Notiziario Aprile 2009 - Comune di Montecchio Emilia
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EVENTi<br />
Caffè letterario 2008_09<br />
Seconda e<strong>di</strong>zione del ciclo <strong>di</strong> incontri con l’autore: una piacevole conferma<br />
Cigni reali in volo su <strong>Montecchio</strong><br />
Una promessa mantenuta, quella - fatta<br />
al termine della prima e<strong>di</strong>zione del<br />
Caffè Letterario <strong>di</strong> <strong>Montecchio</strong> <strong>Emilia</strong><br />
- <strong>di</strong> riproporre gli incontri con scrittori<br />
e artisti montecchiesi nella splen<strong>di</strong>da e<br />
accogliente Sala della Rocca del Castello<br />
me<strong>di</strong>evale.<br />
L’alto gra<strong>di</strong>mento del pubblico, anche<br />
in questo secondo ciclo del Caffè Letterario,<br />
ha confermato la vali<strong>di</strong>tà della<br />
formula che ha visto gli artisti introdotti<br />
da un correlatore/intervistatore presentare<br />
le proprie opere con l’ausilio<br />
<strong>di</strong> letture <strong>di</strong> testi a opera del gruppo<br />
teatrale Levia Gravia. Il tutto accompagnato<br />
dal servizio <strong>di</strong> ristoro realizzato<br />
in collaborazione con i volontari<br />
dell’AUSER.<br />
Dal novembre a 24 gennaio si sono<br />
avvicendati al tavolo dei relatori Francesco<br />
Spaggiari e Giacomo Montanari<br />
che hanno presentato la seconda parte<br />
della storia dell’Ospedale Ercole Franchini;<br />
Iris Giglioli che, nei panni <strong>di</strong> scrittrice,<br />
ha presentato il suo ultimo libro<br />
<strong>di</strong> racconti intitolato “Storie in controluce”;<br />
il noto fotografo Ivano Bolon<strong>di</strong><br />
che, a partire dalle splen<strong>di</strong>de immagini<br />
del suo libro “Visioni della Birmania” ha<br />
dato origine a una <strong>di</strong>scussione approfon<strong>di</strong>ta<br />
sull’attuale Myanmar; il pluripremiato<br />
poeta Luigi Pecchini e, infine,<br />
la giovane pittrice e poetessa Catia<br />
Magni.<br />
A <strong>di</strong>cembre, raro avvistamento <strong>di</strong> un piccolo gruppo<br />
Forse qualche montecchiese,<br />
domenica 7<br />
<strong>di</strong>cembre, alzando gli<br />
occhi sul terso cielo<br />
invernale, avrà notato<br />
passare qualcosa <strong>di</strong><br />
insolito...e a ben vedere!<br />
Era infatti in corso il<br />
passaggio <strong>di</strong> un piccolo<br />
stormo <strong>di</strong> cigni reali in<br />
volo migratorio verso<br />
terre più calde. Il gruppetto<br />
è passato su Villa Aiola intorno all’ora <strong>di</strong> pranzo per poi sostare nel pomeriggio<br />
presso i laghetti dell’Enza. Fortunatamente, un socio del Cinefotoclub ha immortalato<br />
il singolare evento con una serie <strong>di</strong> bellissimi scatti, <strong>di</strong> cui vi offriamo un piccolo esempio.<br />
Nuovi orari <strong>di</strong> visita dell’Ospedale Franchini<br />
16<br />
È molto fasti<strong>di</strong>oso recarsi a trovare un<br />
parente, conoscente o amico all’ospedale<br />
e trovarsi davanti ad una porta<br />
chiusa e dover “perdere” del tempo ad<br />
aspettare che aprano le porte senza<br />
capire bene il perché della chiusura.<br />
Siccome molti <strong>di</strong> noi hanno la fortuna<br />
<strong>di</strong> trovarsi in buona salute e <strong>di</strong> avere<br />
contatto con l’ospedale solo poche<br />
volte l’anno, quando si trovano <strong>di</strong><br />
fronte ad una porta chiusa sono assaliti<br />
da un miscuglio <strong>di</strong> sensazioni<br />
che spesso sfociano in <strong>di</strong>scussioni col<br />
personale infermieristico che opera<br />
in quel reparto: ognuno <strong>di</strong> noi, infatti,<br />
ha delle ragioni vali<strong>di</strong>ssime per avere<br />
fretta e per non potere attendere.<br />
Il Comitato Consultivo Misto del Distretto<br />
<strong>di</strong> <strong>Montecchio</strong>, che raccoglie<br />
sia le lamentele dei citta<strong>di</strong>ni che dei<br />
<strong>di</strong>pendenti “aggre<strong>di</strong>ti verbalmente” da<br />
citta<strong>di</strong>ni impazienti, ritiene opportuno<br />
farsi promotore <strong>di</strong> una campagna<br />
informativa che consenta al citta<strong>di</strong>no<br />
<strong>di</strong> essere maggiormente informato sui<br />
propri <strong>di</strong>ritti e anche sui propri doveri<br />
quando ha necessità <strong>di</strong> contatto con<br />
l’ambiente ospedaliero.<br />
Andare a visitare parenti e o amici<br />
quando sono ricoverati in ospedale<br />
è senza dubbio un <strong>di</strong>ritto e a volte un<br />
vero e proprio dovere morale, tuttavia<br />
certe “invasioni” <strong>di</strong> 4/5/6 persone ai<br />
bor<strong>di</strong> del letto stancano il paziente,<br />
tolgono ossigeno a tutti e possono<br />
rappresentare un grosso <strong>di</strong>sturbo per<br />
gli altri ammalati e per la struttura.<br />
Quando al letto del paziente vi è una<br />
persona o due è più facile anche per il<br />
paziente instaurare una relazione.<br />
I pazienti ricoverati vedono molto<br />
volentieri anche figli/nipoti; è giusto,<br />
tuttavia, ricordare che i minori <strong>di</strong><br />
anni do<strong>di</strong>ci sarebbe prudente non<br />
farli entrare in ospedale. Se entrano,<br />
è in<strong>di</strong>spensabile siano controllati a vista<br />
dagli adulti che li accompagnano<br />
per evitare che contraggano infezioni.<br />
L’ambiente ospedaliero, infatti, non è<br />
ideale per chi non adotta precauzioni<br />
igieniche. Occorre, inoltre, guardare a