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12 gazzetta blocco 23-30.pdf - La Gazzetta del Medio Campidano

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25 giugno 2013 <strong>23</strong><br />

Rubriche<br />

AMBIENTE E SICUREZZA<br />

Il 6 luglio 1977 muore a Roma lo scrittore sardo Giuseppe Dessì. Forse lo scrittore più importante<br />

di questi ultimi settant’anni in Sardegna, era nato a Cagliari il 7 agosto 1909, ma aveva trascorso<br />

la sua infanzia a Villacidro. Autore di romanzi e novelle, fu definito dal critico letterario Gianfranco<br />

Contini come il Proust italiano. Nel gennaio 1962 vinse il premio Bagutta con il suo breve<br />

romanzo “Il disertore”, ma la sua opera più famosa resta l’ultima, “Paese d’ombre”, Premio Strega<br />

nel 1972, che ebbe un vasto successo di pubblico. Il <strong>12</strong> febbraio 1978 la sua salma viene traslata a<br />

Villacidro, suo paese d’adozione, che gli ha intitolato un premio letterario nazionale.<br />

di Andrea Alessandro Muntoni<br />

Ingegnere ambientale<br />

RESPONSABILITÀ AMMINISTRATIVA: NUOVI REATI PRESUPPOSTO<br />

Con l’approvazione <strong>del</strong>la Legge 6 novembre 20<strong>12</strong>, n. 190, recante<br />

“Disposizioni per la prevenzione e la repressione <strong>del</strong>la corruzione<br />

e <strong>del</strong>l’illegalità nella pubblica amministrazione”, pubblicata<br />

sulla <strong>Gazzetta</strong> Ufficiale n. 265 <strong>del</strong> 13/11/20<strong>12</strong>, in vigore a partire<br />

dal 28/11/20<strong>12</strong>, è stato introdotto nel D.Lgs. <strong>23</strong>1/2001 e s.m.i.<br />

il reato di “corruzione tra privati”.<br />

<strong>La</strong> novella legislativa è stata adottata per corrispondere agli obblighi<br />

derivanti dalla Convenzione ONU contro la corruzione<br />

<strong>del</strong> 31/10/2003 e dalla Convenzione penale sulla corruzione <strong>del</strong><br />

Consiglio d’Europa <strong>del</strong> 27 gennaio 1999 (Convenzione di Strasburgo)<br />

sanando così alla mancata attuazione <strong>del</strong>le medesime da<br />

parte <strong>del</strong>le rispettive leggi di ratifica (Legge 3 agosto 2009,<br />

n. 116 e Legge 28 giugno 20<strong>12</strong>, n. 110).<br />

Nuovi reati presupposto <strong>del</strong>la responsabilità amministrativa<br />

degli enti ai sensi <strong>del</strong> D.Lgs. <strong>23</strong>1/2001<br />

<strong>La</strong> Legge 6 novembre 20<strong>12</strong>, n. 190 integra il novero dei c.d. “reati<br />

presupposto” <strong>del</strong>la responsabilità amministrativa degli enti,<br />

ex D.Lgs. 8 giugno 2001, n. <strong>23</strong>1, e, più precisamente: • all’art. 25,<br />

comma 3, viene inserito il richiamo al nuovo art. 319-quater <strong>del</strong><br />

codice penale; • all’art. 25-ter, comma 1, viene aggiunta la lettera<br />

s-bis), che richiama il nuovo <strong>del</strong>itto di corruzione tra privati, nei<br />

casi di cui al nuovo terzo comma <strong>del</strong>l’art. 2635 <strong>del</strong> codice civile.<br />

I nuovi reati introdotti nel D.Lgs. <strong>23</strong>1/2001 sono, dunque:<br />

1. Art. 319-quater c.p., “induzione indebita a dare o promettere<br />

utilità”: “1. Salvo che il fatto costituisca più grave reato, il<br />

pubblico ufficiale o l’incaricato di pubblico servizio che, abusando<br />

<strong>del</strong>la sua qualità o dei suoi poteri, induce taluno a dare o a<br />

promettere indebitamente, a lui o a un terzo, denaro o altra utilità<br />

è punito con la reclusione da tre a otto anni. 2. Nei casi previsti<br />

dal primo comma, chi dà o promette denaro o altra utilità è punito<br />

con la reclusione fino a tre anni”.<br />

2. Art. 2635 c.c., “corruzione tra privati”: “1. Salvo che il fatto<br />

costituisca più grave reato, gli amministratori, i direttori generali,<br />

IL MIO PUNTO DI VISTA<br />

i dirigenti preposti alla redazione dei documenti contabili societari,<br />

i sindaci e i liquidatori, che, a seguito <strong>del</strong>la dazione o <strong>del</strong>la<br />

promessa di denaro o altra utilità, per sé o per altri, compiono od<br />

omettono atti, in violazione degli obblighi inerenti al loro ufficio<br />

o degli obblighi di fe<strong>del</strong>tà, cagionando nocumento alla società,<br />

sono puniti con la reclusione da uno a tre anni. 2. Si applica la<br />

pena <strong>del</strong>la reclusione fino a un anno e sei mesi se il fatto è commesso<br />

da chi è sottoposto alla direzione o alla vigilanza di uno dei<br />

soggetti indicati al primo comma. 3. Chi dà o promette denaro o<br />

altra utilità alle persone indicate nel primo e nel secondo comma<br />

è punito con le pene ivi previste. 4. Le pene stabilite nei commi<br />

precedenti sono raddoppiate se si tratta di società con titoli quotati<br />

in mercati regolamentati italiani o di altri Stati <strong>del</strong>l’Unione europea<br />

o diffusi tra il pubblico in misura rilevante ai sensi <strong>del</strong>l’articolo<br />

116 <strong>del</strong> testo unico <strong>del</strong>le disposizioni in materia di intermediazione<br />

finanziaria, di cui al decreto legislativo 24 febbraio 1998,<br />

n. 58, e successive modificazioni. 5. Si procede a querela <strong>del</strong>la<br />

persona offesa, salvo che dal fatto derivi una distorsione <strong>del</strong>la<br />

concorrenza nella acquisizione di beni o servizi”.<br />

2. <strong>La</strong> rilevanza <strong>del</strong> reato di corruzione in ambito privato ai<br />

fini <strong>del</strong> D.Lgs. <strong>23</strong>1/2001<br />

<strong>La</strong> nuova lettera s-bis <strong>del</strong>l’art. 25-ter, rinviando ai “casi previsti<br />

dal terzo comma <strong>del</strong>l’art. 2635 c.c.”, prevede, in sostanza, che ai<br />

sensi <strong>del</strong> D.Lgs. <strong>23</strong>1/2001 può essere sanzionata la società cui<br />

appartiene il soggetto corruttore, in quanto solo questa società<br />

può essere avvantaggiata dalla condotta corruttiva.<br />

Al contrario, la società alla quale appartiene il soggetto corrotto,<br />

per definizione normativa, subisce un danno in seguito alla violazione<br />

dei doveri d’ufficio o di fe<strong>del</strong>tà.<br />

3. Le sanzioni a carico degli enti e società<br />

Le sanzioni previste per il reato di cui all’art. 319-quater c.p.,<br />

rubricato “induzione indebita a dare o promettere utilità” l’art.<br />

25, comma 3, <strong>del</strong> D.Lgs. <strong>23</strong>1/2001 prevede la sanzione pecuniaria<br />

da trecento a ottocento quote (e quindi da 77.400 euro a<br />

1.<strong>23</strong>9.200 euro) e l’applicazione <strong>del</strong>le sanzioni interdittive previste<br />

dall’articolo 9, comma 2, per una durata non inferiore ad un<br />

anno, ovverosia: I. l’interdizione dall’esercizio <strong>del</strong>l’attività; II. la<br />

sospensione o la revoca <strong>del</strong>le autorizzazioni, licenze o concessioni<br />

funzionali alla commissione <strong>del</strong>l’illecito; III. il divieto di contrattare<br />

con la pubblica amministrazione, salvo che per ottenere le<br />

prestazioni di un pubblico servizio; IV. l’esclusione da agevolazioni,<br />

finanziamenti, contributi o sussidi e l’eventuale revoca di<br />

quelli già concessi; V. il divieto di pubblicizzare beni o servizi.<br />

<strong>La</strong> lettera s-bis) <strong>del</strong>l’art. 25-ter <strong>del</strong> D.Lgs. <strong>23</strong>1/2001 sanziona il<br />

<strong>del</strong>itto di cui all’art. 2635 c.c. rubricato “corruzione tra privati”<br />

con la sanzione pecuniaria da duecento a quattrocento quote (e<br />

quindi da 51.600 euro a 619.600 euro).<br />

4. Incidenza <strong>del</strong>la novella sul Mo<strong>del</strong>lo di Organizzazione,<br />

Gestione e Controllo<br />

Il nuovo disposto normativo fa sì che parte dei reati prima previsti<br />

e integrabili solo ed esclusivamente laddove la controparte fosse<br />

un soggetto pubblico possono, con l’entrata in vigore <strong>del</strong>la norma<br />

di cui trattasi, essere realizzati anche nell’ambito <strong>del</strong>la contrattazione<br />

tra privati. L’introduzione dei reati di induzione indebita a<br />

dare o a promettere utilità di cui all’art. 319 c.p. e di corruzione<br />

tra privati di cui all’art. 2635 c.c. impongono una approfondita<br />

valutazione sui processi aziendali di ciascuna Società al fine di<br />

valutare se gli stessi possono essere realizzati dai Destinatari <strong>del</strong><br />

Mo<strong>del</strong>lo di Organizzazione, Gestione e Controllo (MOGC) per<br />

procurare alla Società stessa un indebito interesse o vantaggio.<br />

L’Organismo di Vigilanza (OdV) dovrebbe sollecitare l’implementazione<br />

<strong>del</strong> Mo<strong>del</strong>lo di Organizzazione Gestione e Controllo affinché<br />

vengano individuati in modo puntuale sia le attività sensibili<br />

con riferimento alle fattispecie di reato di nuova introduzione<br />

sia i soggetti che in tali attività sono coinvolti e che, pertanto,<br />

potrebbero realizzare tali fattispecie criminose.<br />

GIUGNO CHE SEI MATURITÀ DELL’ANNO...<br />

… di te ringrazio Dio: //in un tuo giorno, sotto al sole caldo, ci sono nato io,//ci sono nato io// E con le messi che hai fra le tue mani<br />

ci porti il tuo tesoro,//con le tue spighe doni all’uomo il pane, alle//femmine l’ oro, alle femmine l’ oro...<br />

Ho distribuito negli anni ai miei allievi elenchi di libri da leggere, di film da<br />

vedere, di opere d’arte da rimirare, di musica da ascoltare. Ma di valori,<br />

gerarchicamente ordinati non ne ho mai redatti. […] non mi ricordo di aver<br />

consapevolmente sostenuto di essere custode in qualche modo di valori. Oggi<br />

mi frugo dentro per trovare una costante a cui mi sono rifatto, a cui ritengo<br />

che sia necessario rifarsi. Ne trovo una, tra molti distinguo: il senso <strong>del</strong>l’ingiustizia.<br />

Non <strong>del</strong>la giustizia, si badi bene, […] il senso <strong>del</strong>l’ingiustizia. L’ingiustizia<br />

è visibile, riconoscibile. Può orientare il nostro comportamento come<br />

l’ago di una bussola morale. Combattere l’ingiustizia. Non tollerarla. Rifiutarsi<br />

di subirla. Rifiutarsi di assistere impassibile al suo compiersi su altre<br />

vite. Questo, forse, si può insegnare senza doversene pentire poi, chissà. Ma<br />

il lavoro più morale che possiamo fare è aiutare i nostri alunni a non chiudere<br />

gli occhi sulle ferite che ogni giorno subiscono, sui castighi che li segnano<br />

e ci segnano. […] Forse agli insegnanti, ammesso che possano ancora attribuirsi<br />

un compito elevato, tocca proprio questo: aiutare gli Amleto <strong>del</strong>le<br />

giovani generazioni a rimettere in sesto il tempo che è andato fuori squadra.<br />

Non è un compito da niente […] , per farlo, occorre una sintesi superiore di<br />

dottrina, intelligenza, ricchezza umana. […] dobbiamo diventare persone<br />

eccezionali, […] la nostra piatta esistenza di piccoli impiegati incalzati dai<br />

bassi stipendi e dai bisogni <strong>del</strong> consumo, […] laicizzati in superficie dagli<br />

slogan ma feriti in profondità da pregiudizi inestirpabili, poveri di borsa e di<br />

spirito, essiccati dal disamore, cresciuti in una scuola e in una università<br />

che hanno incoraggiato tutte le cialtronerie […] la nostra piatta esistenza,<br />

dicevo, va rovesciata in quella di persone eccezionali. […] L’insegnante ordinario<br />

ha colmato la misura. Dobbiamo dimostrare una straordinarietà non<br />

subordinabile, non irreggimentabile, indispensabile, sovversiva. Dobbiamo<br />

pretendere ciò che occorre per una scuola d’alto profilo. […] Solo così non<br />

moriremo tutti […] proprio tutti, al Mondo, al Cielo, alla Speranza. (Domenico<br />

