mu-<br />

116 1


Tabella 2: set minimo di indicatori di qualità, misure di out<strong>come</strong> auditabili e relativi standard di riferimento (mod. da 19)<br />

INDICATORE OUTCOME AUDITABILE STANDARD<br />

Preparazione intestinale<br />

Qualità della preparazione intestinale<br />

≥ 90% eccellente o adeguata,<br />

preferibilmente valutata<br />

con una scala validata<br />

Intubazione del cieco<br />

Adenoma Detection Rate<br />

Percentuale di raggiungimento<br />

del cieco con documentazione<br />

fotografica dell’orifizio appendicolare<br />

Numero di pazienti con almeno un<br />

adenoma/numero totale di pazienti<br />

≥ 90% non aggiustata<br />

≥ 90% in tutte le colonscopie<br />

≥ 95% nelle colonscopie di screening<br />

≥ 25% negli uomini<br />

≥ 15% nelle donne nelle colonscopie<br />

di screening<br />

≥ 20% nelle colonscopie<br />

di screening<br />

Tempo di estrazione del colonscopio Tempo in minuti dal cieco all’ano ≥ 6 minuti nel colon non operato<br />

Polipectomie Percentuale di polipectomie eseguite ≥ 90% di tutti i polipi diagnosticati<br />

≤ 1:1.000 colonscopie<br />

(diagnostiche o terapeutiche)<br />

Incidenza di perforazione<br />

≤ 1: 500 colonscopie<br />

Complicanze<br />

con polipectomie<br />

Incidenza di emorragie<br />

dopo polipectomia<br />

≤ 1: 100 colonscopie<br />

con polipectomie<br />

latore rispetto a quello eseguito in vivo, dimostrando<br />

che il <strong>si</strong>mulatore può accorciare <strong>si</strong>gnificativamente la<br />

learning curve del training in vivo (14). Altri studi non<br />

hanno dimostrato l’utilità del <strong>si</strong>mulatore nel migliorare<br />

la competenza dei discenti nella esecuzione della<br />

colonscopia (15). L’utilità dei cor<strong>si</strong> di formazione brevi<br />

è stata valutata dall’ASGE, concludendo che sono<br />

di scarsa utilità per i neofiti, ma che possono aiutare i<br />

discenti già esperti ad acqui<strong>si</strong>re competenze e conoscenze<br />

su nuove metodiche da introdurre nella propria<br />

pratica clinica (16). Pochi studi invece hanno valutato<br />

l’impatto del training del personale infermieristico sulla<br />

qualità della colonscopia. In uno studio del 2009 è stato<br />

dimostrato che il prolungamento del tempo di esecuzione,<br />

la percentuale di intubazione del cieco e di<br />

complicanze della colonscopia di screening sono proporzionati<br />

alla durata del training degli infermieri (17).<br />

Non è sufficiente acqui<strong>si</strong>re una adeguata competenza,<br />

ma è necessario anche mantenerla nel tempo. Uno<br />

studio ha valutato la percentuale di completezza della<br />

colonscopia in otto medici con esperienza diversa, da<br />

meno di 5 anni a 29 anni.<br />

È stato dimostrato che anche per i più esperti la percentuale<br />

di completezza della colonscopia variava in<br />

rapporto al numero di colonscopie eseguite men<strong>si</strong>lmente.<br />

Infatti un medico con 9 anni di esperienza e un<br />

volume per mese di 78 colonscopie aveva il 99.6% di<br />

raggiungimento del cieco, mentre un medico con 29<br />

anni di esperienza ma solo 20 colonscopie per mese<br />

<strong>raggiunge</strong>va solo il 96% (18). Anche i più anziani devono<br />

rimetter<strong>si</strong> in discus<strong>si</strong>one, monitorando i propri risultati<br />

e, se necessario, effettuando il retraining. Viene<br />

con<strong>si</strong>derato estremamente importante documentare<br />

nel proprio curriculum il numero di colonscopie eseguite<br />

e il mantenimento <strong>si</strong>a delle capacità motorie che<br />

cognitive precedentemente citate.<br />

Come migliorare<br />

le performance<br />

di ciascun operatore<br />

Mutuando le soluzioni adottate dall’industria pos<strong>si</strong>amo<br />

identificare cinque azioni: è necessario prendere coscienza<br />

del problema, eseguire un training adeguato<br />

per acqui<strong>si</strong>re le conoscenze appropriate, monitorare<br />

costantemente i risultati e eseguire audit periodici,<br />

sottoporre a retraining i “poor performers”. L’audit<br />

clinico in questo scenario costituisce uno strumento<br />

fondamentale e sono stati per questo proposti<br />

indicatori di qualità che costituiscono <strong>si</strong>a standard<br />

di riferimento, <strong>si</strong>a misure “auditabili”, cioè utilizzabili<br />

per gli audit clinici (Tabella 2) (19). A conferma<br />

LUNEDì Giorn Ital 2 OTTOBRE End Dig 2013;36:115-119<br />

- I SESSIONE<br />

117 15


<strong>La</strong> qualità della colonscopia:<br />

<strong>come</strong> <strong>si</strong> <strong>raggiunge</strong> e <strong>come</strong> <strong>si</strong> mantiene<br />

