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RIVISTA 2/01 - Mare Nostrum

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testo e foto di<br />

Bruno Manunza<br />

Ci sono corsari che volano.<br />

Anime leggendarie che, di tanto<br />

in tanto, vengono inviate su<br />

questa terra, tra noi poveri, affaticati,<br />

mortali, a ricordarci che non esiste<br />

niente che non possa essere osato,<br />

nella pagina accanto e qui sopra il<br />

ardito, ordito. Catturato e stretto in<br />

comandante Raimondo Bucher durante<br />

pugno. Come un’avventura meravigliosa,<br />

di quelle che solo al cinema o<br />

la premiazione.<br />

in qualche sogno di bambino capita di<br />

vivere.<br />

Il Comandante Raimondo Bucher è una<br />

di queste avventure. Meglio, è tante di<br />

queste avventure. Vissute alla guida di<br />

un aereo da caccia, tra le vette delle<br />

alpi o, come più spesso è accaduto,<br />

sotto una colonna d’acqua alta un centinaio<br />

di metri. A caccia di tesori perduti<br />

in chissà quale passato, di corallo, di<br />

un pesce più strano, di un sogno più<br />

grande, di se stesso.<br />

Nel novembre scorso, l’associazione<br />

subacquea Acquamarina ha consegnato<br />

al Comandante Bucher una targa a<br />

ricordo di una delle sue memorabili<br />

imprese. Una sfida ingaggiata cinquant’anni<br />

fa con un gruppo di palombari<br />

partenopei, e il record mondiale di<br />

immersione in apnea. Il primo di una<br />

serie. La cerimonia, a conclusione della<br />

presentazione del libro autobiografico<br />

“La mia vita tra cielo, terra e mare”<br />

organizzata dalla libreria “Il Labirinto”,<br />

si è svolta ad Alghero nel chiostro di<br />

San Francesco, per l’occasione affollato<br />

da subacquei e curiosi.<br />

68 Da ragazzi leggevamo storie di eroi<br />

straordinari, inventate da Salgari, da<br />

Verne o da chissà quale altro narratore<br />

che faceva scorrere tra le nostre dita<br />

pagine e fantasie così accattivanti. Poi,<br />

un bel giorno ci imbattemmo in un<br />

libro, uno di quelli che chissà da dove<br />

vengono, che raccontava le gesta di<br />

una ciurma di eroi veri. Che solcavano<br />

i mari su un vero guscio di noce. Quel<br />

libro si intitolava “Sesto Continente”,<br />

e raccontava la storia della prima spedizione<br />

subacquea italiana nel Mar<br />

Rosso. Il battello si chiamava Formica<br />

(!) e della spedizione facevano parte<br />

nome oggi molto noti come Folco Quilici,<br />

Bruno Vailati, l’operatore Masino<br />

Manunza ed altri. E, sfogliando quel<br />

libro, si tratteneva il fiato aspettando le<br />

gesta del comandante Bucher. Di sfida<br />

in sfida, per abissi oscuri e tenebrosi,<br />

acque gelide e inospitali. E raccontava<br />

di combattimenti con giganteschi diavoli<br />

del mare e altre creature leggendarie<br />

e sconosciute.<br />

Oggi, forse, viene da sorridere. Ma<br />

negli anni ‘50 la subacquea era una<br />

disciplina agli albori della sua esi-<br />

Cristina Vigliotta, tel. 0330 317837.<br />

69<br />

stenza le cui regole erano dettate da una<br />

serie di pionieri che le sperimentavano<br />

su se stessi.<br />

Così, per rispondere all’incredulità<br />

di un gruppo di palombari professionisti,<br />

si svolse, sotto forma di tenzone,<br />

romantica e romanzesca, il primo<br />

record mondiale di immersione in<br />

apnea il 5 novembre 1950. Raimondo<br />

Bucher, già allora, nonostante il parere<br />

contrario dei medici del tempo, praticava<br />

immersioni in apnea a profondità<br />

variabili intorno ai 30 metri. Un gruppo<br />

di palombari professionisti napoletani<br />

che non credeva alle imprese di Bucher<br />

che la stampa dell’epoca riportava, fece<br />

pervenire al Comandante una lettera<br />

di sfida in cui lo invitavano ad una<br />

dimostrazione alla loro presenza. La<br />

notizià suscitò notevole scalpore per<br />

quei tempi e la sfida includeva una<br />

scommessa per una somma allora considerevole:<br />

50.000 lire per il vincitore.<br />

Così la sfida tra uomo e palombaro<br />

fu organizzata in una giornata grigia e<br />

fredda di di novembre, acqua torbidissima<br />

e fredda, intorno ai 14 gradi. Il<br />

comandante Bucher fece la sua discesa<br />

nell’oscurità con solo il costume da<br />

bagno ed un fucile subacqueo per<br />

zavorra. Alla profondità di -30 metri lo<br />

storico incontro con un palombaro che<br />

lo attendeva e, incredulo, gli consegna<br />

un plico contenente una pergamena firmata<br />

da una commissione della FIPS.<br />

Poi, la risalita, rapida, gli applausi, i filmati<br />

le domande dei medici e dei giornalisti.<br />

Da allora, altri record si sono succeduti,<br />

e le gesta del Comandante Bucher<br />

sono state riportate sulla stampa internazionale<br />

così tante volte da perderne<br />

il conto, così come le notizie dei congegni<br />

da lui escogitati per rendere<br />

più semplce operare e fotografare in<br />

immersione.<br />

L’immagine qui accanto é il retro<br />

di copertina del volume “la mia vita<br />

tra terra, cielo e mare” di Raimondo<br />

Bucher, della casa editrice IRECO.<br />

Distribuzione per la Sardegna, Maria

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