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Anno XXXXI - n.6 Giugno 2013 Il Presidente Luca Libardi presenta la sua relazione TEMA DEL MESE TROPPI VINCOLI AL REDDITO TURISTICO Liberarsi dalle catene che lo trascinano in basso La relazione del presidente Luca Libardi all’Assemblea La competitività e la redditività nel turismo trentino e nelle sue aziende è stato il filo conduttore della 67 a Assemblea provinciale di Asat al Palacongressi di Riva del Garda. È l’argomento che oggi, in tempi difficili, più occupa il cuore e la mente degli imprenditori del settore. La crisi si è affacciata anche nel turismo e costringe le istituzioni e le imprese a ridisegnare il contesto generale, gli strumenti, le loro strategie, gli obiettivi. Troppe le catene che stringono l’impresa e minacciano di trascinarla verso il basso. Poteva suonare ripetitivo sentirne parlare anche a Riva come da anni e in precedenti assemblee. Ma è sempre difficile non guardare la nuova faccia di una burocrazia soffocante arrivata in Italia a gravare sulle imprese per 25 miliardi, dieci volte la media europea mentre la deregulation rimane più nei propositi che trasferita nei fatti. Anche in Trentino. La fiscalità, con il 68% di carico complessivo, è riuscita a conquistarsi il tetto d’Europa e continuano a spingerla verso l’alto nuovi “rinforzi: l’IMU sull’immobile indispensabile per fare impresa alberghiera, gli obblighi sui pagamenti fino a mille euro che invitano il turista ad acquistare all’estero, l’imperterrita resistenza di quel “delirio tutto italiano” che è l’Irap. Il problema è prevalentemente di carattere nazionale, ma per affrontarlo non mancano spazi locali. Da qui la proposta Asat di un Tavolo della fiscalità dove si confrontino, nei loro ruoli diversi, Provincia, Comuni, Coordinamento imprenditori, organizzazioni sindacali. Anche a fronte alla stretta creditizia meritano maggior attenzione spazi di finanziamento poco utilizzati o lasciati ancora latenti nell’Autonomia, ad esempio Fondi immobiliari o private equity, strumenti da verificare assieme all’ente pubblico. Suonava anche insolito ai 500 albergatori arrivati al Palacongressi rivano l’invito del presidente Luca Libardi a non credere troppo al luogo comune e autoreferenziale di un “Trentino dove, nonostante tutto, va meglio che in altre parti d’Italia”. Si tratterebbe, eventualmente, di un meno peggio, vivamente sconsigliato dalla sofferenza dei bilanci. Nel 2012 la redditività media aziendale è scesa del 15%, anche se crescono i turisti dell’est. Per l’impresa turistica aumentano i costi di gestione, di pari passo diminuisce la capacità di spesa degli ospiti, si è costretti a difendere la competitività dell’offerta comprimendo i prezzi. Anche costo del lavoro e partecipazione al welfare sono entrambi esorbitanti, quindi da contenere e da mettere in più stretta correlazione tra loro perché non sia disincentivata, ad esempio, la ricerca di impiego e i periodi di indennità di disoccupazione prevedano la partecipazione a corsi formativi obbligatori. 2
TEMA DEL MESE TURISMO e OSPITALITÀ nel Elisa Ressegotti apre l’assemblea Fiducia nel turismo, il settore di maggior futuro Nella “narrazione” rivana del già conosciuto, particolarmente diretta e senza sconti, non sono mancate indicazioni di fiducia nel turismo. è il settore dato in maggiore espansione su scala europea e mondiale. In Trentino ha messo radici solide e fruttuose per tutti, anche per la sua identificazione con un territorio di qualità che si presta alla creazione di un contesto competitivo. Produce il 16-17% del Pil provinciale (corrispondente a 2.520 milioni di euro), anzi quasi il 30% con l’indotto, per un valore aggiunto sul miliardo di euro. Sviluppa un’offerta di lavoro per 11.000 addetti e per 31.000 occupati, unico settore ancora in trend positivo sotto tale aspetto. L’offerta turistica non si chiude in una partita di giro locale, attinge per intero al di fuori dei confini della provincia e, per oltre il 35% all’estero, quindi con forte percentuale per vantaggi legati alla tanto invocata internazionalizzazione. Le stesse decine di milioni investite direttamente dagli albergatori in pochi anni al fine di migliorare strutture e servizi al turista e tenerlo così legato al Trentino, sono in massima parte a ricaduta locale e vanno a sostegno del comune sistema economico. Del recente indebolimento di questa capacità d’investire hanno immediatamente risentito gli altri settori, artigianato e commercio in particolare. Eppure, quasi i dati non parlassero da soli, sembra ancora incredibilmente necessario doversi difendere da un riaffiorante antiturismo. Perché si tratta di verità conosciute ma non riconosciute e appena possibile passate sotto silenzio. Spetta agli albergatori affermarle con maggiore forza. Alcuni importanti risultati e nuovi obiettivi La relazione del presidente non ha solo approfondito e aggiornato l’analisi di una situazione già nota. Ha indicato anche alcuni importanti risultati ottenuti, talora esclusivamente, grazie all’impegno di Asat. Ad esempio il (ri)cambio di nome di Trentino Marketing. Il settore, seppur sempre infelicemente inglobato in Trentino Sviluppo, si chiamerà “Trentino turismo”, se non altro più connotativo, di maggiore visibilità, quindi nessun nominalismo fine a se stesso. Anche perché prosegue la pressione di Asat perché si arrivi, come sulle prime sembrava indicare anche l’ente pubblico, a un’Agenzia pubblico-privata di vendita del prodotto turistico trentino, che potrebbe meglio interagire con i grandi player internazionali del settore. Cominciando, ad esempio a migliorare la media di occupazione dei posti letto nelle aziende, (oggi mediamente del 33,2% rispetto al 38% dell’arco alpino) e la loro redditività. Di fronte ai grandi player internazionali del settore, ai quali ormai deve guardare il Trentino, sono perdenti i singoli territori spezzettati in troppe Apt e l’operatore individuale attraverso internet o la presenza in qualche fiera. Il confronto va sostenuto dal Trentino con tutto il suo peso economico e organizzativo, per indicare obiettivi numerici di flussi turistici, clientele di maggiore e/o più elevata capacità di spesa oltre che applicare criteri di marketing aziendale aggiornati già in atto su scala internazionale e in altre province italiane. Al proposito Libardi ha ricordato “il ricavo medio per camera occupata, il ricavo medio per camera disponibile come vero indice sintetico di redditività dell’albergo. Per la città di Trento lo fornisce 3
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