Documento PAFF_revisione aperta - Agenzia di Sanità Pubblica ...
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Il me<strong>di</strong>co deve sempre documentare in cartella clinica<br />
l’avvenuto colloquio e tutti gli elementi che hanno determinato la<br />
decisione del paziente.<br />
Vi sono <strong>di</strong>versi fattori, generalmente superabili, che potrebbero<br />
con<strong>di</strong>zionare la comprensione e la partecipazione al processo<br />
decisionale <strong>di</strong> questi pazienti: deficit visivi o u<strong>di</strong>tivi o <strong>di</strong> eloquio,<br />
stress emotivo e angoscia, stati confusionali da malnutrizione<br />
e/o <strong>di</strong>sidratazione, patologie metaboliche o neurologiche ecc.<br />
Il problema della incapacità, anche parziale o temporanea, <strong>di</strong><br />
comprendere le informazioni me<strong>di</strong>che e <strong>di</strong> partecipare al<br />
processo decisionale può presentarsi con una certa frequenza<br />
nei pazienti ultrasessantacinquenni con frattura <strong>di</strong> femore.<br />
Approssimativamente il 25% dei pazienti con fratture <strong>di</strong> femore<br />
hanno deficit cognitivi <strong>di</strong> grado moderato-severo e un ulteriore<br />
15 -25% ha deficit cognitivi lievi, che possono compromettere la<br />
consapevolezza circa lo stato <strong>di</strong> salute e i trattamenti proposti,<br />
ai fini anche della vali<strong>di</strong>tà del consenso o del rifiuto ai<br />
trattamenti (Griffiths, 2012). Occorre, quin<strong>di</strong>, nei casi dubbi fare<br />
innanzitutto una valutazione adeguata, anche specialistica,<br />
delle abilità del paziente anziano e della possibilità <strong>di</strong> ottenere,<br />
anche attraverso alternative e specifiche modalità <strong>di</strong><br />
comunicazione, una sufficiente comprensione ed elaborazione<br />
<strong>di</strong> giu<strong>di</strong>zio per l’espressione <strong>di</strong> un reale consenso o rifiuto (Rao,<br />
2002).<br />
Qualora il paziente non sia già stato precedentemente giu<strong>di</strong>cato<br />
incapace e non sia stato nominato un rappresentante legale,<br />
constatare l’”incapacità naturale” può costituire un problema<br />
rilevante nel percorso <strong>di</strong> cura, dato che coniuge, figli o altri<br />
familiari, anche se testimoni delle sue opinioni e decisioni, non<br />
hanno la titolarità a rappresentarlo legalmente. Spetta al me<strong>di</strong>co<br />
la valutazione se nella fattispecie il paziente si trovi in una<br />
con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> “incapacità naturale” e, data la necessità <strong>di</strong><br />
intraprendere interventi importanti per la sua salute, la scelta se<br />
richiedere o meno l’intervento del giu<strong>di</strong>ce tutelare del tribunale<br />
competente per la nomina del legale rappresentante (tutore o<br />
amministratore <strong>di</strong> sostegno autorizzato a prestare il consenso ai<br />
trattamenti terapeutici e sanitari necessari).<br />
Nei casi urgenti il me<strong>di</strong>co è comunque tenuto a intervenire nei<br />
limiti dei trattamenti non procrastinabili e in<strong>di</strong>spensabili, per<br />
superare l’emergenza nel paziente incapace. Infatti, la<br />
necessità <strong>di</strong> un previo consenso da parte del legale<br />
rappresentante non è richiesta tutte le volte in cui l’intervento<br />
me<strong>di</strong>co sia necessario per fronteggiare un pericolo <strong>di</strong> vita o<br />
comunque un rischio grave per la salute del paziente incapace<br />
(artt. 51 e 54 Co<strong>di</strong>ce penale). In tale evenienza, il me<strong>di</strong>co deve<br />
procedere senza ritardo agli interventi necessari in vista della<br />
cura in<strong>di</strong>spensabile, anche a prescindere dalla previa<br />
informazione e dal previo consenso da parte <strong>di</strong> chi ha la<br />
rappresentanza legale del paziente.<br />
Profilassi antibiotica<br />
I pazienti sottoposti a intervento <strong>di</strong> protesi o osteosintesi o<br />
fissazione interna devono ricevere una profilassi antibiotica<br />
preoperatoria (SIGN 2009).<br />
La batteriuria è un reperto frequente nei pazienti con frattura <strong>di</strong><br />
femore, ma non rappresenta una controin<strong>di</strong>cazione<br />
all’intervento chirurgico, dal momento che nelle infezioni della<br />
ferita chirurgica molto raramente viene rilevato lo stesso<br />
microrganismo (SIGN 2009).<br />
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