Starnone, Solo se interrogato. Appunti sulla maleducazione di un<br />

insegnante volenteroso, Universale economica Feltrinelli, Mi, 1998)<br />

Giugno che sei …, così canta l’aedo di Pavana, tra Modena e la Toscana.<br />

Giugno è anche, ogni anno, mese di risultati scolastici finali,<br />

pure dei risultati degli esami finali, quelli che consentono di uscire<br />

da una porta <strong>del</strong>la scolarizzazione per imboccarne un’altra, con più<br />

o meno speranze. A luglio, invece, gli esiti che danno accesso dal<br />

portone massimo, quello <strong>del</strong>le Università o di un’Accademia. Prima<br />

di pensare seriamente di insegnare filosofia a Francesca, devo sapere<br />

se sta rischiando forte l’anoressia o la bulimia, prima di pretendere<br />

che <strong>La</strong>ura segua le mie lezioni di storia, deve aver imparato a<br />

fidarsi di me, tanto da dirmi: professò, lo sa che l’altro giorno ho<br />

pensato davvero di farla finita, ma poi ho anche pensato che le avrebbe<br />

fatto tanto male, che lei e i miei genitori, che a volte non mi comprendono,<br />

ma mi vogliono tanto bene, ne avreste sofferto troppo,<br />

avreste pianto tanto, e non l’ho fatto. Che dice: ho fatto bene Ecco,<br />

quando avrò convinto Francesca a mangiare, o a non mangiare troppo,<br />

<strong>La</strong>ura a trovare il motivo e la forza, ogni santo giorno, per svegliarsi<br />

domani, e uscire e fare, Gianni a non drogarsi a manetta, quando<br />

sarò riuscito a portare allo scoperto, li avrò aiutati ad esorcizzare<br />

qualcuno dei tanti diavoletti che morsicano il loro cuore e la loro<br />

anima vera, quella che quando ognuno di noi muore, muore con noi,<br />

quando sarò riuscito con loro a fare alcune di queste cosette, così<br />

come si fa o si dovrebbe fare sempre con i propri figli, allora, seriamente<br />

e serenamente potrò guardarli, sorridere loro beffardo, il giusto,<br />

e dire: bene, oggi parliamo <strong>del</strong>l’eros platonico, … che è meno<br />

platonico di quello che comunemente si crede, in giro, tra i non addetti<br />

ai lavori, … oppure: parliamo <strong>del</strong>la rivoluzione culturale protestante<br />

in Germania e nei Paesi <strong>del</strong> Nord Europa, … se preferite, invece,<br />

<strong>del</strong> quadrato logico aristotelico, … o vi ingolosisce di più cosa<br />

pensavano <strong>del</strong>l’amicizia Epicuro, Seneca, Tito Lucrezio Caro Dell’uomo<br />

moderno Soren Kierkegaard O Martin Heidegger <strong>del</strong>la chiacchiera<br />

Del trasformismo giolittiano, eeh, che ne dite Del mito <strong>del</strong><br />

capo nella Prima Metà <strong>del</strong> secolo Decimonono, … o di che cosa <br />

Magari con, in sottofondo, leggero leggero, per non disturbare quelli<br />

<strong>del</strong>l’aula a fianco, dove si lavora alacremente alla traduzione di un<br />

verso satirico di Giovenale, o ci si danna l’anima su un maledetto<br />

passaggio degli stati <strong>del</strong>la materia in fisica, che non sono mai riuscito<br />

a capire, e quell’ossicino <strong>del</strong> meta … cchènesò <strong>del</strong>la mano, …<br />

di Antonio Loru<br />

proprio quella domanda dovevo trovarci in questo compito di recupero!<br />

… Il filosofo che scrisse il Saggio sull’intelletto umano<br />

Boh! Allora ! Dài, dite, … dite, come direbbe Fracchia: dichino<br />

loro … per pietàààà, che finisce pure il motivo di sottofondo … all<br />

you need is love, … tatararàrà … all you need … Però forti, questi<br />

Beatles!<br />

Giugno, mese di messi, non il calciatore argentino, de laurera là, di<br />

promossi, bocciati, rimandati a settembre, di voti. A proposito di voti:<br />

che voto si darebbe, oggi, il docente medio, quello tipo, italiano<br />

Quello che, per motivi di salute, può capitare, manca quasi tutto l’anno<br />

e lascia la sua classe a un supplente, ma poi non vuole assolutamente<br />

mancare al rito <strong>del</strong>lo scrutinio finale, forse perché non si fida <strong>del</strong><br />

supplente, che non conosce bene la classe e potrebbe giudicarli male<br />

i suoi ragazzi, mentre lui, che li conosce da anni, ha il polso <strong>del</strong>la<br />

situazione e li valuterà con giustizia, sulla scorta di una scienza <strong>del</strong>la<br />

disciplina, <strong>del</strong>la conoscenza di ogni singola studentessa, di una coscienza<br />

docimologica, frutto di anni di intensa applicazione alla disciplina,<br />

di frequentazione di scuole e istituti formativi che il supplente<br />

ancora non ha E allora! Stoicamente, bisogna essere presenti,<br />

anche se sofferenti bisogna andare in trincea, in questo momento<br />

fondamentale <strong>del</strong>l’anno, quando degli studenti si fanno biche giallo<br />

dorate, promessa di fragrante pane, per saziare la fame d’intelletto<br />

<strong>del</strong>la società di oggi e di quella di domani. Ovviamente sto pazziando,<br />

come dice Napoli, fantasticando, come si dice dappertutto, nel<br />

caso, davvero, ci fosse un insegnate <strong>del</strong> genere, un tale missionario,<br />

o missionaria, (per le pari opportunità), <strong>del</strong>la trasmissione dei saperi,<br />

io, personalmente, sollevando la paletta tonda, tipo pizzeria, proclamerei<br />

al mondo intero 10, solo perché non si può dare 11! Che<br />

direbbero, gli insegnanti italiani tutti, se il datore di lavoro, per conto<br />

<strong>del</strong> proprietario <strong>del</strong>l’azienda, il popolo italiano, alla fine di ogni<br />

anno scolastico facesse loro gli scrutini, e li dividesse in ammessi e<br />

non ammessi all’esame finale, ogni santo anno scolastico Quelli<br />

ammessi, poi: promosso, bocciato, rimandato … a casa! Io, per esempio<br />

direi: ma qui si fa terrorismo psicologico! E che diamine!


24<br />

25 giugno 2013<br />

DICO LA MIA<br />

Dalla lettera <strong>del</strong> presidente <strong>del</strong>la<br />

Provincia <strong>del</strong> <strong>Medio</strong> <strong>Campidano</strong>,<br />

Fulvio Tocco, pubblicata<br />

nella precedente edizione <strong>del</strong><br />

giornale, sembrerebbe che i<br />

veri motivi, per i quali il cittadino<br />

ha voluto abolire la provincia<br />

<strong>del</strong> <strong>Medio</strong> <strong>Campidano</strong>,<br />

siano la stampa e la politica demagogica<br />

anti-provincia, con<br />

responsabilità che si estendono<br />

a Roma e alla Regione. Gli unici<br />

innocenti sono gli amministratori<br />

provinciali. Tocco pare<br />

abbia dimenticato che il 6 maggio<br />

20<strong>12</strong>, in Sardegna, “il popolo<br />

sovrano” si è recato alle<br />

urne per il referendum abrogativo<br />

<strong>del</strong>le Province ed il 97%<br />

dei votanti ha espresso il volere<br />

di eliminare le 4 nuove provincie,<br />

tra le quali il <strong>Medio</strong><br />

<strong>Campidano</strong>. Il risultato straordinario<br />

spinse il presidente di<br />

Carbonia-Iglesias, Salvatore<br />

Cherchi, a dimettersi il giorno<br />

dopo, dimostrando, con onestà<br />

intellettuale, di rispettare il volere<br />

<strong>del</strong>l’elettorato. Il nostro<br />

di Saimen Piroddi<br />

L’AUTISTA FULVIO TOCCO<br />

NON MOLLA IL VOLANTE<br />

“Cari giovani, non sotterrate i<br />

talenti, i doni che Dio vi ha<br />

dato! Non abbiate paura di sognare<br />

cose grandi!” Questo<br />

l’appello di Papa Francesco a<br />

noi giovani. Un invito a non<br />

arrendersi davanti alle difficoltà.<br />

Una frase che mai come<br />

in questo periodo di crisi è dovuta.<br />

Ci etichettate come fannulloni<br />

e dite che dovremmo<br />

essere più choosy. Ci mandate<br />

a scuola da infanti per garantirci<br />

un’istruzione e una<br />

cultura eccellente, se possibile.<br />

Restiamo rinchiusi fra<br />

quelle mura, fra quei banchi<br />

per anni e anni con la speranza<br />

di un futuro. Ci stiamo preparando<br />

per varcare il mondo<br />

<strong>del</strong> lavoro e poi … Dopo anni<br />

di preparazione questo mon-<br />

presidente, invece, a distanza di<br />

un anno vorrebbe restare attaccato<br />

alla sedia. Del voto degli<br />

elettori dimostra non avere avuto<br />

alcun rispetto. Per di più ci<br />

tratta come incapaci a decidere<br />

da soli. Sostiene, infatti, che<br />

tutta la colpa è <strong>del</strong>la stampa.<br />

Personalmente ritengo, invece,<br />

che seppur economicamente<br />

più poveri, oggi più di ieri, i cittadini<br />

sono in grado, culturalmente,<br />

di saper osservare e giudicare,<br />

sia quando devono scegliere<br />

da chi essere rappresentati,<br />

sia quando valutano il resoconto<br />

<strong>del</strong>l’operato di coloro<br />

che hanno scelto. E sanno anche<br />

interpretare le pagine dei<br />

giornali. <strong>La</strong> domanda è: com’è<br />

possibile che il cittadino sia in<br />

grado di intendere e volere<br />

quando scegliere di avere una<br />

Provincia e i suoi amministratori,<br />

e poi lo stesso cittadino<br />

non è più in grado di intendere<br />

e di volere quando dice basta,<br />

andatevene a casa<br />

Il Presidente Tocco scrive: “Si<br />

IO NON HO PAURA<br />

do ci chiude le porte in faccia.<br />

Sembra che non ci sia mai<br />

posto per noi. A trent’anni nonostante<br />

le tue lauree e i tuoi<br />

master non hai esperienza sufficiente<br />

per entrare nel mondo<br />

<strong>del</strong> lavoro e se invece a cinquant’anni<br />

ti licenziano e cerchi<br />

un nuovo impiego, nonostante<br />

la tua esperienza, un lavoro<br />

non c’è ugualmente per<br />

la tua età avanzata. Paradossi<br />

su paradossi. Viviamo in una<br />

società imperniata sulle balle<br />

Perché prima ci vagheggiate<br />

un futuro rosa e fiori e poi ogni<br />

giorno, a ogni ora, a ogni minuto<br />

attraverso i mass media<br />

ci avvilite continuamente Infrangete<br />

i nostri sogni, i nostri<br />

progetti in un soffio. Smettetela<br />

di dirci cosa dovremmo<br />

pensa forse che la rabbia <strong>del</strong>le<br />

persone in difficoltà si possa<br />

rasserenare con il superamento<br />

<strong>del</strong>le provincie”. Ma forse<br />

Fulvio Tocco pensa che continuando<br />

a pagare le spese per<br />

mantenere le provincie, si possano<br />

rasserenare le persone in<br />

difficoltà Quanti soldi in quest’anno<br />

spesi per mantenere in<br />

vita un malato terminale che<br />

poco e niente ha fatto per il territorio<br />

In democrazia, il cittadino,<br />

quando vota, manifesta il<br />

suo volere, scegliendo ciò che<br />

ritiene meglio; e ha valenza il<br />

volere di molti, non quello di<br />

una sola persona, o di poche. Il<br />

97%, di chi ha votato più di un<br />

anno fa, ha espresso il malcontento<br />

e la <strong>del</strong>usione in merito<br />

alle Province. Anche i cittadini<br />

<strong>del</strong> <strong>Medio</strong> <strong>Campidano</strong>, in quell’occasione,<br />

chiedevano di poter<br />

scendere dall’autovettura fatiscente,<br />

guidata dall’autista<br />

Tocco. Non sapevano che l’autista<br />

non avrebbe voluto mollare<br />

il volante.<br />

fare o non fare. Tutto questo è<br />

sbagliato e ingiusto perché il<br />

futuro è solo nostro. Potremmo<br />

sbagliare, potreste avere<br />

ragione su ciò che ci aspetta,<br />

ma non toccate i nostri sogni.<br />

<strong>La</strong>sciateci progettare, sognare,<br />

cadere a terra e rialzarci<br />

perché è questa la vera libertà!<br />

Solo credendo in noi stessi<br />

potremo diventare veramente<br />

qualcuno e non una semplice<br />

copia di qualcun altro che già<br />

esiste. Kierkegaard diceva:<br />

“<strong>La</strong> grandezza non consiste<br />

nell’essere questo o quello ma<br />

nell’essere sé stessi; e questo<br />

ciascuno lo può, se lo vuole”<br />

Dunque fatevi da parte, perché<br />

non abbiamo paura di metterci<br />

in gioco!<br />

Carola Onnis<br />

OMAGGIO A EFISIO PISANO, FIGLIO,<br />

FILOSOFO E SCRITTORE DELLA PIETRA<br />

Efisio Pisano, in mostra al Caffè letterario di Villacidro,<br />

dal 26 maggio al 9 giugno, con le sue<br />

sculture, i suoi disegni, le sue poesie.<br />

Scultore, disegnatore, poeta filosofo, uomo di pietra,<br />

di Sardegna dove la pietra è madre, che nutre<br />

gli uomini, le gréggi e gli arménti, gli ulivi, l’acqua<br />

e la vite. In Sardegna non c’è terra, la terra è<br />

giovane, pensino pure quello che vogliono gli<br />

scienziati -logi, -grafi, <strong>del</strong>la Terra, la pietra è vecchia,<br />

è coeva all’Essere, è in Sardegna la radura,<br />

il palco <strong>del</strong>lo spettacolo <strong>del</strong>la vita che Efisio ha<br />

saputo mettere in scena. <strong>La</strong> Sardegna dicono è la<br />

terra più vecchia <strong>del</strong> nostro Mediterraneo, il suo<br />

respiro di sale ha dato sapore alle sue specie, animali<br />

e vegetali. Solo chi è sceso, e con fatiche<br />

inenarrabili risalito, per quanto si possa risalire,<br />

dagli abissi <strong>del</strong> dolore, <strong>del</strong> male di vivere, è artista<br />

vero. Efisio Pisano era, è, perché le nostre<br />

opere ci sopravvivono, artista vero. Dicevano,<br />

boscisi de genti gelosa, che aveva un brutto carattere,<br />

dimenticano, ma forse non l’hanno mai<br />

saputo, che il buon carattere non esiste, è una frase<br />

nonsense, un ossimoro, il buon carattere non<br />

lascia impronta, carattere appunto, dunque non è<br />

per definizione. Efisio Pisano di carattere ne aveva<br />

eccome, e di arte ne aveva da vendere. Come<br />

tutti i veri artisti l’ha regalata. Con la sua vita e la<br />

sua produzione ha lasciato la sua impronta, non<br />

nella polvere, dove facile si imprime, ma ancora<br />

più facile e lesta dissolve, ma nella dura pietra,<br />

dove dura secoli e millenni, e si aggiunge e confonde<br />

alle orme degli uomini <strong>del</strong>l’Oriente lontano,<br />

d’Egitto, di Grecia e di Roma, alle tracce dei<br />

pisani, suoi avi, degli aragonesi e dei catalani, dei<br />

sardi <strong>del</strong>la Sardegna Atlantide.<br />

<strong>La</strong> comunità di Villacidro, in primo luogo, deve<br />

all’amore <strong>del</strong>la sua famiglia, <strong>del</strong>le sorelle e dei<br />

congiunti, che hanno curato con tanta attenzione<br />

questa sua personale, nel natio borgo malvagio,<br />

l’allestimento di questa esposizione.<br />

A loro, di cuore, grazie.<br />

Antonio Loru<br />

ITINERARI TRA ARTE E ARCHEOLOGIA<br />

di Sara Carboni<br />

MARIO DELITALIA<br />

Il ciclo decorativo <strong>del</strong>la sala <strong>del</strong> consiglio comunale di Nuoro<br />

