Articolo scaricabile gratuitamente in PDF (296 Kb) - La Termotecnica
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trasmissione del calore<br />
- un volume di liquido V T presente all’<strong>in</strong>terno dell’evaporatore, e qu<strong>in</strong>di<br />
trasferito all’accumulatore durante il ciclo, pari a 25 ml (misurato<br />
a temperatura ambiente).<br />
A partire da questa configurazione, sono state effettuate una serie di<br />
prove volte a caratterizzare il comportamento del prototipo <strong>in</strong> 35 differenti<br />
condizioni operative. Esse saranno descritte <strong>in</strong> dettaglio nella<br />
seconda parte di questo lavoro.<br />
Le condizioni operative si differenziano per il valore della potenza termica<br />
dissipata Q’ E oppure per la variazione, rispetto alla configurazione<br />
di riferimento, di uno dei seguenti parametri:<br />
- differenza di quota tra la superficie dissipante e l’<strong>in</strong>gresso del condensatore<br />
H C ;<br />
- volume del liquido trasferito dall’evaporatore all’accumulatore per<br />
ogni ciclo V T .<br />
Per tutti i test effettuati e descritti <strong>in</strong> questo lavoro, il prototipo di PTPT è<br />
stato <strong>in</strong> grado di raggiungere il funzionamento a regime stabilizzato,<br />
operando anche con quantità di fluido circolante molto esigue (V T =3 ml).<br />
Il ciclo periodico tipico, una volta raggiunto il regime stabilizzato, è rappresentato<br />
nella figura 3, dove le temperature riportate sono quelle sperimentalmente<br />
misurate dalle 5 termocoppie <strong>in</strong>serite nell’apparato.<br />
L’analisi degli andamenti delle temperature, ottenute per il ciclo a regime<br />
stabilizzato, evidenzia forti analogie qualitative rispetto agli stessi<br />
andamenti ricavati per PTPT di grande scala [14]. All’<strong>in</strong>terno di ogni s<strong>in</strong>golo<br />
ciclo è possibile riconoscere un <strong>in</strong>tervallo di tempo caratterizzato da<br />
graduali variazioni dei parametri operativi (<strong>in</strong>tervallo di tempo <strong>in</strong>dicato<br />
nella Figura 3 con il numero 2) ed un <strong>in</strong>tervallo nel quale le variazioni<br />
dei parametri sono brusche (<strong>in</strong>tervalli <strong>in</strong>dicati con i numeri 1 e 3). <strong>La</strong> durata<br />
degli <strong>in</strong>tervalli di tempo con brusche variazioni dei parametri operativi<br />
risulta contenuta tra 0,01 τ c e 0,35 τ c per tutte le prove effettuate, dove<br />
τ c rappresenta la durata complessiva del ciclo a regime stabilizzato. Il<br />
ciclo periodico com<strong>in</strong>cia con la chiusura delle elettrovalvole, una volta<br />
svuotato l’accumulatore. Il flusso termico fornito all’evaporatore produce<br />
il passaggio di stato del fluido vettore, che subisce una compressione<br />
assimilabile ad una trasformazione isovolumica (<strong>in</strong>tervallo di tempo<br />
numero 1, Figura 3). Questa fase operativa viene def<strong>in</strong>ita fase di compressione.<br />
<strong>La</strong> fase di compressione term<strong>in</strong>a quando il vapore a monte del<br />
condensatore raggiunge la pressione data dall’equazione (1)<br />
P E = P A + ρ l·g·H tot + ∆P E→A (1)<br />
FIGURA 3 - Andamenti delle temperature durante<br />
il ciclo periodico a regime stabilizzato di un PTPT<br />
dove P E rappresenta la pressione di saturazione relativa alla temperatura<br />
dell’evaporatore T E , <strong>in</strong> questo lavoro ricavata come media aritmetica<br />
dei valori misurati dalle termocoppie T 2 e T 3 ; P A rappresenta la pressione<br />
di saturazione relativa alla temperatura dell’accumulatore T A<br />
(media aritmetica dei valori misurati dalle termocoppie T 4 e T 5 ); P E A<br />
rappresenta le perdite di carico legate al moto del fluido, che <strong>in</strong> controgravità<br />
viene sp<strong>in</strong>to verso l’accumulatore.<br />
Quando la condizione espressa dall’equazione (1) viene raggiunta, la<br />
pressione P E è sufficiente a sp<strong>in</strong>gere il liquido nell’accumulatore, l’eva -<br />
poratore viene gradualmente svuotato e l’accumulatore riempito. Questa<br />
fase operativa (<strong>in</strong>tervallo di tempo numero 2, Figura 3), nella quale avviene<br />
