12.11.2012 Views

Torquato Tasso Dafne e Silvia, Aminta e Tirsi T76 ... - Palumbo Editore

Torquato Tasso Dafne e Silvia, Aminta e Tirsi T76 ... - Palumbo Editore

Torquato Tasso Dafne e Silvia, Aminta e Tirsi T76 ... - Palumbo Editore

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

PARTE SESTA L’età della Controriforma: il Manierismo e la letteratura tardo-rinascimentale (1545-1610)<br />

CAPITOLO III <strong>Tasso</strong> e l’esperienza della follia<br />

<strong>T76</strong> ON LINE<br />

<strong>Torquato</strong> <strong>Tasso</strong> ~ <strong>Dafne</strong> e <strong>Silvia</strong>, <strong>Aminta</strong> e <strong>Tirsi</strong><br />

guida alla lettura<br />

La metrica e l’espressione delle emozioni<br />

Musicale e seducente già nel suono, la scrittura tassesca sfrutta al<br />

massimo le risorse della metrica, facendone un momento caratterizzante<br />

dello stile e dell’espressione. In particolare nell’<strong>Aminta</strong> (così come<br />

nei *madrigali) la libera alternanza di versi lunghi (*endecasillabi) e<br />

di versi brevi (*settenari) consente l’utilizzabilità di due strumenti<br />

espressivi diversi.<br />

Nella prima e nella seconda scena del primo atto si possono individuare<br />

agevolmente alcune delle leggi che determinano l’alternanza dei<br />

due versi consentiti. All’endecasillabo è affidata spesso una funzione<br />

narrativa e discorsiva; al settenario una funzione lirica. Un esempio<br />

del primo caso è costituito dai vv. 138-191 (tutti endecasillabi), nei<br />

quali <strong>Dafne</strong> rievoca la propria vicenda nel tentativo di convincere <strong>Silvia</strong><br />

a cedere all’amore. Un esempio del secondo caso è costituito dall’esaltazione<br />

appassionata dell’amore, cui la stessa <strong>Dafne</strong> si abbandona<br />

dinanzi alla rigidezza sentimentale di <strong>Silvia</strong>, e cioè dai vv. 213-257,<br />

dove i settenari prevalgono (ventisei su quarantacinque versi). Da questo<br />

esempio si verifica anche la tendenza a disporre i versi di eguale<br />

lunghezza a gruppi, così da sfruttarne appieno il peso ritmico-espres-<br />

La rielaborazione delle fonti<br />

Nell’<strong>Aminta</strong> convergono innumerevoli tradizioni letterarie, classiche e<br />

moderne. <strong>Tasso</strong> le accoglie fondendole in un risultato finale di grande<br />

equilibrio e di innegabile originalità. Decisiva risulta perciò la selezione<br />

delle fonti e la loro finalizzazione all’operazione artistica tassesca.<br />

Tra le fonti classiche spiccano Virgilio (soprattutto le Bucoliche), Ovidio<br />

e Orazio; ma si riscontrano anche riferimenti a Lucrezio, Catullo, Properzio<br />

e ai poeti cristiani (p. es. Claudiano).<br />

Tra le fonti moderne domina l’utilizzazione di Petrarca. I vv. 218-224 si<br />

mostrano debitori di questi petrarcheschi: «L’aria e l’acqua e la terra è d’amor<br />

piena; / ogni animal d’amar si riconsiglia» (CCCX, 7-8). In alcuni casi<br />

Petrarca è il mediatore di una ripresa classica; e si può allora parlare<br />

di una fonte multipla: «All’ombra d’un bel faggio <strong>Silvia</strong> e Filli / sedean un<br />

giorno» (vv. 441-442) dipende dal petrarchesco «Allor mi strinsi all’ombra<br />

d’un bel faggio» (LIV, 7), cui sottostà però il virgiliano «recubans sub<br />

tegmine fagi» [seduto sotto la chioma di un faggio] (Ecl. I, 1).<br />

Una fonte particolarmente significativa è, in riferimento al racconto di<br />

<strong>Aminta</strong> nella seconda scena, quella classica di Achille Tazio (un autore<br />

greco del II sec. d.C.), dal cui romanzo Avventure di Leucippe e Clitofonte<br />