dell’importanza del monitoraggio è stato dimostrato<br />

che la semplice videoregistrazione <strong>si</strong>stematica degli<br />

esami endoscopici era in grado di portare ad un<br />

miglioramento della maggior parte degli indicatori,<br />

soprattutto del tempo di ispezione e di estrazione<br />

dell’endoscopio dal cieco al retto, della disten<strong>si</strong>one<br />

del lume colico, della accuratezza dell’ispezione delle<br />

pliche (20).<br />

Anche l’applicazione di progetti di miglioramento,<br />

disegnati per affrontare <strong>si</strong>ngole problematiche non<br />

adeguate rispetto agli standard, può essere utile per<br />

il miglioramento (21).<br />

<strong>La</strong> colonscopia è ancora oggi, nell’era dello screening,<br />

una procedura tecnicamente complessa che<br />

richiede un con<strong>si</strong>stente training e una sufficiente<br />

esperienza per ottenere risultati adeguati.<br />

Le Società scientifiche e le Istituzioni devono as<strong>si</strong>curare<br />

un training e un retraining sufficienti per garantire<br />

la qualità della colonscopia e gli operatori devono<br />

impegnar<strong>si</strong> nel monitoraggio e nella <strong>si</strong>stematica esecuzione<br />

in ogni Unità di Endoscopia di “audit clinici”,<br />

universalmente riconosciuti <strong>come</strong> strumenti fondamentali<br />

per il miglioramento.<br />

Enrico Ricci > Qualità della colonscopia<br />

In ogni unità di Gastroenterologia e di Endoscopia<br />

digestiva questi indicatori dovrebbero essere rilevati<br />

e monitorati, utilizzando preferibilmente software di<br />

refertazione che prevedano l’acqui<strong>si</strong>zione per ogni<br />

colonscopia delle informazioni necessarie. Il monitoraggio<br />

viene con<strong>si</strong>derato essenziale anche nei<br />

programmi istituzionali di screening, attuati in molte<br />

regioni italiane. Le Agenzie regionali per lo screening<br />

acqui<strong>si</strong>scono regolarmente i dati di ogni Unità operativa<br />

sulla completezza della colonscopia, sul detection<br />

rate, sulle complicanze.<br />

<strong>La</strong> Società Italiana di Endoscopia Digestiva (SIED),<br />

ritenendo questa problematica strategica, ha elaborato<br />

un programma di retraining e il progetto EQUAL<br />

(Endoscopic Quality Assessment Level). Il programma<br />

di retraining è stato adottato dalla Agenzia nazionale<br />

per lo screening, che ha organizzato in collaborazione<br />

con le sezioni regionali SIED numero<strong>si</strong><br />

cor<strong>si</strong> di retraining. Il progetto EQUAL ha acqui<strong>si</strong>to<br />

dati su 11.580 colonscopie, monitorando indicatori<br />

che hanno dato la pos<strong>si</strong>bilità alle Unità operative,<br />

che hanno partecipato al progetto, di fare un benchmarking<br />

con altri centri nazionali e regionali di endoscopia<br />

digestiva, ed ai direttori di ciascuna Unità<br />

operativa di pianificare il retraining dei propri collaboratori,<br />

laddove necessario.<br />

Le con<strong>si</strong>derazioni e i dati finora riportati dimostrano<br />

l’importanza del “fattore umano” sulla qualità della<br />

colonscopia, ma non bisogna sottovalutare il ruolo<br />

della tecnologia garantendo a ciascun Centro di<br />

Endoscopia strumentazioni adeguate ed aggiornate.<br />

L’industria negli ultimi anni ha commercializzato colonscopi<br />

ad alta risoluzione o ad ampio angolo di vi<strong>si</strong>one,<br />

in grado di eseguire l’anali<strong>si</strong> spettrale dell’immagine<br />

e l’autofuorescenza.<br />

<strong>La</strong> “learning curve” per l’utilizzo di queste tecnologie<br />

al fine di differenziare gli adenomi dai polipi iperplastici<br />

sembra <strong>si</strong>gnificativamente più breve rispetto a<br />

quella necessaria per acqui<strong>si</strong>re le competenze necessarie<br />

per l’esecuzione della colonscopia a luce<br />

bianca (22).<br />

Corrispondenza<br />

Enrico Ricci<br />

Unità Operativa di Gastroenterologia<br />

ed Endoscopia Digestiva<br />

Dipartimento di Medicina Specialistica<br />

Ospedale G.B. Morgagni<br />

Via Forlanini 34/36 - 47100 Forlì (FC)<br />

Tel. + 39 054 3735026<br />

Fax + 39 054 3738659<br />

e-mail: e.ricci@ausl.fo.it<br />

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LUNEDì Giorn Ital 2 OTTOBRE End Dig 2013;36:115-119<br />

- I SESSIONE<br />

119 15

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