il vero e proprio trasferimento di fluido, term<strong>in</strong>a con il completo svuotamento<br />
dell’evaporatore ed è def<strong>in</strong>ita come fase di trasferimento. Una<br />
volta che l’evaporatore sia completamente svuotato, si osserva un brusco<br />
aumento della temperatura della superficie del dissipatore a contatto con<br />
il fluido, sperimentalmente misurata attraverso la termocoppia T 1 , e contemporaneamente<br />
una dim<strong>in</strong>uzione della temperatura T E . Le elettrovalvole<br />
vengono dunque aperte, la pressione nell’accumu latore aumenta,<br />
quella nell’evaporatore cont<strong>in</strong>ua a dim<strong>in</strong>uire ed avviene il ritorno del condensato<br />
(<strong>in</strong>tervallo di tempo numero 3, Figura 3). Quest’ultima fase è detta<br />
di ritorno. Le fasi operative di compressione e trasferimento sono caratterizzate<br />
dal funzionamento della macch<strong>in</strong>a con valvole chiuse, la loro<br />
durata complessiva viene <strong>in</strong>dicata con il simbolo τ t , che <strong>in</strong>dica il tempo<br />
complessivamente necessario per il trasporto del fluido. Al contrario la<br />
fase operativa di ritorno è caratterizzata dal funzionamento con valvole<br />
aperte, la sua durata è pari a τ c - τ t .<br />
Caratterizzazione teorica<br />
delle resistenze termiche<br />
In dispositivi che funzionano a regime non stazionario è quantomai im -<br />
proprio pensare di schematizzare il processo termico attraverso analogie<br />
elettriche con circuiti esclusivamente resistivi. Tuttavia <strong>in</strong> dispositivi<br />
che operano a regime periodico stabilizzato è possibile utilizzare<br />
l’analogia elettrica con circuiti esclusivamente resistivi purché riferendosi<br />
alle temperature medie di ogni ciclo dei s<strong>in</strong>goli componenti.<br />
Il termosifone bifase operante periodicamente presenta una resistenza<br />
termica globale, che prima di essere def<strong>in</strong>ita, merita alcune considerazioni<br />
prelim<strong>in</strong>ari. Il termosifone è una macch<strong>in</strong>a termica a tre sorgenti<br />
che dissipa il calore immesso ad alta temperatura verso due sorgenti;<br />
una a bassa temperatura e una a temperatura <strong>in</strong>termedia. In molti casi<br />
esse possono essere diverse [15], ma <strong>in</strong> questo caso temperatura <strong>in</strong>termedia<br />
e temperatura della sorgente fredda co<strong>in</strong>cidono. In questo caso<br />
si può qu<strong>in</strong>di <strong>in</strong>dividuare una catena di resistenze del dispositivo così<br />
come riportato nel disegno schematico proposto <strong>in</strong> Figura 4.<br />
<strong>La</strong> prima resistenza termica R E rappresenta la resistenza legata allo<br />
scambio termico tra la superficie del dissipatore ed il fluido vettore; esso<br />
è generalmente uno scambio termico di tipo ebollitivo. <strong>La</strong> resistenza R C<br />
rappresenta la resistenza termica legata allo scambio termico tra il fluido<br />
vettore e la sorgente fredda nella sezione del condensatore. Nel caso<br />
<strong>in</strong> cui lo scambiatore presenti anche una sezione di sottoraffreddamento,<br />
la resistenza R C sarebbe composta da una serie numerica di piccole<br />
resistenze, <strong>in</strong> quanto la temperatura decresce lungo l’asse dello scambiatore.<br />
Lo schema di Figura 4, per semplicità, si riferisce ad uno scambiatore<br />
con la sola sezione condensante.<br />
<strong>La</strong> temperatura del fluido può decrescere a causa della differenza fra la<br />
pressione di saturazione esistente nell’evaporatore e nell’accumulatore.<br />
Tale differenza di pressione dipende, come già chiarito dall’equazione<br />
(1), dalla lunghezza del tratto che il liquido percorre <strong>in</strong> controgravità e<br />
dalle perdite di carico. In questo caso è possibile def<strong>in</strong>ire una resistenza<br />
termica atipica R g che mette <strong>in</strong> relazione la caduta di temperatura nel trat -<br />
to <strong>in</strong> controgravità con la potenza termica dissipata Q’ m . Inf<strong>in</strong>e il term<strong>in</strong>e<br />
<strong>La</strong> <strong>Termotecnica</strong> • Aprile 2009<br />
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