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società dedita a questo progetto: le competenze acquisite nella meccanica cartaria,<br />

divengono decisive per realizzare gli automatismi necessari all’avvolgimento<br />

e alla apertura delle vele.<br />

“Perini Navi nasce quindi come attività di progettazione, engineering e commercializzazione<br />

di barche a vela di grandi dimensioni, dando inizio, di lì a 5 anni,<br />

alla produzione in proprio delle imbarcazioni 8 ”. La storia tecnologica e commerciale<br />

di Perini Navi è un caso esemplare di “ibridazione di tecnologie”; come<br />

spiega il sito aziendale, il successo dell’impresa si basa sulla “filosofia dell’easy<br />

sailing, velieri di grandi dimensioni gestiti con manovrabilità ottimale da un equipaggio<br />

ridotto. Questo grazie alla totale computerizzazione delle manovre ed una<br />

serie di automazioni per l’avvolgimento e l’apertura delle vele che consentono di<br />

manovrare la totalità della superficie velica. In questo caso è avvenuta una vera e<br />

propria trasposizione di tecnologie tra i due settori con l’introduzione nel settore<br />

della vela di strumenti meccanici tipici dell’industria cartaria (gli avvolgitori dei<br />

macchinari per la produzione della carta) opportunamente modificati per essere<br />

adattati alla nuova realtà produttiva.”<br />

Alla fine degli anni ‘80 si realizza un’altra svolta chiave nella evoluzione<br />

dell’impresa. Gli storici Cantieri Picchiotti, forse i più famosi cantieri versiliesi<br />

(nati in origine a Limite sull’Arno, e in seguito trasferiti a Viareggio) vengono<br />

investiti da una devastante crisi finanziaria. Fabio Perini, che già possiede, oltre<br />

ad una piccola azienda “Perini Navi”, una azienda metalmeccanica in Lucchesia<br />

(le Officine Fabio Perini), che, nel suo campo (quello delle macchine per la carta<br />

tissue) è un leader mondiale incontrastato, interviene nella crisi Picchiotti e acquista<br />

i cantieri.<br />

Pochi anni dopo (1993) Fabio Perini vende l’azienda meccanocartaria ad una<br />

multinazionale tedesca (Korber) e concentra i suoi sforzi sui cantieri viareggini.<br />

Così come alcune geniali innovazioni avevano garantito la posizione di leader<br />

nel mercato meccanocartario alle Officine Fabio Perini (produttrici del 75% delle<br />

macchine per carta tissue in tutto il mondo), così nel settore cantieristico ben presto<br />

Perini Navi si afferma come impresa particolarmente innovativa.<br />

La Perini Navi, oggi società leader mondiale nella produzione di sailing yacht,<br />

trova quindi le proprie origini nelle vicende e nelle storie di impresa di realtà che,<br />

almeno inizialmente, sono solo toscane. Tuttavia, la forte crescita delle commesse<br />

e le esigenze di spazi produttivi più ampi spinge ben presto Perini Navi alla<br />

ricerca di spazi produttivi all’estero (già alla fine degli anni ‘80 inizia i primi<br />

investimenti in Turchia) o in altre regioni italiane (i Cantieri Beconcini di La<br />

Spezia).<br />

Perini Navi ha inoltre aperto negli USA una struttura commerciale che offre anche<br />

servizi di brokeraggio e gestione delle attività di charter ai clienti del Gruppo.<br />

Il gruppo Perini Navi<br />

Grazie alla innovatività del prodotto e alla nuova concezione di yacht da un lato,<br />

ma anche grazie alla fama del suo brand, alla qualità della costruzione, alla perfezione<br />

degli allestimenti interni, e alla comodità della navigazione, Perini Navi<br />

realizza una crescita straordinaria conquistando la leadership indiscussa nel comparto<br />

dei sailing yacht sopra i 45 metri.<br />

8<br />

http://www.perininavi.it<br />

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