Untitled - Il Portale Regionale della Cultura

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il fronte nord del mulino prima del restauro
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il fronte nord del mulino dopo del restauro, 2001
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schema planimetrico del sistema idraulico: B
vasca di raccolta, C condotte forzate, D turbine
idrauliche, G vasca centrale di raccolta, H pile a
maglio, I chiuse, L canali di scarico
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XIV secolo 17 sullo stesso luogo sorgeva un
opificio dedito alla stessa attività.
In realtà la cartiera è solo una parte di un
complesso costituito da due corpi paralleli,
uniti ad est da un edificio di testata trasversale.
L’intera struttura, localizzata a ridosso
del Castellano, utilizzava l’energia idraulica
grazie ad una serie di salti delle acque che
azionavano prima le macchine del mulino,
nel corpo a sud e posto ad un livello più alto,
e successivamente, quelle della cartiera,
situata nell’edificio a nord.
Dunque l’impianto nasce da una struttura
più antica, arricchendola di elementi rinascimentali,
riscontrabili soprattutto nell'apparato
decorativo (conserva tuttora le quattro
monofore e i due portali, uno dei quali
recanti la scritta suddetta e lo stemma pontificio,
finemente rivestiti in travertino).
L'opera è stata attribuita 18 ad Alberto da
Piacenza, quale "architector fabricae
moleninorum et valcheriarum", in collaborazione
con Cola dell'Amatrice, che dieci
anni più tardi (1525) ebbe l'incarico di
riparare "i mulini danneggiati da una
piena" 19 .
Già nel Rinascimento si riscontrano i sintomi
di una crisi che, accentuata anche dai
difficili rapporti tra affittuari e Camera
Apostolica, coinvolge la cartiera della vecchia
Porta Santo Spirito (attuale Porta
Cartara); la situazione precipita con le
piogge torrenziali e la rovinosa frana del
1590 che ostruisce il Torrente Castellano,
impedendo l’attività produttiva.
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