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Untitled - Il Portale Regionale della Cultura

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note<br />

1 - i loro studi sulle filigrane fabrianesi sono stati pubblicati in Monumenta Chartae Papyricae Historiam <strong>Il</strong>lustrantia or collection of marks<br />

and documents illustrating the history of paper, vol. III, Hilversum, 1953; di AURELIO Z., Documenti storici fabrianesi. Statuta Artis Lanae<br />

terrae Fabriani, Fabriano 1911, Le marche principali delle carte fabrianesi dal 1293 al 1599, Fabriano 1881.<br />

2 - A. GASPARINETTI, Carte, cartiere e cartai fabrianesi, in "Risorgimento Grafico", 9-10, Milano 1939.<br />

3 - Produzione e commercio <strong>della</strong> carta e del libro. Secoli XIII-XVIII, XXIII Settimana di studi promossa dall'Istituto Internazionale di Storia<br />

Economica "F. Datini" di Prato, maggio 1991, e Contributi italiani alla diffusione <strong>della</strong> carta in Occidente tra XIV e XV secolo, Convegno<br />

indetto dalla Pia Università dei Cartai di Fabriano, che ne pubblica gli Atti nel 1990; dal convegno di Fabriano, sarà pubblicato anche G.<br />

CASTAGNARI, Carta e cartiere nelle Marche e nell'Umbria dalle manifatture medioevali all'industrializzazione, Quaderni monografici di<br />

"Proposte e ricerche", 13, Fabriano 1993.<br />

4 - un registro pergamenaceo ritrovato di recente a Matelica, del 1264, registra una nota di spesa in cui figura l'acquisto di quaderni e di<br />

fogli di carta bambagina provenienti da Fabriano, per uso del notaio comunale; la data è stata indicata come termine a quo per risalire alla<br />

produzione di carta prodotta con fibre di canapa e di lino e impermeabilizzata con colla di gelatina animale, ovvero, secondo il Gasparinetti,<br />

l'inizio del "periodo fabrianese".<br />

5 - in sostituzione del mortaio di pietra e del pestone di legno azionato a mano usati dagli Arabi. A Fabriano se ne possovo ammirare due:<br />

la prima e più antica, nella Pinacoteca Comunale, trecentesca; la seconda è quella ricostruita, su modello quattrocentesco, all'interno del<br />

Museo <strong>della</strong> Carta e <strong>della</strong> Filigrana. Entrambe in legno di quercia, si differenziano per il materiale di cui è fatta la vasca, in pietra la prima,<br />

in legno la seconda.<br />

6 - ricavata dal carniccio, scarto delle locali concerie.<br />

7 - fine del Duecento. I segni così ottenuti venivano usati inizialmente per riprodurre il marchio dei diversi fabbricanti di carta.<br />

8 - In Germania, nel 1540, viene inventato il maglio o "martello", ad energia idraulica, macchina che sostituisce i cialandri azionati manualmente<br />

per lisciare la carta; nel 1680 in Olanda si costruisce quello che verrà, appunto, denominato "cilindro olandese", per forma e<br />

origine, ovvero una macchina, azionata idraulicamente o con l'energia eolica, che sostituirà le pile a magli multipli per la sfilacciatura degli<br />

stracci, grazie ad una notevole riduzione di energia; nel 1757 il tipografo inglese John Baskerville sostituisce la tela vergata con una tela<br />

metallica 'tessuta', ottenendo una carta dallo spessore uniforme, tecnica che, successivamente, in Francia sarà chiamata velin.; alla fine<br />

del '700, sempre in Inghilterra, viene creata la prima pressa idraulica, utilizzata al posto <strong>della</strong> pressa a vite o a torchio.<br />

9 - all'inizio in società con Antonio Vallemani, nobile fabrianese.<br />

10 - carta pregiata per la stampa e particolarmente indicata per il disegno e l'incisione.

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