Nella lunetta raffigurante la<br />

patria il giovane combattente<br />

mostra la sua mutilazione<br />

ai genitori. <strong>La</strong> retoricità <strong>del</strong>la<br />

scena – che riprende un<br />

tema già trattato anni prima<br />

nell’olio Il mutilato, presentato<br />

alla XII Biennale di Venezia<br />

<strong>del</strong> 1920 – si riscatta per<br />

mezzo dei colori i quali mostrano<br />

un artista ben consapevole<br />

dei valori cromatici e dei<br />

loro contrasti: ai pantaloni<br />

verdi <strong>del</strong> giovane si contrappone<br />

il rosso <strong>del</strong> giubbetto<br />

<strong>del</strong>la madre, accostato al blu<br />

<strong>del</strong>la veste, in un gioco di colori<br />

complementari e fondamentali.<br />

Di grande raffinatezza<br />

e qualità è il bianco <strong>del</strong>la<br />

camicia <strong>del</strong> mutilato, dato<br />

con tocchi il cui spessore si<br />

assottiglia fino ad ottenere la<br />

trasparenza <strong>del</strong>la stoffa.<br />

Infine,la lunetta <strong>del</strong>la fede,<br />

considerata come la più completa<br />

dal punto di vista stilistico:<br />

qui, l’artista, risolve il<br />

problema figurativo in chiave<br />

essenzialmente pittorica,<br />

collocando le figure dei due<br />

uomini, inginocchiati in preghiera,<br />

contro un cielo<br />

striato,dove si staglia un groviglio<br />

di nubi che ne nascondono<br />

quasi totalmente l’azzurro.<br />

Il linguaggio tecnico si<br />

di Giovanni Luigi Zedda<br />

è fatto più nervoso e ad esso<br />

è legato un modo di dipingere<br />

più vigoroso e forte ma, al<br />

tempo stesso, alleggerito da<br />

pennellate più dinamiche che<br />

sgranano le forme, soprattutto<br />

quando suggeriscono la<br />

lontananza e descrivono una<br />

processione che si snoda sullo<br />

sfondo. In primo piano si<br />

stagliano due uomini genuflessi<br />

in preghiera: il volto <strong>del</strong><br />

più anziano, che esprime una<br />

certa serenità, è rivolto con<br />

paterna attenzione al travaglio<br />

interiore che trapela dai<br />

gesti <strong>del</strong> giovane.<br />

Successivamente il Consiglio<br />

Comunale di Nuoro affida a<br />

Delitala il completamento<br />

<strong>del</strong>la decorazione <strong>del</strong>la Sala<br />

con una tela che avrebbe dovuto<br />

celebrare un episodio<br />

<strong>del</strong>la storia sarda, possibilmente<br />

nuorese, da collocarsi<br />

nella parete soprastante il<br />

seggio elettorale. L’opera, ultimata<br />

nel gennaio <strong>del</strong> 1926,<br />

raffigura un avvenimento relativo<br />

alla storia di Nuoro che<br />

il pittore aveva scelto dopo<br />

ampie ricerche di archivio: il<br />

6 gennaio 1772 il sindaco, i<br />

consiglieri e tutta la popolazione<br />

si erano riuniti nella<br />

Casa Comunale per celebrare<br />

una sorta di processo all’arrendadore,<br />

l’avido esattore<br />

<strong>del</strong>le tasse, imposte dal<br />

feudatario, il marchese di<br />

Orani che risiedeva in Spagna.<br />

Il processo si era risolto<br />

con la cacciata da Nuoro <strong>del</strong>l’uomo<br />

che percepiva le arrende,<br />

un certo Mureddu di<br />

Fonni, con la minaccia di<br />

morte per lui e per lo stesso<br />

marchese se avessero ardito<br />

ritornare nel paese. Il lavoro<br />

impegna per lungo tempo<br />

l’artista, perché preceduto da<br />

molteplici bozzetti d’insieme<br />

e da vari studi preparatori dei<br />

personaggi che animano la<br />

scena; ciascuno individuato<br />

da un personale stato d’animo<br />

che si evidenzia attraverso<br />

l’atteggiamento o l’espressione<br />

<strong>del</strong> volto, studiati su<br />

persone reali che il pittore fa<br />

posare: vecchi con berritta o<br />

a capo scoperto, dal volto ornato<br />

di chiome e da barbe<br />

bianche e analizzati nei particolari<br />

fisionomici, a rappresentare<br />

i consiglieri più anziani,<br />

nelle loro espressioni di<br />

fermezza e saggezza, mentre<br />

i più giovani scelti per esprimere<br />

una maggiore irruenza<br />

nella posa e nel carattere. Una<br />

vera e propria galleria di ritratti<br />

di uomini dai lineamenti<br />

unici e di grande fierezza.<br />

Dimmi cosa leggi<br />

OGGI PARLIAMO DI... SOLO SE INTERROGATO<br />

Da qualche parte ho letto,<br />

forse sentito, non ricordo<br />

dove, quando, non ricordo<br />

di chi è, o da chi, la frase:<br />

non credo nelle scuole,<br />

nelle caserme, nelle carceri,<br />

nelle chiese, che sono<br />

state poi, queste ultime,<br />

nella nostra storia bimillenaria,<br />

un po’ tutte le altre<br />

cose assieme, ora un po’ di<br />

più l’una, ora un po’ di più<br />

l’altra di queste cose, ma<br />

sono state tutte queste<br />

cose, oltre che banche,<br />

parlamenti, governo diretto<br />

di milioni di persone, o<br />

ispiratrici di politiche a<br />

queste gradite.<br />

Potrebbe trattarsi di Bakunin,<br />

Brassens, De Andrè, o<br />

di un perfetto sconosciuto,<br />

non so dire, il senso <strong>del</strong> periodo<br />

però è forte.<br />

Della prima di queste istituzioni<br />

reclusive, la scuola,<br />

si occupa questo bel<br />

saggio-racconto di questo<br />

scrittore-insegnante napoletano,<br />

Domenico Starnone.<br />

Manco dai banchi di<br />

scuola da quasi cinquant’anni,<br />

dopo le scuole elementari<br />

ho fatto l’avviamento, ma in<br />

realtà il mio avviamento era<br />

già scritto da anni, forse da<br />

secoli, da millenni addirittura,<br />

cioè i campi, il bestiame.<br />

Ma mio padre ci teneva che<br />

anche un contadino, un homini<br />

’e satu, sapesse scrivere<br />

decentemente una domanda,<br />

una lettera, leggere un romanzo,<br />

oppure il giornale,<br />

una poesia.<br />

Ho ereditato dalla sua ostinata<br />

volontà a crescerci<br />

meno fessi di quanto, ancora<br />

in quegli anni Cinquanta, i<br />

prinzipàles, volevano i contadini<br />

e la loro discendenza,<br />

la mia ostinata volontà a saperne,<br />

il più possibile.<br />

Quindi da autodidatta ho letto<br />

un bel po’ di libri, visto<br />

tanti film, visitato, quando ho<br />

potuto, quando il bestiame<br />

me lo ha permesso, musei,<br />

città d’arte e quant’altro.<br />

Mi è capitato tra le mani questo<br />

resoconto confessione<br />

<strong>del</strong>le perplessità che la pratica<br />

didattica trentennale di<br />

questo professore-scrittore<br />

ha suscitato in lui.<br />

Confesso di non aver mai incontrato,<br />

nella mia breve carriera<br />

scolastica, dalla parte di<br />

chi sta dentro il banco, tanta<br />

sensibilità per il dolore a volte,<br />

il fastidio sempre, che la<br />

scuola crea agli scolari, gli<br />

alunni e poi agli studenti <strong>del</strong>le<br />

scuole superiori, come i<br />

miei nipoti oggi mi dicono.<br />

Ho sentito che qualcuno così<br />

c’è, è ragionevole credere<br />

che ci sia, ma io, in quei nove<br />

anni, (sono stato zuccato,<br />

scroccòrigau come si diceva<br />

allora, un anno), non ne ho<br />

mai conosciuti, personalmente.<br />

Dai suoi libri sono<br />

stati tratti i film <strong>La</strong> scuola di<br />

Daniele Luchetti, Denti di<br />

Gabriele Salvatores, Auguri<br />

professore di Riccardo Milani<br />

e la serie televisiva Fuoriclasse.<br />

Nel 2001 ha vinto il<br />

Premio Strega con il romanzo<br />

Via Gemito.<br />

Buona lettura, e buona visione!


25 giugno 2013 25<br />

BIANCO E NERO<br />

di Fulvio Tocco<br />

di Edmunduburdu<br />

Peste e corna<br />

In un’isola di distratti, anche i progetti<br />

collettivi validi e di semplice attuazione<br />

vanno a farsi benedire. Perché<br />

<strong>La</strong> vocazione all’immobilismo è una<br />

<strong>del</strong>le cause che affliggono l’esistenza<br />

dei sardi contemporanei. Possibile che<br />

in un periodo di crisi come questo, le<br />

forze politiche e le istituzioni, in attesa<br />

di tempi migliori, non si pronuncino<br />

sulla necessità di riconsiderare le<br />

potenzialità insite nel settore primario<br />

per creare ricchezza e lavoro nella<br />

nostra terra Possibile che non si consideri<br />

la necessità famelica di coltivare<br />

il territorio e di sviluppare le attività<br />

di trasformazione <strong>del</strong>le derrate, sulla<br />

scia <strong>del</strong>le grandi esperienze maturate<br />

nei comparti <strong>del</strong> lattiero caseario e <strong>del</strong><br />

vitivinicolo che i grandi mercati ci invidiano<br />

Comparti, che oltre alla valorizzazione<br />

<strong>del</strong>la materia prima, producono<br />

lavoro e buste paga.<br />

Abbiamo la fortuna di vivere in<br />

un’isola dove le derrate prodotte in<br />

campo aperto hanno le caratteristiche<br />

dei prodotti classificati biologici, eppure<br />

non si punta con decisione alla<br />

valorizzazione di questo specifico requisito<br />

di qualità. Per dirla con le parole<br />

di Einstein: “Non pretendiamo<br />

che le cose cambino, se agiamo sempre<br />

allo stesso modo.” Lenti, inefficienti<br />

e senza spirito d’innovazione.<br />

Si sa che in Sardegna per coltivare un<br />

ettaro di frumento si utilizza un quinto<br />

di concimi azotati <strong>del</strong>le aree più<br />

umide d’Europa Che i derivati di conseguenza<br />

sono più naturali che altrove<br />

I destini futuri <strong>del</strong>la Sardegna dipendono<br />

dal cibo che sapremo produrre<br />

sia per gli umani che per gli animali.<br />

L’industria può rinascere dalle materie<br />

prime che sapremo generare valorizzando<br />

la forza produttiva dei ter-<br />

Presidente <strong>del</strong>la Provincia <strong>del</strong> <strong>Medio</strong> <strong>Campidano</strong><br />

