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Il Modello di Monitoraggio Software UmbriaSUIT 1.0 - ARPA Umbria

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2.5 La scelta del livello territoriale <strong>di</strong> applicazione del modello<br />

La metodologia descritta può essere applicata all’ambito territoriale prescelto: nazionale, regionale,<br />

provinciale, comunale, comprensoriale, ecc. Come risultato finale, ad ogni ambito territoriale <strong>di</strong> base<br />

viene associata una precisa caratterizzazione nella scala della sostenibilità, in grado <strong>di</strong> fornire<br />

in<strong>di</strong>cazioni utili per la programmazione degli interventi.<br />

E’ importante sottolineare la correlazione esistente tra obiettivi da perseguire – scelte<br />

programmatiche – scala territoriale <strong>di</strong> riferimento – tipologia degli in<strong>di</strong>catori da utilizzare nell’analisi.<br />

Lo strumento può essere anche utilizzato fissando a priori dei target da raggiungere (per esempio<br />

la percentuale <strong>di</strong> raccolta <strong>di</strong>fferenziata ottimale) per valutare il livello <strong>di</strong> avvicinamento all’obiettivo<br />

prefissato dell’ambito territoriale prescelto.<br />

2.6 La scelta degli in<strong>di</strong>catori<br />

Gli in<strong>di</strong>catori sono parametri in grado <strong>di</strong> fornire informazioni sulle caratteristiche <strong>di</strong> un evento nella<br />

sua globalità, nonostante ne rappresentino solo una parte; la loro funzione principale è la<br />

rappresentazione sintetica dei problemi indagati in modo, però, da conservare il contenuto<br />

informativo dell’analisi.<br />

Un in<strong>di</strong>ce è, invece, il risultato dell’aggregazione <strong>di</strong> due o più in<strong>di</strong>catori e, come tale, rappresenta<br />

un valore sintetico derivato sia della semplificazione <strong>di</strong> un insieme <strong>di</strong> dati, sia dall’incrocio <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi<br />

criteri <strong>di</strong> valutazione.<br />

L’in<strong>di</strong>viduazione e l’utilizzo <strong>di</strong> in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> sostenibilità come strumento a supporto delle politiche <strong>di</strong><br />

sviluppo sostenibile è ormai riconosciuto dai principali organismi internazionali ed europei. Dagli<br />

anni settanta si è assistito ad uno sforzo da parte dei relativi istituti statistici finalizzato alla raccolta<br />

<strong>di</strong> informazioni in campo ambientale da collegare a quelle relative al sistema socio economico. I<br />

dati sull’ambiente vengono riportati in specifici rapporti sullo stato dell’ambiente con l’obiettivo sia <strong>di</strong><br />

monitorane le con<strong>di</strong>zioni ambientali in relazione alle pressioni antropiche, sia <strong>di</strong> creare un sistema<br />

<strong>di</strong> statistiche che possano essere integrate a quelle economiche e sociali.<br />

I occasione della Conferenza <strong>di</strong> Rio del 1992 si è affermato che “In<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> sviluppo sostenibile<br />

devono essere sviluppati al fine <strong>di</strong> fornire una solida base ai processi decisionali a tutti i livelli e per<br />

innescare un meccanismo <strong>di</strong> autoregolazione dei sistemi integrati <strong>di</strong> ambiente e sviluppo”. Nella<br />

stessa sede, nell’ambito della definizione del piano <strong>di</strong> azione per affrontare i principali problemi<br />

ambientali (Agenda 21) si conviene sull’idea che gli obiettivi ambientali debbano coniugarsi<br />

strettamente con quelli <strong>di</strong> carattere sociale , economico ed istituzionale. Nel Summit <strong>di</strong> Gothenburg<br />

del 2001 è stata riba<strong>di</strong>ta la necessita <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare un set <strong>di</strong> in<strong>di</strong>catori integrato.<br />

L’istituto statistico dell’Unione Europea (EUROSTAT) fin dagli anni settanta effettua rilevazioni<br />

statistiche ambientali e costruisce in<strong>di</strong>catori in riferimento alla legislazione ambientale vigente. Tale<br />

istituto ha in<strong>di</strong>viduato in<strong>di</strong>catori sullo stato dell’ambiente nell’ambito del programma CORINE (Co-<br />

OR<strong>di</strong>nation of InformatioN of the Environment), negli anni ’80 ha avviato un progetto pilota per la<br />

valutazione delle spese ambientali secondo la metodologia SERIEE, dal 1989 pubblica in<strong>di</strong>catori<br />

concepiti secondo il modello Pressione-Stato-Risposta, dal 1990, nell’ambito <strong>di</strong> una più intensa<br />

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