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VIVIROMA Magazine

Bella Fratè… Questo editoriale dà il via al nuovo anno 2015 e al nostro 27° anno di pubblicazioni: nel giugno 1989 quando stampai il numero ZERO molti non avrebbero scommesso una lira sul fatto che avremmo potuto continuare in modo così regolare, ma io ero e sono un convinto estimatore di me stesso e sapevo che ci sarei riuscito per il semplice fatto che credo nel detto che dice: “volere è potere” e, comunque, nella peggiore delle ipotesi anche se non si dovesse riuscire a perseguire il proprio obiettivo occorre provarci senza risparmiarsi per non incorrere, poi, nel rischio del “rimpianto”.

Bella Fratè… Questo editoriale dà il via al nuovo anno
2015 e al nostro 27° anno di pubblicazioni: nel giugno
1989 quando stampai il numero ZERO molti non
avrebbero scommesso una lira sul fatto che avremmo potuto
continuare in modo così regolare, ma io ero e sono un convinto
estimatore di me stesso e sapevo che ci sarei riuscito per il semplice
fatto che credo nel detto che dice: “volere è potere” e, comunque,
nella peggiore delle ipotesi anche se non si dovesse riuscire a perseguire
il proprio obiettivo occorre provarci senza risparmiarsi per non
incorrere, poi, nel rischio del “rimpianto”.

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OPINIONI<br />

// a cura DI MICHELE PIACENTINI / SCRIVI A: MICHELEPIACENTINI@LESARTISTES.IT //<br />

MICHELE PIACENTINI<br />

«... un’organizzazione cosi’ potente da<br />

condizionare tutte le entita’ che convivono a<br />

Roma Quirinale, Vaticano, Forze dell’Ordine,<br />

commercianti, disoccupati, italiani, stranieri, e<br />

via discorrendo»<br />

corruzione si,<br />

mafia no<br />

Strano... le notizie circolano da diverso tempo ma solo<br />

ora vengono sbandierate con tanto di rullo di tamburi da<br />

tutti i più grossi mass-media... Qualcosa non torna...<br />

Comunque a Roma la mafia non può esistere, o almeno non<br />

quella alla quale ci hanno assuefatto i mass-media, con un’unica<br />

regia malavitosa. Roma è una città nella quale convivono<br />

tante categorie diverse tra loro, così come tante istituzioni,<br />

corporazioni, ceti sociali, culture, ricchezze (o miserie) e tutte<br />

sono troppo diverse tra loro. Com’è possibile sostenere che ci<br />

fosse un’organizzazione così potente da condizionare tutte<br />

le entità che convivono a Roma Quirinale, Vaticano, Forze<br />

dell’Ordine, Forze Armate, dipendenti pubblici, commercianti,<br />

disoccupati, italiani, stranieri, pariolini, periferici... e via<br />

discorrendo sarebbero tutti assoggettati alla mafia Ma dai...<br />

Certo, però, è che per tanti anni nelle stanze del potere del<br />

Campidoglio hanno lasciato troppo spazio a certe organizzazioni<br />

che hanno gestito, per esempio, le licenze degli ambulanti<br />

(stranamente sono tutti indiani), dei tassisti (stranamente<br />

sono aumentati di molto gli NCC), delle attività commerciali<br />

(stranamente tante sale giochi e scommesse), delle concessioni<br />

edilizie (stranamente con tanti palazzi disabitati ma con centri<br />

commerciali e supermarket funzionanti).<br />

Se proprio si dovesse parlare di ciò, allora quali sono i nomi<br />

degli amministratori del Comune di Roma che hanno firmato<br />

tutte le “concessioni” che hanno messo d’accordo le varie<br />

organizzazioni criminali degli zingari, della banda della Magliana,<br />

del clan dei cinesi... e così via con tutte le altre E se così<br />

fosse, visto che questo regime malavitoso, o nella migliore<br />

delle ipotesi totalmente privo di etica, esiste da qualche anno,<br />

dove erano le grandi testate giornalistiche quando morivano<br />

commercianti ripetutamente rapinati da bande ben precise o<br />

quando venivano aggrediti candidati al Comune che volevano<br />

dare una svolta alla città oppure quando venivano facilmente<br />

liberati alcuni boss finiti nelle patrie galere (come nel caso del<br />

magistrato arrestato perché liberava i Casamonica) Perché<br />

soltanto ora sbandierano tutto ciò<br />

Se mafia c’è, quella va individuata in chi amministra la cosa<br />

pubblica e in chi tace pur avendo il potere della comunicazione.<br />

E come disse un “onorevole” condannato agli altri membri della<br />

Camera dei Deputati, “Se io sono criminale perché non potevo<br />

non sapere, allora il sistema è criminale” (B. Craxi)

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