LA CRISI VERA È LA CRISI DI IDEE<br />

ritori. Eppure, neanche il bel progetto<br />

per la coltivazione <strong>del</strong> mandorlo che<br />

hanno proposto i Comuni <strong>del</strong>la Marmilla<br />

viene considerato con l’attenzione<br />

che meriterebbe, per i benefici conseguenti:<br />

rende le colline coltivate, abbellisce<br />

il paesaggio e fornisce la materia<br />

prima per l’industria dolciaria,<br />

che è quasi <strong>del</strong> tutto dipendente dai<br />

mercati esteri. Ciò nonostante, il progetto<br />

mandorlo non decolla e non si<br />

pretende che decolli, questo è il problema.<br />

Anche per le piccole cose passano<br />

anni, gli amministratori transitano e<br />

quando si perde la giusta tensione anche<br />

i programmi validi perdono di significato.<br />

<strong>La</strong> Sardegna ha bisogno di<br />

progetti a ritorno immediato sugli investimenti,<br />

e la pubblica amministrazione<br />

deve guardare ad essi con un’attenzione<br />

straordinaria. Anche i grandi<br />

sindacati Cgil, Cisl e Uil, ci piace dirlo,<br />

la pensano in questo modo. Possibile<br />

che nel bilancio <strong>del</strong>la Regione sarda<br />

non si trovino annualmente trenta<br />

milioni di euro per rendere coltivata<br />

la Sardegna e per incentivare la realizzazione<br />

di piccoli opifici per intensificare<br />

le attività di trasformazione<br />

Di piccole attività che producano nuovi<br />

posti di lavoro Basterebbe applicare<br />

diffusamente i parametri <strong>del</strong> de<br />

minimis primario per la parte agricola<br />

e <strong>del</strong> de minimis originario per la parte<br />

opifici, per poter avere i primi risultati<br />

nel campo agricolo nell’arco di<br />

un solo anno e, per la realizzazione<br />

degli opifici, nell’arco di quattro anni.<br />

Ma nella scaletta <strong>del</strong>le priorità <strong>del</strong>le<br />

forze politiche, purtroppo questa visione<br />

tarda ad affermarsi, disconoscendo<br />

che Madre Natura ci ha dotato di straordinarie<br />

risorse naturali.<br />

LEGITTIMO INTONTIMENTO<br />

S’ode a destra un grugnito di tromba, a sinistra<br />

risponde un latrato. Tornano le colombe Sembrava<br />

così, e invece erano piccioni. A destra tutti<br />

in riga, ordinatamente, e se il capo parla si risponde<br />

con uno scroscio di signorsì: bisognerà<br />

rifondare Della sinistra non ci si può fidare perché<br />

arrivano i signorsì, i signornò, i maperché e<br />

i perchenò, per cui diventa difficile un inventario<br />

dei pensieri. Di quegli altri, che ricevono comandamenti<br />

e istruzioni via web, è facile dire,<br />

perché non sono ancora il 100% <strong>del</strong>l’elettorato,<br />

anzi il sospirato traguardo si allontana mentre c’è<br />

chi comincia a pensare in proprio e a uscire dai<br />

ranghi, e allora piovono parole e tuittate di scomunica<br />

che neppure al tempo <strong>del</strong> diluvio universale<br />

c’è stata tanta tempesta. L’Italia è ingovernabile<br />

Un partito al 100%, e quindi un dio che<br />

ordini e drizzi le menti per portarle a conoscere<br />

la verità, è stato un sogno di breve durata, neppure<br />

un incubo.<br />

Potremmo vivere sereni, se non completamente<br />

felici. Ma è che la nostra Costituzione è vecchia,<br />

l’hanno scritta più di sessant’anni fa, e non si adatta<br />

ai tempi nostri. Richiede al popolo e ai partiti<br />

il coraggio di scendere a patti, di dialogare ponendo<br />

al centro la nazione, non gli interessi propri,<br />

e quindi bisogna cambiarla, se non altro per<br />

evitare le commedie di questi anni. Anche la legge<br />

elettorale era vecchia, non reggeva per due<br />

partiti contrapposti, e si è inventato il porcellum<br />

con il premio e i candidati nominati, perché noi<br />

stupidi elettori non siamo capaci neppure di scegliere.<br />

Così l’imbonimento <strong>del</strong> popolo - colpa sua<br />

se crede alle favole - ha superato ogni limite e la<br />

responsabilità di chi ha governato è svanita. Ancora<br />

oggi, con un partito al 25% che sognava il<br />

100% e altri due 25% che si sono messi insieme,<br />

si blatera all’inciucio, che c’è e di cui non si poteva<br />

fare a meno. Il punto è se questi ultimi due<br />

25% avranno il coraggio di ignorare gli assalti<br />

<strong>del</strong>le divinità tonanti per produrre qualcosa di<br />

buono, possibilmente, direbbe Renzi, senza perdere<br />

tempo. Divinità tonanti fino a quando Mentre<br />

s’è aperta la scatoletta di tonno non <strong>del</strong> parlamento,<br />

ma dei cinquestelle, che a quest’ultima<br />

tornata elettorale hanno cileccato di brutto, quell’altro<br />

25% ha beccato lo zero assoluto ai ballot-<br />

taggi di peso.<br />

Sembra che sia successo qualcosa di nuovo e<br />

l’idea di elezioni a breve, tanto per buttare via i<br />

soldi che non ci sono e continuare a menare il<br />

can per l’aia, è meno ventilata. A meno che...<br />

Le istituzioni democratiche non hanno colpe e non<br />

fanno danni: li fa chi le travisa ai propri fini e<br />

forse l’elettore, quello che ha ancora una speranza,<br />

comincia a capirlo. <strong>La</strong> cosiddetta alternanza<br />

sembrava la luce all’orizzonte, ma ha fatto scelte<br />

ben poco mirate e responsabili e si è limitata a<br />

screditare gli avversari e a disporre secondo gli<br />

interessi di gruppo, anziché <strong>del</strong>la collettività. Sono<br />

venuti a mancare la visione complessiva e lo spirito<br />

d’autocritica e si è fatta falsamente prevalere<br />

l’idea di essere dalla parte <strong>del</strong>la ragione, cioè <strong>del</strong>la<br />

nazione.<br />

Ci dicono che siamo tornati indietro di decine<br />

d’anni, con milioni di disoccupati, tanti che non<br />

trovano lavoro e altri che non lo cercano più. Oltre<br />

duemila i miliardi di debiti, quasi cento di interessi,<br />

e forse trecento miliardi di incassi mancati<br />

allo stato tra evasione, mafie, corruzione e<br />

sprechi, che potrebbero far ripartire la nazione.<br />

In uno stato dove commercianti e gioiellieri denunciano<br />

quanto un pensionato medio forse c’è<br />

qualcosa da rivedere. Anche cominciando a lavorare<br />

meglio e con ben altra rapidità sia per stroncare<br />

assurde, inefficienti e costose burocrazie, sia<br />

per facilitare chi vuole creare impresa e produrre<br />

crescita. Perdere ancora tempo con la pretesa di<br />

togliere l’Imu dalla prima casa, o dire che ci sono<br />

500 milioni per la riduzione <strong>del</strong>le bollette (20 euro<br />

annuali a utenza) è un palliativo che non aiuta,<br />

se non molto marginalmente, neanche i poveri<br />

veri. Né li aiuta dire che non possono permettersi<br />

neppure una settimana di ferie (ma le ferie mancate<br />

sono indice di povertà) perché quelli veri<br />

spremono sangue per campare e hanno la dignità<br />

di non chiedere elemosine. Coraggio, governo,<br />

trova i miliardi necessari, paga i tuoi debiti alle<br />

imprese, becca evasori e corruttori e, se hai tempo,<br />

ascolta Squinzi che chiede un taglio al cuneo<br />

fiscale: forse ripartiamo, anche se col freno a<br />

mano un po’ tirato. Se lavorerai sodo, ti regaleremo<br />

una vagonata di fazzoletti perché possa asciugarti<br />

il sudore che ti colerà.<br />

Gentile Signor Direttore, caro Gian Paolo, penso<br />

di potermelo permettere, visto che godo dei<br />

tuoi favori, fino al punto d’essere ospite fisso,<br />

con una rubricaccia, dal titolo presuntuoso e<br />

vanesio, spia <strong>del</strong> mio esser vanesio: Il mio punto<br />

di vista!<br />

Oibò! Come si permette costui, filosofastro, di<br />

avere un suo punto di vista, divergente da quello<br />

tradizionale, ispirato da Altissimi Fattori, Somme<br />

Sapienze e Primi Amori … non c’è più<br />

religione! E invece ce-ne-è ancora, e purtroppo<br />

tanta! Quello che manca invece è lo spirito<br />

autenticamente religioso, l’apertura al mistero<br />

e all’estensione <strong>del</strong>la domanda. Per dirla con<br />

Gregory Corso, poeta <strong>del</strong>la beat generation,<br />

seppellito nel cimitero acattolico di Testaccio<br />

a Roma, assieme coi migliori spiriti contemporanei,<br />

italiani (Gramsci, Joyce e Emilio Lussu,<br />

Dario Bellezza, Antonio <strong>La</strong>briola, Miriam<br />

Mafai, Carlo Emilio Gadda), europei (John<br />

Keats, Percy Bysshe Shelley, Wilhelm von<br />

Humboldt, Edith Schloss …), mondiali (Gregory<br />

Corso, William Wetmore Story, …): la mia<br />

vita è come un sasso che scorre dentro a un<br />

fiume che non ha paura di diventare mare.<br />

Invito tutti i ragazzi ad andare a visitare, perché<br />

a forti cose, l’urne dei forti, l’animo induce,<br />

questo luogo dove sono ospitate le spoglie<br />

di questi grandi, che neanche da morti hanno<br />

voluto essere espropriati <strong>del</strong>la loro libertà e indipendenza.<br />

Ci sono invece tante rispostine<br />

facili facili, prefabbricate per-gli e da-gli, impiegatucci<br />

di Dio, ovviamente quello vero, il<br />

nostro, garante <strong>del</strong>la civiltà occidentale e romana!<br />

Un certo signor Efisio Mais, che non conosco,<br />

non so neanche se sia un’entità individuale, o<br />

se dietro uno pseudonimo si nasconda un grup-<br />

MEGLIO CARDI CHE MAIS<br />

Dagli il dito che si prendono tutto il braccio<br />

po di pressione, ma d’ora in poi farò finta che<br />

sia un ente individuale e perfetto, secondo la<br />

definizione di San Tommaso. Dice d’essere un<br />

umile diacono, e profetizza che non perderò<br />

tempo a rispondergli, ma si sente lontano un<br />

miglio l’odore di: ti prego, ti prego, rispondimi,<br />

certifica pubblicamente, con la tua risposta,<br />

la mia esistenza. Tranquillo, avrà il suo<br />

quarto d’ora di celebrità, che secondo Andy<br />

Warhol non si nega a nessuno, le risponderò,<br />

ma non perché offende la mia persona, nella<br />

mia vita ho imparato poche cose, una è: non ti<br />

curar di lor ma guarda e passa, o raglio d’asino<br />

non sale in cielo, se preferisce. Rispondo perché<br />

ritengo gravissimo che qualcuno possa seriamente<br />

richiedere il controllo sull’attività<br />

magistrale di un docente, al dirigente scolastico,<br />

che nelle istituzioni laiche ha compiti che<br />

non comprendono quelli di interferire nella libertà<br />

d’insegnamento dei docenti, tra l’altro di<br />

riconosciuta ottima levatura culturale, scientifica<br />

e professionale, come io sono. Posso capire,<br />

ma non giustificare, chi non avendo indipendenza<br />

di giudizio, perché cresciuto nella<br />

verità assoluta, comunque dettata da un superiore,<br />

possa erroneamente credere di poter<br />

estendere questa condizione a tutto il mondo.<br />

Ma così non è dalle parti di chi giudica le cause<br />

dagli effetti, e non viceversa. Naturalmente<br />

lei dà per scontato che gli insegnati di religione,<br />

o di qualsiasi altra materia, se, comunque<br />

di provata fede cattolica, non debbano essere<br />

sorvegliati dal bravo dirigente, quelli sono competenti,<br />

capaci, soprattutto insegnano la verità,<br />

a prescindere, direbbe Totò, o kantianamente,<br />

A-Priori.<br />

Lei cita Carducci, (… mi domando carduccianamente)<br />

grave errore, gravissimo: per sua informazione,<br />

il poeta di Valdicastello di Lucca,<br />

premio Nobel nel 1906, ha scritto L’Inno a Satana,<br />

se lo legga, o se lo faccia leggere, da chi<br />

davvero sa leggere.<br />

A te, <strong>del</strong>l’essere/principio immenso,/materia e<br />

spirito,/ragione e senso;/mentre ne’ calici/il vin<br />

scintilla/sì come l’anima/nella pupilla;/mentre<br />

sorridono/la terra e ’l sole/e si ricambiano/<br />

d’amor parole,/e corre un fremito/d’imene arcano/da’<br />

monti e palpita/fecondo il piano;/a te<br />

disfrenasi/il verso ardito,/te invoco, o Satana,/<br />

re <strong>del</strong> convito./Via l’aspersorio,/prete, e ’l tuo<br />

metro!/no, prete, Satana/non torna indietro!/<br />

Vedi: la ruggine/l’ode a Michele/ il brando mistico;<br />

ed il fe<strong>del</strong>e/spennato arcangelo/cade nel<br />

vano. (Giosuè Carducci, Inno a Satana, Pubblicazione<br />

<strong>del</strong> Popolo con lettere <strong>del</strong>l’autore e<br />

di Quirino Filopanti, Tipografia degli Agrofili<br />

italiani, Bologna, 1869).<br />

Ha scelto proprio il poeta che più di ogni altro,<br />

nella modernità, si è scagliato contro la chiesa<br />

che considerava il più forte baluardo <strong>del</strong>la tirannide,<br />

il simbolo <strong>del</strong>l’oscurantismo, Carducci,<br />

la cui visione <strong>del</strong> divino passava attraverso<br />

la liberazione da ogni ascetismo, l’esaltazione<br />

<strong>del</strong> godimento <strong>del</strong>la vita e <strong>del</strong>l’azione, contro<br />

la rinuncia tipicamente religiosa, imposta dalle<br />

gerarchie clericali, che come ogni altra forma<br />

di oscurantismo medievale, sarà spazzata<br />

via dalla forza <strong>del</strong>la ragione, <strong>del</strong>la scienza e<br />