è tratta la scena del bacio rubato. Ecco il brano saliente (nella traduzione<br />

di Q. Cataudella): «Era accaduto che il giorno precedente, verso<br />

mezzogiorno, la fanciulla si fosse messa a suonare la cetra, ed era<br />

esercizi<br />

Comprendere<br />

1<br />

Riassumi il passo in 15 righe.<br />

Analizzare e interpretare<br />

2 Distingui le parti narrative da quelle liriche: a quale metrica<br />

e a quale ritmo diversi fanno ricorso?<br />

3 <strong>Dafne</strong> per convincere <strong>Silvia</strong> ad amare <strong>Aminta</strong> le prospetta inizialmente<br />

le gioie della maternità (vv. 92-99). È questo l’argomento<br />

su cui insiste nel resto del dialogo?<br />

4 Quali piaceri oppone <strong>Silvia</strong> all’amore? In quale punto del<br />

testo tradisce la vera ragione del suo odio per <strong>Aminta</strong>?<br />

5 Ha ragione <strong>Dafne</strong> ad accusare <strong>Silvia</strong> di immaturità? Come<br />

rievoca il proprio passaggio dall’adolescenza alla giovinezza?<br />

sivo (dei ventisei settenari, ben sedici si trovano per esempio tra i primi<br />

venti, inframmezzati da soli quattro endecasillabi).<br />

Ma si deve aggiungere che all’endecasillabo è spesso affidata anche<br />

la funzione di esprimere la freddezza e il distacco; mentre al settenario,<br />

ritmicamente più incalzante, la funzione di rappresentare l’emotività<br />

e la passione. Il trattamento riservato dall’autore a <strong>Silvia</strong> è in tal<br />

senso esemplare. Questa non fa mai uso di settenari fino al momento<br />

in cui, nell’atto quarto, si decide a innamorarsi di <strong>Aminta</strong>, toccata dalla<br />

notizia della morte di lui; a questo punto i settenari divengono il<br />

metro di gran lunga dominante nelle battute affidate alla ninfa. Le due<br />

eccezioni presenti prima di quel momento, ai vv. 258-259, possono essere<br />

forse interpretate come una aggiunta di sarcasmo nei confronti<br />

dell’abbandono di <strong>Dafne</strong> (la quale infatti lamenta che <strong>Silvia</strong> la derida),<br />

come se la fanciulla facesse il verso alla “musica” dell’interlocutrice per<br />

mettere in ridicolo la sua sdolcinatezza.<br />

Una funzione espressiva collegata alle emozioni hanno spesso anche<br />

gli *enjambements, sempre frequenti e significativi nella poesia tassesca.<br />

presente anche Clio, e le sedeva accanto, ed io passeggiavo; e improvvisamente<br />

un’ape, volando chi sa da dove, punse la mano di Clio. E<br />

questa lanciò un grido; e la fanciulla, balzata su e deposta la cetra,<br />

esaminava la ferita e nello stesso tempo le faceva coraggio, dicendole<br />

di non affliggersi, giacché lei le avrebbe fatto cessare il dolore, dicendo<br />

due formule d’incantagione, che aveva appreso da una egiziana, buone<br />

contro le ferite delle vespe e delle api. E intanto pronunciava le formule<br />

magiche, e Clio diceva poco dopo di sentirsi meglio. Quella volta<br />

dunque per caso un’ape o una vespa ronzando mi volò intorno al volto,<br />

ed io metto a profitto la preoccupazione che ciò mi procurava, e,<br />

posta la mano sul volto, fingevo di essere stato punto e di sentire dolore.<br />

La fanciulla allora, fattasi presso, scostava la mia mano e domandava<br />

dove fossi stato punto, ed io: “Al labbro”, dissi. “Ma perché non mi<br />

fai l’incantesimo, o carissima?”. Ed ella si avvicinò, e pose sopra la mia<br />

la sua bocca, allo scopo di operar l’incantesimo, e sussurrava qualche<br />

cosa, sfiorando appena le mie labbra. Ed io lo baciavo in silenzio, soffocando<br />

il rumore dei baci, ed ella, aprendo e chiudendo le labbra, nel<br />

sussurrare le formule d’incantesimo, trasformava l’incantesimo in baci.<br />

Ed io, abbracciatala, la baciavo apertamente, ed ella scostandosi: “Che<br />

fai?” disse. “Anche tu a tua volta operi incantesimi?”. “L’incantatrice bacio”<br />

risposi “perché mi hai guarito dal dolore”».<br />

Quale idea dell’amore difende <strong>Dafne</strong>? Attraverso quale linguaggio?<br />

(vv. 213-255)<br />

Quale realtà dell’amore sperimenta <strong>Aminta</strong>? In quale termine<br />

è espressa la sua ambivalenza?<br />

I sintomi dell’innamoramento descritti da <strong>Aminta</strong> colpiscono<br />

per verità psicologica: perché? Si può dire lo stesso del<br />

suo nobile altruismo di fronte alla durezza della fanciulla?<br />

(vv. 531-639)<br />

Approfondire<br />

9 Collega il testo alle concezioni diverse dell’amore che ispirano<br />

l’<strong>Aminta</strong>.<br />

10 Confrontalo con le Rime per quanto riguarda i temi della natura<br />

e della sensualità (T73 on line, T74 on line, T2, p. 516).<br />

Chiariscine analogie e differenze.<br />

Luperini, Cataldi, Marchiani, Marchese LETTERATURA STORIA IMMAGINARIO [G. B. PALUMBO EDITORE]<br />

6<br />

7<br />

8<br />

9

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!