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scarica la rassegna stampa completa del 20 Luglio 2013

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press LinE<br />

lls°11dOIS<br />

Direttore Responsabile: Roberto Napoletano<br />

<strong>20</strong>/07/<strong>20</strong>13<br />

Periodicità: Quotidiano<br />

Tiratura: 331.753<br />

Diffusione: 262.360<br />

Corte cosdtuzionale Illegittime le disposizioni che dovevano rendere più difficili i dissesti finanziari<br />

Bocciati i controlli sulle Regioni<br />

Stop al<strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione di fine legis<strong>la</strong>tura e al «fallimento politico»<br />

Gianni Trovati<br />

MILANO<br />

Muoiono in cul<strong>la</strong>i nuovi controni<br />

sulle Regioni, introdotti<br />

dal decreto legis<strong>la</strong>tivo su «premi<br />

e sanzioni» <strong>del</strong> federalismo fiscale<br />

(Dlgs 149/<strong>20</strong>11) e rafforzati dal<br />

decreto <strong>del</strong>l'ottobre scorso sui<br />

«costi <strong>del</strong><strong>la</strong> politica» (Dl<br />

174/<strong>20</strong>12), approvato dal Governo<br />

Monti dopo lo scandalo-Fiorito<br />

nel Lazio e le vicende simili<br />

esplose in tanti consigli regionali.<br />

A farli scomparire dal nostro<br />

ordinamento è <strong>la</strong> Corte costituzionale<br />

che, nel<strong>la</strong> sentenza<br />

219/<strong>20</strong>13 depositata ieri (presidente<br />

Gallo, re<strong>la</strong>tore Lattanzi),<br />

ha dichiarato illegittimi <strong>la</strong> «re<strong>la</strong>zione<br />

di fine legis<strong>la</strong>tura», il fallimento<br />

politico e l'interdizione di<br />

funzionari e revisori responsabili<br />

di scelte che determinano il dissesto<br />

<strong>del</strong>l'ente. Nelle Regioni a<br />

Statuto speciale, poi, cadono anche<br />

i nuovi controlli da parte degli<br />

ispettori <strong>del</strong><strong>la</strong> Ragioneria generale<br />

e le sanzioni per chi sfora<br />

il Patto di stabilità.<br />

A cadere sotto i colpi dei giudici<br />

<strong>del</strong>le leggi è prima di tutto il<br />

«fallimento politico» (articolo 2<br />

<strong>del</strong> Dlgs 149/<strong>20</strong>11), cioè <strong>la</strong> misura<br />

che scioglie il consiglio regionale<br />

e rimuove il presidente <strong>del</strong><strong>la</strong><br />

Giunta, rendendolo incandidabile<br />

per 10 anni, nei casi di «grave<br />

dissesto finanziario»; una fattispecie,<br />

questa, che si può verificare<br />

nelle Regioni sottoposte a pia-<br />

no di rientro dall'extradeficit sanitario,<br />

quando le amministrazioni<br />

non raggiungono gli obiettivi <strong>del</strong><br />

piano, sono costrette ad adottare<br />

per due anni consecutivi <strong>la</strong> superaddizionale<br />

Irpef e o il presidente<br />

non adempie agli obblighi collegati<br />

al<strong>la</strong> sua funzione di commissario<br />

ad acta. Quando si fosse verificato<br />

tutto questo, e <strong>la</strong> Corte dei<br />

conti avesse accertato il «dolo o<br />

<strong>la</strong> colpa grave» <strong>del</strong> Governatore,<br />

si prevedeva <strong>la</strong> rimozione <strong>del</strong> politico<br />

in questione, con decreto <strong>del</strong><br />

Presidente <strong>del</strong><strong>la</strong> Repubblica, e <strong>la</strong><br />