<strong>del</strong> progresso, di cui egli fa una vera e propria<br />

esaltazione, esagerata esaltazione, nella foga<br />

<strong>del</strong>la polemica! Satana, il simbolo <strong>del</strong>la modernità<br />

da condannare in tutte le sue forme, per<br />

i clerico-reazionari, per Carducci diventa invece<br />

il simbolo degli aspetti più positivi, desiderabili<br />

<strong>del</strong>la vita. Se non ci crede, legga Natalino<br />

Sapegno. Autogol e palla al centro.<br />

Per chiuderla senza troppe asprezze, vista la<br />

sua condizione (dice d’essere umile, come tutti<br />

i cattolici, ma anche diacono), un consiglio,<br />

perché potrebbe tra l’altro essere di stato civile<br />

coniugato: si faccia luterano, (non si spaventi,<br />

son cristiani anche loro, sa) ma loro sono<br />

formati alla lettura, e non solo, possono far convivere<br />

senza imbarazzo, stato civile e ruoli importanti,<br />

dirigenti, all’interno <strong>del</strong>le loro chiese,<br />

non è come per i cattolici, per i quali, o così,<br />

o pomì, o per dirla dottamente, tertium non datur:<br />

qui, da noi Romani, i diaconi sono in panchina<br />

stabile, tranne qualche rara volta, che, a<br />

causa di infortuni o indisponibilità dei titolari,<br />

sono chiamati a sostituirli. A proposito di partite,<br />

un poco di rispetto! Se mi chiamate in campo,<br />

non potete pensarla come una partitina sul<br />

pavé, nostranamente acciottolato, <strong>del</strong> sagrato<br />

di parrocchia, tra ragazzini all’uscita dal catechismo,<br />

e allora, dalla parrocchia, che scenda<br />

in campo qualcuno più titolato, non l’ultimo<br />

<strong>del</strong>la rosa!<br />

<strong>La</strong> fede è nella volontà di chi crede./ Dio si<br />

conosce meglio nell’ignoranza.(Agostino di<br />

Ippona)<br />

Antonio Loru


26<br />

25 giugno 2013<br />

Sull’onestà politica <strong>del</strong> premier<br />

Enrico Letta non ho dubbi. Sulla<br />

sua volontà a concretare il<br />

nutrito programma presentato<br />

al Parlamento per ottenere la fiducia,<br />

voglio credere alla sua<br />

buona fede. Sulla priorità che<br />

vuole dare al lavoro per i giovani,<br />

tifo per lui. Ciò detto, non<br />

posso tacere il ritardo con cui<br />

procede per affermarla nei fatti,<br />

la priorità per l’occupazione<br />

dei giovani. Lo dico con dispiacere<br />

perché il ritardo <strong>del</strong> suo<br />

governo va a sommarsi agli altri<br />

dei governi precedenti. Per<br />

questo la situazione richiede<br />

decisioni incisive, capaci di imprimere<br />

un’accelerazione alle<br />

misure sollecitate da mesi dall’Ue.<br />

L’autorevolissima Organizzazione<br />

per la cooperazione<br />

e lo sviluppo economico (Ocse)<br />

ci dice che ormai conviviamo<br />

con una realtà sociale pronta a<br />

esplodere da un giorno all’altro,<br />

ovverossia quel 41,9 per<br />

cento di giovani italiani fra i<br />

quindici e ventiquattro anni<br />

senza occupazione, ormai non<br />

più in grado di sopportare<br />

l’esclusione di questo livello.<br />

Con l’aggravante che un quinto<br />

di questi ragazzi non è iscritto<br />

a scuola o a corsi di formazione<br />

professionale, non ha un<br />

lavoro e non lo sta cercando,<br />

tranne qualcuno nel sommerso!<br />

L’unione europea, nel rapporto<br />

<strong>del</strong> 2011, ha stimato che il mancato<br />

impiego di questa forza<br />

giovanile è uno spreco econo-<br />

L’INTERVENTO<br />

PSICONEWS<br />

<strong>La</strong> pelle rappresenta un confine<br />

tra noi e gli altri, che ci racchiude<br />

e ci <strong>del</strong>imita. Sulla pelle<br />

sono impressi i segni che<br />

raccontano la nostra storia,<br />

come le cicatrici, gli sfoghi, o<br />

le piccole chiazze che parlano<br />

al nostro posto, senza bisogno<br />

di parole. Chi sente una forte<br />

emozione va incontro all’attivazione<br />

<strong>del</strong> proprio sistema<br />

neurovegetativo, ed il conseguente<br />

afflusso di sangue ai<br />

capillari <strong>del</strong>l’epidermide <strong>del</strong><br />

viso: in una parola arrossisce.<br />

Arrossire è un comportamento<br />

che non rientra nella volontarietà,<br />

è un momento che le<br />

persone vivono con un certo<br />

imbarazzo e che desiderano, in<br />

tutti i modi, eliminare. <strong>La</strong> sensazione<br />

<strong>del</strong>la persona che arrossisce<br />

è quella di un crescendo<br />

di calore, che improvvisamente<br />

sale sul viso e poi interessa<br />

tutto il corpo, con conseguenti<br />

vampate, palpitazioni e<br />

chiazze sulla pelle. <strong>La</strong> durata<br />

<strong>del</strong> rossore può variare da alcuni<br />

secondi a diversi minuti,<br />

ma solitamente più la gente fa<br />

notare il rossore alla persona<br />

colpita e più questa ha difficoltà<br />

a farlo cessare. <strong>La</strong> paura<br />

morbosa di arrossire viene<br />

di Sergio Pibiri<br />

sergio.pibiri1943@tiscali.it<br />

LETTA E IL LAVORO PER I GIOVANI<br />

mico equivalente a 500 milioni<br />

di euro a settimana! Il governo<br />

Letta non può più limitarsi<br />

a comunicare buoni propositi<br />

o a narrare in televisione<br />

ciò che servirebbe fare. L’imperativo<br />

<strong>del</strong> fare, tradotto in<br />

disegno di legge in funzione <strong>del</strong><br />

lavoro giovanile, deve tradursi<br />

subito in azioni quotidiane, perché<br />

se così non sarà, l’Italia rischia<br />

di non utilizzare neppure<br />

le opportunità offerte da «Garanzia<br />

giovani», cioè lo strumento<br />

<strong>del</strong>l’Ue che è stato già<br />

finanziato col suo bilancio per<br />

sei miliardi di euro. Ed è appunto<br />

finalizzato a far sì che<br />

ogni ragazzo riceva una qualche<br />

offerta di lavoro o di formazione<br />

professionale entro<br />

quattro mesi dalla fine <strong>del</strong>la<br />

scuola o dall’inizio <strong>del</strong>la disoccupazione.<br />

Nell’incontro <strong>del</strong> 14<br />

giugno a Roma dei ministri<br />

economici <strong>del</strong>l’Ue (Italia, Germania,<br />

Francia e Spagna) Letta<br />

insieme a Hollande e Rajoy,<br />

ha chiesto più risorse, anche<br />

scorporando le spese necessarie<br />

per i servizi all’impiego e<br />

incentivi all’apprendistato dal<br />

deficit pubblico. Pressing<br />

senz’altro ammirevole se non<br />

fosse depotenziato dal continuo<br />

beccarsi dei segretari di Pd e<br />

Pdl accusandosi vicendevolmente<br />

di mettere a repentaglio<br />

le sorti <strong>del</strong> governo. E allora,<br />

bando alle chiacchiere, si facciano<br />

le cose di casa nostra, si<br />

mettano in campo le misure per<br />

dare anima e corpo a «Garanzia<br />

giovani» da farla andare a<br />

pieni giri in pochi mesi. Letta<br />

vada in Finlandia e si accorgerà<br />

che gli schemi di «Garanzia<br />

giovani» funzionano con successo<br />

già da qualche tempo: la<br />

Chance Card (Carta Opportunità)<br />

è data ai giovani che si trovano<br />

senza lavoro e assicura<br />

priorità d’accesso ai servizi per<br />

l’impiego e di formazione e dà<br />

titolo alle imprese che li assumono<br />

a fruire di un bonus contributivo.<br />

A sollecitare gli Stati<br />

in questo senso è stato anche il<br />

presidente <strong>del</strong>la Commissione<br />

Ue Hermann Van Rumpuy che<br />

ha chiesto di avere entro gennaio<br />

tutti i progetti pronti per<br />

far funzionare “Garanzia giovani”<br />

a pieno ritmo già dal<br />

2014. Per questo Letta deve<br />

affrettare i tempi coinvolgendo<br />

scuola, imprese, sindacati, magari<br />

perfezionando le regole introdotte<br />

dall’ex ministro <strong>del</strong> lavoro<br />

Fornero e prevedendo<br />

nuove forme di stabilizzazione<br />

contrattuale flessibile per i nuovi<br />

assunti. Il capo <strong>del</strong>lo Stato<br />

ha giustamente osservato che<br />

l’articolo uno <strong>del</strong>la Costituzione<br />

va considerato come un<br />

“principio regolatore” cui dovrebbero<br />

uniformarsi tutti gli<br />

attori politici e sociali. E’ auspicabile<br />

che la sua esortazione<br />

sia presa sul serio da governo,<br />

Parlamento, forze sociali e<br />

s’inauguri finalmente la stagione<br />

<strong>del</strong>la concertazione creativa.<br />

di Samuela Garau<br />

Psicoterapeuta<br />

samuela.garau@libero.it<br />

PAURA DI ARROSSIRE<br />

chiamata eritrofobia: colpisce<br />

fino al 5% <strong>del</strong>la popolazione e<br />

inizia di solito a manifestarsi<br />

durante l’adolescenza. Si presenta<br />

con maggiore frequenza<br />

nelle persone timide o riservate,<br />

che temono il giudizio degli<br />

altri o che hanno una bassa<br />

stima di sé. Questo perché<br />

l’emozione principale legata a<br />

questa paura è la vergogna. <strong>La</strong><br />

persona si vergogna nel mostrare<br />

il proprio disagio relazionale<br />

(l’arrossire) e <strong>del</strong> fatto<br />

che altri possano notare le proprie<br />

difficoltà o insicurezze. In<br />

particolare, ciò che fa sentire<br />

in imbarazzo la persona è il<br />

pensiero che gli altri, accorgendosi<br />

<strong>del</strong> proprio disagio, ne<br />

traggano <strong>del</strong>le conclusioni negative,<br />

come per esempio la<br />

debolezza <strong>del</strong> carattere o la<br />

scarsa intelligenza. Con il passare<br />

<strong>del</strong> tempo, questi pensieri<br />

diventano sempre più frequenti<br />

e l’eventualità che accada qualcosa<br />

di spontaneo (come una<br />

reazione corporea), diviene<br />

una vera e propria ossessione,<br />

ponendo le basi per un vero e<br />

proprio disturbo. Infatti l’individuo<br />

che teme di arrossire, ritenendo<br />

probabile che ciò accada,<br />

mette in atto una forma<br />

esasperata di controllo sulle<br />

proprie azioni, si preoccupa eccessivamente<br />

se viene esposto<br />

alle situazioni temute, e questa<br />

tensione, paradossalmente,<br />

diventa una conferma <strong>del</strong>la realtà<br />

<strong>del</strong> rischio. Inoltre, la persona<br />

a disagio tenderà ad evitare<br />

lo sguardo altrui, anche girando<br />

la faccia verso un’altra<br />

direzione, o addirittura andandosene.<br />

L’effetto di tutto ciò è<br />

dunque che l’individuo tende<br />

a somatizzare ciò che teme, innescando<br />

così un circolo vizioso<br />

che induce ad un aumento<br />

<strong>del</strong>l’attenzione al problema.<br />

Più l’individuo focalizzerà la<br />

propria attenzione su ciò che<br />

succede al proprio volto, più<br />

perderà il controllo e arrossirà.<br />

In questo modo, una reazione<br />

spontanea, propria di ognuno<br />

di noi, diventerà un problema<br />

che intrappola la persona<br />

in un vortice fatto di ossessione<br />

e paura, che lo porterà sempre<br />

più ad allontanarsi dagli<br />

altri. Pertanto è importante cercare<br />

di prevenire che tale difficoltà<br />

diventi un problema importante,<br />

che limita la persona<br />

nell’esprimere se stessa e nel<br />

vivere serenamente la propria<br />

relazione con gli altri.<br />

I SASSOLINI DI TZIU SARBADORICU<br />

LEGAMBIENTE ASSEGNA 5 VELE<br />

A POSADA: E ARBUS<br />

Tziu Sarbadoricu è raggiante:<br />

le importanti Cinque Vele<br />

che Guida Blu di Legambiente<br />

e Touring Club alpino italiano<br />

hanno assegnato alle<br />

quattro località sarde (Posada,<br />

Bosa, Baunei, Villassimius)<br />

l’hanno inorgoglito a<br />

tal punto da non poter fare a<br />

meno di esternare, a caldo,<br />

ciò che pensa. «Hapu liggiu<br />

cun grandu prexeri is motivatzionis<br />

fatas de su responsabili<br />

de su turismu de Legambiente,<br />

Angelo Gentili, prus<br />

che totu po’ is Cinqui Velas a<br />

Posada, prima in Italia!» racconta<br />

tziu Sarbadoricu a bordo<br />

<strong>del</strong>la Panda parcheggiata<br />

all’ombra <strong>del</strong> viale Repubblica.<br />

«S’ambientalista narat ca<br />

sa bidda baroniesa ets in prima<br />

linea in sa tutela e valoritzazioni<br />

de s’ambienti, comenti<br />

amostat su progetu de<br />

protezioni de su sistema costeru<br />

ca permitidi de rinnovai<br />

is dunas in totu is otu chilometrus<br />

de costa e arrangiai su<br />

ponti po’ andai a sa rena de<br />

“Su Truatzu”. E poi, Gentili<br />

fairi un’apretzamentu po’ is<br />

pontis e passerellas in linna,<br />

sa custodia e sa guardiania de<br />

sa pineta de Orvile e de is<br />

parchegius a mari a pagamentu<br />

chi cun su matessiu billetu<br />

si visita puru su centru storicu<br />

de Posada, cun sa guida. E<br />

su guadangiu est utilitzau po’<br />

migliorai is servitzius e is pulitzias<br />

de is spiaggias, dife-<br />

di Piser<br />

rentziendu s’aliga a sa perfetzioni.<br />

De grand’importantzia<br />

est puru s’istitutzioni de su<br />

parcu regionali de Tefilora, ca<br />

previdiri sa tutela e valorizzatzioni<br />

de su sistema navigabili<br />

de s’arriu Posada».<br />

Adesso mi spiega perché ha<br />

espresso tanto orgoglio ed<br />

entusiasmo per le Cinque<br />

Vele assegnate a Posada<br />

«Prus che orgogliu est unu<br />

sensu de cuntentesa chi mi<br />

portat a fairi unu paragoni fra<br />

su golfo de Orosei e sa Costa<br />

Verde, poita sa valutazioni de<br />

Gentili amostat comenti si<br />

podit fairi su turismu intelligenti<br />

e sostenibili. Pensu chi<br />

