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Il successo ed il fallimento della psicoterapia la - Rivista di ...

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da qualcosa. Più <strong>del<strong>la</strong></strong> metà <strong>di</strong> questi giovani, una volta<br />

soli, erano finanziariamente liberi dai loro genitori; <strong>la</strong> loro<br />

esistenza variava da un <strong>la</strong>voro « part-time » ad una vita<br />

sim<strong>il</strong>e a quel<strong>la</strong> dei viandanti <strong>di</strong> un tempo, che facevano<br />

affidamento sul<strong>la</strong> generosità <strong>del<strong>la</strong></strong> terra e sul buon cuore<br />

<strong>del<strong>la</strong></strong> popo<strong>la</strong>zione. Parecchi <strong>di</strong> questi sapevano<br />

apertamente elemosinare e rovistare nel retro dei<br />

supermarkets tra i cibi scartati (una ragazza viveva in<br />

una comunità <strong>di</strong> quaranta persone che si coltivavano<br />

d'estate i vegetali e d'inverno sopperivano ai propri<br />

bisogni con gli scarti dei supermarkets). In breve, questi<br />

giovani sembravano molto in<strong>di</strong>pendenti dai loro genitori.<br />

I do<strong>di</strong>ci giovani girovaghi facevano sofismi sugli scopi<br />

<strong>del<strong>la</strong></strong> <strong>psicoterapia</strong> e, parecchi, perfino sull'analisi<br />

junghiana. Lasciatemelo <strong>di</strong>re, una volta che molti <strong>di</strong> loro<br />

afferrarono <strong>il</strong> punto <strong>di</strong> vista junghiano riguardante <strong>la</strong><br />

psiche, sentirono <strong>di</strong> essere andati al posto giusto.<br />

Lavorando con gli adolescenti, giu<strong>di</strong>co <strong>il</strong> loro<br />

coinvolgimento terapeutico sul<strong>la</strong> base dell'iniziativa o<br />

<strong>del<strong>la</strong></strong> responsab<strong>il</strong>ità che un giovane da nel<strong>la</strong> s<strong>ed</strong>uta, se<br />

offre volontariamente materiale, fantasie o sogni, <strong>di</strong>pinti<br />

fatti a casa o no. Perfino se <strong>il</strong> giovane è passivo nel<br />

rapporto terapeutico, l'essere interessato, cooperativo e<br />

comprensivo rappresenterebbe un coinvolgimento<br />

positivo paragonato al giovane che non coopera e che<br />

aspetta imbronciato che tu «faccia qualcosa». Dei nove<br />

giovani girovaghi visti per <strong>la</strong> <strong>psicoterapia</strong>, otto prima o poi<br />

raggiunsero <strong>il</strong> massimo coinvolgimento nel processo e <strong>il</strong><br />

nono soltanto, leggermente meno, a mio giu<strong>di</strong>zio perché<br />

non offriva a volte spontaneamente <strong>il</strong> materiale inconscio.<br />

Ciò regge al confronto con <strong>il</strong> fatto che solo un altro<br />

giovane nel<strong>la</strong> mia pratica <strong>di</strong> questi cinque anni offri<br />

spontaneamente in modo consistente i sogni o le fantasie<br />

che gli erano stati chiesti una o due volte. Tuttavia,<br />

moltissimi giovani non girovaghi erano partecipanti attivi<br />

nel<strong>la</strong> terapia, venendo volentieri alle loro s<strong>ed</strong>ute, e<br />

prendendo <strong>di</strong> solito delle iniziative per le loro ore.<br />

Sebbene queste scoperte sembrino in contrad<strong>di</strong>zione<br />

con <strong>la</strong> mia ipo-

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