sua incandidabilità in ogni elezione,<br />

dalle comunali alle europee,<br />

peri() anni. Non si può fare, chiarisce<br />

<strong>la</strong> Corte Costituzionale, perché<br />

l'attribuzione al<strong>la</strong> Corte dei<br />

conti <strong>del</strong> potere di creare nei fatti<br />

le condizioni per l'espulsione<br />

(temporanea) dal<strong>la</strong> politica <strong>del</strong><br />

Governatore, anche se macchiatosi<br />

di gravi responsabilità, offre ai<br />

magistrati contabili un compito<br />

eccessivo, e perché <strong>la</strong> mancata<br />

previsione di tempi e procedure<br />

certe nell'iter che porta al decreto<br />

presidenziale disegna un «procedimento<br />

sanzionatorio, di per sé<br />

contraddittorio rispetto all'urgenza<br />

<strong>del</strong> decidere, e comunque dai<br />

tratti così indefiniti, da rendere incerte<br />

le prospettive di esercizio<br />

<strong>del</strong><strong>la</strong> carica, in danno <strong>del</strong>l'autonomia<br />

regionale».<br />

Niente da fare nemmeno per<br />

<strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione di fine legis<strong>la</strong>tura<br />

(articolo i), con cui il federalismo<br />

intendeva rendere trasparenti<br />

i fisultati <strong>del</strong>le amministrazioni<br />

e orientare su dati concreti<br />

<strong>la</strong> campagna elettorale e le scelte<br />

dei cittadini nelle urne. Entro<br />

90 giorni dal voto, i vertici amministrativi<br />

e politici <strong>del</strong><strong>la</strong> Regione<br />

erano chiamati a mettere ne-<br />

ro su bianco, in un documento<br />

certificato dagli organi di controllo<br />

interno, <strong>la</strong> situazione economico-finanziaria<br />

<strong>del</strong>l'ente, in<br />

partico<strong>la</strong>re per <strong>la</strong> sanità, lo stato<br />

certificato <strong>del</strong> bi<strong>la</strong>ncio regionale,<br />

eventuali rilievi ricevuti dal<strong>la</strong><br />

Corte dei conti e così via. Ma di<br />

queste re<strong>la</strong>zioni, dopo le prime<br />

incerte prove in Lazio e Lombardia,<br />

non si avrà più traccia, perché<br />

tutte le regole in questione<br />

discendono dal<strong>la</strong> legge <strong>del</strong>ega<br />

sul federalismo fiscale (<strong>la</strong> legge<br />

42/<strong>20</strong>09), ma tra previsioni originarie<br />

e rafforzamenti successivi<br />

sono uscite dai binari tracciati<br />

dall'incarico originario.<br />

Sulle norme che colpiscono direttori<br />

generali, direttori amministrativi<br />

e sanitari (articolo 3) si<br />

salva solo <strong>la</strong> decadenza automatica<br />

nel caso di «grave dissesto finanziario».<br />

Nul<strong>la</strong> da fare, invece,<br />

per l'interdizione decennale,<br />

che ha provato a tradurre in termini<br />

amministrativi per gli alti<br />

funzionari, e per i revisori dei<br />

conti, <strong>la</strong> sanzione <strong>del</strong>l'incandidabilità<br />

connessa al «fallimento politico».<br />

Cancel<strong>la</strong>ta quest'ultima,<br />

scompare anche l'impossibilità<br />

per i funzionari di ricoprire nei<br />

10 anni successivi «qualsiasi carica»<br />

in enti vigi<strong>la</strong>ti o partecipati e<br />

per i revisori di vigi<strong>la</strong>re sui conti<br />

di altre Pa territoriali.<br />

Nelle Regioni autonome, infine,<br />

scompaiono conia sentenza<br />

di ieri l'apparato sanzionatorio<br />

per chi sfora il Patto (tagli di<br />

spesa, blocco di indebitamento<br />

e assunzioni, tagli alle indennità)<br />

e le ispezioni "automatiche"<br />

<strong>del</strong>l'Economia quando i<br />

conti zoppicano.<br />

gianni trovati@ilsole24ore.com<br />

RIPRODUZIONE RISERVATA<br />

Pagina 23<br />

Pagina 17 di 29<br />

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress <strong>20</strong>12-<strong>20</strong>15

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