is 47 chilometrus de sa costa<br />

arburesa, su Staiu de sant’Antoni<br />

de Santadi, i Sic, Ingurtosu,<br />

Montibecci; e totu is<br />

atras risorsas de su territoriu<br />

de su Linas tenint potentzialidadis<br />

importantis cantu Posada.<br />

Peròu, cun sa differentzia<br />

ca in su Comunu baroniesu<br />

i servitzius funtzionant,<br />

s’arregota differentziada de<br />

s’aliga est a su massimu, is<br />

stradas po’ arribai in mari da<br />

s’hant fatas, e progetus po’ su<br />

parcu fluviali e attividadis<br />

sportivas interessant sociedadis<br />

e associatzionis, invecis<br />

in Arbus medas de custas cosas<br />

funti ancora de fai e cussas<br />

chi funti fatas azzopiant».<br />

Certo che un piccolo Comune<br />

come Arbus difficilmente<br />

potrà rispondere alle esigenze<br />

di tutela e valorizzazione<br />

<strong>del</strong> territorio e nello stesso<br />

tempo organizzare servizi efficaci<br />

per l’utenza turistica<br />

che, in ogni caso, ha diritto di<br />

godimento <strong>del</strong>l’intero patrimonio<br />

naturalistico e paesaggistico.<br />

Alla luce <strong>del</strong>le considerazioni<br />

fatte da Gentili, mi<br />

pare un peccato non avere<br />

sviluppato l’idea <strong>del</strong> consorzio<br />

pubblico privato che era<br />

stato proposto qualche anno<br />

fa dalla Comunione Torre dei<br />

Corsari.<br />

«Cun sa cultura de sa s’imbidia<br />

e de s’egoismu no si andat<br />

a nisciunu logu: su consortziu<br />

est unu strumentu chi<br />

funtzionat propriu candu funti<br />

medas sogetus interessaus a<br />

sa prospettiva de svilupu e<br />

valorizzazioni de unu territoriu.<br />

Pensu chi chena de unu<br />

progetu de grandu respiru no<br />

nci podit essiri futuru turisticu<br />

né po sa Costa Verde, né<br />

po’ i situs minerarius, né po’<br />

su parcu culturali Giuseppe<br />

Dessì, né po’ su parcu naturalisticus<br />

de su Linas. Su sindigu<br />

de Arbus est ancora in<br />

tempus po’ recuperai s’idea,<br />

sindeghinò abarrat tesmongiu<br />

de sa disperazioni de is giovunus<br />

disocupaus e de is lagnas<br />

de is turistas, chi ancora<br />

nd’ arribat»!<br />

D’altronde, se non si coltivano<br />

queste politiche territoriali,<br />

di sola assistenza non si va<br />

da nessuna parte.<br />

È PASSATO SANT’ANTONIO NEL MIO PAESE<br />

C’erano in testa<br />

i cavalli addobbati<br />

con ghirlande<br />

e ricami<br />

splendidi, seguiti<br />

dai tamburi e<br />

dalle bandiere e<br />

quindi dallo<br />

staff ecclesiastico<br />

con le canzoni<br />

religiose di<br />

cieli pieni d’angeli,<br />

il santo sorridente<br />

che sembra<br />

ti guardi negli<br />

occhi, dieci<br />

carri tirati da<br />

buoi carichi di ornamenti fatti da mani maestre,<br />

trattori anche loro addobbati a festa e a<br />

seguire la processione che non sta indietro di<br />

un passo. E la gente spettatrice ai lati <strong>del</strong>la<br />

strada che lancia fiori e foglie profumate e<br />

aspetta l’arrivo <strong>del</strong> santo nel proprio luogo<br />

perché un piccolo pensiero a volte basta per<br />

ottenere una benedizione.<br />

Sant’Antonio, ti ringrazio perché anche quest’anno<br />

hai ascoltato la mia preghiera e ti sei<br />

accostato a noi per proteggerci! Ti sono grata<br />

perché hai fatto giungere la tua presenza anche<br />

a zio Giovanni, a letto per una malattia<br />

incurabile. Il tuo profumo di santo ha sfiorato<br />

la sedia a rotelle di Maria che ti correva dietro,<br />

ha benedetto Pia con i suoi dolori e la tua<br />

presenza ha portato anche ad Anna lacrime di<br />

commozione. Ti sono riconoscente per la tua<br />

tutela verso gli agricoltori che raccolgono il<br />

grano per un pane meraviglioso, per gli animali<br />

che con pazienza<br />

sopportano<br />

il sole torrido<br />

pur di accompagnarti,<br />

per gli<br />

scoraggiati che<br />

sperano di vederti<br />

e avere un piccolo<br />

sollievo al<br />

loro dolore. <strong>La</strong><br />

tua presenza è entrata<br />

nelle loro<br />

case scacciando<br />

la sensazione di<br />

abbandono e sofferenza<br />

e restituendo<br />

il desiderio<br />

di lottare e di vivere. Il tuo sguardo felice<br />

corre nelle strade e nelle campagne campidanesi,<br />

dai boschi <strong>del</strong> Monte Linas fino alle valli<br />

più lontane di Crocorigas. Montevecchio<br />

aspetta umilmente che guardi verso la sua architettura,<br />

e le spiagge <strong>del</strong>la Costa Verde attendono<br />

impazienti la tua mano benedetta. A<br />

Santadi, il paese inginocchiato ti riceve come<br />

un grande e antico santo. Il tuo spirito si alza<br />

nei cieli dove è presente la vigilanza eterna<br />

dei santi protettori, poi si immerge nel regno<br />

<strong>del</strong>le nuvole elargendo tutto il tuo bene sopra<br />

questi paesi e i loro esseri viventi fino al mare<br />

lontano. Le acque si gonfiano per quanto ricevuto<br />

e la natura rinasce come a primavera.<br />

Ti ringrazio, santo benedetto, ma, come l’altro<br />

anno, ricordati di Dani e per ultimo <strong>del</strong>la<br />

mia famiglia, dei miei nemici e di tutti coloro<br />

che hanno bisogno!<br />

Sanda Iordache


25 giugno 2013 27<br />

direttore@la<strong>gazzetta</strong>.net<br />

LETTERA APERTA AI SANGAVINESI<br />

DA RIFONDAZIONE COMUNISTA<br />

Cari sangavinesi, da qualche settimana a questa parte pare essersi<br />

aperta la maratona che da qui al giugno prossimo ci porterà a<br />

scegliere il rinnovo dei nostri rappresentanti cittadini, ovvero Sindaco,<br />

Assessori e Consiglieri Comunale. È sorprendente vedere<br />

come, in un paese abitato ormai solo dai fantasmi e su cui si potrebbe<br />

forse fare qualche soldo girando film horror (ma nessuno<br />

lo dice nel proprio programma elettorale!) si possano notare già<br />

una decina di papabili a sindaco se non una ventina di nomi pronti<br />

ad impegnarsi per il nostro paese con totale spirito di dedizione e<br />

abnegazione. Dai più giovani ventenni fino ai più abili reduci,<br />

veterani di un passato di elezioni e rielezioni, frutto di tante<br />

conosc...ops..parent..ops..impegno politico. Effettivamente, penso,<br />

ci sarebbe da chiedersi dov’erano tutte queste persone, queste<br />

forze politiche, movimenti o comitati d’opinione negli scorsi quattro<br />

anni, ovvero dal giugno 2009 in cui la giunta Cruccu si insediò<br />

nel Palazzo Comunale di via Trento. Coerentemente con il nostro<br />

ruolo di partito di opposizione responsabile, come Rifondazione<br />

Comunista, non ci siamo fermati in silenzio per cinque anni, non<br />

abbiamo aspettato le elezioni per sentirci partecipi <strong>del</strong> destino di<br />

San Gavino e per impegnarci concretamente a sostegno dei sangavinesi.<br />

Dal 2009, fino ad oggi, abbiamo lanciato il Mercatino Provinciale<br />

<strong>del</strong> Libro Usato, uno strumento potentissimo per combattere la<br />

crisi economica e le difficoltà <strong>del</strong>le famiglie sangavinesi nella<br />

spesa sui libri scolastici. Abbiamo fatto in modo che tante famiglie<br />

potessero dimezzare le spese sui libri, impegnandoci in prima<br />

persona e gratuitamente, con spirito di militanza, nell’obbiettivo<br />

di dare un aiuto concreto ai nostri concittadini, nell’idea che<br />

un paese che non aiuta i propri giovani, i propri studenti, è un<br />

paese senza futuro. Per questo motivo, negli anni passati, abbiamo<br />

sollecitato ed evidenziato all’amministrazione, anche a mezzo<br />

stampa, i ritardi e i disguidi nell’erogazione dei sussidi allo<br />

studio, borse di studio, rimborsi attrezzatura didattica, rimborso<br />

spese libri scolastici (ricordate quando i fondi regionali finirono a<br />

San Basilio e San Giovanni Suergiu e furono erogati a distanza di<br />

un anno Ecco, fummo noi ad evidenziare il problema!); questo<br />

perché pensiamo che lo studio sia qualcosa di fondamentale in un<br />

territorio che detiene il triste vanto di un’altissima dispersione<br />

LETTERE<br />

scolastica. Lo scorso anno, a fronte <strong>del</strong>la decisione <strong>del</strong>l’Amministrazione<br />

Comunale di chiudere al pubblico gli uffici comunali<br />

tre giorni la settimana, ci siamo opposti animatamente, raccogliendo<br />

oltre 500 firme in tutto il paese chiedendo che il Comune aprisse<br />

ai cittadini tutti i giorni. Non tolleriamo la contraddizione tra chi<br />

permette (ergo, giocoforza, obbliga) che la grande distribuzione<br />

(lidl, eurospin, eurospar) e insieme a loro in rapporto impari, i<br />

tanti commercianti sangavinesi, possa aprire la domenica e i festivi,<br />

e dal canto suo invece sceglie di chiudere la porte al pubblico.<br />

Pensiamo che un’amministrazione efficiente debba ascoltare<br />

le richieste dei propri elettori e coinvolgerli in scelte amministrative<br />

partecipate, non chiudersi entro le porte di un palazzo. Sempre<br />

negli anni scorsi, abbiamo svolto un “report” sulle condizioni<br />

<strong>del</strong>le strutture sportive comunali, mettendo in evidenza le gravi<br />

carenze di questi impianti, dalle palestre scolastiche ai campetti<br />

di calcio, fino ad arrivare al Palazzetto sportivo di via Verga. Abbiamo<br />

chiesto all’amministrazione di intervenire su quelle che<br />

abbiamo definito carenze strutturali, proponendo le soluzioni da<br />

cui attingere i fondi e non fermandoci alla mera constatazione<br />

<strong>del</strong>l’esistente. In questa direzione abbiamo svolto un’interrogazione<br />

comunale per appurare la presenza di amianto all’interno<br />

<strong>del</strong> Palazzetto sportivo. Le successive analisi, condotte dalla ASL<br />

sullo strato più superficiale, hanno fortunatamente dato esito negativo.<br />

Tutto questo perché abbiamo a cuore un paese che crei le<br />

condizioni migliori di svago e socializzazione per i nostri figli e<br />

per tutti i sangavinesi, senza dimenticare mai l’esigenza di tutelare<br />

quel bene primario che è la salute di tutti.<br />

Di recente, abbiamo raccolto a San Gavino oltre 700 firme per<br />

chiedere un referendum che abrogasse l’art. 8 <strong>del</strong>la Legge Sacconi<br />

<strong>del</strong> Governo Berlusconi e ripristinasse l’art. 18 <strong>del</strong>lo Statuto<br />

dei <strong>La</strong>voratori, tutela importantissima per chi lavora e chi no, fatto<br />

fuori dalla recente riforma Fornero. Referendum scippato dalla<br />

scelta <strong>del</strong> Presidente Napolitano di sciogliere le camere con poco<br />

anticipo anziché attendere il necessario iter <strong>del</strong> procedimento referendario.<br />

Pensiamo che il lavoro sia il problema principale <strong>del</strong>la<br />

nostra società e <strong>del</strong> nostro paese, e che tutto il nostro impegno<br />

debba andare nella direzione di creare le condizioni migliori affinché<br />

anche in ambito comunale si possa vivere una situazione<br />

di crescita e ripresa <strong>del</strong>lo sviluppo. Per questo abbiamo lanciato<br />

l’idea iniziale di istituire gli orti comunali, da assegnare gratuitamente<br />

alle famiglie in difficoltà, che consentano di risparmiare<br />

sul fronte alimentare e creare una diversa solidarietà paesana fatta<br />

non di egoismi ma di sostegno alle difficoltà. Un’idea semplice,<br />

a costo zero, da accompagnarsi a un vero e proprio piano di<br />

rinascita <strong>del</strong>le attività lavorative nel nostro paese.<br />

Io penso che da tutti questi elementi possa leggersi un filo comune,<br />

ovvero l’idea che noi di Rifondazione Comunista abbiamo di<br />

San Gavino. Di come vorremo cambiarla e di come non ci siamo<br />

fermati a guardare lo stato di cose, saltando fuori all’ultimo minuto<br />

e proponendo ricette solutorie che si risolverebbero dando il<br />

voto al giovane di facciata o al fido veterano <strong>del</strong>la politica, ma<br />

abbiamo operato da sempre per modificarlo. Per questo, come<br />

Rifondazione Comunista, stiamo lavorando e lavoreremo perché<br />

si costruisca un fronte saldo <strong>del</strong> centro-sinistra, che sappia prendere<br />

in considerazione questo impegno e questo modo di lavorare.<br />

Che sappia superare le divisioni e lavori effettivamente per il<br />

bene di quei tanti sangavinesi che oggi sono in difficoltà silenziosa<br />

ed inimmaginabile. Pensiamo che le tante cose fatte in questi<br />

anni siano un biglietto da visita che dia garanzia sulla nostra coerenza,<br />

sull’affidabilità che i cittadini sangavinesi possono riporre<br />

sulle nostre mani e sui nostri futuri candidati. <strong>La</strong> stessa affidabilità<br />

che ripongono in noi affidandoci i loro libri a settembre, certi<br />

che dopo due mesi un guadagno concreto ne deriverà sicuramente.<br />

Ecco, pensiamo che allo stesso modo i sangavinesi abbiano<br />

l’opportunità di scegliere una politica diversa, scevra dalle promesse<br />

e dagli interessi personali, una politica che sappia guardare<br />

quelli che sono i problemi concreti <strong>del</strong>la nostra comunità affidandoci<br />

il loro voto, sicuri che dopo cinque anni riavranno indietro<br />

un paese che avrà guadagnato tanto.<br />

SANLURI: PRECISAZIONE<br />

<strong>La</strong> mia abitazione è stata costruita<br />

con regolare concessione edilizia<br />

In merito all’articolo pubblicato nell’edizione n. 11 <strong>del</strong> 10 giugno<br />

