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IMPA anaborapi APRILE 06 26-04-2006 13:21 Pagina 6 Attualità N U M E R O 3 individuale, salvo per motivazioni sanitarie certificate dal veterinario e che le superfici stabilite per la stabulazione in gruppo sono in funzione del peso degli animali: inferiore a 150 kg: 1,5 metri quadrati; tra 150 e 220 kg: 1,7 metri quadrati; superiore a 220 kg: 1,8 metri quadrati. Nel caso di vitelli di meno di due mesi di età in box singoli, questi devono avere pareti traforate in modo da consentire un contatto visivo e tattile tra i vitelli. I vitelli non devono essere legati, ad eccezione di quelli stabulati in gruppo che possono essere legati al massimo un’ora al giorno al momento dell’alimentazione, gli animali devono essere alimentati almeno due volte al giorno e ciascun animale deve poter avere accesso all’alimento contemporaneamente agli altri animali del gruppo. La legge dispone che gli alimenti devono avere un tenore di ferro sufficiente alle esigenze fisiologiche del vitello (tasso di emoglobina di almeno 4,5 millimoli/litro), inoltre a partire dalla seconda settimana di età deve essere somministrata una dose giornaliera di alimenti fibrosi e ogni vitello deve poter disporre di acqua fresca in quantità sufficiente al fabbisogno, non deve essere messa la museruola e ogni vitello deve ricevere colostro prima possibile dopo la nascita e comunque entro le prime sei ore di vita. In conclusione si può dire che, la maggior parte delle norme previste ha sicuramente un significato sia per quanto concerne lo stato di salute degli animali che per quanto riguarda le loro esigenze comportamentali, tuttavia il benessere animale non può avere una valenza assoluta, ma piuttosto relativa, infatti quelle che sono le condizioni ottimali di vita dell’animale devono comunque essere mediate in funzione delle esigenze tecniche dell’allevatore. Sarebbe necessario che i costi sostenuti dall’allevatore nell’adozione di norme più rigorose in materia di benessere fossero ricompensati dal mercato, perché questo avvenga, sarà indispensabile che la Comunità Europea verifichi, tramite i suoi organi ispettivi, che le stesse misure a tutela del benessere animale vengano adottate in tutti i Paesi, comunitari e terzi, in modo da evitare svantaggi concorrenziali negli scambi dovuti a diversi costi di produzione. ALLEVATORE distingui il tuo ALLEVAMENTO!!!! Fai sapere che allevi 8 L’Associazione realizza per i propri associati l’insegna aziendale personalizzata con il nome dell’allevatore o il nome dell’azienda. La targa aziendale è realizzata in materiale plastico+laminato a prova di intemperie, le sue dimensioni sono di 70x80. Il costo è di euro 70 iva compresa. La potrai prenotare compilando l’apposito modulo (richiedilo al tuo controllore o scaricalo dal nostro sito www.anaborapi.it). Sono anche a disposizione maglie, felpe ecc. che sapranno valorizzare il tuo essere “Piemontesista”: contatta i nostri uffici per maggiori dettagli. In questo modo, tutti sapranno che sei un allevatore con la A maiuscola!!!!! Strada Trinità, 32/A -12061 Carrù (CN) Tel. 0173 750791 - Fax 0173 750915 www.anaborapi.it • info@anaborapi.it
IMPA anaborapi APRILE 06 26-04-2006 13:21 Pagina 7 A N N O 2 0 0 6 Studi e Ricerche Allevamento della razza bovina Piemontese nel territorio montano della provincia di Cuneo: realtà e prospettive Breve sintesi della tesi di Laurea discussa presso la Facoltà di Agraria di Torino da Maurizio Daniele. I sistemi zootecnici alpini, rappresentano ancora oggi un esempio di integrazione armonica tra vocazione territoriale e processi produttivi consentendo di sfruttare, in modo accorto, le produzioni foraggere locali. La differenziazione orografica, pedologica e climatica di questi ambienti ha determinato la presenza di numerose razze autoctone; tra queste, la razza bovina Piemontese nella provincia di Cuneo, riveste un ruolo predominante, grazie alle sue peculiari caratteristiche: rusticità, adattabilità, ipertrofia muscolare e caratteristiche organolettiche della carne. Tale razza, utilizzando le risorse disponibili in loco, limita il rischio d’incendi boschivi e riveste un Maurizio Daniele APA CN ruolo di difesa indiretta del suolo riducendo i rischi di erosione e lo scorrimento di masse nevose. Per quanto riguarda le ricadute turistiche, il bovino rappresenta un elemento caratterizzante del territorio, con esternalità anche sul piano economico, culturale e sociale. I prodotti ottenuti in alpeggio, grazie al tipo di alimentazione, sono ricchi di CLA (acidi linoleici coniugati) e di sostanze aromatiche tra cui i derivati terpenici e sesquiterpenici, quasi assenti nei formaggi di fondovalle. Con i dati ottenuti da un’analisi promossa in collaborazione con l’Associazione Provinciale Allevatori di Cuneo sull’allevamento della razza bovina Piemontese nel territorio montano cuneese, si sono analizzati diversi aspetti. Per ogni Comunità Montana interessata dalla monticazione, in relazione alla stagione 2004, sono stati valutati: •l’andamento termo-pluviometrico; • il numero degli alpeggi; • il numero complessivo dei bovini ospitati in tali alpeggi; • la distribuzione geografica degli allevamenti; • le predazioni; • gli infortuni occorsi e le modalità nelle quali sono avvenuti gli infortuni stessi; • la tipologia d’alpeggio e gli aspetti gestionali; • le modalità di acquisizione dell'alpeggio da parte di chi lo utilizza. Globalmente sono stati censiti 135 allevamenti distribuiti su 128 alpeggi, per una superficie complessiva di 24.558 ha, con un numero totale di 13.679 bovini di razza Piemontese. Consistenza superficie (ha) degli alpeggi in provincia di Cuneo 9
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