2013 <strong>del</strong>la “<strong>Gazzetta</strong> <strong>del</strong> <strong>Medio</strong> <strong>Campidano</strong>” , si comunica che la<br />

fotografia contenuta nell’articolo a pag. 2 è un fabbricato di civile<br />

abitazione ad uso residenziale/agricolo realizzato con regolare<br />

concessione edilizia e non un ricovero attrezzi trasformato in<br />

villetta con piscina. Vi invito pertanto a cancellare dal vostro archivio<br />

o per lo meno a non utilizzare più la fotografia suddetta in<br />

quanto si tratta di un’immagine di un bene privato e non pubblico.<br />

Roberto Atzeni


28<br />

25 giugno 2013<br />

Sport<br />

PABILLONIS DANZA LATINO AMERICANA<br />

Sogni mondiali per il neo campione italiano Gabriele Oliva<br />

Campione italiano di danza latino americano 2013 e convocazione<br />

nella nazionale italiana per i prossimi campionati europei<br />

in Ucraina e ai mondiali in Cina. Un successo sorprendente<br />

per Gabriele Oliva 18 anni, appena compiuti, che ha conquistato<br />

il titolo tricolore insieme con la partner Anna Scintu di Sardara<br />

nei campionati italiani assoluti classi As e Master di danza<br />

latino americane che si sono tenuti nel mese di gennaio a Rimini.<br />

Un titolo che consente ai due giovani sardi di essere inseriti<br />

di diritto nella Nazionale italiana Danza Sportiva FIDS e partecipare<br />

agli imminenti impegni internazionali. “Erano dieci anni<br />

che una coppia sarda non vinceva un campionato italiano<br />

assoluto,con relativa convocazione in Nazionale:i precedenti furono<br />

i nostri maestri Fabrizio Bonifacio ed Elisabetta Pusceddu<br />

di Sardara”spiega Gabriele Oliva. I traguardi raggiunti dal ballerino<br />

di Pabillonis non sono dovuti a fortuna, improvvisazione<br />

e casualità, ma al risultato di tanti anni di sacrifici, di un’infinità<br />

di ore di allenamento, determinazione e soprattutto passione<br />

per la danza. “Ha avuto la passione per la danza fin da<br />

piccolo: a poco più di due anni imitava i ballerini in piazza<br />

durante le feste paesane, a cinque anni ha incominciato con i<br />

balli di gruppo in una società <strong>del</strong> paese,a 10 anni ha iniziato a<br />

<strong>La</strong> stagione sportiva <strong>del</strong>l’Unione Ciclistica<br />

Guspini si intensifica sempre di più.<br />

Giugno è un mese pieno di gare sia su<br />

strada che fuoristrada.,<br />

spiega uno dei dirigenti <strong>del</strong>l’unione ciclista<br />

Guspini Stefano Dessì,< ci riempie<br />

d’orgoglio, inoltre, la conquista <strong>del</strong><br />

podio con due ottimi terzi posto, sia nella<br />

prima prova <strong>del</strong> Campionato Regionale<br />

a squadre di abilità e primi sprint a Sarroch<br />

lo scorso 26 maggio, sia nella prima<br />

prova <strong>del</strong> meeting regionale a squadre<br />

svoltosi lo scorso 2 giugno a Serra-<br />

Gabriele Porta<br />

manna>. Anche nel Campionato regionale<br />

su strada hanno ottenuto buoni risultati Matteo Tiddia,<br />

Nicola Leo, Nicola Onidi, Gabriele Porta nella categoria Esordienti,<br />

Valentina Ortu e Martina Montis nella categoria Donballare<br />

in coppia” spiega la mamma Fiorella che segue con apprensione<br />

la carriera <strong>del</strong> figlio. In età scolare la passione per la<br />

danza è andata di pari passo con gli impegni scolastici. “Avevo<br />

14 anni, studiavo a Sanluri e nello stesso tempo frequentavo un<br />

corso di danza a Cagliari e una palestra ad Assemini:le lezioni<br />

scolastiche, per il giorno, dopo le preparavo in treno” spiega<br />

ancora Gabriele Oliva. Sono stati anni di sacrificio, ma utili per<br />

la carriera <strong>del</strong> ballerino di Pabillonis che frequenta, (alternando<br />

l’impegno con la carriera <strong>del</strong>la danza, ormai diventata agonistica),<br />

con profitto, il liceo a San Gavino Monreale. L’incontro<br />

con due bravi maestri,Fabrizio Buonifacio ed Elisabetta Pusceddu<br />

<strong>del</strong>la società MO.DA di Sardara ha dato una svolta alla carriera<br />

agonistica di Gabriele. Per vari anni ha fatto coppia fissa<br />

con la stessa partner poi, dal maggio 20<strong>12</strong>, con Anna Scintu<br />

classe 97, di Sardara. “Da quando balliamo insieme tutto è cambiato<br />

perchè ormai la nostra vita è basata solo sulla danza:il<br />

nostro sport è bellissimo, ma dietro una coreografia ben riuscita<br />

ci sono ore e ore di sacrifici”, raccontano i due campioni<br />

italiani. Sacrifici comunque ben ripagati dalle posizioni conquistate<br />

negli ultimi due anni nelle diverse competizioni nazionali<br />

e internazionali alle quali hanno partecipato. Primi classificati<br />

nel 20<strong>12</strong><br />

nello youth open<br />

latin competizione<br />

WDSF a Salou in<br />

Spagna, ottime<br />

posizioni ad Ancona,<br />

Pescara,<br />

Salsomaggiore.<br />

Ben più consistenti<br />

i traguardi raggiunti<br />

nel 2013:<br />

primi classificati<br />

sempre nel ballo<br />

latino, ad Anversa Belgio;secondi all’Europa Team Match a<br />

Cambrils in Spagna, terzi a Brno Repubblica Ceca e ancora tanti<br />

piazzamenti in altre gare svoltesi in Spagna, Verona e Bologna.<br />

E ora i prossimi appuntamenti a Sudak in Ucraina, a giugno,<br />

per i campionati europei e a Chengdu in Cina, a luglio, per i<br />

mondiali, con i colori <strong>del</strong>la nazionale italiana. Il sogno Portare<br />

il titolo mondiale in Italia.<br />

Dario Frau<br />

SAN GAVINO<br />

Grande successo per la manifestazione sportiva “<strong>La</strong> classe super!”<br />

1 a D <strong>del</strong>la Scuola Secondaria 5 a Primaria 2 a A Secondaria 2 a B Secondaria<br />

<strong>La</strong> terza edizione <strong>del</strong>la manifestazione<br />

sportiva denominata<br />

“<strong>La</strong> Classe Super” si è svolta<br />

regolarmente sabato 1 giugno,<br />

nonostante il mal tempo,<br />

presso i campi sportivi adiacenti<br />

il Convento di Santa Lucia<br />

a San Gavino.<br />

“Siamo stati più testardi <strong>del</strong>la<br />

pioggia!”. Così esordisce Efisio<br />

Setzu, promotore <strong>del</strong>l’iniziativa<br />

e docente di Scienze<br />

motorie presso la Scuola Secondaria<br />

di Primo Grado di<br />

San Gavino Monreale. Il grande<br />

entusiasmo <strong>del</strong> docente, la<br />

voglia di esibirsi degli alunni<br />

e la complicità <strong>del</strong> dirigente<br />

scolastico, Susanna Onnis,<br />

hanno reso possibile che le<br />

classi quinte <strong>del</strong>la Scuola Primaria<br />

di San Gavino e di Sardara,<br />

tutte le classi <strong>del</strong>la Scuola<br />

Secondaria di Sardara e di<br />

San Gavino si siano cimentate<br />

in prove di squadra su 5 discipline<br />

<strong>del</strong>l’atletica leggera: salto<br />

in lungo, getto <strong>del</strong> peso, lancio<br />

<strong>del</strong> vortex, corsa singola e<br />

a squadre su pista.<br />

Il risultato tecnico è stato eccellente<br />

per molti alunni che si<br />

sono preparati a dovere per un<br />

lungo periodo <strong>del</strong>l’anno.<br />

L’evento è stato possibile anche<br />

per l’impegno profuso dai<br />

componenti <strong>del</strong> Centro Sportivo<br />

Scolastico costituito a inizio<br />

anno. Ne fanno parte i genitori<br />

che da anni mostrano<br />

grande interesse per le pratiche<br />

sportive. Presidente <strong>del</strong> Centro<br />

è Antonello Podda; vicepresidente<br />

è Stefania Carola.<br />

Completano il gruppo Sabrina<br />

Cancedda, Sergio Piccioni, e<br />

GianlucaVaccargiu; quest’ultimo<br />

ricopre anche la carica di<br />

presidente <strong>del</strong> consiglio d’istituto.<br />

Tantissimi altri genitori e i docenti<br />

hanno collaborato all’evento<br />

sportivo con compiti<br />

di controllo, di giudici e organizzatori<br />

<strong>del</strong> pranzo a base di<br />

vari arrosti che si è tenuto alla<br />

fine <strong>del</strong>le gare. L’appuntamento<br />

è per la manifestazione sportiva<br />

<strong>del</strong> prossimo anno scolastico.<br />

Le classi premiate per maggior<br />

punteggio raggiunto nelle varie<br />

discipline sono state: 1° premio<br />

– Classe quinta <strong>del</strong>la Primaria<br />

di via Paganini di San<br />

Gavino Monreale; 1° premio –<br />

Classe prima D <strong>del</strong>la Scuola<br />

Secondaria di 1° Grado di San<br />

Gavino Monreale;<br />

1° pre-<br />

3 a A Secondaria<br />

mio (pari merito)–<br />

Classe<br />

seconda A<br />

<strong>del</strong>la Scuola<br />

Secondaria di<br />

1° Grado di<br />

San Gavino<br />

Monreale; 1°<br />

premio (pari<br />

merito) –<br />

Classe seconda<br />

B <strong>del</strong>la<br />

Scuola Secondaria di 1° Grado<br />

di San Gavino Monreale; 1° do di Sardara.<br />

Scuola Secondaria di 1° Gra-<br />

premio – Classe terza A <strong>del</strong>la<br />

Gianni Aresu<br />

UNIONE CICLISTICA GUSPINI<br />

Per Gabriele Porta un inizio stagione di successi<br />

ne allieve e Sebastiano Carboni nella categoria<br />

Juniores. Su tutti i corridori Gabriele<br />

Porta ha primeggiato nelle gare su<br />

strada svoltesi a Olbia sui 30 Km, Sarroch<br />

sui 30 Km e Pattada sui 40 Km, dove<br />

non ha lasciato margine di confronto con<br />

nessuno, compresi gli Esordienti <strong>del</strong> secondo<br />

anno, con distacchi di diversi minuti<br />

dal gruppo degli inseguitori. Anche<br />

nell’ultima gara di Posada, valevole per<br />

il Campionato Regionale XC di Mountain<br />

Bike, nonostante una caduta il giovane<br />

Porta ha ottenuto il consueto primo<br />

posto lasciando il vuoto dietro di lui. In<br />

attesa <strong>del</strong>la prova di Benetutti, valida per<br />

l’assegnazione <strong>del</strong> titolo regionale, il giovane<br />

Porta sogna già i campionati italiani<br />

su strada in programma a Darfo Boario Terme il 6 e il 7<br />

luglio ai quali parteciperanno i 5 migliori corridori isolani.<br />

Sabrina Pusceddu<br />

GONNOSFANADIGA CALCIO A6<br />

Primo<br />

memorial<br />

“Luca<br />

Loru”<br />

E’ cominciato il primo memorial di calcio A 6 “Luca Loru”<br />

che richiamerà tanti appassionati nel campo di via Foscolo a<br />

Gonnosfanadiga sino al 19 luglio. Al torneo notturno organizzato<br />

dall’Usd parteciperanno undici squadre Open e otto<br />

Over 35. Da più di quarant’anni a Gonnosfanadiga si ripete il<br />

torneo tradizionale che richiama un pubblico vasto sugli spalti,<br />

ma quella di quest’anno sarà senz’altro una <strong>del</strong>le sue edizioni<br />

più speciali, dedicata al portiere venuto a mancare in campo<br />

prima <strong>del</strong>l’inizio di una partita di campionato. Un piccolo<br />

gesto per ricordare un giocatore amato e un amico per tanti<br />

giovani <strong>del</strong> paese. (sap)


25 giugno 2013 29<br />

Calcio e sportività tra le squadre locali <strong>del</strong> San Giuseppe di Arbus<br />

Fantasia, rispetto degli avversari e voglia<br />

di giocare a pallone nel rispetto<br />

degli avversari. Sono stati questi i due<br />

motivi che hanno portato il pubblico<br />

presente a seguire con interesse la partita<br />

di calcio a 5 <strong>del</strong> campionato organizzato<br />

dall’Anspi zonale che ha sede<br />

a San Gavino Monreale tra la formazione<br />

San Giuseppe calcetto di Arbus<br />

e San Giuseppe calcio a 5 sempre di<br />

Arbus (nelle foto di Renato Sechi).<br />

Ecco i nomi dei giocatori <strong>del</strong>le due formazioni.<br />

Per San Giuseppe calcio a 5<br />

di Arbus in maglia granata: Andrea Atzeni,<br />

Alessio Paschino, Alberto Zuddas,<br />

Luca Concas, Riccardo Putzolu, Michael Aroni, Andrea<br />

Zuddas e Filippo Pusceddu.<br />

Per San Giuseppe calcetto in maglia nera: Cristian Aru, Si-<br />

Un primo, un secondo e un terzo<br />

posto. È questo il risultato<br />

che gli alunni <strong>del</strong>la scuola media<br />

di Pabillonis hanno ottenuto<br />

nella manifestazione sportiva<br />

“<strong>La</strong> scuola corre” che si è<br />

svolta a Sadali. Organizzata<br />

dall’Istituto Comprensivo di<br />

Nurri con il supporto tecnico<br />

<strong>del</strong>la Federazione Italiana di<br />

Atletica Leggera, la manifestazione<br />

è diventata ormai una<br />

classica nell’ambito sportivo<br />

studentesco. Diverse centinaia,<br />

i partecipanti provenienti<br />

dalle scuole di Jerzu, Villagrande,<br />

Nurri, Mandas, Villamar,<br />

Isili, <strong>La</strong>coni, Atzara,<br />

Escalaplano. Ad accompagnare<br />

gli alunni di Pabillonis oltre<br />

al referente Renato Marci<br />

c’erano i docenti Tiziana Esu,<br />

Luigi Piras e Anna Casta. <strong>La</strong><br />

visita guidata a Sadali è stata<br />

una giornata particolare per i<br />

mone Aru, Michele Angius, Silvan Corona, Alessio Mei, Jonathan,<br />

Alessio Soru e Andrea Scano.<br />

Gian Luigi Pittau<br />

Gonnosfanadiga: la grinta dei calciatori <strong>del</strong> Francoforte<br />

Hanno sempre mostrato in campo una grinta e un comportamento<br />

esemplare i calciatori <strong>del</strong>la Usd Francoforte<br />

di Gonnosfanadiga che hanno disputato il campionato<br />

di promozione <strong>del</strong>l’Uisp. Il gruppo si è presentato<br />

sempre amalgamato e con tanti ricambi in panchina<br />

ed è stato proprio il gioco di squadra e la coralità<br />

il segreto <strong>del</strong>la forza <strong>del</strong> Francoforte.<br />

Ecco i nomi dei giocatori: Roberto Sotgiu, Samuel<br />

Petza, Gabriele Floris, Gianluca Mocci, Alberto Concas,<br />

Stefano Aiazzi, Ivano Carlini, Giuseppe Sitzia,<br />

Sergio Loru, Mirco Sitzia, Andrea Melis, Gianluca<br />

Spina, Marco Vaccargiu, Fabio Sollai, Alessandro Piras,<br />

Gianluca Altea, Salvino Pani, Andrea Brandolini,<br />

Stefano Sitzia, Lorenzo Mais, Sisinnio Zurru. (g. l. p.)<br />

“<strong>La</strong> scuola corre”: protagonisti gli alunni <strong>del</strong>la scuola media di Pabillonis<br />

ragazzi di Pabillonis, ricca di<br />

momenti socializzanti, culturali<br />

e naturalmente sportivi.<br />

Non solo sport, dunque, ma un<br />

arricchimento di conoscenze<br />

che gli alunni hanno potuto approfondire<br />

grazie anche al<br />

programma predisposto dai<br />

loro professori e alle diverse<br />

ricchezze culturali e paesaggistiche<br />

offerte dal caratteristico<br />

paesino. <strong>La</strong> giornata è iniziata<br />

con la gara podistica che<br />

ha interessato tutta la mattinata<br />

e si è conclusa alle ore <strong>12</strong><br />

con le premiazioni. Dopo il<br />

pranzo al sacco, i ragazzi hanno<br />

percorso il sentiero <strong>del</strong>le<br />

fate e visitato le famose grotte<br />

Is Janas. Nella gara sportiva, i<br />

ragazzi preparati da Renato<br />

Marci hanno ben figurato, riuscendo<br />

a portare in paese tre<br />

importanti premi con Sonia<br />

Fanari che ha superato tutte le<br />

dirette concorrenti <strong>del</strong>le<br />

classi terze <strong>del</strong>le altre scuole<br />

classificandosi al primo<br />

posto; con Michele Melis<br />

nella categoria <strong>del</strong>le classi<br />

prime arrivato secondo dietro<br />

Nicola Mereu di Villagrande;<br />

Davide Carcangiu,<br />

che a sua volta è arrivato<br />

terzo nelle categorie classi<br />

seconde, preceduto da Matteo<br />

Murgioni e Alessandro<br />

Sulis di Villagrande. Oltre<br />

questi vincitori, altri alunni<br />

si sono ben piazzati nelle<br />

diverse categorie. Nella<br />

prima media Alessandro Sulcis<br />

ha conquistato il 17° posto<br />

e Giampaolo Espis il 25° su 64<br />

concorrenti. Nella categoria<br />

seconde classi femminili, 5°<br />

posto per Elena Cara, mentre<br />

nella seconda maschile Gabriele<br />

Accossu si è classificato<br />

settimo. Nelle classi terze<br />

invece un brillante settimo<br />

posto è stato conquistato da<br />

Nicola Loddo. Per quanto riguarda<br />

la classifica generale<br />

tra le scuole partecipanti Pabillonis<br />

si è classificata al 4°<br />

posto a pari merito con Mandas.<br />

Dario Frau<br />

ATLETICA GUSPINI CAMPIONATI PROVINCIALI INDIVIDUALI<br />

Atleti provenienti da tutta la provincia al Grand Prix 2013<br />

<strong>La</strong> Fidal ha organizzato l’8 giugno nello stadio comunale di<br />

Guspini e il 9 giugno nel campo Coni di Cagliari i campionati<br />

provinciali individuali riservati alle categorie Esordienti categoria<br />

A, Cadetti e Cadette, Ragazzi e Ragazze, denominati<br />

Grand Prix 2013. Hanno partecipato numerosi atleti e atlete<br />

provenienti dalla Provincia di Cagliari e tesserati con le società<br />

Atletica Guspini, Atletica Valeria, Libertas <strong>Campidano</strong>, Atletica<br />

Selargius, Atletica Monteponi, Fluminimaggiore, San<br />

Sperate, Samassi, Atletica Dolianova, Amsicora, Atletica Capoterra,<br />

Sestu, San Gavino, Gonnesa, Pabillonis, Decimomannu,<br />

Jolao, Carbonia, Tespiense Quartu.<br />

Per l’Atletica Guspini tale manifestazione rientrava anche nei<br />

festeggiamenti <strong>del</strong> 40esimo anno di vita <strong>del</strong>la società che, in<br />

tal modo, ha potuto offrire un saggio <strong>del</strong>la sua capacità organizzativa<br />

e consentire ai suoi giovanissimi atleti di gareggiare<br />

con avversari qualificati. Le prestazioni realizzate dichiarano<br />

tempi di tutto rispetto. Importante il titolo conquistato dalle<br />

Ragazze nella 4 x 100: Giada Zeami, Alessia Caria, Sara Murgia,<br />

Chiara Fadda. Nel getto <strong>del</strong> peso categoria Ragazze sono<br />

arrivate rispettivamente prima e seconda Alessia Tuveri e Sophia<br />

Scanu. Primo posto anche per Chiara Fadda nei 60 metri categoria<br />

Ragazze. Buoni piazzamenti anche per Andrea Boi e<br />

Matteo Saba nei 1000 metri Cadetti di Giuseppe Serpi e Alessandro<br />

Caputo nei 1000 metri Ragazzi, di Filippo Saba nei 50<br />

metri Esordienti, di Sara Murgia e Sophia Scanu nei 1000 metri<br />

Ragazze, il terzo posto di Filippo Saba nel Vortex Esordienti,<br />

il secondo posto di Giada Zeami nel salto in lungo Ragazze,<br />

e il terzo posto di Virginia Contis nel salto in lungo. Ma la gara<br />

più spettacolare ed entusiasmante è stata la prova di marcia<br />

<strong>del</strong>le Ragazze sui 2000 metri. Un continuo superarsi, con gesti<br />

tecnici <strong>del</strong>le atlete molto validi, considerando anche l’età. In<br />

questa gara si sono distinte Elena Vargiu, arrivata seconda,<br />

Giulia Tiddia, arrivata terza. <strong>La</strong> gara di domenica è stata dominata<br />

da Alessia Caria, prima nel salto in alto Ragazze, Sara<br />

Murgia, terza nel salto in alto Ragazze, Virginia Contis, prima<br />

nel Vortex Ragazze, Alessia Caria , terza nei 60 metri HS Ragazze,<br />

e Giada Zeami, quinta nei 60 metri HS Ragazze.<br />

Ireneo Pecorelli<br />

PABILLONIS SINCRO DANCE<br />

Le atlete <strong>del</strong>l’under 7<br />

campionesse regionali<br />

Le piccole atlete di Pabillonis (Alice Mamusa, Elisa Medda,<br />

Melissa Muru, Azzurra Saba, Gaia Bussu, Asia Pisanu), hanno<br />

stupito tutti ai campionati regionali che si sono svolti a<br />

Capoterra. I sette giudici che hanno valutato l’esibizione dei<br />

ballerini in pista, alla fine non hanno avuto esitazioni nell’attribuire<br />

il posto più alto <strong>del</strong> podio alle atlete allenate da Sara<br />

Cuccu <strong>del</strong>la scuola di danza Azzurro <strong>La</strong>tino. Un successo<br />

che completa gli altri risultati positivi conquistati nelle altre<br />

categorie dai ballerini di Pabillonis nel campionato regionale<br />

di danza di Capoterra. (d. f.)<br />

Primo Duathlon sprint<br />

Borgata di Sanluri Stato<br />

Proseguono gli appuntamenti <strong>del</strong> multidisciplina in Sardegna<br />

con la IV Tappa <strong>del</strong> “Circuito Duathlon Sardegna”. L’appuntamento<br />

è per le 15 <strong>del</strong> 29 giugno nella borgata di Sanluri Stato<br />

con il 1^ Duathlon Sprint “Rank” Borgata di Sanluri Stato.<br />

<strong>La</strong> gara, organizzata dalla Fuel Triathlon di San Gavino e dalla<br />

Polisportiva Strovina di Sanluri Stato presieduta da Gianmaria<br />

Zedda, avrà inizio alle 15 con il ritrovo nella piazza De Montis,<br />

a seguire le categorie giovanili ed alle 18.50 partenza <strong>del</strong>la gara<br />

clou maschile e femminile prevista. Percorso interamente pianeggiante<br />

con la corsa nelle vie <strong>del</strong>la borgata e bici in un circuito<br />

asfaltato di 10 km tra la ridente campagna sanlurese.<br />

<strong>La</strong> manifestazione, inserita nel programma per la rievocazione<br />

<strong>del</strong>la nota ricorrenza de “Sa Battalla” di Sanluri (battaglia tra<br />

Aragonesi e Sardi <strong>del</strong> Giudicato di Arborea), terminerà con l’esibizione<br />

di alcuni gruppi musicali.<br />

Insomma sarà una grande festa per tutti ed in particolare per la<br />

società Asd Polisportiva Strovina di Sanluri Stato, che ha un<br />

gruppo di giocatori e di dirigenti molto affiatato. (g. l. p.)<br />

GUSPINI<br />

“Pinocchio in Bicicletta”<br />

Si è concluso il 4 giugno scorso con una grande festa finale<br />

nello stadio comunale di Guspini il progetto “Pinocchio in Bicicletta”<br />

diretto alle scuole elementari e promosso dalla Federazione<br />

Ciclistica Italiana in collaborazione con l’Unione Ciclistica<br />

Guspini e il circolo didattico <strong>del</strong> paese. Al progetto hanno<br />

aderito circa 200 alunni, suddivisi in 9 classi dei Plessi Satta,<br />

Deledda e Is Boinargius. Alla giornata conclusiva all’aperto hanno<br />

partecipato tutti gli alunni e i genitori che dagli spalti hanno<br />

assistito ai canti e alla sfilata degli alunni che poi si sono cimentati<br />

in piccoli percorsi di abilità in bicicletta. Il progetto,<br />

che ha tra le sue finalità quello di promuovere il corretto uso<br />

<strong>del</strong>la bicicletta quale mezzo di trasporto ecologico e salutare, ha<br />

preso avvio nel mese di febbraio con una serie di incontri all’interno<br />

<strong>del</strong>le palestre e degli spazi all’aperto a disposizione <strong>del</strong>la<br />

scuola. Successivamente sono state impartite lezioni inerenti il<br />

corretto uso <strong>del</strong>la bicicletta, i principi fondamentali in materia<br />

di sicurezza ed esercitazioni con il mezzo meccanico. (sap)


30<br />

25 giugno 2013<br />

1<br />

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Tel.....................................<br />

Nome..........................Cognome.........................<br />

Indirizzo.............................................................<br />

Cap......................Città.......................................<br />

Prov......................... Tel.....................................<br />

Documento num. .......................... <strong>del</strong>...............<br />

Cod. Fiscale<br />

Dichiaro sotto la mia responsabilità di non rilasciare false dichiarazioni, di<br />

non operare come professionista nel campo <strong>del</strong>l’oggetto <strong>del</strong> presente annuncio.<br />

Acconsento al trattamento dei dati, d. lgs 196/2003.<br />

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DA VILLANOVAFORRU A MONSERRATO 14 GIUGNO<br />

Tanti auguri di buon<br />

compleanno a Jacopo<br />

Farris per i tuoi 8 anni<br />

di vita dalla tua cuginetta<br />

preferita Monica.<br />

Auguri anche da mamma,<br />

papà e tuo fratellino Fabio<br />

e dai diddini Ignazio<br />

e Anna e da Gra.<br />

VILLACIDRO<br />

Festa dei neonati<br />

GUSPINI 16 GIUGNO<br />

PAULI ARBAREI <strong>23</strong> GIUGNO<br />

I genitori, il fratello Alessandro,<br />

la cognata Marta, la zia<br />

preferita Ignazia Farris, gli zii,<br />

le zie, l’amica Jessica e le cugine<br />

Serena e Valentina augurano<br />

buon compleanno a Maura<br />

Cadeddu per i suoi 25 anni.<br />

GUSPINI 26 GIUGNO<br />

Tantissimi auguri<br />

ad Elisa Fadda<br />

per i suoi 9 anni.<br />

Un bacio grande da Bruna,<br />

Sergio, Michael e Danila.<br />

Tantissimi auguri a Luigi<br />

Usai per i suoi 83 anni da<br />

tutta la famiglia Usai.<br />

Nuova festa per i neonati di Villacidro organizzata dall’associazione<br />

I Vicinati che da gennaio 20<strong>12</strong> ha ideato “L’albero<br />

<strong>del</strong>la vita” e periodicamente dà vita ad una bella festa alla<br />

quale partecipa tutta la comunità. <strong>La</strong> nuova vita che nasce,<br />

l’orgoglio dei genitori e degli altri familiari, la gioia immensa<br />

di tutti sono l’essenza di una manifestazione che piace tanto<br />

ai villacidresi. I neo genitori sono invitati a partecipare ad un<br />

evento dove c’è spazio per la preghiera e lo svago. L’ultimo<br />

appuntamento si è svolto il <strong>12</strong> maggio scorso: i nuovi arrivati,<br />

accompagnati da mamma e papà, hanno partecipato alla<br />

messa celebrata da don Corrado Melis e, dopo la benedizione<br />

per loro e per i genitori (che tanto ricorda l’antica incresiada<br />

<strong>del</strong>le puerpere), i fe<strong>del</strong>i si sono sposati nel cortile adiacente<br />

alla chiesa per ascoltare i canti <strong>del</strong> coro di Santa Barbara<br />

e per aggiungere il simbolo <strong>del</strong> nuovo nato nell’albero <strong>del</strong>la<br />

vita, sempre più ricco e bello.<br />

, afferma<br />

Giovanni Antonio Piras. .<br />

Sabrina Pusceddu


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25 giugno 2013

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